Le fanfic di X-Files

Intimità

Che cosa è più intimo? Denudare il tuo corpo, o denudare la tua anima?
Autore: Irati
Pubblicata il: 23/09/2009
Tradotta da: Angelita
Rating: PG-13, vietata ai minori di 13 anni
Genere: MRS/RSM
Sommario: Che cosa è più intimo? Denudare il tuo corpo, o denudare la tua anima?
Note sulla fanfic: Nuovamente, una storia scritta in prima persona. E' sviluppata dal punto di vista di Scully. Così. Ogni lettore potrà riempire i buchi e immaginare quello che pensa Mulder. Per me è un esercizio affascinante.

Archiviazione:
Disclaimer: Gli scritti pubblicati in questo sito sono di esclusiva proprietà degli autori. Beyondthesea.it non è in alcun modo responsabile degli scritti suddetti e dei loro contenuti. Gli autori, pubblicando le loro opere, si assumono ogni responsabilità sulle stesse. Tutto il materiale presente sul sito non può essere riprodotto in mancanza del consenso del proprietario dello stesso. Questo sito non ha fini di lucro. I personaggi presenti nelle storie pubblicate sono di proprietà dei rispettivi autori e dei titolari del copyright.

Sono i piccoli dettagli illogici quello che più mi sorprende di questo visionario paranoico e geniale che è il mio compagno. Le sue assurde contraddizioni che non riesco a comprendere ma che lo accompagnano in tutto ciò che fa. Per esempio il modo che ha di essere una delle persone più fantasiose che conosco e allo stesso tempo, essere l'uomo più noioso sulla faccia della terra quando se lo propone. Come può essere disarmante e tenero, e un minuto dopo trattarmi con la stessa freddezza di un banchiere che rifiuta un prestito. Come è possibile - scientificamente possibile - che ogni giorno mi massacri con le sue allusive insinuazioni mentre per il resto del tempo agisce come se io fossi una creatura asessuata più simile ad una statua di marmo che ad una donna con istinti e tentazioni.
Una cosa in particolare mi porta questo pomeriggio verso la strada dell'amarezza e sto incominciando a domandarmi se non sarò io quella che è "strana" in questo rapporto.
Il fatto è il seguente: le persone di sesso diverso e orientamento sessuale potenzialmente compatibile (entrambi eterosessuali in questo caso e mentre non si dimostra il contrario), si denudano le une davanti alle altre senza la minima traccia di pudore, inibizione, delicatezza o vergogna? E' questo normale? Forse lo è ed io non l'ho preso in considerazione. Forse tutti gli amici si vestono e si svestono gli uni di fronte agli altri senza importare loro quello che l'altro può sentire al rispetto. Forse è la mia educazione cattolica quella che mi fa credere che per qualche motivo non è logico che Mulder si stia svestendo davanti al mio naso e preparandosi a fare la doccia nella MIA stanza dell'hotel come se non accadesse assolutamente niente.

"…e se questo era il caso avrebbero potuto dircelo dall'inizio. Non c'era necessità di venire fino in Oklaoma per provarlo…"

E in tutto questo già si è tolto il cappotto che è inzuppato completamente, la giacca del vestito che letteralmente gocciola porcheria, scarpe italiane che ora sembrano  piuttosto un paio di biscotti secchi intinti in una melma, i calzini che gocciolano vai tu a sapere cosa…

"…se Kersch si prendesse tanto disturbo per cercare di aiutarci come quello che si prende cercando di rovinarci la vita…" 

E si è liberato della cravatta piena di macchie, della camicia di seta di Armani ora dipinta di fango…

"…penso di dargli personalmente il conto della tintoria, Scully. E' l'ultimo lavora che accetto in cui devo scendere in una fogna."

"Non è colpa di Kersch se sei scivolato e caduto nel tombino, Mulder."

La mia voce suona leggermente tesa e probabilmente sto parlando troppo forte. Probabilmente cerco di fargli rendere conto che ci sono anch'io nella stanza e che sta sul punto di togliersi indumenti sostanzialmente più importanti dei calzini.
Ma è inutile. La sua diatriba contro Kersch e quest'assurdo caso sulle mutilazioni del bestiame e pancreas di mucca nelle fogne lo tiene così preso che niente di quello che dico è assimilato dal suo cervello iperattivo.
Continua a stare lì, pieno di escrementi fino al collo, spogliandosi a mezza strada tra la stanza e il bagno dell'hotel e buttando la roba dentro il lavabo.
Lì va una maglietta intima veramente sporca.
La qual cosa mi porta a pensare a due cose:
A) E' normale che la gente continui a portare magliette intime? L'ultima volta che ne ho vista una fu in un film di Tyrone Power degli anni 50.
B) Dove trova il tempo quest'uomo per fare ginnastica? Perché sinceramente, non credo che queste braccia sottilmente muscolose e uno stomaco che invitano a saltargli addosso siano naturali.

"Mulder…"

Come gli dico che sto qui? Generalmente mi girerei e smetterei  di guardare, ma il fatto è che sono stesa sul letto, e l'unico modo di non guardare richiederebbe da parte mia una posizione abbastanza umiliante. Se lui non farà nessuno sforzo perché io non lo guardi, io non penso di rendermi ridicola e mettermi faccia al muro come se mi avessero castigato a scuola.

"…lo puoi credere?..."

Sinceramente no. Mi risulta inconcepibile verificare che lo stesso uomo che è capace di trasformare un commento su organi senza vita in un'insinuante invito, sia ora completamente insensibile alla propria nudità.
Pantaloni fuori. Che bello. Ora ho una perfetta panoramica. La sagoma di Mulder che si muove in slip illuminata dalla luce fluorescente del bagno e dalla tenue luce del comodino che ho accanto a me.
Non è che la vista mi sia fastidio. (La verità è che la vista non mi da fastidio per niente) Ma riconosco che sto un poco allucinata e abbastanza irritata. E' possibile che quest'insensato sia così ottuso da non comprendere che mi sta torturando con questo? Non l'impressionerebbe minimamente che io mi togliessi i vestiti mentre lui mi guarda dal letto?
La cosa che più m'irrita è che l'unica risposta è no. Evidentemente, se non gli importa niente della mia presenza qui è perché gli risulto lontana da qualcosa di remotamente sessuale, che gli verrebbe da ridere solo al pensiero di coprirsi. Per lui, è come se si stesse togliendo i vestiti davanti ai pesci malnutriti del suo appartamento.
Questo mi porta all'inizio della mia divagazione: Se così penosamente asessuata gli risulto, perché passa metà della vita a toccarmi, parlando in sussurri e trasformando qualsiasi conversazione in un'insinuazione?
Non è solo enigmatico. E' irritante. E credo perfino insultante.
La goccia che fa traboccare il vaso è che sta facendo un gesto che indica che pensa di abbassarsi gli slip.

Ah no." Mulder!", grido e ottengo che mi guardi per la prima volta da che siamo entrati nella stanza.

"Eh?"

Eh? Che razza di risposta è "eh"? Sono viva, Mulder! Almeno rispondi con più di una sillaba quando grido!

Rimane lì con il viso di totale innocenza, guardandomi in silenzio.
Mi rifiuto di dire qualcosa perché ho la speranza che se smette di parlare per dieci secondi si renderà conto della sua nudità.
Ma sono già passato cinque secondi e l'unica cosa che fa è guardarmi con la faccia di chi non capisce niente di ciò che succede. Come se pensasse che sono strana ma non volesse farmi arrabbiare. 

"Cosa?"

E' più di un eh - almeno è una parola -, ma sono troppo arrabbiata per accontentarmi di un monosillabo.

"Ebbene?" gli dico.

"Ebbene?" mi risponde.

Ebbene merda, penso. Cosa gli dico ora? "Senti, se per caso non te ne sei reso conto sei seminudo e non so fin dove pensi di arrivare ma sono di carne ed ossa, se per caso non lo sapevi e anche se tu mi consideri tanto importante come un cavolo, preferirei che conservassi il decoro?"
Sarebbe troppo patetico.
Sai  che ti dico, Mister Disinibito? Vai al diavolo.
Non penso di essere io quella che ferma questo. Evidentemente, gli sto dando un'importanza che per lui non ha. Allora molto bene, non penso di arrabbiarmi per attrarre l'attenzione di questo stupido.

"Niente"

"Qualcosa non va?" mi domanda.

Fingo un totale disinteresse come se non gli avessi appena gridato "No"

Rimane pensoso un momento ma sembra darsi per vinto nel suo tentativo di comprendermi.

"Sto bene, Mulder, ma tu dovresti andare in ospedale. Va tu a sapere che cosa c'era in quel pozzo"

"Se non ti dispiace preferisco fare prima una doccia. Ho già  sufficiente cattiva fama tra i medici per apparire in un ospedale puzzando di bucce di banana marcite".

E con questo, prende e si toglie tranquillamente gli slip senza disturbarsi nemmeno a socchiudere la porta.
Mamma mia.
Ho appena avuto uno shock per una super stimolazione sensitiva.

"Sei in coma, Mulder?"

"Come?"

"Ferito? Incosciente? In stato di shock?"

"No che io sappia" e lo dice genuinamente stupito.

Suona così ridicolo domandarlo, ma lo faccio lo stesso "Ti rendi conto che sei nudo?"

Attenzione. Sembra che cerchi di capire la mia domanda, mi guarda molto piano e finalmente abbassa  l'iride per darsi un'occhiata e verificare con i propri occhi quello che ho appena detto.
Non sembra inquieto. Al massimo, un poco sorpreso, come se realmente se ne fosse appena accorto.
Incredibile.
Non si affretta a coprirsi. Si prende il suo tempo per molto, molto piano prendere un asciugamano e metterselo intorno alla vita.

"Vado a farmi la doccia"

Lo dice e chiude FINALMENTE la porta.
Sola per la prima volta da quando ha iniziato lo strip tease, ho abbastanza intimità per arrossire fino alla cima dei capelli.
Non è giusto, dio mio, non è giusto che oltre ad essere bello, avere quella voce da camera da letto in penombra, vestire come un modello di una rivista e profumare sempre come un bagno caldo, Muder abbia un corpo così e non gli da nemmeno importanza.
Non è giusto.
****
Dopo essersi fatto la doccia - in privato - vestirsi - da solo - andare in ospedale - di malavoglia - e uscire - pieno di antibiotici -, Mulder mi ha proposto di cenare in un ristorante con un aspetto abbastanza decente che avevamo visto lungo la strada per l'ospedale.
Ha indovinato, perché il posto sarà piccolo, ma il cavolfiore con la bechamelle che fanno qui dovrebbe vincere un premio oscar.
Per tutto questo tempo il piccolo incidente del pomeriggio, non è venuto fuori finché Mulder, devo dire con un atteggiamento abbastanza temerario ha deciso di commentarlo mentre mi ruba le patate.

"Scully, a parte la nostra abituale routine di casi ridicoli e il fatto che siamo in Oklaoma, succede qualcosa che vuoi raccontare al tuo compagno di classe?"

In cambio delle mie patate, gli rubo un poco di salsa di pomodoro.

"No"

Il ristorante è piccolo e con la cattiva illuminazione, sembra intimo.

"Allora da quando siamo usciti dall'hotel, non mi ha guardato di nuovo negli occhi, quindi qualcosa deve star succedendo"

Mi sento improvvisamente colta in fallo.
Fondamentalmente, perché è possibile che abbia ragione. Forse l'ho schivato in maniera incosciente. Forse ho diritto a sentirmi turbata. Forse se lo guardo direttamente non posso evitare di ricordare la fotografia del suo corpo che ho impresso nella mia mente questo pomeriggio e della quale non potrò disfarmi mai anche se cercassi di farlo. Forse il suo essere disinibito mi fa sentire debole, insicura, secondaria e così insignificante e attraente come un batterio intestinale.
Lo guardo negli occhi. E sono gli stessi occhi inquisitori e da gatto di sempre.

"Diciamo che sono sorpresa, ma non arrabbiata"

La sua espressione è di sorpresa. Ma sembra sollevato e un poco più contento.

"Non è per vantarmi, Scully, ma devo confessare che non sei la prima donna che si sorprende gradevolmente a vedermi nudo"

Questo incomincia a risultare familiare. Insinuazioni amichevoli e un Mulder completamente vestito. Mi restituisce una certa sensazione di controllo.

"Non è per guastarti la festa, Mulder, ma sono un medico. Se avessi trovato qualcosa di sorprendente nel tuo corpo, ci sarebbe stato da preoccuparsi"

Gli piace giocare a questo gioco. Si vede così tanto che risulta perfino divertente.

"E allora che cosa è così sorprendente, dottoressa?" mi domanda mentre continua a rubare il mio cibo. E' un'abitudine cretina che ha. Chiedere un piatto per finire a mangiare la metà del mio. Lo fa per dare fastidio, ne sono convinta.

"Mulder, non so se saremo d'accordo su questo, perché ovviamente abbiamo sentimenti diversi rispetto al nostro corpo nel privato ma mi sembra sorprendente che non dai la minima importanza allo stare nudo in pubblico."

Il cameriere passa vicino al nostro tavolo ma Mulder non distoglie lo sguardo dal mio.

"Non ero nudo in pubblico, Scully" Questo mi sorprende."Ero nudo con te" E lo dice con quella calma così sua che mi sorprende ogni giorno di più.

Non so se sentirmi lusingata o insultata."Mi puoi spiegare qual'è la differenza?"

Non ci deve pensare molto, come se da tempo avesse meditato la sua risposta.

"Denudarsi in pubblico è qualcosa che si fa in un locale di streaptease, Scully"

"Parla la voce dell'esperienza?"

Lascia cadere il mio commento e continua a parlare con un tono di un grado più basso del normale.

"Ma c'è una differenza tra esibirsi e denudarsi"

Oh, bene ti assicuro che nella mia mente, non c'è nessuna differenza, Mulder. "E qual è?"

"Ovviamente, l'intenzione"

Malgrado possa essere pericoloso per la mia dignità, non posso evitare di domandare."E quale era l'intenzione della tua dimostrazione di oggi?"

"L'esibizione comporta un'intenzione di eccitare il pubblico a cui si rivolge. Denudarsi, è solo l'atto di togliersi i vestiti. In questo caso, con l'intenzione di fare la doccia".

Perfetto, Mulder. Molto ben argomentato. L'unico problema è che la tua mancanza d'intenzione non vuol dire che non sei riuscito ad eccitarmi. Ma chiaro, evidentemente qui il problema è mio.
Che umiliazione.

"Anche se poi ci sono le tipiche conseguenze non intenzionali dei tuoi atti"

Se è stato capace di leggermi la mente, morirò in questo stesso ristorante, in questo stesso istante. Lo giuro.

"E' evidente, quello che è accaduto questo pomeriggio ti messo a disagio"

Mettere a disagio non credo che sia sinonimo di quello che è successo questo pomeriggio, ma potrò conservare il segreto in nome della dignità. Respiro di sollievo perché come sembra il poverino non sospetta che non sono così asessuata come lui crede.

"Mulder, rispondi ad una cosa" Mi presta attenzione in silenzio. "Mi stai dicendo che non t'importa assolutamente di denudarti davanti a me?"

"Non lo definirei così. Diciamo che è accaduto in modo naturale e che non ho sentito che avesse importanza."

Lo interrompo. "E se mi denudassi io davanti a te?"

Ho la sfortuna di domandarlo quando Mulder sta bevendo un sorso dal suo bicchiere d'acqua. Il risultato di quello che sembra una domanda inaudita per lui, è che il cameriere deve venire di corsa a pulire il tavolo.
La mia teoria è confermata continuamente: L'idea di vedermi nuda gli risulta così estranea che gli è uscita l'acqua dal naso.
Dio, fa che muoia ora.

"Scully," incomincia a dire quando si riprende dal suo attacco di tosse, "questo, comunque, questo sarebbe…diverso"

Sono molto presa "Quale sarebbe la differenza, Mulder? Mettiamo il caso che fossi caduta io in questo tombino e mi avessi accompagnato all'hotel e invece di cambiarmi in camera mia mi fossi cambiata nella tua. Secondo la tua definizione, mi starei solo denudando, perché la mia unica intenzione sarebbe quella di fare una doccia, mi stai dicendo che nemmeno ti sentiresti imbarazzato?"

Ci pensa fermamente e muove le gambe come se improvvisamente fosse nervoso.

"Wu"

E' l'unica cosa che dice.

"Wu?"

Annuisce.

"Che significa wu?"

Domando.

"Wu è cinese. Sembra che i cinesi hanno inventato questa parola per le occasioni in cui ti domandano qualcosa e non puoi rispondere né affermativamente né negativamente, perché nella domanda c'è il trucco""

Spiega.

"Questo non è giusto"

Protesto.
Ma è la fine della discussione.
I nostri piatti sono vuoti e il cameriere si avvicina per domandare se vogliamo il dessert. In questo momento Mulder ne approfitta per andare al bagno e piantarmi da sola peggio di una monaca il giorno di San Valentino.
E' tutto quello che diciamo sul tema per il resto della serata.
Quando credo che tutto passerà trasformandosi in una di quelle conversazioni che ingrossano la nostra lista di temi irrisolti, Muder torna a sorprendermi.

***

Mi accompagna alla mia stanza lungo il corridoio dell'hotel. Questa volta non abbiamo ottenuto stanze comunicanti. Il portiere ci ha doto le ultime due, una al secondo piano per me e l'altra al terzo per Mulder. Mentre saliamo in ascensore, Mulder mi racconta non so quale aneddoto dall'università relativo ad una doccia di ragazze e la sua professoressa di psicologia. E' abbastanza divertente in realtà, e non posso evitare di ridere.
Cosa che era la sua intenzione fin dal principio, naturalmente.
E  così arriviamo alla mia stanza tiro fuori la chiave. Dietro di me Mulder sembra inquieto.

"Non pretendevo offenderti"

Mi coglie di sorpresa e mi giro a guardarlo. Sembra insicuro.

"Perché credi che mi hai offesa?"

Raccoglie le forze come se gli costasse fatica trovare le parole per spiegarsi." Non ho pensato che ti avrebbe dato fastidio che usassi il tuo bagno. Avevo bisogno di una doccia e mi sono entusiasmato, come mia abitudine. Non mi sono reso conto che stavi lì"
Che è esattamente quello che io sospettavo. Che la mia presenza gli risulta così secondaria che a volte si dimentica perfino che sto nella stessa stanza. Malgrado le sue ardenti dichiarazioni   di quest'estate nel corridoio di casa sua, la verità è che la metà delle volte sono solo una specie di appendice inutile ma fastidiosa. La cosa strana è che l'atra metà del tempo, mi tratta come se il sole nascesse e tramontasse con me.

"O forse me ne rendevo conto…" Il tono della sua voce si abbassa ancora di un'ottava per sprofondare nel fondo del mio stomaco "…ma è che a volte lo dimentico, sai?"

Mi prende il braccio con un gesto che sembra studiato per essere casuale e mi accarezza da sopra al cappotto. Voglio domandargli che cos'è che dimentica ma il suo braccio mi ha distratto e mi sento come se fossi senza forze per l'improvvisa intimità. A volte la sua vicinanza mi coglie di sorpresa e la densità dell'aria non mi lascia respirare con facilità.

"Mi conosci così bene, Scully. In un certo senso, ho più intimità con te che con chiunque altro nella mia vita e immagino che a volte dimentico…" veramente si sta sforzando per farsi strada verso qualsiasi cosa che vuole dire"…dimentico che in realtà, non abbiamo questo tipo d'intimità". 

E lo butta fuori così. Con la stessa facilità con cui denuda il suo corpo, mette a nudo anche il suo cuore. Mentre a me, costa uno sforzo ingoiare  saliva e mi bruciano gli occhi.
Forse è la prima volta che Mulder fa notare esplicitamente l'assenza di sesso  nel nostro rapporto.

"E per ciò che riguarda l'altra cosa" sorride mentre ci pensa, " se ti vedessi nuda, Scully, no, non credo che mi sentirei imbarazzato. Ho avuto questo piacere solo una volta e non è stato nelle migliori circostanze…" un certo tono malinconico ci ricorda l'inferno gelato dell'Antartide"…ma se si ripresentasse l'occasione, in migliori circostanze, mi piacerebbe che ci fosse una certa intenzione"

E sottolineando l'ultima parola, sorride con una certa distanza e va via verso la sua stanza.
Per nessun motivo, questo non può rimanere così.

"Mulder" Nel silenzio del corridoio, il mio tono sembra un grido che rimbalza contro i muri. "Non mi hai offesa".

Sempre è stato più difficile per me che per Mulder esprimere i propri sentimenti e questa volta non è un'eccezione. Mi piacerebbe dirgli che anch'io dimentico che ci sono certi limiti che lui ed io non osiamo superare e mi piacerebbe dirgli che le frontiere di ciò che abbiamo mi tentano ogni giorno tanto quanto mi spaventano. Ma in questo momento, Mulder mi guarda fissamente e credo che avrò fortuna se riuscirò ad articolare tre parole di seguito. 

"Mi ha sorpreso che non ti sentissi a disagio, ma non è stato offensivo, Mulder"

Un sorriso ironico balla nei   occhi danzanti del mio compagno. "Che cosa lusinghiera". Improvvisamente, l'aria si fa respirabile di nuovo, come se il suo sorriso avesse portato vento del nord.
 
"Al massimo mi sono sentita un pochino ignorata". Ho pensato che quando finalmente ci saremmo liberati dei nostri ultimi mascheramenti, sarebbe stato per nostra volontà, e non per un disguido.
 
"Bene", risponde" la prossima volta che mi denuderò davanti a te, farò in modo che tu non ti senta ignorata"

"La prossima volta?" La mia mente mi assicura che era un commento casuale, ma il mio corpo risponde al suo commento con un riscaldamento istantaneo di tutte le mie terminazioni nervose.

"Mi conosci. Sicuramente questa non è l'ultima volta che affondo nella merda" Malgrado la leggerezza del suo tono, emana un certo auto- disprezzo che mi spaventa." In effetti, la prossima volta dovresti affondare con me".

Uno schiarimento di voce ci tira fuori dalla nostra conversazione sussurrante. Un in aquilino dell'hotel ci passa davanti e mi sento come se mio padre mi avesse sorpreso sul divano di casa con un ragazzo. Con la cintura sbottonata e i capelli arruffati. 
Anche Mulder sembra improvvisamente distante.

"Dovresti dormire" gli dico "domani abbiamo una riunione con lo sceriffo"

Fa una faccia da cagnolino ferito che non vuole svegliarsi presto. "Questo caso puzza, Scully"

Ha ragione ma dargliela implicherebbe accettare la sua sconfitta. Sono infastidita con Kersch per tutto questo come lui, ma non c'è motivo per cui debba saperlo.

"No è il caso, Mulder, sei tu che puzzi"

E sorride. Il sorriso più bello che ho visto in vita mia. Averlo provocato mi fa sentire come se avessi conquistato la luna.
Controvoglia e borbottando un "buonanotte" stanco, Mulder si allontana verso l'ascensore.
Mentre cammina, le sue falcate disuguali disegnano la sua forma sulla sagoma del cappotto. Sotto Mulder balla nudo. Lì stanno, i suoi tendini tesi, le gambe dai muscoli infiniti, le natiche da nuotatore impossibile, la  schiena scultorea. Posso vedere la sua nudità sotto i vestiti ed è allora quando capisco il regalo che mi ha fatto quest'oggi, lasciandomi assistere in privato al rituale della sua bellezza.

"Mulder!"

Si gira.
E quando lo fa mi lascia vedere la camicia, la cravatta e i pantaloni. E la mia memoria, mi lascia vedere qualcos'altro. Il suo stomaco dai disegni asimmetrici, i due fiumi di muscoli che cadono ad entrambi i lati dell'osso pelvico, il  suo sesso scuro e velenoso, i suoi piedi enormi.
Mi guarda come se rivolgere la sua vista verso di me a fosse qualcosa di reverenziale.

"Non affonderei nella merda per nessuno" gli dico "solo per te"

Non arriva a sorridere, ma quasi.
Ci sono anche altre cose che gli avrei detto ma tutte si riassumono in questa. Scenderò nelle fogne per te. Esplorerò le tenebre con te. E nasceremo migliori dietro la bruma e il fuoco.
Credo che lo capisca. Credo che lo accetti senza capirlo.
Non so se io potrei denudarmi davanti a te, Mulder, ma ci provo.

***

Nella mia stanza, l'aria odora di legno e moquette. Il neon del motel palpita all'esterno e fa disegni rossi e azzurri sul letto vuoto.
Questa notte sembra più vuoto che mai, più significativamente vuoto che mai.
L'ultima trincea della mia intimità. L'ultimo territorio.
Mi cambio nel bagno e quando entro nel letto, le lenzuola mi accolgono con un contatto leggermente umido.
Mentre mi arrendo al sonno, non posso smettere di pensare alle differenze che ci identificano. Immagino che sono i piccoli dettagli illogici quello che più m'irrita di Mulder, Ma immagino che sono questi stessi dettagli che lo fanno Mulder, quelli che mi fanno Scully. Forse non siamo d'accordo su ciò che è intimo e quello che è naturale, tra quello che è professionale e quello che è privato. Forse se mi arrabbio con lui è solo perché invidio la sua capacità di lasciarsi andare.
Ma questa notte la sua immagine nuda mi aiuta a dormire. E domani, se cade in un tombino, forse cadrò con lui.
Una cosa è sicura, sia come sia, ci rimetteremo in piedi.
E forse, dopo faremo la doccia insieme.
Torna all'inizio Sfoglia l'archivio