Le fanfic di X-Files

Visioni con la voce del mare all'interno

La trilogia di Biogenesis (la SESTA ESTINZIONE) - 6 SERIE
Autore: BoneTree
Pubblicata il: 22/09/2009
Tradotta da: Iris
Rating: PG-13, vietata ai minori di 13 anni
Genere:
Sommario: La trilogia di Biogenesis (la SESTA ESTINZIONE) - 6 SERIE
Note sulla fanfic: Alla fine, ma probabilmente avrai bisogno di saperlo, questa è più un poema che una storia. A qualcuno non piacerà, così ho pensato che era meglio avvisarvi prima. Grazie per aver letto, se avrete deciso di farlo. J

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Altre note: traduzione e adattamento di Iris / Angelita / Tooms
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La spiaggia
La prima cosa che vide, quando ritrovò i suoi piedi, fu un ammasso di nero, di due balene che avevano spiaggiato sulla riva. La risacca le stava muovendo contro la sabbia, i loro corpi estesi e scuri risplendevano nella debole luce. Cantavano una all’altra, e quando Mulder coprì la distanza fra lui e loro, infreddolito nei suoi jeans e T-shirt e a piedi nudi, giurò che poteva capire cosa stavano cantando. Si inginocchiò e catturò la vista di se stesso, riflesso nell’occhio della balena alla sua destra. Quando chiuse la mano sul fianco, la sua pelle sembrava di fuoco. I corpi delle balene oscillavano come mossi da sottili dita della marea.
Stavano cantando della fine del mondo. Lui poteva sentirlo, col salire e scendere delle note.

" Hey"

La voce veniva da dietro di lui. Mulder si girò e si ritrovò faccia a faccia con un ragazzino che reggeva due palette ed un secchiello di plastica. Lui si alzò ed il bambino sorrise.

" Sai dov’è mia madre?" lui chiese e Mulder guardò su e giù per la battigia. Non c’era nessuno lì.

" Mi dispiace, " replicò. " non ho visto nessun’altro." Mise le mani nelle tasche dei jeans, contro il freddo . " ma sono appena arrivato qui. "

Il ragazzino guardò oltre la sua spalla e Mulder seguì il suo sguardo.

" C’era un indiano che ho passato lì, un po’ di tempo fa, " e Mulder socchiuse gli occhi, per cercare prove di quanto aveva detto il bambino.

" Non vedo nessuno, " disse, e scosse la testa. La battigia si estendeva all’infinito come una strada. " ho solo trovato queste balene. " indicò in basso e scoprì che le balene erano in qualche modo scomparse. Gelò. " erano proprio qui, " bofonchiò, e sentì la piccola mano del bambino allacciare le sue dita, il tocco soffice come la sabbia.

" Non ti preoccupare, " lui disse , afferrando le dita di Mulder nel suo pugno " Credo che se ne siano andate di nuovo. "

Mulder continuava a guardare sul posto, poi , finalmente, negli occhi sorridenti del bambino.

" Qual è il tuo nome? " chiese. Amava la sensazione della mano del bambino nella sua, calda contro la pelle.

" William, " rispose il ragazzo , e sembrò fiero, mentre lo diceva " è il nome di mio padre. "

Mulder annuì, un sorriso gli tirava le labbra.
Il vento si era alzato , il cielo scuro una scia sopra il mare e la strada di sabbia.

" E hai detto che tua madre era qui? Sulla spiaggia? "

William annuì. " Si. Da qualche parte lì avanti. L’indiano ha detto che l’ha vista passare ed andare oltre. " Ed indicò la spiaggia. Aveva cominciato a piovere.

Mulder afferrò la mano del ragazzino. " Bene, andiamo , da questa parte, " disse, il vento si muoveva come dita attraverso i suoi capelli scuri.

" Sei sicuro? " chiese William. " Non voglio essere un problema per te. " Mulder sorrise.

" Non ho altro posto in cui andare, " disse con dolcezza, ma mentre diceva queste parole, esse penetrarono dentro di lui, come un macigno. Si scrollò l’improvvisa ondata di dolore e toccò i capelli soffici e dal colore vivace del bambino.

" Andiamo, William, " disse teneramente, sentendosi improvvisamente solo e afferrando la piccola mano del bambino con una stretta ferma. " Camminiamo. Starò con te finché non la ritroveremo. "

La casa
Si lasciò trasportare da qualche parte, giù per la spiaggia, il suono di un canto nella sua testa. C’erano state un frastuono di voci che lo avevano seguito per un po’ di tempo, lui ricordò, come se i suoi pensieri fossero diventati dei corvi.
Il punto in cui la sabbia incontrava l’oceano, si estendeva all’orizzonte. Lui era stanco….
William strinse la sua mano.
Stanco….
Chiuse gli occhi, poi li riaprì di nuovo, e la casa di Chilmark era lì, dove fino ad un momento prima non c’era.

" Fox. " sua madre sul portico, che indossava uno scialle color giada. Era molto più giovane dell’ultima volta che l’aveva vista, ma c’era ancora qualcosa di intenso nella sua espressione. Stava guardando l’oceano dietro di lui, le labbra pallide e serrate sul viso.

William non c’era più, sebbene Mulder poteva ancora vedere le sue impronte accanto alle proprie dietro di lui, sulla sabbia. Lui ora indossava un pesante cappotto e degli stivali . Aveva le mani fredde ed infilate nella tasche , i capelli più lunghi e la frangia che gli solleticava il viso (SLURP! IRIS).
Lei non si mosse, come lui salì i gradini per avvicinarsi ; il suo peso, come sempre, fece scricchiolare il secondo scalino.

Si piegò e le baciò la guancia. " Ciao, " disse dolcemente.

" Vieni dentro casa, " lei rispose, anche se ancora non lo aveva guardato.

Era proprio come lui si ricordava. Il soggiorno odorava di rose antiche in una scatola , la cucina disperdeva il fumo e l’odore del caffè lasciato troppo sul fuoco. Una radio suonava un pezzo classico da una stanza di sopra, su per la scalinata, uno dei favoriti di sua madre dalla sua infanzia.

Teena Mulder fumava una sigaretta mentre si metteva seduta su una sedia vicino alla finestra. L’aria era troppo fredda per lasciarla aperta, ma lei si strinse lo scialle ancor più stretto intorno alle spalle, la sigaretta tenuta fra due dita. Quando parlò, fu la sua voce che colpì.

" Perché sei venuto ?"

Lui si era seduto in pizzo al divano, torturandosi le mani. Continuava a guardare il profilo di lei. Sembrava che uno scalpello si era preso la sua faccia.

" Io…." Ma la sua voce venne meno.

" Mio dio, Fox. " lei scosse la testa. " Sembri un delinquente sulla scena di un crimine, non è vero? E’ così che passi i tuoi giorni. " Cadde il silenzio all’improvviso. Il vento muoveva le tende ed un orologio a dondolo scandiva le sue note. " Tu sei un uomo così debole. Io detesto la tua debolezza, Fox. "

" Tu non mi conosci, Mamma. " lui disse, guardando fuori la finestra dove il sole aveva trasformato il cielo in un brillante ed improvviso bianco.

" Perché mi sono fidata di te per proteggerla…non mi perdonerò mai per questo. "

Lui si aspettava che piangesse, ma il suo viso sembrava solo più come di marmo, la faccia di una statua. Una statua in cima ad una tomba.

" Tu nemmeno mi guardi. " gli occhi di lui le perforarono il viso.

" Non ce n’è bisogno, " lei disse debolmente. " so esattamente CHI e COSA vedrei."

Lui ingoiò, ma qualcosa ancora gli bruciava. " Io non lo so quante volte ancora devo dire che mi dispiace, " disse.

" Dillo ancora. " la voce di lei era di ghiaccio.

Sentì gli occhi inumidirsi. Fuori la finestra, vide William sulla spiaggia, una piccola sagoma sul margine della riva. Il ragazzo lo chiamava per nome, la parola si faceva strada fra i rumori. Sembrava quasi come fosse una campana .

Mulder tenne lo sguardo su William, mentre replicava e le sue parole gli raschiarono la gola.

" No, " disse " non lo farò."

" Non vuoi il mio perdono?" chiese Teena. Prese una boccata dalla sigaretta mentre la sue sottili dita tremavano.

Mulder guardava William che gli faceva cenni dalla spiaggia. Sembrava piccolo in confronto all’oceano, come un uccello o una barca fatta di carta . Mulder sentì un triste sorriso che gli tirava gli angoli della sua bocca.

Si alzò, scuotendo il capo, " No,"

Percorse il salone fino all’atrio e sua madre non si mosse o lo chiamò per fermarlo. Guardò su per la scalinata, mentre la musica era cambiata in una canzone che gli era familiare, ma di cui non riusciva a ricordarsi il nome.

Aprì la porta, fronteggiando il ragazzo ed il mare, fermandosi fuori, la mani in tasca, sentendo qualcosa di umido.

Quando tirò fuori la mano , lì, alla luce del sole, c’era un taglio sul suo dito, una linea di sangue ne veniva fuori . Un puntale ricoperto di tessuto blu stava fra le sue dita.

" Va avanti, " gli disse il bambino, e alzò lo sguardo, trovandolo alla fine delle scale del portico. " scrivi. "

Mulder guardò il suo dito ed il tessuto. Lo teneva nell’altra mano.

Aiutami, lui scrisse, ogni lettera con scrupolosa cura.

Il vento si alzò, diventando burrascoso, e lui lanciò al vento la stoffa, mentre lui e William la guardavano scomparire nell’aria.

La nave

" Via così, Sig. Mulder. "

Mulder aprì gli occhi ed il ponte sotto di lui ondeggiava.
Stava al timone di una nave considerevole, le corde delle immense vele di bordo scricchiolavano sotto il loro peso. Davanti a lui, vicino alla prua , un uomo in uniforme che dava le spalle al timone. Le mani erano strette dietro la schiena, dritta come l’albero maestro.
Mulder indossava un giubbotto da marinaio, il bavero blu scuro girato all’insù, sul collo. La nave si muoveva in una sorta di foschia bianca come la neve e spessa come il fumo, e oltre i lati non c’era niente, ma solo mare freddo costellato da ghiaccio.

" Lei è con me, Sig. Mulder? " disse l’uomo davanti a lui, senza ancora girarsi.

" Si, Signore, " rispose Mulder. Afferrò le caviglie del timone , mentre il mare oscillava sotto di loro. La testa gli faceva male e la sua visione oscillava dentro e fuori.

Dov’era, ora?

" Verso Nord, Sig. Mulder, " rispose il Capitano e si girò a guardarlo in viso. " Lontano dal limite della terra." Mulder ingoiò quando guardò al viso del Capitano.

William Scully gli sorrise di rimando, le sue fattezze scomparivano nella nebbia. Si tolse il cappello da Capitano , toccandone l’orlo con le dita.

" William, " chiamò sopra il cigolio, i suoi occhi pallidi lasciando mai quelli di Mulder. " portami il cannocchiale. "

William venne fuori dal boccaporto sul ponte, infagottato in un cappotto piccolo, un berretto con balza che gli copriva la testa fino alla fronte. Sorrise a Mulder, mentre passava , poi la sua espressione cadde, gli angoli della bocca si incurvarono, poi toccò il Capitano sulla manica pesante e scura.

" Signore, non ha un bell’aspetto. " porse a Scully il lungo tubo del cannocchiale.

Mulder chiuse gli occhi. C’erano urla sotto le palpebre. Sentì la voce di un uomo, una mano che lo stringeva. Era vagamente cosciente della maschera tesa nel viso di Walter Skinner .
Poi , una voce di donna sopra il frastuono, sopra il dolore.

" No, " disse Scully bruscamente, facendo girare il suo corpo. " Non ascoltare!"

Mulder tolse la mano dal timone. La voce era dolce e in qualche modo confortante.

" Non è lei, Mulder, " disse Scully con urgenza, tenendo William stretto contro la sua gamba. " Non ancora. Non ascoltare!" Il ragazzo aveva una sguardo molto spaventato.

Serrò i palmi sulle tempie , la voce cadenzata come una canzone nella sua testa. Era così familiare…vellutata…soffice come un serpente.
Diana . (scusate l’intrusione, oddio, Bone, TI AMO!!!! IRIS)
Potè sentire il Capitano che si avvicinava, ma era troppo tardi.
Pochi passi e lui barcollò verso il parapetto sul lato della nave. Un istante dopo, William Scully chiamava il suo nome, Mulder stava volando nell’aria gelida verso l’acqua, prima che il suo mondo diventasse ghiaccio.
L'isola

Si stava lavando sulla riva, la pelle bagnata, le onde lo spingevano mentre lui faceva dei respiri tremanti. Aveva paura di aprire gli occhi. Il sole era troppo splendente sopra di lui e lui aveva troppo freddo.

Poi…

" Agente Mulder."

Socchiuse gli occhi, come un’ombra lo attraversò, bloccando la severità della luce. Albert Hosteen stava in piedi sopra di lui, gli occhi guardavano in giù con un sollievo deciso dipinto sul suo viso.

" lei è stato via, " disse l’uomo anziano. Aveva un aspetto compiaciuto, come se Mulder avesse compiuto una grossa impresa.

" Via? " tossì Mulder, tirandosi i capelli bagnati da davanti al viso. Era di nuovo con la sua T-shirt e jeans, i piedi ancora nudi.

" Hmm. " Hosteen gli offrì una mano e lo aiutò ad alzarsi.

" Venga, camminiamo insieme. "

*

Camminarono per lungo tempo, e Mulder ci mise un po’ a realizzare che erano su un’isola, che la spiaggia continuava a curvare intorno sulla loro destra, che mentre camminavano lungo la riva, Hosteen raccoglieva delle conchiglie e le gettava fra le onde, continuando a passare sempre per lo stesso punto.

" Sig. Hosteen, " Mulder disse, mentre il sole saliva. Si era asciugato, i capelli tirati indietro dal viso dal vento che proveniva dal mare.

" Vuoi sapere cosa ti sta succedendo, " rispose Hosteen.

" Si. "

Hosteen annuì verso un tronco d’albero che Mulder avrebbe potuto giurare non stava lì, l’ultima volta che erano passati per quel posto, e loro arrancarono sulla sabbia asciutta dove cominciava la duna d’erba.

" Siediti, " disse Hosteen docilmente. Mulder si appollaiò sul tronco, giocando con la sabbia con i piedi.

" Tu eri qui , prima, " cominciò Mulder, lentamente. " sull’altra spiaggia. Il ragazzo ha detto che ti ha visto; e che tu gli hai detto che Scully era lì."

Hosteen sorrise, disegnando delle sagome sulla sabbia con la punta di un ramoscello.

" Quale ragazzo?" Mulder guardò in basso.

" Mi ha detto che il suo nome era William, ma potrebbe essere stato un sogno…"

Lui sperava di no, ma non lo disse a voce alta.

" Cosa pensi di lui?" chiese Hosteen, mentre tracciava ancora segni sulla sabbia con lo sguardo rivolto verso il basso.

" di William?" disse Mulder e Hosteen annuì. Mulder scrollò le spalle. " sembra abbastanza simpatico, credo. "

" Hmm. " Hosteen accennò ancora un sorriso, e Mulder lo guardò in faccia.

" E’ così?" chiese " è stato tutto un sogno?"

" Chiudi gli occhi, " rispose Hosteen, chiudendoli anche lui. Mulder pensò di fargli delle domande, ma poi si appoggiò all’indietro e fece quello che gli era stato chiesto. La voce di Hosteen arrivava a lui, sopra il rumore delle onde.

" Cosa senti? " Mulder si leccò le labbra. " La brezza. La sabbia ai miei piedi. "

" Oltre questo. "

Mulder si concentrò. Il frastuono era ancora nella sua testa. Sentì il blip delle macchine. Sentì la puntura di un’ago. Il suo corpo era un peso morto su una superficie sotto di lui, ma non riusciva ad alzare nemmeno un dito. Non poteva girare il viso verso il suono di qualcuno che stava parlando. Ancora Skinner. Che parlava a qualcun altro.

" Io sto morendo, " disse.

" Hmm, " Hosteen rispose. " ed io sono già morto. "

Gli occhi di Mulder si aprirono sorpresi, ma Hosteen gli stava solo sorridendo tristemente.

" Dov’è Scully? " chiese Mulder. " Dimmelo. Ti prego. "

Hosteen indicò il disegno che aveva fatto sulla sabbia e Mulder lo studiò. Un quadrato con un cerchio al cenrto, come se qualcuno avesse messo un piatto su uno più grande.

" Non capisco, " disse Mulder, scuotendo il capo. Poi qualcuno lo chiamò per nome.

William era di nuovo sulla spiaggia, con le sue due palette ed il secchiello. Hosteen si alzò facendo cenno al bambino. Era quasi come cantasse il nome di Mulder.

" William sa cos’è, " disse , spazzolandosi la sabbia dai pantanosi. " perché non vai da lui e te lo fai mostrare mentre aspettate insieme l’Agente Scully? Lei sta per tornare da entrambi. "

" Lei sa come trovarci qui? " chiese Mulder, alzandosi e guardando l’isola pianeggiante, confuso.

" Per ora. " Hosteen disse, sorridendo. Il vento sferzava nei suoi capelli grigi, come una criniera. " E più tardi, quando non lo saprà, le mostrerò io la strada. "

Mulder guardò William, che stavo correndo verso di lui e poi di nuovo verso le onde. Le sue risa erano come musica e Mulder si ritrovò a sorridere , mentre il ragazzo sollevava su la sabbia.

" Mulder, " lo chiamò William.

" Và, " disse Hosteen, il suo sorriso caldo come il pane.

Mulder cominciò a camminare per la spiaggia prima lentamente, poi più veloce. Infine, come William si mise a ridere andando via per la spiaggia, Mulder si mise a correre dietro di lui , sulla sabbia calda e bianca.

******

( " Qualcuno sta venendo per lui, " disse Diana vicino al suo viso.)

( " Non è stabile, " replicò la voce di un estraneo , concisa, serrata. " Non posso autorizzare il suo rilascio senza ulteriori tests.")

( " Lei lo rilascerà, Dottore, " disse Diana quietamente, " o la rimpiazzeremo con qualcun altro che lo farà. " )

Mulder vagava fra le voci, il battito del cuore teneva il tempo.

( " Il dolore è necessario, Fox, " Diana gli sussurrava all’orecchio. " Tu devi fidarti di me…")

Agonia, bruciava, attraverso la sua fronte, dolore si diffondeva con ali scure dentro i suoi occhi e prendeva il volo.

" Scully."

" Shh…"

Il respiro di Diana era troppo caldo , mentre il dolore aumentava, e lui tentò di urlare. Troppo caldo, proprio come il suo bacio indesiderato.

La prigione

" Agente Mulder."

C’era del marmo freddo sotto la sua schiena, quel freddo che senti quando la superficie non è riscaldata dal sole, quando prende quello che vuole dalla terra. Mulder teneva gli occhi chiusi, serrati.

" Agente Mulder. Apra gli occhi. "

Conosceva quella voce. Fece ciò che gli era stato detto, socchiudendo gli occhi, nonostante la stanza fosse oscura ed una singola lampadina illuminava lo spazio ristretto. La cella di una prigione. Sbarre nere e niente finestre. Dell’acqua gocciolava da qualche parte.
C’era il rumore di passi che si avvicinavano. Mulder sentiva la sua cadenza misurata, tacchi con passo rigido sulla superficie solida. L’elevato eco di un anello che teneva centinaia di chiavi risuonava nello spazio enorme e vuoto.

" Non ho il tempo per spiegare questo a lei, Angente Mulder, " Brukman disse in fretta, solo un sussurro. " Ad eccezione del fatto che lei non dovrebbe essere qui. Non ancora, almeno. "

Il rumore di chiavi si avvicinava. I passi andavano più veloci , avendo ascoltato la voce di Brukman.

" Lei deve uscire di qui, " disse Brukman. Sembrava spaventato. " se la vedono , ha chiuso. Ha capito?"

Mulder cercò di annuire, ma non ci riuscì. " Dove..? " la stanza era circondata da spesse mura con sbarre, con un pavimento duro , freddo e solido.

" Vada da lei, " Bruckman disse, poggiando il palmo sulla mente di Mulder e muovendolo in basso. Le sue dita toccarono le palpebre di Mulder, gentilmente facendogli cenno , ma con urgenza, di richiederle.

" Entra in lei…attraverso di lei…" Mulder sentì dire Brukman, la sua voce diventava sempre più lontana , mentre lui espirava.

" E’ il solo modo di uscire da questo. "

Il corpo
Lui non aveva mai fatto l’amore con lei, ma nonostante questo, sapeva esattamente cosa fare.
Scully era sul letto, sdraiata sulla schiena. La stanza era calda, musica proveniva dalla porta aperta della camera da letto, e tutta la casa profumava come del pane appena fatto. Lui si trovava sopra la sua spalla destra, le sue labbra accarezzavano la fronte di lei, respirando a pieni polmoni…lei.
La gabbia toracica sembrava troppo piccola per la mano di lui , mentre si curvava intorno al suo fianco. Con le dita tracciava il rigonfiamento del suo petto, il capezzolo soffice, sotto i suoi polpastrelli.

" Voglio…"

Non potè finire quello che intedeva dire. Gli occhi di lei erano su di lui, socchiusi. Si alzò e gli accarezzò la guancia con il labbro inferiore. Si girò , premendo ancor più fermamente il corpo contro la mano di lui.
Le dite di lei sul suo petto, sulla pancia, accarezzando dolcemente la pelle. Lui la baciava mentre lei lo toccava. La mano di lui viaggiò dal petto alla pancia, toccando quel leggero sollevarsi sotto il suo ombellico , il calore che le dava mentre disegnava il corpo di lui.
Poteva sentire le voci - quella di Diana e sua madre…

" Shhh…" lei sussurrò e lui si mosse, mettendo i suoi fianchi fra le gambe di lei. Senza volerlo, lacrime gli bagnarono gli occhi, le palpebre chiuse.

" Non ascoltarle, " lei sussurrava , mentre lui entrava in lei, il petto contro quello di lei. " Ascolta noi, invece. "

Hosteen. Suo padre e Bruckman.
William, che gli stava mostrando come costruire una nave sulla spiaggia. Mulder riusciva ancora a ricordare i suoi lineamenti, il ragazzo in piedi davanti a lui con la mano alzata, la sabbia che gli scorreva fra le dita mentre rideva.
Suo figlio. Suo e di Scully, attraverso tutto questo, avrebbe avuto, un giorno.

**

" Tu devi resistere…"

Mulder cercò di girare il suo viso verso di lei, mentre lei era entrata, la sua voce spingeva fuori tutto quello che lui era stato condannato ad ascoltare. Si tenne saldo alle parole di lei.

" Ti prego, Mulder…" lei sussurrava . " devi resistere…"

Diana stava arrivando, l’Uomo che Fuma non molto dietro di lei, i loro passi si stavano avvicinando.
Ma LUI avrebbe trovato un modo per fare ciò che LEI gli stava chiedendo. Glielo avrebbe detto , se avesse trovato un modo per rispondere alle sue suppliche.
Mulder chiuse gli occhi, tastando le lacrime di lei , mentre gli teneva la mano e gli mormorava quelle parole.
Avevano…il sapore del mare.
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