Le fanfic di X-Files

Rammendi nell'anima

Scully ha appena dato in adozione William, Mulder la raggiunge su di un treno..
Autore: Viovio
Pubblicata il: 25/09/2009
Tradotta da: Angelita
Rating: PG, da leggere con i genitori
Genere: ANGST, MRS/RSM
Sommario: Scully ha appena dato in adozione William, Mulder la raggiunge su di un treno..
Note sulla fanfic: Il titolo ricorda una nonnina del popolo, eh? Così sono io, ieri è stato il compleanno della nonna di Vio e il titolo è un regalino perché il rammendare i calzini era un suo vizio adorabile…Questa fanfic- a strisce viene fuori da una teoria presa per pezzi: Aerosmith (buco), Alex Ubago( Luna) e io ( il cervello del gruppo)…L'ho scritta in meno di due ore e mi è venuta fuori da un rammendo che ho nel cuore…SNIFF!!! Vio STRONGER!!!

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"Se non ci sei…
…la luna cala e sparisce"
Sai?
ALEX UBAGO

A Mulder

Che cosa è il dolore? Suppongo vedere passare i giorni e sentire come le notti si susseguono l'un l'altra senza che tu sia qui con me… Ci sono giorni nelle quali non posso sorridere, anche se la tua immagine è presente e ti sento vicino; le piccole cose cercano di riempire i vuoti che mi mangiano a poco a poco, ma non ci riescono. Oggi mi sento sola e perduta è ho bisogno di abbracciarti per sentirmi viva. Che cosa è il dolore?…Il dolore è questo.
C'è un buco enorme nella mia anima, così grande che vuole ingoiarmi tutta intera, così profondo che scava tutto quanto sono e sono stata.
Credo che ci sono immagini e azioni lungo la nostra vita che lasciano una traccia incancellabile ed enormemente grande. Giuro che ho appena sentito come mi si rompeva l'anima a lasciare William, al rassegnarmi a vivere senza di lui allo stesso tempo rinunciavo al pezzettino di te che rimaneva in lui.
L'ho lasciato solo…Mi sono separata da lui…Non ho più niente e c'è un vuoto troppo grande nel mio essere, una ferita incurabile perché non dimenticherò il suo viso quando ha visto che mi allontanavo.
"Lo faccio per te, William…"Ti prometto che torneremo a stare insieme, che mamma ritornerà per te…"
Sì glielo l'ho detto…Perché ora mi sento così incompleta? E' il buco che ho nell'anima che non mi lascia respirare, che non vuole abbandonarmi e non vuole diventare una cicatrice finché voi due non tornerete a stare con me. Così si curano le ferite dell'anima: con pezzetti di quella delle persone che ami di più al mondo, con rammendi cuciti con amore e giorni di sole sotto rampicanti verdi.
E ora le lacrime mi scorrono dagli occhi e lottano con le mie labbra fino a che mi entrano in bocca. Non sono salate, sanno di amarezza e mi ricordano con ogni lamento che producono sulle mie guance che sto in un treno, allontanandomi dalla stazione nella quale ho lasciato William con un assistente sociale. Surreale? No, così sconvolgentemente reale che il sangue non vuole continuare a scorrere nelle mie arterie. Sto da un quarto d'ora con la mano sul vetro.Sta lì da quando ha smesso lentamente d'inquadrare il viso di mio figlio tra il pollice e l'indice attraverso il finestrino del treno. Ho paura di toglierla da lì, ho paura che la sua immagine e i suoi occhi azzurri spariscano per sempre dai miei…E che non mi aiutino prima di addormentarmi come lo facevano in ogni notte che mi sei mancato…

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A William

In realtà, a questo punto, quello che mi importa di meno al mondo è che la gente mi veda piangere…Oh, andiamo! Migliaia di persone piangono sulle banchine delle stazioni, cento…Suppongo che io non sono un'eccezione. Starai bene senza di me William?Io, non starò bene senza di te perché abbiamo bisogno l'uno dell'altro come le stelle dipendono dal cielo…come madre e figlio…
Il sole vuole confondersi con la pianura, sta tramontando e i suoi raggi sembrano sfilacciare i campi di grano. "Lo supereremo, bambino mio. Tu ed io siamo forti, tanto, tanto che nessuno ce la fa con noi, nemmeno la distanza né le notti solitarie eterne e vuote".
Faccio scivolare la mano e la tolgo dal vetro. Rimane l'impronta. Chiudo gli occhi. La tua immagine mi consuma. Piango e non ho niente da abbracciare né una stella cadente a cui chiedere un desiderio.
Ti prometto che tra non molto giocherai sotto il sole mentre scopri la dolcezza del melone di giugno e staremo tutti e tre insieme e avrai una famiglia, saremo una famiglia perché lo meritiamo e dopo tanto soffrire deve venire l'allegria.
Lentamente la notte cade sulla terra, creando ombre burlone che martirizzano ancora di più la mia anima e mi separano di più dal sole. Il cielo non ha stelle e le nubi sommergono la notte in un firmamento che sembra velluto.La luna vuole resistere vuole vincere le nuvole, però queste sono più forti ed io non smetto di guardarla fissamente. I minuti passano, la luna piena è morta, i cirri blu scuro non la lasciano respirare. Continuo affascinata, guardando il buco dove prima emergeva Selene con il suo brillare madreperlaceo. Le palpebre mi cadono per inerzia e mi trasportano nel regno degli incubi, lotto, però non posso evitarlo.
Un ritmo, un sentimento, una stella…Ti sento, però non è possibile. I miei occhi continuano ad essere chiusi…Dove sto?
"Dana…"
La tua voce da vita al mio nome, è un sogno e sei qui, non voglio svegliarmi, non alzerò le palpebre.
"Dana, per favore, svegliati, non ho molto tempo…"
Ora apro gli occhi…E ci sei tu. Mulder…Sei qui…Sei reale…
"Mul…Mulder?"
Domando incredula, il vagone è quasi vuoto e molto buio
"Sono io…"
Ti abbraccio e mi baci, ti abbraccio e noto come a poco a poco il freddo sparisce e le piaghe si rammendano con il filo della speranza…e l'ago è la tua voce e il ditale il tuo cuore che batte sotto il mio…ogni battito un punto…
"Mulder, che fai qui?"
Le nostre mani sono così intrecciate che le tue dita non si distinguano dalle mie.
" Anche se non ci credi, io sono vicino e vi vedo spesso…Vedere senza arrivare a toccare…Sentire senza sentire…Ho visto come ti separavi da William e le tue lacrime cadevano allo stesso tempo che le mie volevano fondersi con le tue…"
Mi sorprende. Sta qui…Qualcos'altro importa? Sto piangendo e non riesco a parlare.
"…E non ho potuto fare a meno di venire ad abbracciarti e prometterti che tutto cambierà. Che manca poco e che quando arriverà l'estate noi tre staremo insieme…"
Le mie lacrime non sono più amare, sono dolci come le more a settembre.
"Ti credo, Mulder… No sai come…"
Mi accarezza il viso e mi da un bacio piccolo sulle labbra.
"Devo scendere alla prossima fermata, mi seguano ancore e rimanere sarebbe troppo pericoloso"
L'arrivederci si avvicina e noto come mi costa respirare e come mi fa male tenerlo vicino sapendo che tra qualche minuto avrò solo ricordi. Passo i minuti che ci rimangono con la testa appoggiata sul suo petto, non parliamo, come sempre…Le lettere non costruiscono niente che non possa dirsi senza parlare. Il treno si ferma…il mio respiro con lui…Si alza, mi da un ultimo bacio e s'incammina verso la porta scorrevole. Prima di uscire, gira la testa.
"Estate. Ti amo,Dana."
Scende con un salto, il treno si mette in marcia e dalla stazione continua a guardarmi. Rimane fermo, ci allontaniamo, mi allontano da lui e piango. Guardo il cielo e tra le gocce salate dei miei occhi vedo la luna, magnifica e bellissima, con un alone blu chiaro intorno, che la incorona nel cielo.
"Speranza, Mulder, mi hai dato la speranza…"
Sussurro mentre continuo a contemplare la luna e a sognare estati eterne del passato. Estate.

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