Le fanfic di X-Files

In terre maledette

Mulder e Scully sorpresi da una tempesta trovano rifuggio in una casa sperduta in un bosco….
Autore: PoZi
Pubblicata il: 29/09/2009
Tradotta da: Angelita
Rating: PG-13, vietata ai minori di 13 anni
Genere: ANGST, CASE FILE
Sommario: Mulder e Scully sorpresi da una tempesta trovano rifuggio in una casa sperduta in un bosco….
Note sulla fanfic:

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Parte I

Da qualche parte nei boschi del Maine.
23'37

Il vento fa sussurrare sinistramente le foglie degli alberi millenari.
La notte è buia e fredda. Silenziosa.
Il bosco è un'impenetrabile massa scura, che ondeggia al suono del vento. Ogni tanto, qualcosa si muove inquieto nelle sue profondità.
Più in là del bosco, su una piccola collina, s' innalza una casa. Anch'essa è al buio, fatta eccezione per una stanza.
La stanza da sul bosco. C'è una tenue luce. Alla finestra, c'è una figura curva.
Sta aspettando.



Nello stesso posto, il giorno dopo.
22'37

Una tempesta violenta sta sfogando la sua furia nella zona. I lampi attraversano il cielo a velocità vertiginosa. I tuoni sono assordanti. I fulmini luminosi come il sole. Il vento soffia con una forza enorme, come se volesse strappare gli alberi. La pioggia cade incessantemente.
Una Ford Taurus argentata avanza sulla strada malandata, sbandando a causa del vento. Al suo interno c'è una figura piegata in avanti sul volante per poter scorgere meglio la via. Al suo fianco c'è qualcuno in atteggiamento pensieroso.
-Scully, è pericoloso guidare in queste condizioni…
-Lo so, Mulder, ma non ci sono altre possibilità, non credi?
Mulder socchiude gli occhi per vedere meglio la strada. La pioggia inzuppa tutto.
La macchina fa una brusca frenata. Sembra che voglia fermarsi, ma continua ad andare avanti.
-Scully, che cosa fai?
La donna ha gli occhi spalancati, senza capire che succede.
-Io non ho fatto niente…
La macchina continua a frenare sotto la pioggia, finché alla fine si ferma.
-Ma che…?- incomincia Scully.
Fa girare la chiave del contatto, davanti allo sguardo attonito di Mulder.
L'auto emette un borbottio soffocato e niente più.
-Geniale…- mormora Mulder.
Scende dalla macchina. Automaticamente resta inzuppato dalla pioggia per quanto è intensa.
Si dirige verso il cofano e lo apre.
Anche Scully scende e si mette al suo fianco. Mulder alza gli occhi e la osserva.
-Resta in auto, Scully… ti bagnerai…- le raccomanda con premura.
-No, lascia che t'aiuti…
-Non credo che otterremo niente. A prima vista sembra che non ci sia niente di rotto… non abbiamo neanche luce sufficiente…
Nel bosco si sente un sibilo furioso. Scully spaventata alza automaticamente gli occhi.
-…qualche animale?
-Probabilmente…-risponde Mulder non molto convinto.
Qualcosa da lontano cattura la sua attenzione. Sforza la vista, mentre chiude il cofano della Ford.
-Che c'è?- domanda Scully vedendolo assorto.
-Quella cosa è… una casa, no?- la indica.
Scully guarda e annuisce. Una casa su una piccola collina. Per arrivarci è necessario attraversare il bosco.
"Ma andiamo… non vorrai attraversare il bosco di notte, no?" Si dice
"Non è altro che un bosco… cosa può accadere?"
Sentono come se qualcosa li stesse attirando verso il bosco e la casa. Una forza strana e incomprensibile, al limite della ragione.
-Forse dovremmo… andare a chiedere aiuto… i cellulari non funzionano qui…- propone Mulder timidamente.
Scully lo guarda con un misto di confusione e orrore.
-Attraversare il bosco??- domanda Scully con un tono acuto.
-Quale soluzione… se… se restiamo qui, la cosa più probabile è che ci pigliamo una polmonite. Se ci mettiamo nella macchina, corriamo il rischio di attrarre i fulmini. Andiamo…
Gli agenti s'incamminano verso il bosco. Da esso sembra sorgere un'atmosfera misteriosa e pericolosa. Fuori dal normale.
Mulder scosta i rami bassi e con un gesto del braccio aiuta Scully a passare.
-Grazie…-mormora.
Il bosco dall'interno è anche più scuro. Grazie ai lampi e ad un poco di luce che non si sa da dove provenga, Mulder e Scully scorgono qualcosa dei dintorni.
Gli alberi sono enormi, e i loro tronchi larghi come quattro uomini. Mulder posa la mano su uno di essi e mormora sorpreso:
-Questi alberi devono avere molto di più di 300 anni…
-Mulder, non toccarlo…
-Scully, che cosa può succedermi? O non sei poi così razionale come credi…?- domanda Mulder sorridendo nervosamente - Non ti starai ricordando degli uomini-talpa, vero?
Mulder emette una risata stridente e agitata. Sa che c'è qualcosa tutt'intorno. Non coscientemente, ma lo sente. Sta sulla difensiva.
-Non so…- scrolla le spalle- Ma questo bosco non è… normale…
La parola risuona in un improvviso silenzio.Tutti e due sussultano.
-Non ti sembra strano? Il bosco è silenzioso.
Mulder alza lo sguardo verso le oscure chiome degli alberi. Un bagliore le illumina, e crede di vedere qualcosa che salta tra i rami. Qualcosa di troppo grande per essere uno scoiattolo. Spalanca gli occhi.
-Dio, Scully… guarda su, corre.
La donna guarda le cime, ma non vede niente.
Dietro di loro, da alcuni arbusti, qualcosa li osserva con attenzione. Nel silenzio, si sente un calpestio. Un ramo che si rompe. Mulder e Scully si girano entrambi, tutti e due soffocando un grido.
-Chi …chi è??? FBI- grida Mulder.
Scully estrae la sua arma. Mulder la imita.
-Dio, abbiamo pochi proiettili…- la donna lo guarda preoccupata.
"Non credo che servano a molto…" pensa Mulder.
I passi cessano e ritorna il silenzio. Sembra che tutto il bosco stia aspettando qualcosa.
-Andiamo…- dice Mulder afferrando Scully per un braccio.
Continuano a camminare sotto gli alberi e la spessa pioggia cade sempre più veloce. I lampi lacerano il cielo, e i tuoni si sentono di nuovo ruggire con furia
"La natura mostra gli artigli…" si dice Mulder
Improvvisamente Scully si ferma.
-Mulder, non senti niente?
-Ummm…?
C'è di nuovo silenzio. Sembra che anche i tuoni si siano fermati. Niente più si sente cadere se non le gocce di acqua dalla cima degli alberi, pesantemente.
-Che cosa è…- domanda Mulder.
-Sembra…un gatto??
Effettivamente, tra il rumore della pioggia, si ode una specie di miagolio acuto.
Li sta chiamando. Mulder incomincia ad avvicinarsi timorosamente. Scully lo segue, ma lui le dice:
-Rimani lì, Scully…
Lei riprende la sua pistola, Mulder fa lo stesso.
Il miagolio diventa più acuto e intermittente.
-Scully… Santo Dio, direi che sta ridendo!!- esclama Mulder spaventato.
-Questo è impossibile… i gatti non hanno abbastanza spazio nella laringe, per tanto non hanno sviluppato corde vocali adatte ad esprimersi - argomenta lei parlando velocemente.
Mentre Scully parla, Mulder arriva ad alcuni arbusti, ai piedi di due alberi enormi. Dentro l'oscuro groviglio delle foglie, si vedono due punti brillanti. Rossi. Studiano Mulder con attenzione. Un brivido percorre la schiena di Mulder, come se una mano gelata l'avesse accarezzato.
-Qui c'è qualcosa…- mormora
Allora, tutta la luce si estingue completamente. In un attimo c'è un'oscurità completa.
-Ma che?!-esclama Scully
Mulder nota l'aria muoversi intorno al suo viso.
La luce ritorna sotto forma di un lampo accecante che da il tempo a Mulder di vedere una cosa abbastanza grande, con gli occhi rossi, saltare. Si scosta soffocando una parolaccia, ma l'essere gli graffia la mascella.
-Cazzo!!- esclama portandosi una mano al viso.
-Mulder!
Scully corre verso di lui. I tuoni riprendono a risuonare, come se facessero a gara per forza e intensità. Dalle mani di Mulder cade abbondante sangue.
L'oscura entità è scomparsa correndo. Mulder ha il tempo di vedere dove si è nascosta. Incomincia a correre giusto quando arriva Scully da lui.
-Mulder!!! Ma dove vai?? Lascia il gatto!
-Quello non è un gatto… per niente!! Sia maledetto se so cos'è, però scommetterei tutta la mia collezione di video che non si tratta di niente di ordinario e comune!- esclama correndo.
Scully inizia a correre dietro di lui. Piccole gocce di sangue escono dalla ferita di Mulder. Subito si perdono di vista. Mulder si trova a correre da solo, inseguendo niente di concreto. Scully si accorge di correre dietro a nessuno.
Mulder frena bruscamente. Improvvisamente sente la paura. La paura dell'ignoto. Davanti a lui si estende l'oscurità. Un'oscurità viva… Si sente indifeso e vulnerabile, così che, senza girarsi, inizia tornare indietro. Sempre guardando l'oscurità. Senza girarle le spalle, perché è allora che ti prendono e ti ammazzano, si dice.
Scully è ferma senza capire niente. "Qualcosa non funziona come dovrebbe…"
Ode un sussurro alle sue spalle. Si gira, ma non vede niente. Solo buio.
"Ma che diavolo…?" I sussurri vengono da lì vicino, ma Scully non vede chi li emette.
Sembrano provenire da un ramo basso, molto scuro. La donna si avvicina lentamente timorosa. Man mano che si avvicina, i suoni sibilanti si fanno più forti.
Finalmente giunge al ramo in questione. Un lampo le permette di vedere l'origine: un gufo.
-Dio! E' solo un gufo…- si dice per tranquillizzarsi mentre ride nervosamente.
Ma la faccia del gufo incomincia a cambiare davanti agli occhi spaventati dell'agente: si trasforma in un cane rabbioso che sbava spuma, nel viso di una persona e alla fine, in una faccia scura, da dove escono un paio di rubini brillanti. Un sorriso malizioso viene fuori da questo spettro.
-M---a…!!!- esclama mentre ricomincia a correre.- Mulder!!! MULDER!!!
Mulder la sente da lontano.
-Scully!!- grida.
-Shhhhh…-si ode dall'oscurità.
L'uomo spalanca gli occhi. Immediatamente fissa l'oscurità senza smettere di retrocedere. Allora, stupito, scorge qualcosa che si muove nel buio. Più nero delle tenebre. Gli si avvicina lentamente quasi pigramente, ma implacabile. Il contorno è evanescente e la pioggia impedisce di vedere, ma sembra un bambino piccolo.
-Chi…chi c'è??- Mulder cerca di gridare ma gli esce solo un sussurro debole e spaventato.
-Chi… chi c'è??- ripete.
"E' l'eco…solamente l'eco…" si dice Mulder.
-No… non sono l'eco!!!- esclama una voce infantile dall'ombra. - Sono il tuo peggiore incubo!
Costernato, Mulder vede come la figura si avvicina. Dove dovrebbe essere la faccia, brilla un sinistro sorriso, freddo come il gelo.
-Dio…- mormora Mulder.
Continua a retrocedere. Si scontra con la schiena duramente contro il tronco di un albero, e batte la testa. L'essere emette un urlo selvaggio e incomincia a correre. Mulder con gli occhi socchiusi si gira e corre disperatamente.
-Scully!!!!!!-grida.
Scully lo sente, si sta avvicinando. Si ferma e guarda intorno.
-Mulder??
Si fa di nuovo silenzio e lei ha l'improvvisa certezza che la stiano spiando.
-Mulder??- ripete, spaventata.
Allora, improvvisamente egli appare tra gli arbusti, con il viso pallido. Scully grida ancor più spaventata.
-Mulder, dove…?
-SCULLY NON DIRE NIENTE, CORRI SOLAMENTE !!!- grida - PER DIO CORRI CORRI CORRI!!! NON GURDARE!!! CORRI SOLAMENTE !!!
Mulder la spinge disperato e riprendono la corsa. Scully corre senza capire niente, è solo terribilmente impaurita.
-Scully, vedo un pochino di luce, credo che ci avviciniamo all'uscita!!!- esclama Mulder e giusto quando lei sta per protestare, cade pesantemente in avanti. Emette un gemito che un tuono enorme copre, e Mulder torna inndietro premuroso per aiutarla.
-Stai bene?- le chiede mentre la solleva da terra, riprendono la corsa.
-Sì… sì…-ansima la donna.
Finalmente arrivano ad una spianata abbastanza grande. C'è solo terra. E' come un'oasi senza alberi in mezzo al bosco. Nel centro si innalza una casa la cui vista da' i brividi. Se prima era sembrata una possibile fonte di aiuto, ora sembra una oscura e sinistra dimora. In una delle finestre c'è qualcuno che li sta osservando. Tutta la casa è al buio ma quando brilla un fulmine se ne può scorgere la forma.
Mulder e Scully si fermano, affannati. Si girano e possono avvertire nel suolo alcune vibrazioni come se qualcosa di enorme avesse fatto un mezzo giro. O come se stesse girando la casa stessa…
Scully osserva il graffio di Mulder, che continua a sanguinare. Tira fuori un fazzoletto e glielo porge alquanto preoccupata.
-Ha un brutto aspetto…-mormora mentre glielo porge.
-Ummm… grazie…- Mormora mentre se lo preme sui graffi
Una macchia rossa appare sulla tela e si allarga piano piano.
La pioggia aumenta sempre di più d'intensità.
-Mulder, che cosa hai visto per… iniziare a correre così…?
-No… non sono sicuro…- risponde, guardando il bosco.
-Senti, c'è qualcuno a quella finestra…
Mulder ritorna a gurdare la sagoma alla finestra. Qualcosa gli dice che non è una buona idea.
Scully osserva la casa e un turbamento la fa tremare come una foglia "Non dovremmo…" "Oh, ora taci vigliacca, e entra…"
-Andiamo Mulder, mettiamoci al riparo…
Tutti e due gli agenti si diriggono verso l'entrata. I tuoni e i fulmini, ora, si succedono quasi senza pausa.
Scully bussa alla porta. Passano alcuni secondi, ma nessuno viene ad aprire. Ritorna a suonare. Mulder va un'altra volta alla spianata e torna a guardare la finestra. La figura è ancora lì.
-Senta!!!- grida, muovendo le braccia- Scenda ad aprirci, per favore!
La persona non si muove né cambia espressione. Mulder ritorna da Scully.
-Se non ci lascia entrare, dovremo entrare con le cattive… scostati, che non ti possa fare male.
Scully si scosta e Mulder carica la porta con la spalla. Il vecchio portone si apre pesantemente e sbatte contro la parete. Mulder cade quasi a terra per la spinta.
-Dio…-esclama la donna, spaventata vedendo l'interno.
Nella casa giusto dietro la porta c'è una donna anziana. Molto tranquilla, simile ad una statua di cera. Un fulmine permette loro di vedere chiaramente le sue fattezze per una frazione di secondo. Una strana sensazione d'inquietudine invade Mulder e Scully. La vecchia ha profonde rughe in tutto il viso. La sua bocca è chiusa fermamente. Gli occhi li osservano attentamente, senza perdere nessun dettaglio, scrutatori e freddi. Grigi. Impossibile capire quello che pensi dallo sguardo. Mancano completamente di una scintilla di umanità.
Mulder va di nuovo correndo alla spianata.
-Mulder, che cosa c'è?-chiede Scully.
L'uomo guarda la finestra di prima. Non c'è nessuno.
"Ummm… strano… come ha fatto a scendere così rapidamente? Anche se è possibile che ci siano più persone…" Mulder rientra con Scully.
-Signora… ci… ci scusi se la diamo fastidio a quest'ora…- dice Scully
Guarda l'ora :"23'36". "Dio come è tardi…" pensa.
-Si è rotta la macchina per strada e…
-Avete attraversato il bosco??- domanda la donna anziana con una voce stranamente potente per la sua debole costituzione. -Avete coraggio…-aggiunge con uno strano sorriso.
-Signora ha il telefono?- domanda Mulder.
-Sì…
-Fantastico… per favore, ci lascia chiamare?- chiede Scully.
-Non c'è linea…- spiega.
Mulder starnutisce, sconfortato. Aspira fortemente e nota una specie di rantolo nel petto. "Bene, sto per prendere un raffreddore…"
-Almeno ci lasci mettere al coperto…
La vecchia si scosta e fa cenno di entrare, muovendo lentamente il suo braccio ossuto.
La casa è buia, come per intonarsi al bosco. Molto lugubre. Vi regna uno strano odore, come di chiuso. Un odore morto. E' silenziosa, se si escludono i tuoni e il pesante tic tac di un orologio.
Tutti e due gli agenti stanno fermi in mezzo al corridoio, senza sapere bene che cosa fare.
Si guardano sorpresi.
-Ebbene, agenti Mulder e Scully…? Non volete muovervi da lì?- domanda la vecchia.
-Come…?? Sa i nostri nomi!? - esclama Scully
-Se non ci siamo presentati…!!! - dice Mulder spaventato.
La vecchia si avvicina loro e sorride freddamente. Emana un odore simile a quello dell'antichità. Un odore senza tempo. E' fredda come la notte.
-Da qui ad alcune ore, vi domanderete molte altre cose oltre questo…- mormora allargando ancora di più il lugubre sorriso.
In lontananza, si sente un altro tuono.

Parte II

-Come dice signora?- chiede Scully impaurita.
L'anziana donna si limita a scuotere il capo, ancora sorridente.
Si sente il tic tac dell'orologio, incessante.
-Ebbene? Come è stato la traversata del bosco? Avete già conosciuto i vostri nuovi amichetti?- aggiunge ,indicando con ironia i graffi di Mulder.
Questi porta la mano alla guancia, sconcertato.
-Signora che cosa sa di questo bosco?- domanda.
La vecchia si limita a scuotere le spalle, con uno sguardo acuto.
-So che per questi paraggi acccadono cose molto strane… ma non pretenda di comprendere tutto in una volta, Mulder…
-Certamente, come ha detto che si chiama?- dice Scully, a disaggio per la situazione.
La donna li guarda attentamente, tanto che Mulder retrocede un poco, intimorito.
-Non l'ho detto… mi chiamo Agnese.
Un altro tuono risuona sulle alture. La casa intera sembra tremare sotto le raffiche del vento. Le cime degli alberi andeggiano selvaggiamente.
-Agnese… vive… vive qui da sola??- domanda l'agente.
-Sì. Prima vivevo con Patrick, mio marito.
-Oh…
-E' morto.- dice Agnese co una strana intonazione nella voce.
-Ci… dispiace…- mormora Scully senza sentire assolutamente nulla.
Mulder osserva attentamente l'anziana donna. Non gli piace per niente. Gli fa sentire un'iquietudine impossibile da descrivere. "Chi sarà? Perché vivrà qui da sola? Avrà ammazzato lei il marito??" "Ti domandi troppe cose, Fox!", si dice preoccupato. "Ti domandi troppe cose e ancora non sai rispondre alla domanda principale: è sicuro rimanere in questa casa?" Istintivamente, si dice di no. Starnutisce. Due volte.
-Salute, Mulder…- sussurra Scully.
-Gra… garzie…
Agnese li osserva attentamente. Una scintilla di malvagità spunta nei suoi occhi. Chiude gli occhi e li riapre all'istante mentre dice:
-Sedetevi… sedetevi nel salone… sicuramente la passeggiata nel bosco vi avrà stancato…
Si incammina verso il salone dove si trova il rumoroso orologio. Scully e Mulder la osservano avviarsi e dopo poco la seguono.
Agnese si è seduta su una sedia a dondolo di vimini che geme angosciosamente ogni volta che si dondola. Indica loro un divano affinché si seggano.
-Non importa se lo bagnate. Ora non lo uso più.- dice.
Mulder e Scully si siedono un poco a disaggio, molto vicini. Stanno ad un paio di metri da Agnese, che si dondola pacificamente mentre li osserva, scrutandoli. Tutti e tre si guardano. Gli stridii del vecchio dondolo si sentono più forti dell'orologio.
-Agnese…- inizia Mulder, tra l'impaurito e l'arrabbiato.
Agnese lo guarda, interrogativamente. I suoi occhi hanno acquistato una espressione di asprezza brutale.
Odio concentrato.
-Che… che cosa c'è nel bosco?
La vecchia sorride lugubre. I denti brillano nella semi-oscurità della stanza. Mulder nota come Scully si aggrappa al suo braccio, impaurita e tremante.
-Tranquilla, Scully…- le sussurra- Non temere…
Il sorriso della vecchia permane inalterato mentre spiega.
-Veramente vuole saperlo, agente Mulder?
Parte della sicurezza di Mulder ritorna al vedere l'ironia con la quale parla loro la donna.
-Bene, mi piacerebbe sapere che cosa mi ha quasi strappato la testa con un'unghiata…
Agnese emette un silenzioso sussurro sprezzante che non ha nulla di simile ad una risata.
-Non le permetto di burlarsi di noi, Agnese! - esclama Mulder, infuriato.
Per tutta risposta la vecchia ride più forte.
-Mulder, sta tranquillo…- gli chiede Scully, accarezzandogli lievemente il braccio.
-Andiamo, agenti… Vi spiegherò tutto, però dopo non rinfacciatemi niente se non potete prendere sonno!-ride all'idea.
-Agnse, si spieghi e non rida più…- mormora Scully.
-Questo bosco…- si alza e va verso la finestra. Si affaccia. -Questo bosco… sapete che età ha il bosco, agenti?
-Agnese, venga al dunque!!- esclama Mulder, furioso.
"Questa donna mi fa diventare matto… sa qualcosa… e intuisco che questo qualcosa è molto fuori del comune!" si dice l'uomo.
-Spettrale Mulder, a ciò che voglio arrivare con questa domanda…- inizia Agnese
-Come lo sa??? Questo è il mio soprannome! Ma…!!!
Scully spalanca gli occhi, spaventata. Non le piace come si stanno sviluppando le cose. Incomincia a pentirsi di essere entrata in casa.
-Non faccia tante domande, agente Mulder… può essere che le risposte non la soddisfino completamente. Come le dicevo questo bosco è antichissimo. Più di cinquecento anni, secondo i calcoli di alcuni specialisti in materia…ah, ah, ah, eruditi, che cosa sapranno loro. Questo bosco ha più di mille anni. E molte leggende circolano su di esso. E tutte inquietanti.
Agnese torna a sorridere lugubramente.
-E'… è possibile che ciò che c'era nel bosco fosse qualche animale spaventato dalla tempesta…-suppone Scully, non molto convinta.
-Esatto…- dice Agnese- Cme lo siete voi due.
Mulder e Scully la guardano tra interessati e spaventati.
-Gente di città… tutti prendono alla leggera questo bosco. Tutti lo fanno. Si avventurano con millanteria, si addentrano in esso finché non è troppo tardi e… spariscono. Non li si vede più. - Agnese sorride maliziosamente - Qualche volta si sentono grida.- Gli agenti rabbrividiscono spaventati. Agnese continua:- Gli spiriti non perdonano… mai.
-Si… signora non sta dicendo seriamente che in questo posto ci sono… i fantasmi?- domanda Scully.
Un tuono ruggusce con furia. La pioggia sembra aumentare ancora i più. Mulder si avvicina a Scully per sentire la sua presenza… Nella stanza c'è un'atmosfera cupa. Agnese torna a guardare dalla finestra.
-Dico che questo bosco è maledetto… caspita se è maledetto…
Il ticchettio dell'orologio si fa sentire di nuovo dopo un altro tuono. I lampi permettono di vedere tutt'intorno per brevi istanti. Mulder e Scully sono lividi. I loro volti, pallidi per l'orrore. Tesi. Incoscientemente in guardia.
-Già…- è l'unica cosa che viene in mente a Mulder.
Scully decide di cambiare argomento, si sente a disagio. Si schiarisce la voce e dice:
-Non è troppo vechia per vivere qui da sola?
-Ho vissuto qui per vent'anni. E non penso di lasciare tutto questo. Alla mia età, quello che più si desidera è di stare soli e ricordare i bei tempi passati.
Un altro lampo illumina l'ambiente e agli agenti sembra che Agnese sia diventata ancora più vecchia e fragile. Ciò nonostante, quella luce di malvagità in fondo allo sguardo rimane, inalterata.
Allora si sente un suono per tutta la casa. Non viene da nessun luogo in particolare. Gli agenti alzano in piedi, agitati. Agnese inarca semplicemente un sopracciglio. Il suono non si ripete.
-Agnese, che cosa è stato?- domanda Scully
-Vuole farci credere che vive sola, signora… qualcuno vive con lei? Sia franca…- esclama Mulder, furioso.
-Dipende da ciò che lei intende per vivere, agente Mulder…- risponde Agnese, ridendo dolcemente.
L'uomo spalanca gli occhi, intimorito.
-Non capisco che cosa la diverta tanto…- mormora, mentre torna a sedersi.
-Dopo che avete visto quello che avete visto nel bosco, non ditemi che vi meravigliate sentendo un rumore improvviso!
-Nel bosco non abbiamo visto niente… niente…- farfuglia Scully, restia a credere.
In quel momento, Mulder sente un rumore al piano superiore.
"Questo è stato deliberato… affinché tu potessi sentirlo, amico", pensa. Guarda Scully angosciato, ma sembra che lei non abbia udito niente. Agnese nemmeno. Il rumore si ripete, un poco più forte questa volta. Si sente un sussurro freddo e sibilante. Mulder si alza in piedi.
-Mulder… dove…?
Mulder guarda Scully e le chiede:
-Non lo senti?
-Sentire cosa?
Mulder scuote la testa preoccupato e si dirige ai piedi della scala che porta al primo piano. Tende l'orecchio. Agnese chiude gli occhi. Scully si alza e va dove sta Mulder, fermo ad ascoltare.
-Andiamo a giocare, Fox! Andiamo a giocare a Stratego!!!- sussura una voce infantile e spaventosamente allegra.
-Oh, Dio… Sam…- mormora Mulder.
Spalanca gli occhi e cade a suolo. Dai suoi tristi occhi escono alcune lacrime, calde e grandi. Un gemito lacerato viene fuori dalla sua anima.
-Mulder!! Che succede??- Scully gli si accascia vicino e gli prende la testa tra le mani. Si guardano. Gli occhi di lei lo studiano attentamente, con cautela e affetto. Gli domandano senza parole che cosa succede.
-Non l'hai sentito?- le chiede.
-Che cosa?
-Oh sì… commovente…
Scully si gira e Mulder guarda dietro di lei. Lì sta Agnese, osserva la scena con una faccia annoiata e sarcastica.
-Commovente…- ripete.
-STIA ZITTA AGNESE, O LE FACCIO SALTARE LA TESTA!!!- ruggisce Mulder pieno di collera-CHE COSA VUOLE??? COME SA TUTTE QUESTE COSE???PERCHE' LO FA???
-Mulder, calmati… mi stai spaventando…- mormora Scully preoccupata.
Mulder si avvicina alla vecchia correndo e le punta la pistola alla testa. E' veramente fuori si sé. L'unica cosa che non gli permette di sparare è la sicura.
-Mulder??- supplica Scully- Per favore non farlo…
"Signore… sta diventando pazzo con questa dannata casa…", si dice.
-Agente Mulder, non otterrà niente facendomi saltare le cervella…
-Come lo ha saputo??? Come ha saputo che ho… che avevo una sorella e che giocavamo a Stratego???
Agnese fa spallucce, senza espressione.
-Mulder, per favore...- prega Scully.
Mulder la guarda, indeciso. "Che mi sta succedendo?" Finalmente mette l'arma nella fondina, con profondo sollievo di Scully.
-Ci faccia vedere la casa. Andiamo!!!
La vecchia si allontana.
-Da dove volete incominciare? - domanda con ironia - Non rispondete; incominceremo dalla cucina.
Esce dal corridoio, seguita da Mulder e Scully. Cammina trascinando il passo, sembra quaisi che stia scivolando. Lo strofinio produce un rumore sgradevole che fa rizzare i capelli a Scully. Agnese rassomiglia ad un vecchio fantasma stanco. Alla fine arrivano ad una stanza quadrata, con una porta.C'è un fornello e un frigorifero, un tavolo e una sedia.
-Qui c'è la mia cucina. Non ho bisogno di molto per soddisfare le mie necessità…
-Ma …se deve fare la spesa? - domanda Scully
Agnese si dirige di malavoglia alla porta, che ha il vetro oscurato con un panno nero.
Fa cenno con il dito lungo e ossuto, mentre dice:
-Lì ho un cortile con un piccolo orto…- Scully la osserva incredula. - Oh, sì, non mi guardi così, Scully… Sarebbe molto sorpresa a scoprire quanto è fertile questo terreno…
Mulder l'osserva furioso e inquieto, ma non dice niente.
Allora Agnese si dirige verso il bagno. Scully e il suo compagno entrono dopo di lei.
Il bagno non è molto garnde. C'è un WC, un lavabo e una doccia con una tenda. Sul lavabo c'è uno specchio con l'armadietto farmaceutico. Dal soffitto pende una lampadina rachitica. Tutto è vecchio, ma in apparenza normale.
-Ummm…- fa Mulder
-Può farlo da solo, agente Mulder, o devo farle vedere come si utilizza questo?- dice Agnese, sarcasticamente, mentre gli mostra il WC.
-Le ho detto di fare attenzione…- sussurra minaccioso, mentre porta la mano alla pistola - Va bene, specie di eremita maniaca???
-Mulder, calmati… dipendiamo da lei per passare la notte al coperto…- mormora Scully, tremando.
Mulder osserva attentamente Scully. Nei suoi occhi ora c'è paura, paura della verità. Le sorride lievemente mentre pensa "OK… rasserenati… pensa con calma… ricordati che anche Scully dipende in un certo senso da te, Fox… non rovinare tutto…"
Scully osserva Mulder e gli restituisce il sorriso. Poi si gira per verso lo specchio.
Si riflette tutta la stanza: Mulder in piedi, a suo lato, ma di spalle, Agnese un po' discosta… la sta osservando… Scully ha un brivido. "Mio Dio, questa donna mi fa perdere le staffe…" Allora osserva un piccolo dettaglio. "Che sta succedendo ai miei occhi…?" Fissa attentamente il suo riflesso e contempla, orripilata, come i suoi tratti cambino, diventano angolosi, deformi, orribili. La bocca le si allarga come un grosso buco, e da essa escono fuori quattro formidabili canini. Gli occhi brillano come se fossero di fuoco, emanano odio e malvagità. Si rende conto che non sono i suoi occhi, bensì orbite vuote e senza vita. Dalla testa le escono due robuste corna. Il viso le si è trasformato in un teschio.
-Dio mio!!!- grida, accostandosi dallo specchio.
-Scully che succede? - esclama Mulder, preoccupato.
Nel retrocedere, Scully inciampa e cade sbattendo violentemente il sedere per terra. Si morde la lingua.
-M---a! - mormora intontita.
-Scully, stai bene?
Agnese osserva tutto, sorridendo divertita.
Mulder tende una mano a Scully e l'aiuta ad alzarsi.
-Lasciami vedere la lingua, Scully… ti sarai morsa con una caduta simile.
-Si… sanguino…
-Ma cosa è accaduto?
-Il riflesso, dio mio… il riflesso il riflesso…- è tutto quello che può dire, mentre è scossa da violenti brividi.
Mulder osserva lo specchio, ma non vede niente di speciale.
-C'era un teschio, Mulder!!! - esclama, davanti alla faccia interrogatova di Mulder.
Scully assapora il gusto acido e metalico del sangue, e le si rivolta lo stomaco. Decide di ripulirsi.
-Agnese… devo utilizzare il lavabo…
La vecchia fa cenno di sì lievemente. Mulder si scosta un poco, ancora non è sucuro della natura dello specchio. Scully apre il rubinetto, ma non succede niente.
-Ma che…- mormora turbata
Allora si sente un rumore strano nella rubinetteria, e l'intera casa sembra gemere spaventosamente. I tubi tremano fortemente, e dal rubinetto, incomincia ad uscire a fiotti qualcosa di rosso… "Sangue…", si dice la donna.
-Dio Santo!!! - mormora Mulder. Si scosta con il viso preoccupato
-Cristo…- dice Scully.
Anche lei si scosta. Mulder si gira e vede Agnese che sorride soddisfstta.
-Si sente meglio, vecchia decrepita? Non si azzardi a prenderci in giro!!!
-Signora, perché mette sangue nei rubinetti…???
-Su, agenti… non sono stata io… che cosa vi fa pensare che mi rallegri a vedere versare sangue dai miei rubinetti?
-La stessa cosa che mi fa pensare che lei sia in relazione con tutte le cose che sono accadute...- sibila Mulder.
Agnese esce dal bagno, gli agenti si affrettano ad imitarla. Si dirigono a piedi della scala. Mulder guarda verso l'alto, angustiato. Ha paura di salire. Agnese incomincia a salire. Dopo un attimo la segue Scully. Per ultimo Mulder.
Il piano superiore non è molto grande. Ha solo tre stanze. Agnese si dirige verso una di esse senza dire una parola. Apre la porta e entra. Un tuono risuona nella profondità della notte.
Scully si avvicina a Mulder. Sta quasi tremando. Egli le circonda con un braccio le spalle e così, entrano nella stanza. Ma prima, Mulder capta con la coda dell'occhio un'ombra più scura delle altre, che si muove furtivamente in fondo al piccolo pianerottolo. Si affretta ad entrare.
Il locale non è molto grande, e regna uno sgradevole odore di chiuso.
Dal grande finestrone, si scorge il mare oscuro e ondulato che è il bosco. Ora non piove così forte ma continua a tuonare.
"Da qui ci osservava quando siamo arrivati…" si dice Scully.
Nella stanza c'è un letto. Un armadio grande, molto grande. "Ci entrerebbe un cadavere…", pensa Mulder turbato. C'è un quadro con un soggetto inquietante. Per ultimo un semplice comodino.
-La camera degli ospiti…-mormora Agnese più che altro a se stessa.
Scully e Mulder alzano gli occhi quasi nello stesso tempo, guardano il soffitto, e quasi all'unisono imprecano, mentre fanno un salto indietro, spaventati.
Sul soffitto ci sono delle pitture. Angeli. Bambini con le ali. Su un fondo biancastro e azzurro. Ma un poco alla volta questi bambini si trasformano in orrendi demoni, con la pelle rossa e orribili sorrisi perversi, che ballano in un universo di fuoco.
-Agnese per l'amore di Dio…- mormora Scully
-Non l'ho fatto io…
-No?? E allora chi?- grida Mulder, pallido.
Prima che Agnese dica qualcosa, si sente una vocina infantile nel corridoio che dice sussurrando:
-Benvenuti a casa…
A Mulder si rizzano i capelli sulla nuca. L'adrenalina incomincia a fluire nel suo corpo.
-Saranno stati loro… per darvi il benvenuto…- Agnese ride freddamente della sua battuta.
Scully avverte qualcosa attraverso il finestrone. Si allontana da Mulder e si affaccia.
-Scully… che?
Lei non lo sente. Guarda fuori della finestra. Tutto lì fuori sta praticamente al buio.
"Salvo qualcosa nel bosco…che diavolo è??" si dice.
Nella scura massa compatta degli alberi, si vedono chiaramente diversi punti. Brillanti. Rossi. Stanno guardando.
-Mulder, Santo Dio, vieni a vedere questo…- mormora Scully.
Egli occorre e si affaccia. "Sono occhi…- pensa con naturalezza - occhi che ci spiano…"
Una voce viene fuori vicino al suo orecchio, facendolo trasalire:
-Essi sanno che state qui, agenti…-sussurra Agnese.
-Essi?
-Vedrà… sono i loro occhi… siete in terre maledette, agenti… in queste terre abbandonate da Dio, il demonio si aggira ancora impunemente.- sorride tetramente.
Per un attimo si fa silenzio, rotto solo da un tuono. Da lontano, si sente il tic tac dell'orologio.
Incessante.
-Molte notti mi metto alla finestra… e vedo questi occhi… e loro mi vedono… Arrivi a sentirti osservato.
Gli agenti sono turbati. Sì, effettivamente si sentono osservati. Si sentono come un canarino in gabbia, insidiato da un gatto. Santo Dio, il paragone non può essere più indovinato, pensa Mulder, tremando.
Allora, ai piedi della casa nasce una fiamma azzurra. La fiamma volteggia nell'aria e si muove da sola. Nessuno la sostiene. Nessuno la prende.
-Un fuoco fatuo…- sussurra Scully.
La fiamma sta lì, girando nell'ingresso. Mulder scende correndo perle scale seguito da Scully. Anche Agnese scende.
L'uomo arriva al salone e si affaccia alla finestra. Lì, quasi davanti a lui, c'è la fiamma.
-Ma…c he cosa è questo?- domanda
Si dirige verso la porta sotto lo sguardo costernato di Scully. Agnese arriva nel salone.
-Mulder, non vorrai aprire…
Mulder la guarda, ma apre la porta. Esce nel portico, e dal portico alla radura.
La fiamma continua a stare diritta, senza spegnersi sotto la pioggia. Mulder la osserva attonito.
-Mulder!! - esclama Scully
Egli la fissa, ma senza realmente vederla. Sta come assorto per le sinuose evoluzioni del fuoco azzurro. Fuoco magico, pensa.
Qualcosa di oscuro si muove al confine del bosco.
Un grido terrorizzante si alza superando il rumore dei tuoni e della pioggia. Un grido gutturale e selvaggio. Inarticolato, ma capace di gelare il sangue nelle vene. L'urlo sale di tono fino a farsi insopportabile. Mulder si tappa le orecchie terrorizzato. Lo stesso fa Scully. Agnese guarda tutto, impassibile.
Il grido si va spegnendo finché rimane un suono ripetitivo simile ad una risata, ma senza la minima ombra di umorismo.
-Che cosa è stato - grida Mulder, sotto la pioggia.
Scully si stringe nelle spalle.
Il fuoco fatuo si va spegnendo lentamente, sotto lo sguardo di Mulder. Alla fine si estingue. Qualcosa ritorna a muoversi laggiù.
Si avvicina a Mulder.
Molto rapidamente.
Qualcosa si approssima a tutta velocità nell'oscurità. Mulder non lo vede, ma nota un cambiamento tutt'intorno.
Sente brividi e percepisce una situazione di allarme.
-Mulder??- domanda Scully nel buio - Sei lì?
L'essere continua ad approssimarsi. Mulder non aspetta oltre e corre verso la casa.
Entra correndo, spingendo dentro Scully con un braccio.
-Cristo chiudi, chiudi subito!!! - grida.
Giusto mentre chiudono la porta, qualcosa si infrange sonoramente contro.
Gli agenti gridano spaventati. Agnese osserva ancora dalle finestra. Ha visto un'ombra nerissima correre verso Mulder. E si meraviglia del fatto che lui abbia notato il pericolo.
Il suono non si ripete. Un altro tuono risuona debolmente sulle alture. Sembra che la tempesta vada scemando. Ma il silenzio fa ancora piuù orrore.Tutto, tutte le cose sembrano stare in attesa. L'incertezza è terribile.
-E' andato…via? - domanda Scully timidamente.
-Sembra…
Agnese si dirige alla porta. Mette una mano ossuta sul pomo.
-Agnese non vorrà aprire! - escalamano gli agenti.
Nemmeno li guarda. Si limita ad aprire
Fuori una raccapricciante luna piena esce dalle nuvole, illuminando con la sua luce azzurra e spettrale il vano. Agnese indica con un dito la porta.
Sulla porta c'è un terribile colpo. Come se qualcuno si fosse fracassato contro.
-Agnese, chiuda!!
La vecchia chiude e li osserva.
-Accidenti Mulder… ancora un poco e l'essere che le graffiò il viso finiva il suo lavoretto…
-Non ne vedo il lato comico…- grinì
Scully si è seduta intanto sul divano. È molto pallida e ha grandi occhiaie sotto gli occhi.
Mulder l'accompagna.
-Stai bene?
-Sono… terrorizzata, Mulder…
Agnese sta guardando dalla finestra.
-Tranquilla… non lascerò che ti succeda niente…
Scully abbozza un sorriso triste.
-Non credo che sia in tuo potere dirlo, Mulder… sembra che siamo giocattoli di forze che sfuggono alla nostra comprensione…
-Perbacco, Scully! Io pensavo che tu non credessi in tutto questo…-dice, per farle un poco animo.
-Davanti a tale evidenza… se non puoi vincere unisciti a loro.
Mulder accenna un sorriso e le mette un braccio sulle spalle. Lei sta tremando. L'uomo guarda Agnese. Lei li sta osservando, ma poi torna a girarsi verso il bosco.
-Agnese, si può sapere che cosa sta guardando, ora?- domanda.
Scully la osserva. La figura incurvata alla finestra si gira, e un lampo le illumina fugacemente il viso. Per un momento, Mulder e Scully giurerebbero che la vecchia ha gli occhi rossi. Ma subito questo scintillio scompare.
-Il bosco è affascinante…- dichiara, con voce stanca.
Gli agenti la guardano, con attenzione.
-L'uomo è orgoglioso della sua storia, si… Delle sue conquiste e dei suoi passi in avanti. Ma l'uomo è inutile, è un novizio se paragonato a questi luoghi. La Natura lo vince. Ha tutto per vincere. La Natura selvaggia e recondita. Questo bosco - e lo indica con un ampio gesto della mano - ha più di mille anni. Stava qui prima degli europei. Ha convissito con le primitive tribù indiane. E si è preso gioco di tutte le epidemie e guerre che ha sofferto l'uomo. Sono rimasti in piedi, sfidando il tempo e l'evoluzione, mentre l'umanità cadeva sotto le sue guerre e le sue pestilenze… Per i secoli dei secoli.
-Per secula seculorum…- sussurra Scully, mezzo addormrntata.
-Eh, Scully, non addormentarti…- le dice Mulder, scutendola dolcemente.
Agnese sembra uscire dalla sua trance. Si gira e si dirige verso le scale.
-Agenti è passata la mezzanotte… è tardi. Dovreste sopra andare a riposare.
-Ci lasci. Non pensiamo di addormentarci. Ancor meno con una pazza come lei!!! - esclama.
Per tutta rispasta Agnese scoppia in una risata.
-Ora verdremo chi caccia chi…- mormora prima di andar via.
La vedono salire per le scale.
Tutto il salone è in silenzio, fatta eccezione per l'orologio. Non si sentono tuoni. La pioggia non cade più.
-Se ne andata?- domanda Scully.
-Sembra…- bisbiglia Mulder.
Un leggero strofinio fuori della casa richiama la loro attenzione. Rimangono sul divano, tesi, guardando fuori dalla finestra. C'è qualcosa lì fuori. Qualcosa che si strofina contro la facciata della casa.
Mulder si accorge che Scully trema come una foglia.
Allora, dalla finestra, appare una testa bianca. Due occhi neri. Li sta guardando fissamente. Abbozza un sorriso simile alla smorfia di un cane rabbioso e scompare.
-Scully cerca di riposare…- le consiglia Mulder, gurdando ancora la finestra.
-Mulder che cosa è stato?
-Non lo so… però devi riposare…
-E tu?
-Faremo dei turni. Io sarò di guardia mentre tu dormi. Diciamo due ore e mezzo, più o meno. E' mezzanotte e mezzo. Verso le cinque e un quarto circa nasce il sole. Allora scapperemo.
-Mulder, se hai sonno svegliami…
-Tranquilla… tu pensa a dormire, ne hai bisogno…
Accarezza dolcemente il viso di Scully e le sorride. Lei si accomada bene sul divano e si addormenta, appaggiata alle gambe di Mulder.
Egli la osserva sorridendo con tenerezza. Scully si addormenta quasi all'istante. Incomincia a respirare sempre più lentamente e profondamente. Mulder accarezza delicatamente i suopi capelli rossi, con aria assente, mentre da un'occhiata alla stanza buia. "ti aspetta una notte moto lunga, Fox…ma…non è una buona ricompensa vederla appoggiata a te? Vedi che espressione di sicurezza e tranquillità c'è nel suo viso…"
Pieno di orrore, nota come gli pesano le palpebre.
"Mio Dio… qui c'è qualcosa che sta cercando di addormentarmi…"
Sbadiglia. Incomincia a sentirsi stordito, e fa fatica a distinguere le cose. Nelle orecchie ode un mormorio melodioso. Quasi ipnotico. Una voce di donna che canta una ninna nanna. Non può evitare di sentirla.
Non può evitare di addormentarsi.
La sua testa cade in avanti delicatamente e si addormenta.
Scully sogna.
Nel suo sogno, sta un un luogo scuro. C'è qualcuno con lei. Questo qualcuno le parla. Le da un avvertimento: "Fai atenzione con lei, Dana… E' pericolosissima. Non è nessun fantasma né uno spirito… è lo stesso Anticristo, o qualcosa di peggio. E' più vecchia di questo bosco. Più antica dei primi uomini. E' qualcosa che è stato sempre qui, impercettibile ma presente. Si approfitta della miseria umana." Scully aggrotta la fronte nel sonno.
Passano le ore. Sono le 4'58.
Mulder incomincia a sognare.
Nel suo incubo, vede se stesso e Scully dormire nella stanza. C'è qualcosa di oscuro davanti a loro. Uno scintillio metallico emerge dall'oscurità.
Mulder dorme profondamente, e stringe la bocca senza rendersene conto al vedere quel luccichio nel suo sogno.
Sta ancora sognando quando si sentono dei passi leggeri che scendono le scale.
Nel sogno cerca di svegliarsi, quando si rende conto che lo scintillio metallico corrisponde al un coltello.
I passi ora li sente al suo lato. Lui continua a sognare e a lottare per svegliarsi.
I passi si dirigono verso la cucina, mentre Mulder, nel suo sogno, grida al vedere chi è che impugna il coltello.
Una mano magra apre con cautela un cassetto. Muove il contenuto senza fare il minimo rumore. Mulder, nel suo incubo, piange e grida disperato a vedere il cadavere accoltellato di Scully.
Le mani palpano qualcosa e lo afferrano con vigore. Lo alzano un poco. Un sorriso malevolo, tanto lucente come lo spendore metallico, emerge dalle tenebre.
Mulder si sveglia alla fine, sudando per la paura e con un grido strozzato nella gola.
Qualcosa lo ha svegliato.
Un improvviso silenzio.Tarda alcuni minuti a rendersi conto di che cosa sia.
"E'…l'orologio…l'orologio sie è fermato" pensa senza sapersi dare una spiegazione. Ha la sensazione che qualcosa sta per accadere.
Sente un brivido e osserva Scully." Non ha pugnalate…"
Lì dietro, nell'ombra, brillano due occhi rossi.
Mulder chiude gli occhi, sfinito.
Nota qualcosa di freddo che passa accanto a lui.
Allora riapre gli occhi, e queata volta, completamente terrorizzato.
Davanti a lui, ci sono ombre e due occhi rossi.
Davanti a lui, c'è un sorriso freddo come il gelo.
Davanti a lui, qualcosa brilla metallicamente.
Davanti a lui…stanno Agnese e il suo coltello.

Parte III

Mulder apre la bocca per gridare, ma non emette nemmeno un suono. Scully continua a dormire sulle sue gambe, estranea a tutto.
Agnese alza il coltello, e lancia uno sguardo furibondo a Scully. Nei suoi occhi si riflettono tutti gli orrori dell'inferno. A Mulder si rizzano i capelli in testa.
Tutto accade molto rapidamente.
Mulder grida. Agnese lancia un grido felino e si prepara ad attaccare.
-NOOOO!!!
Scully si sveglia sentendo il grido.
La vecchia si limita a digrignare i denti come un cane e incomincia ad abbassare il coltello velocemente.
Mulder si rende conto che è Scully quella che sta per essere attaccata. In un istante pensiero e azione si coordinano. Da un strattone e la butta a terra.. Scully cade bocconi pesantemente e si sveglia completamente.
Agnese attacca, e Mulder si scosta troppo tardi. La lama lo prende di lato sulla gamba, molto superficialmente. Si sposta sotto lo sguardo incredulo di Scully.
-SCULLY VERSO LA PORTA, VIA!!!-grida.
La donna si alza in piedi stordita. Agnese si raddrizza e si dispone ad attaccarla di nuovo, ma Mulder decide in qualche modo di guadagnare tempo. Si fronteggiano e lui le propina un furioso pugno sullo zigomo sinistro. Le nocche di Mulder si sentono scricchiolare, mentre lancia un gemito soffocato.
-Cavolo!!!…- esclama
La testa di Agnese gira verso destra, e lì si ferma, immobile.
Mulder corre verso la porta dove lo aspetta Scully.
-Per Dio apri!!!
-Mulder non si apre!!!
-Apri, apri, apri!!! Non abbiamo tempo!!!
Nel salone si sente una risata. Ma non è una risata di donna, e nemmeno quella di un vecchio. E' la risarta di un demonio. E' un suono che gela il sangue, un suono che fa tremare. Uscito dalle profondità degli inferi.Una risata gutturale, crudele e malevola. Inumana. Temibile.
Scully sentendola diventa livida, e le gambe incominciano a diventele molli.
Mulder cerca di ignorare la risata e incomincia a caricare contro la porta con tutto il suo peso.
Scully lo aiuta. I colpi fanno male.
Molto presto le spalle di Mulder e Scully sono tumefatte. Ma la porta non si sposta.
Si sentono passi che si dirigono verso di loro nella penombra.
Sicuri. Infallibili. Mortalmente pericolosi.
Una respirazione pesante e ansimante arriva a loro attraverso le tenebre.
Due occhi rossi si aprono nell'oscurità.
-Cristo, apriti oraaaaa!!!!- urla Scully, piangendo quasi, guardando i punti ardenti.
Mulder, completamente fuori di sé, tira fuori la sua arma e spara alla serratura. E subito dopo, carica con tutte le sue forze.
La porta si apre, rompendosi.
Mulder cade nel portico faccia a terra. Scully inciampa e quasi gli cade addosso.
-Volete correre nel basco??? Bene!!!!- ruggisce una voce stentorea da dentro la casa.
Mulder si è appena alzato e vede le due braci incandescenti nell'entrata. Qualcosa di argentato riluce un poco più giù e ha giusto il tempo di gridare:
-Attenzione Scully!! - si scosta bruscamente.
Scully reagisce tardi e il coltello, lanciato con forza e precisione sorprendente, le ferisce il braccio destro.
-Ah…!!!- geme.
-Benone fuori uno!! - esclama la voce - Non uscirete vivi da qui!!!
-M---a, Scully!!!
-Andiamo continua, sto bene!!!
Tutti e due iniziano a correre verso la radura..
Apparentemente, nessuno esce dalla casa per seguirli.
Nel cielo la selvaggia luna piena si nasconde. L'orizzonte rivela una fascia arancio che da speranza. Manca poco all'alba.
Qualcosa grida dal bosco. A questo grido si assommano molti altri. Mulder e Scully corrono nell'oscurità verso quelle grida. Non si girano. Non parlano. Sono appena coscienti di quel che fanno.
Corrono solamente per salvarsi la vita.
E' una corsa disperata per sopravvivere. E' una lotta con la morte che ha dimora in questi luoghi.
Mai prima l'aria era sembrata loro così densa, così oscura… Respirare era come cercare di spingere una macchina. Estenuante.
Mulder sbuffa affannosamente, la respirazione di Scully è quasi asmatica. Dietro di loro, si ode un altro respiro, ma non si girano.
Finalmente, arrivano al limitare del bosco.
Si immergono nella sua oscura profondità.
Il bosco è mortalmente silenzioso. Terribilmente silenzioso. Mulder guarda verso le cime, molto turbato a causa del silenzio. Scully è dietro di lui, corre con gli occhi spalancati.
-Scully mi segui, tutto bene?? - domanda Mulder senza smettere di correre.
Silenzio.
-Scully???!! - chiama Mulder con voce stridula.
Si ferma e si gira.
Vede l'oscurità che fa tremare. Non c'è traccia della sua compagna.
-Scully mi semti???? - grida.
Per tutta risposta riceve un lamentoso eco, che fa la parodia del suo grido angosciato. Il suo udito capta un certo movimento furtivo dietro di lui. Ode una risata leggera e beffarda. Continua a camminare, chiamando Scully, terrorizzato
Qualcosa incomincia a seguirlo, ma lui non se ne accorge.
Qualcosa vagamente atropomorfo. Cammina sicuro verso di lui. Spietato. Mulder continua a gridare.
"Santo Dio, e Mulder?? Stava davanti a me un momento fa…" pensa Scully.
Non sa dove sta. Stava seguendo Mulder, e improvvisamente, chiudendo gli occhi, si è trovata qui.
-Mulder!! - esclama.
Non sente più niente. Nemmeno l'eco. Rabbrividisce. La ferita al braccio non smette di sanguinare, così che strappa un pezzo di stoffa dalla camicia e cerca di contenere l'emorragia.
Finisce l'operazione, sospira con rassegnazione, mentre si pulisce automaticamente sui pantaloni il sangue che ha sulle mani.
Un vento leggero e frusciante muove i rami più alti. Una specie di nebbia, raso terra, inizia a fluire. Scully non riesce a vedersi i piedi. La nebbia è fredda e avvilente. Produce una lieve fosforescenza inquietante.
Mulder cantinua a camminare, chiamando Scully a squarciagola..Un' ombra minuta lo segue fiduciosamente.
Scully muove passi insucuri attraverso la nebbia, gridando il nome di Mulder.
Qualcosa si muove furiosamente alla sua destra.
-Che spiegazione scientifica da a questo agente Dana Scully???- ruggisce una voce improvvisamente.
Scully si gira di colpo; Ha la bocca aperta a forma di O e gli occhi fuori dalle orbite.
Quello che vede le fa sentire nausea. Fugacemente i suoi occhi hanno captato l'immagine di sua sorella Melissa. Subito, questa immagine ("no è un'illusione…"si dice) svanisce immadiatamente come è apparsa.
In un'altra parte Mulder continua ad essere seguito.
Scully si porta una mano tremante alla bocca, gemendo di orrore. Vecchi tremori infantili le ritornano in mente, a punirla… a torturarla. Ricorda la sua paura del buio. L'oscurità che la circonda, l'avvolge, la copre come una coperta fredda e gelida. Riprende a camminare. Un poco più in fretta. Fino a trasformare la sua marcia in una folle corsa, mentre chiama impazzita Mulder. Fuggendo dalle claustrofobiche tenebre.
Mulder si ferma. Qualcosa non va bene. L'essere che lo segue si ferma anche lui, e sorride lievemente.
Un brivido che parte dalla nuca gli corre lungo la spina dorsale. La ferita alla gamba gli da sorde fitte di dolore. Sono. però ancora sopportabili.
Quello che lo inquieta ora è questa strana sensazione nelle orecchie. Una specie di fischio sordo. Fa ancora due passi, stordito. Si gira.
Vede un bambino biondo dagli strani occhi azzurri. Molto chiari, quasi trasparenti. La sua pupilla è allungata, è verticale, come quella dei gatti. Sembra avere non più di otto anni.
-Agente Mulder…- dice con un tono molto affabile.
Mulder si porta la mano alle orecchie; il sibilo è insopportabile. Cade in ginocchio.
-Agente Mulder si ricorda di me?- il bambino sorride, mostrando denti piccoli e bianchi. Un sorriso allegro che nasconde qualche oscuro proposito.
L'uomo lo osserva smarrito nella sua agonia. Il fischio non scompoare, al contrario, aumenta di intensità. Mulder fa smorfie di dolore, ma senza emettere nessun gemito.
Il bambino lo osserva, quasi divertito, e si avvicina camminando sicuro. Mulder cerca di spostarsi, ma non riesce a muoversi. Il bambino gli passa la mano sulla testa bruna, e sorprendentemente, il sibilo sparisce. Mulder gli scosta le mani, e resta sorpreso quando scopre su di esse un poco di sangue. Si palpa un arecchio. Le dita si macchiano. Un tenue filo di sangue scende dall'orecchio destro. Ritorna ad osservare il bambino biondo.
Scully continua a correre.
Un artiglio esce dall'oscurità e la fa cadere bruscamente. Sente passi rapidi dietro sè. Passi leggeri, piccoli, nervosi. Da terra guarda indietro. Vede qualcosa che la lascia piena d'orrore. Vede quel coniglio, il coniglio che aveva nascosto a suo fratello Bill quando erano bambini. Quello che era morto e che quando lo aveva ritrovato era pieno vermi bianchi e repellenti.
Sta lì, con i vermi che strisciano piano sul corpo. Gli manca un occhio. L'orribile orbita vuota l'osserva fissamente. La bocca è aperta in una specie di buffa smorfia.Un verme riposa tranqullamente sulla pallida lingua.
Scully è livida. Tasta il suolo e gli tira la prima cosa che trova, è una pietra. Non lo prende. Anche se si avvicina. Il coniglio le strizza l'occhio.
Scully si alza pesantemente e cerca di fuggire correndo, ma l'immagine dell'occhio vuoto, senza vita che sta dietro le sue spalle non scompare. Si gira, ma il coniglio ora non c'è.
Il bambino biondo dagli occhi azzurri osserva Mulder con un grande sorriso.
-Ci…ci conosciamo…?-domanda Mulder, stupidamente.
-Oh,si…-il bambini ride dolcemente, come sanno ridere i bimbi.
-Io… io non mi ricordo di te…
Il ragazzo si avvicina fino a trovarsi a pochi centimetri dal viso di Mulder. Irradia calore, ma è anche freddo come il gelo.
-Mulder… io stavo lì quando suo padre è stato assassinato… io ero presente alla morte di Sam… io ho preso parte al suicidio di sua madre Teena… chi crede che portò all'altro mondo J.F.K.?? Chi contemplò mezza Europa cadere sotto la nera peste? Chi vide morire crivellati dai colpi milioni di soldati in ognuna delle tante guerre dell'umanità?
-Signore…- singhiozza Mulder, pieno d'orrore. Non riesce a distogliere gli occhi dalle pupille verticali del bambino.
-Io sto seduto al capezzale dei moribondi. o sono colui che che schiaccia l'acceleratore quando un ubriaco si avvicina ad un semaforo rosso. Io sono colui che che provoca i tumori e gli infarti… Io sono colui che convince il pazzo ad assassinare tutta la sua famiglia e poi a suicidarsi.
-No…- geme Mulder.
Il bambino si avvicina di più. Non smette di sorridere allegramente nemmeno per un momento.Un sorriso che da i brividi, perché è franco.
-Io starò qui quando lei e la sua rossa compagna morirete. L'ama molto, non è così? Le dispiacerebbe vederla morta…
-A… allontanati da me!!! - grida Mulder
Da una spinta al bimbo biondo. Si alza e fugge sbigottito da quel luogo. Non si gira. Il suo respiro, ansante come quello di un cavallo, è l'unica cosa che si sente nell'oscurità. Di colpo appare davanti a lui il ragazzino biondo. La morte incaranta in un bimbo dallo sguardo inquietante.
-Tutti moriamo un giorno o l'altro, Mulder…-sussurra, con un'espressione allegra e crudele.
Mulder emette in grido di terrore puro.
Scully sente gridare Mulder.
-Muldeeeer!!!- strilla
Mulder ha ripreso a correre in un'altra direzione.
-Deeeer!!!!- sente la voce di Scully che lo chiama spaventata da qualche parte.
Mulder corre verso la direzione del suono, gridando a sua volta.
Scully corre ciecamente tra gli alberi, chiamando Mulder.
In un momento si incontrano misteriosamente come si sono separati.

Si scontrano frontalmente con violenza e cadono sbattendo a terra, soffocano tutti e due un gemito.
Mulder è il primo ad alzarsi, barcollando. Si avvicina a Scully:
-St… stai bene??- le tende la mano tremante.
Scully, a terrra stordita, la prende e si alza.
L'uomo guarda tutt'intorno, preoccupato, e decide di continuare. Prende Scully per mano e corre.
Su, sopra le cime degli alberi, il cielo nero ha acquistato una tonalità violacea che tende all'arancione. L'alba è imminente.
Mulder e Scully corrono, ansimando all'unisono. Guardano tra gli alberi sperando di non scorgere un altro abominio come quello che hanno visto.
Allora il suolo incomincia a tremare con tanta forza e violenza che sembra che si voglia squarciare e mostrare gli inferi ardenti. Mulder e Scully incominciano a vacillare finché non vengono lanciati in aria.
Scully atterra ad alcuni metri da Mulder
Tutti e due alzano la vista.
Tutti e due vedono il bimbo biondo dalle strane pupille allungate. Mulder geme impaurito al ricordare le fredde e dure parole del bambino in contrasto con la sua faccia affabile, dolce, allegra…
La donna sente un suono dietro di lei, gira la testa; piena di orrore, si rende conto che c'è un altro bambino esattamente uguale al primo. Anche Mulder lo vede.
Dalle tremule tenebre vengono fuori ragazzi. Tutti uguali. Tutti sorridenti.
Li circondano completamente.
Incominciano a parlare tutti insieme, anche se non dicono niente di diverso da quello che è comparso per primo. Sta parlando con il tono simpatico e tranquillo che usava prima con Mulder.
-Tutti dobbiamo morire non e così, agenti? - sorride - Perché aspettare? Perché non anticipare questo passaggio?
Tutti i ragazzi fanno un passo in avanti, con l'identico sorriso dipinto sul piccolo e gradevole viso di bimbo. Scully si sente molto pesante per muoversi, ha le gambe come piombo.
Mulder la osserva tutto intontito, paralizzato dal panico.
Il bambino biondo che ha parlato inizia a trasformarsi davanti allo sguardo attonito degli agenti. Il suo minuto e gracile corpo cresce un poco, si incurva. Si fa quasi scheletrico. I suoi capelli biondi e morbidi diventano grigi, ruvidi alla vista e al tatto, morti.
Il sorriso allegro si trasforma in un sorriso sgradevole e freddo, circondato da una miriade di rughe. Gli occhi azzurri in uno sguardo grigio, scrutatore. Uno sguardo che entrambi gli agenti hanno visto prima.
Il bambino si è trasformato in Agnese.
-Mio Dio!!!- eslama Scully.
Mulder è rimasto a bocca aperta.
Il resto dei bimbi osservano tutto, con un sorriso congelato sul viso.
-I morti viaggiano in fretta…- mormora rocamente la vecchia.
I ragazzi ora ridono all'unisono, una sola risata sulla bocca di tutti.
L'ossuta mano di Agnese incomincia ad allungarsi. Le sue dita diventano come ganci, affilate, strette, curve… Tutte e due le mani si trasformano in due enormi e mortali artigli. Agnese strizza un occhio a Mulder, sinistramente pronuncia alcune parole con la voce allegra del bambino biondo.
-L'ama, non è così?- indica Scully, che spalanca gli occhi e osserva Mulder e Agnese alternativamente.
-Non azzardarti a toccarle nemmeno un capello!!!- ruggisce l'uomo.
-Tranquillo, quando avrò finito con lei, vi riunirete presto all'inferno- esclama la vecchia.
Mulder lancia un grido e incomincia a muoversi. Vede tutto a rallentatore. Le sue gambe sembrano pesare ognuna due tonnellate, ma con uno sforzo titanico, spinto dalla disperazione e l'adrenalina, correre verso Scully, che sta a terra, alla mercè di Agnese e dei suoi artigli.
Mulder vede la vecchia avvicinarsi a Scully. Corre. La paura lo fa volare.
Agnese sta a meno di un metro, sul punto di dare il colpo di grazia.
Con un gemito disperato, Mulder si lancia su Scully per coprirla. Per proteggerla. Non gli viene in mente niente di meglio. L'abbraccia con forza, tremando, aspettando che l'artiglio di questo mostro lo trapassi da parte a parte, lo strappi dal mondo, lo separi da Scully. Chiude gli occhi con forza.
Scully lo guarda attentamente. Sente che sta finendo tutto, ma è cosciente che fino all'ultimo momento Mulder sta lì. Chiude gli occhi aspettando la fine.
Silenzio.
Non succede niente. Mulder apre prima un occhio. Poi l'altro, meravigliato.
Scully si muove sotto di lui e si guarda intorno.
Non c'è nessuno. Né i bambini, né la vecchia.
Mulder si alza in piedi. Aiuta Scully ad alzarsi. Tutti e due guardano verso l'alto il cielo.
E' l'alba. Il cielo, di un azzurro pulito, è sereno. Verso l'est, tra i tronchi possono scorgere il sole. Il bosco continua a stare in silenzio, ma la sensazione inquietante di essere osservati non l'avvertono più. Mulder abbassa gli occhi e osserva attentamente Scully. Lei lo guarda. Tutti e due si osservano bene alla luce del giorno. Mulder ha enormi occhiaie ed è pallido. Ha il pantalone dove sta il taglio macchiato di sangue secco, marrone. Il sangue dei graffi del viso si è coagulato. Scully e spettinata. Sul braccio, porta un pezzo di camicia legata con forza, macchiato di rosso.
-Stai bene?
-Si… grazie, Mulder…
Si sorridono.
-Andiamo via da qui…
Incominciano a camminare rapidamente tenendosi per mano. Il bosco ha ora un aspetto solitario e selvaggio, ma niente da potersi comparare alla sensazione di orrore e di paura che emanava il giorno prima, durante la notte.
Senza sapere come, si trovano fuori, di nuovo in strada.
Dove è iniziato l'incubo.
La macchina sta sempre lì, parcheggiata. E' completamente bagnata per la pioggia caduta.
-Credi che funzionerà?- chiede lei.
-Non lo so… Anche se non funziona… me ne andrò a piedi…
Scully fa cenno di sì, tremando.
Mulder apre la porta, che gira sui cardini emettendo uno stridio sgradevole. Si siede al volante, Scully sale mettendosi nel sedile accanto. Le chiavi sono nel contatto. L'uomo prende il portachiavi con l'Apollo XI e lo osserva. Poi, gira la chiave nel contatto.
L'auto emette un borbottio rauco e soffocato. Incomincia a produrre un suono simile ad una tosse.
Mulder chiude. Torna a girare la chiave e questa volta la macchina emette un suono ruggente. Il motore inizia a fare le fusa come un gatto.
-Bene, funziona!!!-esclamano insieme.
Si guardano e ridono. Sollevati. Tranquilli.
Mulder sta ancora ridendo quando lo vede.
Spalanca gli occhi. Scully lo guarda, preoccupata.
-Mulder… che…?
Mulder guarda attraverso lo specchietto retrovisore, pieno d'angoscia, tremando. Non può credere a quello che vede si gira e osserva il lunotto posteriore. Scully anche lei si gira e geme terrorizzata.
Nel lunotto, c'è scritto qualcosa. Tre numeri, scritti in rosso. 666.
-E'… è sangue…?- chiede lui.
Scully non risponde. Il numero della bestia scritto con qualcosa di rosso, che gocciola ancora, come se fosse fresco.
-Mulder, per favore, andiamo via... - chiede con un secco sussurro.
Mulder fa cenno di si con la testa.
La Ford Taurus argrntata riprende il cammino, da dove la notte si è fermata misteriosamente. Accelera, ha fretta. Divora metri, chilometri d'asfalto, nell'intento disperato di fuggire da questo bosco, da queste terre maledette.
Il cielo è azzurro. Non ci sono nubi. Non c'è vento. Il bosco è una marea verde che sta immobile alla luce del sole appena sorto. La monotonia del fogliame è interrotta da uno spiazzo di terra. Nello spiazzo si innalza una casa.
Imponente alla luce del giorno, terrorizzante di notte. In una delle sue finestre, c'è una figura curva.
Sta aspettando.

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