Il Merchandising di X-Files

X-Files: Resist or Serve

Giochi
Anno: 2004
Prodotto da: Vivendi
Gioco sviluppato per PS2

La storia che fa da sfondo al videogioco è stata scritta da Tom Schnauz, uno dei sceneggiatori della serie, e vede Mulder e Scully alle prese con alcuni inspiegabili delitti avvenuti a Red Falls, piccola cittadina del Colorado e, tra un’indagine e l’altra, passando tra misteri, basi di ricerca ultrasegrete, astronavi aliene rimaste intrappolate nei ghiacciai e forze extraterrestri non proprio pacifiche, i due saranno costretti a raggiungere la gelida Siberia per cercare di venire a capo dell’intricata vicenda.

L’azione si svolge in tre episodi (Rinascita, Risonanza e Ritorno) ognuno diviso in due diversi capitoli, in modo da poter esser affrontato alternativamente una volta guidando Mulder ed un’altra vestendo i panni di Scully. A quest’ultima sono affidate le fasi d’esplorazione e la risoluzione d’enigmi e puzzles, quindi un compito più cerebrale ed intuitivo, mentre Fox Mulder sarà protagonista di combattimenti (anche se in realtà, nella serie televisiva, l’abbiamo visto utilizzare una pistola in ben poche occasioni) e di momenti d’azione, ogni volta che sarà necessario compiere attività fisiche precluse alla collega. Mentre controlleremo un personaggio, l’altro ci seguirà comandato dalla IA, e sarà indispensabile farli interagire nel migliore dei modi possibili: in un frangente, per esempio, Mulder sarà infettato da un tanto misterioso quanto pericoloso virus e, mentre Scully armeggerà in laboratorio alla ricerca dell’antidoto, mettendo a frutto la sua laurea in medicina, il nostro compito sarà quello di garantirle la massima tranquillità evitando che sia attaccata dai nemici.

I personaggi principali sono realizzati con buona fattura e sono fedelmente riprodotti sulle fattezze delle loro controparti reali. Gli appassionati della serie ritroveranno comunque tutti gli elementi caratteristici di X-Files, come alcuni personaggi, secondari ma sempre presenti, tipo il vicedirettore Skinner o l’Uomo che Fuma (probabilmente l’unico americano cui è permesso farlo perfino all’interno di un edificio federale…), l’atmosfera di sospetto e suspense tipica del telefilm e, chicca per i fans più accaniti, addirittura i nomi delle vie delle diverse ambientazioni, ripresi dai titoli dei vari episodi.

Il sonoro è più che buono, con musiche prese di sana pianta dalla colonna sonora del programma televisivo, molto curate e in grado di sottolineare i passaggi più importanti, così come il doppiaggio, affidato, nella versione inglese, agli attori reali che hanno offerto una prova di recitazione davvero ottima, mentre non sempre i dialoghi appaiono in sincrono con il movimento labiale dei personaggi.

Il grado di rigiocabilità è aumentato dalla possibilità di sbloccare una grande quantità di materiale del telefilm, come interviste agli attori, making of, trailers, artworks e chi più ne ha più ne metta.


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FONTE: Inizio Partita
 
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