#1X03 Conduit - Ricomparsa

#1X03 Conduit - Ricomparsa
di Alex Gansa, Howard Gordon
diretto da Daniel Sackheim


Una ragazza viene misteriosamente rapita. Scully pensa che la ragazza sia stata uccisa e che Mulder stia permettendo ai suoi sentimenti di influenzare il suo giudizio nelle indagini riguardanti questo caso.
Quando una ragazza, Ruby, viene rapita misteriosamente da un campeggio dell'Iowa, Mulder viene particolarmente coinvolto dal caso -- data la sparizione misteriosa di sua sorella. Il fratello di Ruby, Kevin, continua ad avere uno strano comportamento dal giorno del rapimento: scrive ripetutamente delle serie di numeri 1 e 0. Mulder spedisce un foglio scritto dal bambino ad alcuni analisti a Washington, e come conseguenza, Kevin e sua madre vengono prontamente presi in custodia dalle autorità. Le trascrizioni di Kevin sono in realtà le trasmissioni binarie di un satellite militare.

Scully pensa che Ruby sia stata uccisa, e crede inoltre che i sentimenti di Mulder possano influenzare il suo giudizio. Una volta tornati a casa di Ruby, gli agenti trovano i fogli scritti da Kevin sistemati sul pavimento. Quando Scully guarda dall'alto della scala, scopre che tutti quei numeri hanno formato un gigantesco ritratto di Ruby.

Ruby riappare misteriosamente nella foresta in stato di incoscienza. All'ospedale, la ragazza mostra i sintomi di una prolungata esposizione ad un ambiente privo di gravità terrestre, ma invece di sottoporre sua figlia ad ulteriori analisi, sua madre decide di prendere i suoi figli e portarli via. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
CARRIE SNODGRESS - Darlene Morris
JOEL PALMER - Kevin Morris
CHARLES CIOFFI - Capo Sezione Scott Blevins
TAUNYA DEE - Ruby Morris
MICHAEL CAVANAUGH - Jack Withers
SHELLY OWENS - Tessa
DON THOMPSON - Holtzman
DON GIBB - Kip
AKIKO MORISON - Leza Atsumi
ANTHONY HARRISON - Quarto Uomo
GLEN ROALD - M.E. Worker 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 01/10/93
Italia 10/08/94
  • Nel fascicolo di Samantha Mulder viene riportato l’indirizzo di casa 2790 Vine Street – che è l'indirizzo dell’ufficio di produzione di X-Files a Vancouver.
  • “Tessa” è interpretata dall’attrice Shelley Owens, sorella di Chris Owens, che ritrae un giovane Uomo che Fuma [Musings of a Cigarette-Smoking Man; Demons], Il Grande Mutato [Post-Modern Prometheus], così come il ricorrente ruolo dell’Agente Speciale Spender.
  • Possibile scherzo – l’appuntamento dal dottore di Tessa è programmato per il 7 agosto, che è anche il compleanno di David Duchovny.
  • La controfigura del lago Okobogee era il lago Buntzen a Port Coquitlan.
  • In questo episodio Mulder spara per la prima volta, spara dei colpi in aria per far allontanare i lupi dalla tomba trovata nel bosco.
Concerto Brandeburghese Num. 4 in Sol Maggiore, Movimento I, Allegro
di Johann Sebastian Bach
SCENA 1

(Panorama notturno di una foresta. Qualcuno si è fermato a campeggiare sul prato in riva al lago: il fuoco è acceso e accanto, nei loro sacchi a pelo, dormono un bambino abbracciato al suo orsacchiotto e una ragazza. Lì vicino è parcheggiato il camper in cui dorme la madre dei due ragazzi. La notte è tranquilla, si sentono gli usuali rumori notturni del bosco. Ma improvvisamente il camper comincia a tremare; all’interno gli oggetti cominciano a sussultare e la donna si sveglia. Il camper viene scosso da tremori sempre più violenti e la donna cade dalla branda. Si siede sul pavimento, addossata a una parete, e cerca di mettersi al riparo, mentre dalla dispensa cominciano a cadere stoviglie e altri oggetti. Attraverso i finestrini, vediamo una luce fortissima all’esterno del camper, mentre tutto continua a scuotersi violentemente. La donna grida terrorizzata, ma finalmente tutto torna tranquillo: il camper non trema più e la fortissima luce esterna è sparita.)

DARLENE MORRIS: I ragazzi!
KEVIN MORRIS: (dall’esterno del camper) Mamma!
DARLENE MORRIS: Kevin!

(La donna si avvicina carponi alla porta del camper e afferra la maniglia della porta per aprirla, ma immediatamente ritrae la mano urlando, perché la maniglia è arroventata e le ha ustionato la mano. Intanto fuori Kevin continua a chiamarla disperatamente. La donna si infila un guanto da forno trovato lì vicino e apre la porta. Appena apre, trova ai piedi della scaletta di ingresso il piccolo Kevin.)

KEVIN MORRIS: Mamma! Ruby è scomparsa!

(La madre scende dal camper, prende la mano del bambino e comincia a guardarsi attorno per cercare la figlia.)

DARLENE MORRIS: Ruby. Ruby? (Fa qualche passo attorno al camper chiamando il nome della figlia) Ruby?! Ruby! (Poi si ferma stringendo a sé il bambino e grida verso il cielo.) Ruby!!!


SIGLA

SCENA 2
UFFICIO DEL CAPO SEZIONE SCOTT BLEVINS
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


BLEVINS: (consegnando un fascicolo a Scully) È arrivato dall’agente Mulder. Richiesta di assegnazione e spese di viaggio per entrambi.

(Scully dà un’occhiata al fascicolo.)

SCULLY: Sioux City, Iowa. Mai sentita nominare prima d’ora.
BLEVINS: Ha seguito il normale iter, dalla sezione di Mulder fino al distretto e poi dritto alla mia scrivania.

(Al fascicolo è allegato un articolo tratto da un giornale.)

SCULLY: Temo di non capire. Che significa? (Legge il titolo dell’articolo) "Rapita in campeggio dagli alieni".
BLEVINS: In pratica Mulder ci chiede di aprire un caso per un articoletto apparso su un giornale popolare.
SCULLY: Ci saranno pure altri elementi.
BLEVINS: No, nella sua richiesta non c’è altro.
SCULLY: Devo ammettere che è strano, perfino per Mulder.
BLEVINS: Hmm... (Si alza dalla scrivania e va a prendere dall’archivio un altro fascicolo, che poi porge a Scully.) Forse ha qualcosa a che fare con questo. Dia un’occhiata.
SCULLY: Fascicolo riservato?
(us Nella versione originale Scully dice "An X-File" che significa "Un X-File")

(Blevins annuisce. Scully apre il fascicolo e vede che riguarda la sorella di Mulder, Samantha. Scully, a disagio, si siede.)

BLEVINS: Mi dica, ne ha mai parlato con lei? (Scully sospira.) Non deve proteggerlo, Mulder è l’autore del fascicolo, è lui che l’ha compilato.
SCULLY: Sì, sapevo di sua sorella. Scomparve misteriosamente ventuno anni fa. Lui aveva dodici anni e lei otto. Dice che erano nella stessa stanza quando accadde. Ricorda una... luce accecante fuori dalla finestra e... una presenza nella stanza.
BLEVINS: E secondo lei questa bizzarra vicenda personale può avere offuscato la sua capacità di giudizio?
SCULLY: No, secondo me no.
BLEVINS: Ammetterà però che non è illecito supporlo. Come lei sa, la propensione dell’agente Mulder a trattare certi argomenti è sempre stata causa di attrito, e questo è appunto uno di quei casi. Mi dispiace, respingerò la sua richiesta.
SCULLY: Se posso chiederlo, signore, mi permetta almeno di parlargli. Tenterò di dissuaderlo io.


SCENA 3
UFFICIO X-FILES


(Scully cammina per l’ufficio parlando con Mulder, che è seduto alla scrivania.)

SCULLY: Vedi Mulder, il problema è che non ci sono elementi sufficienti per avviare un’indagine.
MULDER: Io e te non siamo dello stesso parere, Scully. Non è la prima volta, né sarà l’ultima.
SCULLY: Se avessimo in mano qualcosa di più concreto, forse potremmo... (Mulder la interrompe.)
MULDER: È un procedimento scientifico elementare. Fa’ una domanda non pertinente e arriverai a una risposta pertinente.
SCULLY: Scusa, cosa rende questa storia più credibile di quella... (prende in mano il giornale popolare - The National Comet - da cui è tratto l’articolo inserito nel fascicolo sul rapimento di Ruby, che è appoggiato sulla scrivania di Mulder, e ne legge un altro titolo dalla prima pagina) ... della donna che ha partorito un figlio lucertola? Hm?
MULDER: Il fatto che il bimbo lucertola non è nato nei pressi del lago Okobogee.
SCULLY: Oko-cosa?
MULDER: Bogee. (Si alza dalla sedia e ripete il nome del lago vicinissimo al viso di Scully.) Okobogee. (Poi va verso la porta dell’ufficio.)
SCULLY: Ah, e questo dovrebbe illuminarmi?

(Mulder spegne le luci dell’ufficio poi torna verso Scully.)

MULDER: Sì, se fossi appassionata di pesca alla trota o di misteriosi oggetti volanti. (us Nella versione originale la parte finale della battuta è "...or UFO hotspots" che significa "... punti caldi per gli UFO")
SCULLY: Cosa intendi per oggetti volanti? (us Nella versione originale Scully risponde dicendo "Define hotspot" ossia "Definisci punto caldo")

(Mulder accende il proiettore delle diapositive. La prima diapositiva mostra l’immagine in bianco e nero di un oggetto volante; sullo sfondo, il profilo di quella che sembra una foresta.)

MULDER: Sono immagini scattate nell’agosto 1967, una dall’aereo del servizio meteorologico nazionale.(Mulder passa all’immagine successiva) Un ingrandimento degli effetti prodotti sul terreno dalla combustione.
(us In realtà, la diapositiva successiva è un ingrandimento della precedente, infatti nella versione originale dell’episodio Mulder dice "This is a light blasted, digitally enhanced enlargement" che significa "Questo è un ingrandimento migliorato digitalmente e più illuminato")
SCULLY: Chi le ha scattate, il pilota?
MULDER: No, una scout con un’Instamatic. Quattro ragazze su nove dissero di aver visto qualcosa. Cinque, se conti la capogruppo. L’Aeronautica dice che era un aerostato per rilevazioni meteorologiche. Ma quel giorno non ne furono lanciati nel raggio di settecento chilometri. (Mulder spegne il proiettore delle diapositive, prende un documento dalla scrivania e lo porge a Scully, poi accende il proiettore per lucidi.) Leggi a voce alta i nomi delle ragazze di quel gruppo scout. (Esce dall’inquadratura.)
SCULLY: Lisa Tyrell, Bonnie Winston, Dorreen McAllister, Darlene Morris...

(Scully si interrompe, rendendosi conto di avere già letto quel nome nel fascicolo mostratole da Blevins, e guarda verso Mulder, che è in piedi davanti allo schermo del proiettore. Sullo schermo è visibile l’articolo di giornale allegato al fascicolo, e Mulder indica il nome di Darlene Morris in esso citato.)

MULDER: È la stessa Darlene Morris.


SCENA 4
SIOUX CITY, IOWA


(Mulder e Scully arrivano in auto lungo una strada della cittadina e parcheggiano davanti a un’abitazione. Scendono dall’auto e si avviano verso l’ingresso. Accanto alla casa è posteggiato un camper e in giardino c’è una parabola satellitare. Mulder bussa alla porta. Dopo qualche secondo Darlene Morris apre.)

SCULLY: Lei è la signora Morris? (Le mostra il tesserino dell’FBI) Sono l’agente Scully e questo è l’agente Fox Mulder, le abbiamo telefonato ieri sera.
DARLENE MORRIS: Prego, accomodatevi. (Entrano in casa. La donna chiude la porta. Ha la mano sinistra fasciata) Ero sicura che se avessi continuato a gridare e gridare, prima o poi qualcuno mi avrebbe sentita. Ma non mi aspettavo certo l’FBI. Lui è Kevin. (Indica il figlio, seduto al tavolo intento a scrivere) Kevin, saluta! (Ma Kevin non risponde e non alza neppure la testa. La madre è un po’ imbarazzata) Posso offrirvi un caffè?

(Scully annuisce. Darlene si allontana per andare in cucina e Scully comincia a seguirla, ma poi si ferma e si volta a guardare Mulder, che è rimasto in soggiorno e sta guardando alcune foto di famiglia allineate su una mensola. Una in particolare attira la sua attenzione: una foto di Ruby, scattata probabilmente quando aveva attorno ai 10 anni. Mulder sfiora la foto, pensieroso, e Scully lo osserva.)

(Nella scena successiva, Darlene, Scully e Mulder sono seduti al tavolo della cucina con i loro caffè.)

DARLENE MORRIS: A volte non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto. E poi Kevin si comporta in modo così strano... Credetemi, non so più cosa fare. Io, io... so soltanto che rivoglio mia figlia.
SCULLY: Signora Morris, ha problemi con il suo ex marito per la custodia dei ragazzi?
DARLENE MORRIS: Howard non c’entra, mi creda.
(us Nella versione originale dell’episodio il nome dell’ex marito è Charles)
SCULLY: Perché ne è così sicura?
DARLENE MORRIS: Perché so cos’è successo... È già capitato un’altra volta.
MULDER: L’estate del ’67, il gruppo di scout, non è vero?
DARLENE MORRIS: E lei come lo sa?
MULDER: Il suo nome compare nei registri del centro studi sugli UFO, ad Evanston, nell’Illinois.
DARLENE MORRIS: Davvero?
MULDER: Un pilota del servizio meteorologico fece lo stesso avvistamento. Stesso luogo, stessa data.
DARLENE MORRIS: L’hanno presa loro, vero signor Mulder?

(Mulder non risponde. C’è un lungo momento d’imbarazzo.)

MULDER: Ha... ha detto che... Kevin era con lei, quando è successo?
DARLENE MORRIS: Sì, ma non ha visto niente. Stava dormendo.
MULDER: Potrei parlare con lui un momento? (Darlene acconsente annuendo) Grazie. (Mulder si alza e va da Kevin)
DARLENE MORRIS: (rivolta a Scully) Sa, ho raccontato questa storia tante di quelle volte ormai. L’ho detta ai giornali, l’ho ripetuta alla polizia... e ogni volta che ne parlo la gente ha questo sguardo negli occhi... proprio come quello che ha lei adesso. (Scully distoglie lo sguardo da Darlene)

(Kevin è seduto per terra davanti alla TV, che però non è sintonizzata su alcun canale. Sullo schermo solo la tipica nebbia di puntini bianchi e neri.)

MULDER: Ciao giovanotto! Posso sedermi? (Kevin dà un’alzata di spalle) Grazie. (Mulder si siede su un tavolino dietro a Kevin) La mamma mi ha detto che fai dei brutti sogni.
KEVIN MORRIS: Sì, è vero.
MULDER: Ti va di parlarne?
KEVIN MORRIS: (Kevin scuote la testa.) No.
MULDER: Come vuoi. (Osserva il bambino mentre scrive qualcosa su un blocco notes) Cosa fai? (Il bimbo si volta a guardarlo, poi ricomincia a scrivere) Stai scrivendo qualcosa? (Kevin annuisce) Mi fai vedere? (Kevin porge il blocco notes a Mulder) Grazie.

(Il foglio contiene diverse righe di numeri 1 e 0.)

KEVIN MORRIS: (indicando la TV)Vedi? Vengono da là.
MULDER: Dalla TV?

(Kevin annuisce, ma Mulder continua a vedere solo statico sul monitor dell’apparecchio televisivo.)


SCENA 5
DIPARTIMENTO DELLO SCERIFFO DI SIOUX CITY


(Un fax sta inviando un documento su carta intestata del Dipartimento dello Sceriffo. Uno dei fogli è quello che Kevin stava scrivendo davanti alla TV. Il destinatario del fax è Daniel Bernstein, presso la sezione Crittografia della sede dell’FBI a Washington. Il mittente è Mulder. Mulder sta parlando al telefono. Nell’ufficio accanto, Scully sta parlando con lo sceriffo.)

MULDER: Non so cosa sia, forse una specie di sequenza binaria. Può essere tutto e niente. Hai un gran daffare, lo so... l’amico di un amico di un mio amico può procurarti un biglietto per la partita di domani. (us Nella versione originale Mulder dice "...tickets to a Redskins game", cioé "... biglietti per una partita dei Redskins") L’hai già in tasca. D’accordo. Sai dove trovarmi? Grazie, Danny.

(Riattacca il telefono. Nella scena successiva anche Mulder è nell’ufficio dello sceriffo con Scully.)

SCERIFFO: Come dicevo alla sua collega, non ci sono prove che lascino pensare ad un rapimento. Né telefonate, né richieste di riscatto. E finché non troviamo un corpo...
MULDER: Voi pensate che sia scappata.
SCERIFFO: Beh, non sarebbe la prima volta che Ruby scappa di casa.
MULDER: E come spiegate quello che ha visto sua madre?
SCERIFFO: (sorride) Vede, Darlene Morris ha un’immaginazione molto fervida. Certe storie le sento da quando andavo a scuola.
MULDER: E ha pensato bene di ignorare le sue dichiarazioni.
SCERIFFO: Le ho allegate al mio rapporto.
MULDER: Ma non avete fatto un sopralluogo.
SCERIFFO: L’abbiamo fatto, ma non abbiamo trovato niente. Mi stia a sentire: la figlia di Darlene non è una collegiale. Lei non sa quante volte l’ho sorpresa in auto in buona compagnia o a rigettare l’anima sul ciglio della strada. Me l’aspettavo che quella ragazza prima o poi finisse co... (Mulder lo interrompe.)
MULDER: Finisse come?
SCERIFFO: Finisse col cacciarsi in un guaio serio, e se Darlene s’inventa strane storie per non ammetterlo, fatti suoi, ma non mi chieda di prenderla sul serio. Io non ho tempo da perdere.

(Successivamente Mulder e Scully lasciano la stazione di polizia e vanno verso l’auto.)

SCULLY: Sarebbe opportuno non inimicarsi la forza pubblica locale.
MULDER: Non dirlo a me, mi chiamano Mister Diplomazia! (us Nella versione originale la battuta di Mulder è "Who me? I’m Mr. Congeniality" che significa "Chi, io? Sono Mister Simpatia")
SCULLY: Non si sa mai, ci potrebbe servire il loro aiuto.
MULDER: Gli manderò una scatola di cioccolatini. (us Nella versione originale Mulder dice "I’ll send him a Bundt cake" che significa "Gli manderò una torta a forma di ciambella")

(Mulder nota un bigliettino sotto il tergicristallo. Lo prende e lo legge.)

MULDER: "Sono dall’altra parte della strada. Seguitemi."

(Consegna il biglietto a Scully. I due agenti si guardano attorno. Dall’altro lato della strada, una ragazza entra nella biblioteca della città, dopo essersi assicurata di essere stata notata. I due la seguono.)

(All’interno, Mulder e Scully cercano la ragazza fra le corsie di scaffali. Poi la notano mentre li attende in una corsia. Mentre si avvicinano, la ragazza si sposta nella corsia parallela nascondendosi dietro lo scaffale e da lì si rivolge a loro attraverso un varco fra i libri.)

TESSA: State cercando Ruby, vero?
SCULLY: Infatti. Ma tu chi sei?
TESSA: Non importa.
SCULLY: Sei un’amica di Ruby?
TESSA: Ruby non aveva amici. Ma andava sempre in giro con un sacco di gente.
SCULLY: E andava in giro anche con te?
TESSA: Capitava, qualche volta.
MULDER: Come la notte in cui è scomparsa?
TESSA: Era Greg. Doveva vedere lui, non me.
MULDER: Chi è Greg?
TESSA: Il suo ragazzo, Greg Randall. Dovevano incontrarsi al lago, perché dovevano parlare.
MULDER: Parlare di cosa?
TESSA: Greg l’aveva messa incinta, anche se ancora non lo sapeva nessuno. (us La battuta nella versione originale è "I don’t know, whatever, she got herself pregnant" che significa "Non lo so, comunque sia, era rimasta incinta")
SCULLY: E tu sai cosa intendessero fare?
TESSA: Lasciare la città. Questo è quello che mi disse Ruby.
SCULLY: Greg l’hai conosciuto a scuola?
TESSA: Greg, a scuola?! Sei fuori strada. Non l’ho mai visto fare altro che tracannare birra, al Pennsylvania Pub. (us Nella versione originale dell’episodio la battuta è "All he ever did since we met him was pour beer" che significa "Tutto quello che ha fatto da quando lo abbiamo incontrato era versare birra")

(Una donna vicino a Mulder e Scully fa cadere un libro; il rumore fa girare i due agenti, che guardano cosa è successo, ma quando si voltano di nuovo verso la ragazza, lei è sparita. Vanno a cercarla nella corsia accanto, ma non la trovano più.)


SCENA 6
PENNSYLVANIA PUB


(Di fronte al Pennsylvania Pub sono parcheggiate diverse motociclette. Alcuni motociclisti si salutano e vanno verso l’ingresso del pub.)

MOTOCICLISTA #1: Ehi, ci sei anche tu?
MOTOCICLISTA #2: Dai, entra!
(us Questo scambio di battute nella versione originale non c’è, si sente solo il rombo di una motocicletta.)

(All’interno, molti clienti indossano giacche di pelle nera. Quando Scully e Mulder fanno il loro ingresso al pub e si avvicinano al bancone del bar, attirano gli sguardi incuriositi dei presenti, per il loro aspetto chiaramente fuori luogo.)

MULDER: (rivolto al barista) Mi scusi. Sa dove posso trovare Greg Randall?
BARISTA: E tu chi saresti? (Mulder gli mostra il tesserino FBI) In che guaio s’è ficcato stavolta?
MULDER: Veramente speravamo che ce lo dicessi tu.
BARISTA: Ha chiamato venti giorni fa per dire che stava male. Non l’ho più visto né sentito.
MULDER: Non hai idea di dove sia andato?
BARISTA: No, ma se lo trovi, digli che è licenziato.
SCULLY: (porgendo al barista un biglietto da visita) Questo è il numero del nostro albergo. Se per caso ha notizie...

(Il barista prende il biglietto da visita, gli dà un’occhiata e poi se lo mette nel taschino del gilet. Mulder nota che, fra i tatuaggi sul braccio destro del barista, c’è il disegno di un disco volante.)

MULDER: Bello quel tatuaggio! Ma che cos’è?
BARISTA: Tu che dici, amico?
MULDER: Un disco volante? Non crederai a quelle sciocchezze, vero?
BARISTA: Io sì. Tu no? (us Nella versione originale il barista dice "[I take it you don’t" che significa "Mi sembra di capire che tu non ci credi")
MULDER: Nooo... Sono dei pazzi, dei visionari allergici alla luna piena. (us Nella versione originale Mulder risponde dicendo "I think it’s all just a bunch of crazy people howling at the moon" che significa "Penso che si tratti solo di un gruppo di pazzi che ulula alla luna")
BARISTA: Tu non sei mai stato al lago Okobogee, vero?
MULDER: No, mai. Perché?
BARISTA: Facci un salto, un giorno. Capitano cose strane laggiù.
(us La battuta nella versione originale è "You should ride with us sometime, you might see somethings that’ll change your mind" che significa "Dovresti venire con noi qualche volta, potresti vedere qualcosa che ti farebbe cambiare idea")

(A dimostrazione delle sue parole, il barista sposta i capelli e si scopre l’orecchio destro. Ma di questo non è rimasto che un residuo di pelle ustionata e ormai cicatrizzata.)

BARISTA: Bruciature da solleone in piena notte.

(Il barista si ricopre la parte ustionata e ridacchia di fronte a Mulder, poi si gira e torna al suo lavoro.)


SCENA 7
STAY ’N SAVE MOTOR INN
5:30 A.M.


(Scully sta dormendo.Alcune ombre si passano velocemente sul suo viso. Scully si sveglia e nota le ombre di due persone fuori dalla finestra della stanza. Le sente bisbigliare.)

VOCE #1: Dovrebbe essere qui.
VOCE #2: Vado avanti, copritemi le spalle.
(us Nella versione originale sono tre le voci che si sentono distintamente.)

(Qualcuno tenta di aprire la porta della stanza. Scully si alza dal letto e tenta di raggiungere la pistola appoggiata su una cassettiera di fronte al letto, ma prima che possa afferrarla, la porta viene spalancata e fanno irruzione nella stanza alcune persone che le puntano addosso delle torce elettriche.)

QUARTO UOMO: Dov’è Mulder?

(Due uomini, Holtzman e il quarto uomo, sono ora nella stanza di Mulder, che è seduto sul bordo del letto.)

HOLTZMAN: Dove hai preso quel documento?
MULDER: Se mi spiega di cosa sta parlando, forse potrò aiutarla.

(Holtzman fa un cenno al quarto uomo, che porge a Mulder il foglio con la sequenza di 1 e 0 scritta da Kevin.)

MULDER: E questo sarebbe un documento? A me sembra solo una sfilza di 1 e di 0.
HOLTZMAN: Dimmi dove l’hai preso.
MULDER: Se lei mi dice cos’è.
HOLTZMAN: Continua a fare il furbo, Mulder, e ti spedisco davanti alla Commissione Speciale. Risponderai all’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale. (us La battuta originale è "You can explain to them, what you’re doing obstructing justice" che significa "Puoi spiegarlo a loro, quello che stai facendo è intralciare la giustizia")
MULDER: (Restituendo il foglio a Holtzman e alzandosi dal letto.) Non si scaldi Holtzman. A meno di ordini contrari, io sono tenuto a rispondere esclusivamente al mio sottocomitato. E vale per chiunque, il controspionaggio o le guardie svizzere. (Mulder comincia a rivestirsi.)
HOLTZMAN: È il programma di difesa di un satellite.
MULDER: Scherza?
HOLTZMAN: È solo un frammento, ma di un documento top secret. Dobbiamo sapere da dove viene.
MULDER: Certo ragazzi, appena lo scopro ve lo faccio sapere.
HOLTZMAN: Basta Mulder. Ora tu fai la valigia e torni immediatamente a Washington.

(Un telefono cellulare comincia a squillare. Il quarto uomo risponde.)

QUARTO UOMO: Sì? (Rivolto a Holtzman) Ci siamo.

(I due uomini lasciano la stanza di Mulder e se ne vanno, lasciando la porta aperta. Appena usciti, compare Scully sulla soglia.)

MULDER: (sarcasticamente) Splendido!
SCULLY: (Scully entra) Come?
MULDER: (Finendo di rivestirsi) Non dovevi dirglielo. Non è di loro competenza.
SCULLY: Mulder, è il controspionaggio. Quel ragazzo potrebbe essere una minaccia alla sicurezza nazionale.
MULDER: Ma dai... un bambino di otto anni che ha appena imparato a contare. Che diavolo c’entra con la sicurezza nazionale? Poi sarei io il paranoico.
SCULLY: Fatto sta che Kevin aveva delle informazioni riservatissime. Secondo te come se n’è impadronito?

(Mulder passa accanto a Scully senza risponderle ed esce dalla stanza.)


SCENA 8
CASA DI DARLENE MORRIS
CAMERA DI KEVIN


(Gli agenti del controspionaggio stanno perquisendo la camera mettendo tutto a soqquadro e sequestrano del materiale. Il quarto uomo cerca in mezzo ai libri, buttandoli a terra quando non trova ciò che sta cercando. I disegni di Kevin vengono strappati via dalle pareti. Davanti alla casa ci sono auto della polizia e diversi curiosi che osservano ciò che sta accadendo. Mulder e Scully arrivano e parcheggiano, poi si dirigono verso l’ingresso, quando vedono che due agenti stanno portando via Darlene e Kevin. Darlene guarda Mulder e Scully e poi si rivolge al figlio.)

DARLENE MORRIS: Andrà tutto bene, Kevin. Non avere paura, non è niente.
AGENTE #1: Vieni con me, figliolo.

(Madre e figlio vengono portati verso due diverse auto.)

KEVIN MORRIS: Mamma!
AGENTE #2: Su, salga in macchina.
DARLENE MORRIS: (Salendo in auto) Non avere paura, amore!
AGENTE #2: Attenta alla testa.

(Mulder si avvicina all’auto su cui si trova Darlene qualche istante prima che l’auto parta e cerca di guardare attraverso il finestrino, ma all’interno è troppo scuro e non vede niente. Le auto si allontanano e Mulder e Scully entrano in casa Morris. All’interno, Holtzman ha trovato in un cassetto un fascio di fogli pieni di sequenze di 1 e 0. Li sfoglia e annuisce soddisfatto. Mulder entra nella stanza di Kevin e raccoglie da terra un maialino-salvadanaio rotto e lo appoggia su un mobile. Per terra rimangono le monetine che vi erano contenute.)

MULDER: Ci siete andati leggeri, complimenti.
HOLTZMAN: (Rivolto al quarto uomo e porgendogli i fogli) Consegnali ai crittografi. (Sorridendo ironico verso Mulder)
QUARTO UOMO: Subito.

(Holtzman passa accanto a Mulder e poi lui e i suoi uomini escono dalla stanza. Scully è appoggiata alla porta della stanza e Holtzman, passandole accanto, si rivolge a lei.)

HOLTZMAN: Abbiamo quello che cercavamo, grazie. (Scully annuisce imbarazzata)

(Quando tutti gli agenti se ne sono andati, Mulder sposta le tendine e guarda pensieroso fuori dalla finestra della camera di Kevin. Dopo qualche istante, anche Scully si avvicina alla finestra.)

SCULLY: Cosa c’è?
MULDER: Aspettami qui. (us Nella versione originale Mulder dice "I’m not sure" che significa "Non sono sicuro")

(Mulder si allontana e Scully vede ciò che Mulder stava guardando: il camper di Darlene Morris parcheggiato in giardino. Il camper è bianco, ma ha il tetto completamente nero, sembra bruciato. Mulder prende una scala e l’appoggia al camper per guardare sul tetto. Scully lo osserva dalla finestra. Mulder raccoglie un po’ del materiale bruciato di cui era composto il tetto, lo sbriciola fra le dita e poi lo annusa.)


SCENA 9
UFFICIO REGIONALE FBI
SIOUX CITY, IOWA


(Mulder e Scully stanno parlando con un’agente locale, Leza Atsumi.)

LEZA ATSUMI: Abbiamo appena ricevuto la decodificazione da Washington.
SCULLY: E non si tratta di informazioni riservate?
LEZA ATSUMI: Tranne il programma del satellite, non c’è nulla che costituisca un rischio per la sicurezza nazionale. So che il ragazzo verrà rilasciato oggi pomeriggio.
SCULLY: Quindi è una serie di 1 e di 0 scritti a caso.
LEZA ATSUMI: Al contrario, c’è una logica. Eccome se c’è.
SCULLY: Scusi, non capisco.
LEZA ATSUMI: Tutte le informazioni si possono trascrivere digitalmente in una serie di 1 e 0. (Si mette seduta al computer) Quando andiamo a decodificarle, scopriamo che... (l’agente impartisce al computer un comando via tastiera. Sullo schermo appare una sequenza binaria e al centro della schermata il messaggio CMMD: DNLD.CURRENT FILE) Guardate voi stessi. (La schermata contenente il codice binario si trasforma nell’abbozzo di un’immagine) L’Uomo Vitruviano di Leonardo... (l’agente procede alla decodifica di un’altra sequenza e lo schermo mostra una struttura molecolare che gira lentamente sul suo asse) Le catene elicoidali di un DNA... e via dicendo... (la decodifica di un’altra serie produce lo spettrogramma di un’onda sonora e, mentre una riga verticale ne percorre la lunghezza, si sente un breve frammento di un brano musicale.)
SCULLY: È un concerto brandeburghese!
LEZA ATSUMI: Ma sono solo frammenti. Due note qui, due note là, qualche verso del Corano, un sonetto di Shakespeare...
MULDER: Insomma, come chi salta da un canale all’altro, eh?

(Gli agenti si guardano a vicenda, ma nessuno ha una risposta.)

(Poco dopo, uno degli agenti scorta Darlene e Kevin fuori dall’area di custodia, per rilasciarli. Darlene passa accanto a Mulder e Scully ignorandoli deliberatamente. Mulder cerca di parlarle.)

MULDER: Signora Morris... (cercando di fermarla)
DARLENE MORRIS: Cosa vuole? Mi lasci in pace.
MULDER: Signora, mi dia solo un minuto. Le spiegherò tutto.

(Darlene si ferma, poi si accovaccia davanti a Kevin e si rivolge a lui in modo rassicurante.)

DARLENE MORRIS: Puoi aspettare un momento là? (indica un punto più avanti) La mamma torna subito, va bene? (Kevin si volta a guardare Mulder, poi fa come gli ha detto la madre. Darlene si rialza e affronta i due agenti.) Credevo che voi due foste venuti da me per aiutarmi.
SCULLY: Ci scusi, si è trattato di un errore. Le garantisco che il Governo provvederà a risarcirla per tutti i danni.
DARLENE MORRIS: Non voglio i vostri soldi. Io rivoglio la mia bambina. E soprattutto voglio che ci lasciate in pace.
MULDER: Ma suo figlio... Lui ha visto qualcosa!
DARLENE MORRIS: Stia alla larga da me! E stia alla larga dal mio bambino! (Darlene si allontana e raggiunge Kevin, che nel frattempo sta osservando alcuni monitor della sicurezza appesi al muro) Andiamo, tesoro. È tutto a posto, torniamo a casa.

(Mulder e Scully li osservano andarsene, piuttosto frustrati.)


SCENA 10
USCITA 68
SIOUX CITY DOWNTOWN


(Mulder e Scully sono in auto e stanno percorrendo una strada. Mulder è alla guida.)

SCULLY: Ma... questa strada porta fuori città! (Mulder non risponde e scuote leggermente la testa.) Dove stiamo andando?
MULDER: Quel bambino è la chiave, Scully. Ne sono certo.
SCULLY: La chiave per cosa?
MULDER: Per ritrovare Ruby. Rifletti un momento: quel ragazzo riceve da uno schermo televisivo ogni genere di dati trascritti digitalmente.
SCULLY: L’agente Atsumi dice che è un’aberrazione statistica.
MULDER: Aah... balle! (us Nella versione originale Mulder dice solo "No")
SCULLY: Sì, lo ammetto, non è una grande spiegazione, però... (Mulder la interrompe)
MULDER: Io credo che Kevin sia un conduttore. Anzi, ne sono convinto. (us Nella versione originale Mulder dice "...is a conduit, of some kind" che significa "...è un conduttore, di qualche tipo")
SCULLY: Un conduttore?
MULDER: Un canale. Fa da intermediario. Con chiunque o qualunque cosa abbia portato via Ruby quella notte.
SCULLY: Ma come?
MULDER: Se c’è stato un rapimento, è probabile che Kevin, magari, sia usato come tramite.

(C’è un breve momento di silenzio.)

SCULLY: Mulder, so a cosa pensi. E so perché è così importante per te. (Mulder si volta a guardarla) Lo so. Ma purtroppo non disponiamo di alcuna prova che lasci supporre un rapimento.
MULDER: Ecco perché stiamo andando al lago Okobogee.


SCENA 11
LAGO OKOBOGEE, IOWA
AREA CAMPEGGIO 53


(Scully è accovacciata sul prato in riva al lago, davanti ai resti del falò. Si alza e Mulder arriva con delle foto in mano.)

MULDER: Dalle foto direi che Kevin e Ruby stavano dormendo proprio qui.

(Mulder si avvicina alla spiaggia del lago, Scully rimane sul prato.)

SCULLY: Praticamente appena a un passo dalla foresta.
MULDER: E allora?
SCULLY: Allora chiunque avrebbe potuto uscire di lì e rapirla.
MULDER: (Fermandosi e indicando verso l’alto) Hai notato le cime di quegli alberi? (Le cime di diversi alberi sono bruciate: foglie e rami sono spariti, è rimasto solo il tronco) Segno di un immenso calore.
SCULLY: Oppure l’effetto di un fulmine. (Mulder osserva la sabbia davanti a sé, poi si china a raccogliere qualcosa) E comunque nulla ci dice che risalga alla notte in cui Ruby è scomparsa.

(Quello che Mulder ha raccolto è un pezzo di vetro fuso.)

MULDER: È vero. (Mulder toglie un po’ di sabbia dal vetro) Tu credi che un fulmine possa provocare questo? (Si alza e va verso Scully con l’oggetto in mano) Sai a quanti gradi la sabbia solidifica e diventa vetro? (Scully prende in mano il vetro e strofina il pollice su un punto dove è rimasta una crosta di sabbia) 2500 Fahrenheit. Qualcosa è successo. La temperatura è salita al punto da solidificare la sabbia, bruciare le cime di quegli alberi e il tetto del camper.

(Mulder torna verso la riva del lago, mentre Scully rimane col pezzo di vetro in mano a guardarsi intorno. Quando sta per voltarsi e seguire Mulder, nota di fronte a sé un lupo bianco, uscito dalla foresta, che annusa il terreno. Scully allora cerca di chiamare Mulder senza fare troppo rumore.)

SCULLY: Mulder! Guarda!

(Mulder si avvicina a Scully. Il lupo li guarda un attimo, poi rientra nella foresta. Mulder lo insegue e poco dopo trova altri lupi bianchi intenti ad annusare attorno ad un cumulo di pietre, che si direbbe essere una sepoltura. Mulder estrae la pistola e spara in aria per disperderli. Subito dopo arriva di corsa anche Scully, che trova Mulder accovacciato davanti al cumulo, con una mano davanti alla bocca per proteggersi dall’odore.)

SCULLY: Che cos’è?
MULDER: È una tomba, a giudicare dall’odore. (us La battuta originale è "It’s a grave. Shallow, by the smell of it" che significa "È una tomba. Poco profonda, in base all’odore")

(Mulder comincia a togliere le pietre.)

SCULLY: Mulder, ma cosa fai? (Mulder non risponde e toglie altre pietre) Mulder, stai manomettendo le prove di un reato. (Mulder continua, allora Scully cerca di bloccargli le mani) Basta, fermati!

(Mulder si volta a guardarla.)

MULDER: E se fosse lei? Lo devo sapere.

(Scully sospira e lo lascia, ma Mulder smette di toglierele pietre.)

(Qualche tempo dopo, la scena è occupata da una squadra di investigatori. Un agente delimita l’area con del nastro, il medico legale è accanto alla tomba, un altro agente sta scattando fotografie, gli addetti dell’obitorio portano una barella. Intorno, diversi poliziotti impegnati in altre attività. Mulder e Scully sono in piedi accanto alla tomba.)

VOCE #1: Barella, fate venire una barella.
POLIZIOTTO: (Alla radio) Stiamo procedendo alla rimozione del cadavere.
(us Queste due battute nella versione originale non ci sono, si sentono solo le voci confuse dei vari addetti e il gracchiare delle radio.)

(Scully si volta verso Mulder e lo osserva per alcuni secondi.)

SCULLY: Stai bene, Mulder?
MULDER: Sì, sto bene.

(La rimozione delle pietre e del terriccio porta allo scoperto il volto di un uomo. Il medico legale si volta verso lo sceriffo.)

MEDICO LEGALE: Maschio, di razza caucasica.

(Lo sceriffo scuote la testa. Scully guarda di nuovo Mulder, che sembra deluso.)

ASSISTENTE DEL MEDICO LEGALE: Signore.

(L’assistente consegna allo sceriffo un portafoglio trovato addosso al cadavere. Lo sceriffo lo apre e legge le generalità dell’uomo.)

SCERIFFO: La vittima si chiamava Greg Randall.
SCULLY: Il ragazzo di Ruby.
SCERIFFO: Ruby ne ha parecchi di ragazzi.
MULDER: Posso dare un’occhiata prima che lo metta via?
SCERIFFO: Si accomodi.

(Mulder si infila un paio di guanti di lattice e guarda il contenuto del portafoglio. Insieme a diverse banconote, Mulder trova un biglietto scritto a mano con le indicazioni di un appuntamento: Dr. Jack Fowler, Aug. 7 - 2:30.)


SCENA 12
UFFICIO DELLO SCERIFFO


(Mulder ha appena fatto una fotocopia ingrandita del biglietto trovato nel portafoglio di Greg Randall.Lui e Scully si appoggiano ad una scrivania per confrontare la scrittura sulla fotocopia con quella sul biglietto che Tessa aveva fatto trovare loro sul parabrezza dell’auto. Lo sceriffo è di fronte a loro. Scully indica la lettera F su ambedue i biglietti.)

SCULLY: Stessa mano. È proprio lei.
MULDER: Già. (us Nella versione originale Mulder non dice niente, limitandosi ad annuire)
SCULLY: La ragazza della biblioteca.
SCERIFFO: Chi?
SCULLY: Non sappiamo il nome. Ci ha detto che Greg e Ruby volevano scappare.
SCERIFFO: Il dottor Fowler è un vecchio amico. Ha fatto nascere i miei figli. Ci dirà chi aveva quell’appuntamento.

(Qualche tempo dopo, lo sceriffo e un altro agente scortano Tessa lungo un corridoio della stazione di polizia. La portano in una stanza per gli interrogatori, dove possiamo vedere un tavolo con due sedie e un registratore. Gli agenti entrano nella stanza e la ragazza rimane in piedi accanto al tavolo.)

SCULLY: (voce fuoricampo) Siediti, Tessa.

(La porta della stanza viene chiusa. Il registratore è acceso. Scully va a sedersi accanto a Tessa, mentre Mulder è seduto vicino alla parete, in ombra.)

SCULLY: E così ci hai mentito l’altro giorno. Sappiamo che avevi un appuntamento con il dottor Fowler il 7 agosto, perché sei tu ad essere incinta, non Ruby.
TESSA: Voi non sapete un bel niente.
SCULLY: Possiamo provarlo, Tessa. E possiamo anche provare che Greg era il padre.
TESSA: Allora? Ammesso che fosse il padre?
SCULLY: La faccenda è molto seria. Ti rendi conto anche tu, vero, di che significa? (Tessa non risponde e distoglie lo guardo) Da questo momento hai diritto a un avvocato. Perciò, se continuerai a mentire, Tessa, sarai accusata di falsa testimonianza.

(Tessa riflette un attimo, poi sospira e comincia a parlare.)

TESSA: Aveva promesso di portarmi con lui a Los Angeles.(Lo sceriffo ascolta l’interrogatorio appoggiato ad una parete) Aveva un amico, là. Volevo vedere l’oceano.
SCULLY: Tu hai detto che con Ruby si frequentavano. Che si dovevano incontrare al lago. È vero, Tessa?
TESSA: Senti, io non c’ero quella notte al lago. È chiaro?
MULDER: Invece c’eri, Tessa. (Si alza e si mette di fronte a lei appoggiando le mani sul tavolo) Sapevi dell’incontro. Sei andata lì e hai aspettato. Eri molto arrabbiata e gelosa.
TESSA: Non è vero!
MULDER: Hai aspettato, e non appena sono arrivati hai sparato prima a lui. Non è andata forse così?
TESSA: No!
MULDER: Gli sei sbucata alle spalle e gli hai sparato alla schiena. (Mulder batte un pugno sul tavolo) BANG! (Tessa distoglie lo sguardo. Mulder gira attorno al tavolo e le si affianca a destra) E poi hai ucciso Ruby. (Batte ancora un pugno sul tavolo) BANG!

(Scully chiude gli occhi al rumore e sembra non approvare il comportamento di Mulder. Mulder passa dietro a Tessa e si affianca alla sua sinistra.)

MULDER: Cosa ha fatto prima di morire, Tessa? Ha implorato pietà? Ha tentato di fuggire? (Passa di nuovo dietro alla ragazza.)
TESSA: Non l’ho uccisa!
MULDER: Dov’è sepolta, Tessa?
TESSA: Ho detto che non lo so!
MULDER: (continuando a muoversi attorno a lei) Come, non sai dove l’hai sepolta, Tessa?
TESSA: Vi dico che non l’ho uccisa!
MULDER: Davvero?
TESSA: Lei non c’era quella notte!
MULDER: (accovacciandosi accanto alla ragazza) E come fai a saperlo, Tessa, se non c’eri neanche tu?

(Tessa non risponde: le domande di Mulder l’hanno costretta a tradirsi. Successivamente, Mulder e Scully stanno camminando lungo un corridoio della stazione di polizia.)

SCULLY: Mulder, tu ti ostini a non considerare i fatti. (us Nella versione originale dell’episodio Scully dice "Mulder, you’re not seeing the whole picture here" che significa "Mulder, non vedi l’intero quadro della situazione")
MULDER: Vale a dire?
SCULLY: Vale a dire che Ruby molto probabilmente è morta.
MULDER: È la tua conclusione o quella dell’ineffabile sceriffo di Sioux City?
SCULLY: Stanno setacciando la foresta e sta per arrivare una squadra di sommozzatori per dragare il lago.

(Mulder smette di camminare e si volta a guardare Scully.)

MULDER: È tutto tempo perso.
SCULLY: Tu credi davvero che Tessa ti abbia detto la verità?
MULDER: Perché no? Se davvero non l’avesse vista, quella notte?
SCULLY: Ci ha mentito in biblioteca, ci ha mentito sulla sua gravidanza. Perché non dovrebbe avere mentito a proposito di Ruby?
MULDER: Perché sono sicuro che quella notte c’era qualcosa nella foresta.
SCULLY: Senti, abbiamo una persona sospetta in custodia. Abbiamo la confessione di un omicidio e una dichiarazione scritta che parla dell’intenzione di commetterne un altro. È finita, Mulder. È ora di fare i bagagli. Questo caso verrà chiuso dalla polizia locale.
MULDER: Non se ne parla nemmeno. (us Nella versione originale Mulder dice "I can’t do that" che significa "Non posso farlo")

(Mulder se ne va ed esce dalla stazione di polizia a passo di carica. Scully lo insegue in strada e fatica a stargli dietro.)

SCULLY: Mulder, dove stai andando?
MULDER: Devo parlare con Kevin.
SCULLY: Ma sua madre non ti farà nemmeno entrare!
MULDER: Io lo devo vedere!
SCULLY: Non vogliono più avere niente a che fare con noi. (Scully smette di camminare) Mulder, basta adesso! Smettila di correre dietro a tua sorella! (A queste parole, Mulder si blocca e si volta verso Scully, che fa qualche passo verso di lui) Non è così che la riavrai.
MULDER: Tu fa pure come credi, ma finché non troveranno un corpo, io non smetterò di cercare quella ragazza. (us Nella versione originale la battuta di Mulder è "Come with me or don’t come with me, but until they find a body, I’m not giving up on that girl" che significa "Vieni con me oppure no, ma finché non troveranno un corpo, non mi arrenderò riguardo quella ragazza")

(Mulder riprende il suo cammino e Scully, dopo un attimo di esitazione, lo segue.)


SCENA 13
CASA DI DARLENE MORRIS


(Mulder e Scully arrivano alla porta d’ingresso e notano che la porta è aperta.)

MULDER: Permesso? (Entrano in casa) Signora Morris?
SCULLY: Kevin?

(Avanzano verso il soggiorno, dove notano qualcosa per terra. Mulder spegne la TV, che sta trasmettendo la solita nebbia bianca e nera. Il pavimento è coperto da un tappeto di fogli pieni delle sequenze di 1 e 0, messi uno accanto all’altro. All’improvviso si comincia a sentire un fischio, quindi Scully, seguendo l’origine del suono,va in cucina, dove trova un bollitore sul fornello, e immediatamente lo toglie dalla piastra. Si guarda brevemente intorno, poi torna in soggiorno, dove Mulder è seduto di fronte ai fogli, intento ad osservarli.)

SCULLY: Mulder? Cosa significa?
MULDER: Non lo so.
SCULLY: Io vado a vedere di sopra.

(Scully sale le scale e, arrivata sul soppalco, dà un’occhiata giù verso il soggiorno, oltre il parapetto, ma si deve fermare per guardare meglio, incredula.)

SCULLY: Oh mio Dio!
MULDER: Cosa c’è?
SCULLY: Sali, presto. (Mulder la raggiunge) Guarda.

(Visto dal soppalco, l’insieme dei simboli scritti sui fogli forma l’immagine di un volto femminile.)

SCULLY: È lei. È Ruby.


SCENA 14
PARCO NAZIONALE DEL LAGO OKOBOGEE


(È buio. L’auto di Mulder e Scully sta percorrendo la strada verso il lago Okobogee.)

SCULLY: Il parco è immenso, potrebbero essere dovunque. (us Nella versione originale Scully dice "This is a longshot Mulder, they could be anywhere" che significa "Ci sono poche probabilità [di trovarli] Mulder, potrebbero essere ovunque")
MULDER: C’era una specie di rito... che compivo da bambino. Tutte le sere, prima di entrare nella mia stanza, chiudevo gli occhi. Speravo che un giorno, riaprendoli, avrei rivisto mia sorella. Lì, nel suo letto, come se non fosse successo niente. Continuo a entrare in quella stanza, giorno dopo giorno. (All’improvviso Mulder nota qualcosa) Guarda!

(È il camper di Darlene Morris, parcheggiato lungo la strada. Mulder ferma l’auto dietro il camper e i due agenti scendono, torce elettriche alla mano.)

MULDER: Darlene!

(Mulder apre la porta del camper e dà un’occhiata all’interno, senza entrare, poi si volta verso Scully.)

SCULLY: Là ci sono delle impronte. (us Nella versione originale Scully dice "Look, there’s a trail ahead" che significa "Guarda, c’è una traccia qui davanti")

(Entrano nella foresta. Sentono un lamento e quindi si mettono a correre lungo il sentiero. Trovano Darlene inginocchiata e dolorante.)

MULDER: Sta bene?
DARLENE MORRIS: Sono qui, li ho visti! (us La battuta originale è "It’s here, I saw it" che significa "È qui, l’ho visto")
MULDER: Dov’è Kevin?
DARLENE MORRIS: Non sono riuscita a trattenerlo.
SCULLY: (rivolta a Mulder) Cercalo!

(Mentre Scully rimane con Darlene, Mulder corre lungo il sentiero e poco dopo vede Kevin, attraverso una leggera foschia,che cammina in una radura poco più avanti. Il ragazzino si dirige verso una zona fra gli arbusti che diventa man mano sempre più luminosa.)

MULDER: Kevin!

(Kevin si ferma e si volta a guardarlo, poi ricomincia a camminare, per fermarsi poco più avanti. Mulder corre verso di lui mentre la luce si fa sempre più forte. Ma tutta quella luce si rivela essere causata dai fari di decine di motociclette che corrono in direzione di Kevin.Il bambino si copre gli occhi con le braccia e Mulder fa appena in tempo a gettarsi per terra su di lui per proteggerlo, prima che le motociclette li investano entrambi, sfrecciando accanto a loro rombando, fra le urla di divertimento dei motociclisti. Quando tutte le motociclette sono passate, Mulder si mette seduto e solleva Kevin da terra.)

MULDER: Tutto a posto?
KEVIN MORRIS: È tornata.
MULDER: No, Kevin, purtroppo...
KEVIN MORRIS: È tornata, ti dico!
MULDER: No, Kevin, non è così. So quanto lo desideri, e lo desidero anch’io, ma...

(Viene interrotto da Scully che lo chiama a gran voce.)

SCULLY: Muldeeeer!!!
MULDER: Andiamo! (Corrono verso Scully) Scully!

(Mulder e Kevin trovano Darlene che tiene sollevata la testa di una ragazza stesa per terra, mentreScully le sta praticando un massaggio cardiaco.)

KEVIN MORRIS: Ruby!
SCULLY:È priva di sensi, ma per fortuna è viva.
MULDER: Cerco aiuto.

(Si allontana.)


SCENA 15
OSPEDALE DI SIOUX CITY


(Mulder e Scully camminano lungo un corridoio dell’ospedale. Scully sta consultando la cartella clinica di Ruby.)

SCULLY: È rimasta in stato di coma per circa un’ora. (us Nella versione originale dell’episodio la battuta di Scully è "Nurse says she been awake for almost an hour" che significa "L’infermiera dice che è sveglia da quasi un’ora")
MULDER: Spiegano che cosa l’ha provocato? (us Nella versione originale Mulder dice "Any ideas what caused the coma?" che significa "Nessuna idea su cosa abbia causato il coma?")
SCULLY: Nessun segno di trauma cranico, né di assunzione di droghe, è tutto nella norma. A parte i globuli bianchi che invece sono alle stelle.
MULDER: Per caso dalle analisi risulta anche una diminuzione dei linfociti, o un eccesso di glucosio?

(Si fermano di fronte alla camera di Ruby. La porta è chiusa.)

SCULLY: Hhmm.... (controlla le analisi) Entrambe le cose. Tu come lo sai?
MULDER: Sono effetti della prolungata assenza di gravità. Gli astronauti presentano le stesse alterazioni di valori.

(Scully lo guarda, poi bussa alla porta della camera. Attraverso il vetro nella porta vedono Kevin seduto accanto al letto della sorella. Kevin si alza e va ad aprire. Ruby è sveglia.)

SCULLY: Ciao, Kevin. (Gli agenti si avvicinano al letto) Come va Ruby?
RUBY MORRIS: Chi siete?
SCULLY: Siamo agenti dell’FBI. Io sono l’agente speciale Dana Scully e lui è Fox Mulder.
RUBY MORRIS: La mamma ha detto che sareste passati.
SCULLY: Come ti senti ora?
RUBY MORRIS: Bene, direi.
MULDER: Dove sei stata, ce lo vuoi dire?

(Ruby esita.)

KEVIN MORRIS: Puoi parlare, Ruby, perché lui sa tutto.
RUBY MORRIS: Hanno detto di non parlare con nessuno. Mi hanno chiesto di non dire niente.
MULDER: Chi l’ha detto? (Ruby non parla, è preoccupata) Ruby, chi te l’ha chiesto?

(Si sentono dei passi. Darlene è entrata in camera.)

DARLENE MORRIS: Tesoro, non sei tenuta a rispondere, cara.
SCULLY: Ha ragione, forse è meglio che torniamo quando Ruby si sarà ripresa.
DARLENE MORRIS: Scusate, vi dispiace venire fuori un momento?

(Mulder e Scully si fermano fuori in corridoio e Darlene esce dalla camera chiudendosi la porta alle spalle.)

DARLENE MORRIS: Sentite, io credo che sia meglio cercare di dimenticare questa brutta storia. Insomma, Ruby ne ha già passate abbastanza.
MULDER: Capisco, adesso sua figlia è un po’ disorientata, ma tra un paio di settimane, fra qualche giorno... (Darlene lo interrompe.)
DARLENE MORRIS: Non voglio che parli con voi, né con nessun altro.
MULDER: Bisogna incoraggiarla a raccontare la sua storia. Non può tenersi tutto dentro, è importante che parli.
DARLENE MORRIS: Importante per chi? Io ho riavuto mia figlia, non voglio altri guai. E poi non ricorda quasi niente.
MULDER: Lo ricorderà un giorno, in un modo o nell’altro, magari soltanto nei suoi sogni. E quando questo accadrà Ruby ne vorrà parlare. Avrà bisogno di parlarne.
DARLENE MORRIS: A che scopo? (us La battuta originale è "Like I did?" che significa "Come ho fatto io?") Guardi me. Ho passato la vita a rendermi ridicola per averne voluto parlare.
MULDER: Ma era la verità, Darlene.
DARLENE MORRIS: La verità non mi ha causato altro che sofferenze e non voglio che sia lo stesso anche per lei.
MULDER: No, mi creda, questo a Ruby non accadrà. (us La battuta originale è "It doesn’t have to be that way for Ruby" che significa "Non deve essere così per Ruby")
DARLENE MORRIS: Per quel che mi riguarda, ha passato un mese a zonzo su un’Harley Davidson.
MULDER: È questo quello che dirà a Kevin?
DARLENE MORRIS: Mi dispiace molto.

(Darlene lascia i due agenti in corridoio e rientra nella camera di Ruby. Mulder sta per seguirla, ma Scully gli mette una mano sulla spalla per farlo desistere. Kevin è appoggiato allo stipite della porta e li osserva. Poi la madre torna indietro per farlo rientrare e chiude la porta. Mulder scappa via lungo il corridoio, infuriato. Scully lo guarda andarsene.)


SCENA 16

(Scully è sola in una stanza, seduta ad un tavolo con un registratore a cassette davanti a sé.Prende la cassetta che vi è contenuta, la gira, poi preme il tasto di riproduzione. Accanto al registratore vediamo un’altra cassetta. Si sentono due voci.)

DR. HEITZ WERBER: I suoi occhi sono aperti?
MULDER: Sì, sono aperti, ma non riesco a vedere niente.

(Scully sta esaminando il fascicolo riservato sul caso di Samantha Mulder. Le cassette che sta ascoltando riguardano le sedute di ipnosi cui Mulder si era sottoposto in passato.)

DR. HEITZ WERBER: Provi a girare la testa.
MULDER: Non posso.
DR. HEITZ WERBER: Perché?
MULDER: Non lo so. Non riesco a muovermi.

(Immagine in primo piano della cassetta in riproduzione. Sull’etichetta c’è scritto: F. MULDER – Hypnotic Regression Therapy - Session Number 2B: June 16 19...)

MULDER: Per questo rimango immobile e sdraiato sul letto.
DR. HEITZ WERBER: Riesce a vedere sua sorella?
MULDER: No, ma sento la sua voce.
DR. HEITZ WERBER: Che cosa dice?

(Scully solleva e guarda una fotografia.)

MULDER: Mi chiama per nome, ripete gridando il mio nome. Mi sta chiedendo aiuto, ma...

(La fotografia ritrae Fox e Samantha da ragazzini, ma nella scena successiva è Mulder stesso a tenerla in mano.)

... io non posso aiutarla, non riesco a muovermi.

(Mulder è seduto sulla panca di una chiesa, in lacrime.)

DR. HEITZ WERBER: È spaventato?
MULDER: So che dovrei esserlo, ma non lo sono.

(Mulder abbassa la mano con la fotografia con un gesto di frustrazione.)

DR. HEITZ WERBER: Come mai?
MULDER: È per la voce.
DR. HEITZ WERBER: Quale voce?
MULDER: La voce nella mia testa.

(Mulder si inginocchia nascondendosi il volto tra le mani.)

DR. HEITZ WERBER: Che cosa le dice?

(L’inquadratura si allarga, allontanandosi da Mulder.)

MULDER: Di non aver paura. Mi dice che non le verrà fatto alcun male e che un giorno lei ritornerà.
DR. HEITZ WERBER: Crede a quella voce?

(Dissolvenza sui titoli finali.)

MULDER: Voglio crederci.

Trascrizione effettuata da Anna


FBI Headquarters - Washington, D.C.

Sioux City, Iowa

Sioux City FBI Regional Headquarters

Lago Okobogee, Iowa


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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IN BREVE

[Mulder] C'era una specie di rito che compivo da bambino. Tutte le sere prima di entrare nella mia stanza chiudevo gli occhi. Speravo che un giorno, riaprendoli avrei rivisto mia sorella, lì nel suo letto, come se non fosse successo niente. Continuo a entrare in quella stanza, giorno dopo giorno.


 
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