Fight the future - X-Files: il film

Fight the future - X-Files: il film
di Chris Carter, Frank Spotnitz
diretto da Rob Bowman


Mulder e Scully cercano di contrastare i piani del Consorzio e di smascherare la cospirazione segreta messa in atto per facilitare l'invasione aliena.
Il film si apre con una sequenza senza parole, ambientata 35.000 anni fa, nel futuro territorio del Texas. Un uomo primitivo si trova di fronte a quello che sembra essere un grande essere alieno all'interno di una caverna di ghiaccio. I due combattono e l'alieno viene ucciso. Ciò nonostante, quello che i fans della serie conoscono come "cancro nero", fuoriesce dalle ferite sul corpo dell'alieno ed aggredisce l'uomo primitivo.
Tornati al presente, in una piccola cittadina del Texas, un ragazzo di nome Stevie cade in una buca nel terreno e trova un teschio. Mentre tiene in mano il teschio, il cancro nero sembra fuoriuscire da esso ed entrare nel corpo del ragazzo. Allo stesso modo vengono infettati anche i pompieri che tentano di salvarlo.

Durante l'estate del 1998, alla fine della quinta stagione della serie, gli X-Files sono stati chiusi, e Fox Mulder e Dana Scully assegnati ad altri incarichi. Il loro primo incarico consiste nell'assistere l'Agente Speciale in Capo Darius Michaud e la sua squadra nell'indagare su una minaccia di attentato terroristico all'ufficio dell'FBI di Dallas, Texas. Quando Mulder si separa dalla squadra per controllare l'edificio dall'altro lato della strada, trova la bomba. Lui e Scully fanno evacuare l'edificio ed evitano centinaia di vittime causate dall'espolsione.

Mulder e Scully tornano a Washington D.C., ma invece che essere elogiati per aver evitato centinaia di morti, vengono ritenuti responsabili della morte di quattro vittime che si trovavano ancora all'interno dell'edificio: tre vigili del fuoco e un bambino. Vengono ascoltati separatamente per valutare il loro lavoro.

Quella sera, Mulder incontra un medico paranoico, il dott. Alvin Kurtzweil (Martin Landau), che gli riferisce che le quattro vittime erano già morte, e che la bomba è stata fatta esplodere per distruggere le prove della causa della loro morte. Mulder convince Scully a recarsi con lui all'obitorio per esaminare i corpi. Scoprono che i corpi hanno subito una grave disgregazione cellulare, non causata dalla deflagrazione della bomba. Mulder lascia Scully all'obitorio e torna a Dallas per indagare sulle prove rinvenute dopo l'esplosione. Chiede a Scully di unirsi a lui, e Scully condivide la tesi che i corpi siano stati infettati da un virus alieno. Si recano alla casa del bambino, ma trovano un parco giochi nuovo di zecca al posto della buca. Insicuri sul da farsi, seguono delle autocisterne fino a giungere ad un enorme campo di granturco che circonda due luminose e tondeggianti installazioni. Quando entrano all'interno, trovano solo un grande spazio vuoto. Improvvisamente, le grate sul pavimento e sul tetto si aprono, ed un enorme sciame di migliaia di api circonda gli agenti finchè questi non riescono ad uscire. Una volta fuori, alcuni elicotteri danno loro la caccia nel campo di granturco, ma Mulder e Scully riescono a fuggire incolumi e a tornare a Washington.

Dopo il loro ritorno, Mulder scopre qualcuno sta eliminando le prove, così cerca invano aiuto dal dott. Kurtzweil, mentre Scully si presenta all'udienza alla presenza della commissione dell'FBI, dove apprende che sarà trasferita a Salt Lake City, nello Utah. Informa Mulder di aver consegnato le sue dimissioni dall'FBI. Mulder è sconvolto e il pensiero di non avere Scully come partner lo aiuta a scoprire la verità, quando le dice "Non so se me la sento di andare avanti da solo. Non so neanche se ci riuscirei. E se mollo adesso gliela dò vinta". I due hanno un momento intimo (si avvicinano l'uno all'altra, come per baciarsi), finchè Scully viene punta da un'ape che era rimasta nascosta sotto il colletto della sua giacca. Si sente male e Mulder chiama il pronto intervento. Quando arriva l'ambulanza per soccorrere Scully, il guidatore spara a Mulder in testa, e porta Scully in una località sconosciuta. Mulder si sveglia all'ospedale e, con l'aiuto dei Guerrieri Solitari, riesce ad uscire senza essere visto. Viene avvicinato dall'Uomo Distinto, che gli consegna l'esatta ubicazione di Scully in Antartide e un vaccino per combattere il virus con il quale è stata infettata. L'Uomo Distinto si uccide prima che il suo comportamento venga scoperto dal Consorzio.

Mulder si reca in Antartide per salvare Scully, e scopre così un laboratorio segreto condotto dall'Uomo che Fuma e dal suo collega Strughold. Il laboratorio viene distrutto poco dopo che i due agenti sono usciti in superficie, quando la nave aliena dormiente torna alla vita e lascia il suo porto terreno per volare via nel cielo. Solo Mulder riesce a vederla, perchè Scully è ancora in stato di incoscienza.

Più tardi, Mulder e Scully presenziano davanti alla commissione dell'FBI dove le loro testimonianze vengono di nuovo ignorate e le prove vengono fatte sparire. La sola prova che rimane loro è l'ape che ha punto Scully, raccolta dai Guerrieri Solitari. Scully la tiene e mentre la consegna alla commissione dice loro "Tendo a escludere che sulla base delle prove che ha in mano, l'FBI al momento disponga di un nucleo investigativo in grado di condurre un'inchiesta".

In un altro campo di granturco, in Tunisia, Strughold apprende che gli X-Files sono stati riaperti... 
Attori Protagonisti
David Duchovny - Agente Speciale Fox Mulder
Gillian Anderson - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
Mitch Pileggi - Vicedirettore Walter Skinner
Dean Haglund - Langly
Tom Braidwood - Frohike
Bruce Harwood - Byers 
William B. Davis - Uomo che Fuma
John Neville - Uomo distinto 
Martin Landau - Dott. Alvin Kurtzweil
Armin Mueller-Stahl - Conrad Strughold
Blythe Danner - Vicedirettore Jana Cassidy
Jeffrey DeMunn - Dott. Ben Bronschweig
Terry O'Quinn - Darius Michaud
Glenne Headly - Barmaid
Lucas Black - Stevie
Gary Grubbs - Capo pompiere 

Uscito nei cinema
USA 19/06/98
Italia 30/10/98
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  • L'articolo che Mulder legge alla fine del film (dal titolo "Fatal Hanta Virus Outbreak in Northern Texas Reported Contained") è stato scritto da Howard Dimsdale. Il vero Howard Dimsdale era stato l'insegnante di Frank Spotnitz e John Shiban all'American Film Institute, ed era nella "lista nera" durante l'era McCarthy.
  • L'auto dell'Uomo Distinto ha la targa "LA365" -- che molti hanno interpretato come un riferimento al fatto che la squadra per le riprese del film si fosse spostata da Vancouver a LA per girare tutto l'anno (365 giorni).
  • Quando Mulder trova il bagno occupato, esce fuori in un vicolo per fare pipì davanti al poster del film "Indipendence Day". Nello stesso film, viene citata la serie televisiva di X-Files.
  • Al termine del film, l'Uomo che Fuma e Strughold continuano a piantare granturco a Foum Tataouine, Tunisia. Fouh Tataouine è una località reale della Tunisia, quindi questo potrebbe essere un riferimento al film Guerre Stellari (Tatooine era la casa di Luke Skywalker).
  • Nella scena in cui Scully sviene nel corridoio di Mulder a causa dell'ape, fa un pisolino su un pavimento di linoleum decorato con forme di favo di miele.
  • Sempre in tema di api, è bene ricordare che Scully sta per essere trasferita a Salt Lake City, Utah -- e lo Utah è conosciuto come "Bee-Hive" State (lo stato "alveare").
  • Conrad Strughold porta il nome del vero Strughold, uno scienziato nazista che condusse esperimenti sui prigionieri durante la Seconda Guerra Mondiale. Il governo degli USA portò Strughold negli Stati Uniti dopo la guerra per farlo lavorare sul programma spaziale. E' bene ricordare che nell'episodio #3X02 Il file da non aprire (3/3) - Paper Clip, Mulder e Scully trovano "tanti fascicoli" alla Strughold Mining Company.
  • Stevie porta il nome di uno degli amici di infanzia di Carter. Carter ha dichiarato che lui ed il vero Stevie amavano scavare molte buche, proprio come nel film.
  • Anche il Dott. Alvin Kurtzweil è ispirato ad una persona realmente esistita, un medico che si suppone sia morto in circostanze misteriose.
  • Le teorie di Kurtzweil possono prendere spunto da Milton William Cooper, un vero teorico delle cospirazioni che scrisse libri simili a quelli che si vedono nell'appartamento di Kurtzweil. Uno dei suoi libri è intitolato "Il governo segreto", ed egli è stato il primo a suggerire che la FEMA (Federal Emergency Management Agency) potrebbe prendere il posto del governo degli USA, dicendo cose come "succederà in un giorno festivo, mentre la gente è fuori casa". Anche la frase "armi silenziose per guerre silenziose" appare nel suo lavoro. E' bene notare che il nome "Cooper" si trova nel retro dell'ambulanza che porta via Scully.
  • 619 - Questo numero appare sulla porta dell'Ufficio della Commissione di Controllo (dove Scully viene interrogata dai vicedirettori). Il 19/06 è la data in cui uscì il film negli USA. 0619 è anche il numero di una delle cupole in Antartide.
  • 11:21 - E' l'ora in cui Mulder si reca all'ufficio di Dallas dove Scully lo raggiunge per analizzare i fossili. Il 21/11 è la data di nascita della moglie di Chris Carter. 1121 è anche il numero di una delle cupole in Antartide.
  • 1013 - quando Mulder prova a convincere Scully che è bloccato insieme alla bomba, il primo numero del conto alla rovescia che dice Mulder è 13:56 (il compleanno di Chris Carter -- 13/10/56).
    La "hidden track" della colonna sonora del film è contenuta in 10 minuti e 13 secondi della traccia finale. La "hidden track" è recitata dalla voce di Chris Carter, e spiega la storia e le motivazioni del Consorzio.
  • A causa del desiderio di segretezza di Chris Carter, il film venne girato sotto un nome in codice. Invece che chiamarlo "The X-Files - the Movie", veniva chiamato "Blackwood". Ma da dove viene il nome "Blackwood"?

    • Blackwood è il nome della città texana dove il virus si manifesta -- dove Stevie e i 4 pompieri vengono infettati.

    • Blackwood potrebbe essere un riferimento ad un giornale del 1800 chiamato "Blackwood's Magazine" o "Blackwood's Edinburgh Magazine". Era conosciuto per stampare storie strane e dell'orrore, la maggior parte delle quali erano scritte come fossero vere. Edgar Allan Poe scrisse alcune brevi storie riferendosi a quel giornale, una chiamata "How to Write a Blackwood Article" e "Loss of Breath -- A Tale Neither In Nor Out of 'Blackwood'" (fece anche una lista di autori immaginari di questa storia come Mr. Blackwood).

    • Blackwood è anche un termine usato nel bridge. A quanto pare, è un metodo usato per capire quanti assi o quanti re ha l'avversario.

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CAPITOLO 1 - LA CAVERNA DI GHIACCIO

TEXAS DEL NORD
35000 BC

(Appaiono due figure minuscole, corrono nella neve verso una caverna)

Chris Carter Quando si è presentata l’idea per un film di X-Files, Frank Spotnitz ed io ci siamo trovati alle Hawaii per pensare a cosa avremmo dovuto fare per rendere questo progetto più grande della serie stessa, una storia che potesse essere degna di un film e che spiegasse alcune cose che non erano ancora state spiegate. Avevamo bisogno di questa grande idea che doveva iniziare e finire in un posto estremo. Abbiamo fatto alcune ricerche ed abbiamo scoperto che la Terra era stata ricoperta dai ghiacci fino a non troppo tempo fa, in termini geologici, quindi poteva esserlo anche in Texas. Abbiamo pensato che sarebbe stato interessante prendere qualche luogo che volevamo filmare, come il deserto, e trasformarlo in un paesaggio completamente differente nel periodo preistorico. Questa è stata l’idea che racchiudeva l’ipotesi più grande che la vita aliena si trovasse sul nostro pianeta da molto tempo.

(I primitivi sfregano delle rocce per accendere le loro torce e si muovono silenziosamente all’interno della caverna)

La preistoria e tutto ciò che potrebbe essere stato nascosto, queste sono le vere ragioni per questa grande scena d’azione con gli uomini delle caverne e l’alieno preistorico, se così vogliamo chiamarlo, che dà forma alla prima sequenza. Ho scritto di questi uomini delle caverne, questi primitivi, questi uomini di un tempo sconosciuto quando, ad un certo punto, questi sono stati ricreati da degli scienziati e, credo, da alcuni antropologi. Il loro aspetto non sembrava mai abbastanza giusto quando abbiamo iniziato a truccare gli attori, gli stuntmen che interpretano i due primitivi, come li chiamiamo noi, e quindi siamo passati attraverso diverse fasi. All’inizio sembravano dei fumetti, mentre con le protesi assomigliavano troppo ad una scimmia, e visto che questa scena non avviene tanto lontano in termini geologici, dovevano sembrare più moderni, ma quando li rendevamo più moderni, non sembravano mai del tutto adatti. Quindi abbiamo camminato su una linea sottile per provare a renderli credibili e non farli sembrare troppo dei fumetti.

(Qualcosa colpisce uno dei primitivi e questo comincia a dibattersi)

Rob Bowman Questa particolare scena di lotta, dal mio punto di vista, come regista, è stata una vera sfida. Avevo due persone che indossavano dei costumi *pesanti* ed avevano addosso tutto quel trucco, ed io avevo bisogno di una lotta molto fisica e violenta in questa arena oscura. L’alieno, l’uomo all’interno del costume da alieno, era completamente cieco. Aveva degli artigli affilati alle estremità delle dita, quindi dovevo proteggere gli uomini delle caverne dai suoi artigli, ed i primitivi dovevano fare finta di essere colpiti da qualcuno che non poteva realmente trafiggerli. Non c’erano pistole e nessuna delle cose che di solito si vedono in una lotta in un film. Quindi la domanda era, come posso renderlo il più possibile vero e spaventoso? Beh, una volta che ho visto entrare la creatura, realizzando che era cieca, ho dovuto ripensare all’intero approccio della scena perché avevo bisogno di tagli brevi e fulminei per creare l’illusione che l’alieno fosse molto pericoloso e letale, e nel contempo avevo questi linebacker della UCLA (ndr, il linebacker è un ruolo del football americano) Craig Davis e Carrick O’Quinn che prendevano tutti i colpi. Volevo farli sbattere contro la scenografia e rendere tutto molto dinamico, per quanto mi era possibile, per realizzare una cosa degna dell’apertura di un film. Mi sono reso conto di quello con cui avevo a che fare solo quando ho vistoTommy Woodruff entrare nel teatro di posa, questa specie di uomo cieco che camminava lungo il marciapiede, ed ho pensato “Ok, dovrò essere molto astratto nel mio approccio”. Abbiamo girato qualche ripresa in più solo per avere abbastanza inquadrature per dare un buon ritmo alla scena. Sembrava che ci fossero insidie ovunque, ma grazie anche alla pratica di Tommy come alieno, risalente ad altri suoi precedenti film e a “Pumpkinhead” (film horror del 1989), e all’abilità di Carrick e Craig nell’essere atletici, siamo stati capaci di creare qualcosa di degno per la sequenza di lotta tra questi due screditati personaggi.


CAPITOLO 2 - LO SCENARIO IMPOSSIBILE

BLACKWOOD, TEXAS
AI GIORNI NOSTRI

(Senza alcun preavviso un bambino cade all’interno di una caverna)

Rob Bowman Ora saltiamo al presente, avanti di 10.000 anni. La pala ed il guardaroba ci aiutano a capire dove ci troviamo. Abbiamo questi tre ragazzini che stanno giocando nel loro cortile. Come fanno tutti i ragazzini, crescono scavando buche e andando in cerca di cose e Dio, non trovano l’ultimo tesoro sepolto? L’accento e la facilità con la quale questi ragazzi si addentrano nel dialogo rende la scena divertente. Siamo arrivati dalla preistoria ai giorni nostri, da qualche parte nel sud. Questo è il sogno di ogni ragazzo di dieci anni, entrare in un’enorme caverna e trovare un teschio. È strano e traslucido, e naturalmente adesso le cose si metteranno male. Un nuovo mistero per i ragazzi.

(Stevie vede comparire l’olio. Alza prima un piede, poi l’altro. Lascia cadere il teschio e guarda le sue scarpe mentre l’olio nero inizia a salire su per le sue gambe)

Chris Carter Questo è Lucas Black. Lo abbiamo visto in precedenza in “Slingblade”. Possiede un modo di fare molto semplice e naturale. Abbiamo pensato che avrebbe avvicinato il pubblico alla storia che stavamo raccontando, perché sembra proprio il ragazzo della porta accanto. Gli altri ragazzi, sono stati tutti trovati in Virginia e nel North Carolina e così via. Abbiamo cercato dei ragazzi che potessero essere i più naturali possibile.

TEXAS DEL NORD
AI GIORNI NOSTRI


Rob Bowman Adesso la macchina da presa viene su dal terreno e capiamo che ci troviamo in una zona suburbana del Texas, come dice la legenda, con Dallas sullo sfondo. C’è ancora un altro taglio nel mezzo della ripresa, ancora in movimento, stessa ripresa, in cui introduciamo i vigili del fuoco. Il trucco è unire insieme le due inquadrature. Ci sono due metà di una inquadratura, girate in due momenti diversi. Eliminiamo le linee delle case con una sfocatura mentre sovrapponiamo le due riprese e adesso stiamo tentando disperatamente di capire cosa è accaduto a questo bambino.

Quindi, ora il vigile del fuoco è sceso nella caverna. È risaputo che la caverna è un luogo spaventoso e pericoloso per chiunque vada laggiù. Questa sarà la terza parte del nostro mistero. Stiamo per infettare questi vigili del fuoco. Adesso non li vediamo, vediamo le corde penzolanti e nessuno risponde più alla radio. Siamo preoccupati che questi vigili del fuoco siano rimasti vittime dello stesso destino toccato al bambino e all’uomo delle caverne.

Saltiamo di nuovo in avanti nel tempo, all’arrivo dell’elicottero, che è ovviamente d’aiuto e che è stato chiamato dai pompieri. Ma i vigili del fuoco hanno ottenuto più di quello che si aspettavano. Avevano chiesto solo aiuto dalla città di Dallas e chi c’è in queste tute protettive? Ci sono uomini che indossano tute protettive bianche, con questa barella bombata, ed un uomo che spaventa tutti, chiede di far indietreggiare la gente accorsa, e suggerisce che c’è un problema più grande di quello che è stato descritto, che lui sa qualcosa che noi non sappiamo. Il capo squadra non riesce a capire quello che sta succedendo, riferisce a Bronschweig quello che ha visto e cosa ha trovato. Bronschweig, che sa più di quello che sappiamo noi a questo punto, capisce che ci troviamo in guai più pericolosi di quelli che avremmo mai potuto immaginare. Deve spiegare quello che ha visto, l’olio nero negli occhi del ragazzo, sapendo ciò di cui è a conoscenza riguardo gli alieni e l’intera cospirazione... e si trova alle prese con il pompiere di questa piccola città. Ci troviamo in un mondo di guai, e poi a portare avanti il mistero più grande arriva il circo dei camion.
Questa è stata una sequenza molto difficile da girare perché non avevamo abbastanza tempo per farla. Quando hai sei, sette o otto di questi autoarticolati che arrivano alla velocità di circa 60 Km/h e che incrociano i propri percorsi, ci sono molte possibilità di avere dei problemi, degli incidenti o degli scontri. Non avevo abbastanza tempo per farlo con attenzione, quindi gli ho dato lo stile di un documentario. Ci sono davvero delle buone riprese qui, considerato che gli operatori dovevano spostarsi velocemente per realizzare inquadrature diverse. C’erano poche scene che duravano più di due, due secondi e mezzo, è stata una sfida anche il solo estrarle, dato che le poche riprese che ci servivano per far entrare in scena questi camion sono state selezionate con molta attenzione.


CAPITOLO 3 - ESPLOSIONE A DALLAS

UFFICIO FEDERALE
DALLAS, TEXAS


Chris Carter Il nostro mantra nella serie tv è sempre stato “è tanto spaventoso quanto è credibile ed è credibile solo se sembra reale”. Penso che è quello che la science fiction dovrebbe sempre provare a fare. Quindi, visto che avevamo bisogno di ricreare Dallas, siamo andati ed abbiamo esplorato Dallas ed il Texas, ed abbiamo capito che sarebbe stato troppo costoso e che avremmo dovuto girare questa sequenza della bomba a Los Angeles. La linea dell’orizzonte di Los Angeles è molto riconoscibile e quindi doveva essere mascherata. Abbiamo dovuto scegliere gli angoli della macchina da presa che fossero più appropriati. Avevamo bisogno di trovare il tetto adatto, ispezionare il giusto edificio, c’erano tante cose di cui avevamo bisogno. Fortunatamente, penso che abbiamo trovato la giusta combinazione. Rob ha fatto un lavoro grandioso per mascherare alcuni degli aspetti più prominenti della linea dell’orizzonte di Los Angeles. Poi è arrivato Matt Beck, il nostro produttore degli effetti speciali, e ci ha aiutato a togliere un po’ dello sfondo di Los Angeles, così quando vedete il volo dell’elicottero, per un momento vedete un frammento di quello che abbiamo ricreato per farlo sembrare Dallas invece che Los Angeles.

Viene introdotto il personaggio di Scully. Nell’inquadratura seguente la vediamo piccola sul tetto e poi la vediamo scendere le scale su questo edificio, mentre sta parlando al telefono con Mulder. I fans della serie tv sanno che loro comunicano molto con il cellulare. Non penso che avrei potuto fare uno show come questo prima dell’avvento dei cellulari. Questa è l’introduzione dei personaggi. Avete la possibilità di ascoltare Scully mentre parla in modo molto scientifico, lei è molto razionale, molto logica, poi la vediamo mentre si imbatte in Mulder. Questa non è solo l’introduzione di un personaggio, ma di due e anche di loro come coppia. Per il film, dove avremmo avuto un pubblico più vasto, forse anche un nuovo pubblico che speravamo di aggiungere al nostro pubblico televisivo, avevamo bisogno di far capire, e molto velocemente, chi fossero questi personaggi, quello in cui credevano, che relazione c’era tra loro, il divertimento prima dell’arrivo dell’azione vera e propria. Questa è una cosa che la maggioranza dei cineasti non si trovano a dover fare, non devono ri-presentare i personaggi per il pubblico vecchio e nuovo. Questa era la difficoltà all’inizio del film: non annoiare il nostro pubblico affezionato e far divertire quello nuovo.

Ho creato due personaggi che sono l’opposto degli stereotipi del loro sesso. Scully è il personaggio ragionevole, quella scientifica, che ha bisogno di avere delle spiegazioni, come di solito sono i personaggi maschili. Mulder è il personaggio più intuitivo, che “sente” maggiormente, come di solito tendono a fare i personaggi femminili. Avevamo bisogno di ristabilire chi fossero, di farlo capire al pubblico il più velocemente possibile, in modo da condurlo attraverso il resto della storia facendo in modo che sapessero esattamente chi stessero guardando.

I personaggi di Mulder e Scully, come sanno i fans dello show, non provano solo del rispetto reciproco, affetto ed un senso di protezione, ma provano un amore profondo l’uno per l’altra. Questo aspetto si vede nel film, ed è una cosa che non avevamo mai affrontato apertamente in precedenza nella serie tv, e culmina nella scena cruciale nel corridoio dell’appartamento di Mulder. Il loro rapporto doveva essere stabilito qui all’inizio del film. Dovevamo essere sicuri di non esserci allontanati troppo da questi personaggi, da questo ambiente, perché avevamo bisogno di tornare in questo luogo per l’anno successivo della serie tv, che era il sesto anno. Quindi, ancora una volta, di solito i cineasti non devono pensare in modo prudente, ma noi dovevamo essere sicuri che la relazione fosse compresa, intatta, che andasse verso qualcosa di nuovo, ma non così lontano da essere irreparabile.

(Mulder va verso il locale ristoro e passa vicino ad un uomo che indossa un’uniforme da inserviente)

Rob Bowman La sequenza del locale ristoro è un modo poco usuale di addentrarsi in un mistero, visto che inizia tranquillamente, al di sopra di ogni sospetto. David ha questo momento divertente con il distributore automatico che gli mangia la moneta, quello che abbiamo appena visto. A causa della solita abitudine di Mulder di porsi domande, lui si guarda sempre attorno per vedere se è tutto in ordine e trova qualcosa che non avrebbe mai pensato di trovare, o certamente sperava di non trovare, che è la bomba, voglio dire, LA BOMBA.

Questi sono momenti che ho girato con David migliaia di volte in precedenza, in tanti episodi, a Vancouver, dove lui curiosa soltanto, con non molto da fare, che terminano in una scoperta di grandi proporzioni. Non sa ancora quanto sarà grande questa.

Questa scoperta lo sta per portare nella più grande avventura della sua carriera. Naturalmente, nel frattempo Scully è fuori e sta pensando che lui la stia prendendo in giro, visto lo scherzo della porta bloccata sul tetto, ma il pubblico sta pensando “Cosa?”. Adesso c’è una bomba in un distributore automatico, in un edificio che non è stato evacuato, quindi stiamo suggerendo che chiunque abbia piazzato questa bomba aveva intenzione non solo di distruggere l’edificio, ma anche di uccidere tutti quelli che fossero al suo interno? Tutte quelle persone innocenti? Questo è il crimine più atroce che posso immaginare. Ero riluttante all’idea, all’inizio dei lavori sulla sceneggiatura, perché ho dei familiari in Oklahoma, ma il fatto che compare Mulder e fa evacuare l’edificio, penso che sia diverso naturalmente, tra lo sfortunato evento in Oklahoma e quello che stiamo dicendo qui. È un crimine orribile. È una sorta di catalizzatore che mette in azione Mulder e Scully per risolvere il crimine e capire cosa sta succedendo. Adesso dal punto di vista di un regista, in X-Files si prova a rendere tutto il più autentico possibile e questo significa ricerche, ricerche, ricerche… beh, volevo che questa bomba fosse una “vera” bomba, ma senza dare alcuna istruzione alle persone su come costruirne una, quindi era venuta da noi la squadra degli artificieri di Los Angeles, per farci capire a cosa avrebbe dovuto assomigliare. A prima vista non era molto interessante, non era per niente quello a cui una bomba in un film avrebbe dovuto assomigliare, ma siamo giunti ad una soluzione vicina alla realtà in cui c’è una bomba che ha degli acceleranti, detonatori ed esplosivi, cosicché quando la guardate è un po’ impressionante. Non ha tutti i crepitii e l’aspetto che hanno le bombe nei film, perché le bombe nei film di solito sono esagerate e poco veritiere. Perciò nessuna vera bomba, per questa volevo avere più di un tocco autentico, per questo è un po’ più semplice: sono pile di C4 ed alcuni cavi di computer qui e là e qualcosa di infernale in quei contenitori. So che quando all’inizio abbiamo messo la bomba nel distributore automatico, hanno legato le vasche con del nastro, ed era talmente ben fatto che sembrava davvero, stranamente, semplicemente inserito dentro al distributore automatico. Visto che non potevamo vedere alcun fusto, non potevamo dire che fosse davvero una bomba, quindi mi sono avvicinato a questo nastro rosso e l’ho strappato un poco per far sembrare che fosse stato fatto a mano ed in fretta. Tutto ciò era solo per dare al pubblico la sensazione che non fosse solo un’attrezzatura sensazionale, che fosse qualcosa di più autentico, solo per provare a renderlo il più reale possibile.

Adesso inizia il conto alla rovescia per l’esplosione. Questa è la sequenza che abbiamo visto in precedenza anche in altri film, e volevo trovare un modo per farla differentemente, nello stile di X-Files, attraverso gli occhi dei personaggi. Quella è la storia a cui tentiamo di rimanere fedeli e questo è raccontare le storie attraverso un punto di vista. Quindi ho pensato, “Ok, il punto di vista è quello di chi vive la storia in prima persona. Come posso raccontare la storia attraverso Mulder e Scully?” Questo comprende seguirli in macchina, stare in macchina con loro attraverso l’esplosione e solo usando una terza persona, o inquadrature oggettive dell’edificio che mostrano il grado dei danni o la misura dell’esplosione, ma nient’altro, niente cose gratuite, niente scene di panico della folla, ma solo la percezione di Mulder e Scully e l’esperienza di questa esplosione. Quindi ho chiamato Heather, la controfigura di Scully, e le ho chiesto se fosse disposta ad entrare in auto, sedersi senza le cinture allacciate e sostanzialmente affrontare un incidente causato dall’esplosione dell’edificio. Disse che era disposta a farlo e questo ha messo in movimento le story boards e questo approccio di raccontare la storia attraverso il fascino e lo stile tipico di X-Files.

Entrano in macchina, non allacciano le loro cinture di sicurezza e ora sono coinvolte quattordici macchine da presa.

L’esplosione dell’edificio è stata fatta in due volte. La prima metà era l’edificio che esplodeva, il primo piano, poi l’auto di Michaud, che è l’agente dell’FBI che è saltato in aria, viene presa e lanciata via. L’altra metà, dopo l’esplosione dell’edificio, è l’incidente in auto di Mulder e Scully contro una macchina parcheggiata. Per questa sequenza abbiamo usato probabilmente sette o otto macchine da presa. Quando tutto questo è stato fatto, abbiamo realizzato un’altra piccola parte di riprese in cui si vedono Mulder e Scully che escono dall’auto, si alzano e guardano verso l’edificio esploso. C’era uno schermo verde dietro di loro ed abbiamo effettuato una ripresa in movimento controllata che ruotava attorno a loro, fino ad arrivare a vedere la facciata dell’edificio esploso, che era ancora un’altra ripresa di una miniatura girata a Playa Del Rey. In quest’ultima erano comprese miniature di frammenti di carta, fiamme e fumo aggiunti su diversi livelli e poi inseriti nell’immagine composita, insieme allo sfondo di ripresa precedente con Gillian e David rivolti di schiena.


CAPITOLO 4 – ASSEGNAZIONE DELLA COLPA

QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
COMMISSIONE DI INDAGINE DISCIPLINARE


(Scully siede prima dell’inizio della riunione della commissione)

Chris Carter X-Files è stato costruito sull’idea che il governo nasconda delle informazioni, tenga segreti alcuni fatti e la verità riguardo l’esistenza o meno degli extra-terrestri. Questa era l’idea e penso di averlo fatto capire chiaramente fin dall’inizio, nell’episodio pilota, ed è diventato la spina dorsale per il resto della serie. L’FBI è stata coinvolta in questa ricerca in modo abbastanza profondo. Sembra proprio lo strumento di un governo ombra, o di un governo attivo che opera in un modo molto egoista, usando i poteri che ha a disposizione solo per i propri scopi, per proteggere questa cospirazione e mantenere il silenzio su di essa. Nella serie, questo avviene in quello che chiamiamo gli episodi mitologici, circa cinque o sei episodi in un anno che si occupano, con gli agenti Mulder e Scully, della cospirazione e dei principali personaggi coinvolti, incluso l’Uomo che Fuma e altri, come Krycek, che non appare nel film, che fanno tutto quello che possono per mantenere questi segreti.

Quindi il film è un grande episodio mitologico. Ha a che fare con il governo, la sua rivelazione ed il penetrante velo di segretezza che viene mantenuto da tanto tempo. Tutto passa attraverso una gigantesca indagine sulla condotta degli agenti Mulder e Scully. Mulder e Scully appaiono come una sorta di agenti rinnegati mentre tentano di far luce sull’accaduto, questa montatura messa in piedi nei loro confronti, e nel fare questo scoprono la mitologia che è andata avanti per cinque anni e che è stata il motore di X-Files.
X-Files è una delle imprese più collaborative in cui qualcuno possa sperare di essere coinvolto, e intendo in senso positivo. C’è un grande spirito di gruppo. Ci sono così tante persone coinvolte nella serie tv, così come ce n’erano tante coinvolte nel film, che desideravano, più di ogni altra cosa, che il risultato fosse un buon lavoro. Ci sono tutte queste persone piene di talento che lavorano insieme per un obbiettivo comune. È importante in ogni impresa, ma è particolarmente importante in un film. Per una serie televisiva è importante perché lo fai per diversi anni alla volta. Nei film, arrivi e fai il film e poi le strade si dividono, se tutto va bene, rimanendo amici. Puoi lavorare di nuovo insieme qualche volta, ma è una cosa provvisoria. In una serie tv non è così, hai bisogno di trovare una squadra, che diventa la tua famiglia e tu vivi con loro tutto il tempo. Fortunatamente, nel film avevo Rob Bowman come regista, che era parte di quella famiglia, la famiglia televisiva. Lui ed io abbiamo sviluppato un rapporto, dei segni. Io aiuto lui in alcune cose, lui aiuta me in altre, è incommensurabile. Quando hai un regista che ti stima, non solo come scrittore, ma anche come produttore, che è in grado di girarsi ed ascoltare con attenzione quello che tu stai dicendo, può non essere d’accordo e può dirlo, c’è una situazione in cui ci sono due menti piuttosto che una, c’è un collaboratore ed un processo di squadra. Questo non toglie niente al regista. Un regista è il “re” del film ed ha bisogno di esserlo per il bene della troupe, per il bene degli attori. Non può avere un ruolo di secondo piano, non può essere messo in dubbio. Deve essere supportato. Questo è il ruolo del produttore. È il ruolo che spero di aver ricoperto, e il ruolo che penso ho ricoperto con Rob nel film. Ero là per aiutarlo a dare il meglio in ogni fase della produzione. Ancora una volta, Rob è il principe. È una persona che vuole riuscire al meglio più di ogni altra cosa ed è disposto ad ascoltare consigli, suggerimenti, idee e cambiamenti. Penso che è una situazione che probabilmente non si verifica di frequente nel cinema o nell’ambiente televisivo perché l’ego tende a prendere il sopravvento, ma quando trovi queste situazioni e puoi coltivarle, penso che puoi realizzare un progetto migliore, uno show migliore, un miglior film dato che ci sono più menti che hanno lo stesso obbiettivo.


CAPITOLO 5 - TEORIA DELLA COSPIRAZIONE

SUD-EST DI WASHINGTON, D.C.

(Fox Mulder è seduto su uno sgabello al "Casey’s Bar")

Chris Carter Raccontiamo molti tipi diversi di storie in X-Files. Raccontiamo storie di mostri buone e spaventose. Raccontiamo quelle che chiamo storie di “strana scienza”. Raccontiamo storie tecnologiche. Raccontiamo anche queste storie di cospirazione che sono diventate la mitologia dello show. Sono diventate davvero il cuore dello show, o la spina dorsale, se così vogliamo dire. L’intera serie inizia con l’idea che la sorella di Mulder è stata rapita dagli alieni quando lui aveva dodici anni. È stata quell’idea che ha condotto Mulder verso gli X-Files, che lo ha fatto iniziare a considerare questi casi paranormali in modo molto personale. Tutto riguardava trovare sua sorella.

Scopo della cospirazione governativa era nascondere l’esistenza degli extraterresti al popolo americano. Mulder ha una convergenza di due cose: ha la convinzione che sua sorella sia stata presa dagli extraterrestri, qualcosa che si può trovare negli X-Files, e adesso ha la convinzione che il governo stia cospirando per nascondergli queste verità. La serie funziona al meglio su questo livello personale, dato che le basi sono molto personali negli episodi mitologici, in definitiva perché Mulder ha perso sua sorella a causa della cospirazione ed ha finito col perdere anche suo padre sempre a causa di questa. Anche Scully ha perso sua sorella a causa della cospirazione. Queste sono cose molto importanti a livello emotivo e personale per i personaggi. Sentivo che per realizzare il film, per essere onesti verso i cinque anni dello show e con le sue origini, era necessario che il film rappresentasse la parte più personale e passionale della serie, cioè la ricerca della verità e dei motivi per i quali sono accadute queste cose. Perché queste cose sono accadute a Scully? Perché queste cose sono accadute a Mulder? Era anche un modo per raccontare una grande storia di science fiction senza dover esplorare l’intera serie televisiva, o doverla rispiegare perfettamente. Era un modo per usare la serie per entrare appieno nel film, ed usare il film per entrare in contatto con la serie. Una storia standalone sarebbe stata sicuramente un buon film, ma non avrebbe avuto continuità emotiva con la serie così come volevo che avesse.

(Mulder decide di fare pipì di fronte alla locandina di “Independence Day” all’esterno del Casey’s Bar)

Rob Bowman Ho visto “Il mago di Oz” quando avevo, non so, otto o nove anni. Ho pensato “Wow, cosa sono i film? I film sono magia. Guarda, scimmie volanti e… sono spaventato, sono felice, sono triste e… tutte queste emozioni”. Sto semplicemente guardando un’immagine, e ascoltando un dialogo, la musica ed il suono. I miei genitori erano grandi appassionati di cinema e da piccoli ci sedevamo tutti attorno, mia sorella Karen, mamma e papà a guardare qualche film e accadeva spesso che mamma diceva cose del tipo “Oh guarda, c’è Lyle Barrymore e questo è diretto da Robert Sieodmack”. Quindi, conoscevo tutti i nomi prima di diventare adolescente, tutti i vecchi film, papà era sempre aggiornato su tutto, mamma sapeva tutto sui film. Quindi la base era stata posta nella mia famiglia. Poi il mio interesse è cresciuto, ho iniziato a cercare i film e guardarne sempre più, ed ho visto Martin Landau in “Mission Impossible”. Ricordo che quando è arrivato il giorno che ho dovuto dirigere Martin Landau era come se fossi due persone. Ero il ragazzo che realizzava il suo sogno ed il regista, ma non potevo far sapere a Martin Landau che ero in soggezione. Era fantastico in “Tucker” ed ha vinto degli Oscar. La prima cosa che ho girato con Martin Landau è stato il punto di vista di Mulder di lui alla fine del bar. È solo quel personaggio nell’ombra laggiù. Avevo due macchine da presa, una vicina e una più lontana ed abbiamo girato la prima scena, ma poco prima di girare lui ha detto “Hey Rob, che mi dice della seconda macchina da presa? Che obbiettivo è quello?”. Ho detto “E’ un 150” e lui “Ok, si, va bene qui”. E ha messo la sua mano sulla linea dell’inquadratura. Quindi ci siamo girati e “Oh, questo è un vero professionista”. “Ok, giusto”. Era a 25 metri dalla macchina da presa “Ok, ci sei adesso, ecco qui, so cosa sto facendo, ok, lo faccio. Pronti, azione, stop”. Adesso tutte le comparse e tutto il resto, poi sono dall’altra parte del bar, ai monitor. Quindi dico “Stop” e vado subito da Martin. Stavo passando, tentando di farmi strada attraverso il mare delle comparse e l’ho visto in piedi, che guardava sopra le loro teste, come in cerca di me, come un pazzo o non so cosa. Mi sono avvicinato e lui ha detto “Com’era?” Martin Landau, adesso tutto d’un tratto sono tornato il ragazzo, mi sta chiedendo se ha fatto un buon lavoro! Quindi ho mantenuto la faccia da regista e ho detto “Non voglio sapere cosa stai pensando. Quella volta che hai reagito ho capito che eri sospettoso, non voglio saperlo, non voglio sapere *niente*. Tutto quello di cui ho bisogno è solo staccare su di te, seduto laggiù, che guardi nella nostra direzione e poi tornare a Mulder. Il pubblico si chiederà cosa c’entri. Quindi non dire niente. Fallo! Giriamo”. Mentre tornavo ai miei monitor ho avuto un’esperienza extracorporea. Stavo dirigendo un grande film e stavo dirigendo Martin Landau, un premio Oscar. Mi ha guardato dritto negli occhi e non appena gli ho dato la direzione ha detto “Si, signore”, è tornato alla sua sedia e ha detto “Giriamo”. Lo abbiamo fatto alcune volte ed ho pensato “Sai che c’è? La vita è bella”.

GEORGETOWN

(Appartamento di Scully)

Chris Carter Nella serie televisiva l’agente Mulder sveglia sempre l’agente Scully nel mezzo della notte e la porta nel suo ufficio, le mostra qualcosa che non può essere spiegato, o che lei non può spiegare scientificamente, e questo li conduce direttamente dentro un X-File. Qualcosa di simile appare nel film. L’agente Mulder, dopo aver affogato i suoi dispiaceri nell’alcol, va all’appartamento dell’agente Scully. La sveglia e la porta in questo obitorio per mostrarle qualcosa. Quello che è importante nella serie tv come nel film, è che tutto si basa sulla scienza reale. Se non fosse per le capacità di medico di Scully di mettere in dubbio certe cose, non sarebbe una science fiction credibile. Mulder si troverebbe senza qualcuno che confuta ciò che lui sta dicendo, qualcuno che getta le basi su cui lui può costruire le sue teorie.


CAPITOLO 6 - L'UOMO È ANCORA VIVO

TEXAS DEL NORD

Rob Bowman Ho provato a creare alcune firme visive per catturare l’occhio del pubblico e dire “attenzione, questo è qualcuno che dovresti tenere d’occhio”. La prima inquadratura sono gli elicotteri contro la luna, che arrivano dall’orizzonte, mentre si avvicinano all’installazione di tende in Texas. L’inquadratura stessa deve essere impressionante. È la prima immagine in stile X-Files nel film. Il resto è abbastanza in linea con l’aspetto di X-Files, ma in termini della firma dell’immagine nello stile di X-Files questa è la prima, e doveva far suonare il campanello abbastanza forte. La luna probabilmente è uno scatto preso dallo Hubble o qualcosa del genere. Gli elicotteri sono finti, completamente generati al computer e posso dirvi che erano quasi perfetti fin dal primo tentativo. Questa scena è stata facile e semplice da realizzare. Era diversa dalle altre scene in CGI. I vapori dalle uscite di scarico creano una sorta di movimento della luna, ed è qualcosa di familiare che si vede spesso nei film. Questo è tutto. Tutto finto. Le foglie portate dal vento sulla collina non esistono, è tutto falso.

L’Uomo che Fuma è stato un personaggio che ha dato il via a molte cose. Tutte le volte che è nell’episodio, o nella storia, ci aspettiamo che accadano cose terribili ai nostri personaggi, o che stia per causare un qualche evento motivato solo dai suoi bisogni personali, quello che a lui serve di più. È un cattivo che le persone amano odiare, è sullo schermo, un personaggio molto cinematografico dato che indossa un cappotto scuro molto lungo. Fuma, abbiamo il fumo. Non dice molto e lascia aperta l’immaginazione del pubblico facendo in modo che questo si chieda cosa stia pensando o pianificando. Sembra essere responsabile dei crimini più atroci di X-Files e devi includerlo quando vuoi avere il dramma più alto perché non combina mai niente di buono.

Ha subìto dei cambiamenti, nel film e nella stagione seguente non è più un personaggio solo bianco e nero. Le sue motivazioni possono essere state mascherate dalle conseguenze terribili delle sue azioni, ma in realtà sta tentando, come dice, di “proteggere” Mulder o “ proteggere” Scully, fare la cosa giusta per l’umanità, quando da sempre sta in realtà tentando di estinguerla. Tuttavia, dal punto di vista di un regista, il punto di vista di chi racconta la storia, vuoi averlo sullo schermo perché tende a tirare fuori il peggio delle persone. Penso che la gente capisca la cosa terribile che ha fatto, si ha l’effetto immediato delle sue azioni ed il fattore dell’attesa è molto forte con lui perché se non sta facendo niente adesso, farà molto presto quello che ha intenzione di fare.


CAPITOLO 7 - UNA PIAGA CHE PONE FINE A TUTTE LE PIAGHE

OSPEDALE MILITARE DI BETHESDA
CONTEA DI MONTGOMERY, MARYLAND


(Mulder e Scully tentano di entrare all’obitorio)

Chris Carter Questo mantra “la verità è là fuori”, è una specie di vanità, perché ad essere onesti non pretendo di conoscere la verità, ma i personaggi la stanno cercando da tanto, insieme a me e agli altri autori dello show. Esploriamo la scienza come questa si presenta a noi. Cerchiamo di rimanere fedeli, nello show e nel film, alla scienza della quale leggiamo su giornali o riviste ed è una cosa affascinante da fare. Ci troviamo in un periodo storico in cui gli avanzamenti e la conoscenza della genetica sono sorprendenti, pensiamo a quello che sappiamo del DNA e che abbiamo potuto insinuare o ipotizzare riguardo a cosa siamo in grado di produrre. I neo-darwiniani dicono che siamo come robot che svolgono le istruzioni che si trovano dentro di noi. C’è anche qualcosa che viene chiamato “DNA muto”, che è la parte della nostra invenzione, e gli scienziati non sanno quale sia la sua funzione, e l’idea che abbiamo qualcosa dentro di noi, che nessuno sa perché è lì o a cosa serva, è una cosa meravigliosa da esplorare perché nessuno conosce la verità, la stiamo cercando, come penso che dovrebbe fare una buona science fiction insieme a quegli scienziati che stanno lavorando al momento sul campo.

Rob Bowman Una volta che siamo dentro l’obitorio iniziamo a mostrare un grande, classico, e spaventoso X-File con la pelle appiccicosa e mostriamo cosa è accaduto biologicamente e psicologicamente a questo pompiere. La sua pelle è traslucida, e questo lo collega al teschio trovato nella caverna dal bambino, capiamo che è diventata come marmellata, quasi come se una tinta leggera fosse stata riversata su una persona e la pelle abbia iniziato a distruggersi poco a poco. Quello che veniamo a sapere è che è stato mangiato lentamente dall’interno. Scully, che è la nostra scienziata, non riesce a capire cosa sta succedendo, quindi Mulder le chiede di rimanere e fare alcune ricerche da sola. Scully è riluttante naturalmente, la sua carriera è in pericolo adesso, dato che sta per essere trasferita e sta per dire addio agli X-Files. Nel frattempo Mulder dice: “Beh ok, mentre ci stai pensando fai qualche ricerca illegale per me”. Lei risponde: “Perché rischiare il mio futuro cosicché tu possa continuare nella tua ricerca e provare ancora una volta che il governo è corrotto? Lo abbiamo già provato.” Lui dice: “Sì, ma voglio capire chi ha commesso questi crimini, questa è la cosa giusta da fare e tu non vuoi fare la cosa giusta?”

Adesso andiamo avanti e indietro tra la storia Kurtzweil-Mulder e Scully alla base militare. Questa è la scena in cui Mulder entra nell’appartamento di Kurtzweil e ovviamente c’è qualcosa che non va qui. Il suo appartamento viene ispezionato dalla polizia e veniamo a sapere che Kurtzweil è un ginecolo e che è un punto di riferimento per le donne che hanno subìto dei test nella serie, (per i vecchi fans) è a conoscenza che tutte queste donne sono state utilizzate per esperimenti che hanno provocato loro il cancro e che molte di loro sono morte. Kurtzweil è stato parte di tutto questo, ma adesso è fuori dalla cospirazione. Alcune battute su Mulder che ha bisogno di un esame rettale.

Qui siamo fuori Washington, in centro a Los Angeles, sulla Normandie, con il cielo blu del tramonto e ciò significa che stiamo girando negli ultimi momenti di oscurità. Qui troviamo un luogo privato per un incontro tra Mulder e Kurtzweil.

(Mulder parla con Kurtzweil in un vicolo fuori dal suo appartamento)

Chris Carter Era mio desiderio, naturalmente, ingaggiare nel film delle persone che ho sempre ammirato, caratteristi, meravigliosi caratteristi come Armin Mueller-Stall e Martin Landau. Fortunatamente ho avuto l’occasione non solo di scrivere per loro, ma anche di essere in grado di ingaggiare le persone per cui avevo effettivamente scritto e creato quei ruoli.

Martin Landau era perfetto per il personaggio di Kurtzweil. È la combinazione di un personaggio credibile, perché ha un certo numero di fatti che definiscono la sua vita, riguardo quello che sta suggerendo, ed ha una certo grado di non credibilità a causa della stravaganza della sua storia, dato che conduce Mulder e Scully in una strada che chiede credulità. Non è una persona che ispira fiducia mentre racconta la storia, ma è abbastanza convincente per Mulder, quindi è un personaggio molto vago, che ha quella caratteristica che suggerisce che può raccontare o meno la verità, perfetto per X-Files. E’ un personaggio che può dire qualcosa e metterti a disagio, farti sentire scomodo, farti dubitare di lui, ma allo stesso tempo ti fornisce abbastanza informazioni per incuriosirti, per farti andare avanti e continuare. Questo è un grande personaggio alla X-Files.

L’idea che mi trovavo sul set il primo giorno di lavoro di Martin Landau, parlavo con lui dopo averlo visto in “Mission Impossible” quando ero bambino, mi faceva sentire molto vecchio e ancora bambino allo stesso tempo, perché stavo parlando con una persona che ha aiutato a formare la mia immaginazione. È stato bello lavorare con lui perché prima di tutto è un soldato. C’era una notte, in cui abbiamo girato la scena nel piccolo vicolo tra i due edifici dove lui finisce per raccontare a Mulder qual è realmente l’essenza della cospirazione. Quella scena è stata girata per tutta la notte fino alla mattina seguente. Qui stiamo guardando un attore che ha una certa età, che è andato avanti tutta la notte, la cui voce iniziava a calare, ma che andava avanti inquadratura dopo inquadratura. Non ha voluto pause, non ha voluto interruzioni, non si è arreso. Riguarda il lavoro per loro. Alla fine è stata una scena grandiosa. È stato perché Martin Landau ha dato tutto quello che aveva. Per tutta la notte.

Rob Bowman Quindi in parallelo, avanti e indietro tra Mulder che apprende la profondità della cospirazione, la portata, l’enorme portata di tutto questo che conduce fino all’ufficio del presidente, e Scully che viene a sapere qual è la biologia, la scienza che si nasconde dietro l’effetto dell’olio nero. Qui vediamo un pezzo di osso traslucido, una costola, che si ricollega al pompiere traslucido, che si ricollega al teschio nella caverna, e ora iniziamo a vedere che è il risultato di un corpo che è stato infettato dall’olio nero. Non significa ancora niente per Scully, perché è troppo impegnata a tentare di evitare di essere catturata, poi siede per riepilogare quello che è accaduto con il corpo, ma per il pubblico c’è un collegamento. L’olio che ha infettato l’uomo delle caverne, il pompiere ed il bambino, si troverebbe nella stessa forma nella gabbia toracica, come qui, nel pompiere che mostra un osso traslucido. Adesso Mulder, avendo sentito tutto ciò che riguarda la morte della cospirazione, chiama Scully e lei ha paura, ha sentito e visto alcune cose che l’hanno messa in difficoltà, ma è ancora riluttante. Dopo la sua scoperta riguardo questo corpo e dopo quello che ha sentito da Kurtzweil, Mulder ha bisogno di lei più che mai per andare avanti, perché c’è di più da portare alla luce. Si trovano veramente su qualcosa qui, verranno aggiunte altre cose.

(Scully si infila sotto una barella, si nasconde dalla guardia che è appena entrata nell’obitorio)

Penso che questa sequenza in cui viene data la caccia a Scully sarebbe riuscita meglio se avessimo capito come era posizionata la stanza delle autopsie dove stava lavorando rispetto a questa stanza. Per me la distanza tra forze opposte incrementa e diminuisce la tensione, mentre scappano più lontani e più vicini l’uno dall’altro. Non si sa che la cella frigorifera dell’obitorio si trova a circa 18 metri dall’altra stanza. Quindi avevo pensato che la guardia avrebbe potuto impiegare più tempo per arrivare mentre lei si nascondeva nell’altra stanza, potevo far crescere la tensione, ma non l’abbiamo fatto, non avevamo le risorse per creare il set del corridoio. Penso che mostrare sempre la distanza tra le due luoghi sia un modo in cui si può far salire o scendere la tensione.


CAPITOLO 8 - ALTRO CHE PICCOLI OMINI VERDI

LABORATORIO DI MEDICINA LEGALE
UFFICIO FBI
DALLAS, TEXAS


Rob Bowman Adesso Mulder è all’ufficio dell’FBI, con questo agente, e sta tentando di esaminare i detriti dell’esplosione dell’edificio e trova ossa traslucide. Quello che Scully sta per scoprire qui, non viene detto, è che l’osso trovato nei detriti ha la stessa struttura molecolare che lei ha visto nell’ufficio del medico legale. Sta per capire che c’è un collegamento tra il pompiere e quello di cui Mulder sta parlando.

Questo per la verità era un set che abbiamo creato in una gigantesca stanza computer all’Unical Building, in centro a Los Angeles. Abbiamo messo i muri divisori, e per ottenere questo aspetto, questa specie di evocazione di “Tutti gli uomini del presidente” nell’ufficio con Dustin Hoffman e Robert Redford, con tutte quelle luci fluorescenti che si vedono sempre, abbiamo costruito questo piccolo laboratorio, con la piccola zona calda proprio al centro, con la nostra piccola luce messa sopra per permetterci di girare attorno. C’è stato molto lavoro sul set.

Adesso, Scully qui, senza sapere niente, alza lo sguardo scioccata quando capisce che ha appena trovato un collegamento tra la struttura delle ossa e quello che aveva visto prima all’obitorio.

Questa ripresa con i ragazzi in realtà è solo una cosa improvvisata che ho realizzato quel giorno. Ho visto la possibilità mentre stavamo esplorando e mentre il sole era sistemato qui, quasi fuori dal cielo, e ci sono questi bambini che giocano e salgono sulla scala. Tutto questo crea un contrasto, qui c’è la peggior cospirazione conosciuta dall’uomo proprio fuori dal cortile, questo è il luogo in cui giocano i bambini.

Introduciamo per la prima volta nella sequenza della tenda la “barella da trasporto criogenica di Scully” che, più tardi nel film, vedremo che la porterà all’Antartide. L’idea alla base del progetto era che doveva essere “industriale” e il più possibile durevole visto che viene usata più e più volte. Volevo tenermi lontano da queste superfici lucenti cromatiche e pulite, e da tutto ciò che non sembrasse usato, come, a cosa assomiglierebbe un D9? Il Bulldozer D9, che è il più grande bulldozer mai realizzato (per quello che ricordo), dopo che è stato utilizzato molto non sembra lucente e pulito, è un po’ malconcio. E in effetti la John Deere (ndr, azienda che produce macchine agricole) era una specie di metafora che usavamo per cercare il modo per progettare cose del genere. Resistente e durevole era l’idea.

Le tende erano tutto, si possono allestire e togliere in un momento. È tutto strutture ‘rock and roll’, tende e cose prefabbricate che vanno su e giù in un attimo.

Ecco qui la scena della tenda nel film, il culmine della tensione, in cui abbiamo inserito una grande quantità di esposizione di informazioni, la gente deve ascoltare quello che stiamo descrivendo. I film hanno a che fare col mostrare delle cose, quindi qui abbiamo una sequenza molto importante che mantiene la tensione, ci da un buon momento proprio a metà del film e ci porta alla domanda “cosa farà il mostro?”. Vi farà mangiare le unghie, starete seduti sul bordo della vostra poltrona, nocche bianche per la tensione. Altrimenti ho fallito in qualità di narratore della storia.

E ancora, uno dei modi più importanti per creare tensione, una volta stabilite quali sono le forze opposte, è stabilire la minaccia, il pericolo per il protagonista o per chiunque sia la vittima finale. Per me, la distanza tra le due forze è uno degli elementi più importanti per la tensione della scena. Più vicina è la minaccia alla persona, più grande è la tensione, mentre se è più lontana accade l’opposto. Quindi spostiamo questa creatura, dall’inizio della scena in cui sembra lontana circa 15 metri e non è troppo agitata, con un movimento molto veloce dall’altro lato della caverna. Adesso è a meno di 4 metri. Bronschweig passa dalla curiosità, dall’essere impressionato da quello che vede con i propri occhi, quello a cui assomiglia la creatura, ad un sguardo di rassegnazione, in cui guarda questa cosa per l’ultima volta perché è ‘morto’. Tutto questo viene fatto attraverso la geografia della scena. Quindi, i legami tra due forze opposte per me sono essenziali.


CAPITOLO 9 - IL CONSORZIO SI RIUNISCE

SOMERSET, INGHILTERRA

Chris Carter Le persone che hanno messo insieme la cospirazione sono in maggioranza uomini che adesso hanno cinquanta, sessanta e settant’anni. L’idea era che queste persone avessero ricoperto posizioni di potere, questo potere nato durante la guerra fredda. Mentre la guerra fredda si intensificava per poi arrivare al collasso, questi uomini si erano trovati in posizioni che avevano permesso loro di venire a conoscenza di alcune cose, risultati di esperimenti scientifici segreti, politiche da guerra fredda. Quindi, dopo essersi divisi dal corpo del governo per il quale stavano lavorando, si sono uniti con questa nuova consapevolezza dell’esistenza della vita extraterrestre, ed hanno usato questa conoscenza per i propri scopi. Sono gli Anziani, come li chiamiamo noi, uomini che arrivano da nazioni diverse, che hanno mantenuto il segreto e faranno di tutto per proteggerlo. Quello che vediamo in realtà è il risultato di previsioni riguardo la complessa industria militare, riguardo le politiche globali che hanno preso forma non necessariamente per il bene delle persone, ma per interessi monetari. In questo senso, penso che sia allegorico con quello che vediamo oggi nel mondo.

Abbiamo un’idea piuttosto incredibile della vita aliena, ma penso che il mondo in cui si sviluppa e tutti quelli che vi sono coinvolti siano credibili, e le persone che ne fanno parte trovano le ragioni per essere coinvolti in qualcosa come una cospirazione globale in scopi del tutto egoistici. John Neville ha preso parte allo show. Interpreta un personaggio chiamato Uomo Distinto. Tutti i cattivi non hanno nomi, hanno delle descrizioni. È un personaggio importante del gruppo degli Anziani che gestisce la cospirazione dato che è la voce della ragione. È una persona che crede che la violenza sia il modo sbagliato per proteggere il segreto, crede che ci sia bisogno di divulgare una certa quantità di informazioni, di tenere a bada chi ti insegue per controllarli meglio. Sono tutti al servizio di un capo, un uomo di nome Strughold, che è stato solo nominato in X-Files, e che qui viene impersonato da Armin Mueller-Stahl. In realtà scrivere questo personaggio ed ingaggiare esattamente chi volevo è stata una grande impresa. Armin Mueller-Stahl è uno degli attori più interessanti ed intensi di una certa età e qualità. Quando l’ho incontrato ho visto il modo in cui lavora, il modo in cui prende le parole, le mette assieme e fornisce loro un certo ritmo e velocità. Ha preso l’idea inverosimile di questa storia di science fiction, che gli alieni stanno per colonizzare il mondo, ed ha dato al personaggio la credibilità necessaria per rendere la storia verosimile


CAPITOLO 10 - AUTOCISTERNE SENZA SCRITTE

BLACKWOOD, TEXAS

Rob Bowman Un momento divertente, quando viene lasciato il parco dopo che tutto è stato portato via. Si passa dall’incontro della cospirazione e Armin Mueller-Stahl che dice “Dobbiamo portargli via cosa ha di più caro”. Taglio su Scully! Il pubblico rimane senza fiato e pensa “Oh, stanno per uccidere Scully!” Poi un taglio ampio e si vede che si trovano in questo parco. Cos’hanno fatto? È un insabbiamento vero? Ok, quindi ci serve un parco, un prato, una zolla erbosa, dei giochi, abbiamo bisogno di un piccolo parco che queste persone hanno donato, hanno lasciato una targa che dice una cosa simile a “Donato agli abitanti della contea di Blackwood”, o una cosa del genere. Bene, ce lo fanno vedere al mattino ed il parco è grande quanto la cucina di casa mia. È solo una piccola zolla erbosa, è un disastro. Ora, questo è uno di quei giorni in cui guardi i giornalieri e pensi “Ok, se inizio alla svelta, corro come un matto e saltiamo il pranzo, forse riusciremo a fare tutto”. Bene, il parco è sbagliato. Arriva Chris e gli si drizzano i capelli. “Cos’è questo?”. C’era talmente tanta tensione che io non riuscivo a sentirla. Giriamo, giriamo, giriamo, prendiamo i ragazzi e giriamo il totale della panoramica bassa dove si muovono, arrivano ai loro posti, da sinistra a destra, e si fermano mentre David e Gillian si avvicinano. Il sole è proprio sopra le montagne. Se guardate sullo sfondo, c’è un piccolo tocco di stile, perché la macchina da presa è sul terreno ed il sole in realtà sta per andare dritto attraverso la schiena dei bambini, proprio sopra l’obbiettivo e sull’orizzonte. Ho solo una posizione per la macchina da presa, quindi vado dietro, faccio muovere il terzo ragazzo e dico “Fai il tuo dialogo”. Vado avanti, poi torno indietro e dico“Fallo ancora”. Torno di nuovo indietro, indietro e indietro. Il sole se ne è andato! Il cielo è grigio scuro e qui è davvero una luce a 18kW che illumina perché il sole non c’è più. Spero che il laboratorio possa salvarmi la vita. Passo da un ragazzo all’altro dicendo loro “Fai il tuo dialogo. Stop.” Loro non sanno cosa sto facendo, sono come un pazzo a questo punto. I tre ragazzi stanno tentando di portare avanti la scena e dico “Stop! Fai il tuo dialogo di nuovo”, “Ok, guarda più lontano, alla tua destra. Ok, ora muoviti, ora fai il tuo dialogo. Ok! Più divertente, più divertente!” E’ il modo più pazzo di dirigere che si possa immaginare! “STOP! STAMPA! Ce l’abbiamo”. Mi giro verso Danny e quasi cade dalla sedia “NON POSSO CREDERE CHE CE L’ABBIAMO FATTA! Non ci credo! Oh mio dio, oh mio Dio!”. Chris sta ridendo perché Danny ha una gran faccia tosta e ci siamo riusciti, è stato divertente. Ogni volta che guardo questa scena mi rendo conto che l’abbiamo fatta per un pelo e in tutto questo ci sono alcune inquadrature, perfino quella in cui David e Gillian camminano sul prato, che penso siano davvero inquadrature per cui dovrebbero farmi i complimenti. Penso sempre, se solo sapeste come è venuta fuori questa roba, per “il rotto della cuffia”. Non era come stare seduti in una stanza con qualcuno che disegna le story boards evocando le immagini principali. Era “Oh mio Dio, sono in un grosso guaio. Non faremo mai in tempo e sembra che io non sappia cosa stia facendo”.

Chris Carter Abbiamo fatto questo film tra due stagioni televisive. A Natale, Frank Spotnitz ed io abbiamo pensato alla storia, ci abbiamo lavorato e l’abbiamo pianificata molto attentamente. A Febbraio dell’anno successivo, me ne sono andato per dieci giorni. Questo è accaduto durante la produzione di una stagione di X-Files e la prima stagione di Millennium. Me ne sono andato per dieci giorni. Non so ancora come ho fatto, ed ho scritto due terzi del film. Era abbastanza da dare allo studio per mostrare loro cosa volevamo fare. Loro hanno approvato il progetto dopo aver visto quei due terzi, penso qualcosa come novanta pagine. Abbiamo iniziato la preparazione del film nel corso dei mesi successivi: marzo, aprile e maggio. Abbiamo iniziato a girare a giugno, credo. È stata una preparazione breve e costosa. Non lo farei di nuovo in questo modo. È stato tutto fatto come la cosa che stavamo facendo in aggiunta alla serie televisiva, che aveva anche un certo numero di vantaggi, perché tutti conoscevamo la serie tv e sapevamo cosa funzionava.

Non abbiamo dovuto creare qualcosa dal niente, quindi è stato d’aiuto, ma nessuno era abituato a lavorare a quel ritmo, e quando lavori nei fine settimana, spendi più denaro ed il budget si alza per delle cose che non verranno mai mostrate sullo schermo, solo perché stai spingendo i limiti del tempo. Avevamo bisogno di fare questo film nel corso e nell’arco di tempo tra la quarta e quinta stagione della serie tv. Prima che le riprese del film fossero terminate siamo tornati di nuovoal nostro abituale lavoro di pensare a nuove storie e scrivere sceneggiature per la serie televisiva, quindi tutto è stato fatto durante il nostro tempo libero. Abbiamo finito col lavorare duro per due anni, tutti noi, che probabilmente non è il modo migliore per lavorare, ma era il solo modo in cui potevamo fare questo film che eravamo decisi a fare.

Rob Bowman Quando si sono fermati all’incrocio, il treno è davvero là. L’unica cosa che dovevamo fare nella scena in cui loro discutono, era rimuovere “Saugus, California” che è una superstrada, lungo il fianco della collina, le abitazioni e le luci. Richiedeva un po’ di lavoro. Mi ero immaginato questa scena, quando Mulder gira per arrivare di fronte all’auto, con lui che si inginocchiava per illuminare la mappa con il fanale anteriore, Scully che camminava lungo la strada mentre David era chinato a guardare la mappa. Beh, quando siamo arrivati lì e l’abbiamo messa in scena, abbiamo deciso che non era una buona idea. Semplicemente non sembrava che David avesse dovuto accovacciarsi. Quello a cui non abbiamo pensato in quel momento, e avremmo dovuto farlo, era che facendolo stare in piedi, ogni volta che staccavamo su di lui, avremmo dovuto togliere “Saugus” dallo sfondo. Era come, trentamila, trentamila, trentamila ogni volta che stacchi su di lui. Quindi, probabilmente avremmo fatto meglio a farlo piegare di fronte alla macchina, sarebbe stato meglio.


CAPITOLO 11 - LA CUPOLA DELLE API

Rob Bowman Questa scena è stata davvero un problema. Attraversare le rotaie, con la macchina che seguiva. Nella prossima inquadratura il treno arriva verso la macchina da presa. La macchina da presa si muove, l’auto viene avanti, è tutto vero, ma il treno, dalla collina, è in CGI, è generato al computer. In origine non si muoveva, ma l’ultima volta che lo vedete, va veloce ed entra nel tunnel. Mulder e Scully guidano verso la collina, escono dall’auto, camminano sul bordo della collina, osservano con attenzione e vedono questa immensa distesa. Campi di granturco e due cupole nel mezzo di un arido deserto.

Chris Carter Avevo l’abitudine di andare in un caseificio durante le estati dove mungevamo le mucche. Ci piaceva, erano amici dei miei genitori. Avevamo l’abitudine di andare in questi campi di granturco. Se non siete mai stati in un campo di granturco durante la notte, è una delle cose più spaventose al mondo. Non sai cosa può accadere all’improvviso, cosa può afferrarti, quali ragni possono saltare fuori. C’è semplicemente qualcosa di spaventoso in un campo di granturco. È organizzato, a righe, ma puoi rimanere intrappolato dentro, senza sapere come uscirne. Questa è una paura che ho e quindi perché non mettere Mulder e Scully in una situazione simile. Inoltre, la scienza, il grano geneticamente modificato, era funzionale alla storia. Coincideva anche con un’altra delle mie paure, il timore di essere punto. Torniamo tutti bambini quando si tratta di cose che pungono, per me sono le api e i calabroni e le cose che possono ferirmi. Scorpioni, millepiedi, tutte queste cose che possono pungere di cui si ha molta paura quando si è bambini, sono anche terrificanti. Quindi abbiamo l’opportunità di fare qualcosa di originale, spaventoso e pieno di suspense e la possibilità di farlo con una scenografia che non si è mai vista prima e che rende tutto magnifico. Un’idea grandiosa per il grande schermo, spazi enormi, è semplicemente nato tutto come il bisogno di fare qualcosa di completamente originale che non saremmo mai stati in grado di fare nella serie tv.

Rob Bowman Ho il pubblico come mio giudice. Adesso stanno pensando, visto che è X-Files, nave spaziale. Quelli potrebbero essere degli hangar per navi spaziali. Chi lo sa? Voglio lasciare aperta questa idea il più a lungo possibile, così le loro menti sono pronte ad accettare qualsiasi cosa. Poi costruiamo la tensione entrando in questa cupola ed abbiamo la scenografia, non è possibile capire cosa si sta guardando. Il pubblico sta tentando, con molta difficoltà, di capire cosa possano essere quei pannelli. Sanno, visto che è X-Files, che ci sarà qualche tributo da pagare qui. Cosa accadrà? Salteranno fuori gli alieni? Gli spareranno? Forse non accadrà niente, chi lo sa. Questo è esattamente quello che vogliamo fare. Poi abbiamo alzato di nuovo la tensione attraverso i pannelli che si aprono. Producono molto rumore. Dal molto, molto silenzio produciamo molto rumore con i pannelli, le stecche dei pannelli, e le api che arrivano e non si capisce cosa sta accadendo. Penso ci vogliano un paio di inquadrature della cupola per farvi capire che sono api. Siete confusi, ma le api sono impazzite ed è il panico all’improvviso. Avevamo tremila api che ronzavano attorno. Mai visto prima. A proposito, David e Gillian non sono mai stati punti durante le riprese. Non indossavano protezioni. La troupe aveva le reti ed i guanti ed è stata punta. David e Gillian con niente addosso, mai stati punti.

Poi si esce e ce l’abbiamo fatta. Adesso la tensione cala,il ritmo si ferma per un momento, ma di nuovo, è un silenzio non confortevole.Qualcos’altro sta per accadere. Visto che il pubblico sta sempre aspettando di vedere una nave spaziale in questo film, volevo introdurre gli elicotteri in un modo che portasse tutti a pensare “La nave spaziale! Lo sapevo! Eccola qua!”. Poi le luci danzano sopra la cima degli arbusti di granturco. Questa è stata l’unica scena in cui l’elicottero era a circa 280 metri dalla macchina da presa e volava in base al suo altimetro mentre l’operatore alla steadycam si trovava ad un’altezza casuale. In qualche modo la fisica, la geometria di questi due era semplicemente perfetta per quella scena.

Quando si vede la luce poco al di sopra degli arbusti, sopra le piante di granturco, mentre danza, voi pensate “Eccola, c’è la prima nave spaziale del film” e poi si trasforma in un elicottero, beh… vi sto prendendo in giro, vi sto facendo ancora aspettare prima di farvi vedere gli extraterrestri nel film. Questa è l’aspettativa che avete quando guardate il film. Da questo punto in avanti, non c’è alcun posto dove andare tranne che in alto, alta velocità, uno scatto a tutta velocità. Adesso il pubblico sta pensando che ci saranno degli spari “Ci spareranno! Gli elicotteri neri nella notte ci sparano”. Questo è quello che sto pensando. Non lo fanno. Ma la scena va avanti e stiamo correndo, e ora Mulder e Scully si perdono durante la fuga. E gli elicotteri cosa fanno? Sto iniziando a preoccuparmi perché non riesco più a prevedere lo sparo, dato che quando lo sparo viene esploso, devo evitare i proiettili, ho bisogno di capire quando mi spareranno. E ancora, si tratta di provare a rimanere un passo avanti al pubblico dicendo “Non hai mai visto niente del genere prima, non puoi prevedere la conclusione, non puoi immaginare le conseguenze perché non ti do elementi per capire”. Quindi, il ritrovo di Mulder e Scully fuori dal campo di granturco è terrificante perché non so cos’altro di male sta per accadere. Ho pensato che ci avrebbero sparato, ma siamo scappati e siamo al sicuro. Ci hanno punito per essere qui, ci hanno dato la caccia, ci hanno sparato e noi ce la siamo cavata. Questa è la fine. NO, non vi hanno sparato, Mulder e Scully se ne sono andati. Mi sento incompleto, come se la punizione non fosse stata portata a termine. Sono stato cacciato dal campo di granturco, ma sembra tutto incompleto. La storia non è finita. Cosa succederà ora? Di cosa dovremo rendere conto più tardi nel film? Cosa accadrà a Mulder e Scully?


CAPITOLO 12 - DIMISSIONI

Chris Carter Questa con cui se ne è uscito Danny, in realtà è una piccola nota gradevole. Scully dopo essere stata fuori per tre giorni, senza aver mai avuto l’opportunità di andare a casa e sistemarsi, si ferma per un momento e guarda il suo riflesso in una fotografia di un precedente capo dell’FBI e si sistema per un secondo. È stato un bel tocco di classe.

Questa idea inclusa nella sceneggiatura era una vera sfida perché si legava ad uno dei personaggi principali. C’è un’ape che ha qualcosa di molto specifico da fare, deve semplicemente uscire fuori dal colletto di Scully per poi tornarvi sotto e preparare così una scena che verrà dopo. Era qualcosa che nessuno di noi pensava che sarebbe mai veramente accaduto, incluso l’esperto delle api, che però ce lo ha rivelato solo dopo che tutto è stato fatto. Lui aveva un contenitore di feromoni, una piccola trappola sistemata sotto al centro del colletto di Gillian. L’ape, dopo essere stata inserita in un semplice tubo, usciva da sotto il colletto e cercava questa trappola di feromoni, e quindi tornava sotto. Poi l’abbiamo collegata al dialogo e alle attrici, Gillian e Blythe Dinner, ed abbiamo finito per spostarla in un altro punto della scena. Tuttavia, l’ape ha compiuto questo piccolo miracolo che noi tutti pensavamo ci avrebbe portato via mezza giornata per filmarlo e non avrebbe comunque funzionato. Ecco qui la ragazza adesso, vedete la macchina da presa che si sposta, è tutto realizzato con dei teleobbiettivi che rendono la sequenza ancora più difficile, ed ecco compiuto il miracolo.

Quando l’agente Mulder e l’agente Scully tornano dal campo di granturco qualcosa cambia. L’agente Scully si fa avanti dopo aver trasgredito agli ordini dell’FBI. Torna con delle prove tangibili di quello che Mulder aveva solo suggerito, che ci fosse una cospirazione in atto. Lei riferisce tutto ciò all’FBI e corre dei rischi facendolo. Infatti, questo la mette in un gran pericolo.

L’agente Mulder, che aveva portato Scully in quel posto, mostrandole le api ed il misterioso campo di granturco, adesso va da Kurtzweil, la persona che all’inizio lo aveva spedito là, e gli riferisce quello che ha visto. Kurtzweil dice a Mulder che non sa spiegare quello che lui ha visto, non ha una spiegazione. Lascia Mulder in una situazione veramente difficile. Quindi, mentre l’agente Scully è stata portata da Mulder ad alcune conclusioni, all’agente Mulder è stato tolto il tappeto da sotto i piedi. E la storia cambia qui.

Ora l’agente Mulder ha un grande dubbio e l’agente Scully ha una cosa in cui crede. Ma proprio in seguito a ciò in cui lei crede non sarà l’indagine a deragliare, bensì il loro rapporto.

Rob Bowman C’è una sequenza, dopo che Mulder torna nel suo appartamento, che conferma l’esistenza di un’amicizia tra Kurtzweil e suo padre, in cui arriva Scully e dice “Devo andarmene. Me ne vado. Sono fuori” e così via “Non voglio rimanere perché so che mi convincerai a non farlo, quindi me ne vado adesso, ciao”. Poi lei esce. Mulder la segue lungo il corridoio. Le ha già confessato nella stanza che adesso è il momento peggiore per andarsene. “Siamo vicini a qualcosa qui. Ho bisogno di te. Ho bisogno di te. Ho bisogno di te.” Questo è il tema del film, Mulder ha bisogno di Scully. Mai, prima di questo momento, Mulder lo aveva capito in modo così forte come accade in questa storia. Quindi, lei va via molto velocemente perché teme che lui possa persuaderla. La cosa migliore che può fare è semplicemente premere il pulsante dell’ascensore e andare, andare, andare. Non lo farà mai. Questo è il suo primo sbaglio. Mulder sa che è lì che lei è diretta, fuori dalla porta, quindi le dice perché lei è così importante per lui, le dice una volta per tutte che in realtà, durante tutto il tempo che hanno passato insieme, il tempo che loro due sono stati insieme, lei lo ha reso migliore. Non lo ha fatto sentire come un emarginato, come la spazzatura abbandonata dell’FBI, ma qualcuno degno della sua amicizia. Come dice lui stesso, lei lo ha reso una persona completa. In una scena piena di tanti argomenti in cui due persone condividono i loro pensieri più profondi e i loro sentimenti l’uno verso l’altra, ad certo punto si arriva ad un culmine, rispetto e reciproca ammirazione, che ci conduce ad un momento intimo che nessuno di loro si aspetta. Si prende una direzione, succede, si continua ad andare e andare, discutere e discutere e all’improvviso non ci sono più argomenti, come se, sapete “siamo fatti l’uno per l’altra, siamo fatti l’uno per l’altra e siamo arrivati alla possibilità di baciarci per la prima volta”. Ma non è per desiderio, non è per ogni ovvia o tipica ragione, è semplicemente per l’assoluto e travolgente senso di rispetto che provano l’uno verso l’altra. Proprio per quel rispetto arriva una risposta emotiva, in cui si trascendela logica ed il pensiero e tutto diventa più viscerale ed umano. Nella mia mente, l’unica cosa che lui potesse fare per esprimere il prossimo pensiero, era baciarla. E come facciamo questo nello stile di X-Files? Lo stile di X-Files consiste nel non dare mai a Mulder e Scully ciò che vogliono, ma semplicemente condurli lungo un percorso e dire “Questo è tutto quello che avete”. A causa dell’ape, Mulder viene bruscamente interrotto. L’ape interrompe l’apice della scena, che era proprio ciò che il pubblico voleva vedere, ma non vogliamo finire il film tradendo completamente gli spettatori. Ci piacerebbe, almeno, aggiungere, in parte, un bacio. Per questo, c’è la nave spaziale dove Mulder sta tentando di salvare Scully e proprio quando arrivano all’uscita lei crolla, sviene e non respira. Quindi cosa fai quando qualcuno non respira più? Gli fai una respirazione bocca a bocca.

C’è l’intenzione del bacio e l’atto fisico delle loro bocche che si toccano, ed io credo che nella mente di Chris l’idea fosse “Prendi queste due parti, mettile insieme e quello è un bacio! Quello conta!” Nello stile frustrante di X-Files, quello è un bacio. Ovviamente penso che il pubblico abbia guadagnato più del bacio in corridoio. Non penso che qualcuno se ne sia andato pensando “beh, tu li hai messi insieme”, ma non importa, perché l’idea è che avevano intenzione di farlo, e a questo punto della storia conta come se fosse stato un bacio. Non lo è stato, non perché loro si sono fermati, ma solo perché qualcos’altro è entrato in scena e li ha interrotti.

Adesso abbiamo Mulder che potrebbe essere ferito mortalmente mentre giace a terra fuori dal suo appartamento. Nella prossima sequenza si vedrà Scully mentre viene caricata su un cargo jet e viene portata da qualche parte dall’Uomo che Fuma. È stata una scena che abbiamo girato in una notte, è stata fatta realmente l’ultimo grande giorno di riprese della prima unità. C’era anche al seconda unità, ma la troupe della prima unità era ancora là fuori ed è stata una notte grandiosa all’aeroporto internazionale di Los Angeles. Doveva essere una fantastica sequenza nello stile di X-Files in cui qualcosa di clandestino stava accadendo in un angolo dell’aeroporto. Ci sono le guardie di sicurezza che controllano. È stata una scena che siamo riusciti a completare a malapena nel corso della notte. A dire la verità, in alcune delle inquadrature dell’Uomo che Fuma, mentre è in piedi e osserva dall’interno l’aeroplano, potete vedere il cielo che inizia a rischiararsi sullo sfondo a causa dell’alba. La parte divertente di tutto questo era ancora quella di trovare un modo originale per introdurre l’Uomo che Fuma nella scena, cosa che ho fatto fin da quando è stato creato il personaggio. È sempre furtivo e qualche volta non è solo, ma ciò nonostante è sempre divertente. La parte migliore dell’intera notte è stata che una volta finita la scena, ho finito il film. Sono andato al terminal Bradley, sono saltato su un aereo e sono volato a Maui per cinque giorni e seduto là, sconvolto nel mio letto al Four Seasons di Maui non riuscivo a credere a ciò che avevo appena portato a termine, 80 giorni di riprese consecutivi.


CAPITOLO 13 - I LONE GUNMEN

(La stanza dell’ospedale di Mulder con i Lone Gunmen)

Chris Carter C’erano certi personaggi che avevamo bisogno di inserire nel film, a cui i fans si erano molto affezionati, e i Lone Gunmen erano tra questi. E’ stato difficile trovare un modo per includerli nel film senza dover spiegare troppo chi fossero. Il pubblico che ha guardato la serie tv per cinque anni sa chi sono questi tizi, ma i non fans non ne hanno alcuna idea, quindi c’è un’introduzione molto veloce dei Lone Gunmen. Loro sono quelli che forniscono delle spiegazioni, sono scienziati “sfigati”, sono delle persone ai “margini”. Si corre il rischio di portare il film ad un punto morto inserendoli in una scena con l’agente Mulder e, alla fine, con il vicedirettore Skinner. Il pubblico non capisce chi sono e cosa sta accadendo, ed è possibile che questi personaggi non vengano accettati dato che sembrano quasi dei cartoni animati. Penso che abbiamo trovato un modo per inserirli nel film e utilizzare la scena come un pezzo di transizione della storia. L’uomo che interpreta il “controllore” del governo nel corridoio, una sorta di figura governativa nell’ombra sempre presente, è in realtà l’assistente alla regia del film che abbiamo adattato al ruolo. Gli abbiamo messo un piccolo auricolare, e lui davvero sembrava il nostro cane da guardia. Sorveglia Mulder che scappa grazie all’aiuto di questi personaggi, i Lone Gunmen.


CAPITOLO 14 - NON FIDARTI DI NESSUNO

Chris Carter I personaggi che hanno dato vita alla cospirazione hanno mantenuto il loro segreto, un segreto che è stato mantenuto da un fronte unito. È come la vecchia idea di omertà della mafia in cui non si sa, non si divulga mai un segreto. Ma all’interno della cospirazione c’è la politica. La politica nel film si concentra sull’Uomo Distinto, la voce della ragione nella cospirazione. Tuttavia, l’uomo a cui non piace ricorrere alla violenza, viene messo in una posizione e condotto in un luogo molto scomodo per lui. Commette un atto di violenza, si sbarazza di questo personaggio, Kurtzweil, a cui i cospiratori hanno permesso di vivere fin’ora perché le sue idee erano così assurde, i suoi libri talmente stravaganti e ridicoli che pensavano che la verità che lui raccontava al pubblico in effetti tornasse a loro vantaggio, dato che l’opinione pubblica non avrebbe mai creduto a Kurtzweil. L’Uomo Distinto si mostra contrario a quello che la cospirazione ed i cospiratori hanno deciso di fare, cospirare con gli alieni colonizzatori, ma i cospiratori lo mandano ad uccidere Kurtzweil. Facendo questo, in realtà danno il via a qualcosa che non comprendono del tutto e questo gioca a favore del personaggio dell’Uomo Distinto. Lui ha una crisi di coscienza. Pensa alla sua famiglia, pensa al futuro. Quando alla fine uccide Kurtzweil, come gli è stato chiesto di fare, coglie l’opportunità di dare all’agente Mulder ciò di cui ha bisogno per portare alla luce la cosa che gli darà la certezza che tutto quello in cui a creduto così a lungo era vero. Il governo ha cospirato per mantenere il segreto. Facendo questo, l’Uomo Distinto compie qualcosa di eroico. Rinuncia alla sua vita. È in questo modo che Mulder potrà proseguire verso il suo obbiettivo finale.

Rob Bowman L’aspetto di X-Files è influenzato in modo pesante dal periodo noir della produzione cinematografica. È molto “noiresque”. È una firma dello show. Il problema è che è molto difficile da realizzare, perché ci vuole tempo per usare meno luce visto che si lavora con meno esposizione sul negativo. Abbiamo fatto esperimenti per anni prima di ottenere un effetto che non sembrasse sotto esposto o granuloso. Alcune volte è stato un successo e altre volte no, come accade nelle scene in cui si ha una faccia fluttuante sullo schermo nero, ma è l’aspetto dello show. È una sorta di richiamo alle cose che ci fanno paura, quello che tiriamo fuori dalla spazzatura durante la notte in un garage buio. Quando si è ragazzi quella è una cosa spettrale, cosa salterà fuori e ci assalirà? Va a toccare un nervo profondo, così profondo dentro di noi da risultare spettrale, cose spaventose che esistono e saltano fuori dall’ombra. È da questo che arrivano gli X-Files. L’attesa. Se c’è un mostro, o un cattivo, che arriva dall’oscurità, ma lo abbiamo nella storia solo due o tre volte, tutte le volte che c’è un’ombra in quell’episodio, o in quella storia, allora voi vi aspetterete la possibilità che il mostro salti fuori dall’oscurità. Quindi, questa è la mia opportunità, la mia tensione è dieci volte tanto, perché adesso vi state chiedendo da quale angolo oscuro salteranno fuori. Crea suspence, attesa e tensione, ma, tuttavia, è molto più difficile mostrare l’oscurità e l’ombra piuttosto che la luce e la mancanza di ombre.

Qui abbiamo una delle scene fondamentali del film in cui siamo uno-contro-uno con l’Uomo Distinto e lui sta facendo qualcosa di non molto caratteristico. Ci rivela una grande quantità di informazioni sulla natura e le origini degli alieni e della cospirazione, e ci racconta cosa è originariamente accaduto alla sorella di Mulder e del suo rapimento. La scena si è rivelata essere un po’ più lunga di quanto fosse necessario e abbiamo deciso di rimuovere i riferimenti alla sorella di Mulder. Nel contempo, stacchiamo sull’autista, che ci guarda in modo sospetto dallo specchietto e crea un grado di tensione, visto che ci stiamo chiedendo, prima di tutto, l’Uomo Distinto ci sta dicendo la verità? Sembra tutto ancora abbastanza inverosimile e assurdo, ma a Mulder suona vero, sono cose a cui possiamo credere. Ma questo significa che dopo essere venuti a conoscenza di tutte queste informazioni verremo uccisi, e tutto questo per cosa?

All’autista viene sparato mentre ci troviamo all’esterno della sede del Dipartimento dell’Agricoltura. Mi sono sempre chiesto se qualcuno avrebbe mai capito che quello era il Dipartimento dell’Agricoltura e avesse collegato le api, i campi di granturco e Talitha Cumi, penso sia il primo episodio con le api. C’era qualche collegamento con il Dipartimento dell’Agricoltura… un piccolo dettaglio da aggiungere, anche se è troppo lontano perché si possa capire.

L’auto arriva ad uno stop. Abbiamo stabilito della tensione nel vicolo, la tensione all’interno dell’auto adesso ci fa pensare che Mulder potrebbe non essere in gran forma. Le porte sono chiuse. L’Uomo Distinto ha una pistola, e sulla base di quello che crediamo sia accaduto a Kurtzweil, questa potrebbe essere la morte di Mulder. Scandalosamente, è l’autista che si prende la pallottola, probabilmente perché l’Uomo Distinto stava riferendo cose che non avrebbe dovuto dire a Mulder eforse questo significava che avrebbero sparato anche a lui, avrebbero sparato ad entrambi.

Suppongo che, dal punto di vista del racconto della storia, questo possa essere considerato un basso punto drammatico per il personaggio di Mulder. Ci stiamo ancora chiedendo se riceverà la pallottola fatale, sebbene ci siano state date le coordinate ed il vaccino per Scully. L’Uomo Distinto ha la pistola in mano, ha già ucciso una persona, cosa accadrà? Il cambiamento è che, naturalmente, non riceviamo la pallottola fatale, ma in realtà ci vengono date istruzioni ed esortazioni convincenti per fuggire e salvare Scully.

Abbiamo il nostro topo fortunato che corre sullo sfondo. Non siamo stati noi, è stata solo la fortuna di quel giorno.

E poi la grande sorpresa è il suicidio dell’Uomo Distinto e l’esplosione dell’auto. Avevamo diverse idee su come far esplodere la macchina. Ad un certo punto stavamo per inscenare un’implosione, che quindi sarebbe stata più tranquilla. Un’altra volta stavamo per far esplodere centinaia di pezzi di metallo, come se per uccidersi avesse usato una granata. Alla fine abbiamo optato per la buona e classica esplosione dell’auto.


CAPITOLO 15 - ANTARTIDE

Rob Bowman Andiamo in dissolvenza dal nero della notte, gli interni oscuri, l’interno claustrofobico della limousine a questo vasto panorama bianco dell’Antartide. Questo è davvero l’influenza che ha avuto su di me l’aver guardato Lawrence D’Arabia molte volte durante la scuola di cinema. Volevo davvero utilizzare l’ampiezza e la portata del film di X-Files e renderlo più grande e portarlo ad un’ampiezza mai vista prima. È un collegamento, un collegamento all’inizio del film, all’immagine dei due uomini primitivi che corrono verso di noi. Stiamo incorniciando la nostra storia qui. Adesso ho Mulder sul gatto delle nevi e sta tentando di… un altro piccolo dettaglio che potrebbe essere divertente è che l’ho messo in un gatto delle nevi “Tucker”. “Tucker” se vi ricordate, almeno nel film (Tucker, un uomo e il suo sogno di Francis Ford Coppola, 1988), se non la storia stessa dell’uomo, era un uomo contro i “grandi” tre, un piccolo uomo sconfitto dal conglomerato più grande. Ho pensato che fosse un paragone interessante con Mulder e quello che sta provando a fare. Un dettaglio aggiunto per tutti quelli che cercano il significato in ogni cosa, è stato divertente. Naturalmente, la sfida estrema qui è che quando si gira su un banco di neve rimane il segno dove si cammina. Quindi, se hai scene come quella in cui David arriva all’orizzonte dopo che è uscito dal banco di neve, dove si vedono letteralmente molte miglia di panorama attorno, bisogna tenere pulita quella neve per avere una buona ripresa. Volevo la riga delle tracce che usciva, quella cima innevata all’orizzonte e poi un singolo gruppo di impronte chepartiva dal gatto delle nevi. Questo ha comportato che un autista ha dovuto portare il gatto delle nevi sul lato più lontano del campo ghiacciato, facendo tutto il percorso intorno al campo ghiacciato, lo ha guidato verso la macchina da presa con me alla radio che dicevo“Vieni avanti. Vieni avanti. Un po’ a sinistra, un po’ a destra” e poi è uscito ed ha camminato verso la macchina da presa. Così poi ho dovuto solo mettere David sull’altro lato delle rocce e farlo apparire in primo piano, mentre voi vedete quello che sembra un singolo gruppo di tracce del gatto delle nevi e le impronte di David mentre cammina. Nel frattempo, l’operatore alla macchina da presa è stato trasportato sulla sommità con un elicottero. Abbiamo sistemato la macchina da presa e aspettato David. C’è voluta circa un’ora e mezza per fare una ripresa.

Ci sono diverse inquadrature in questa ripresa che non includono il vero David e neppure io ero lì. E.J. Forrester ha diretto queste scene. Abbiamo usato la controfigura di Mulder. In alcune scene di corsa sulla superficie è sempre la controfigura di Mulder, dato che abbiamo avuto un solo giorno con David sul ghiacciaio per girare tutte quelle scene, e naturalmente era molto difficile tentare di non lasciare tracce ovunque.

Mentre Mulder attraversa il ghiaccio, ci troviamo in un teatro di posa alla Twentieth Century Fox, un teatro di posa refrigerato con azoto liquido che scorreva tutto intorno, in realtà si tratta di fumo freddo che va verso il basso invece che salire e librarsi come il fumo vero. Proviamo a creare l’illusione che Mulder sia caduto attraverso diversi strati, lungo qualcosa come 10-15 metri sotto la superficie di quello che sembra essere una specie di vuoto che risucchia il fumo. Poi lui cade nel buco e adesso siete in un tubo più simmetrico. Quindi, dovunque siamo, ci avviciniamo a qualcosa che sembra essere qualcosa di più “costruito” dalla mano dell’uomo piuttosto che dalla natura. Mentre Mulder striscia lungo il tubo abbiamo un mistero del tipo “Ok, adesso dove siamo? Cosa potrebbe trovarsi sotto la superficie ghiacciata?” e ovviamente lo riveliamo un po’ alla volta, come quando si sbuccia una cipolla, si vede uno strato alla volta. Adesso stacco all’interno del corridoio e vedete un po’ di più della struttura. Capiamo che ci troviamo in un posto che è stato costruito. David salta giù nel corridoio. Il corridoio doveva sembrare che fosse molto lungo, ma ovviamente c’erano solo due metri scarsi dietro di lui. Abbiamo creato un pannello con uno schermo blu e poi abbiamo aggiunto un prolungamento del corridoio dietro di lui così sembra che sia molto più lungo.

Una volta dentro la nave, l’idea era di mostrare quanto questa fosse vecchia e da quanto tempo stessero raccogliendo esseri umani. Indietro nel tempo fino al periodo di Neanderthal. Questo riferimento non ha mai realmente funzionato. Non siamo riusciti ad ottenere il giusto spessore del ghiaccio per far sembrare che fosse alto diversi centimetri e identificare quello che avrebbe potuto essere uno dei corpi deteriorati degli uomini di Neanderthal. Sebbene questo era quello che avrebbe dovuto essere. Abbiamo provato molte volte ed abbiamo realizzato ciò che avrebbe dovuto assomigliare ad un essere umano sotto il ghiaccio. Poi guardiamo giù nell’addome, vediamo l’alieno e iniziamo a capire la grandezza della scoperta, le implicazioni scientifiche che stanno venendo avanti e semplicemente quanto è realmente fantastica questa cospirazione.

Mulder cammina fino al limite del tubo che sembra essere una grande presa d’aria. Guarda giù e vede questi baccelli appesi ed inizia a capire che non si tratta solo di questo livello, ma è veramente radicato all’interno del terreno. Stabiliamo l’idea dei baccelli appesi in quel tubo, ci sono molti, molti di questi baccelli e mentre procediamo nel film e Mulder esce sulla balconata, riveliamo l’enorme portata di questo interno. Riveliamo ancora di più, giù sul pavimento, i baccelli sono appesi a ciò che sembra un nastro trasportatore di una lavanderia automatica che fa muovere queste cose. Questo è ciò che è realmente. L’inquadratura ampia di Mulder da molto lontano, in cima alla balconata, è fondamentalmente un’inquadratura di David mentre cammina su un piccolo set, veramente molto piccolo. L’intera area, l’intero mondo attorno a lui, il 99% di quell’inquadratura è creato tutto in CGI. Il viso di David è reale naturalmente, contro un vero sfondo, ma si parla di una lunghezza di 12 metri e di un’altezza di 15. Stiamo dicendo che la nave è ampia 36 metri o qualcosa del genere. Quindi abbiamo un mix qui di immagini vere e CGI. Bene, una delle sfide era, come portiamo Mulder dal piano superiore a quello inferiore in un modo drammatico e cinematografico? Non doveva essere una cosa noiosa. Ci è venuta in mente l’idea di lui che scivola, scorre e cade dalla cima di uno di questi tubi e naturalmente non sappiamo dove arriveremo. Pensiamo che non finirà bene per lui, c’è una fine al tubo, ma la velocità alla quale sta cadendo e con quella specie di “nodo” alla fine, questo anello... Devi avere l’inquadratura in cui si aggrappa con la punta delle dita, deve esserci qualcosa che cade, perché questo è il modo in cui mostri la profondità. Quindi, non so se posso dirvelo, ma è il suo binocolo che in realtà esce dalla tasca e va incontro alla sua morte.

Poi c’è una combinazione di inquadrature da sopra la sua testa che mostrano veri pezzi di tubazioni e immagini CGI che suggeriscono la presenza di centinaia di metri di profondità sotto di lui.

È la sfida di chi racconta la storia, far crescere l’ampiezza della cospirazione e dell’avventura. Devi avere delle ambientazioni e momenti imponenti che innalzano la storia. Si ha bisogno di questo genere di cose, questo tipo di set, per realizzare un grande film d’azione estivo.

Mulder trova questi vestiti abbandonati e, ovviamente, la croce di Scully. Adesso lui sa che l’ha trovata. Mentre gira l’angolo riveliamo quello che sembra essere un gruppo molto nuovo di questi baccelli criogenici confrontati con quelli al piano di sopra, che sembravano essere incrostati e scuri, vecchi. Iniziamo a vedere quelli che sembrano esseri umani moderni, ricoperti da ciò che assomiglia ad una specie di fluido, non completamente ghiacciato sopra i baccelli. Mulder trova quello che aveva sperato, e non aveva sperato, di trovare: Scully intrappolata all’interno di uno di questi ghiaccioli. È un mix di Gillian in un serbatoio d’acqua e anche di una Gillian in poliuretano inserita all’interno di un baccello, che ci da l’illusione che sia davvero ricoperta da questa cosa.


CAPITOLO 16 - UN CONTAMINANTE NEL SISTEMA

Rob Bowman Lo spezzone della stazione antartica non era previsto in origine, ma avevamo bisogno di qualche informazione in più riguardo a chi stesse mandando avanti questa installazionee che ruolo avesse l’Uomo che Fuma in tutto questo. Abbiamo costruito l’interno della stazione un po’ di fretta. L’Uomo che Fuma sembra essere il responsabile. Panico. La nave sta andando in pezzi, c’è un intruso. In realtà quello che sta accadendo è che c’è un intruso, ma la nave non sta andando in pezzi, quello accadrà quando Mulder inietterà il vaccino. Siamo stati testimoni che quando Bronsweig lo ha iniettato sul fianco dell’alieno all’interno della caverna, è stato proprio il vaccino che ha fatto fermare l’attacco dell’alieno per un istante. Il punto, in quella scena, era stabilire l’idea che agli alieni non piace questo vaccino, non necessariamente li uccide, ma … è un vaccino ostile per loro. Dopo averlo iniettato a Scully, si vede qualcosa scorrere fuori dal tubo, qualcosa fuoriesce da Scully. Quel tubo si accartoccia e muore e questo dice al pubblico che, di fatto, il vaccino funziona come una sorta di antivirus contro l’alieno e contro l’olio nero. La nave, di per sé organica, ha una reazione violenta ed inizia come a disfarsi. L’idea qui è che gli alieni stiano provando ad uscire dai baccelli prima che il vaccino, per quanto poco sia, infetti l’intera nave e li conduca alla loro morte. Queste nuvole di vapore che iniziano a venire fuori, naturalmente sono tutte create in CGI. Il corridoio, le diverse prese d’aria… niente di questo è reale. E’ tutto come una specie di… pareti di corridoi dove poi sono state piazzate le prese d’aria.

Poi ci troviamo all’interno, stacchiamo avanti e indietro, con la confusione che sta accadendo nella stazione antartica dove l’Uomo che Fuma ha ordinato l’evacuazione. La nave in qualche modo si sta svegliando. L’Uomo che Fuma capisce che l’intero impianto sta andando in pezzi. C’è un momento qui in cui Mulder aiuta Scully fuori dal baccello. Il giorno che stavamo girando questa scena, Tea Leoni, la moglie di David, era sul set ed ha assistito alle riprese della scena in cui lui fa uscire Scully dal baccello. Viene proposto un momento in cui, di fatto, noi vediamo Mulder estrarla dal baccello. È un momento molto delicato tra loro due, sullo stesso tono del bacio, un momento tenero tra Mulder e Scully. Ho pensato che fosse davvero una buona idea e l’abbiamo girato, velocemente e semplicemente, ma è stato un bel momento da aggiungere nel film.

Adesso vediamo il personale che sta evacuando la stazione. Torniamo indietro allo spezzone che era stato girato su un ghiacciaio sopra Vancouver, dove si trovavano la stazione antartica, i gatti delle nevi, l’attrezzatura per girare e tutto il personale. Tutti quelli che sono in questa sequenza, compresi David ed io per un giorno, sono stati portati lassù con un elicottero. Quindi ogni cosa che vedete su quel ghiacciaio, almeno fino al bordo, è stata portata da un elicottero.

Questo è il capitolo finale di Mulder che salva Scully dalla nave. La nave si è svegliata, in qualche modo, non sappiamo come, ma inizia a vibrare, sappiamo che la situazione sarà sempre peggio per loro. Lui sta tentando di portarla via dalla nave, sta tentando di salvarla. Stacchiamo tra le due sequenze nelle quali vediamo l’evacuazione, la fuga dei cospiratori sul campo di ghiaccio, e anche il corridoio da cui Mulder è entrato in precedenza. Vediamo che si sta sciogliendo. La nave in realtà sta risvegliando i suoi abitanti, presumiamo, a discapito di Mulder e Scully. Questa è la parte del film che riguarda veramente la magia del cinema perché non molto di quello che vedete è reale. Ci sono i set dipinti, fatti di legno e chiodi, e creature che sono uomini in vestiti di gomma. Il segreto è assumere i professionisti migliori e sperare che lo facciano sembrare reale al pubblico.

Adesso stiamo arrivando alla seconda delle due parti che fanno l’intero. L’idea di Mulder e Scully che si baciano nel film è qualcosa che Chris voleva dare al pubblico, ma non voleva darglielo seguendo uno stile classico, come ad esempio loro due che dichiarano i propri sentimenti e poi si baciano. Lo ha diviso in due parti. La prima parte è nel corridoio, dove i due hanno la sorprendente intenzione di baciarsi. Poi Scully sviene qui, nel corridoio della nave, e Mulder deve rianimarla. È una rianimazione bocca a bocca che ci da l’atto, l’atto fisico del tocco delle labbra. Chris pensava che forse queste due metà avrebbero fatto un intero, dando loro il bacio senza fondamentalmente farli baciare. Ho pensato che fosse un’idea brillante.

La tensione sale. Abbiamo molte cose in questa sequenza adesso. Scully è incosciente e le creature stanno provando ad uscire. Proprio come i giorni in cui stavamo girando, c’erano molte cose da portare avanti qui. Realizzare queste creature che stanno tentando di rompere i baccelli ha richiesto una gran mole di lavoro ed hanno dovuto lavorare insieme reparti differenti. Il reparto degli effetti di scena ha creato i baccelli, quelli che poi vengono rotti. Questi che si rompono sono pezzi sostituibili, devi poterli sostituire. C’erano dei burattinai che tenevano la testa su un bastone e c’era un meccanismo che faceva sbattere le palpebre ed aprire la bocca. Inoltre, c’era un altro burattinaio, avvolto attorno al primo, che batteva le mani contro il vetro.

Erano immersi nell’acqua, stavano lavorando letteralmente entro i confini del baccello dove era quasi impossibile che l’acqua fuoriuscisse. Qui i burattinai rompono la facciata di questo vetro con la loro testa. Effetti di vapore interagiscono tra Mulder e Scully. Ci sono tante cose che devono avvenire contemporaneamente per rendere questa scena reale. E’ grazie al duro lavoro ed al talento dei burattinai, e della la squadra degli effetti di scena, e il loro non arrendersi mai, che tutto questo è diventato vero per noi.

Per la sequenza finale della fuga torniamo nel tubo in cui Mulder è entrato in precedenza, e che ora si sta sciogliendo. In origine avevamo filmato l’alieno nel costume, Tommy Woodruff, mentre seguiva Mulder e Scully lungo il tubo. Ogni volta che David guardava indietro, avremmo dovuto tagliare sull’alieno, il punto di vista dell’alieno. Questa è la nostra attenzione, la nostra sequenza finale. In realtà, ci siamo resi conto che in questo modo veniva mostrato troppo dell’alieno. Come prima nel film, vedere meno dettagli dell’alieno è più spaventoso, e più cose vengono lasciate alla vostra immaginazione. Abbiamo pensato che la scena vista attraverso il filtro di X-Files fosse più realistica.


CAPITOLO 17 - SCULLY, DEVI VEDERLA

Rob Bowman Così adesso torniamo sulla superficie ghiacciata. Questa è stata una delle scene più difficili dell’intero film perché molto di questo è finto. C’è molto Mulder e Scully in un teatro di posa con uno schermo verde, con un campo di ghiaccio grande 36x21 metri circondato da uno schermo verde. Il resto è il talento ed il lavoro di Matt Beck, della sua squadra del plastico, della squadra CGI ed ore senza fine in sala di proiezione con me, Dan, Frank e Chris per trovare il giusto colore del cielo, la consistenza della neve, la densità, spezzoni di valanghe e di campi di neve che collassavano che sembrassero realistici, l’ampiezza delle inquadrature… tutte queste cose devono entrare in scena ed aggiungersi al finale molto molto eccitante di un film d’azione estivo. Questa scena è passata attraverso molte modifiche per ragioni di budget, ma dovevamo mostrare qualcosa che fosse più grande e migliore di qualsiasi cosa che avessimo mai visto. Quindi, l’idea è quella di loro che, in realtà, corrono lungo la cima della nave spaziale, facendo capire al pubblico che tutto il tempo Mulder e Scully si trovavano all’interno di una nave spaziale. Adesso l’hanno attraversata di corsa e stavano quasi per essere inghiottiti dal collasso, che è il modo della nave spaziale per volare via. È un momento grandioso per il film, perché è stato incredibilmente difficile mettere insieme la sequenza e far amalgamare tutti gli elementi in quella che appare essere una fuga senza fine dalla nave spaziale. Includere la neve in ogni scena voleva dire farla combaciare in tutte le inquadrature, perché le densità cambiano in base agli obbiettivi ed agli angoli dove la luce colpisce la neve. I primi piani di David e Gillian che si guardano l’un l’altra sulla neve sono stati girati mesi dopo che abbiamo finito la fotografia principale, su un pezzo di ghiaccio molto piccolo di due metri per due con uno sfondo blu. Neve finta che cade. Sono io qui alla macchina da presa, stavo tentando di comporre la scena, stare sulla neve e mettere a segno l’idea che, ancora una volta, Gillian non vede, Scully non vede l’astronave. Sarebbe stato troppo comodo che fosse svenuta e si fosse svegliata dopo che l’astronave se ne fosse andata, quindi l’abbiamo semplicemente sottoposta ad uno stato di semi incoscienza. Poi, naturalmente, una volta che Mulder capisce che sono entrambi in salvo, la nave è andata ed il pericolo è passato, lui sviene ed è Scully che si rende conto di quello che è appena accaduto, che Mulder in qualche modo l’ha fatta uscire dal baccello di ghiaccio. Questo indietreggiare rivela il cratere, e ancora, è tutto completamente finto. Mulder e Scully sono semplicemente su un pezzo di ghiaccio, io sono indietreggiato con la macchina da presa e Matt Beck ha aggiunto 23 metri, 30 metri a questo andare indietro, fino all’intera buca. E’ stato veramente un successo per tutti, abbiamo dovuto essere sempre molto scrupolosi, ma alla fine, sembra che sia la sequenza più popolare del film.


CAPITOLO 18 - LA VERITÀ È ANCORA LÀ FUORI

Chris Carter X-Files si basa sull’idea che il governo non sta semplicemente nascondendo informazioni al popolo americano, ingannandolo, ma ha la capacità di insinuarsi nella sua vita, di invaderla, di rovinarla, di renderla infelice. In X-Files giochiamo su questo aspetto in modo estremo. Il governo è un cattivo universale. Loro hanno la capacità di dare forma non solo alla verità, ma anche al futuro e alle vite future.

Rob Bowman L’ironia alla fine del film, è che dopo tutto il duro lavoro, tutte le scoperte, l’aver portato alla luce i fatti e le verità che la cospirazione portava avanti, come ogni altra vergogna o errore, tutto questo viene nascosto in un rimescolamento di carte. Riguarda il rimescolare le carte, seppellire i fatti cosicché nessuno verrà mai a sapere ciò che è accaduto. La cospirazione, in realtà, sarà sia occultata che distrutta. L’incendio dei campi di granturco ed il trasporto delle api sappiamo che sarà trasferito, diffuso, e questo significa che stiamo per infettare i cittadini degli Stati Uniti?

Beh, probabilmente. Forse. In realtà, contro i desideri del direttore dell’FBI, o il capo dell’indagine Blythe Danner, l’unico motivo per cui tutti questi fatti sono stati scoperti è grazie alla ricerca della verità di Mulder e Scully. Quindi, in effetti, la cosa migliore da fare è riaprire gli X-Files, che è proprio ciò che accade all’inizio della sesta stagione. Dopo aver mostrato l’insabbiamento, l’incendio dei campi di granturco e la scena con Blythe Danner, abbiamo Mulder e Scully in un parco di Washington che parlano dell’insabbiamento. Questa è la seconda versione della scena. La prima versione in verità vedeva Mulder parlare con l’Uomo che Fuma. Mulder rivelava all’Uomo che Fuma quello che sapeva basandosi sulla conversazione nella limousine con l’Uomo Distinto, riguardo al fatto che in un giorno festivo ci sarebbe stata un vera emergenza e come sarebbero accadute tutte le cose. Alla fine di quella scena poi arrivava Scully e c’era un breve momento tra loro due. Beh, quando l’abbiamo vista la prima volta, stavamo solo “testando” il film per un pubblico ristretto, abbiamo capito che la prima parte era completamente fuori dal contesto del film, dato che Mulder e l’Uomo che Fuma sono in effetti protagonista ed antagonista, ma nel film non si incontrano mai. Adesso Mulder e Scully si vedono nel parco e all’improvviso parlano come se fossero vecchi amici. Beh, sono vecchi amici nella serie, voglio dire, conoscenti, ma non per chi li vede per la prima volta, e quindi abbiamo deciso che la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di girare di nuovo la scena ed inserire l’Uomo che Fuma in modo differente. L’abbiamo rigirata e l’abbiamo realmente migliorata, perché è diventata una scena incentrata su Mulder e Scully, la loro relazione, la loro ricerca ed il loro legame. Alla fine di questa scena si vedeva l’Uomo che Fuma su una collina mentre li stava osservando e capiva che doveva continuare a tenerli d’occhio, perché sarebbero stati una continua minaccia. Beh, abbiamo tagliato anche questo perché sembrava inutile. Quello era il finale alternativo. Poi abbiamo questo spezzone di un elicottero sopra le dune di sabbia, da qualche parte nel sud della California, vicino al confine col Mexico. Uno spezzone veramente magnifico girato da E.J. Forrester in cui apparentemente viene ripreso molto di Guerre Stellari, il primo spezzone del deserto di Guerre Stellari.

Qui poi siamo a Bakersfield, dove abbiamo portato 25 metri di sabbia e suggeriamo che ci troviamo in un campo di granturco, nel mezzo delle dune di sabbia, in pieno deserto. Beh, le dune di sabbia su cui stanno camminando, la sabbia su cui stanno realmente camminando prosegue per circa 25 metri. Volevo avere un po’ più di una piccola superficie di sabbia, così avrei potuto mostrare veramente come il campo di granturco fosse in contrasto con il paesaggio. Ma quando i piedi dell’Uomo che Fuma arrivano nell’immagine, la sabbia termina appena fuori dal bordo sinistro dell’inquadratura, e quando faccio la panoramica attorno e ci sono Armin Mueller-Stahl e Bill Davis in piedi mentre parlano, la sabbia è appena fuori dall’angolo destro dell’immagine. Il resto è solo Bakersfield e sporcizia. Abbiamo fatto il meglio che potevamo con la sabbia che avevamo a disposizione. Ad ogni modo, il fulcro della scena era la scoperta della nota dove è scritto che gli X-Files sono stati riaperti.

Poi abbiamo finito il film su una nota bassa. Viene insinuato che ci siano molti, molti di questi campi di granturco e che, naturalmente, la cospirazione continuerà ad andare avanti.

Questa inquadratura qui, l’unica cosa che è reale è il granturco. Le cupole, le dune di sabbia, il cielo è tutto finto, e a dire la verità anche un po’ di granturco è stato replicato per fare sembrare il campo più grande di quello che è in realtà.

Chris Carter Abbiamo questa idea, o abbiamo sempre detto, è un pretesto in realtà, che quello che facciamo ogni settimana con X-Files è quello che chiamiamo un piccolo film, realizziamo un piccolo film. Sebbene credo che lo facciamo, ho imparato facendo un film, che niente è come fare un film. Un anno della tua vita passa molto velocemente, il grande schermo ha delle esigenze che il piccolo schermo non ha. È sia uno schermo più grande che un processo minimalista, ogni cosa ha bisogno di essere ridotta. Non ci possono essere digressioni, nessun vicolo cieco. Il pubblico si stanca molto velocemente se non segue la direzione del film. Ho imparato perché i film costano molto, non potevo credere alle etichette di alcuni prezzi che venivano messe sulle cose, ma quando si parla di effetti e di metterli in un film, si tratta di processi e prospettive molto costose. Quindi ho fatto la conoscenza di questa strada molto dura e sono stato simbolicamente preso a schiaffi dalle esigenze che richiedeva quell’immagine sullo schermo, dal punto di vista del produttore e del narratore. Penso che abbiamo raccontato una storia da grande schermo e penso che l’abbiamo fatto bene. Quando faremo il prossimo film saremo tutti più consapevoli, avremo più esperienza ed avremo uomini e donne esperti che, lo so, sono molto impazienti di trasformare X-Files da una serie TV ad una serie di film.
Dal film sono stati tratti due album: The X-Files: Original Motion Picture Score con le musiche originali scritte da Mark Snow per il film e Fight The Future Original Soundtrack con i brani inseriti nel lungometraggio.

The X-Files: Original Motion Picture Score

1. Threnody In X
2. B.C. Blood
3. Goop
4. Soda Pop
5. Already Dead
6. Cave Base
7. Remnants
8. Fossil Swings
9. Plague
10. Goodbye Bronschweig
11. A Call To Arms
12. Crossroads
13. Corn Hives
14. Corn Copters
15. Out Of Luck
16. Stung Kissing/Cargo Hold
17. Come And Gone
18. Trust No One
19. Ice Base
20. Mind Games
21. Nightmare
22. Pod Monster Suite
23. Facts
24. Crater Hug

Fight The Future Original Soundtrack

1. Tubular X di Mike Oldfield
2. One dei Filter
3. Flower Man dei Tonic
4. Walking After You dei Foo Fighters
5. Beacon Light di Ween
6. Invisible Sun di Sting / Aswad
7. Deuce dei The Cardigans
8. One More Murder dei Better Than Ezra
9. More Than This dei The Cure
10. Hunter di Bjork
11. 16 Horses dei Soul Coughing
12. The Crystal Ship di X
13. Black di Sarah McLachlan
14. Teotihuacan di Noel Gallagher
15. The X-Files Theme dei The Dust Brothers
16. Ghost Track di Chris Carter
SCENA 1
TEXAS DEL NORD
35.000 B.C.


(Due uomini primitivi corrono in una tempesta di neve. Seguono delle tracce che arrivano fino ad una caverna. Entrano e accendono due torce per farsi luce nel buio. Una volta all’interno, i due si dividono. Poco dopo uno di loro sente uno strano rumore, si gira di scatto e decide di seguire la fonte del rumore. Proseguendo negli stretti cunicoli, arriva in un’ampia stanza della caverna. Con l’aiuto della torcia, vede un cadavere di un suo simile intrappolato in una lastra di giaccio. Mentre lo osserva sbigottito, viene attaccato alle spalle da una strana creatura. Durante la lotta, la creatura lo ferisce in modo grave. L’uomo primitivo viene scaraventato a terra con violenza. Dopo alcuni istanti il secondo uomo primitivo sbuca da dietro e pugnala la creatura alle spalle, ma è tutto inutile. La creatura si alza e scaglia anche lui a terra. Il secondo uomo si rialza impaurito, raccoglie la torcia e il pugnale, ma si accorge che la creatura è sparita. Va verso il suo amico e capisce che ormai è privo di vita. L’uomo si inoltra quindi nella caverna. Vede la creatura stesa a terra, come se fosse morta, ma è solo un’illusione. La creatura si rialza e tra i due comincia una lotta efferata. Alla fine, l’uomo riesce a pugnalare più volte la creatura in pieno petto, uccidendola. Si accorge che da essa non fuoriesce sangue, ma bensì una sostanza scura e densa. Non è una semplice creatura, ma un alieno: il virus fuoriuscito va verso il primitivo e lo avvolge. L’uomo comincia a gridare e a lamentarsi, ma ormai è stato infettato. L’inquadratura si alza e sfuma nel buio.)


SCENA 2
TEXAS DEL NORD
AL GIORNO D’OGGI


(Il buio svanisce e vediamo un bambino, Stevie, che cade dall’alto finendo all’interno di una caverna. Si alza molta polvere, il bimbo è intontito e dolorante. I suoi amici lo chiamano per vedere se sta bene.)

BAMBINO #1: Stevie! Ti sei fatto male?

(Stevie tossisce e geme di dolore mentre cerca di rialzarsi.)

STEVIE: Che botta... Mi manca il respiro...
BAMBINO #2: Ha l’aria di una grotta o di una caverna!

(Stevie si guarda intorno contento e sputa per via della polvere. Inizia ad esplorare la caverna mentre i suoi amici lo chiamano a squarciagola.)

BAMBINO #1: Stevie! Ma dove vai?
BAMBINO #2: Stevie!

(Stevie torna nel punto in cui i suoi amici riescono di nuovo a vederlo, mostrando loro una cosa.)

STEVIE: Ho trovato un teschio!
BAMBINO #2: Lancia! Faccelo vedere!
STEVIE: No bello, stai fresco, questo è mio! E’ forte questo posto, ci sono ossa dappertutto!

(Stevie guarda con orgoglio la sua scoperta fra le mani e si accorge che è in parte fracassato. Ha una strana sensazione, guarda verso il basso e si rende conto che dalla terra esce della sostanza nera.)

STEVIE: Ma che roba è?!

(Stevie guarda verso i suoi amici. Il teschio gli cade dalle mani. Si tocca lo stomaco mentre il virus gli entra dentro, sottopelle, dalle gambe fino alla testa.)

BAMBINO #1: Stevie!
BAMBINO #2
: Ehi Stevie!
BAMBINO #1: Che cos’hai?

(Stevie guarda i suoi amici con gli occhi neri, offuscati dal virus.)

BAMBINO #2: Sapete che vi dico? Sarà meglio squagliarsela!!

(I ragazzini scappano via impauriti.)

BAMBINO #2: (In lontananza) Dai corri!!! Veloce!!
BAMBINO #1: Bisognerà chiamare qualcuno!!

(Si sentono le sirene dei Vigili Del Fuoco mentre arrivano sul posto e corrono verso il buco nel terreno.)

CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: (rivolgendosi ai pompieri) Datemi una cinque metri!!

(Viene calata giù la scala.)

CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: (parlando alla radio) Qui è il capitano Miles Cooles, avviata operazione di soccorso.
RISPOSTA RADIO: Dove siete?
CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: Nei pressi di Wholetown Road. (rivolto ai pompieri) Calare le funi, due uomini giù! Muoversi!

(Due pompieri scendono nella caverna legati ad una fune e vanno immediatamente a soccorrere il piccolo Stevie.)

CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: (parlando alla radio) Ted, trovato niente? Passo. (aspetta qualche secondo) Localizzato il bambino? Passo. (nessuna risposta) Vieni avanti, Ted, hai visto il bambino? Danny! Verifica la radio di Ted!
DANNY: E’ a posto.
CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: Ma che c’è.... Glenn! Sal! Andate giù!

(Si vede arrivare un elicottero, a bordo ci sono uomini in tute bianche ermetiche anticontagio. Scendono e con loro hanno una barella, anch’essa ermetica. Si avviano verso la voragine. Il capo dei pompieri va verso l’elicottero.)

BRONSHWEIG: (rivolgendosi al capo dei pompieri, indica la folla incuriosita) Li faccia allontanare! Porti via tutti!
CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: (rivolto a un poliziotto) Falli sloggiare!
POLIZZIOTTO: Capito?! Indietro! Qui non potete stare!
CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: Ho mandato giù quattro uomini a cercare il bambino. Riferiscono che ha gli occhi completamente neri. Al momento, tra me e loro, si è interrotto ogni contatto!

(Gli uomini in tuta ermetica portano via il bambino nella barella-container sull’elicottero.)

CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: Dove sono i miei uomini?! I miei uomini, dove sono??!!

(L’elicottero si alza da terra. Si vedono arrivare dei tir di grosse dimensioni, tutti bianchi. Fra questi ci sono anche delle autocisterne.)

CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: Che cazzo sta succedendo?

(Bronshweig si allontana.)

BRONSHWEIG: (al cellulare) Qui è Bronshweig. Signore, quell’evento impossibile non previsto dai protocolli... è opportuno elaborare un piano.


SCENA 3
UFFICI FEDERALI
DALLAS, TEXAS
UNA SETTIMANA DOPO


(Un elicottero sorvola gli edifici e atterra sul tetto di su uno di essi dove ci sono degli agenti federali. Dal velivolo scende Darius Michaud.)

AGENTE FBI: (parlando alla radio) Sì, d’accordo, restate lì! (rivolto a Michaud) L’edificio è stato evacuato e ispezionato da cima a fondo, signore. Non c’è traccia di ordigni esplosivi, né di altri oggetti sospetti.
MICHAUD: Nell’ispezione avete impiegato i cani?
AGENTE FBI: Sì, signore.
MICHAUD: Mandateceli di nuovo.
AGENTE FBI: (richiamando i suoi uomini) Forza e coraggio! Si ricomincia!

(Michaud si avvicina al bordo del tetto e vede che c’è una persona sul tetto del palazzo di fronte: è l’agente Scully.)

SCULLY: (al cellulare) Pronto, Mulder sono io.
MULDER: Dove sei?
SCULLY: Sul tetto del palazzo.
MULDER: Trovato qualcosa?
SCULLY: No, macché... niente.
MULDER: Che cos’hai?
SCULLY: Non lo so! Mi sono fatta dodici piani a piedi, sono accaldata, sto crepando di sete e in tutta sincerità mi domando cosa ci faccio quassù!
MULDER: Stai cercando una bomba!
SCULLY: Ah, grazie, questo lo so, ma la telefonata parlava degli uffici federali all’altro lato della strada.
MULDER: Sono già coperti.
SCULLY: Mulder, quando viene annunciata per telefono una bomba terrorista, lo scopo razionale che si prefigge l’anonimo informatore, è metterci in condizioni di trovare la bomba. La ragion d’essere del terrorismo è appunto quella di propagare il terrore. Se studiassi le statistiche individueresti un modello comportamentale standard applicabile a tutti i casi in cui alla minaccia è seguito l’attentato. E se non si opera tenendo conto di questa costante, se ci si ostina a ignorarla come facciamo noi, abbiamo buone probabilità, nel caso la bomba ci sia, di non trovarla, col rischio che muoia della gente. Mulder? Pronto?!
MULDER: (sbucando da dietro) Boom!!!
SCULLY: (girandosi di scatto) Accidenti, Mulder!
MULDER: Non è più di moda rompere gli schemi?

(Scully sospira.)

MULDER: Il fattore sorpresa, l’agire a casaccio dell’inopinabilità... Se non impariamo ad anticipare l’imprevedibile o ad aspettarci l’inaspettato in un universo di infinite possibilità, ci ritroveremo alla mercè di qualsiasi persona o cosa che non possa essere programmata, catalogata o facilmente codificata.

(Mulder prende dalla tasca semi di girasole e comincia a sgranocchiarli.)

MULDER: Che cosa ci facciamo quassù, Scully? Fa un caldo infernale...

(La scena si sposta su loro due che salgono una breve scalinata sul tetto.)

SCULLY: So benissimo che questo incarico ti annoia, ma in un momento simile pensare a ruota libera, può solo costarti caro.
MULDER: Perché mi annoierei?
SCULLY: Devi smettere di cercare quello che non c’è. Hanno chiuso gli X-Files. D’ora in poi si seguono le procedure, il protocollo.
MULDER: Forse dovremmo annunciare una bomba a Houston, stasera c’è una finalissima allo stadio.

(Scully lo guarda perplessa. Si volta per aprire la porta, ma sembra essere bloccata.)

SCULLY: E adesso?!
MULDER: E’ chiusa?
SCULLY: Altro che anticipare l’imprevedibile...

(Mulder va verso la porta, afferra la maniglia, e la porta si apre.)

SCULLY: (con un sorriso ironico) C’eri cascato!
MULDER: Ma figurati!
SCULLY: Altrochè! C’eri cascato eccome!
MULDER: Ma fammi il favore! Ho visto che fingevi di tirarla!

(Rientrano nell’edificio, escono dall’ascensore e si ritrovano al piano terra. C’è una scolaresca in gita, seguita dall’insegnante e da un poliziotto.)

POLIZIOTTO: (rivolgendosi ai bambini che stanno entrando nell’ascensore) E mi raccomando, senza spingere!
MAESTRA: Forza, nell’ascensore. Entrate due alla volta.
SCULLY: Te lo si leggeva in faccia. Hai avuto un momento di panico totale.
MULDER: Tu non mi hai mai visto nel panico. Quando sono nel panico la mia faccia è questa.

(Mulder mostra a Scully la sua faccia da panico.)

SCULLY: E infatti era questa!
MULDER: Non era questa!
SCULLY: E’ la faccia che hai fatto, invece!

(Mulder sorride.)

SCULLY: Da bere, offri tu!
MULDER: Cosa vuoi? Coca? Pepsi? Una flebo di salina?
SCULLY: Qualcosa di dolce...

(Mulder si avvia verso la stanza del palazzo dove ci sono i distributori automatici di bibite. Prima di entrare, vede uscire un uomo, sembra un tecnico, un riparatore di macchinette. Mulder entra, si avvicina al distributore di bibite, inserisce due monete e preme il pulsante. La lattina non esce, perciò prova a premere altri pulsanti. Niente. Scuote con forza la macchinetta. Guarda dietro e si accorge che la spina è staccata. Qualcosa non va. Vuole uscire dalla stanza per avvertire Scully, ma la porta è chiusa. Prende il cellulare e la chiama immediatamente. Scully, che si trova nella hall del palazzo, risponde.)

SCULLY: Pronto?
MULDER: Scully? Ho trovato la bomba.
SCULLY: Molto spiritoso. Dove sei Mulder?
MULDER: Nel locale ristoro.

(Mulder batte violentemente contro la porta mentre Scully lo sta raggiungendo.)

SCULLY: Sei tu che batti?
MULDER: Sì! Trova qualcuno che venga ad aprirmi!
SCULLY: E dovrei cascarci?
MULDER: (osserva la bomba all’interno del distributore) Hai meno di quattordici minuti per evacuare l’edificio.

(Scully guarda perplessa l’orologio.)

SCULLY: E piantala Mulder!
MULDER: 13 e 56, 13 e 54... 13 e 52... 13 e 50. Statisticamente che ti suggerisce? (il suo sguardo si posa sulla tanica piena di esplosivo)

(Scully si accorge che la maniglia della porta è stata manomessa.)

SCULLY: Sta tranquillo, Mulder. Ti faccio uscire di lì!

(Scully ritorna nella hall del palazzo.)

SCULLY: (rivolta alle guardie) Fate evacuare subito il palazzo! Lo voglio sgombro entro dieci minuti! Chiami i Vigili del Fuoco e faccia bloccare il centro città per un raggio di almeno un chilometro intorno a questa strada!!!
GUARDIA: In dieci minuti?
SCULLY: Non deve pensare, deve alzare il telefono e fare in modo che succeda!!
GUARDIA: (prende il telefono) E’ la vigilanza. Attuare procedura di allarme incendio.
SCULLY: (al cellulare) Qui agente speciale Scully, è urgente, voglio l’agente speciale in capo Michaud! E’ andato nel palazzo sbagliato!

(All’esterno del palazzo arrivano camion dei pompieri e macchine della polizia. Da una di queste esce Michaud mentre un gran numero di agenti entra all’interno.)

MICHAUD: Dov’è?
SCULLY: L’ha trovata in un distributore automatico e lui è bloccato nel locale.

(All’interno del locale ristoro Mulder sta fissando il congegno esplosivo in completo silenzio. Il cellulare suona e lui salta dalla paura.)

MULDER: Scully, hai presente la faccia che ti ho fatto vedere? Beh, adesso ce l’ho.
SCULLY: (dal cellulare) Allontanati dalla porta, veniamo a prenderti.

(Michaud apre e sfonda la porta grazie ad un cannello da taglio.)

AGENTE FBI: Attenzione!
MULDER: (rivolgendosi agli agenti) Ditemi che c’è dell’innocua gazzosa in quelle taniche.
MICHAUD: (scrutando attentamente) E’ di costruzione artigianale, ma devastante. Trenta litri di astrolite.

(Mulder sospira.)

MICHAUD: Ok. Tutti fuori, sgombrare la zona.
AGENTE FBI: Forza, muoversi!
MULDER: Sarà il caso che qualcuno resti con lei.
MICHAUD: Vi ho dato un ordine, levatevi di torno e evacuate l’edificio.
SCULLY: E’ in grado di disinnescarlo?
MICHAUD: Dovrei riuscirci.
MULDER: Restano meno di quattro minuti per sapere se è vero.
MICHAUD: (si alza velocemente verso Mulder) Ha sentito cosa ho detto? Fuori!
SCULLY: Andiamo, Mulder.

(All’esterno i vigili del fuoco e i poliziotti si stanno organizzando. La gente si allontana dal palazzo correndo. Nel frattempo Michaud sta osservando la bomba senza tentare il disinnesco. Mancano quaranta secondi all’esplosione. Mulder e Scully escono correndo dall’edificio. Mulder ad un tratto si ferma, come se volesse rientrare.)

SCULLY: Mulder, cosa fai??!
MULDER: C’è qualcosa che non quadra!
SCULLY: (torna indietro verso di lui) Mulder!!
MULDER: Non mi tornano i conti.
SCULLY: Sali in macchina (urla per convincerlo) Non c’è più tempo!!!
POLIZIOTTO: (facendo loro segno di salire in macchina) Avanti, sbrigatevi!!!

(Mulder e Scully si dirigono verso l’auto. Mancano quattordici secondi all’esplosione. Michaud è davanti alla bomba impassibile. Mulder e Scully salgono in macchina.)

POLIZIOTTO: Forza, forza!!!

(La macchina parte a gran velocità. I due agenti si voltano indietro e guardano il palazzo. La bomba esplode. Michaud viene spazzato via, le vetrate dell’entrata vanno in frantumi. La macchina sobbalza per via della deflagrazione, Mulder tiene giù la testa di Scully per evitare che si faccia male. Il poliziotto perde il controllo del veicolo e tamponano un’altra auto a lato della strada. Il palazzo collassa e crolla lacerato dalle fiamme. Le sirene suonano all’impazzata, c’è del fumo. Mulder e Scully escono doloranti dalla macchina e osservano il palazzo ormai distrutto.)

MULDER: (rivolto a Scully) Un’altra volta offri tu...


SCENA 4
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
COMMISSIONE DI INDAGINE DISCIPLINARE


(Scully si trova davanti ad una commissione per dare la sua versione dell’esplosione avvenuta a Dallas. Il vicedirettore Jana Cassidy le sta parlando. Dietro la scrivania della commissione c’è anche il vicedirettore Walter Skinner.)

CASSIDY: In seguito ai fatti di Waco e Ruby Ridge, e alle polemiche sull’uso della forza nella repressione delle organizzazioni eversive, al Ministero della Giustizia si avverte la necessità di individuare al più presto i responsabili dei catastrofici danni arrecati alla Cosa Pubblica con attentati terroristici, nonché del pesante tributo di sangue che ne è conseguito. Restano ancora da chiarire molti dettagli, tuttavia il Ministro in persona ci sollecita a un’esauriente relazione sull’accaduto, in modo da poter rilasciare una dichiarazione ufficiale. Risulta che cinque persone hanno perso la vita nell’esplosione: l’agente specia... (il vice direttore si blocca quando vede entrare Mulder. Scully si volta verso la porta. Il vice direttore riprende a parlare) ... l’agente speciale in capo Darius Michaud, che stava tentando il disinnesco della bomba, tre vigili del fuoco di Dallas e un bambino. Vorrei dare inizio all’udienza...
MULDER: Domando scusa. I vigili del fuoco e il bambino si trovavano nell’edificio?
CASSIDY: Agente Mulder, visto il ritardo con cui si presenta all’udienza, la pregherei di aspettare fuori, così l’Agente Scully ci potrà esporre la sua versione dei fatti senza che le venga inflitta la stessa mancanza di riguardo.
MULDER: Il palazzo era sgombro, a quanto ne so.
CASSIDY: Aspetti il suo turno, Agente Mulder, è pregato di uscire.

(Mulder è in procinto di uscire, Skinner gli fa un cenno. Guarda Scully ed esce. Alcuni istanti dopo, fuori dall’ufficio, Mulder è seduto e sgranocchia dei semi di girasole. Si alza di scatto quando vede uscire Skinner.)

SKINNER: Si sieda, stanno ancora interrogando l’agente Scully.
MULDER: Riguardo a cosa?
SKINNER: Alla sua presenza in un edificio diverso dal presunto obiettivo.
MULDER: Scully era con me.
SKINNER: Lei non si rende conto di cosa c’è in ballo. Danni materiali per quarantacinque milioni di dollari, cinque vittime e neanche un’ipotesi sui colpevoli. La versione che sta prendendo forma è che si poteva evitare.
MULDER: Vogliono dare la colpa a noi?
SKINNER: (si siede) Agente Mulder, sappiamo entrambi che se si mette male, si mette male per l’FBI. Un capro espiatorio bisogna trovarlo.
MULDER: Se è questo che vogliono, diano pure la colpa a me, Scully non c’entra.
SKINNER: In questo istante, sta dicendo la stessa cosa di lei.
MULDER: No, ho violato io il protocollo, ho lasciato l’agente in capo a disinnescare da solo la bomba, ignorando una fondamentale regola tattica.
SKINNER: L’agente Scully sostiene di averla costretta ad uscire, contro la sua volontà.
MULDER: No. No.

(Si apre la porta dell’ufficio e Scully esce. Mulder e Skinner si alzano.)

SCULLY: (si avvicina ai due) Vogliono lei, signore.
SKINNER: Grazie.

(Skinner rientra. Fra i due agenti c’è una forte tensione.)

MULDER: Non so cosa hai detto, ma non sei tenuta a proteggermi.
SCULLY: Non ho detto altro che la verità.
MULDER: Vogliono dividerci, guai se glielo consentiamo.
SCULLY: Purtroppo ci hanno già divisi. Le nostre vite si separano.
MULDER: (incredulo) Cosa? Come sarebbe a dire?
SCULLY: Dopodomani ho un altro incontro con la commissione per l’assegnazione a un nuovo incarico.
MULDER: Ma se ci hanno messi insieme loro...
SCULLY: Semplicemente perché volevano che io invalidassi le tue indagini sul paranormale però... (sospira) credo che stavolta la posta in gioco sia più grossa.
MULDER: Non è con te che ce l’hanno, vogliono colpire me!
SCULLY: Loro non c’entrano. (Scully sospira) Mulder, io ho rinunciato a una carriera in medicina perché ero intimamente convinta di poter dare il meglio di me stessa nell’FBI. Ma le cose hanno preso un’altra piega, e adesso, se, se per caso avessero intenzione di trasferirmi a Omaha, o a Cleveland, o in qualche altra sede periferica è chiaro che il mio interesse per l’FBI non potrebbe più essere più lo stesso, non dopo le cose che ho visto e fatto.
MULDER: Ti dimetti...
SCULLY: Forse faresti bene a chiederti se anche in te qualcosa è cambiato.

(Skinner apre la porta dell’ufficio.)

SKINNER: Agente Mulder, tocca a lei.

(Mulder è scioccato, Scully abbassa lo sguardo.)

SCULLY: Ti chiedo perdono. (Mulder si avvia verso l’ufficio) Mulder. (gli porge la giacca) In bocca al lupo.


SCENA 5

(Mulder si trova in un bar, sul bancone si vedono molti bicchierini vuoti, è ubriaco. La barista parla con lui.)

BARISTA: (mentre gli versa un altro drink) Mi sa che con questo il fabbisogno minimo giornaliero l’hai superato!

(Mulder beve tutto d’un fiato, posa il bicchierino e goffamente fa cadere gli altri bicchieri sul bancone.)

BARISTA: Oh! Ci vuole allenamento per il sollevamento pesi... Giornata loffia?

(Mulder le fa un cenno di approvazione con le braccia, poi punta il dito sul bancone per chiedere ancora da bere.)

BARISTA: Racconta. Che fai nella vita?

(Prima di rispondere, Mulder fissa un uomo seduto non lontano da lui.)

MULDER: Ti interessa?
BARISTA: Mmh (conferma e pulisce il bancone)
MULDER: (beve un sorso) Sono la figura chiave di un’intricata trama governativa, un complotto teso a occultare la verità sull’esistenza degli extraterrestri, è una congiura internazionale per dirla tutta. Ha i suoi uomini di punta ai più alti livelli della politica e tocca da vicino la vita di ogni uomo, donna o bambino del pianeta. (Ride) E nessuno ci crede, naturalmente! Io sono la spina nel fianco dei miei superiori e lo zimbello dei colleghi, mi chiamano Spettrale. Lo Spettrale Mulder la cui sorella venne rapita dagli alieni quando era ancora bambino e ora dà la caccia agli omini verdi con pistola e distintivo, e grida ai quattro venti o a chiunque gli dia ascolto che è scoccata l’ora e il cielo sta crollando, e quando succederà, perché succederà, sarà la madre di tutte le catastrofi.
BARISTA: (Sbigottita) Ho capito. Complimenti, hai fatto tredici, spettrale Mulder!
MULDER: Scusa, cosa ho fatto?
BARISTA: Beh, hai fatto tredici. Tredici tequile tutte d’un fiato.
MULDER: Uh!

(La barista gli fa capire che non gli servirà più da bere, Mulder prende i soldi.)

MULDER: Il mio numero è uno, il più solo di tutti i numeri.

(Mulder si gira e nota che l’uomo non c’è più. Si alza per andare in bagno, ma quello degli uomini è guasto quindi prova in quello delle donne.)

MULDER: Permesso?
DONNA: Occupato!
MULDER: Scusi.

(Mulder esce dal retro del bar e trova sollievo dietro ad un cassonetto, davanti a lui c’è un poster del film Indipendence Day.)

KURTZWEIL: Poi dicono che l’FBI la fa fuori dal vaso...
MULDER: (voltandosi) Cosa?
KURTZWEIL: Scommetto che è la stessa cosa che l’accusano di aver fatto a Dallas. Starsene lì con l’uccello in mano mentre intorno esplodevano le bombe.
MULDER: Scusi, ci conosciamo?
KURTZWEIL: No, ma è già un bel pezzo che seguo da vicino la sua carriera, fin da quando era una giovane e promettente recluta. Da prima, anzi.
MULDER: E’ qui per una ragione precisa? (si chiude la zip dei pantaloni)
KURTZWEIL: Certo. E’ evidente.

(Kurtzweil si apre la zip dei pantaloni, Mulder lo guarda perplesso.)

KURTZWEIL: Mi chiamo Kurtzweil, Dottor Alvin Kurtzweil.
MULDER: Mai sentito (si avvia verso la porta d’entrata del bar)
KURTZWEIL: Suo padre era un mio caro amico. Lavoravamo al Dipartimento di Stato. Eravamo amici per la pelle, davvero. Poi la sua disillusione superò la mia.
MULDER: Ah già...

(Mulder rientra, Kurtzweil si chiude la zip e lo segue.)

MULDER: Come mi ha scovato? (indossa l’impermeabile)
KURTZWEIL: So che ogni tanto viene in questo bar e ho immaginato che stasera le ci volesse un goccetto.
MULDER: E’ un giornalista?
KURTZWEIL: Sono un medico. Mi sembra di averglielo detto, un ginecologo.
MULDER: Se deve parlarmi, ha a disposizione il tempo che mi serve per fermare un taxi.

(Proseguono la loro chiacchierata all’esterno del bar.)

KURTZWEIL: C’è qualcosa che non sa sull’attentato di Dallas.
MULDER: E cioè? (alza il braccio per richiamare l’attenzione dei tassisti)
KURTZWEIL: L’agente speciale in capo Darius Michaud non ha neppure mosso un dito per disinnescare la bomba.
MULDER: Sì, certo. Ha lasciato che gli esplodesse in faccia!
KURTZWEIL: C’è una domanda che non si è posto nessuno. Perché quel palazzo e non gli uffici federali?
MULDER: Gli uffici federali sono troppo sorvegliati.
KURTZWEIL: No. Hanno piazzato la bomba nel palazzo di fronte perché c’erano anche lì degli uffici federali. Il Nucleo Federale Gestione Emergenze aveva allestito con discrezione un centro quarantena, dove sono stati trovati i corpi. Ma qui viene il bello. La cosa che lei non sa, e non sarebbe mai andato a verificare, è che il bambino e i pompieri erano già cadaveri.
MULDER: (si gira sorpreso) Prima dell’esplosione?
KURTZWEIL: Sì, precisamente.
MULDER: Darius Michaud aveva ventitre anni di servizio.
KURTZWEIL: Michaud era un patriota. Quelli a cui aveva giurato fedeltà sanno come muoversi a Dallas. Hanno fatto saltare in aria quel palazzo per nascondere qualcosa, forse qualcosa a cui non erano preparati.
MULDER: Avrebbero messo in piedi quell’inferno solo per far sparire i corpi di tre pompieri?
KURTZWEIL: Non dimentichi il bambino.
MULDER: Lei dice un sacco di cazzate...
KURTZWEIL: (ride compiaciuto) Ne è sicuro?!

(Mulder sale su un taxi)

MULDER: (dà la destinazione al tassista) Arlington, per favore. (dopo qualche istante si rivolge nuovamente al tassista) Anzi, guardi, no, voglio andare a Georgetown... a Georgetown, sì.

(La scena si sposta a casa di Scully. Lei è nel letto e non riesce a dormire. Ad un certo punto sente bussare con insistenza alla porta. Si alza e va ad aprire.)

MULDER: Ah, ti ho svegliata. Ti ho svegliata?
SCULLY: No...
MULDER: Come no? Sono le tre!
SCULLY: Ma sei ubriaco?
MULDER: Ehm, sì, sì, fino a mezz’ora fa ero ubriaco, sì.
SCULLY: Cioè prima o dopo di avere deciso di venire qui?
MULDER: E’ una domanda un po’ impegnativa...
SCULLY: Vattene a casa.
MULDER: No, vestiti invece.
SCULLY: E’ tardi.
MULDER: Vestiti.
SCULLY: Per andare dove?
MULDER: Vestiti. Strada facendo ti spiegherò.


SCENA 6
TEXAS DEL NORD


(E’ notte. Si vedono due elicotteri spuntare da dietro la collina. Si dirigono verso quello che sembra un campo base di ricerche scientifiche. Ci sono autotreni, autocisterne, grossi tendoni bianchi e antenne satellitari. Da uno dei velivoli scende l’Uomo che Fuma. All’interno di uno degli allestimenti, ci sono uomini che conducono ricerche su macchinari scientifici, tutti vestiti di bianco. Al centro dell’impianto, c’è un largo buco con una scaletta che porta alla caverna sotterranea. Dal buco sale un uomo in tuta ermetica, è Bronshweig. In un tubo si vede passare un fluido nero, molto probabilmente è il virus alieno.)

UOMO CHE FUMA: Ha qualcosa da mostrarmi?

(I due scendono nella caverna.)

BRONSHWEIG: Abbiamo riportato l’atmosfera sotto zero allo scopo di controllarne lo sviluppo. Mai visto niente di simile finora.
UOMO CHE FUMA: Cosa l’ha attivato?
BRONSHWEIG: Il calore, presumo.

(I due uomini vanno verso un’enorme incubatrice.)

BRONSHWEIG: L’immissione nell’organismo ospite, cioè il pompiere, in concomitanza con un ambiente che ne ha innalzato la temperatura oltre i trentasei gradi.

(Entrano nella cupola. Bronshweig apre una tenda e si vede il corpo di un uomo, consumato dal virus alieno. Sembra sia fatto di gelatina. Respira ancora. Ha dei tubicini nel naso per l’ossigeno.)

UOMO CHE FUMA: Ma quest’uomo è ancora vivo...
BRONSHWEIG: Tecnicamente... e biologicamente. Comunque, ormai è condannato.
UOMO CHE FUMA: Come è possibile?
BRONSHWEIG: L’organismo in via di sviluppo si serve dell’energia vitale dell’ospite digerendone ossa e tessuti. Noi non abbiamo fatto che rallentare il processo. Avete intenzione di eliminare anche questo prima che termini l’incubazione?
UOMO CHE FUMA: No, no. Sperimenteremo il vaccino.
BRONSHWEIG: E se l’esperimento fallisse?
UOMO CHE FUMA: Bruciatelo. Come gli altri.


SCENA 7
CONTEA DI MONTGOMERY, MARYLAND
OSPEDALE NAVALE DI BETHESDA
4:04 AM


(Mulder e Scully arrivano all’ospedale dove sono stati portati i cadaveri delle vittime dell’esplosione. Un soldato all’entrata li ferma.)

SOLDATO: Documenti e nome del paziente.
MULDER: Andiamo giù all’obitorio.

(I due agenti mostrano il loro badge dell’FBI)

SOLDATO: E’ zona interdetta al momento, salvo che per i sanitari autorizzati.
MULDER: Su ordine di chi?
SOLDATO: Del Generale McAddie.
MULDER: Ha richiesto lui la nostra presenza, siamo stati svegliati alle tre. Ci è stato detto di venire subito qui. (firma il registro)
SOLDATO: A me non risulta niente.
MULDER: Beh, chiama il Generale.
SOLDATO: Ma non ho il numero.
MULDER: Chiama il centralino e fattelo passare.

(Il soldato sfoglia una rubrica telefonica.)

MULDER: Gesù, non sai neanche il numero del centralino?
SOLDATO: (alza la cornetta del telefono) Cerco l’ufficiale di servizio.
MULDER: (mette il dito sul ricevitore del telefono, bloccando la telefonata) Giovanotto, non abbiamo il tempo di cazzeggiare mentre tu fai sfoggio della tua ignoranza in materia di gerarchia. E’ un ordine del Generale McAddie, chiamalo. Mentre ti fai confermare l’autorizzazione, noi ci mettiamo al lavoro.
SOLDATO: Va bene, magari cominciate a scendere, io intanto chiedo conferma al Generale.

(Mulder e Scully si avviano verso l’obitorio.)

MULDER: Grazie. (rivolto a Scully) Da quando in qua i generali interdicono l’accesso agli obitori?

(Nell’obitorio ci sono dei cadaveri ricoperti da lenzuola legate con lo spago, disposti su tavoli d’acciaio. La stanza è quasi completamente buia.)

SCULLY: Questo è uno dei pompieri che sono morti a Dallas?

(I due si avvicinano al cadavere.)

MULDER: Stando alla targhetta.

(Mulder comincia a slegare lo spago e ad aprire il lenzuolo.)

SCULLY: E tu cosa vorresti scoprire?
MULDER: La causa del decesso.
SCULLY: Te la posso dire io senza neanche guardarlo. (prende il referto medico che si trova vicino al corpo e legge ad alta voce) Lesioni multiple degli organi interni imputabili a deflagrazione a distanza ravvicinata. Mulder, gliel’hanno già fatta l’autopsia, si vede benissimo da come è stato impacchettato.

(Mulder scopre il cadavere. E’ tutto gelatinoso, non ha più pelle ed è quasi trasparente.)

MULDER: Corrisponde alla descrizione che hai letto?

(Scully si avvicina per vedere le condizioni del cadavere, mentre Mulder tiene aperto un lembo del lenzuolo.)

SCULLY: Oh mio Dio! Questo poveraccio ha i tessuti ridotti...
MULDER: ...a gelatina.
SCULLY: Si direbbe una disgregazione cellulare. (indossa un guanto di lattice e, con una mano, tocca il torace del cadavere) Ah, ma è completamente edematoso... Qui non è stata eseguita nessuna autopsia, non c’è incisione a Y. È chiaro che non l’hanno aperto.
MULDER: In altre parole, quello che dice il referto, è falso? Non è morto per una deflagrazione a distanza ravvicinata.
SCULLY: Io non ti so dire che cosa ha ucciso quest’uomo, ma penso che nessuno te lo saprebbe dire.

(I due si guardano. Spostano il lettino del cadavere nella stanza delle autopsie, dove Scully ne può eseguire una.)

SCULLY: Mulder, tu sapevi già da prima che non è morto sul luogo dell’attentato.
MULDER: Così mi è stato detto. (accende una lampada)
SCULLY: Quindi secondo te è una copertura? Ma di che cosa?
MULDER: Non ne ho idea, ma ho il sospetto che quello che scoprirai si presti poco a essere catalogato o facilmente codificato. (si avvia ad uscire)
SCULLY: Mulder, aspetta! Un’autopsia richiede tempo e prima o poi qualcuno si accorgerà che qui dentro non ci dovremmo stare in teoria.
MULDER: Ci accusano della morte di quest’uomo, io gradirei sapere di cosa è morto. A te non interessa?

(Mulder esce e lascia Scully al suo lavoro.)

DUPONT CIRCLE
WASHINGTON, D.C.
4:50 AM


(Mulder raggiunge in taxi l’appartamento di Kurtzweil e davanti al palazzo trova alcune volanti della Polizia.)

MULDER: (rivolto al tassista) Dovrebbe essere lì.

(Entra nell’appartamento. I poliziotti sono al lavoro e lo stanno perquisendo.)

DETECTIVE: (rivolto ad uno dei suoi uomini) Controlla bene. Vuoi scommettere che quel porco aveva nascosto la sua riserva speciale in qualche doppio fondo? Smontate armadi, cassettiere, librerie. Non tralasciate niente.

(Mulder trova su un tavolino alcuni saggi sulla Ginecologia e Ostetricia, scritti appunto da Kurtzweil.)

DETECTIVE: (rivolto a Mulder) Scusi, lei, desidera?
MULDER: Abita qui il Dottor Kurtzweil?
DETECTIVE: Se vuole saperlo, ci sarà un motivo.
MULDER: Sì, lo sto cercando.
DETECTIVE: Se lo cerca, ci sarà un motivo.

(Mulder tira fuori il badge dell’FBI dal taschino interno della giacca e lo mostra al detective.)

POLIZIOTTO: Anche qui è pieno di cassette!
DETECTIVE: Lo stanno cercando anche i federali! Bel commercio ha messo su, eh?
MULDER: (mentre rovista fra i libri) Cioè?
DETECTIVE: Vendeva porno foto di bambini via internet. Lo cerca per qualche altra ragione?

(Mulder prende due libri, scritti sempre dal dottore. Non parlano di medicina, ma di cospirazioni. Uno si intitola “The four Horsemen of the Global Domination Cospiracy” e l’altro “Countdown to the Apocalypse”.)

MULDER: Sì... sì, avevo un appuntamento per un’ecografia dell’utero.

(Mulder fa un sorrisetto ironico e il detective capisce che era una battuta, intanto rimette a posto i libri.)

DETECTIVE: Le faccio un colpo, se prendiamo Kurtzweil?
MULDER: No, non si disturbi. (gli dà una pacca sulla spalla e va via)

(Mulder esce dal palazzo. Ci sono due poliziotti e due volanti. Si ferma sul marciapiede, guarda alla sua sinistra e vede Kurtzweil che fa capolino da un vicolo. Mulder va verso di lui senza farsi notare dagli poliziotti.)

KURTZWEIL: Ha visto che commedia? Qualcuno sa che ho parlato con lei!
MULDER: No, almeno a sentire la polizia.
KURTZWEIL: Cos’è stavolta? Ancora pedofilia? Molestie sessuali a una paziente?
MULDER: La vogliono screditare, perché?
KURTZWEIL: Perché sono pericoloso, perché io conosco troppo bene la verità!
MULDER: (sorride con ironia) Ah, sì! Quella spazzatura millenaristica che si diverte a scrivere!
KURTZWEIL: Conosce i miei saggi?

(Mulder continua a sorridergli sarcasticamente, sta per andare via, ma Kurtzweil continua a parlare.)

KURTZWEIL: Su Dallas avevo ragione, però!
MULDER: (si gira di scatto) Come faceva a saperlo?
KURTZWEIL: Sa dell’esistenza di un virus chiamato Hanta?
MULDER: Sì. E’ un virus mortale diffuso parecchi anni fa dai topi selvatici negli Stati Uniti Sud-Occidentali
KURTZWEIL: Secondo i giornali, il compito di impedire il diffondersi di una epidemia, venne affidato all’NFGE, Nucleo Federale Gestione Emergenze. Lei ha idea di quali sono i suoi effettivi poteri? In caso di emergenza nazionale l’NFGE autorizza la Casa Bianca a sospendere le garanzie costituzionali, rifletta! Perché un organismo dotato di un potere pressoché assoluto si mobilita per combattere una modesta epidemia nelle campagne texane?
MULDER: L’epidemia in realtà non era così modesta?
KURTZWEIL: No! Non si trattava di un’epidemia di virus Hanta.
MULDER: Di che si trattava?

(Nei pressi del vicolo, si sente la sirena di una volante, Kurtzweil si blocca e indietreggia per non farsi vedere. Mulder lo segue.)

MULDER: Di che si trattava?
KURTZWEIL: In gioventù, quando eravamo ancora militari, io e suo padre venimmo reclutati per un progetto, “finalizzato alla guerra biologica” ci dissero, “un virus”!
MULDER: Che cosa ha ucciso quegli uomini?
KURTZWEIL: Qualcosa a cui non crederebbero neanche i miei lettori, qualcosa che sfugge a ogni umana comprensione, qualcosa che, quando si scatenerà, avrà conseguenze oggi inimmaginabili!
MULDER: Una pestilenza?
KURTZWEIL: La pestilenza che porrà fine a tutte le pestilenze. L’arma silenziosa di una guerra silenziosa. La sistematica inoculazione di un organismo incontrollabile, che non lascia scampo agli uomini che ne sono i portatori. Ci hanno lavorato sopra per cinquant’anni! Mentre il resto del mondo combatteva asiatici e comunisti, quella gente ha negoziato in tutta segretezza un’Apocalisse preordinata!
MULDER: E con chi l’avrebbe negoziata?
KURTZWEIL: Ci può arrivare anche da solo, no? (attende qualche secondo) La data è già stabilita. Un giorno festivo. La popolazione sarà lontana dalle proprie case, il Presidente dichiarerà lo stato di emergenza e da quel momento tutti i ministeri e gli enti governativi passeranno sotto il controllo del Nucleo Federale Gestione Emergenze. Si insedierà il Governo Ombra.
MULDER: E poi danno a me del paranoico... (con sarcasmo)
KURTZWEIL: Torni subito a Dallas, agente Mulder e indaghi, o scopriremo la verità insieme al resto degli Americani... quando sarà tardi.

(Scully è ancora all’obitorio e sta eseguendo l’autopsia sul cadavere di uno dei pompieri. Sta prelevando con una grossa pinza un pezzo di costola. Mette l’osso vicino alla lampada per osservarlo meglio e si accorge che è trasparente, come se fosse vetro. Ad un tratto, sente un rumore. Vede delle ombre dietro le porte. Il soldato di guardia apre ma non c’è nessuno. Il cadavere è coperto, ma la luce della lampada è ancora accesa. Con lui ci sono due poliziotti. Scully si chiude nella cella frigorifera. Il cellulare suona. Lei apre la chiamata, ma non risponde subito.)

MULDER: (da una cabina telefonica) Scully? Sono io.
SCULLY: (sottovoce) Sì?
MULDER: Perché bisbigli?
SCULLY: Mulder, adesso non posso parlare!
MULDER: Cos’hai trovato?
SCULLY: Tracce evidenti di una massiccia infezione.
MULDER: Che tipo di infezione?
SCULLY: Non lo so.
MULDER: Ok, sta a sentire, ora vado a casa e prenoto un posto sul volo per Dallas. Prendo un biglietto anche per te.
SCULLY: Mulder, non...
MULDER: Ti prego, ho bisogno di te. Mi serve la tua consulenza.
SCULLY: Domattina ho un’altra udienza a Washington!
MULDER: Ti ci porterò in tempo, stà tranquilla! E forse con delle prove che faranno scalpore.
SCULLY: Non posso, non insistere! Mi sono già spinta molto al di là del ragionevole.
MULDER: In questa storia, di ragionevole c’è ben poco... Scully? Sei ancora lì? Scully!

(Scully sente rumori dietro la porta e interrompe la chiamata per nascondersi.)

MULDER: Scully!

(Mulder riaggancia ed esce dalla cabina. Il soldato entra nella cella, sperando di trovare qualcuno. Scully si è nascosta sotto uno dei lettini d’acciaio e il soldato non la vede.)


SCENA 8
UFFICI FBI
DALLAS, TEXAS
11:21 AM


AGENTE FBI: Temo che lei stia cercando il classico ago nel pagliaio. L’esplosione è stata talmente violenta che finora non siamo riusciti a mettere insieme granché.
MULDER: Mi interessa qualsiasi cosa esuli dalla normalità, magari proveniente dai locali dell’NFGE, dove c’erano i corpi.
AGENTE FBI: Beh, non ci aspettavamo di trovare cadaveri tra le macerie, ora sono a Washington.
MULDER: C’è altro rinvenuto in quei locali che Washington sta ancora aspettando?
AGENTE FBI: Dei frammenti ossei. Sono usciti dal setaccio stamattina. Abbiamo pensato a un’altra vittima, ma poi si è saputo che provenivano da un sito archeologico nei dintorni.
MULDER: Li avete esaminati?
AGENTE FBI: No, sono solo fossili a quanto ci risulta.

(In quel momento Scully entra nel laboratorio.)

MULDER: ( indicando Scully) Vorrei che li vedesse quella collega, se non le dispiace.
AGENTE FBI: Se sono a portata di mano l’accontento volentieri.

(L’agente va a prendere i frammenti ossei. Scully si avvicina a Mulder.)

MULDER: Hai detto che non saresti venuta.
SCULLY: Non era previsto. Oltretutto stanotte ho passato più di mezz’ora in una cella frigorifera, ma ho studiato i campioni di sangue e di tessuto prelevati dal corpo del pompiere.
MULDER: Cos’hai scoperto?
SCULLY: Qualcosa che non potrei mostrare a nessuno. Non senza suscitare quel genere di attenzione che, al momento, tendo a evitare. (Scully rivolge lo sguardo all’agente dell’FBI che la indica ad un collega) Comunque ciò che ha infettato le vittime è rivestito di uno strato proteinico che finora non avevo mai visto. La sua azione su di loro è stata estremamente rapida.
MULDER: Come è avvenuta l’infezione?
SCULLY: Questo non lo so. Ma, a meno che non risponda ai trattamenti convenzionali, potrebbe costituire una seria minaccia.

(L’agente porta loro i fossili racchiusi in alcuni porta-campioni.)

AGENTE FBI: Sono solo fossili, come le ho detto. Erano lontani dall’epicentro dell’esplosione, non ne ricaverete granché.
MULDER: La ringrazio. (rivolto a Scully) Ti dispiacerebbe dare un’occhiata a questo reperto?

(Mulder porge uno dei reperti a Scully. Lei lo prende e si avvicina al microscopio. Appoggia un frammento sul vetrino e lo osserva ingrandito dalle lenti. Quando si accorge di cosa si tratta, il suo volto cambia. Mulder capisce subito che i frammenti hanno la stessa infezione.)

MULDER: (rivolto all’agente) Da quale località ha detto che provengono?
AGENTE FBI: Glielo faccio vedere sulla carta.

(Vicini al luogo della caverna intanto, dei bambini giocano in un cortile. Uno di loro si arrampica in cima ad uno scivolo e vede l’insediamento. All’interno di una delle tende, un tubo grigio viene spostato via dall’entrata della caverna. Fuori c’è un’altra grossa barella-incubatrice, agganciata ad un muletto. Ci sono alcuni uomini, fra cui Bronshweig.)

BRONSHWEIG: (osserva la barella, poi si rivolge agli uomini) Voglio che tutte le regolazioni siano verificate e ricalibrate. Voglio una temperatura costante di due gradi sotto zero, quando trasferiremo il soggetto dopo la somministrazione del vaccino.

(Bronshweig scende nella caverna con addosso una tuta ermetica. Entra nella stanza montata appositamente per il corpo infettato del pompiere. Gli si avvicina e vede che l’organismo ospite non c’è. Il petto del pompiere è completamente squarciato. Bronshweig è sconvolto e si guarda intorno. Si avvicina alla scaletta per risalire.)

BRONSHWEIG: E’ uscito!
UOMO: Come?!
BRONSHWEIG: Ha abbandonato l’ospite! (sale la scala) L’incubazione è terminata.

(Si ferma a metà, si volta e vede l’alieno nascosto nell’ombra della caverna.)

UOMO: Cosa c’è?
BRONSHWEIG: Aspetti! Lo vedo. (scende di nuovo) Oh! Bontà divina!
UOMO: Lo vede ancora?
BRONSHWEIG: Sì! (tira fuori il vaccino da un piccolo marsupio) Altro che piccoli omini verdi! Ho bisogno di voi quaggiù!

(Prepara la siringa, riempiendola col vaccino. Quando guarda di nuovo nell’angolo però, l’alieno non c’è più. La creatura si è avvicinata a all’uomo. Nella penombra si riesce a vedere il profilo dell’extra-terrestre. I suoi occhi sono grandi, gli artigli piano, piano escono fuori dalle dita. Con una velocità ed una violenza inaudite, la creatura si scaglia furiosamente contro Bronshweig. L’uomo che guarda dall’alto impallidisce. Una lotta feroce si consuma nella caverna. Bronshweig è a terra, ormai la sua pelle è lacerata dagli artigli dell’alieno. Trova la forza di inoculare il vaccino. L’alieno strilla e fugge via. Alcuni uomini osservano dall’alto, uno di loro si era preparato a scendere. Con le ultime forze Bronshweig si aggrappa alla scala per risalire. E’ ricoperto di sangue e ha ferite profonde sul volto.)

BRONSHWEIG: Presto! Ho bisogno di aiuto!!

(Gli uomini sopra di lui tolgono la scaletta, chiudono ermeticamente l’entrata della caverna e cominciano a ricoprirla di sabbia.)

BRONSHWEIG: Ma cosa fate? Cosa fate??!! (Urlando) Oh mio Dio!

(Nella caverna ritorna il buio, Bronshweig piange e si lamenta per la paura. Viene di nuovo attaccato dall’alieno. Per lui è la fine.)


SCENA 9
CONTEA DI SOMERSET
INGHILTERRA


(Alcuni bambini giocano nel giardino di una villa. L’Uomo Distinto li sta osservando dal patio mentre sorseggia una tazza di tè.)

DOMESTICO: Il signore è desiderato al telefono.

(L’Uomo Distino rientra in casa per rispondere alla chiamata.)

UOMO DISTINTO: Sì?
UOMO CHE FUMA: Siamo in allerta, il gruppo si riunisce.
UOMO DISTINTO: E’ in atto un’emergenza?
UOMO CHE FUMA: Sì, l’appuntamento è per stasera, a Londra. Si studierà una strategia.
UOMO DISTINTO: Chi ha convocato la riunione?
UOMO CHE FUMA: Strughold. Era a Tunisi, è partito poco fa.

(Si sentono delle urla provenire dal giardino. L’Uomo Distinto mette giù il telefono, guarda fuori dalla finestra e vede che il nipote, giocando, ha avuto un infortunio.)

LONDRA, INGHILTERRA
6:47 PM


(L’Uomo Distino scende da una macchina nera davanti ad un palazzo. C’è un uomo che lo aspetta.)

UOMO DISTINTO: E’ arrivato Strughold?
UOMO: (chiude lo sportello della macchina) Sì, signore. La attendono in biblioteca.

(Entra nella biblioteca. Tutti i membri del Consorzio stanno guardando un video di sorveglianza, quello di Mulder e Scully nell’obitorio.)

STRUGHOLD: Eravamo in apprensione. Alcuni di noi hanno fatto un lungo viaggio, eppure lei arriva per ultimo.
UOMO DISTINTO: Domando scusa. Mio nipote è caduto e si è rotto una gamba.
STRUGHOLD: Per ingannare la noia dell’attesa, abbiamo guardato dei video che ci preoccupano ulteriormente.
UOMO DISTINTO: Ulteriormente rispetto a cosa?
STRUGHOLD: Siamo costretti a rivedere la nostra posizione e il nostro piano per alcuni eventi biologici che si impongono all’attenzione.
ANZIANO #1: Il virus ha subito una mutazione.
UOMO DISTINTO: Dando luogo a cosa?
STRUGHOLD: A una nuova entità biologica extraterrestre.
UOMO DISTINTO: Misericordia divina!
STRUGHOLD: La configurazione dell’infezione di massa deve indurci a riconsiderare la filosofia stessa del nostro apporto alla loro operazione.
UOMO DISTINTO: Qui non si tratta più di colonizzazione, stiamo parlando di ripopolamento incontrollato! Tutto il lavoro di questi decenni! Se fosse vero, vorrebbe dire che ci hanno strumentalizzati, che siamo vittime di un inganno!
ANZIANO #2: Potrebbe sempre essere un caso isolato.
UOMO CHE FUMA: E chi ce lo assicura?
STRUGHOLD: Comunicheremo loro cosa abbiamo scoperto e le nostre conclusioni, mettendo a disposizione uno dei corpi infettati dall’organismo in incubazione.
UOMO DISTINTO: E con quali speranze? Per sentirci dire che è vero? Che non siamo altro che materia digeribile finalizzata alla nascita di nuove stirpi aliene? Collaborando non faremo che elemosinare il nostro annientamento.
STRUGHOLD: Collaborare è la nostra ultima e unica possibilità di salvezza.
UOMO CHE FUMA: Hanno bisogno di noi per ultimare i preparativi.
STRUGHOLD: Continueremo ad usarli come loro stanno usando noi. Guadagneremo il tempo necessario per mettere a punto... il nostro vaccino.
UOMO DISTINTO: A quanto vedo il mio ritardo ha sortito gli effetti di un’assenza. E’ già stata elaborata una strategia.
UOMO CHE FUMA: C’è un’altra complicazione. Mulder ha visto il cadavere di una delle presunte vittime dell’attentato.

(L’attenzione dei presenti si sposta sul video di sorveglianza.)

UOMO CHE FUMA: E ora è tornato a Dallas. Qualcuno gli ha dato un’imbeccata.
UOMO DISTINTO: Di chi si tratta?
UOMO CHE FUMA: Di Kurtzweil, pensiamo.
UOMO DISTINTO: Nessuno è disposto a credere a Kurtzweil. O ai suoi libercoli. E’ un eccentrico farneticante.
ANZIANO #1: Mulder però gli crede.
UOMO CHE FUMA: Allora Kurtzweil va eliminato.
STRUGHOLD: La stessa cosa vale per Mulder.
UOMO DISTINTO: Uccidete Mulder e le ossessioni di un singolo si trasformeranno come per incanto in una crociata.
STRUGHOLD: E allora non ci rimane che privarlo di quanto ha di più caro. Qualcosa che ami più della sua stessa vita.


SCENA 10

(In Texas, Mulder e Scully sono nei pressi della caverna.)

SCULLY: Non so che dire, Mulder. Io qui non vedo segni di scavi archeologici o di sondaggi di altra natura.
MULDER: Eppure il posto è questo. E’ qui che i fossili sono stati dissotterrati. Tu sei sicura che sono stati infettati dal medesimo virus che hai visto all’obitorio?
SCULLY: La porosità del tessuto osseo era la stessa, come se il virus, o l’agente microbico, lo stesse decomponendo.
MULDER: E tu quel virus non l’hai mai visto prima.
SCULLY: No.
MULDER: Ok. Guarda là, dà un’occhiata.

(La loro attenzione si sposta verso alcuni giochi per bambini, scivoli e altalene.)

MULDER: Quel prato non ti sembra appena fatto?
SCULLY: È un po’ troppo verde per questo clima.
MULDER: Mmh (annuisce e si china per toccare il prato) La terra è secca per almeno due dita. E’ stato impiantato di recente.
SCULLY: Sono nuove di fabbrica anche le attrezzature.
MULDER: E non c’è impianto di irrigazione. Qualcuno sta coprendo le proprie tracce.

(Si avvicinano i tre amici di Stevie, in sella alle loro biciclette.)

MULDER: Ragazzi! Scusate!
SCULLY: Abitate nei paraggi?
BAMBINO #1: Sì.
MULDER: Avete visto fare degli scavi laggiù?
BAMBINO #1: Di questo non possiamo parlare.
SCULLY: Di questo non potete parlare? Chi ve l’ha detto?
BAMBINO #2: Nessuno.
MULDER: Nessuno? Lo stesso nessuno che ha costruito il campo giochi? E che vi ha regalato le biciclette nuove?
SCULLY: Fareste bene a rispondere.
BAMBINO #1: Non sappiamo neanche chi siete.
SCULLY: Siamo Agenti dell’FBI.
BAMBINO #1: Non siete dell’FBI, non ci credo.
MULDER: Come fai a dirlo?
BAMBINO #1: Avete l’aria tutti e due di venditori a domicilio.

(Mulder e Scully ridono, divertiti. Mulder estrae il tesserino dalla tasca.)

MULDER: Interessa un tesserino?

(I bambini si guardano.)

BAMBINO #2: Sono andati via un’ora fa.
BAMBINO #1: Sì.
BAMBINO #3: In quella direzione.

(Tutti e tre indicano la propria destra. Mulder e Scully si mettono in viaggio nella direzione indicata dai ragazzini, a bordo della loro auto. La strada è dritta ed attraversa una zona arida e secca.)

MULDER: Autocisterne senza scritte, da quando in qua gli archeologi girano con le autocisterne?
SCULLY: Non lo so, Mulder. (mentre studia la cartina stradale)
MULDER: E poi per andare dove?
SCULLY: E’ la prima domanda a cui rispondere, se vogliamo trovarli.

(Si fermano ad un incrocio.)

MULDER: Che opzioni abbiamo, Scully?
SCULLY: Cento chilometri di niente nelle due direzioni.
MULDER: Per te da che parte sono andati?
SCULLY: Hai due possibilità, di cui una sbagliata.
MULDER: Io dico a sinistra.
SCULLY: Non so perché, io dico a destra, invece.

(Mulder guarda le strade che si incrociano, batte nervosamente la mano sul volante. Alla fine, tira dritto verso una strada non asfaltata che si apre di fronte a loro. Scully lo guarda dubbiosa.)

MULDER: Cinque anni insieme e quante volte mi sono sbagliato, Scully? (Scully ripiega la cartina e lo guarda con un sorriso ironico) Mai. Almeno riguardo alle strade!

(Continuano a percorrere la strada desolata. Scende la notte e proseguono fin quando arrivano a dei binari. Scendono dalla macchina, Scully è alquanto infastidita.)

MULDER: Però sulla bomba avevo ragione io.
SCULLY: Perfetto! E’ il massimo!
MULDER: Cosa?
SCULLY: Teoricamente tra undici ore dovrei essere a Washington per un’udienza, dal cui esito potrebbe dipendere una delle più grandi decisioni della mia vita. E dove mi ritrovo? Nel centro di Nientopoli, Texas, a caccia di autocisterne fantasma!
MULDER: (con l’aiuto dei fari dell’auto, osserva la cartina stradale) Non a caccia di autocisterne, a caccia di prove.
SCULLY: Ma prove di cosa?
MULDER: La bomba di Dallas è scoppiata per nascondere qualcosa, corpi infettati da un virus che tu stessa hai individuato.
SCULLY: Si trasporta benzina con le autocisterne, si trasporta gas con le autocisterne, non si trasportano virus con le autocisterne!
MULDER: Potrebbero trasportare virus con queste autocisterne.
SCULLY: Come sarebbe a dire? Mulder? Mi nascondi qualcosa? Mulder?
MULDER: (cerca di chiudere la cartina) Il virus potrebbe essere extraterrestre...
SCULLY: Lo sapevo! Mulder, io...

(In quel momento si accende il semaforo e l’annesso segnale acustico che annunciano l’arrivo di un treno. Mulder lo vede arrivare sulla sinistra.)

SCULLY: Che c’è?

(Mulder si avvicina ai binari.)

SCULLY: Che c’è? Mi rispondi?

(Ci sono un sacco di vagoni adibiti al trasporto di merci. Alla fine della lunga coda, ci sono le autocisterne senza scritte. Mulder e Scully si guardano sbalorditi, rientrano in macchina e seguono il treno percorrendo una strada laterale.)


SCENA 11

(Si fermano e scendono dalla macchina.)

SCULLY: Secondo te cosa sono?
MULDER: Non ne ho la più pallida idea.

(Cominciano a scendere dalla collina. Davanti a loro si vede il treno che sta per arrivare a destinazione: due enormi cupole bianche circondate da una vasta coltivazione di granturco. I due agenti si preparano ad attraversare il campo.)

SCULLY: Mi piace poco, Mulder.
MULDER: A me pochissimo.
SCULLY: Non ti viene in mente di chi può essere la trovata di coltivare granturco in pieno deserto?
MULDER: Mah... quelle potrebbero essere confezioni giganti di pop-corn apri e cuoci!

(Una volta giunti al termine del campo, davanti a loro si ergono imponenti le due cupole. Entrano in una di esse. Vengono spaventati da una raffica d’aria causata da alcune ventole posizionate sopra di loro. Davanti si trovano una sorta di griglie quadrate. Strutture simili sono disposte anche in alto.)

SCULLY: Fa freddo qui dentro. C’è un impianto di condizionamento.
MULDER: E a cosa servirebbe?
SCULLY: Ho l’impressione che ci troviamo al di sopra di una struttura più grande, sembra un sistema di ventilazione.

(Mulder improvvisamente si ferma.)

MULDER: Aspetta, aspetta un momento, hai sentito?

(Vanno verso le griglie.)

SCULLY: Sento un ronzio.
MULDER: Mmh.
SCULLY: Tipo elettricità. Alta tensione, forse.

(Mulder si piega e appoggia l’orecchio ad una delle griglie. Scully guarda in alto.)

MULDER: Forse. O forse no.

(All’improvviso le griglie sulle loro teste si aprono.)

MULDER: Scully?
SCULLY: Sì?
MULDER: Scappa!

(Anche le griglie a terra si aprono ed escono migliaia e migliaia di api. Mulder cerca di proteggersi con la giacca, si gira per assicurarsi che Scully lo stia seguendo verso l’uscita.)

MULDER: Scully!
SCULLY: Non vedo niente!

(Mulder torna indietro e la afferra per il polso.)

MULDER: Di qua, di qua!

(Escono fuori.)

MULDER: Ti hanno punta?
SCULLY: Credo di no.

(La loro attenzione si sposta subito su alcuni rumori e luci che provengono dal campo di granturco. Sono due elicotteri neri che puntano dritti verso di loro. Mulder e Scully iniziano a correre affannosamente nel campo di granturco. Ad un certo punto i due si dividono l’uno dall’altra.)

MULDER: Scully dove sei? Scully!!! Scully!! Rispondi!

(Il rumore degli elicotteri è troppo assordante.)

MULDER: Scully! Scully!!! Dove sei? Scully!
SCULLY: Mulder!
MULDER: Scully!!!
SCULLY: Mulder!
MULDER: Scully, mi senti?!
SCULLY: Mulder!
MULDER: Scully!

(Mulder esce dal campo e continua a chiamare Scully.)

MULDER: Scully! Scully!!
SCULLY: (segue il suono della sua voce) Mulder!
MULDER: Scully!!! Rispondi!
SCULLY: (sbuca alle sue spalle) Mulder!

(Gli elicotteri sono andati via. Mentre tornano verso la macchina, Scully si volta indietro.)

SCULLY: Dove sono andati?
MULDER: Dai!


SCENA 12
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
COMMISSIONE DI INDAGINE DISCIPLINARE


(Il vicedirettore Jana Cassidy guarda nervosamente l’orologio. Fuori dall’ufficio, Skinner aspetta Scully che è in ritardo per l’udienza. Finalmente arriva, in tutta fretta. Skinner rientra e lei prima di seguirlo, cerca di sistemarsi capelli e vestiti.)

SKINNER: (rivolgendosi al resto dei suoi colleghi) E’ arrivata.

(Skinner tiene la porta aperta e Scully entra. Si avvia verso la sedia portando con sé una valigetta.)

CASSIDY: Agente speciale Scully.
SCULLY: Domando scusa per il ritardo. Ho acquisito nuove prove.
CASSIDY: Nuove prove di cosa?

(Dalla ventiquattrore tira fuori in una bustina, uno dei frammenti ossei.)

SCULLY: Questi sono frammenti ossei fossilizzati, che ho avuto modo di analizzare e che sono stati rinvenuti sul luogo dell’esplosione a Dallas.
CASSIDY: Si è recata di nuovo a Dallas?
SCULLY: Infatti.

(Nel frattempo, Mulder è con Kurtzweil nel bar dove i due si erano precedentemente incontrati.)

KURTZWEIL: Trovato qualcosa?
MULDER: Sì. E’ un centro di ricerca in apparenza. Una sostanza che hanno estratto dal sottosuolo è stata portata là con delle cisterne.
KURTZWEIL: Che sostanza?
MULDER: Non potrei giurarlo, ma è un virus. Ne sono convinto.

(Intanto Scully prosegue il suo incontro con la commissione.)

SCULLY: Inoltre, ho fondati motivi per ritenere che... che fosse coinvolto in una certa misura l’agente speciale in capo Darius Michaud.
CASSIDY: Queste sono affermazioni di particolare gravità, agente Scully.
SCULLY: Ne sono cosciente.

(Mulder e Kurtzweil continuano la loro conversazione.)

KURTZWEIL: Siete riusciti a entrare?
MULDER: Qualche istante, finché non siamo stati scoperti.
KURTZWEIL: Ma qualcosa avrete visto?
MULDER: Api, soprattutto. E campi di granturco.

(Udienza)

CASSIDY: E ha prove esaurienti di quanto afferma, tali da porre in relazione con l’attentato i fatti descritti?
SCULLY: Non completamente esaurienti, almeno per ora...

(Dal colletto della giacca di Scully si vede spuntare un’ape.)

SCULLY: ... però siamo... siamo vicini... siamo entrambi impegnati nell’acquisizione di queste prove.
CASSIDY: Entrambi?
SCULLY: Io e l’agente Mulder.

(Di nuovo nel bar)

MULDER: Che ruolo hanno?
KURTZWEIL: La sua opinione qual è?
MULDER: Le api sono il veicolo, e il granturco è geneticamente manipolato in modo che nel polline si annidi il virus.
KURTZWEIL: E’ un’ipotesi che regge...

(Il Dottore si pulisce la bocca col tovagliolo e si alza dal tavolo.)

MULDER: (mentre si alza) Ipotesi? Come sarebbe a dire ipotesi? Ehi! Lei non era quello che sa tutto? (Lo afferra per la giacca)
KURTZWEIL: Sì... cioè, quasi tutto.
MULDER: Non conosceva mio padre?
KURTZWEIL: Come le ho detto, eravamo grandissimi amici.
MULDER: (gridando) Lei mi sta usando e basta!
KURTZWEIL: Ma come usando?
MULDER: Mi sta usando per ottenere informazioni per i suoi libri del cazzo!!
KURTZWEIL: Abbassi la voce, la prego!

(Kurtzweil esce dalla porta di servizio e Mulder lo segue.)

MULDER: Kurtzweil! Si fermi!
KURTZWEIL: Lei sarebbe nella merda fino al collo se non fosse per me! Se ha visto quello che ha visto, è me che deve ringraziare! Io qui sto rischiando il culo, se lo vuol proprio sapere!
MULDER: Il culo di chi? Sono io quello che stanotte veniva braccato da due elicotteri!
KURTZWEIL: Non si chiede come mai, nonostante tutto, è qui a raccontarmelo? Non commette mai errori quella gente!

(Kurtzweil va via, Mulder resta immobile quando ad un tratto sente un rumore. Vede un uomo aggirarsi sulle scale antincendio del palazzo accanto. Sicuramente ha ascoltato tutta la loro conversazione. L’uomo, in men che non si dica, scompare nel palazzo. Mulder corre via per andare dritto a casa sua. Entra nel suo appartamento, lancia il giubbotto di pelle sul divano, si siede dietro la scrivania e da uno dei cassetti, tira fuori un vecchio album di fotografie. Lo sfoglia e si accorge che in una foto c’è Kurtzweil da giovane con la sua famiglia. Sente bussare alla porta, rimasta socchiusa. E’ Scully.)

MULDER: Che cos’hai?
SCULLY: Salt Lake City, Utah. Trasferita con effetto immediato. Ho già dato a Skinner la mia lettera di dimissioni.
MULDER: Non puoi mollare proprio adesso, Scully.
SCULLY: Sì che posso mollare. Sono stata un po’ incerta se dirtelo o no personalmente...
MULDER: (alzando un po’ la voce) Scully, siamo a un passo dalla verità, l’abbiamo in pugno!
SCULLY: No, tu sei a un passo dalla verità. Ti prego, è già così difficile.
MULDER: (si alza e va verso di lei) Dopo tutto quello che hai visto stanotte? Dopo tutte le cose che hai scoperto, prendi e te ne vai?
SCULLY: L’ho già fatto, e indietro non si torna.
MULDER: Scully, ragiona, ho bisogno di te.
SCULLY: Di me non hai alcun bisogno. Anzi, semmai è il contrario. Sono stata una palla al piede. Ciao.

(Scully esce, Mulder esita qualche istante, poi la segue e si fermano a parlare nel corridoio.)

MULDER: Se vuoi raccontartela così per andar via con la coscienza pulita, padronissima però ti sbagli!
SCULLY: Per quale altro scopo anni fa mi avrebbero assegnato a te? Se non per invalidare il tuo lavoro, per metterti un freno, per imbrigliarti.
MULDER: Sei stata la mia salvezza. Per quanto odioso e frustrante mi apparisse talvolta, il tuo insopportabile razionalismo mi ha evitato di prendere migliaia di cantonate. L’onestà l’ho imparata da te. Mi hai fatto diventare adulto. Io ti devo tutto quello che sono, invece tu a me non devi niente. Non so se me la sento di andare avanti da solo. Non so neanche se ci riuscirei. E se mollo adesso gliela do vinta.

(Scully si commuove mentre ascolta Mulder. Dopo un breve istante di silenzio i due si abbracciano e rimangono stretti l’uno all’altro per alcuni momenti. Scully interrompe l’abbraccio per baciare Mulder sulla fronte e posare poi la sua fronte su quella di Mulder. Mulder prende il viso di Scully tra le sue mani per guardarla nuovamente negli occhi. Dopo alcuni interminabili momenti in cui i due si osservano senza dire una parola, Mulder china il suo viso verso di quello di lei per baciarla. Le loro labbra stanno per sfiorarsi quando...)

SCULLY: (toccandosi dietro al collo) Ahi! Gesù!
MULDER: Perdonami.
SCULLY: No, mi ha punto qualcosa.

(Dalla camicia, tira fuori l’ape.)

MULDER: (controlla che non ci siano altre api nel colletto poi la massaggia delicatamente sulla parte punta e la abbraccia di nuovo) Si era nascosta sotto il colletto.
SCULLY: Mulder... sto male, mi sento strana.
MULDER: Cos’hai?
SCULLY: (con voce flebile) Mi è venuto un dolore lancinante... in mezzo... al torace...
MULDER: Cosa? Scully! (la regge mentre lei si accascia)
SCULLY: Ho le funzioni motorie alterate...
MULDER: (la sdraia sul pavimento) Scully, appoggiati a me!
SCULLY: Il.. il.. polso è filiforme... e sento... sento uno strano sapore in fondo alla gola.
MULDER: Stai andando in shock anafilattico.
SCULLY: No, escluso, non ho allergie.
MULDER: Torno subito.

(Mulder corre nel suo appartamento e chiama immediatamente il pronto intervento.)

VOCE AL TELEFONO: Polizia. Dica pure.
MULDER: (al telefono) Sono l’agente speciale Mulder, ho un’emergenza, una collega in condizioni gravissime!

(I paramedici mettono Scully sulla barella e la portano, incosciente, sull’ambulanza.)

PARAMEDICO: Mi sente? Può dirmi come si chiama? Contrazione di gola e laringe, via aeree libere, sbrighiamoci a portarla giù, forza. Fammi posto, attenzione!
MULDER: Diceva di sentire uno strano sapore in gola, non ha mai manifestato allergie alle api, ma quella che l’ha punta potrebbe essere portatrice di un virus!
PARAMEDICO: Un virus?
MULDER: Ditelo al medico che la visiterà, ditegli che potrebbe averla infettata un virus. A proposito, in che ospedale la portate? Dove la portate?

(I paramedici portano Scully dentro l’ambulanza e chiudono il portellone mentre parlano fra di loro, ignorando Mulder. Mulder va dal paramedico alla guida.)

MULDER: (spazientito) Mi dite in che ospedale la state portando?

(Il paramedico non risponde e osserva Mulder in modo insistente. All’improvviso estrae la pistola e spara a Mulder, che si accascia a terra. L’ambulanza parte lasciando Mulder sulla strada, mentre in lontananza si sente la sirena di un’altra ambulanza che sta arrivando. L’immagine sfuma sull’aeroporto. C’è un aereo che sta facendo manovra. Davanti al velivolo, c’è un camion in cui si trova Scully sistemata all’interno di una barella-incubatrice. Scully viene caricata sull’aereo da alcuni uomini dove la aspetta l’Uomo che Fuma.)


SCENA 13
OSPEDALE


(Si sentono le voci dei Lone Gunmen)

BYERS: Ma cosa fai?
LANGLY: Voglio vedere come è fatto dentro!
BYERS: Rimettilo dove’era!
LANGLY: E chi glielo tocca, figurati!
FROHIKE: Si sta svegliando!
LANGLY: E’ uscito dal letargo?

(Mulder apre leggermente gli occhi. Ha delle bende intorno alla testa.)

LANGLY: Ciao, Mulder.
FROHIKE: Come va?
MULDER: Oddio... Leone Codardo, Spaventapasseri e Toto.

(I tre si guardano perplessi mentre Mulder ridacchia.)

MULDER: Perché sono qui?
BYERS: Un proiettile ti ha colpito di striscio all’osso temporale.
LANGLY: Tre centimetri più a sinistra e suonavi l’arpa su una nuvola.
FROHIKE: Sei arrivato che eri già in stato di incoscienza.
MULDER: (si alza di scatto) Dov’è Scully?
BYERS: Risulta che tu hai fatto una telefonata alla polizia, ma evidentemente, è stata intercettata.
FROHIKE: Scully ha avuto una grave reazione a un’ape africanizzata che abbiamo trovato sul tuo pianerottolo.

(Mulder si alza dal letto, barcollante. Nella stanza d’ospedale arriva il vicedirettore Skinner.)

MULDER: Devo andare a cercarla!
SKINNER: Mulder, cosa crede di fare?! Lei di qui non si muove!
MULDER: Ma non capisce... che c’è una relazione con l’attentato!
SKINNER: Mi dica dov’è, la troverò io.
MULDER: Io non lo so dov’è, ma ho in mente qualcuno che potrebbe saperlo.
SKINNER: Da solo, senza protezione? Quanta strada può fare? Perché le saranno addosso nel preciso istante che lascerà questa stanza!
LANGLY: Ti possiamo aiutare?
MULDER: Fate spogliare Byers.
BYERS: Scusa??
MULDER: Mi servono i tuoi vestiti.

(Mulder si toglie la benda. Fuori dalla stanza, a pochi metri dalla porta, c’è un uomo non identificato. Legge un quotidiano, all’orecchio porta un auricolare. Dalla stanza escono Frohike e Langly. Coprono la visuale della porta e dopo pochi secondi esce Mulder, camuffato con i vestiti di Byers. L’uomo si avvicina alla stanza per dare un’occhiata dentro. Nel letto con la benda alla testa c’è Byers, Skinner fa avanti e indietro mentre parla al cellulare. Mulder riesce ad uscire, fa una chiamata dal cellulare. Frohike e Langly restano in ospedale.)

MULDER: (al telefono) Sono Mulder.

(Una volta fuori, Mulder corre da una parte all’altra della strada in mezzo al traffico. Si libera della giacca, lasciandola sul marciapiede. Nel frattempo Kurtzweil arriva nel vicolo dietro al bar, il luogo d’incontro con Mulder. Si guarda alle spalle, in modo quasi paranoico. Apre la porta secondaria e davanti a lui compare l’Uomo Distinto.)

UOMO DISTINTO: Il Dottor Kurtzweil, suppongo. Il Dottor Alvin Kurtzweil.

(Kurtzweil arretra, cerca di fuggire, ma il vicolo viene bloccato da una limousine. Dall’altra parte del locale entra Mulder, sudato e disfatto, tutti lo guardano. Si inoltra nel bar, dà un’occhiata in giro, ma di Kurtzweil nemmeno l’ombra, così esce dalla porta secondaria. Vede l’Uomo Distinto ed il suo autista che chiudono il bagagliaio della macchina.)

UOMO DISTINTO: Signor Mulder.
MULDER: E il Dottor Kurtzweil?
UOMO DISTINTO: Come è venuto, se ne è andato.
MULDER: Voglio sapere dov’è Scully!
UOMO DISTINTO: Le istruzioni per salvare Scully e quanto occorre per salvarle la vita.

(L’Uomo Distinto tiene in mano un sacchettino contenente il vaccino. Fa segno a Mulder di salire in macchina.)

UOMO DISTINTO: Si accomodi.

(L’autista apre lo sportello. Mulder è insospettito. Va verso la macchina. I due si guardano con circospezione. L’auto esce dal vicolo e sullo sfondo si vede il monumento di Capitol Hill. L’Uomo Distinto porge a Mulder il sacchettino che tiene in mano fin da prima.)

MULDER: Cosa contiene?
UOMO DISTINTO: Un vaccino contro il virus che ha infettato l’agente Scully. E’ un composto ancora instabile, va somministrato entro novantasei ore. Non le resta molto tempo. Quelle sono le coordinate.
MULDER: E’ un tranello.
UOMO DISTINTO: No. Quantunque non abbia il modo di provarlo. Il virus è di origine extraterrestre. Non ne sappiamo quasi nulla, salvo che è stata la prima forma di vita ad abitare questo pianeta.
MULDER: Un virus?
UOMO DISTINTO: Cos’è un virus? Se non una forza colonizzatrice che non può essere sconfitta, nascosta nell’oscurità di una caverna, ha atteso la mutazione e sferrato l’attacco.
MULDER: Questo il vostro complotto mirava a occultare? Una malattia?
UOMO DISTINTO: Ma no, per amor del cielo! Capovolga la prospettiva. In realtà il virus Ebola e l’AIDS, in termini evolutivi, sono gli ultimi arrivati. Questo organismo, invece, camminava sulla Terra ancora prima dei dinosauri.
MULDER: (ride ironicamente) Camminava, addirittura!
UOMO DISTINTO: I suoi alieni, agente Mulder. I suoi omini verdi. Sono giunti qui milioni di anni fa. Durante l’ultima glaciazione alcuni ripartirono, altri rimasero in stato di latenza sotto forma di agenti patogeni evoluti, aspettando di essere riportati alla vita dai progenitori alieni, e sarebbero tornati a colonizzare il Pianeta servendosi di noi come ospiti. E contro questo non abbiamo difese, a parte un vaccino instabile. Capisce perché tanta segretezza? Perché uomini di valore, uomini come suo padre, occultarono la verità. Prima di Dallas ci illudevamo che il virus ci avrebbe solo dominati, che l’infezione di massa ci avrebbe ridotti in schiavitù. Immagini il nostro sgomento quando avvenne la mutazione. La mia organizzazione ha dovuto cooperare con gli alieni dando vita a programmi come quello a cui ha assistito, per mettere le mani sul virus, con la speranza di poter sviluppare in segreto una cura.
MULDER: Una cura per salvarvi il culo!
UOMO DISTINTO: Sopravvivere. E’ la nostra unica parola d’ordine. Suo padre fu il solo a dimostrarsi scettico.
MULDER: Mio padre sacrificò Samantha, la consegnò nelle loro mani.
UOMO DISTINTO: Senza l’ausilio del vaccino, gli unici che supereranno indenni l’olocausto virale, saranno gli individui immuni, gli ibridi generati dalla clonazione. Sua sorella fu consegnata agli alieni e inserita nel programma di replicazione per un unico motivo.
MULDER: Per renderla un ibrido... e consentirle di sopravvivere.
UOMO DISTINTO: Suo padre rifiutò l’egoismo e scelse la speranza. E voi due eravate il suo ponte verso il futuro. Si augurava che lei riuscisse a scoprire la verità sul progetto, che riuscisse a fermarlo, che riuscisse a sfidare il futuro.

(L’Uomo Distinto ha un’espressione impassibile sul suo volto, Mulder, invece, è incredulo.)

MULDER: Perché mi racconta queste cose?
UOMO DISTINTO: Per amore dei miei nipotini. Quando ciò che le ho detto verrà divulgato, io non sarò più tra i vivi.

(L’auto continua la sua marcia nelle strade buie di Washington.)

MULDER: Dov’è il Dottor Kurtzweil? Vorrei scendere se non le secca. (rivolgendosi all’autista) Si fermi, voglio scendere!
UOMO DISTINTO: (incrocia la sguardo dell’autista nello specchietto retrovisore) Procediamo.

(La macchina ora procede per una traversa isolata. L’autista si ferma e spegne il motore. Mulder cerca di aprire lo sportello, ma la porta è bloccata.)

UOMO DISTINTO: Le persone con cui lavora non si fermeranno dinanzi a nulla pur di accaparrarsi la loro parte nell’inevitabile futuro.

(L’Uomo Distinto ha in mano una pistola.)

UOMO DISTINTO: Ho avuto l’ordine di uccidere Kurtzweil... e di uccidere anche lei.

(L’uomo spara inaspettatamente all’autista direttamente alla testa. Schizzi di sangue arrivano anche sul viso di Mulder.)

UOMO DISTINTO: Non si fidi di nessuno, Mulder.

(L’uomo scende dalla vettura.)

UOMO DISTINTO: Scenda, per favore.
MULDER: (ancora scioccato) Perché? Ormai la tappezzeria è rovinata...
UOMO DISTINTO: Le ho chiesto di scendere.

(Mulder scende dall’auto.)

UOMO DISTINTO: Ogni minuto può esserle prezioso. Di ciò che le ho consegnato gli alieni ignorano ancora l’esistenza. Il vaccino è in suo possesso e a tutt’oggi è l’unica difesa contro il virus. Introdurlo in ambiente alieno potrebbe comportare l’immediato fallimento del piano di colonizzazione su cui per cinquant’anni abbiamo steso un manto di assoluta segretezza.
MULDER: Come sarebbe a dire “potrebbe”?
UOMO DISTINTO: Pensi a trovare l’agente Scully. Solo allora si renderà conto della portata e della vastità del progetto. Vada.

(Punta la pistola contro Mulder.)

UOMO DISTINTO: Non perda tempo!

(Mulder si allontana dall’auto e dall’uomo. L’Uomo Distinto si accerta che Mulder si sia allontanato abbastanza e rientra nella macchina. Appena chiude lo sportello, il veicolo esplode, la deflagrazione è talmente potente che scaraventa Mulder a terra. Mulder controlla che la boccetta con il vaccino sia ancora integra, si rialza e corre via.)


SCENA 15
TERRA DI WILKES, ANTARDIDE
48 ORE DOPO


(Nel mezzo di un’infinita distesa di neve, si vede avanzare in lontananza un gatto delle nevi. All’interno c’è Mulder. Batte un colpo sull’indicatore del livello del carburante e l’ago scende giù di colpo. La benzina è quasi finita. Fermo in mezzo al nulla,controlla le coordinate: Base 1, 83.00° Sud Latitudine, 63.00° Est Longitudine, 326 piedi. E’ nel punto giusto. Davanti a lui c’è una duna bianca da cui spuntano delle rocce. Mulder si arrampica e una volta in cima, mentre prende il binocolo si accorge che nella pianura sottostante c’è un’installazione umana. Si stende a terra per non essere visto. Dal binocolo vede che ci sono delle strutture simili a degli igloo e quattro gatti delle nevi. Due uomini se ne vanno a bordo di uno di questi veicoli. Mulder ripone il binocolo nel piumino e si avvia verso l’installazione. Mentre corre affannosamente nella neve alta, ad un tratto lo strato di neve e ghiaccio cede e lui cade all’interno di un lungo tunnel. Mulder si rialza mezzo intontito e dolorante. Ai suoi piedi trova un’altra imboccatura che si dirige verso il basso. Mulder si sdraia in avanti, si inoltra all’interno e percorre un cunicolo metallico ricoperto di ghiaccio e neve. Al termine del tubo, per non cadere nel vuoto, Mulder si gira per atterrare in piedi sul terreno sottostante. Accende la torcia e vede una sorta di crio-incubatrici poste verticalmente lungo il corridoio dove si trova. Cammina guardandosi intorno. Si ferma ad osservarne una, spazza via la neve che ricopre il vetro esterno e all’interno scorge il volto di un alieno completamente ghiacciato.)

(Nel frattempo in superficie, l’Uomo che Fuma ed uno dei suoi uomini si fermano con il gatto delle nevi dietro a quello di Mulder. L’Uomo che Fuma lo guarda assorto mentre continua a fumare.)

(Mulder continua la sua perlustrazione. Attraversa un piccolo cunicolo e si ritrova su una sorta di terrazzino dal quale riesce a vedere tutte le crio-incubatrici dall’alto. Uno strano movimento colpisce la sua attenzione: decine e decine di crio-incubatrici vengono dislocate attraverso un nastro trasportatore. Osserva con il binocolo e vede una barella-container aperta sistemata a terra. Potrebbe essere quella usata per Scully. Per scendere dal terrazzino utilizza una parete sulla quale sono intagliate delle fessure che usa come gradini. Mentre sta scendendo all’improvviso scivola con un piede e perde la presa.)

MULDER: Cazzo!

(Scivola giù molto velocemente. Un gradino al termine della parete lo frena, facendolo saltare fuori verso il vuoto, ma Mulder riesce fortunatamente ad aggrapparsi con una mano. Con molta cautela si sposta pian, piano in una zona sicura, dove può posare i piedi a terra. Si ferma un momento a prendere fiato. Accende la torcia e cammina sopra di un tubo grandissimo e, scivolando lungo il lato, arriva finalmente vicino alla barella. Dentro ci sono i vestiti di Scully, compresa la sua catenina con la Croce. Percorre un altro corridoio alla ricerca di Scully, con la torcia fa luce su ogni crio-incubatrice. Tutti gli uomini intrappolati all’interno hanno gli occhi sgranati, in stato di shock. Finalmente la torcia illumina Scully. Mulder cerca di rompere lo spesso strato di vetro con la torcia, ma senza successo.)

(Intanto l’Uomo che Fuma torna alla base per allertare tutti della presenza di qualcuno. C’è un gran movimento di persone all’interno.)

UOMO CHE FUMA: Procedura di protezione! Voglio tutto il resto del personale giù! Se non siete armati, provvedete subito, probabile intrusione!

(Mulder torna alla crio-incubatrice vuota usata per trasportare Scully e prende una delle bombole di ossigeno. Torna da Scully e comincia con impeto a battere la bombola contro il vetro.)

(Nel frattempo gli uomini guidati dall’Uomo che Fuma sono in allerta e cominciano a scendere in tutta fretta.)

UOMO #1: Muoversi, muoversi! Anche voi, forza!!!

(Mulder manda il vetro in frantumi. L’acqua fuoriesce dall’incubatrice. Scully è immobile ed ha un tubicino in gola. Mulder le inietta il vaccino sotto pelle. Dopo alcuni istanti Scully fa un leggero movimento. Una sostanza, probabilmente il virus, esce dal corpo di Scully e percorre il tubo verso l’alto. Il tubo si atrofizza.)

MULDER: Scully!

(Prima che Mulder riesca a sfilarle il tubo dalla gola, una potente scossa lo fa cadere all’indietro. Nella sala di controllo, il personale si rende conto che tutto il sistema sta crollando. Uno di loro fa vedere i grafici del computer all’Uomo che Fuma.)

UOMO #2: C’è un contaminante nel sistema!
UOMO CHE FUMA: Mulder ha il vaccino, è chiaro.

(Mulder toglie il tubo dalla gola di Scully.)

MULDER: Respira. Scully, ce la fai a respirare?

(Scully tossisce e cerca di parlare.)

SCULLY: Ho freddo... ho freddo...
MULDER: Ora ti faccio uscire.

(Mulder prende la bombola e comincia spaccare il resto dell’incubatrice. In superficie, i computer impazziscono, partono scintille da tutto il sistema elettrico e tutti scappano.)

UOMO #1: Ma cosa succede?
UOMO CHE FUMA: Sta andando tutto a puttane!
UOMO #1: Che ne facciamo di Mulder?
UOMO CHE FUMA: Non ne uscirà mai vivo!

(Mulder tira fuori Scully dall’incubatrice. La stende a terra, sul suo piumino e la copre. La prende in braccio e comincia a cercare la strada per l’uscita. Raggiunge quello che sembra il fondo di un condotto da cui arriva la luce del sole. La scala è molto ripida, Scully si appoggia a lui e cominciano a salire. Fuori, tutti corrono verso i gatti delle nevi, incluso l’Uomo che Fuma. All’interno della struttura il ghiaccio comincia a sciogliersi. Qualcosa si muove nelle incubatrici. Mulder e Scully finalmente terminano la faticosa scalata. Scully ha un momento di debolezza e tossisce.)

MULDER: Non ci possiamo fermare, tieni duro.
SCULLY: Non ce la faccio...
MULDER: Sì che ce la fai!

(Mulder si carica Scully sulle spalle e ricomincia a camminare. Ritorna nel lungo corridoio e si ferma sotto il condotto dal quale era entrato.)

MULDER: Scully, prova a aggrapparti a quel condotto!

(Davanti a lui, all’interno di un’incubatrice che si sta squagliando, Mulder vede un alieno agitarsi.)

MULDER: Scully, aggrappati a quel condotto!! Scully!

(Scully ha perso i sensi. Mulder la posa a terra, le controlla il battito e cerca di farla riprendere con la rianimazione cardio-polmonare. Intorno a lui, gli alieni cercano di uscire dalle loro incubatrici.)

MULDER: Ti prego, respira! Respira! Scully, respira!!

(Scully ritorna in sé e tossisce. Mulder le mette una mano dietro la nuca.)

MULDER: Brava, ora inspira. Inspira, inspira...

(Mulder le si avvicina e Scully gli sussurra nell’orecchio.)

SCULLY: Ci sei cascato di nuovo.

(Si sorridono entrambi. Mulder solleva Scully mentre gli alieni si stanno liberando.)

MULDER: Nel condotto! Vai, forza!!! Fa presto, Scully! Presto!!!!

(Le creature sono quasi fuori, Mulder è terrorizzato. Scully si è arrampicata nel condotto.)

SCULLY: Mulder!

(Mentre si aggrappa al condotto, Mulder viene trattenuto da un alieno per un piede, ma riesce a liberarsi dalla presa e salire.)

MULDER: Va avanti, non ti fermare! Vai, vai!! Non mollare!!!

(Camminano entrambi a carponi verso l’uscita.)

MULDER: Su, ancora uno sforzo, ci siamo quasi!

(Mulder e Scully escono dal condotto, ma dietro di loro c’è un alieno. Mulder si affaccia sul condotto lo vede sbucare, ma questo non fa in tempo ad uscire che viene risucchiato all’interno. Finalmente i due riescono a tornare in superficie, Mulder sente dei crepitii. Il ghiaccio sotto di loro sta cedendo. Afferra Scully e si allontana dal buco dal quale sono usciti. Si gira e vede le strutture a forma di igloo sprofondare nel terreno mentre si sta formando un’enorme voragine nel terreno. Mulder e Scully corrono, cercando di fuggire, ma vengono risucchiati anche loro verso il basso. Dopo un breve istante i due vengono sollevati verso l’alto e poi ricadono violentemente verso il terreno Mulder si trascina sui gomiti verso Scully che non è del tutto cosciente. Una volta al suo fianco, Mulder sposta lo sguardo verso l’alto e vede un’astronave enorme che sta decollando. La guarda con uno sguardo pieno di stupore e meraviglia. Scully è stesa a terra con il volto sulla neve.)

MULDER: (rivolto a Scully) Guarda! Voglio che tu la veda, Scully, guarda!

(Scully è troppo debole, riesce a malapena ad aprire gli occhi. L’astronave intanto è all’orizzonte e lentamente si dilegua fra le nuvole. Mulder sorride, rivolge uno sguardo a Scully e lei ricambia con un cenno. Completamente esausto, Mulder chiude gli occhi e si lascia andare. Scully trova la forza di mettersi seduta e porta Mulder nel suo grembo. Lo abbraccia, poggia il viso sulla sua testa e lo tiene stretto a sé.)


SCENA 16
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
COMMISSIONE DI INDAGINE DISCIPLINARE


(Scully si trova di nuovo davanti alla commissione dell’FBI. Sul volto porta ancora i segni del congelamento.)

CASSIDY: Alla luce del rapporto che ho sotto gli occhi e del resoconto che ho poc’anzi sentito, la mia relazione conclusiva appare incompleta, se si tiene conto dei fatti nuovi che mi è stato chiesto di acquisire.

(Mentre parla, si vede un uomo entrare nell’ufficio dove sono conservati i resti fossili. Aiutandosi con la luce di una torcia, prende i campioni e li porta via.)

CASSIDY: Agente Scully, sebbene ora questa commissione disponga di prove dirette del coinvolgimento di un agente federale nell’attentato, gli altri eventi da lei qui riferiti sono troppo poco credibili di per sé stessi, e poco plausibilmente connessi tra loro.
SCULLY: Cosa c’è di poco credibile?
CASSIDY: Mi dica lei da dove cominciare.

(Da qualche parte, le famose cisterne usate per trasportare il virus, vengono modificate. Ora sui loro fianchi compare la scritta “Nature’s best corn oil”. Alcuni soldati bruciano con i lanciafiamme un campo di granturco, molto probabilmente quello attraversato da Mulder e Scully.)

CASSIDY: Sono molti i fatti da lei descritti che superano ogni immaginazione. L’Antartide è molto lontana da Dallas, agente Scully. Non.. non può pretendere che io presenti al Ministro una relazione in cui si adombrano le connivenze da lei ipotizzate. Api e campi di granturco non fanno parte del campionario tipico del terrorismo di casa nostra.
SCULLY: Senza alcun dubbio.
CASSIDY: In ciò che ho letto, manca soprattutto la rappresentazione coerente di un’organizzazione cui si possano attribuire precise finalità. Mi rendo conto che le dure esperienze di questi giorni l’hanno seriamente provata. Tuttavia, la lacunosità della sua testimonianza non lascia a questa commissione altra scelta che di stralciare tali riferimenti dalla relazione conclusiva, fintanto che non saranno acquisite prove materiali tali da indurre la commissione stessa ad aprire un’inchiesta.

(Scully si alza e va verso il tavolo della commissione. Skinner la osserva attentamente. Scully appoggia sul tavolo un contenitore con all’interno l’ape che l’ha punta.)

SCULLY: Tendo a escludere che sulla base delle prove che ha in mano, l’FBI al momento disponga di un nucleo investigativo in grado di condurre un’inchiesta.

(Scully esce. Skinner e Cassidy si guardano.)


SCENA 17

(Mulder è seduto su una panchina, vicino ad una grossa fontana, e sta leggendo il giornale. Sul quotidiano c’è un brevissimo articolo che parla dell’accaduto. Scully si avvicina e lui le porge il giornale.)

MULDER: C’è un interessante esempio di realtà romanzesca a pagina ventiquattro. Stranamente i nostri nomi sono stati omessi. Tra poco tutto sarà insabbiato, non faranno che scavare l’ennesima buca e ricoprirla.
SCULLY: Ho detto alla commissione tutto quello che so. Ciò che ho vissuto in prima persona, il virus, la sua diffusione tramite le api e il granturco transgenico.

(Mulder si alza dalla panchina e comincia a camminare, Scully lo segue.)

MULDER: Perdi il tuo tempo Scully, non ti crederanno mai! A meno che la tua storia non possa essere programmata, catalogata o facilmente codificata.
SCULLY: Ci rivolgeremo più in alto, allora.

(Lui si ferma e si volta verso Scully.)

MULDER: No, no. Quante volte ci siamo trovati a questo punto, Scully? Così vicini, tanto vicini alla verità da sfiorarla! E per l’ennesima volta, nonostante quello che sappiamo, ci ritroviamo al punto di partenza!
SCULLY: E’ diverso stavolta.
MULDER: E’ tutto uguale! Avevi ragione a voler mollare! Dovresti tenerti alla larga da me più che puoi! Vattene! Non voglio vederti morire Scully, in nome di una folle causa che è soltanto mia! Torna a fare il medico. Finché sei in tempo, approfittane.
SCULLY: Non riesco. Non voglio. Tornerò a fare il medico, ma il mio posto adesso è accanto a te, io non ti lascio. Per il virus che mi ha infettata, di qualunque natura esso sia, c’è una cura efficace. Mulder, l’hai avuto tra le mani il vaccino! Immagina quante vite si possono salvare.

(Scully gli prende la mano.)

SCULLY: Se io mollo adesso, gliela do vinta.

(Mulder le sorride e i due si allontano insieme.)


SCENA 18
FOUM TATAOUINE
TUNISIA


(Un elicottero sorvola le dune del deserto. L’Uomo che Fuma è lì, vicino ad un campo di granturco. Un tunisino grida qualcosa nella sua lingua, mentre Strughold esce dal campo.)

STRUGHOLD: Il caldo l’ha messa a dura prova. Perché ha affrontato un viaggio così faticoso?
UOMO CHE FUMA: Per parlare di una certa questione.
STRUGHOLD: Ci sono anche i canali ordinari, volendo.
UOMO CHE FUMA: Si tratta dell’agente Mulder.
STRUGHOLD: Dio, ancora Mulder! E’ un’ossessione.
UOMO CHE FUMA: Ha visto più di quanto doveva.
STRUGHOLD: Cosa ha visto, in realtà? Poche tessere di un immenso mosaico.
UOMO CHE FUMA: Ha ripreso a indagare... e con che ostinazione.
STRUGHOLD: E’ pur sempre isolato... e un uomo solo non può sfidare il futuro.

(L’Uomo che Fuma tira fuori un foglio dal taschino della camicia e lo porge a Strughold.)

UOMO CHE FUMA: Ieri, ho ricevuto questo.

(Strughold legge il foglio e poi lo lascia cadere sulla sabbia. E’ un telegramma su cui c’è scritto: “X-FILES RE-OPENED. STOP. PLEASE ADVICE. STOP.” (“RIAPERTI GLI X-FILES. STOP. PER FAVORE, AVVISATE. STOP.”) Mentre i due uomini si allontanano si vede un campo enorme di granturco e in lontananza ci sono molte altre cupole bianche per le api.)


Trascrizione effettuata da MariAnto86


North Texas

Federal Building - Dallas, Texas

FBI Headquarters - Washington, D.C. - Office of Professional Review

Appartamento di Scully

Montgomery County, Maryland

Bethesda Naval Hospital - Bethesda, Maryland

Dupont Circle - Washington, D.C.

Dallas, Texas

FBI Field Office

County of Somerset - England

London, England

Appartamento di Mulder
2630 Hegal Place - Appartamento num. 42 Alexandria, Virginia 23242

Wilkes Land - Antarctica

Foum Tataouine - Tunisia


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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IN BREVE

[Scully] Devi smettere di cercare quello che non c'è. Hanno chiuso gli X-Files. D'ora in poi si seguono le procedure, il protocollo.
[Mulder] Forse dovremmo annunciare una bomba a Houston. Stasera c'è una finalissima allo stadio.

[Mulder] Hai meno di 14 minuti per far evacuare l'edificio. 13:56, 13:54… 13:52… 13:50… statisticamente che ti suggerisce?
[Scully] Sta tranquillo Mulder, ti faccio uscire di lì.

[Scully] Fate evacuare subito il palazzo. Lo voglio sgombro entro 10 minuti. Chiami i vigili del fuoco e faccia bloccare il centro città per un raggio di almeno un chilometro intorno a questa strada.
[Guardia] In 10 minuti?
[Scully] Non deve pensare, deve alzare il telefono e fare in modo che succeda!

[Mulder] Non so cosa hai detto, ma non sei tenuta a proteggermi.
[Scully] Non ho detto altro che la verità.
[Mulder] Vogliono dividerci, guai se glielo consentiamo.
[Scully] Purtroppo ci hanno già divisi, le nostre vite si separano.

[Mulder] Il mio numero è uno, il più solo di tutti i numeri.

[Scully] Ma sei ubriaco?
[Mulder] Si… si… fino a mezz'ora fa ero ubriaco… si.
[Scully] Cioè prima o dopo di aver deciso di venire qui?
[Mulder] E' una domanda un po' impegnativa…

[Dott. Kurtzweil] Quella gente ha negoziato in tutta segretezza un'apocalisse preordinata.
[Mulder] E con chi l'avrebbe negoziata?
[Dott. Kurtzweil] Ci può arrivare anche da solo.

[Mulder] Cinque anni insieme e quante volte mi sono sbagliato Scully? Mai. Almeno riguardo alle strade.

[Scully] Si trasporta benzina con le autocisterne, si trasporta gas con le autocisterne, non si trasportano virus con le autocisterne.
[Mulder] Potrebbero trasportare virus con queste autocisterne.
[Scully] Come sarebbe a dire? Mulder, mi nascondi qualcosa?
[Mulder] Il virus potrebbe essere extra-terrestre.
[Scully] Lo sapevo…

[Scully] Non ti viene in mente di chi può essere la trovata di coltivare granturco in mezzo al deserto?
[Mulder] Mah… quelle potrebbero essere confezioni giganti di pop-corn apri e cuoci.

[Scully] Sento un ronzio. Tipo elettricità. Alta tensione forse.
[Mulder] Forse. O forse no… Scully?
[Scully] Si?
[Mulder] Scappa!

[Mulder] Non puoi mollare proprio adesso Scully. Ho bisogno di te.
[Scully] Di me non hai alcun bisogno. Anzi, semmai il contrario, sono stata una palla al piede.

[Mulder] Sei stata la mia salvezza. Il tuo insopportabile razionalismo mi ha evitato di prendere migliaia di cantonate. L'onestà l'ho imparata da te. Mi hai fatto diventare adulto. Io ti devo tutto quello che sono. Invece tu a me non devi niente. Non so se me la sento di andare avanti da solo. Non so neanche se ci riuscirei. E se mollo adesso gliela dò vinta.

[Uomo Distinto] Questo organismo camminava sulla Terra ancor prima dei dinosauri.
[Mulder] Camminava, addirittura!
[Uomo Distinto] I suoi alieni agente Mulder, i suoi omini verdi, sono giunti qui milioni di anni fa.

[Scully] Tendo a escludere che sulla base delle prove che ha in mano, l'FBI al momento disponga di un nucleo investigativo in grado di condurre un'inchiesta.

[Langly] Ti possiamo aiutare?
[Mulder] Fate spogliare Byers.
[Byers] Scusa?
[Mulder] Mi servono i tuoi vestiti.

[Mulder] Avevi ragione a voler mollare. Vattene, non voglio vederti morire in nome di una folle causa che è soltanto mia. Torna a fare il medico.
[Scully] Non riesco. Non voglio. Tornerò a fare il medico, ma il mio posto adesso è accanto a te, io non ti lascio. Se io mollo adesso, gliela dò vinta.

[Strughold] Un uomo solo non può sfidare il futuro.


 
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