Le fanfic di X-Files

Hallways

Autore: Danielle
Pubblicata il: 22/09/2009
Tradotta da: Iris
Rating: R, una via di mezzo tra il PG-13 e NC-17
Genere: MRS/RSM
Sommario:
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Mulder è apertamente territoriale. Sempre a correre appresso a qualche stupido caso fantasma. E’ nel suo sangue. Ed è per questo che io non mi preoccupo troppo delle sue piccole sparizioni.
E’ sempre " Ciao, Scully," o " torno subito, Scully" . Qualche volta alzo lo sguardo dal mio portatile o annuisco in risposta. Il messaggio implicito che ci va sempre sotto è " non ti preoccupare, starò sempre qui. " e " Lo so , ti aspetterò". Divertente, erano effettivamente le parole che avevo sempre voluto sentire, segretamente…
Bayers aveva chiamato questa mattina per farci sapere che avevano trovato le informazioni che aveva richiesto Mulder.
Veramente non voglio sapere come un uomo di 42 anni possa indovinare che tipo di biancheria una persona indossa con il 94% di precisione; io non mi sono offerta di farlo. Ma quello che avrebbe dovuto attirare la mia attenzione era che Mulder non aveva nemmeno commentato la cosa. Niente sbirciatine. Nessuna allusione. Solo un " Grazie per il messaggio, Scully; tornerò un po’ tardi, dopo pranzo "

"Divertiti, " dissi, ma la porta si era già chiusa dietro di lui.

Non mi è mai dispiaciuto l’isolamento del nostro ufficio. Nemmeno la quiete. Certamente non ci sono distrazioni qui intorno, o così pensavo. Intorno alle 11:00 ho spento il mio computer e mi sono girata verso la pila di rapporti che stavano precariamente in bilico sulla scrivania di Mulder. Penso di averli guardati per circa 5 minuti, prima di decidermi a muovermi. Ricordando l’ultimo meeting per il bilancio con Skinner, mi convinsi ad andare " Niente più grossi errori nei rapporti spese, agenti, " ci aveva detto, ma aveva guardato direttamente Mulder per tutto il tempo. E non potevo biasimarlo , realmente, per questo. Come pensava Mulder che Skinner potesse ignorare il costo di cinque chiamate telefoniche su cellulare, due completi Crownn Victorias, ed un completo di valige Louis Vitton ( distrutte quando Mulder sparò per 23 volte, colpendo ogni valigia almeno due volte, mentre cercava di catturare l’assassino in casa della vittima) – tutto in tre giorni sul caso?
Sospirando rassegnata, presi il modulo e mi misi seduta alla sua scrivania. Alle volte mi domando come fa Mulder a lavorare in tutto questo caos. Ma questo è Mulder. Ci è cresciuto. Quello che fa impazzire me a lui fa mantenere un suo equilibrio. Cercando una penna, aprii il suo cassetto e le mie dita, frugando, entrarono in contatto con qualcosa di morbido e quadrato . Posso ancora sentire la voce di mia madre che mi dice, " Dana Katherine, la curiosità uccise il gatto." Ma poi ricordai il famoso motto di Mulder : " E’ per questo che loro mettono l’occhio nell’FBI. " Così allungai la mano e ne tirai fuori una piccola scatola di velluto nero. Non lo aprii all’inizio, e non fui sorpresa nello scoprire che il mio cuore accelerava i battiti per ogni secondo che passava. Mulder ed io non avevamo più parlato del nostro incidente nel suo corridoio , da quando eravamo tornati. Avevo deciso che se avevo aspettato così a lungo per una sua mossa, potevo attendere ancora un po’. Non avevo realizzato che stavo trattenendo il fiato finché non aprii la bocca per leccarmi le labbra, improvvisamente secche. Aprii la scatola. Dentro c’era un vecchio anello di matrimonio. Non era proprio quello che mi aspettavo – o speravo – di vedere. Lo tirai fuori dalla scatola per esaminarne l’interno :

" FM & DF, Veritas, 12.10.90".

Diana Fowley

Veritas. Verità (o fedeltà? Non ho una fede matrimoniale per verificare.Iris)
Rimasi seduta lì, stordita. Poi castigai me stessa. Lui non ha nessun legame con te. Diavolo, non ti ha nemmeno baciata! Non sai nemmeno se vuole farlo ancora…
La mia natura intellettuale combatteva con frecce e pugnali contro quella emotiva.
A volte odio essere così razionale.
Feci quello che ho sempre fatto. Me lo tolsi dalla mente e tornai al lavoro.

************

Mulder non tornò in ufficio quel giorno. Io avevo un’autopsia da fare in mattinata, così , quando tornai intorno alle 1:00 quel pomeriggio , trovai una nota con su scritto " Skinner ci vuole vedere alle 2:00. Sarò lì per quell’ora. M "

Arrivò correndo nella sala d’attesa di Skinner alle 1:59 . Alzai un sopracciglio nella sua direzione, ma lui ignorò la mia curiosità, conducendomi semplicemente nell’ufficio di Skinner.
Il suo tocco mi fece quasi sobbalzare . Guidava così , Diana? con mano ferma ma gentile, tenendosi giusto appena sopra il limite della schiena di una donna , ma abbastanza in basso per stendere la sua mano sopra i suoi fianchi?
Smettila. Smettila! Non potevo permettere a me stessa di pensare in quella maniera.
Non ricordai molto del meeting da Skinner.

**********

Passarono due giorni. Era venerdì , ed io non avevo visto molto Mulder per tutta la settimana. Ero lieta dell’autonomia - mi ero aggiornata sulla ultime tre uscite di JAMA, finito un analisi di tessuti per un collega al VCU, ed ero andata a pranzo con una vecchia amica della scuola di medicina . Era una perfetta giornata di giugno, e con Mulder via e Skinner ad una conferenza in Chicago, mi sentivo come una ragazzina che marinava la scuola.
Incontrai Julie al Bertolli. E’ appena dall’altra parte della 10ima, fra Pennsylvania Avenue e il Boreau, così ci andai a piedi. Ci sedemmo di fuori e chiacchierammo sotto la brillante luce del sole. Io non so se erano le condizioni del tempo , il movimento, o l’uomo che gettò un’occhiata di apprezzamento nella mia direzione, ma mi sentii assolutamente invigorita ed invincibile, quando tornai in ufficio.
E’ probabilmente per questo che feci quello che feci.

***********

Mulder era al telefono quando rientrai. Sentii, " OK, sto arrivando ," e attaccò rapidamente. Io ero in piedi, davanti alla sua scrivania, poggiando le dita sulla superficie.

" Che sta succedendo? "

Mulder alzò lo sguardo, come se mi avesse visto per la prima volta, in piedi, a due passi da lui.

"Oh…niente…devo andare. " stava già srotolando le maniche della sua camicia ed afferrando la giacca.

" Dove stai andando, Mulder? "

Si fermò; ma solo per un istante, girando la testa verso di me . " Non ti sto mollando, Scully. Questo non ha niente a che fare con un caso. E’…qualcosa di cui mi devo occupare da solo. " Provò a rifilarmi uno di quei sorrisi dei suoi, ma finì per increspargli le labbra, così che sembrò quasi come stesse succhiando un limone.

Non avevo intenzione di mollare. " E’ per Samantha ? " Mulder tirò fuori un profondo respiro. " No, Scully, devo andare ora. Non so quando sarò di ritorno, così…"

" Capisco. " dissi, alla porta che si stava richiudendo.

Mulder era uscito da appena 30 secondi che sentii squillare un cellulare. Mi prese alla sprovvista perché proveniva dalla sua scrivania . Doveva averlo dimenticato. Lo presi e risposi.

" Scully. "

" Mi scusi; stavo cercando di raggiungere l’Agente Mulder. "

" Sono la sua partner. C’è un messaggio che posso dargli? "

" Si, io sono il Dr. Kingsley dell’Ospedale Fairfax Innova . Diana Fowley è stata una mia paziente ed è stata dimessa oggi. Veramente stavo giusto parlando all’Agente Mulder pochi minuti fa. E’ per strada? "

Proprio in quel momento Mulder riapparì alla porta. Gli passai il telefono, passandogli accanto, mentre uscivo. " E’ per te."

Una pletora di oscenità mi ribollirono fra le labbra. Sbuffai, mentre percorrevo il corridoio. Dovevo uscire, prima di perdere il controllo. Ero arrabbiata con lui come lo ero con me stessa per sentire…io non lo so. Cosa stava provando lui? Come osava dirmi che avevo fatto di lui una persona completa e poi…cosa? Fare niente? Non riuscivo nemmeno a razionalizzare quello a cui stavo pensando, tantomeno quello che stavo provando. Ero sul secondo scalino della tromba delle scale quando lo sentii.

" Scully. "

Pensai: ‘devo riconoscere di averlo sentito? O devo continuare ad andare? Tornare indietro e picchiarlo a morte?

No, aspetta, ho la pistola con me…’

Un altro corridoio, pensai. Chiusi gli occhi per un secondo , squadrai le mie spalle, e mi girai per affrontare Mulder.
Lui sapeva. Sapeva quello che sapevo io. Ma più importante di tutto, ed anche forse sorprendentemente, sapeva perché ero arrabbiata. Tirò fuori quella dannata scatola di velluto dalla sua tasca e la toccò con le dita, valutando la mia reazione. La mia rabbia avvampò per un istante; stava valutando le sue opzioni?
Potei sentire le mie narici infiammarsi mentre respiravo; la mascella serrata.

" Scully, non potevo lasciarla…lei non ha nessuno…" Non sapeva cosa dire. Io si.

Rimasi in silenzio.
Mulder rimise la scatola in tasca e si avvicinò a me. Si fermò alla base delle scale. La mia altezza mi metteva a livello degli occhi di Mulder. Questo è un inizio, pensai.
Potevo dire che anche lui si stava arrabbiando. Se fosse stato per me, ero pronta a dargli una lezione o due. Ma la sua rabbia non era rivolta solo a me. Era per metà causata dalla frustrazione. I suoi occhi erano andati dal chiaro ad un colore ambra, come la lava. Stupefacente…

Sussurrò , quasi come un bambino, " Cosa vuoi da me, Scully?"

La mia mente esplose: Dannazione , Mulder! Devo proprio dirtelo?

Mi avvicinai, perforandolo con gli occhi e replicando, " Pensavo lo sapessi, Mulder, " Ed ancora una volta, lo lasciai da solo, nel corridoio.

***********

Mi stavo domandando quando avrei sentito bussare. Non ho mai considerato che non sarebbe accaduto. Dai a Mulder un mistero e lui lo risolverà. E’ semplice. E’ così che lavora la sua mente. Ho pensato spesso che aveva seguito gli X-FILES per la stessa ragione. I casi alla VCU che gli davano erano troppo terreni, troppo elementari. Lui aveva bisogno di una sfida, e solo i casi irrisolti potevano dargliela.
Mulder sta cercando di decifrarmi da anni, come faccio io con lui. E’ il gioco del gatto con il topo, e noi ci stiamo giocando da quando ci siamo incontrati per la prima volta. C’è un innegabile tensione nella nostra relazione dal primo giorno . Lui pensava che la pura arroganza con cui proclamava il suo fervore per il paranormale mi avrebbe fatto correre da Blevins. Io feci l’opposto. Non vedevo un fanatico. Dopo i nostri primi casi, conobbi un uomo la cui passione per la verità si eguagliava al mio credo nei risultati della scienza.
Fu quando la nostra tensione prese una nuova dinamica: il fervore (calore).
Mulder non porta il suo cuore nelle maniche (un detto che non mi dice molto.Iris) . Per un uomo eloquente, è letteralmente minacciato quanto arriva il momento di articolare i suoi sentimenti. Forse è per questo che mastica sempre delle pagliuzze o semi di girasole che mette nella sua bocca -così non deve parlare. Ci arrivò vicino una volta, in un altro corridoio, in Allentown. Ma poi, io mi tirai indietro. Fui sopraffatta da una morte imminente. Mi ero sentita incapsulata da ciò. Mi domandai se era così che lui si sentiva ultimamente, ma realizzai che lo stavo già scusando.
Venne alle 2:18 a.m.
Non puoi fare niente prima della mezzanotte , non è vero, Mulder?
Mi misi l’accappatoio e controllai dallo spioncino. Dava la schiena alla porta, ma potevo vedere il solito abbigliamento alla Mulder: jeans neri, maglia a collo alto, giubbotto di pelle. Stava aggiustandosi qualcosa vicino al suo viso. Quando si girò, trattenni il fiato. Cos’erano questi? Occhiali..!
Ovviamente Mulder aveva riflettuto un po’.
Aprii la porta e lui stava lì, in piedi nel mio corridoio. Mi strinsi adosso il mio accappatoio, in gesto difensivo. Il più leggero dei sorrisi increspò la bocca di Mulder. Punto preso.

" Hai intenzione di entrare, Mulder? "

" Visto che alcune delle nostre maggiori discussioni importanti avvengono nei corridoi, ho pensato che potevamo continuare qui fuori. "

Okay.

" Va bene , Mulder. Che succede? "

Lui non attese. " Oggi ho portato Daiana a casa e le ho restituito l’anello. Le ho detto che poteva tenere quella parte della mia vita. Sapevo cosa stava tentando di fare, Scully. Voleva gli XFILES. E voleva indietro quello che aveva abbandonato quasi sette anni fa. "

Ah, allora fu quando hai imparato la fine arte dell’essere mollati, vero Mulder? Ed io che ho sempre pensato che fosse stata Phobe.

" Capisco. "

" Tu sapevi che noi siamo stati insieme. Ho dovuto supplicare Byers per farmi dire cosa ti aveva detto Frohike. Ma tu non hai detto niente. Perché? "

"Perché mi hai nascosto le tue visite in ospedale, Mulder? "

Un sospiro castigato. " Punto preso. Ora cosa? "

" Me lo hai già chiesto prima, Mulder. Ti ho detto che pensavo tu lo sapessi. Ho presupposto che la tua apparizione sulla mia soglia di casa significasse che eri preparato a darmi qualche risposta. "

" Ho delle risposte da darti, ma queste potrebbero sollevare altre domande. "

Mi appoggiai allo stipite della porta, incrociando le braccia al petto . " Per esempio....? "

Mulder si avvicinò a me, facendo scorrere il suo dito sulla mia guancia , per poi portarlo sotto il mio mento, alzandolo.

" Come faccio a riprendere dove ho lasciato nel mio corridoio? E..posso? "

Aprii le labbra per rispondere, ma non trovai le parole. Mulder lo prese come un invito e, molto lentamente, abbassò la testa verso la mia. " Ti prego, "sussurrò. Non voleva toccare le mie labbra con le sue. Si abbassò solo appena sotto, ci girò intorno di lato, poi sopra, appena sotto il mio naso, e completò il circolo all’altro lato, il tutto mentre sussurrava " Ti prego, ti prego…."

Non avevo mai pensato che il NON BACIARSI potesse essere così erotico. Mulder aveva portato la mano fra i miei capelli, e stava massaggiando lentamente i miei lobi con i polpastrelli. Le mie braccia aveva preso vita propria , tremando, intorno ai suoi fianchi. Potevo sentire la sua durezza attraverso i suoi jeans ed il mio corpo era attratto magneticamente verso il suo. Mulder doveva aver avvertito la mia vampata di calore, tanto che le sue tenere moine diventarono più urgenti e tentatrici :

" Ti prego, Scully…solo un bacio…"

Il "si" cominciò a sorgere da qualche parte nella mia gola, ma non arrivò mai alle mie labbra. Potei sentire Mulder che sorrideva, mentre le sue labbra cominciarono a sedurre le mie. Erano soffici come me l’ero immaginate. Non riuscivo a pensare a nient’altro che le sue "cure" verso di me ed alle palpitazioni che stavano causando più in basso. Senza che lo realizzassi, cominciai a premermi contro di lui. Spostai le mie braccia da intorno ai fianchi al suo collo. Lo volevo più vicino.

Lui rise, " Vuoi di più? Posso darti di più . " Mulder mi alzò di peso e mi portò contro il muro, facendo scivolare le sue gambe tra le mie. Il contatto fu elettrico. Mi sentivo inebriata, mentre ogni singolo nervo sorgeva a vita. Mio Dio, è passato così tanto tempo? Il mio desiderio per lui trasudava da ogni singolo poro. E lui lo sapeva.

La sua bocca si spostò dalla mia, lasciando una scia di baci fino al mio orecchio. " Dimmi cosa vuoi, " mi disse, calmandomi, prima di iniziare un altro percorso di baci sul mio collo ; prima da un lato e poi sull’altro. Mi baciò gentilmente, quasi con reverenza, lentamente, fermandosi per succhiare e mordicchiare la mia pelle con i denti. " Dimmelo , Scully, dimmelo…."

Potevo sentire le sue mani avvinghiate intorno al mio sedere, che mi spingeva verso di lui. Dio, era così duro. Il mio accappatoio si era aperto e l’unica barriera fra me e la sua gamba era ora un paio di mutandine di seta umide. Il denim raschiava sulla mia pelle, eccitandomi e provocandomi. " Dio, Mulder, devi fermarti, oh, Dio…."

La mia voce doveva essere diventata da un sussurro ad un acuto, perché lui coprì ancora la mia bocca con la sua, spingendo ancora più veloce. Ingoiò i miei ansimi ed urli con la sua bocca, mentre venivo, ferocemente. Collassai fra le sue braccia, la schiena contro il muro e la testa accoccolata sotto il suo mento.
Fu allora che realizzai dove mi trovavo. Fuori dal mio appartamento. Nel corridoio. Avvinghiata a Mulder come un mastice. Tirai fuori un profondo sospiro.

" Stai bene? " mi chiese.

" Si. Andiamo dentro. Ora. " e scivolai via dalla sua presa, ma presi la sua mano per portarlo dentro con me.

" Mi piace quando fai la dura, Scully, " disse, lanciandomi uno sguardo furtivo.

Lo onorai con un piccolo sorriso e lo condussi sul mio divano. Non sul mio letto. Non ancora.
Mulder si mise seduto ed io mi accoccolai sul suo grembo. Le sue braccia mi tenevano gentilmente, accarezzandomi l’avambraccio che era aggrappato intorno alla sua vita.
Parlammo nello stesso momento.

" Scully…"

" Mulder…"

" Fai tu…"

" Vai avanti…"

Prima che diventasse comico, misi la punta del dito sul suo labbro inferiore. " Tu certamente mi hai dato alcune risposte, questa notte, Mulder. Ed ho la sensazione di sapere quali sono alcune delle domande che ti rimangono da fare. "

Lui mi guardò, con cautela. Potevo vedere l’ansia nei suoi occhi. Paura che avesse fatto troppo poco, e che ora era troppo tardi. Paura che avesse fatto troppo, che fosse andato troppo oltre e così presto.

" Mulder, non sapevo cosa pensare quando siamo tornati dall’Antartica. Abbiamo entrambi sopportato troppo. Non riuscivo a tenere il passo con tutti gli eventi improvvisi che ci hanno investito. La chiusura degli XFILES, la loro riapertura, il nostro nuovo assegnamento , OPR….poi avere a che fare con …Mom …(non capisco che significa. Mom significa madre, ma non mi ricordo niente che ha a che fare con la madre di Scully in FTF)….è stato tutto troppo travolgente. Tutto quello che riesco a ricordare era il calore e la calma che sentivo fra le tue braccia, ed il momento che ci è stato sottratto quando quell’ape mi ha punto. Continuavo a pensare, ‘ aspetta e lui verrà di nuovo da te ‘ Non pensavo che avevo bisogno di darti altri incoraggiamenti. Ma quello che non avevo previsto era la continua presenza di Diana. Lei era un..ostacolo a questa nuova..dimensione …della nostra relazione. Tu…non riesco a spiegarlo bene…ti tirasti indietro? Io non lo so. Ma mi confondeva. Mi feriva. Ed oggi è stata l’ultima goccia. Avevo bisogno di sapere DOVE e con CHI stavi ."

Lui strinse le braccia più forte intorno a me, guardandomi dritto negli occhi. " Io stavo con te, Scully. Sempre. Sapevo quello che voleva Diana. Mi accennò le sue ambizioni la prima notte al Centro, con Gibson. La notte che mi hai chiamato. "

Colpita. Abbassai lo sguardo. " Oh. "

Mi baciò la fronte. " va tutto bene, Scully. Non me ne resi conto se non più tardi. Fra l’altro, se la situazione fosse stata inversa, avrei fatto qualcosa di più…furtivo. " Poi sorrise, mentre io alzavo un sopracciglio . " Molto di più "

Mulder si morse le labbra, poi le rilasciò e mi prese il viso fra le sue mani. " Questa notte è stato troppo? Ti ho spinto troppo, Dana? "

Sorrisi alla sua preoccupazione improvvisa. Coprii le sue mani con le mie. " No. Ma sono curiosa di vedere cosa succede quando mi chiederai più di un solo bacio. "

Un sorriso alla Mulder si unì alla malizia. " Non dicono, ‘ Chiedi e ti sarà dato’, Scully? "

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