di
Glen Morgan, James Wong
diretto da William Graham
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
diretto da William Graham
Mulder e Scully diventano l’obiettivo di una campagna di disinformazione quando indagano sul trasporto segreto di una forma di vita aliena.
Mulder e Scully indagano su un avvistamento UFO a Reagan, nel Tennessee. Interrogano un camionista di nome Ranheim, che dice di aver sparato ad un oggetto misterioso nel cielo. Ranheim, comunque, cambia i dettagli della sua storia, facendo credere a Mulder che stia nascondendo qualcosa. Gli agenti capiscono anche che Ranheim mostra i sintomi della Guerra del Golfo, una malattia che affligge i veterani del conflitto in Iraq. Ranheim, però, nega di essere un veterano di quella guerra.
Dopo altre indagini, Scully scopre che il vero nome di Ranheim è Frank Druce, un ufficiale del Corpo Speciale in Iraq che è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico per la cura della sua malattia. Intanto Mulder riceve alcune informazioni segrete da Deep Throat, secondo le quali Druce sta trasportando i rottami di un UFO caduto in Iraq. Altre prove fanno però supporre che il convoglio sia falso, mentre i veri rottami vengono tenuti nascosti in Georgia, a Fort Benning. Mulder e Scully capiscono che Deep Throat stava dando loro notizie false.
Infatti, quando Mulder lo incontra, Deep Throat ammette che voleva portare le indagini lontano dal camion, e si giustifica dicendo che la popolazione non è ancora pronta per conoscere un segreto di simile portata. L'uomo avverte i due agenti informandoli che vengono tenuti costantemente sotto sorveglianza. Determinati a scoprire la verità, Mulder e Scully ritornano alle ricerche sul camion, trovandolo su un’autostrada. Mentre lo stanno seguendo, l’auto degli agenti viene colpita da una luce abbagliante e si ferma. Il camion arriva ad uno stop e gli agenti riescono ad aprirne il portello: sicuramente vi era contenuta un’Entità Biologica Extraterrestre (E.B.E.).
Mudler e Scully sospettano che la EBE sia stata trasportata in un edificio top-secret del governo, dove la settimana prima è stato avvistato un UFO. Con l’aiuto dei “Lone Gunmen”, un gruppo che lotta contro i segreti del governo, gli agenti ottengono l’accesso all’edificio, anche se altamente sorvegliato. Dopo essere entrati infatti, i due vengono catturati dalle guardie.
Deep Throat arriva in aiuto a Mulder, rivelando che, dopo l’incidente dell’UFO a Roswell nel 1947, i governi più potenti del mondo firmarono un accordo segreto secondo il quale dovevano essere uccise tutte le EBE sopravvissute. Deep Throat rivela che anche lui dovette uccidere una EBE, e per espiare a questa colpa continuerà a passare informazioni segrete a Mulder.
Mulder viene rilasciato, ma non è sicuro che il suo informatore stia dicendo la verità.
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
JERRY HARDIN - Deep Throat
ALLAN LYSELL - Capo Rivers
PETER LACROIX - Ranheim/Druse
BRUCE HARWOOD - Byers
DEAN HAGLUND - Langly
TOM BRAIDWOOD - Frohike
Trasmesso la prima volta in TV
18/02/94
24/02/95
Dopo altre indagini, Scully scopre che il vero nome di Ranheim è Frank Druce, un ufficiale del Corpo Speciale in Iraq che è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico per la cura della sua malattia. Intanto Mulder riceve alcune informazioni segrete da Deep Throat, secondo le quali Druce sta trasportando i rottami di un UFO caduto in Iraq. Altre prove fanno però supporre che il convoglio sia falso, mentre i veri rottami vengono tenuti nascosti in Georgia, a Fort Benning. Mulder e Scully capiscono che Deep Throat stava dando loro notizie false.
Infatti, quando Mulder lo incontra, Deep Throat ammette che voleva portare le indagini lontano dal camion, e si giustifica dicendo che la popolazione non è ancora pronta per conoscere un segreto di simile portata. L'uomo avverte i due agenti informandoli che vengono tenuti costantemente sotto sorveglianza. Determinati a scoprire la verità, Mulder e Scully ritornano alle ricerche sul camion, trovandolo su un’autostrada. Mentre lo stanno seguendo, l’auto degli agenti viene colpita da una luce abbagliante e si ferma. Il camion arriva ad uno stop e gli agenti riescono ad aprirne il portello: sicuramente vi era contenuta un’Entità Biologica Extraterrestre (E.B.E.).
Mudler e Scully sospettano che la EBE sia stata trasportata in un edificio top-secret del governo, dove la settimana prima è stato avvistato un UFO. Con l’aiuto dei “Lone Gunmen”, un gruppo che lotta contro i segreti del governo, gli agenti ottengono l’accesso all’edificio, anche se altamente sorvegliato. Dopo essere entrati infatti, i due vengono catturati dalle guardie.
Deep Throat arriva in aiuto a Mulder, rivelando che, dopo l’incidente dell’UFO a Roswell nel 1947, i governi più potenti del mondo firmarono un accordo segreto secondo il quale dovevano essere uccise tutte le EBE sopravvissute. Deep Throat rivela che anche lui dovette uccidere una EBE, e per espiare a questa colpa continuerà a passare informazioni segrete a Mulder.
Mulder viene rilasciato, ma non è sicuro che il suo informatore stia dicendo la verità.
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
JERRY HARDIN - Deep Throat
ALLAN LYSELL - Capo Rivers
PETER LACROIX - Ranheim/Druse
BRUCE HARWOOD - Byers
DEAN HAGLUND - Langly
TOM BRAIDWOOD - Frohike
Trasmesso la prima volta in TV
18/02/94
24/02/95
- Tom Braidwood e Val Stefoff entrambi primi assistenti alla regia, Tom Braidwood č anche l'interprete di Frohike, sono i falsi nomi usati da Mulder e Scully per entrare nella base.
E.B.E. Theme
scritto ed eseguito da Mark Snow
scritto ed eseguito da Mark Snow
SCENA 1
CIELI DELL'IRAQ
37° PARALLELO
AI GIORNI NOSTRI
(Un jet militare sta volando nei cieli dell'Iraq. Il pilota sta eseguendo un'esercitazione / perlustrazione, quando nota qualcosa di luminoso a media distanza. Il radar non segnala oggetti in volo. L'oggetto non identificato sfreccia velocemente da una parte all'altra del cielo compiendo un movimento piuttosto bizzarro per un aereo.)
PILOTA: Base, qui pattuglia 6. Richiedo l'identificazione di un oggetto a 25 miglia dalla mia posizione, direzione 3-40.
BASE: Negativo. Le coordinate sono corrette? (Sul radar il cielo risulta sgombro.)
PILOTA: (Il pilota si guarda intorno, ma non vede più nulla.) Era qui un secondo fa.
(Una luce accecante invade l'abitacolo e il pilota grida disperato.)
BASE: Ti sta attaccando! Ti sta attaccando! (Il pilota cerca di mantenere il controllo e comincia la manovra per rispondere all'attacco dell'UFO, mentre l'abitacolo si riempie nuovamente della luce bianca.)
PILOTA: Ce l'ho nel mirino. (Il pilota spara un missile che colpisce l'UFO. Il cielo nero della notte viene macchiato da una nube di fuoco.) Colpito! L'ho preso!
SCENA 2
HAKKARI, TURCHIA
BASE NATO - CONFINE TURCHIA/IRAQ
(Una radio militare gracchia all'interno di una delle tende accampamento dei militari che stanziano sul confine tra Turchia e Iraq. All'interno della tende, il primo e il secondo ufficiale stanno dormendo. Improvvisamente un boato sveglia entrambi.)
RADIO VOCE #1: Segnale due indica ricerca. Lettore posizionato su contatto di superficie. Procedere. Passo.
RADIO VOCE #2: Ricevuto. Il segnale uno ha individuato tre unità.
(I due soldati si affacciano subito alla finestra e notano qualcosa che brucia tra i boschi.)
UFFICIALE #1: Che diavolo E'? (Il secondo ufficiale si precipita alla radio per comunicare l'evento alla base.)
UFFICIALE #2: Southern Crescent a Red Crescent. E' stato abbattuto un aereo al campo.
RADIO: Red Crescent a Southern Crescent. E' impossibile. Nessun aereo stava sorvolando quella zona.
UFFICIALE #2: Beh, comunque E' successo qualcosa laggiù. Avvisate l'unità medica di tenersi pronti. Noi andiamo a controllare.
RADIO: Ricevuto.
(I due soldati escono dalla loro tenda e corrono verso il bosco dove l'UFO E' appena precipitato. Un altro UFO sparisce nel nulla dopo aver sorvolato il bosco.)
RADIO: Unità medica uno. Qui Red Crescent. Southern Crescent, settore uno, segnala un aereo abbattuto nella sua area. Passo.
SIGLA
SCENA 3
12:20 AM - CENTRAL TIME
STRADA STATALE 100
REAGAN, TENNESSEE
(Un camion sta attraversando la strada statale 100, in prossimità di Reagan. La radio sul grande mezzo gracchia.)
RADIO (VOCE DI UOMO): C'E' nessuno? C'E' nessuno in ascolto? Rispondete.
RADIO (VOCE DI DONNA): Ti sento forte e chiaro. Come va? (L'autista maneggia alla radio e cambia stazione.)
RADIO: Salve girandoloni! Vi parla Capitan Uncino su Radio WSM650, con voi grazie all'annienta mal di testa di Goody. Se avete tirato tardi e avete alzato un po' troppo il gomito, l'annienta mal di testa di Goody vi rimetterà in sesto.
(La radio comincia a gracchiare nuovamente. C'è molta interferenza. Sul sedile del passeggero è appoggiato un fucile. L'autista decide di cambiare stazione radio e si sintonizza sulla prima che trova: una trasmissione in cui dei testimoni stanno raccontando di aver avvistato degli UFO.)
RADIO VOCE #1: Aveva... aveva la forma di un sigaro con luci rosse e verdi. Veloce come il fulmine.
RADIO VOCE #2: Ne ho visti tre che volavano sulla contea di Chester.
RADIO VOCE #3: Giusto! Anch'io! Sei agenti di polizia gli stavano inseguendo lungo la 22.
RADIO VOCE #4: Accidenti ne vedo uno in questo momento. E' sopra la torre serbatoio.
RADIO VOCE #2: Lo vedo anch'io, accidenti. Lo vedo anch'io.
(Alcune auto della polizia superano il camionista. Hanno le sirene accese. Il camionista guarda il cielo incuriosito. Improvvisamente il camion perde potenza e si spegne. L'autista fa fatica a mantenerlo in carreggiata, il pulsante d'emergenza a ridosso del volante E' fuori uso, ma alla fine il grosso mezzo si ferma. L'uomo prende il fucile e dopo una rapida occhiata al cielo esce dal suo abitacolo. Si avvicina al retro del camion con lo sguardo sempre rivolto verso l'alto. U grande disco volante sorvola il bosco e il portellone del camion si apre sbattendo. Senza pensare troppo, il camionista rivolge il fucile verso l'interno e fa fuoco. Il grande UFO continua la sua avanzata.)
SCENA 4
STRADA STATALE 100
REAGAN, TENNESSEE
(Mulder e Scully sono arrivati sul luogo dell'incidente. Mulder dà il via contemporaneamente a due cronometri. Se ne mette uno in tasca e lascia l'altro appoggiato sul bagagliaio dell'auto. Prima di allontanarsi dall'auto Mulder prende un apparecchio per la rilevazione delle radiazioni ed inizia ad analizzare la zona. Scully sta raccogliendo i proiettili sparati dal camionista.)
SCULLY: Dalla descrizione fatta dal camionista E' possibile che la sagoma alla quale ha sparato fosse quella di un leone di montagna.
MULDER: Certo, E' probabile.
SCULLY: Il servizio meteorologico nazionale ieri sera ha parlato di elettricità in questa zona, che può avere contribuito allo scatenarsi di fulmini.
MULDER: Sì, sì. E' possibile.
(Scully scatta alcune foto. Mulder punta l'apparecchio verso delle foglie secche sul terreno e riscontra subito un alto tasso di radioattività, quindi ne raccoglie una parte.)
SCULLY: Può darsi che quel camion sia stato colpito da un fulmine che ha provocato il collasso dell'impianto elettrico.
MULDER: Non lo escluderei.
SCULLY: Sai, c'è una palude laggiù. Quelle luci che ha visto il camionista potrebbero essere stati fuochi fatui.
MULDER: Fuochi fatui?
SCULLY: E' un fenomeno naturale causato dal fosfene e dal metano che fuoriescono dalla materia organica in decomposizione. Prendono fuoco creando piccole fiammelle blu.
( La battuta di Scully in lingua originale è "It’s a natural phenonemon in which phospine and methane rising from decaying organic matter ignite, creating globes of blue flame" che significa "E' un fenomeno naturale nel quale fosfina e metano che emergono da materia organica in decomposizione prendono fuoco, creando globi di fiamme blu". L'adattamento italiano ha tradotto la parola phospine con fosfene, un disturbo visivo, piuttosto che con fosfina, un gas tossico ed infiammabile.
***Grazie a Nicolò per averci segnalato questa incongruenza nell'adattamento italiano.)
MULDER: Succede anche a me quando mangio i fagioli alla messicana. ( Nella versione originale Mulder dice "A me succede quando mangio i Dodger Dogs") Ma come mai in tre contee e una dozzina di testimoni, inclusa una squadra di polizia, sono diventati isterici per dei fuochi fatui? Ho già indagato su avvistamenti multipli: il Chesapeake Bay, il lago Okobogee, l'Area 51 in Nevada... ma non avevano tutte queste prove a sostegno. Dati aneddotici, residui di scarico, livelli radioattivi cinque volte superiori alla norma.
SCULLY: Comunque, nessuna di questa prove è decisiva.
MULDER: La domanda che mi pongo è "Come mai è stato scelto proprio quel camionista?"
SCULLY: Non è forse plausibile che un camionista esausto si sia lasciato prendere da una crisi isterica e abbia sparato a un'allucinazione, secondo te? Molto spesso la stanchezza può giocare brutti scherzi.
MULDER: Certo, può giocare brutti scherzi.
(Camminando, Mulder e Scully sono tornati alla loro auto. Mulder ferma il cronometro che aveva lasciato sul bagagliaio della macchina insieme a quello che aveva in tasca. Li appoggia di nuovo sull'auto per mostrarli a Scully.)
MULDER: Ma non di questo genere. Ho fatto partire i due cronometri nello stesso istante.
(I cronometri sono fermi, ma le lancette non corrispondono. Segnano due tempi diversi.)
SCENA 5
STAZIONE DI POLIZIA
LEXINGTON, TENNESSEE
( Mulder e Scully sono alla stazione di polizia di Lexington e stanno conducendo un interrogatorio all'autista del camion. L'uomo si chiama Ranheim.)
RANHEIM: Non so perché abbiano voluto trattenermi. Quest'accusa di essermi messo a sparare su una strada provinciale è una grossa stronzata. Sono un veterano, so come si usa una pistola.
MULDER: Signor Ranheim, le sarei grato se potesse aggiungere qualche particolare alla deposizione che ha fatto ieri notte riguardo a quell'incontro.
RANHEIM: Era rotondo. Come un piatto. Aveva luci verdi e arancioni.
MULDER: Ieri ha detto che aveva la forma di un sigaro e che era nero.
RANHEIM: Aah, stia a sentire, ho la testa che mi scoppia. (Tossisce.) Io voglio soltanto consegnare il mio carico di autoricambi e dimenticare tutto. (L'uomo tossisce molto intensamente.)
SCULLY: (Dopo aver allungato all'uomo un bicchiere con dell'acqua) Mi scusi, posso farle una domanda? Da quanto tempo ha questa brutta tosse? (Il camionista rifiuta l'acqua e sposta il bicchiere di nuovo verso Scully.)
RANHEIM: Perché? (L'uomo è visibilmente infastidito dalla domanda.)
SCULLY: Perché mi preoccupa. Poco fa ha detto di essere un veterano.
RANHEIM: E questo che diavolo c'entra?
SCULLY: Tosse, febbre, irritazione cutanea... sono tutti sintomi della Sindrome della Guerra del Golfo.
RANHEIM: Non ho fatto la Guerra del Golfo.
MULDER: D'accordo. Allora, da quanto tempo ha questi sintomi? (Mulder e l'autista si guardano negli occhi. Poi Ranheim cede.)
RANHEIM: Esattamente da ieri notte.
(Nella stanza entrano due uomini. Uno è il capo della polizia Rivers.)
CAPO RIVERS: Signor Ranheim, sono Rivers, il capo della polizia. Voglia scusarci, c'è stato un malinteso. Il camion è a posto, può andare.
MULDER: Vorrei dare un'occhiata al camion prima.
CAPO RIVERS: Non è necessario.
MULDER: Quest'uomo ha avuto un presunto incontro ravvicinato. Forse sul camion ci sono tracce importanti.
(Mentre Mulder pronuncia queste parole, Ranheim si alza e se ne va dalla stanza. Mulder cerca di seguirlo, ma Rivers lo blocca.)
MULDER: Signore, mi lasci fare.
CAPO RIVERS: Avete avuto tutto l'appoggio possibile da questa contea. La nostra collaborazione finisce qui.
SCULLY: Perché?
CAPO RIVERS: Sentite. E' meglio che andiate.
(Il capo della polizia di Lexington lascia la stanza dell'interrogatorio. Mulder osserva Scully e quando quest'ultima sta per parlare lui la ferma alzando due dita.)
MULDER: No, non ancora.
(I due raccolgono le loro cose e escono dalla stazione di polizia.)
SCENA 6
(Mulder e Scully si trovano all'autonoleggio dell'aeroporto. Un impiegato porge a Scully un foglio da firmare.)
MULDER: E' ovvio che qualcuno ha parlato con il capo della polizia. Ranheim ci nasconde qualcosa.
SCULLY: Ranheim è malato.
MULDER: Si è ammalato soltanto ieri notte.
(Una donna interrompe temporaneamente la loro conversazione rivolgendosi a Scully.)
DONNA: Mi presta la penna, per favore? (Scully annuisce e presta la sua penna alla donna.)
SCULLY: Vorresti dire che la Sindrome della Guerra del Golfo è stata provocata dagli UFO?
MULDER: Non è la prima volta che dei soldati in tempo di guerra avvistano degli UFO.
(La donna restituisce la penna a Scully.)
DONNA: (rivolta a Scully) Grazie mille. (rivolta all'impiegato) Ecco.
(Mulder e Scully escono dall'autonoleggio e salgono su un pullman.)
SCULLY: Mulder, quando i soldati credono di vedere degli UFO, sono soltanto aerei militari segreti.
MULDER: Molti soldati in Iraq avranno visto questo, gas di scarico emessi da qualche aereo segreto.
SCULLY: E poi c'è una base militare a Little Rock. Forse un loro aereo è decollato proprio da lì l'altra notte.
MULDER: Ranheim potrebbe essere stato intossicato dall'emissione di gas di scarico.
SCULLY: Sì, è possibile.
MULDER: Ho intenzione di parlare con un po' di gente a Washington.
SCULLY: Non farti illusioni. I militari sono sempre molto abbottonati.
MULDER: No. Conosco un gruppo di pazzi, specializzati nel fare le pulci al governo che pubblica una rivista chiamata "Guerriero solitario". A volte hanno anche informazioni di prima mano e se le mie idee ti sembrano stravaganti, aspetta di sentire le loro.
SCENA 7
UFFICIO DEI LONE GUNMEN
WASHINGTON, D.C.
(Gli agenti sono nell'ufficio dei Lone Gunmen. Frohike sta scattando fotografie, un uomo alto con capelli lunghi e biondi indossa una maglietta dei Ramones. Il suo nome è Langly. Il terzo, Byers, più composto degli altri due, è appoggiato a un mobile.)
LANGLY: Reggiti forte, Mulder. Sono stato a colazione col tizio che sparò a John Kennedy.
MULDER: Ma va?
LANGLY: E' un arzillo vecchietto, adesso. E dice che era travestito da suora su quella collinetta erbosa.
BYERS: Ehi Mulder, senti questa. Vladimir Zhirinovsky, leader dei socialdemocratici russi è stato messo a capo della più nefanda e malvagia organizzazione del ventesimo secolo.
MULDER: I fast food? (Tutti ridono.)
( In lingua originale Byers dice "Vladmir Zhirinovsky [...] He’s being put into power by the most heinous and evil force of the 20th century" che significa "E' stato messo al potere dalla forza più atroce e malvagia del ventesimo secolo" e Mulder risponde "Barney?". Molto probabilmente il riferimento è al personaggio principale della serie per bambini "Barney & Friends" molto popolare negli USA in quel periodo.)
BYERS: No. La CIA.
SCULLY: Hmm.
LANGLY: Sembra fantascienza, non è vero?
FROHIKE: Eppure è così.
( Le ultime due battute di Langly e Frohike in lingua originale sono le seguenti: LANGLY: "Is this your skeptical partner?" FROHIKE: "She’s hot." che possono essere tradotte come LANGLY: "Questa è tua partner scettica?" FROHIKE: "E' attraente".)
BYERS: Se non credi che la CIA, indebolita dal calo di potere e di finanziamenti a seguito alla fine della Guerra Fredda, non sogni di riavere il vecchio nemico, allora sei proprio fuori.
SCULLY: Io penso che lei sopravvaluti l'organizzazione del governo.
LANGLY: Ah si?
(Suona il telefono. Langly alza il ricevitore, non prima di aver avviato la registrazione della telefonata.)
SCULLY: Un governo che non riesce a controllare il deficit, o a tenere sotto controllo la criminalità, come può essere in grado di architettare una macchinazione così elaborata?
LANGLY: (Langly risponde al telefono) Guerriero solitario.
FROHIKE: Santa ingenuità.
MULDER: Piantala Froster.
( Le ultime due battute nella versione originale sono FROHIKE: "She is hot" MULDER: "Settle down, Frohike" che possono essere tradotte come FROHIKE: "E' attraente" MULDER: "Piantala, Frohike". Non si capisce il motivo per cui nella versione italiana Mulder dica "Froster" per rivolgersi a Frohike.)
BYERS: Non stiamo parlando di un gruppetto di idioti del congresso, capaci soltanto di scaldare le sedie. Stiamo parlando di una rete segreta, un governo nel governo capace di controllare ogni nostra mossa.
SCULLY: E come fanno, secondo lei?
BYERS: Glielo faccio vedere io come. Ha un biglietto da venti dollari?
SCULLY: Hmm...credo di sì. Ecco.
(Scully dà a Byers la banconota da venti dollari mentre Mulder assiste divertito alla scena. Byers guarda la banconota controluce e ne strappa un'estremità.)
SCULLY: Eh no!
(Scully si avvicina a Byers, mentre Mulder se la ride di gusto. Byers estrae dal pezzo da venti una lamella sottile.)
BYERS: Usano queste lamelle metalliche per seguire le tracce di una persona. Ogni volta che attraversa il metal detector di un aeroporto, sanno esattamente quanti soldi ha e dove gli stanno portando.
MULDER: Byers, ti ricordo che distruggere denaro è un reato federale.
(Scully prende in mano la banconota strappata.)
SCULLY: Questa lamella serve a evitare contraffazioni.
LANGLY: E come mai si trova all'interno? Altri paesi la mettono all'esterno. Cosa nascondono?
MULDER: D'accordo. D'accordo. Va bene. Che cosa ne sapete della Sindrome della Guerra del Golfo?
LANGLY: Mmm... armi batteriologiche.
BYERS: Granate rivestite di uranio impoverito.
MULDER: Avete mai sentito parlare di aerei segreti adoperati durante la guerra nel Golfo Persico?
BYERS: Perché bisognerebbe sprecare un aereo segreto contro una forza aerea che scappa in Iran tutte le volte che ti alzi in volo?
MULDER: E che mi dici di avvistamenti di UFO avvenuti in quel periodo?
(Langly, Frohike e Byers scoppiano a ridere.)
LANGLY: Eh, già. Adesso sono stati gli UFO a causare la Sindrome della Guerra del Golfo.
BYERS: E' per questo che mi piaci, Mulder, le tue idee sono più strampalate delle nostre.
SCENA 8
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Mulder esamina alla lente di ingrandimento la foto del bozzolo di proiettile sparato dal camionista Ranheim mentre Scully lavora seduta alla scrivania.)
SCULLY: Ne ho incontrati di paranoici, ma quelli li battono tutti. Non so come tu faccia a pensare che siano affidabili.
MULDER: Ti ricordo che quando ci siamo conosciuti neanch'io ti sembravo affidabile.
( Queste sono le battute nella versione originale SCULLY: "Those were the most paranoid people I have ever met. I don’t know how you could think that what they say is even remotely plausible". MULDER: "I think it’s remotely plausible that someone might think you’re hot" che significano SCULLY: "Quelle sono le persone più paranoiche che abbia mai incontrato. Non so come tu possa pensare che quello che dicono sia anche vagamente plausibile" MULDER: "Penso che sia vagamente plausibile che qualcuno possa pensare che tu sia attraente" e proprio da questo deriva - molto probabilmente - lo sguardo esterefatto di Scully verso Mulder in questo punto della scena.)
(Scully scuote la penna stilografica che sembra non funzionare più. Mentre parla con Mulder, Scully apre il cassetto della scrivania per cercare una cartuccia d'inchiostro per sostituire quella esaurita.)
SCULLY: Hai visto come sono ridicoli quando rispondono al telefono? Sono convinti che ogni telefonata che ricevono sia controllata e che vengano seguiti ovunque. E' un modo per illudersi. Gli fa credere che quello che fanno sia di fondamentale importanza tanto da...
(Scully smonta la penna e rimane senza parole.)
MULDER: Che succede?
(Scully osserva incredula la penna. Mulder la raggiunge alla scrivania. All'interno della penna era presente un dispositivo di sorveglianza elettronica.)
SCENA 9
(Mulder si trova nel suo appartamento. Le luci sono spente. Mulder sostituisce la lampadina della lampada sulla sua scrivania con una presa da un cassetto. La accende e direziona la luce verso la finestra. La luce emette un bagliore blu. Mulder si siede e aspetta. Il tempo passa e nel frattempo Mulder si è addormentato sul divano. Il telefono suona e Mulder si sveglia.)
MULDER: Pronto?
(Dall'altro capo il suo interlocutore riaggancia senza dire nulla.)
SCENA 10
LINCOLN MEMORIAL
WASHINGTON, D.C.
(Mulder aspetta il suo informatore seduto su una panchina mentre sgranocchia semi di girasole.)
DEEP THROAT: I lanciatori e i ricevitori iniziano l'allenamento proprio questa settimana.
MULDER: Si può sapere cosa facciamo qui?
DEEP THROAT: (ride) Lei e io, signor Mulder? Forse quest'anno riusciremo ad andare a una partita al Candleton Yards. Naturalmente non potremmo stare seduti così vicini.
MULDER: E' un peccato, perché sono convinto che potrebbe trovarmi un posto in tribuna d'onore.
DEEP THROAT: Già, in qualsiasi stadio del paese.
(Qualcuno scatta una fotografia con il flash in lontananza. Deep Throat cerca di coprirsi il più possibile.)
MULDER: E' solo un turista.
DEEP THROAT: Vede, nel mio mestiere ho imparato a non fidarmi delle apparenze.
MULDER: In cosa mi sono imbattuto? Stavamo indagando su un camionista che ha avuto un incontro con un UFO e finiamo per scoprire un impianto di sorveglianza elettronica. Chi è che ci sta spiando?
(Deep Throat non risponde.)
MULDER: Perché non vuole dirmelo?
(Deep Throat consegna una busta a Mulder e si alza per andarsene.)
MULDER: Cosa significa questa storia?
DEEP THROAT: E' un gran brutto affare.
(L'uomo si allontana mentre Mulder rimane sulla panchina.)
SCENA 11
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Mulder sta leggendo i documenti consegnatigli da Deep Throat che descrivono l'incidente accaduto nei cieli iracheni. Scully entra nell'ufficio in quel momento.)
SCULLY: Quel camion puzza. E Ranheim ci ha raccontato un mucchio si frottole. Ho controllato la sua polizza di carico, parla del trasporto di centootto scatole di autoricambi per un peso complessivo di un quintale e mezzo. Ho controllato tre stazioni di verifica del peso lungo il tragitto, e tutte rilevavano due quintali e tre. C'era qualcos'altro in quel camion e non certo autoricambi. E naturalmente nessuno lo ha mai segnalato. Inoltre il caro Ranheim ci ha mentito riguardo alla guerra del Golfo. Si chiama Frank Druce. Ho mosso mari e monti per scoprirlo. Era nei berretti neri, operazioni speciali, a Mosul, nell'Iraq del nord. E per finire, non ha accusato quei sintomi dopo l'incontro dell'altra notte. E' stato ricoverato già tre volte quest'anno all'ospedale militare per veterani.
(Mulder si alza e inizia a camminare nervosamente attorno alla scrivania, mentre Scully si siede.)
MULDER: (Mulder fa una risatina isterica) Ce l'avevamo! Ce l'avevamo e l'abbiamo lasciato andare! Quattro giorni fa un pilota dell'aereonautica militare irachena ha abbattuto un UFO. Il relitto e chi si trovava a bordo sono stati recuperati dall'esercito. Ranheim sarebbe stato una scorta perfetta per far uscire dall'Iraq il relitto e i corpi, e portarli in un laboratorio da qualche parte negli Stati Uniti. Questo spiegherebbe perché il camion pesava più di quanto denunciato. Del resto i militari hanno già trasportato attraverso il paese armi e materiali pericolosi usando camion non contrassegnati. (ride) Comincio a fantasticare come quelli di "Guerriero Solitario", vero?
SCULLY: Ma da chi hai avuto queste informazioni?
MULDER: Beh, diciamo che è una fonte più che attendibile.
SCULLY: Chi è questa persona? (Mulder si siede accanto a Scully.)
MULDER: Posso dirti soltanto che ci ha tirato fuori dai guai.
SCULLY: Come fai a saperlo? Lavoriamo per l'FBI e ci hanno messo microfoni dappertutto. Cosa ti fa venire in mente?
MULDER: Mi fa venire in mente che non sempre le cose sono così come appaiono.
SCULLY: Infatti, proprio così! E per quel che ne sappiamo potrebbe essere stata questa tua fonte a mettere i microfoni.
MULDER: E' sempre stato sincero con me e io non tradirò la sua fiducia. Mi fido di lui.
SCULLY: L'unica persona di cui io mi fido sei tu.
MULDER: E allora continua a farlo, ti prego. Hai scoperto dove si trova il camion adesso?
SCULLY: Più o meno. Si sta dirigendo a Ovest, verso il Colorado.
MULDER: Dobbiamo cercare di intercettarlo e scoprire che cosa c'è a bordo. Vado a fare la valigia. Ci vediamo a casa tua tra circa un ora, d'accordo?
(Mulder lascia l'ufficio, mentre Scully rimane seduta nell'ufficio degli X-Files.)
SCENA 12
(Mulder è appena tornato a casa quando si accorge che le luci non funzionano.)
DEEP THROAT: Ho staccato l'interruttore centrale.
(L'uomoè seduto sulla sedia alla scrivania, completamente al buio. Mulder d'istinto porta la mano sulla fondina, ma dopo un sospiro di sollievo si avvicina al suo informatore.)
MULDER: Rischia di bruciarsi venendo a casa mia.
DEEP THROAT: Quello che c'è qui è troppo importante. (L'uomo mostra a Mulder una busta.) La fotografia è stata scattata da un ufficiale a Fort Benning, in Georgia, dove sono stati individuati ben diciassette UFO nel giro di un'ora.
(L'informatore si alza e si avvicina alla porta, pronto ad andarsene, ma Mulder lo ferma.)
MULDER: E' lì che tengono nascosto il relitto iracheno? E gli UFO stanno controllando quell'aerea?
DEEP THROAT: Ha un bel appartamentino.
(L'informatore apre la porta e fa per andarsene, ma Mulder lo blocca nuovamente.)
MULDER: Aspetti un momento. Io volevo solo cogliere quest'occasione per ringraziarla. Mi ha aiutato moltissimo nel mio lavoro, senza mai chiedere nulla in cambio. So a quali rischi si è esposto per farlo. La ringrazio.
(Deep Throat guarda Mulder e poi se ne va. Nel buio del suo appartamento Mulder apre la busta che gli ha lasciato il suo informatore un attimo prima. All'interno è contenuta una fotografia.)
SCENA 13
(Mulder raggiunge Scully nel suo appartamento e le mostra la foto che gli ha lasciato Deep Throat. Scully osserva la foto con la lente di ingrandimento, mentre Mulder le cammina nervosamente alle spalle.)
MULDER: Questa è la migliore prova fotografica che mi sia capitata. Tutte le altre erano un falso e si capiva subito, ma questa... questa dimostra chiaramente quali prove il governo tenga nascoste a livelli di massima segretezza. Quella storia del camion E' soltanto un diversivo per depistare chi sta indagando e tenerlo lontano da Fort Benning, dove nascondono i resti dell'UFO abbattuto. Dobbiamo subito partire per la Georgia.
SCULLY: Mulder, questa foto è truccata.
MULDER: Cosa?
SCULLY: Guarda. (Scully mostra a Mulder la foto sotto la lente di ingrandimento) L'ombra di questo soldato dovrebbe essere provocata dalle luci dell'UFO, ma cade in direzione contraria rispetto alla posizione del veicolo spaziale.
MULDER: Potrebbe essere stata un'altra fonte di luce a creare quell'ombra.
SCULLY: Guarda attentamente il colore della luce riflessa nel parabrezza. Il riflesso dovrebbe essere quello delle luci rosse dell'UFO, ma il colore non corrisponde.
MULDER: Sì, ma potrebbe essere il parabrezza a variare il colore, oppure la sfumatura potrebbe essere attribuita alle condizioni meteorologiche.
SCULLY: Mulder, dovremmo farla esaminare.
MULDER: Perché non lo ammetti? Tu sei prevenuta nei confronti di Deep. (Mulder comincia ad innervosirsi)
SCULLY: E tu prendi per buona qualsiasi prova ti fornisca.
MULDER: L'unica cosa che mi interessa è seguire una pista che possa condurre alla prova dell'esistenza di entità biologiche extraterrestri. E adesso devo andare.
(Mulder prende la giacca e si avvia verso l'uscita dell'appartamento)
SCULLY: Per favore, ascoltami.
MULDER: No!
SCULLY: Per favore, vuoi ascoltarmi solo un minuto?
(Mulder si ferma e si volta verso Scully per ascoltarla.)
SCULLY: Non ho mai conosciuto nessuno che quando è convinto di un'idea la difenda con tanta passione come fai tu. E' questa passione così cieca che ti fa perdere il senso della realtà. Ma ci sono altre persone che ti osservano e che sanno quello che so io e, mentre io provo ammirazione e grande rispetto per questa tua passione, altri possono usarla contro di te. Mulder, sta attento a non confondere la verità con le menzogne.
MULDER: Grazie.
(Mulder esce dall'appartamento di Scully visibilmente nervoso.)
SCENA 14
8:30 AM - EASTERN TIME
(Scully arriva in ufficio. Appoggia la sua valigetta in posizione verticale sulla scrivania. Si toglie il soprabito ed esce dall'ufficio lasciando la porta aperta mentre va a prendersi un caffE'. Quando rientra in ufficio la valigetta è in posizione orizzontale. Scully si accorge della differenza quando allunga la mano per accendere la lampada sulla scrivania. Alle sue spalle si sente un rumore. E' Mulder.)
MULDER: Ho fatto analizzare quella foto dai computer dell'FBI. Inizialmente sembrava autentica. A prima vista questa foto non mostrava anomalie particolari. Poi ho notato una cosa. E' la luna, una mezza luna, c'è il suo riflesso su questo finestrino ingrandito venticinque volte. Però non è una mezza luna. E' un quarto di luna. Per non parlare del fatto che la luna non poteva riflettersi nel finestrino da quell'angolazione. Hai visto giusto. E' un falso. Ha cercato di ingannarci. Ora siamo rimasti soli. Non possiamo fidarci più di nessuno. L'avevano architettata bene per metterci fuori strada. Stanno coprendo qualcosa di grosso, Scully.
SCENA 15
ACQUARIO DI WASHINGTON, D.C.
(Mulder aspetta Deep Throat all'acquario. Davanti a lui c'è una vasca enorme con degli squali. Poco dopo arriva l'informatore.)
DEEP THROAT: Perché non è partito per Fort Benning?
MULDER: Quella fotografia era truccata. Beh, almeno non insulta la mia intelligenza fingendo di essere sorpreso.
DEEP THROAT: Al contrario. Anzi le faccio i miei complimenti, perché quella foto è stata preparata dai nostri migliori specialisti.
MULDER: Credevo fosse mio alleato.
DEEP THROAT: Infatti lo sono.
MULDER: Immagini se Eisenhower avesse detto ai sui alleati che il D-DAY avrebbe avuto luogo in Belgio.
DEEP THROAT: (arrabbiato) Signor Mulder, sappia che tutte le volte che ci siamo incontrati ho corso seri pericoli. (Dopo un attimo di silenzio) In passato ho dovuto tacere su menzogne ben più gravi e sono stato testimone di fatti che lei non riuscirebbe neanche lontanamente a immaginare. Dall'alto della mia posizione ho passato anni a tenerla d'occhio per capire... se lei era una persona della quale potevo fidarmi.
MULDER: Allora si può sapere perché mi ha mentito?
DEEP THROAT: Dovevo depistarvi. Lei e Scully siete degli investigatori molto in gamba, il vostro fiuto non vi ha tradito. In ogni caso ci sono alcuni segreti che non possono assolutamente essere svelati. Ci sono verità che la gente comune non è ancora in grado di conoscere.
MULDER: E cosa le dà il diritto di poter decidere per me?
DEEP THROAT: Beh, se il mondo venisse a conoscenza di certe cose, chissà come potrebbe reagire...
MULDER: Avete paura della reazione dell'opinione pubblica? Come successe dopo l'assassinio di Kennedy, o per il processo Rosemberg? O per l'Irangate, o il Watergate, per le guerre batteriologiche, o per gli esperimenti sui malati terminali? Ma quando finirà?
(Deep Throat E' impassibile.)
MULDER: Immagino che non finirà fino che uomini come lei decideranno qual è la verità. Quella trascrizione del fascicolo iracheno che mi ha dato, non era falsa, vero?
DEEP THROAT: No.
MULDER: Che bisogno aveva di farmela vedere?
DEEP THROAT: Beh, ho capito subito che avevate fiutato qualcosa riguardo a quel camion, quindi sapevo che nel corso dell'indagine avrei dovuto depistarvi, che avrei dovuto mentirvi e una bugia, signor Mulder, si maschera molto meglio se è nascosta tra due verità.
(Mulder irritato dal discorso del suo informatore se ne va, mentre l'informatore resta a guardare gli squali nuotare nella grande vasca.)
DEEP THROAT: Mulder! Se lo squalo smette di nuotare, muore.
(Deep Throat si gira verso Mulder.)
DEEP THROAT: Non smetta mai di nuotare. Non sono responsabile della sorveglianza elettronica, ma so che vi tengono ancora sotto controllo.
(L'informatore se ne va, mentre Mulder torna di fronte alla vasca con gli squali.)
SCENA 16
(Mulder rovista nel suo appartamento in cerca dei dispositivi di sorveglianza. Il cassetto della cucina, la porta, i mobili, il tavolo e le mensole sono pulite. Mulder rompe la lampadina della lampada da scrivania per controllare, ma non trova niente neanche lì. Poco dopo il suo appartamento assomiglia a un campo do battaglia. Mulder svita le viti della presa della luce e scopre che lì è stato nascosto il sistema di sorveglianza. In quel momento suona il campanello.)
SCULLY: Mulder! Sei in casa? (Mulder va ad aprire la porta d'ingresso.)
MULDER: Entra Scully, sono contento che tu sia passata. (Mulder fa un cenno con la mano per far capire a Scully di fare attenzione.)
SCULLY: Ascolta...
MULDER: Ho riflettuto su tutta questa storia, sai? (Mulder conduce Scully di fronte alla presa di corrente per mostrarle il dispositivo.) E penso che tu abbia ragione. Credo proprio che dovremmo passare la mano. (Mentre Scully osserva la presa della corrente, Mulder raccoglie da terra un foglio e una penna e inizia a scrivere. Un attimo dopo passa il foglio a Scully. Sul foglio si legge " Dobbiamo trovare quel camion".)
SCULLY: Credo che questa volta tu abbia ragione.
SCENA 17
(Mulder e Scully parcheggiano nel primo posto disponibile. Scully scende dalla macchina. Un'auto che li seguiva si ferma poco più avanti di loro. Esce un uomo che si rivolge all'autista.)
UOMO: Bene. Tu segui lui.
(Mulder riparte e l'altra auto lo segue. Scully inizia a camminare, ma voltandosi nota l'uomo che la sta seguendo. Scully si avvicina quindi alla strada e alza la mano per chiamare un taxi. L'uomo tenta di fare la stessa cosa.)
UOMO: Taxi!
(L'uomo prova a chiamare un taxi, ma senza successo.)
SCENA 18
9:16 AM - EASTERN TIME
AEREOPORTO DI DULLES
WASHINGTON, D.C.
(Scully è all'aeroporto di Dulles. Si trova al bancone per acquistare dei biglietti aerei.)
ADDETTA ALLA BIGLIETTERIA: Ecco, signorina Scully. Un biglietto di andata e ritorno per Chicago. Ecco la sua carta di credito. L'imbarco è previsto all'uscita 35.
SCULLY: Vorrei anche un biglietto di solo andata per Los Angeles con scalo a Las Vegas. Questo preferisco pagarlo in contanti.
SCENA 19
(Mulder viene seguito in auto. Si ferma ad un semaforo e, non appena scatta il verde, Mulder accelera di scatto e gira a sinistra. L'uomo al volante dell'auto che lo segue prova a fare lo stesso, ma rimane bloccato dal traffico. Mulder si sta dirigendo verso l'aeroporto di Baltimora.)
SCENA 20
11:30 AM - PACIFIC TIME
AEROPORTO McCARRAN
LAS VEGAS, NEVADA
(Mulder e Scully si ritrovano all'interno di un negozio nell'aeroporto di Las Vegas. Si parlano l'un l'altra senza guardarsi e facendo finta di consultare delle riviste.)
MULDER: Ho chiamato tutte le stazioni di servizio e gli uffici dell'FBI a ovest del Colorado bloccando una linea telefonica per tre ore, non capisco il giapponese, ma credo che alcuni uomini d'affari nipponici mi abbiano rivolto epiteti non proprio amichevoli.
SCULLY: Io non mi sento più le orecchie per quanto sono stata al telefono.
MULDER: Almeno non possono intercettare le nostre telefonate. Non sono riuscito a trovare quel camion. Tu hai avuto fortuna?
SCULLY: Sì. Si dirige a Nord Ovest lungo la I-90. Ci servono due biglietti per Seattle.
SCENA 21
6:30 PM - PACIFIC TIME
INCROCIO TRA LA STATALE 90 E LA 283
STATO DI WASHINGTON
(Mulder e Scully sono seduti in macchina e attendono il passaggio del camion. Scully osserva la strada con un binocolo mentre Mulder sgranocchia semi di girasole.)
MULDER: Pensa un po', quel camion sta percorrendo in lungo e in largo le strade d'America. Quelli che l'hanno sorpassato magari hanno pensato che trasportasse autoricambi, oppure bestiame, o chissà che cosa. Nessuno immaginerebbe che sta trasportando un veicolo spaziale alieno.
SCULLY: Ci siamo.
(Mulder e Scully si mettono all'inseguimento del veicolo. Le ore passano e l'oscurità cala. Mulder e Scully sono ancora all'inseguimento del camion. Scully è alla guida mentre Mulder riposa sul sedile del passeggero.)
SCULLY: Mulder, stiamo seguendo questo camion da ore.
MULDER: Mmh...
SCULLY: Magari ha capito che lo seguiamo e ci porta a zonzo sull'autostrada.
MULDER: Beh, se fosse così...
(Improvvisamente la radio inizia ad emettere dei suoni elettrostatici e una luce accecante invade l'abitacolo. Scully preme sul freno ed entrambi si coprono gli occhi. Quando la luce svanisce e l'auto si ferma, il camion si trova di fronte alla loro auto. Mulder alza lo sguardo verso il cielo, mentre Scully tira un sospiro di sollievo. Mulder esce dall'auto e si dirige verso il camion, ma poi torna indietro per accertarsi delle condizioni di Scully.)
MULDER: Stai bene?
SCULLY: Sì.
(I due recuperano le loro torce ed escono dall'abitacolo.)
SCULLY: Ranheim! (La porta del camion è aperta.) Rahneim!
(Gli agenti corrono verso il retro del camion e vi salgono sopra. Dopo aver spostato una grande quantità di scatoloni, sul fondo del rimorchio trovano una specie di sala operatoria.)
MULDER: Guarda!
SCULLY: Oh mio Dio!
MULDER: Era un entità biologica extraterrestre, viva.
SCULLY: Dove sarà finita?
MULDER: Per poco non abbiamo assistito a una missione di salvataggio.
(Mulder e Scully iniziano ad analizzare la zona. Un cronometro sta misurando il tempo mentre Mulder controlla il livello di radiazioni presentei)
SCULLY: Santo cielo, Mulder, che incubo. Gli strumenti confermano che è stata una tempesta magnetica?
MULDER: Mi stai chiedendo se era tutto vero? Se abbiamo appena avuto un incontro ravvicinato?
SCULLY: Non è così?
(Mulder raccoglie il cronometro e lo confronta con quello che ha nella tasca della giacca. Li ferma contemporaneamente, ma questa volta segnano lo stesso tempo.)
MULDER: No. Era un altro imbroglio. Non c'è stato nessun salto temporale.
SCULLY: Ma come hanno fatto a scatenare una forza del genere?
MULDER: Qualunque mezzo abbiano usato, non ne abbiamo mai sentito parlare. Armi sonore, elicotteri sperimentali con luci a intensità ultra elevata. Ma tanto cosa importa? Non c'è nessuna prova che lì dentro ci fosse un UFO.
SCULLY: Hanno organizzato questo spettacolo di suoni e luci per depistarci. Ma scusa, non sarebbe stato molto più semplice per loro...
(Parlando, i due intanto si avviano verso la loro auto.)
MULDER: Ucciderci, non è vero? Già, me lo sono chiesto anch'io. Ma forse si stanno servendo di me, Scully. Proprio come avevi detto tu. Magari pensano che questa messa in scena mi possa convincere che è tutto finito, che smetta di ficcare il naso dappertutto.
SCULLY: (Scully annuisce) Non abbiamo più nessun elemento per continuare l'indagine. Nessuno a cui rivolgerci.
MULDER: In realtà c'è qualcuno che non ci ha ancora mentito. Ma non è certo la persona alla quale possiamo rivolgerci.
SCENA 22
(Mulder e Scully si trovano nella stanza di un motel. Scully è al computer. Mulder è seduto a gambe incrociate sul letto e sta parlando al telefono.)
MULDER: Leverling e cascate Priest? Sponda orientale del fiume Columbia, sì. Avete mandato un esperto sul posto? (Mulder consulta la cartina geografica) E potete provare l'avvistamento? D'accordo. Grazie infinite. (
Mulder riaggancia. Prende la cartina e si avvicina a Scully.)
MULDER: Ho contattato numerose organizzazioni che hanno una linea diretta per i rapporti con gli UFO. Il centro per gli studi sugli UFO di Chicago, MUFA e NICAP non hanno mai registrato una tale attività in una sola settimana. E' cominciata nel Tennessee, dove Ranheim ha avuto l'incontro.
SCULLY: Questi avvistamenti stanno seguendo il percorso del camion.
MULDER: (Mulder annuisce) E dopo il trucco dell'altra notte... guarda qui. (Mulder prende un'altra cartina) Sette avvistamenti a Mattawa, Washington. (Mulder evidenzia la località sulla mappa) E' a cento miglia di distanza.
SCULLY: Alieni?
MULDER: Sembra che rivogliano il loro amico.
SCENA 23
MATTAWA
STATO DI WASHINGTON
(E' notte fonda e Mulder e Scully sono in auto.)
SCULLY: Abbiamo fatto per ben due volte il giro attorno a Mattawa. Qui non c'è niente.
(Mulder ferma l'auto quando sente della musica in lontananza.)
MULDER: Che succede là?
(Un gruppo di persone sono riunite attorno a un fuoco. I due agenti scendono dall'auto e si uniscono al gruppo. I presenti sono vestiti in modo bizzarro, stanno bevendo e mangiando attorno a un falò ed hanno con loro alcuni cartelloni di benvenuto per gli alieni. Su uno di questi E' visibile la scritta "Benvenuti fratelli dello spazio". Un uomo basso e grassoccio attraversa il campo e rivolge agli agenti il suo benvenuto.)
UOMO #1: Aaah! Vi stavamo aspettando! Benvenuti nella nostra casa! Siate i benvenuti.
(Mulder saluta con un cenno della mano.)
UOMO #2: Alon-venea-sola-vanà! E' un saluto dello spazio intergalattico, significa "Salve, fratelli dello spazio!"
(Gli agenti si dirigono a fare due chiacchiere con quest'ultimo.)
MULDER: Ah!
SCULLY: Che state facendo qui?
UOMO #2: Una festa per gli UFO.
MULDER: Avete visto degli UFO?
UOMO ROSSO: Per due notti di seguito. Sono attratti dall'energia elettrica. Stanno sospesi in aria sopra quella centrale.
UOMO #1: Attenzione! Sono qui!
(Mulder osserva la centrale da lontano.)
SCENA 24
(Mulder e Scully sono appostati fuori dalla centrale. Stanno osservando l'entrata con un binocolo. L'area è sorvegliata da personale armato. Dal cancello principale esce Ranheim.)
MULDER: Eccolo Ranheim. Ecco dov'era finito. (Mulder passa il binocolo a Scully.)
SCULLY: Quel posto deve avere il massimo livello di sicurezza.
MULDER: Voglio proprio vedere se riesco ad entrarci.
SCULLY: Come?
(Mulder compone un numero sul suo telefono e chiama i Lone Gunmen.)
LANGLY: Guerriero solitario.
MULDER: Sono Mulder. Spegni il registratore.
LANGLY: D'accordo. E' spento. (Langly in realtà non ha fermato la registrazione)
MULDER: Ho detto spegnilo!
LANGLY: Ho detto che è spento. (La registrazione continua)
MULDER: Che mi dici se ti dò la possibilità di mettere in prima pagina una foto che prova l'esistenza di un'entità biologica extraterrestre?
LANGLY: Naa... non ci credo! Un regalo di Natale! Dimmi che devo fare.
MULDER: Procurami alcuni numeri di identificazione.
SCENA 25
CENTRALE ELETTRICA
MATTAWA, STATO DI WASHINGTON
(Vediamo un dispositivo che stampa due pass di ingresso per accedere all'impianto.)
GUARDIA: Braidwood e Stefoff. (La guardia si avvicina all'auto di Mulder e Scully) Numero di identificazione?
MULDER: 7593.
SCULLY: 5311.
GUARDIA: Apra il bagagliaio, per favore.
(Mulder apre il bagagliaio. Dopo averlo controllato, la guardia torna dagli agenti.)
GUARDIA: Parcheggi nel settore quattro.
MULDER: Grazie.
(Il cancello si apre e Mulder sta per ripartire con l'auto, quando viene fermato dalla guardia all'ingresso.)
GUARDIA: Ehi, aspettate! (Scully guarda Mulder preoccupata.) Tenete questi in vista per tutto il tempo. (La guardia lascia loro dei pass.) Andate pure.
(Mulder e Scully, con il pass rilasciato loro dalla guardia, si trovano ora all'interno dell'installazione.)
MULDER: Era sicuro che non avrebbe potuto ottenere l'accesso al livello sei.
(I due passano davanti alla porta dell'accesso al livello sei. La guardia alla porta li nota, ma non accenna ad alcuna reazione. Mulder e Scully proseguono facendo finta di niente e provano ad accedere da un'altra porta, ma è chiusa.)
MULDER: Dobbiamo tornare indietro e oltrepassare quella porta.
SCULLY: Se torniamo indietro destiamo sospetti.
MULDER: E allora dobbiamo trovare un altro accesso. Andiamo.
SCULLY: Ma non ce lo permetteranno.
(Mulder e Scully stanno tornando indietro, ma vengono intercettati dalla guardia.)
GUARDIA: Venite con me per favore.
MULDER: Ci siamo persi, stavamo cercando... sì, stiamo cercando...
GUARDIA: Procedete lungo il corridoio.
MULDER: Se solo potessimo andare...
SCULLY: Mulder, fermati. Siamo agenti dell'FBI. (La guardia mette la mano sulla fondina) Sto prendendo il mio distintivo. (Scully mostra il suo distintivo e la guardia annuisce) Siamo qui per un'indagine speciale.
GUARDIA: Procedete lungo il corridoio per favore.
(Gli agenti sembrano essersi arresi e stanno seguono gli ordini della guardia.)
GUARDIA: (alla radio) Livello due a livello sei. Ho qui un uomo e una donna che si sono identificati come...
(Con uno scatto repentino Mulder entra nella porta del livello sei.)
SCULLY: Mulder no!
GUARDIA: (Scully tenta di ostacolare la guardia che si lancia all'inseguimento di Mulder) Fermo!
(Arriva un folto gruppo di guardie che inizia la caccia a Mulder. Scully viene allontanata dal corridoio da una di queste.)
GUARDIA #1: Ha preso le scale! Via, via, via!
(Mulder corre giù per le scale per arrivare al sesto livello.)
GUARDIA #2: Forza ragazzi!
(Durante la corsa Mulder inciampa in un cartello di "Pericolo Alta Tensione" e cade. Si rialza e continua a correre zoppicando vistosamente.)
GUARDIA #2: E' laggiù!
(Mulder raggiunge la sala principale del sesto livello. Al centro vede un'enorme cabina illuminata all'interno da una luce rossa.)
GUARDIA #2: Alt!
(Le guardie di fanno più vicine mentre Mulder continua a correre verso la cabina.)
GUARDIA #2: Ho detto fermo! Alt!
(Le guardie raggiungono Mulder e lo circondano. Tolgono all'agente la pistola, quando una voce conosciuta si fa avanti.)
DEEP THROAT: Lasciatelo andare. Lasciatelo andare. Avete fatto un buon lavoro. Potete andare.
(Le guardie obbediscono agli ordini e se ne vanno. La guardia consegna a Deep Throat la pistola sequestrata a Mulder pochi istanti prima. L'uomo la riconsegna a Mulder.)
DEEP THROAT: So quanto le piacerebbe... quanto desidererebbe guardare attraverso quel vetro... (Mulder si dirige verso la cabina, ma Deep Throat lo ferma) ma sarebbe inutile. E' morto. Dopo l'incidente Roswell, nel 1947, sebbene stesse per cominciare la Guerra Fredda, ci fu un congresso ultra segreto al quale parteciparono gli Stati Uniti, l'Unione Sovietica, la Repubblica Popolare Cinese, la Gran Bretagna, tutte e due le Germanie e la Francia e venne sancito che ne caso una qualche entità biologica extraterrestre fosse caduta sul nostro pianeta e fosse sopravissuta, il paese sul cui suolo si fosse trovata avrebbe dovuto provvedere alla sua eliminazione.
(Mulder tace.)
DEEP THROAT: Io... ho avuto l'onore di essere stato uno dei tre uomini che si è incaricato della distruzione di uno di quegli esseri. Ero in missione per la CIA in Vietnam. Per ben cinque notti consecutive su Hanoi venne avvistato un UFO. I Marines lo abbatterono e lo portarono da noi al comando. Quell'essere... non sapeva che cosa fosse una pistola, o molto probabilmente non provava alcun tipo di emozione, ma il suo sguardo innocente, quell'espressione vacua mentre stavo per premere il grilletto continua a perseguitarmi. Finché non ho incontrato lei e ho capito che sarebbe stato la mia coscienza, ed è per questo che voglio continuare a vederla, per attenuare il mio senso di colpa. E forse un giorno, grazie a lei, la verità verrà rivelata.
(Dopo aver ascoltato il racconto, Mulder si avvicina al vetro della cabina. All'interno c'è una specie di camera operatoria illuminata da un luce rossa. Il lettino operatorio è vuoto. Mulder viene accompagnato fuori dall'hangar da Deep Throat. I due procedono silenziosamente.)
DEEP THROAT: Come mai è così silenzioso, signor Mulder?
MULDER: Mi sto chiedendo a quale bugia credere.
(Deep Throat ride e si incammina nella nebbia fitta della notte. Nel frattempo, Scully viene accompagnata all'uscita dalla medesima guardia che poco prima l'aveva allontanata dal corridoio. I due fanno in tempo a ricongiungersi e osservare insieme Deep Throat che si allontana e svanisce.)
Trascrizione effettuata da Spooky
CIELI DELL'IRAQ
37° PARALLELO
AI GIORNI NOSTRI
(Un jet militare sta volando nei cieli dell'Iraq. Il pilota sta eseguendo un'esercitazione / perlustrazione, quando nota qualcosa di luminoso a media distanza. Il radar non segnala oggetti in volo. L'oggetto non identificato sfreccia velocemente da una parte all'altra del cielo compiendo un movimento piuttosto bizzarro per un aereo.)
PILOTA: Base, qui pattuglia 6. Richiedo l'identificazione di un oggetto a 25 miglia dalla mia posizione, direzione 3-40.
BASE: Negativo. Le coordinate sono corrette? (Sul radar il cielo risulta sgombro.)
PILOTA: (Il pilota si guarda intorno, ma non vede più nulla.) Era qui un secondo fa.
(Una luce accecante invade l'abitacolo e il pilota grida disperato.)
BASE: Ti sta attaccando! Ti sta attaccando! (Il pilota cerca di mantenere il controllo e comincia la manovra per rispondere all'attacco dell'UFO, mentre l'abitacolo si riempie nuovamente della luce bianca.)
PILOTA: Ce l'ho nel mirino. (Il pilota spara un missile che colpisce l'UFO. Il cielo nero della notte viene macchiato da una nube di fuoco.) Colpito! L'ho preso!
SCENA 2
HAKKARI, TURCHIA
BASE NATO - CONFINE TURCHIA/IRAQ
(Una radio militare gracchia all'interno di una delle tende accampamento dei militari che stanziano sul confine tra Turchia e Iraq. All'interno della tende, il primo e il secondo ufficiale stanno dormendo. Improvvisamente un boato sveglia entrambi.)
RADIO VOCE #1: Segnale due indica ricerca. Lettore posizionato su contatto di superficie. Procedere. Passo.
RADIO VOCE #2: Ricevuto. Il segnale uno ha individuato tre unità.
(I due soldati si affacciano subito alla finestra e notano qualcosa che brucia tra i boschi.)
UFFICIALE #1: Che diavolo E'? (Il secondo ufficiale si precipita alla radio per comunicare l'evento alla base.)
UFFICIALE #2: Southern Crescent a Red Crescent. E' stato abbattuto un aereo al campo.
RADIO: Red Crescent a Southern Crescent. E' impossibile. Nessun aereo stava sorvolando quella zona.
UFFICIALE #2: Beh, comunque E' successo qualcosa laggiù. Avvisate l'unità medica di tenersi pronti. Noi andiamo a controllare.
RADIO: Ricevuto.
(I due soldati escono dalla loro tenda e corrono verso il bosco dove l'UFO E' appena precipitato. Un altro UFO sparisce nel nulla dopo aver sorvolato il bosco.)
RADIO: Unità medica uno. Qui Red Crescent. Southern Crescent, settore uno, segnala un aereo abbattuto nella sua area. Passo.
SIGLA
SCENA 3
12:20 AM - CENTRAL TIME
STRADA STATALE 100
REAGAN, TENNESSEE
(Un camion sta attraversando la strada statale 100, in prossimità di Reagan. La radio sul grande mezzo gracchia.)
RADIO (VOCE DI UOMO): C'E' nessuno? C'E' nessuno in ascolto? Rispondete.
RADIO (VOCE DI DONNA): Ti sento forte e chiaro. Come va? (L'autista maneggia alla radio e cambia stazione.)
RADIO: Salve girandoloni! Vi parla Capitan Uncino su Radio WSM650, con voi grazie all'annienta mal di testa di Goody. Se avete tirato tardi e avete alzato un po' troppo il gomito, l'annienta mal di testa di Goody vi rimetterà in sesto.
(La radio comincia a gracchiare nuovamente. C'è molta interferenza. Sul sedile del passeggero è appoggiato un fucile. L'autista decide di cambiare stazione radio e si sintonizza sulla prima che trova: una trasmissione in cui dei testimoni stanno raccontando di aver avvistato degli UFO.)
RADIO VOCE #1: Aveva... aveva la forma di un sigaro con luci rosse e verdi. Veloce come il fulmine.
RADIO VOCE #2: Ne ho visti tre che volavano sulla contea di Chester.
RADIO VOCE #3: Giusto! Anch'io! Sei agenti di polizia gli stavano inseguendo lungo la 22.
RADIO VOCE #4: Accidenti ne vedo uno in questo momento. E' sopra la torre serbatoio.
RADIO VOCE #2: Lo vedo anch'io, accidenti. Lo vedo anch'io.
(Alcune auto della polizia superano il camionista. Hanno le sirene accese. Il camionista guarda il cielo incuriosito. Improvvisamente il camion perde potenza e si spegne. L'autista fa fatica a mantenerlo in carreggiata, il pulsante d'emergenza a ridosso del volante E' fuori uso, ma alla fine il grosso mezzo si ferma. L'uomo prende il fucile e dopo una rapida occhiata al cielo esce dal suo abitacolo. Si avvicina al retro del camion con lo sguardo sempre rivolto verso l'alto. U grande disco volante sorvola il bosco e il portellone del camion si apre sbattendo. Senza pensare troppo, il camionista rivolge il fucile verso l'interno e fa fuoco. Il grande UFO continua la sua avanzata.)
SCENA 4
STRADA STATALE 100
REAGAN, TENNESSEE
(Mulder e Scully sono arrivati sul luogo dell'incidente. Mulder dà il via contemporaneamente a due cronometri. Se ne mette uno in tasca e lascia l'altro appoggiato sul bagagliaio dell'auto. Prima di allontanarsi dall'auto Mulder prende un apparecchio per la rilevazione delle radiazioni ed inizia ad analizzare la zona. Scully sta raccogliendo i proiettili sparati dal camionista.)
SCULLY: Dalla descrizione fatta dal camionista E' possibile che la sagoma alla quale ha sparato fosse quella di un leone di montagna.
MULDER: Certo, E' probabile.
SCULLY: Il servizio meteorologico nazionale ieri sera ha parlato di elettricità in questa zona, che può avere contribuito allo scatenarsi di fulmini.
MULDER: Sì, sì. E' possibile.
(Scully scatta alcune foto. Mulder punta l'apparecchio verso delle foglie secche sul terreno e riscontra subito un alto tasso di radioattività, quindi ne raccoglie una parte.)
SCULLY: Può darsi che quel camion sia stato colpito da un fulmine che ha provocato il collasso dell'impianto elettrico.
MULDER: Non lo escluderei.
SCULLY: Sai, c'è una palude laggiù. Quelle luci che ha visto il camionista potrebbero essere stati fuochi fatui.
MULDER: Fuochi fatui?
SCULLY: E' un fenomeno naturale causato dal fosfene e dal metano che fuoriescono dalla materia organica in decomposizione. Prendono fuoco creando piccole fiammelle blu.
( La battuta di Scully in lingua originale è "It’s a natural phenonemon in which phospine and methane rising from decaying organic matter ignite, creating globes of blue flame" che significa "E' un fenomeno naturale nel quale fosfina e metano che emergono da materia organica in decomposizione prendono fuoco, creando globi di fiamme blu". L'adattamento italiano ha tradotto la parola phospine con fosfene, un disturbo visivo, piuttosto che con fosfina, un gas tossico ed infiammabile.
***Grazie a Nicolò per averci segnalato questa incongruenza nell'adattamento italiano.)
MULDER: Succede anche a me quando mangio i fagioli alla messicana. ( Nella versione originale Mulder dice "A me succede quando mangio i Dodger Dogs") Ma come mai in tre contee e una dozzina di testimoni, inclusa una squadra di polizia, sono diventati isterici per dei fuochi fatui? Ho già indagato su avvistamenti multipli: il Chesapeake Bay, il lago Okobogee, l'Area 51 in Nevada... ma non avevano tutte queste prove a sostegno. Dati aneddotici, residui di scarico, livelli radioattivi cinque volte superiori alla norma.
SCULLY: Comunque, nessuna di questa prove è decisiva.
MULDER: La domanda che mi pongo è "Come mai è stato scelto proprio quel camionista?"
SCULLY: Non è forse plausibile che un camionista esausto si sia lasciato prendere da una crisi isterica e abbia sparato a un'allucinazione, secondo te? Molto spesso la stanchezza può giocare brutti scherzi.
MULDER: Certo, può giocare brutti scherzi.
(Camminando, Mulder e Scully sono tornati alla loro auto. Mulder ferma il cronometro che aveva lasciato sul bagagliaio della macchina insieme a quello che aveva in tasca. Li appoggia di nuovo sull'auto per mostrarli a Scully.)
MULDER: Ma non di questo genere. Ho fatto partire i due cronometri nello stesso istante.
(I cronometri sono fermi, ma le lancette non corrispondono. Segnano due tempi diversi.)
SCENA 5
STAZIONE DI POLIZIA
LEXINGTON, TENNESSEE
( Mulder e Scully sono alla stazione di polizia di Lexington e stanno conducendo un interrogatorio all'autista del camion. L'uomo si chiama Ranheim.)
RANHEIM: Non so perché abbiano voluto trattenermi. Quest'accusa di essermi messo a sparare su una strada provinciale è una grossa stronzata. Sono un veterano, so come si usa una pistola.
MULDER: Signor Ranheim, le sarei grato se potesse aggiungere qualche particolare alla deposizione che ha fatto ieri notte riguardo a quell'incontro.
RANHEIM: Era rotondo. Come un piatto. Aveva luci verdi e arancioni.
MULDER: Ieri ha detto che aveva la forma di un sigaro e che era nero.
RANHEIM: Aah, stia a sentire, ho la testa che mi scoppia. (Tossisce.) Io voglio soltanto consegnare il mio carico di autoricambi e dimenticare tutto. (L'uomo tossisce molto intensamente.)
SCULLY: (Dopo aver allungato all'uomo un bicchiere con dell'acqua) Mi scusi, posso farle una domanda? Da quanto tempo ha questa brutta tosse? (Il camionista rifiuta l'acqua e sposta il bicchiere di nuovo verso Scully.)
RANHEIM: Perché? (L'uomo è visibilmente infastidito dalla domanda.)
SCULLY: Perché mi preoccupa. Poco fa ha detto di essere un veterano.
RANHEIM: E questo che diavolo c'entra?
SCULLY: Tosse, febbre, irritazione cutanea... sono tutti sintomi della Sindrome della Guerra del Golfo.
RANHEIM: Non ho fatto la Guerra del Golfo.
MULDER: D'accordo. Allora, da quanto tempo ha questi sintomi? (Mulder e l'autista si guardano negli occhi. Poi Ranheim cede.)
RANHEIM: Esattamente da ieri notte.
(Nella stanza entrano due uomini. Uno è il capo della polizia Rivers.)
CAPO RIVERS: Signor Ranheim, sono Rivers, il capo della polizia. Voglia scusarci, c'è stato un malinteso. Il camion è a posto, può andare.
MULDER: Vorrei dare un'occhiata al camion prima.
CAPO RIVERS: Non è necessario.
MULDER: Quest'uomo ha avuto un presunto incontro ravvicinato. Forse sul camion ci sono tracce importanti.
(Mentre Mulder pronuncia queste parole, Ranheim si alza e se ne va dalla stanza. Mulder cerca di seguirlo, ma Rivers lo blocca.)
MULDER: Signore, mi lasci fare.
CAPO RIVERS: Avete avuto tutto l'appoggio possibile da questa contea. La nostra collaborazione finisce qui.
SCULLY: Perché?
CAPO RIVERS: Sentite. E' meglio che andiate.
(Il capo della polizia di Lexington lascia la stanza dell'interrogatorio. Mulder osserva Scully e quando quest'ultima sta per parlare lui la ferma alzando due dita.)
MULDER: No, non ancora.
(I due raccolgono le loro cose e escono dalla stazione di polizia.)
SCENA 6
(Mulder e Scully si trovano all'autonoleggio dell'aeroporto. Un impiegato porge a Scully un foglio da firmare.)
MULDER: E' ovvio che qualcuno ha parlato con il capo della polizia. Ranheim ci nasconde qualcosa.
SCULLY: Ranheim è malato.
MULDER: Si è ammalato soltanto ieri notte.
(Una donna interrompe temporaneamente la loro conversazione rivolgendosi a Scully.)
DONNA: Mi presta la penna, per favore? (Scully annuisce e presta la sua penna alla donna.)
SCULLY: Vorresti dire che la Sindrome della Guerra del Golfo è stata provocata dagli UFO?
MULDER: Non è la prima volta che dei soldati in tempo di guerra avvistano degli UFO.
(La donna restituisce la penna a Scully.)
DONNA: (rivolta a Scully) Grazie mille. (rivolta all'impiegato) Ecco.
(Mulder e Scully escono dall'autonoleggio e salgono su un pullman.)
SCULLY: Mulder, quando i soldati credono di vedere degli UFO, sono soltanto aerei militari segreti.
MULDER: Molti soldati in Iraq avranno visto questo, gas di scarico emessi da qualche aereo segreto.
SCULLY: E poi c'è una base militare a Little Rock. Forse un loro aereo è decollato proprio da lì l'altra notte.
MULDER: Ranheim potrebbe essere stato intossicato dall'emissione di gas di scarico.
SCULLY: Sì, è possibile.
MULDER: Ho intenzione di parlare con un po' di gente a Washington.
SCULLY: Non farti illusioni. I militari sono sempre molto abbottonati.
MULDER: No. Conosco un gruppo di pazzi, specializzati nel fare le pulci al governo che pubblica una rivista chiamata "Guerriero solitario". A volte hanno anche informazioni di prima mano e se le mie idee ti sembrano stravaganti, aspetta di sentire le loro.
SCENA 7
UFFICIO DEI LONE GUNMEN
WASHINGTON, D.C.
(Gli agenti sono nell'ufficio dei Lone Gunmen. Frohike sta scattando fotografie, un uomo alto con capelli lunghi e biondi indossa una maglietta dei Ramones. Il suo nome è Langly. Il terzo, Byers, più composto degli altri due, è appoggiato a un mobile.)
LANGLY: Reggiti forte, Mulder. Sono stato a colazione col tizio che sparò a John Kennedy.
MULDER: Ma va?
LANGLY: E' un arzillo vecchietto, adesso. E dice che era travestito da suora su quella collinetta erbosa.
BYERS: Ehi Mulder, senti questa. Vladimir Zhirinovsky, leader dei socialdemocratici russi è stato messo a capo della più nefanda e malvagia organizzazione del ventesimo secolo.
MULDER: I fast food? (Tutti ridono.)
( In lingua originale Byers dice "Vladmir Zhirinovsky [...] He’s being put into power by the most heinous and evil force of the 20th century" che significa "E' stato messo al potere dalla forza più atroce e malvagia del ventesimo secolo" e Mulder risponde "Barney?". Molto probabilmente il riferimento è al personaggio principale della serie per bambini "Barney & Friends" molto popolare negli USA in quel periodo.)
BYERS: No. La CIA.
SCULLY: Hmm.
LANGLY: Sembra fantascienza, non è vero?
FROHIKE: Eppure è così.
( Le ultime due battute di Langly e Frohike in lingua originale sono le seguenti: LANGLY: "Is this your skeptical partner?" FROHIKE: "She’s hot." che possono essere tradotte come LANGLY: "Questa è tua partner scettica?" FROHIKE: "E' attraente".)
BYERS: Se non credi che la CIA, indebolita dal calo di potere e di finanziamenti a seguito alla fine della Guerra Fredda, non sogni di riavere il vecchio nemico, allora sei proprio fuori.
SCULLY: Io penso che lei sopravvaluti l'organizzazione del governo.
LANGLY: Ah si?
(Suona il telefono. Langly alza il ricevitore, non prima di aver avviato la registrazione della telefonata.)
SCULLY: Un governo che non riesce a controllare il deficit, o a tenere sotto controllo la criminalità, come può essere in grado di architettare una macchinazione così elaborata?
LANGLY: (Langly risponde al telefono) Guerriero solitario.
FROHIKE: Santa ingenuità.
MULDER: Piantala Froster.
( Le ultime due battute nella versione originale sono FROHIKE: "She is hot" MULDER: "Settle down, Frohike" che possono essere tradotte come FROHIKE: "E' attraente" MULDER: "Piantala, Frohike". Non si capisce il motivo per cui nella versione italiana Mulder dica "Froster" per rivolgersi a Frohike.)
BYERS: Non stiamo parlando di un gruppetto di idioti del congresso, capaci soltanto di scaldare le sedie. Stiamo parlando di una rete segreta, un governo nel governo capace di controllare ogni nostra mossa.
SCULLY: E come fanno, secondo lei?
BYERS: Glielo faccio vedere io come. Ha un biglietto da venti dollari?
SCULLY: Hmm...credo di sì. Ecco.
(Scully dà a Byers la banconota da venti dollari mentre Mulder assiste divertito alla scena. Byers guarda la banconota controluce e ne strappa un'estremità.)
SCULLY: Eh no!
(Scully si avvicina a Byers, mentre Mulder se la ride di gusto. Byers estrae dal pezzo da venti una lamella sottile.)
BYERS: Usano queste lamelle metalliche per seguire le tracce di una persona. Ogni volta che attraversa il metal detector di un aeroporto, sanno esattamente quanti soldi ha e dove gli stanno portando.
MULDER: Byers, ti ricordo che distruggere denaro è un reato federale.
(Scully prende in mano la banconota strappata.)
SCULLY: Questa lamella serve a evitare contraffazioni.
LANGLY: E come mai si trova all'interno? Altri paesi la mettono all'esterno. Cosa nascondono?
MULDER: D'accordo. D'accordo. Va bene. Che cosa ne sapete della Sindrome della Guerra del Golfo?
LANGLY: Mmm... armi batteriologiche.
BYERS: Granate rivestite di uranio impoverito.
MULDER: Avete mai sentito parlare di aerei segreti adoperati durante la guerra nel Golfo Persico?
BYERS: Perché bisognerebbe sprecare un aereo segreto contro una forza aerea che scappa in Iran tutte le volte che ti alzi in volo?
MULDER: E che mi dici di avvistamenti di UFO avvenuti in quel periodo?
(Langly, Frohike e Byers scoppiano a ridere.)
LANGLY: Eh, già. Adesso sono stati gli UFO a causare la Sindrome della Guerra del Golfo.
BYERS: E' per questo che mi piaci, Mulder, le tue idee sono più strampalate delle nostre.
SCENA 8
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Mulder esamina alla lente di ingrandimento la foto del bozzolo di proiettile sparato dal camionista Ranheim mentre Scully lavora seduta alla scrivania.)
SCULLY: Ne ho incontrati di paranoici, ma quelli li battono tutti. Non so come tu faccia a pensare che siano affidabili.
MULDER: Ti ricordo che quando ci siamo conosciuti neanch'io ti sembravo affidabile.
( Queste sono le battute nella versione originale SCULLY: "Those were the most paranoid people I have ever met. I don’t know how you could think that what they say is even remotely plausible". MULDER: "I think it’s remotely plausible that someone might think you’re hot" che significano SCULLY: "Quelle sono le persone più paranoiche che abbia mai incontrato. Non so come tu possa pensare che quello che dicono sia anche vagamente plausibile" MULDER: "Penso che sia vagamente plausibile che qualcuno possa pensare che tu sia attraente" e proprio da questo deriva - molto probabilmente - lo sguardo esterefatto di Scully verso Mulder in questo punto della scena.)
(Scully scuote la penna stilografica che sembra non funzionare più. Mentre parla con Mulder, Scully apre il cassetto della scrivania per cercare una cartuccia d'inchiostro per sostituire quella esaurita.)
SCULLY: Hai visto come sono ridicoli quando rispondono al telefono? Sono convinti che ogni telefonata che ricevono sia controllata e che vengano seguiti ovunque. E' un modo per illudersi. Gli fa credere che quello che fanno sia di fondamentale importanza tanto da...
(Scully smonta la penna e rimane senza parole.)
MULDER: Che succede?
(Scully osserva incredula la penna. Mulder la raggiunge alla scrivania. All'interno della penna era presente un dispositivo di sorveglianza elettronica.)
SCENA 9
(Mulder si trova nel suo appartamento. Le luci sono spente. Mulder sostituisce la lampadina della lampada sulla sua scrivania con una presa da un cassetto. La accende e direziona la luce verso la finestra. La luce emette un bagliore blu. Mulder si siede e aspetta. Il tempo passa e nel frattempo Mulder si è addormentato sul divano. Il telefono suona e Mulder si sveglia.)
MULDER: Pronto?
(Dall'altro capo il suo interlocutore riaggancia senza dire nulla.)
SCENA 10
LINCOLN MEMORIAL
WASHINGTON, D.C.
(Mulder aspetta il suo informatore seduto su una panchina mentre sgranocchia semi di girasole.)
DEEP THROAT: I lanciatori e i ricevitori iniziano l'allenamento proprio questa settimana.
MULDER: Si può sapere cosa facciamo qui?
DEEP THROAT: (ride) Lei e io, signor Mulder? Forse quest'anno riusciremo ad andare a una partita al Candleton Yards. Naturalmente non potremmo stare seduti così vicini.
MULDER: E' un peccato, perché sono convinto che potrebbe trovarmi un posto in tribuna d'onore.
DEEP THROAT: Già, in qualsiasi stadio del paese.
(Qualcuno scatta una fotografia con il flash in lontananza. Deep Throat cerca di coprirsi il più possibile.)
MULDER: E' solo un turista.
DEEP THROAT: Vede, nel mio mestiere ho imparato a non fidarmi delle apparenze.
MULDER: In cosa mi sono imbattuto? Stavamo indagando su un camionista che ha avuto un incontro con un UFO e finiamo per scoprire un impianto di sorveglianza elettronica. Chi è che ci sta spiando?
(Deep Throat non risponde.)
MULDER: Perché non vuole dirmelo?
(Deep Throat consegna una busta a Mulder e si alza per andarsene.)
MULDER: Cosa significa questa storia?
DEEP THROAT: E' un gran brutto affare.
(L'uomo si allontana mentre Mulder rimane sulla panchina.)
SCENA 11
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Mulder sta leggendo i documenti consegnatigli da Deep Throat che descrivono l'incidente accaduto nei cieli iracheni. Scully entra nell'ufficio in quel momento.)
SCULLY: Quel camion puzza. E Ranheim ci ha raccontato un mucchio si frottole. Ho controllato la sua polizza di carico, parla del trasporto di centootto scatole di autoricambi per un peso complessivo di un quintale e mezzo. Ho controllato tre stazioni di verifica del peso lungo il tragitto, e tutte rilevavano due quintali e tre. C'era qualcos'altro in quel camion e non certo autoricambi. E naturalmente nessuno lo ha mai segnalato. Inoltre il caro Ranheim ci ha mentito riguardo alla guerra del Golfo. Si chiama Frank Druce. Ho mosso mari e monti per scoprirlo. Era nei berretti neri, operazioni speciali, a Mosul, nell'Iraq del nord. E per finire, non ha accusato quei sintomi dopo l'incontro dell'altra notte. E' stato ricoverato già tre volte quest'anno all'ospedale militare per veterani.
(Mulder si alza e inizia a camminare nervosamente attorno alla scrivania, mentre Scully si siede.)
MULDER: (Mulder fa una risatina isterica) Ce l'avevamo! Ce l'avevamo e l'abbiamo lasciato andare! Quattro giorni fa un pilota dell'aereonautica militare irachena ha abbattuto un UFO. Il relitto e chi si trovava a bordo sono stati recuperati dall'esercito. Ranheim sarebbe stato una scorta perfetta per far uscire dall'Iraq il relitto e i corpi, e portarli in un laboratorio da qualche parte negli Stati Uniti. Questo spiegherebbe perché il camion pesava più di quanto denunciato. Del resto i militari hanno già trasportato attraverso il paese armi e materiali pericolosi usando camion non contrassegnati. (ride) Comincio a fantasticare come quelli di "Guerriero Solitario", vero?
SCULLY: Ma da chi hai avuto queste informazioni?
MULDER: Beh, diciamo che è una fonte più che attendibile.
SCULLY: Chi è questa persona? (Mulder si siede accanto a Scully.)
MULDER: Posso dirti soltanto che ci ha tirato fuori dai guai.
SCULLY: Come fai a saperlo? Lavoriamo per l'FBI e ci hanno messo microfoni dappertutto. Cosa ti fa venire in mente?
MULDER: Mi fa venire in mente che non sempre le cose sono così come appaiono.
SCULLY: Infatti, proprio così! E per quel che ne sappiamo potrebbe essere stata questa tua fonte a mettere i microfoni.
MULDER: E' sempre stato sincero con me e io non tradirò la sua fiducia. Mi fido di lui.
SCULLY: L'unica persona di cui io mi fido sei tu.
MULDER: E allora continua a farlo, ti prego. Hai scoperto dove si trova il camion adesso?
SCULLY: Più o meno. Si sta dirigendo a Ovest, verso il Colorado.
MULDER: Dobbiamo cercare di intercettarlo e scoprire che cosa c'è a bordo. Vado a fare la valigia. Ci vediamo a casa tua tra circa un ora, d'accordo?
(Mulder lascia l'ufficio, mentre Scully rimane seduta nell'ufficio degli X-Files.)
SCENA 12
(Mulder è appena tornato a casa quando si accorge che le luci non funzionano.)
DEEP THROAT: Ho staccato l'interruttore centrale.
(L'uomoè seduto sulla sedia alla scrivania, completamente al buio. Mulder d'istinto porta la mano sulla fondina, ma dopo un sospiro di sollievo si avvicina al suo informatore.)
MULDER: Rischia di bruciarsi venendo a casa mia.
DEEP THROAT: Quello che c'è qui è troppo importante. (L'uomo mostra a Mulder una busta.) La fotografia è stata scattata da un ufficiale a Fort Benning, in Georgia, dove sono stati individuati ben diciassette UFO nel giro di un'ora.
(L'informatore si alza e si avvicina alla porta, pronto ad andarsene, ma Mulder lo ferma.)
MULDER: E' lì che tengono nascosto il relitto iracheno? E gli UFO stanno controllando quell'aerea?
DEEP THROAT: Ha un bel appartamentino.
(L'informatore apre la porta e fa per andarsene, ma Mulder lo blocca nuovamente.)
MULDER: Aspetti un momento. Io volevo solo cogliere quest'occasione per ringraziarla. Mi ha aiutato moltissimo nel mio lavoro, senza mai chiedere nulla in cambio. So a quali rischi si è esposto per farlo. La ringrazio.
(Deep Throat guarda Mulder e poi se ne va. Nel buio del suo appartamento Mulder apre la busta che gli ha lasciato il suo informatore un attimo prima. All'interno è contenuta una fotografia.)
SCENA 13
(Mulder raggiunge Scully nel suo appartamento e le mostra la foto che gli ha lasciato Deep Throat. Scully osserva la foto con la lente di ingrandimento, mentre Mulder le cammina nervosamente alle spalle.)
MULDER: Questa è la migliore prova fotografica che mi sia capitata. Tutte le altre erano un falso e si capiva subito, ma questa... questa dimostra chiaramente quali prove il governo tenga nascoste a livelli di massima segretezza. Quella storia del camion E' soltanto un diversivo per depistare chi sta indagando e tenerlo lontano da Fort Benning, dove nascondono i resti dell'UFO abbattuto. Dobbiamo subito partire per la Georgia.
SCULLY: Mulder, questa foto è truccata.
MULDER: Cosa?
SCULLY: Guarda. (Scully mostra a Mulder la foto sotto la lente di ingrandimento) L'ombra di questo soldato dovrebbe essere provocata dalle luci dell'UFO, ma cade in direzione contraria rispetto alla posizione del veicolo spaziale.
MULDER: Potrebbe essere stata un'altra fonte di luce a creare quell'ombra.
SCULLY: Guarda attentamente il colore della luce riflessa nel parabrezza. Il riflesso dovrebbe essere quello delle luci rosse dell'UFO, ma il colore non corrisponde.
MULDER: Sì, ma potrebbe essere il parabrezza a variare il colore, oppure la sfumatura potrebbe essere attribuita alle condizioni meteorologiche.
SCULLY: Mulder, dovremmo farla esaminare.
MULDER: Perché non lo ammetti? Tu sei prevenuta nei confronti di Deep. (Mulder comincia ad innervosirsi)
SCULLY: E tu prendi per buona qualsiasi prova ti fornisca.
MULDER: L'unica cosa che mi interessa è seguire una pista che possa condurre alla prova dell'esistenza di entità biologiche extraterrestri. E adesso devo andare.
(Mulder prende la giacca e si avvia verso l'uscita dell'appartamento)
SCULLY: Per favore, ascoltami.
MULDER: No!
SCULLY: Per favore, vuoi ascoltarmi solo un minuto?
(Mulder si ferma e si volta verso Scully per ascoltarla.)
SCULLY: Non ho mai conosciuto nessuno che quando è convinto di un'idea la difenda con tanta passione come fai tu. E' questa passione così cieca che ti fa perdere il senso della realtà. Ma ci sono altre persone che ti osservano e che sanno quello che so io e, mentre io provo ammirazione e grande rispetto per questa tua passione, altri possono usarla contro di te. Mulder, sta attento a non confondere la verità con le menzogne.
MULDER: Grazie.
(Mulder esce dall'appartamento di Scully visibilmente nervoso.)
SCENA 14
8:30 AM - EASTERN TIME
(Scully arriva in ufficio. Appoggia la sua valigetta in posizione verticale sulla scrivania. Si toglie il soprabito ed esce dall'ufficio lasciando la porta aperta mentre va a prendersi un caffE'. Quando rientra in ufficio la valigetta è in posizione orizzontale. Scully si accorge della differenza quando allunga la mano per accendere la lampada sulla scrivania. Alle sue spalle si sente un rumore. E' Mulder.)
MULDER: Ho fatto analizzare quella foto dai computer dell'FBI. Inizialmente sembrava autentica. A prima vista questa foto non mostrava anomalie particolari. Poi ho notato una cosa. E' la luna, una mezza luna, c'è il suo riflesso su questo finestrino ingrandito venticinque volte. Però non è una mezza luna. E' un quarto di luna. Per non parlare del fatto che la luna non poteva riflettersi nel finestrino da quell'angolazione. Hai visto giusto. E' un falso. Ha cercato di ingannarci. Ora siamo rimasti soli. Non possiamo fidarci più di nessuno. L'avevano architettata bene per metterci fuori strada. Stanno coprendo qualcosa di grosso, Scully.
SCENA 15
ACQUARIO DI WASHINGTON, D.C.
(Mulder aspetta Deep Throat all'acquario. Davanti a lui c'è una vasca enorme con degli squali. Poco dopo arriva l'informatore.)
DEEP THROAT: Perché non è partito per Fort Benning?
MULDER: Quella fotografia era truccata. Beh, almeno non insulta la mia intelligenza fingendo di essere sorpreso.
DEEP THROAT: Al contrario. Anzi le faccio i miei complimenti, perché quella foto è stata preparata dai nostri migliori specialisti.
MULDER: Credevo fosse mio alleato.
DEEP THROAT: Infatti lo sono.
MULDER: Immagini se Eisenhower avesse detto ai sui alleati che il D-DAY avrebbe avuto luogo in Belgio.
DEEP THROAT: (arrabbiato) Signor Mulder, sappia che tutte le volte che ci siamo incontrati ho corso seri pericoli. (Dopo un attimo di silenzio) In passato ho dovuto tacere su menzogne ben più gravi e sono stato testimone di fatti che lei non riuscirebbe neanche lontanamente a immaginare. Dall'alto della mia posizione ho passato anni a tenerla d'occhio per capire... se lei era una persona della quale potevo fidarmi.
MULDER: Allora si può sapere perché mi ha mentito?
DEEP THROAT: Dovevo depistarvi. Lei e Scully siete degli investigatori molto in gamba, il vostro fiuto non vi ha tradito. In ogni caso ci sono alcuni segreti che non possono assolutamente essere svelati. Ci sono verità che la gente comune non è ancora in grado di conoscere.
MULDER: E cosa le dà il diritto di poter decidere per me?
DEEP THROAT: Beh, se il mondo venisse a conoscenza di certe cose, chissà come potrebbe reagire...
MULDER: Avete paura della reazione dell'opinione pubblica? Come successe dopo l'assassinio di Kennedy, o per il processo Rosemberg? O per l'Irangate, o il Watergate, per le guerre batteriologiche, o per gli esperimenti sui malati terminali? Ma quando finirà?
(Deep Throat E' impassibile.)
MULDER: Immagino che non finirà fino che uomini come lei decideranno qual è la verità. Quella trascrizione del fascicolo iracheno che mi ha dato, non era falsa, vero?
DEEP THROAT: No.
MULDER: Che bisogno aveva di farmela vedere?
DEEP THROAT: Beh, ho capito subito che avevate fiutato qualcosa riguardo a quel camion, quindi sapevo che nel corso dell'indagine avrei dovuto depistarvi, che avrei dovuto mentirvi e una bugia, signor Mulder, si maschera molto meglio se è nascosta tra due verità.
(Mulder irritato dal discorso del suo informatore se ne va, mentre l'informatore resta a guardare gli squali nuotare nella grande vasca.)
DEEP THROAT: Mulder! Se lo squalo smette di nuotare, muore.
(Deep Throat si gira verso Mulder.)
DEEP THROAT: Non smetta mai di nuotare. Non sono responsabile della sorveglianza elettronica, ma so che vi tengono ancora sotto controllo.
(L'informatore se ne va, mentre Mulder torna di fronte alla vasca con gli squali.)
SCENA 16
(Mulder rovista nel suo appartamento in cerca dei dispositivi di sorveglianza. Il cassetto della cucina, la porta, i mobili, il tavolo e le mensole sono pulite. Mulder rompe la lampadina della lampada da scrivania per controllare, ma non trova niente neanche lì. Poco dopo il suo appartamento assomiglia a un campo do battaglia. Mulder svita le viti della presa della luce e scopre che lì è stato nascosto il sistema di sorveglianza. In quel momento suona il campanello.)
SCULLY: Mulder! Sei in casa? (Mulder va ad aprire la porta d'ingresso.)
MULDER: Entra Scully, sono contento che tu sia passata. (Mulder fa un cenno con la mano per far capire a Scully di fare attenzione.)
SCULLY: Ascolta...
MULDER: Ho riflettuto su tutta questa storia, sai? (Mulder conduce Scully di fronte alla presa di corrente per mostrarle il dispositivo.) E penso che tu abbia ragione. Credo proprio che dovremmo passare la mano. (Mentre Scully osserva la presa della corrente, Mulder raccoglie da terra un foglio e una penna e inizia a scrivere. Un attimo dopo passa il foglio a Scully. Sul foglio si legge " Dobbiamo trovare quel camion".)
SCULLY: Credo che questa volta tu abbia ragione.
SCENA 17
(Mulder e Scully parcheggiano nel primo posto disponibile. Scully scende dalla macchina. Un'auto che li seguiva si ferma poco più avanti di loro. Esce un uomo che si rivolge all'autista.)
UOMO: Bene. Tu segui lui.
(Mulder riparte e l'altra auto lo segue. Scully inizia a camminare, ma voltandosi nota l'uomo che la sta seguendo. Scully si avvicina quindi alla strada e alza la mano per chiamare un taxi. L'uomo tenta di fare la stessa cosa.)
UOMO: Taxi!
(L'uomo prova a chiamare un taxi, ma senza successo.)
SCENA 18
9:16 AM - EASTERN TIME
AEREOPORTO DI DULLES
WASHINGTON, D.C.
(Scully è all'aeroporto di Dulles. Si trova al bancone per acquistare dei biglietti aerei.)
ADDETTA ALLA BIGLIETTERIA: Ecco, signorina Scully. Un biglietto di andata e ritorno per Chicago. Ecco la sua carta di credito. L'imbarco è previsto all'uscita 35.
SCULLY: Vorrei anche un biglietto di solo andata per Los Angeles con scalo a Las Vegas. Questo preferisco pagarlo in contanti.
SCENA 19
(Mulder viene seguito in auto. Si ferma ad un semaforo e, non appena scatta il verde, Mulder accelera di scatto e gira a sinistra. L'uomo al volante dell'auto che lo segue prova a fare lo stesso, ma rimane bloccato dal traffico. Mulder si sta dirigendo verso l'aeroporto di Baltimora.)
SCENA 20
11:30 AM - PACIFIC TIME
AEROPORTO McCARRAN
LAS VEGAS, NEVADA
(Mulder e Scully si ritrovano all'interno di un negozio nell'aeroporto di Las Vegas. Si parlano l'un l'altra senza guardarsi e facendo finta di consultare delle riviste.)
MULDER: Ho chiamato tutte le stazioni di servizio e gli uffici dell'FBI a ovest del Colorado bloccando una linea telefonica per tre ore, non capisco il giapponese, ma credo che alcuni uomini d'affari nipponici mi abbiano rivolto epiteti non proprio amichevoli.
SCULLY: Io non mi sento più le orecchie per quanto sono stata al telefono.
MULDER: Almeno non possono intercettare le nostre telefonate. Non sono riuscito a trovare quel camion. Tu hai avuto fortuna?
SCULLY: Sì. Si dirige a Nord Ovest lungo la I-90. Ci servono due biglietti per Seattle.
SCENA 21
6:30 PM - PACIFIC TIME
INCROCIO TRA LA STATALE 90 E LA 283
STATO DI WASHINGTON
(Mulder e Scully sono seduti in macchina e attendono il passaggio del camion. Scully osserva la strada con un binocolo mentre Mulder sgranocchia semi di girasole.)
MULDER: Pensa un po', quel camion sta percorrendo in lungo e in largo le strade d'America. Quelli che l'hanno sorpassato magari hanno pensato che trasportasse autoricambi, oppure bestiame, o chissà che cosa. Nessuno immaginerebbe che sta trasportando un veicolo spaziale alieno.
SCULLY: Ci siamo.
(Mulder e Scully si mettono all'inseguimento del veicolo. Le ore passano e l'oscurità cala. Mulder e Scully sono ancora all'inseguimento del camion. Scully è alla guida mentre Mulder riposa sul sedile del passeggero.)
SCULLY: Mulder, stiamo seguendo questo camion da ore.
MULDER: Mmh...
SCULLY: Magari ha capito che lo seguiamo e ci porta a zonzo sull'autostrada.
MULDER: Beh, se fosse così...
(Improvvisamente la radio inizia ad emettere dei suoni elettrostatici e una luce accecante invade l'abitacolo. Scully preme sul freno ed entrambi si coprono gli occhi. Quando la luce svanisce e l'auto si ferma, il camion si trova di fronte alla loro auto. Mulder alza lo sguardo verso il cielo, mentre Scully tira un sospiro di sollievo. Mulder esce dall'auto e si dirige verso il camion, ma poi torna indietro per accertarsi delle condizioni di Scully.)
MULDER: Stai bene?
SCULLY: Sì.
(I due recuperano le loro torce ed escono dall'abitacolo.)
SCULLY: Ranheim! (La porta del camion è aperta.) Rahneim!
(Gli agenti corrono verso il retro del camion e vi salgono sopra. Dopo aver spostato una grande quantità di scatoloni, sul fondo del rimorchio trovano una specie di sala operatoria.)
MULDER: Guarda!
SCULLY: Oh mio Dio!
MULDER: Era un entità biologica extraterrestre, viva.
SCULLY: Dove sarà finita?
MULDER: Per poco non abbiamo assistito a una missione di salvataggio.
(Mulder e Scully iniziano ad analizzare la zona. Un cronometro sta misurando il tempo mentre Mulder controlla il livello di radiazioni presentei)
SCULLY: Santo cielo, Mulder, che incubo. Gli strumenti confermano che è stata una tempesta magnetica?
MULDER: Mi stai chiedendo se era tutto vero? Se abbiamo appena avuto un incontro ravvicinato?
SCULLY: Non è così?
(Mulder raccoglie il cronometro e lo confronta con quello che ha nella tasca della giacca. Li ferma contemporaneamente, ma questa volta segnano lo stesso tempo.)
MULDER: No. Era un altro imbroglio. Non c'è stato nessun salto temporale.
SCULLY: Ma come hanno fatto a scatenare una forza del genere?
MULDER: Qualunque mezzo abbiano usato, non ne abbiamo mai sentito parlare. Armi sonore, elicotteri sperimentali con luci a intensità ultra elevata. Ma tanto cosa importa? Non c'è nessuna prova che lì dentro ci fosse un UFO.
SCULLY: Hanno organizzato questo spettacolo di suoni e luci per depistarci. Ma scusa, non sarebbe stato molto più semplice per loro...
(Parlando, i due intanto si avviano verso la loro auto.)
MULDER: Ucciderci, non è vero? Già, me lo sono chiesto anch'io. Ma forse si stanno servendo di me, Scully. Proprio come avevi detto tu. Magari pensano che questa messa in scena mi possa convincere che è tutto finito, che smetta di ficcare il naso dappertutto.
SCULLY: (Scully annuisce) Non abbiamo più nessun elemento per continuare l'indagine. Nessuno a cui rivolgerci.
MULDER: In realtà c'è qualcuno che non ci ha ancora mentito. Ma non è certo la persona alla quale possiamo rivolgerci.
SCENA 22
(Mulder e Scully si trovano nella stanza di un motel. Scully è al computer. Mulder è seduto a gambe incrociate sul letto e sta parlando al telefono.)
MULDER: Leverling e cascate Priest? Sponda orientale del fiume Columbia, sì. Avete mandato un esperto sul posto? (Mulder consulta la cartina geografica) E potete provare l'avvistamento? D'accordo. Grazie infinite. (
Mulder riaggancia. Prende la cartina e si avvicina a Scully.)
MULDER: Ho contattato numerose organizzazioni che hanno una linea diretta per i rapporti con gli UFO. Il centro per gli studi sugli UFO di Chicago, MUFA e NICAP non hanno mai registrato una tale attività in una sola settimana. E' cominciata nel Tennessee, dove Ranheim ha avuto l'incontro.
SCULLY: Questi avvistamenti stanno seguendo il percorso del camion.
MULDER: (Mulder annuisce) E dopo il trucco dell'altra notte... guarda qui. (Mulder prende un'altra cartina) Sette avvistamenti a Mattawa, Washington. (Mulder evidenzia la località sulla mappa) E' a cento miglia di distanza.
SCULLY: Alieni?
MULDER: Sembra che rivogliano il loro amico.
SCENA 23
MATTAWA
STATO DI WASHINGTON
(E' notte fonda e Mulder e Scully sono in auto.)
SCULLY: Abbiamo fatto per ben due volte il giro attorno a Mattawa. Qui non c'è niente.
(Mulder ferma l'auto quando sente della musica in lontananza.)
MULDER: Che succede là?
(Un gruppo di persone sono riunite attorno a un fuoco. I due agenti scendono dall'auto e si uniscono al gruppo. I presenti sono vestiti in modo bizzarro, stanno bevendo e mangiando attorno a un falò ed hanno con loro alcuni cartelloni di benvenuto per gli alieni. Su uno di questi E' visibile la scritta "Benvenuti fratelli dello spazio". Un uomo basso e grassoccio attraversa il campo e rivolge agli agenti il suo benvenuto.)
UOMO #1: Aaah! Vi stavamo aspettando! Benvenuti nella nostra casa! Siate i benvenuti.
(Mulder saluta con un cenno della mano.)
UOMO #2: Alon-venea-sola-vanà! E' un saluto dello spazio intergalattico, significa "Salve, fratelli dello spazio!"
(Gli agenti si dirigono a fare due chiacchiere con quest'ultimo.)
MULDER: Ah!
SCULLY: Che state facendo qui?
UOMO #2: Una festa per gli UFO.
MULDER: Avete visto degli UFO?
UOMO ROSSO: Per due notti di seguito. Sono attratti dall'energia elettrica. Stanno sospesi in aria sopra quella centrale.
UOMO #1: Attenzione! Sono qui!
(Mulder osserva la centrale da lontano.)
SCENA 24
(Mulder e Scully sono appostati fuori dalla centrale. Stanno osservando l'entrata con un binocolo. L'area è sorvegliata da personale armato. Dal cancello principale esce Ranheim.)
MULDER: Eccolo Ranheim. Ecco dov'era finito. (Mulder passa il binocolo a Scully.)
SCULLY: Quel posto deve avere il massimo livello di sicurezza.
MULDER: Voglio proprio vedere se riesco ad entrarci.
SCULLY: Come?
(Mulder compone un numero sul suo telefono e chiama i Lone Gunmen.)
LANGLY: Guerriero solitario.
MULDER: Sono Mulder. Spegni il registratore.
LANGLY: D'accordo. E' spento. (Langly in realtà non ha fermato la registrazione)
MULDER: Ho detto spegnilo!
LANGLY: Ho detto che è spento. (La registrazione continua)
MULDER: Che mi dici se ti dò la possibilità di mettere in prima pagina una foto che prova l'esistenza di un'entità biologica extraterrestre?
LANGLY: Naa... non ci credo! Un regalo di Natale! Dimmi che devo fare.
MULDER: Procurami alcuni numeri di identificazione.
SCENA 25
CENTRALE ELETTRICA
MATTAWA, STATO DI WASHINGTON
(Vediamo un dispositivo che stampa due pass di ingresso per accedere all'impianto.)
GUARDIA: Braidwood e Stefoff. (La guardia si avvicina all'auto di Mulder e Scully) Numero di identificazione?
MULDER: 7593.
SCULLY: 5311.
GUARDIA: Apra il bagagliaio, per favore.
(Mulder apre il bagagliaio. Dopo averlo controllato, la guardia torna dagli agenti.)
GUARDIA: Parcheggi nel settore quattro.
MULDER: Grazie.
(Il cancello si apre e Mulder sta per ripartire con l'auto, quando viene fermato dalla guardia all'ingresso.)
GUARDIA: Ehi, aspettate! (Scully guarda Mulder preoccupata.) Tenete questi in vista per tutto il tempo. (La guardia lascia loro dei pass.) Andate pure.
(Mulder e Scully, con il pass rilasciato loro dalla guardia, si trovano ora all'interno dell'installazione.)
MULDER: Era sicuro che non avrebbe potuto ottenere l'accesso al livello sei.
(I due passano davanti alla porta dell'accesso al livello sei. La guardia alla porta li nota, ma non accenna ad alcuna reazione. Mulder e Scully proseguono facendo finta di niente e provano ad accedere da un'altra porta, ma è chiusa.)
MULDER: Dobbiamo tornare indietro e oltrepassare quella porta.
SCULLY: Se torniamo indietro destiamo sospetti.
MULDER: E allora dobbiamo trovare un altro accesso. Andiamo.
SCULLY: Ma non ce lo permetteranno.
(Mulder e Scully stanno tornando indietro, ma vengono intercettati dalla guardia.)
GUARDIA: Venite con me per favore.
MULDER: Ci siamo persi, stavamo cercando... sì, stiamo cercando...
GUARDIA: Procedete lungo il corridoio.
MULDER: Se solo potessimo andare...
SCULLY: Mulder, fermati. Siamo agenti dell'FBI. (La guardia mette la mano sulla fondina) Sto prendendo il mio distintivo. (Scully mostra il suo distintivo e la guardia annuisce) Siamo qui per un'indagine speciale.
GUARDIA: Procedete lungo il corridoio per favore.
(Gli agenti sembrano essersi arresi e stanno seguono gli ordini della guardia.)
GUARDIA: (alla radio) Livello due a livello sei. Ho qui un uomo e una donna che si sono identificati come...
(Con uno scatto repentino Mulder entra nella porta del livello sei.)
SCULLY: Mulder no!
GUARDIA: (Scully tenta di ostacolare la guardia che si lancia all'inseguimento di Mulder) Fermo!
(Arriva un folto gruppo di guardie che inizia la caccia a Mulder. Scully viene allontanata dal corridoio da una di queste.)
GUARDIA #1: Ha preso le scale! Via, via, via!
(Mulder corre giù per le scale per arrivare al sesto livello.)
GUARDIA #2: Forza ragazzi!
(Durante la corsa Mulder inciampa in un cartello di "Pericolo Alta Tensione" e cade. Si rialza e continua a correre zoppicando vistosamente.)
GUARDIA #2: E' laggiù!
(Mulder raggiunge la sala principale del sesto livello. Al centro vede un'enorme cabina illuminata all'interno da una luce rossa.)
GUARDIA #2: Alt!
(Le guardie di fanno più vicine mentre Mulder continua a correre verso la cabina.)
GUARDIA #2: Ho detto fermo! Alt!
(Le guardie raggiungono Mulder e lo circondano. Tolgono all'agente la pistola, quando una voce conosciuta si fa avanti.)
DEEP THROAT: Lasciatelo andare. Lasciatelo andare. Avete fatto un buon lavoro. Potete andare.
(Le guardie obbediscono agli ordini e se ne vanno. La guardia consegna a Deep Throat la pistola sequestrata a Mulder pochi istanti prima. L'uomo la riconsegna a Mulder.)
DEEP THROAT: So quanto le piacerebbe... quanto desidererebbe guardare attraverso quel vetro... (Mulder si dirige verso la cabina, ma Deep Throat lo ferma) ma sarebbe inutile. E' morto. Dopo l'incidente Roswell, nel 1947, sebbene stesse per cominciare la Guerra Fredda, ci fu un congresso ultra segreto al quale parteciparono gli Stati Uniti, l'Unione Sovietica, la Repubblica Popolare Cinese, la Gran Bretagna, tutte e due le Germanie e la Francia e venne sancito che ne caso una qualche entità biologica extraterrestre fosse caduta sul nostro pianeta e fosse sopravissuta, il paese sul cui suolo si fosse trovata avrebbe dovuto provvedere alla sua eliminazione.
(Mulder tace.)
DEEP THROAT: Io... ho avuto l'onore di essere stato uno dei tre uomini che si è incaricato della distruzione di uno di quegli esseri. Ero in missione per la CIA in Vietnam. Per ben cinque notti consecutive su Hanoi venne avvistato un UFO. I Marines lo abbatterono e lo portarono da noi al comando. Quell'essere... non sapeva che cosa fosse una pistola, o molto probabilmente non provava alcun tipo di emozione, ma il suo sguardo innocente, quell'espressione vacua mentre stavo per premere il grilletto continua a perseguitarmi. Finché non ho incontrato lei e ho capito che sarebbe stato la mia coscienza, ed è per questo che voglio continuare a vederla, per attenuare il mio senso di colpa. E forse un giorno, grazie a lei, la verità verrà rivelata.
(Dopo aver ascoltato il racconto, Mulder si avvicina al vetro della cabina. All'interno c'è una specie di camera operatoria illuminata da un luce rossa. Il lettino operatorio è vuoto. Mulder viene accompagnato fuori dall'hangar da Deep Throat. I due procedono silenziosamente.)
DEEP THROAT: Come mai è così silenzioso, signor Mulder?
MULDER: Mi sto chiedendo a quale bugia credere.
(Deep Throat ride e si incammina nella nebbia fitta della notte. Nel frattempo, Scully viene accompagnata all'uscita dalla medesima guardia che poco prima l'aveva allontanata dal corridoio. I due fanno in tempo a ricongiungersi e osservare insieme Deep Throat che si allontana e svanisce.)
Trascrizione effettuata da Spooky
Route 100 - Reagan, Tennessee
FBI Headquarters - Washington, D.C.
McCarran Airport - Las Vegas, Nevada
Junction of Highways 90 & 283, Washington State
Ufficio dei Lone Gunmen
Takoma Park, Maryland
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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- #1X79 The Pilot
- #1X01 Deep Throat
- #1X02 Squeeze
- #1X03 Conduit
- #1X04 The Jersey Devil
- #1X05 Shadows
- #1X06 Ghost in the machine
- #1X07 Ice
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- #1X09 Fallen Angel
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