Le fanfic di X-Files

Cherish

Se avessi scritto questa storia in inglese avrei utilizzato questo verbo in molti momenti in cui utilizzo: piacere, adorare, amare, desiderare: Cherish Di questo tratta il racconto, d’affetto, di coccole, di considerazione, d’amarsi molto e di anelare, desiderare, sperare, sognare
Autore: Rain
Pubblicata il: 25/09/2009
Tradotta da: Angelita
Rating: R, una via di mezzo tra il PG-13 e NC-17
Genere: UST, MRS/RSM
Sommario: Se avessi scritto questa storia in inglese avrei utilizzato questo verbo in molti momenti in cui utilizzo: piacere, adorare, amare, desiderare: Cherish Di questo tratta il racconto, d’affetto, di coccole, di considerazione, d’amarsi molto e di anelare, desiderare, sperare, sognare
Note sulla fanfic: Per quelli che non tengono conto degli spoilers. Credo che sia veramente impossibile capire questa ff senza aver visto Triangle. Per quelli che non trascurano mai gli spoilers…racconto qualcosa di Blade Runner….se non l’hai visto( non so cosa aspetti), Rachel, Pris e Deckard sono personaggi del film.

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Il mondo continua il suo corso, malgrado tutto, sempre. Il mondo continua a girare e, in realtà, niente è cambiato per nessuno, o forse sì, per tutti, forse all’altro capo del mondo un ragazzo ha baciato una ragazza per la prima volta e sta bruciando dentro sapendo che tutto è cambiato e si domanda se non è incredibile che il resto del mondo lo ignori.

Ragazzo, io ti capisco.

E’ stato solo un bacio. Ci siamo solo baciati, solo un poco. Camminiamo solo per uno dei tanti corridoi e il mio braccio sta sulla sua spalla, mi ha solo appena circondato la vita con il suo. Solo. Il mondo non è finito, è incominciato un nuovo millennio, ho baciato Scully sulle labbra e il mondo non sembra essere cambiato. La vita è così: un attimo prima stai sul punto di essere divorato da un gruppo di zombi ed un attimo dopo stai baciando Scully.

La macchina sta lì, troppo vicina. Non voglio separarmi da lei, credo che rimarrei così tutta la notte, non voglio di più, non voglio di meno, solo sfiorarla.

- Che hai pensato di fare questa notte?

Sorride con ironia. Va bene, sì, viviamo per lavorare, non è più ora d’andare in qualche posto, di andare a cenare a casa di tua madre, di niente.

- Suppongo d’andare a casa e fare un bagno e dormire e sognare che oggi non ho visto quello che ho visto. E tu, Mulder?- mi guarda il braccio- Dove ti porto? Hai un appuntamento con i ragazzi?

- Scherzi?! Il mitico 01-01-00 ? Per quale razza di irresponsabili li prendi? L’effetto 2000, la fine del mondo, date le circostanze, per qualche strano motivo non si sono verificate nessuna delle due…Mi hanno promesso, se fossimo sopravvissuti tutti, che avrebbero avuto una teoria per dopodomani.

- Su tutte e due le cose?!

-Su tutte e due.

Si separa. Mi ha lasciato uno strano freddo sulle costole.

-A casa tua?

-Sì, immagino di sì.

Tentenna un attimo prima di salire.

- Vuoi che rimanga con te, Mulder? Perché non passiamo per casa tua, prendi qualche vestito e vieni da me?

Decisamente i taoisti hanno ragione: Rompersi un braccio ha il suo lato positivo.

Mi piace la notte dell’ultimo dell’anno, da sempre. Non so bene perché, non mi è mai stato chiaro. Di fatti, io odio le feste, odio il Natale, odio il Giorno del Ringraziamento, odio il 4 luglio…le feste sono ridicole:discorsi, sfilate, bandierine, voli all’altro capo del paese per vedere per alcune ore la tua famiglia che non sopporti e che, certamente, nemmeno ti sopporta. C’è solo una cosa che mi piace fare nei giorni di festa: uscire a passeggiare nelle prime ore del giorno, quando la città sembra una giostra spenta, ha un fascino particolare. Ma la notte di fine anno è un’altra cosa, non ci posso fare niente, mi emoziona questa cretinata della sfera luminosa che scende e dell’insegna a neon che s’illumina e un pagliaccio che augura un felice anno a tutti. E’ stupido, è puerile, è ridicolo, ma mi emoziona. Forse per quel tocco di “cosa nuova da inaugurare”che ha, come se veramente potesse essere l’inizio e la fine di qualcosa. L’ultima notte dell’anno ha il sapore del passato che si lascia un poco più indietro e del futuro che si guarda con occhi nuovi, sa d’opportunità. Io amo le opportunità.

Mi piaceva l’ultimo dell’anno, sì: ora l’adoro. A partire da ora l’adorerò. A partire da ora l’ultima notte dell’anno sa di Scully, sa di morbide labbra, sa di carezze elettriche, sa di solletico, sa di questo sguardo di... Via, questo non è catalogato. Lo chiamerò sguardo di “Mulder, mi hai baciato! E per quanto mi sembri strano non ho voglia di darti un pugno ma sorriderti con affetto”. Bene, forse non è la migliore descrizione, ma non fa niente, non dimenticherò mai quello sguardo, quella mezza domanda nei suoi occhi, e quella risposta, soprattutto la risposta, completa.

Mi piace molto questo posto. Molto. E’ così…suo. Mi piace perché odora come lei, perché rassomiglia a lei, tutto è dolce, luminoso, caldo. Vanilla. Tutto sta al suo posto, tutto sembra avere un posto. Mi piacciono i suoi libri, mi piacciono i suoi dischi…bene, un poco; mi piace questa pianta e i quadri dei fiori. Mi piace questo posto perché ci sono sempre cose in giro che dicono qualcosa di lei. Mi piace vedere Scully qui, nel suo territorio, con quest’umore di “ sono a casa”, muovendosi da un lato all’altro e toccando tutto al passare, mettendo a posto le cose, sorridendo, con calma.

Mi piace Scully. M’affascina Scully. No, seriamente, è esasperante, molesta e so che ride di me ogni volta che dice che ride con me. Ha la mente più chiusa di un tele- predicatore( va bene, non tanto); dove mai si è vista una scienziata che non accetta il “Vedere per credere”? Suvvia! E’ capace di trovare spiegazioni razionali così contorte che finiscono per risultare….impossibili, a partire da ora la chiamerò” La regina effetto farfalla”. Con lei tutto deve essere retto, chiaro, esatto, metodico, bisogna rispettare le regole, i protocolli, andare per ordine, riempire rapporti, chiedere permessi, mangiare quattro volte al giorno, dormire otto ore e inoltre in un letto…Sì, va bene, ha ragione ma è così…noioso. E mi guarda sempre con quella faccia di “ Oh, per che cosa avrei lasciato la mia promettente carriera per seguire da un posto all’altro questo pazzo a cercare alieni?” Sono arrivato alla conclusione che la combinazione di movimento di sopracciglia costituisce un linguaggio completo e, ogni volta che le solleva, dice cose del tipo “ Accidenti a te, Mulder” “Preferirei essere morta che andare con te in quel paese che, alla fine, sta solo ad un giorno di distanza per trovare un vero disco volante con due extraterresti morti conservati in perfetto stato, ma va bene, ci verrò, è mio dovere” “ Se lo credo possibile? Oh certo, questa stessa mattina me lo ha confermato lo Yeti”

Ma mi affascina Scully che abbraccia, quella che rimane in casa tua perché il tuo mondo sta crollando, quelle che ti porta alla sua perché hai un braccio ferito, quella che mente per te ma non a te, quella che veglia il tuo sonno, quella che ti sostiene nell’oscurità, quella che appare nella tua mente quando vuoi tirarti un colpo. La forte, la vulnerabile, la coraggiosa, la comprensiva, la leale. L’unica.

La piccola-grande donna dall’aspetto fragile e dallo sguardo intenso che è seduta accanto a me.

Che ha detto quel tipo per televisione? Qualcosa come” Abbracciate chi avete vicino, bisogna vivere il momento” e se chi hai accanto è chi vuoi avere? E se è da tempo dividi tutto con chi veramente vuoi dividerlo? E se sei quasi felice ma stai cercando Dio-sa-cosa che non te ne rendi nemmeno conto?

E se ti sbagliavi al pensare che non potevi più essere felice?

” Credo che il suicidio sia un errore perché oltre a cancellare il passato cancella il futuro ed il futuro è imprevedibile. Sconosciuto e imprevedibile. Non è questione di avere o non avere speranze, è questione che, per quanto t’impegni, l’unica verità è che non hai idea di quello che succederà”. Questo me lo disse Dana Katherine Scully secoli fa, credo che avevo appena finito di fare qualche commento poco felice ed abbastanza cinico sulla Chiesa Cattolica. Ma non era una difesa, era diretto a me. Lo capii. Lei è così: Non domanda, non risponde, ma sa e dice.

Credo che avesse ragione. Non ne avevo l’intenzione, o sì, o quasi, o forse. E non so se sono felice, ma sono contento di essere vivo.

Accidenti, mi ha beccato a guardarla.

- Ti fanno male? I graffi sul collo-spiego.

Si stringe nelle spalle.

-Un poco, ma sto bene. Bruciano. Non t’interessa il film?

E’ vero, stavamo vedendo un film, voglio dire, c’era un film ed io guardavo Scully mentre Scully lo guardava.

-Stavo pensando-sorrido.

Spegne la televisione, si siede a gambe incrociate guardando verso di me e mi sorride.

-A cosa?

Voglio-un-altro-bacio.

- Sai, alle solite cose: Ha senso la vita? Ha senso la morte? C’è vita intelligente in altri pianeti?

Scully ride sempre così, a metà, almeno alle mie battute, è una “difficile”. So che in verità la divertono. Ucciderei per vederla ridere fragorosamente, per un vero attacco di risate, questa sì che sarebbe una meta. Bene, a volte ci sono andato vicino, come quella mattina, la scorsa estate, in ufficio, mentre cercavo di toglierle quello stupido gelato. D’allora, ogni volta che vedo un gelato mi viene l’acquolina in bocca. perché parlare di quello che sento al vedere un bastone da baseball…Cazzo, come suona strano questo!

- Le solite cose? Non credo che sia il caso tuo, il senso della vita e della morte non sono precisamente “le solite cose”.

- Mi sottovaluti.

-Tu credi?

-Io penso cose molto profonde ma non le rendo pubbliche per non sminuire gli altri.

-Veramente? Questo è molto gentile da parte tua…

Quelle sopracciglia sollevate, quella bocca socchiusa, quel gioco nello sguardo…

Bene, deciso, prima dell’alba bacerò di nuovo Scully ( sì, sì già lo so che gli eccessi commessi in queste feste si pagano ma per qualcosa si deve morire) e riuscirò a farla ridere di cuore.

-Come credevi che sarebbe stata questa notte, Scully, sai, la prima notte del nuovo millennio? Bene, anche se credi che sarà l’anno prossimo, la prima notte del 2000.

- Assolata?

- Oh, su, sicuramente ci avrai pensato qualche volta.

Cambia tono. Ora mi guarda con quella vicinanza così sua.

- Allora, tre ore fa credevo dormendo, qualche ora prima credevo cercandoti in mezzo al nulla, qualche ora prima ancora credevo morta, ieri con la mia famiglia…Tre anni fa mi domandavo se ci sarei arrivata.

A volte mi piacerebbe poter cancellare queste cose dalla sua mente. Così, all’istante, schioccando improvvisamente le dita. Poter cancellare il passato. Averlo evitato, semplicemente.

“Impossibile” è la peggiore delle parole.

- Da piccola pensavo che, nell’anno 2000, il mondo sarebbe stato come Blade Runner o qualcosa di simile.

-Blade Runner?

-Sì, sai, con macchine che volano e robots ovunque. Non è incredibile?

Sì, è incredibile.

-E, che posto occupavi tu in questo mondo?

Pris, Rachel? Maledetta immaginazione. Suvvia, Scully non è così agile.

-E’ strano, ma ho sempre pensato che sarei stata una ragazza cattiva, sai?, non so, una di quelle “ sopravvissute urbane” così caratteristiche dei film futuristi, un’eroina con un lato oscuro, è strano, ma seriamente mi vedevo così da piccola.

Va bene, analizziamo i fatti, Scully non, ripeto NON sta cercando di eccitarmi. Il fatto che io l’immagini con un vestito di vinile facendo capriole e cadendo su di me non è colpa sua. Guarda la finestra con un sorriso ingenuo. Una volta mi ha detto che le sarebbe piaciuto conoscermi quando ero bambino. In quel momento mi sembrò bello ma non capii il perché. Credo che ho appena capito cosa avesse voluto dire esattamente. Posso quasi vedere Dana bambina, sognando ad occhi aperti, seduta sui cuscini, lo sguardo perso all’altro lato della finestra. Sicuramente da piccola passava ore sognando ad occhi aperti. Sicuramente ora non osa più. Immagino che l’età non ci faccia perdere la capacità, ma la voglia sì, la mancanza di paura a farlo. Ci sono cose che Scully non può nemmeno sognare. Anche “mai” è una parola terribile.

- E tu, Mulder?

- In verità io m’immaginavo sposato e con figli.

Quando ero piccolo sì, è vero. Semplicemente lo pensavo o, forse non lo pensavo e per questo credevo che sarebbe stato così. Non so, intorno a me gli uomini di quarant’anni erano sposati e avevano figli. Semplicemente! Quello che è la vita, senti! Eh, ho lasciato Scully senza parole. Da quanto tempo!

- Cosa c’è?

- Niente.

- Non m’immagini sposato e con figli.

- Non è questo…è…Non so, è quello che vuoi?

Evvai, Scully diretta. Questo è addentrasi nella selva.

- Scusami, non pretendevo…

-No, tranquilla, non è che mi abbia dato fastidio, solo…lo pensavo.

- Non rispondere se non vuoi.- Non so, Scully, vuoi essere tu un’eroina con un lato oscuro? Semplicemente era quello che si presupponeva che avrei voluto.

Sorride con un miscuglio di tristezza e stanchezza.

-Quello che mi spaventa è pensare a che cosa noi rassomigliamo di più.

- Pensa non ci sono ancora macchine volanti e non siamo circondati da robots, solo da zombi, mutanti, alieni…Comunque mi piacerebbe vedere il tuo lato oscuro, Scully

Sicuro che vale la pena vederlo. Questo sì che sarebbe uno spettacolo.

-Io non ho lati oscuri, sono assolutamente trasparente.

-Già, ed io non sono spettrale.

Mi guarda lungamente. Mezzo sorriso sulla bocca, mezzo sorriso negli occhi. A volte mi sembra che possa leggermi, no, è più complesso, che mi va dipanando, denudando, passo dopo passo, perché io sia cosciente, perché possa fermarla, se voglio. Non voglio. Oggi non voglio.

- Io non credo che tu sia spettrale.

Su, Scully, se non fosse che ci siamo baciati ti domanderei se vuoi provarci con me.

-No, seriamente, non ci credo. Non fare quella faccia…Mi sembri….-sospira, che Dio ci assista- ossessivo, ma non spettrale.

Ho già detto che mi piace Scully? Quando sta così, in casa, rilassata, in pace e non mi odia in parte a ragione e in parte per testardaggine per qualche motivo, è sempre così, come una passeggiata in riva al mare: ti raggiungono le onde e non te ne rendi conto. E’ rilassante e da assuefazione. Ne vuoi sempre di più.

- E che mi dici del tuo lato oscuro?

-Ti ossessiona conoscerlo?

- Sì, è un’idea sinistra.

-Tu cosa credi? Sei tu che hai detto che ce l’ho.

Difficile domanda…o no.

- Forse non hai esattamente un lato oscuro, piuttosto un mucchio di caverne celate dove nascondi segreti che consideri…non so, difficili da raccontare, ma che probabilmente saranno- così luminosi come quello che si vede- abbastanza comprensibili se si guarda bene.

Bene, la sincerità è una virtù. Qualcosa mi dice che non è questa la notte per giocare con il fuoco….così che a giocare con il fuoco.

- E’ questo quello che pensi?

Sì, lo penso. Penso che sei stupida, penso che ti inibisci, penso che ti sottovaluti…e penso che bisogna essere molto ciechi per sottovalutarti. Penso che confondi la vulnerabilità con la debolezza, la passione con il perdere il controllo, il desiderio con la necessità. E tu non sei debole, non perdi il controllo, non hai bisogno di niente. Né ti avvicini. Io ucciderei per entrare in queste caverne e vederti vulnerabile, appassionata, desiderosa. Ancora più forte.

-Bene, è quello che credo, non posso saperlo.

Che significa questo sguardo d’incredulità?

-Sì tu non hai visto i miei lati nascosti…

Ho intuito i tuoi lati nascosti ma la maggior parte avevano tanta luce che guardarli faceva paura.

- Bene, sarei disposto a vedere di più. Lo sai, la curiosità è un’altra delle mie prerogative. Non so, sicuramente hai qualcosa di tremendamente morboso e sinistro nascosto da qualche parte.

- Addebito il conto del telefono erotico alle spese per telefonate a testimoni.

D’accordo, Scully, ti adoro, voglio di più…Voglio un poco più di gioco, ora, così, rilassato, poi alcune altre verità, così, poco a poco, poi voglio che tu rida come sto ridendo io ora, poi voglio baciarti e poi …voglio andare a letto con te. Vediamo, respirare, respirare, devo respirare. Ma se nemmeno mi riferivo a quello che mi ha bloccato il respiro…Non ho detto sesso, ho detto letto. Ah, non c’è bisogno di pensare al sesso perché mi si blocchi il respiro, allora bene andiamo…

- Questo non è troppo morboso né sinistro.

- Ah, così che puoi migliorarlo.

- Certamente, tanto per incominciare nel mio caso è vero.

- Va bene, Mulder, come dici tu-Sorride.

Ha il viso assonnato. Mi piace Scully con il viso assonnato, questi occhi semi chiusi di un’alunna nell’ora di matematica. Mi piace la voce di Scully addormentata, questa voce delle 4 del mattino che dice” Sì, stavo dormendo, che vuoi Mulder?”

Capiamoci, il fatto è, che arriva il pacchetto completo viso assonnato + voce addormentata + irritazione insopportabile. Ma a volte, solo a volte, ora per esempio, questo viso assonnato appare da solo, ha sonno e può addormentarsi in qualsiasi momento e le piace questa sensazione d’abbandono combattuto ed accettato a metà. A volte, ogni volta più spesso, il “ Cosa vuoi Mulder?” Ha un altro tono, più dolce, d’accettazione, va bene, è impossibile, ma quasi, quasi, sembra che le piaccia svegliarsi e sentirmi. Non voglio nemmeno immaginare dove mi metterebbe il telefono se le dicessi: ”Su, Scully, in realtà sei contenta che io ti abbia chiamato”, ma so che c’è un poco di questo, solo un poco.

- Sto per addormentarmi, spero che non t’importi.

Se continua a parlare così sarei perfino capace di essergliene grato. E ora va e si raggomitola contro lo schienale. Mio Dio, Scully, non conosci la decenza?!

E’ definitivo, caso chiuso: E’ bellissima. Credo che lei non lo sappia. E’ cosciente a modo suo, non c’è falsa umiltà in lei, non c’è niente di falso in lei, ma credo che non lo sappia completamente. Un giorno glielo dovrò spiegare, spiegarle che i suoi occhi sono capaci di trascinarmi ovunque, di mantenermi in piedi in qualsiasi situazione, di darmi fede, e forza, e calore, …e un poco di paura, paura del buono, paura di un bosco di notte, di tempesta, di passeggiata sul limite. Che le sue labbra…bene, delle sue labbra non posso parlare oggi che sarebbe soggettivo. Che adoro il suo corpo, non perché è bello, perché lo è, ma perché è suo. Nessuno cammina come lei, questo suono dei tacchi che si avvicinano all’ufficio, suonano a speranza, a vita, sono come il Bolero di Ravel, all’inizio un sussurro che finisce esplodendo nella sua presenza.

- Vai a letto, Scully. Io dormirò qui.

-Lasciami in pace!

Sì, anche il suo cattivo umore è inconfondibile.

Giuro che lo faccio per lei. No, lo faccio perché mi piace farlo per lei.

-Vieni appoggiati a me.

Il suo fianco di nuovo contro il mio, il suo gomito che batte sul mio fianco, la sua spalla sul mio petto, la sua testa sulla mia spalla. C’è un’altra cosa inquietante che riguarda Scully ed il sonno, ed è che ha la capacità riaddormentarsi in qualsiasi situazione. No, seriamente, non ricordo quando né dove ho visto Scully dormire in piedi. Chiaro che ora dorme camminando, che è ancora più strano.

Va bene, fine del percorso.

-Su, coricati.

Mi lascia, si siede e si lascia cadere. Starebbe male se mi fermassi a vederla mentre dorme, vero? Sarebbe sinistro e ossessivo? Ve bene, ve bene, d’accordo, la copro e me ne vado, ora me ne vado.

- Rimani, non è comodo, hai il brac…

Bene, mi ha preso la mano e sembra che cerchi di comunicare. Ora manca solo che ci riesca.

-Cosa?

E mi tira.

-Cosa vuoi Scully?

Mi guarda come attraverso una cortina di nebbia, quasi come se le costasse dire se sono io. Questa volta la capisco.

-Dormi qui.

Mi da le spalle e si allontana facendomi posto. E si addormenta quasi immediatamente. E mi lascia qui….volendo circondare il suo piccolo corpo con il mio ed addormentarmi con lei, volendo uscire di corsa da questa stanza, prima di saltare a pezzi. Volendo coricarmi accanto a qualcuno …che è…chi…, giusto accanto a lei e sentirmi bene, per un paio di ore. Solo questo.

A volte lo faccio, quando sono veramente stanco ma non posso dormire, quando le cose vanno veramente male, quando mi manca particolarmente, quando siamo lontani, quando è arrabbiata o infastidita o mi ha appena fatto uno dei suoi discorsi sul diritto ad aver vita privata e non oso telefonarle. Quando sta lontana, semplicemente. Quando non so che posso sentirla solo prendendo il telefono e facendo il numero. Quando non mi è rimasto il suo odore sui vestiti. Quando quel giorno ha fatto qualcosa che io non posso togliermi dalla testa. Allora lo faccio, è l’unico modo di, non so, di sentirmi…assennato, o pazzo, o vivo immagino, perché è quasi doloroso.

Ora ce l’ho. Qui e ora. Non è la prima volta e spero che non sia l’ultima! Non la sto nemmeno abbracciando, in effetti, non posso nemmeno abbracciarla.

A volte immagino Scully, preferisco ricordarla, ma, in quelle occasioni, l’immagino. Immagino che Scully dorma accanto a me. A volte che non dorme. A volte l’abbraccio di spalle e le bacio dolcemente la nuca, cento volte. C’è chi conta le pecore; io conto baci sulla nuca di Scully. A volte lei avvicina la mia testa al suo petto e mi accarezza i capelli, come ha fatto qualche volta, allora conto i battiti del cuore di Scully. A volte siamo di fronte ed immagino il suo sguardo fisso nel mio e mi sorprendo a sorridere all’aria della stanza come un lunatico, conto le volte che Scully sorride e le volte che io rompo quel sorriso con un bacio sulle labbra. A volte accarezzo Scully e mi rigiro tra le lenzuola cercando di esorcizzare il desiderio ed allora mi resta solo che contare le ore fino a che la sveglia mi conduca ad una doccia fredda che mi snebbi, dal sonno per aver passato una notte in bianco e dal sogno-Scully contro i palmi delle mie mani. A volte immagino che facciamo l’amore. C’è stato un tempo in cui non avrei utilizzato questa espressione…prima c’è stato un tempo in cui quest’ espressione non era la più appropriata…Ma questo tempo è finito. Ora, sempre che lo faccio è lento, pieno di dettagli, dolce, come se veramente lei partecipasse. Non so più farlo in un altro modo pensando a lei. Patetico…Ma è così.

Il fatto ora è che sto nel suo letto e non posso dormire. Patetico: immaginarlo mi calma, ma averlo mi rende senz’altro considerevolmente nervoso. Poche volte ho dormito con Scully in condizioni minimamente gradevoli ( cioè, eliminando tutto quello che non sia un letto) e senza che gravi fatti occupassero la mia mente( cioè, non era rimasta con me per paura che mi suicidassi né io con lei perché la sua vita stava o era stata in pericolo), malgrado questo è incredibile che io non l’abbia scoperto fin’ora: Scully addormentata è un XFiles. Seriamente produce un effetto narcotico che provoca nel consumatore( in questo momento io) l’assoluta incapacità di distogliere gli occhi da lei. E questo che è grave? No, questo non è niente se comparato al fatto che sto diventando pazzo, semplicemente. Non posso dormire perché è reale, è viva, è vicina, respira, una ciocca scende e sale ad ogni respiro, palpita, è una persona. E’ la persona di cui forse m’importa di più al mondo. Troppo da perdere, troppo da guadagnare. Troppo desiderio di essere semplicemente un poco felice. Non è un sogno, non è parte di me, forse non vuole esserlo anche se io la sento dentro di me. Forse non vorrà mai. Forse ha ragione. La cosa curiosa, la cosa strana, ciò che so con assoluta certezza che non ho bisogno di capirlo è che quasi non m’importa di quello che succede con lei mentre mi sta vicino, in qualche modo. Patetico. E’ come questo ventaglio di fantasie che ho, dalla sua semplice presenza nel mio letto fino al sesso, tutto ha valore. Patetico. Voglio tutto, sì, IO VOGLIO, voglio baci, voglio carezze, voglio gli sguardi, voglio i sussurri e voglio grida, voglio i morsi, voglio gli abbracci e voglio gli orgasmi, voglio umidità, calore, stanchezza, sudore, tremito, odore, suono, sapore, voglio tutto. Bene basta: già è abbastanza, e quasi l’alba per mettere altra legna la fuoco.

Ma il caso è che voglio tutte queste cose e le voglio insieme e le voglio separate e le voglio in parte ed in ordine e mescolate e…il fatto è che per me Scully è la donna che mi ha tirato fuori dal mio sogno- incubo, quella che mi ha chiamato traditore per ingannare me stesso, l’amica, la compagna, la persona. Non so, ma qualcosa mi dice che questo fa sì che sia meno patetico, non m’importa troppo il perché ed il come stiamo insieme mentre ci stiamo.

Difficile accettare la combinazione amica-amante, compagna di lavoro- compagna di letto, “ Mulder, dovremmo considerare il caso da un altro punto di vista?-“ Mulllderr, ssssi, un poco più sù”? Ma no, sorprendentemente facile. La prima cosa perché non è la prima volta che faccio una cosa simile, la seconda è perché è lei, è…bene, è lei e lei già da molto tempo mi accompagna in tutti i modi possibili. Quale è il problema allora?

L’unico, il grande. LEI. Paura. Paura di farle male, paura che si faccia del male, paura di dipendere completamente da lei, ancora di più di quanto già dipendo, paura che per qualche stranissima ragione che non posso immaginare nemmeno lontanamente, sia un errore, ma soprattutto paura d’aver paura. Perché Scully non ha avuto fortuna, in parte credo veramente che continui a vedere cloni di incredibili doti muscolari( non voglio nemmeno pensarci), assassini, e pazzi in generale, per non parlare delle api. E Scully probabilmente ha anche lei paura per me e di me, per la mia irresponsabilità e della mia irresponsabilità. Che venga meno a me stesso per lei e che venga meno a lei.

Ed io ho un poco di paura che “lei no.” Queste sono state le parole più odiate da me per molto tempo.” Ma lei no”. E’ questo che mi sono ripetuto in tutte le situazioni possibili, davanti alle porte dei motels, in ufficio, nella mia casa, nella sua, in macchina, in pieno sole, alla luce della luna, davanti a lei, davanti a lei toccandole le mani, davanti a lei accarezzandole le labbra, davanti a lei che si rifugia sopra al mio petto, davanti a lei che mi bacia sulla fronte. La verità è che non so cos’abbia questa donna con la mia fronte.

“Lei no” era la risposta a tutte le domande. Vediamo, so che Scully mi ama, in effetti, credo onestamente che sia la persona che mi ama di più al mondo in questi momenti. E so che Scully mi ama veramente, sapendo chi sono, accettando chi sono. Non è proprio dire poco. Ma è proprio da morire di paura. Malgrado tutto quello che è accaduto tra noi, incluso il bacio di oggi, non sono sicuro che mi ami in questa maniera e, anche nel caso che sia così, dubito molto che l’idea le piaccia. Forse Scully voleva essere un’eroina triste quando era bambina, sognare non lascia cicatrici, ma ora Scully vuole essere una donna con i piedi per terra, con una vita stabile su cui poter fare affidamento, vuole la tranquillità che non ha avuto e non si è avvicinata ad avere in questi ultimi anni. E, di chi è la colpa? Già ha perso molte cose che considerava vitali ma lei ancora non si è perduta, non si è perduta con esse ed è di calma di cui a bisogno per continuare ad essere. Sì, ultimamente tutto sembra più calmo e questo ci avvicina…ma non credo che io sia quello che vuole. Perfino ammesso che mi ami.

Non voglio Rachel e Deckard verso il niente. Voglio Scully felice. Io chiedo solamente di vederlo.

Incominciano a pesarmi le palpebre. Forse questo lato del letto è il posto più vicino al cielo in cui io possa abitare, con piccole fughe come quella di questa notte, questa lenta passeggiata fino alle sue labbra.

Scully si muove, si sta svegliando. Sembra intuire che c’è qualcosa di diverso e si gira per incontrare il mio sguardo. Accenna ad un gesto inquisitivo. Voglio essere buono…ma voglio giocare.

-Posso spiegarti tutto, Scully. Ti giuro che questo non è quello che sembra.

I capelli scompigliati, gli occhi umidi e socchiusi, il sorriso aperto, si stiracchia e al farlo mi sfiora con il ginocchio.

Buongiorno, bella addormentata.

Voglio essere buono.

-Buongiorno.

-Non è ancora giorno, no?

Sono buono, sono buono, sono molto buono, per questo non immagino la sua voce che dice “ Abbiamo ancora tempo”. Uh, al tentare di non immaginarla, l’ho immaginata, evvai, io non volevo.

- Non so che ora sia, ma deve mancare poco per l’alba.

Ed io ho sonno. E non voglio muovermi di qui. Di che hai ancora sonno. Su.

Scully dormiamo un altro poco, un altro piccolo sonno.

- Non hai potuto dormire? Ti da fastidio il braccio?

Vedi, già mi sta accarezzando la fronte, la tempia, per meglio dire. Deve essere qualche genere di strana perversione la sua. Mi sorride, da lì, da lontano. Scully a volte è molto dolce, con chiunque veda triste o perso o ferito, non è niente di personale verso di me, a volte guarda le persone così, con questa dolcezza, con questo tocco da abbraccio avvolgente.

- Non molto e no, non mi da fastidio.

- Hai la faccia del sonno-sorride.

- Un poco

Un poco, a metà, nè si nè no. Sono in uno di quei momenti in cui sai che finirai per dormire ma sai anche che ti rimane un poco di tempo e vuoi che sia il più lungo possibile. In realtà voglio che sia eterno. Voglio rimanere a vivere in una carezza di Scully, nel suo letto, nei suoi occhi.

- Non t’importa che rimango, vero?

-No, no non preoccuparti.

Sembra ancora mezzo addormentata, per questo mi sta ancora accarezzando, ha appoggiato la mano e il suo pollice scivola senza sosta sul mio sopracciglio. Per un istante penso che è come se avessimo appena fatto l’amore:Dormiveglia, carezze e pace. Muovo il braccio con attenzione, cercando di appoggiare la mano sul suo fianco, non posso muovere il gomito, cosi che fa un movimento oscillante e si avvicina leggermente finchè arrivo. Solo un gesto di consenso. Non voglio niente, lo giuro, solo toccarla, solo sentire questa forma perfetta all’altro lato della mia pelle. Ha un sorriso dolce sostenuto come una nota musicale allungata. Mi guarda fisso, in questi momenti devo essere così divertente come un disgelo, ma lei mi guarda come se…mi amasse o qualcosa di simile.

Una volta ho detto a Scully che l’amavo. Sfioravo il suo fianco come ora, e nemmeno sapevo esattamente perché, solo per toccarla, solo perché non si allontanasse.

“Voglio che ti fermi a pensare che non c’è niente di meglio come stare a casa propria” o qualcosa di simile mi disse. Sorrido.

-Avevi ragione, Scully

Mi guarda meravigliata

- Ne sono convinta, ma a cosa ti riferisci?

Scully salvò il mondo. Ma lei non ci crede. Scully si lasciò baciare anche se poi mi mollò un pugno e salvò il mondo e poi rischiò tutto, rischiò, combatté e andò alle Bermuda per salvarmi e poi non mi credette. In fin dei conti, Scully è così, che si può fare?

- Ma non mi hai creduto.

E’ passata da meravigliata a divertita.

- Non ti ho creduto ed avevo ragione. Bene, completamente logico ma, a cosa ti riferisci?

-No, no, no. Avevi ragione ma avresti dovuto credermi: erano due cose diverse.

Si avvicina un altro poco. Ricordo quel bacio. Fu una cosa brutta. Si, so fu una cosa brutta. Va bene, fu una cosa molto brutta, questo non si fa, ecc…ecc…. Dio, su, chi avrebbe perso quell’ opportunità? Nessuno. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Va bene , fui spregevole…e cosa? Fu geniale, lo assaporai come non ho mai assaporato niente in vita mia. E fini per corrispondermi, sì, un gran pugno e tutto quello che vuoi( la poverina, si ruppe quasi la mano) ma la sentii. Scully tra labbra e labbra. Il suo corpo caldo che tremava. Il pericolo, la morte, il destino, e la maledetta fine del mondo, stava tutto lì…ed io potevo pensare solo che non l’avrei più rivista e che non volevo morire senza un bacio.

- Dormi Mulder, stai delirando.

- Non sto delirando, né deliravo allora.

- Quando?

Quando ti baciai, quando ti dissi che t’amavo. Dio, Scully, perché non mi credi mai?

- Ti ho baciato una volta.

Va bene, sto delirando e non mi crederà ma...era necessario dirle questo? No, ma glielo racconterò. Non so, non è giusto che non lo sappia, che non sappia che sono un miserabile che approfitta della fine del mondo e dei viaggi nel tempo per baciarla. Va bene, va bene, lo riconosco, non è questo, tanto ricordare mi ha svegliato un poco e voglio giocare.

Voglio Scully che muore dalla voglia di saperlo

Voglio Scully che lo immagina davanti ai miei occhi, voglio notarlo sul suo viso.

Voglio Scully che mi domanda che sapore abbiamo quando ci baciamo.

Il suo sguardo cambia, intenso, serio, profondo. Smette d’accarezzarmi ma non ritira la mano.

- Si, mi hai baciato qualche ora fa e, bene, mi hai baciato altre volte.

Si, ma non è la stessa cosa, niente è la stessa cosa.

-Ti ho baciato alle Bermuda. Credevo che non ti avrei più rivista.

La sua mano è sulla mia mascella. Mi guarda come se fossi pazzo, ma un altro tipo di pazzo.

- Al triangolo delle Bermuda?- dice con una certa condiscendenza- così che il tuo delirio fu completo.

No, ma nemmeno fu cosa da poco.

- Credevo che dovessi saperlo.

Bene, ci sto dentro. Sto nel gioco…Sono solo. Ma…sì, lì sta quello sguardo: Scully vuole giocare. Torna a muovere il dito, ora lungo la guancia, troppo vicino alle mie labbra, voglio baciarlo, morderlo, un poco.

- E’ stato un sogno, Mulder. Se vuoi raccontarmi i tuoi sogni perfetto, ma mi sembra eccessivo dire che debba conoscerli.

Suona razionale. Le sue parole sono razionali. La sua voce dice solo “ Se vuoi raccontarmi i tuoi sogni...” i suoi occhi lo chiedono quasi.

Improvvisamente scoppia a ridere, non è una grande risata, ma un riso aperto che non cerca di nascondere.

-Cosa?

- Così che mi baci solo quando credi che il mondo stia per finire!

Scherzo? No, non siamo semplicisti. Ride di me, ride di lei, ride del mondo, ride dalla paura, delle api, della prudenza, del pudore, di “ora no, non è il momento” ed in fondo so che ride dei miei “ Lei no”.

Invece è un sì. Scully gioca. Ha messo le carte in tavola. Sono un uomo, sono adulto, sono coraggioso…Dio mio, come si esce da questo letto?

-Questa notte non credevo che il mondo sarebbe finito.

- Allora?

Nuova scoperta sulle stranezze di Scully: usa lenzuola ignifughe.

- Ti ho baciato perché volevo sapere che sapore avevi.

-E?

- Avevi il sapore di bacio tuo.

Non sono stato mai buono per i complimenti, preferisco dire la verità. Non capisco perché dire sciocchezze quando si ha la verità tra le mani.

-Come nel tuo sogno?

Ogni volta sta più vicina anche se non so come sia andata avvicinandosi, forse sono stato io. Non lo so. Posso sentire il suo alito in ogni sussurro. Credo che sia l’alba, i suoi occhi brillano. Così che il mondo gira, così che esiste altro al di fuori di questo semi –abbraccio, di quest’aria calda che si muove dal suo corpo al mio, di questo viso bellissimo, di queste labbra che sorridono e fanno domande, di noi, insieme, nel suo letto, ad un bacio di distanza.

- No, non era esattamente come nel mio sogno, che non era un sogno- Due versioni di una buona canzone. Non voglio dire quale sia la migliore, voglio sentirle entrambe continuamente.

- Cosa ho fatto? Mi riferisco al tuo sogno. So che non dovrei fare questa domanda e che lo rimpiangerò per sempre- trascina le parole- ma non posso evitare di volerlo sapere.

Sapevo che poteva arrivare ad essere così sexy? Sì lo sapevo ma non l’avevo mai verificato. Non per tanto tempo. Mi avvicino ancora di più, sfioro il suo naso con il mio, non so perché lo faccio, non so più niente. Forse perché o ci metto un poco di tenerezza infantile o ci sarà più di un bacio e….non voglio. D’accordo, dopo aver detto questo è chiaro che dovrei andare dallo psicologo, ma non voglio che succeda, non oggi. Se vuole commettere l’errore di rimanere con me si accomodi, ma voglio che ci pensi. Voglio darle tempo.

- Mi hai mollato un pugno.

Scoppia a ridere.

- Veramente? Cosa hai fatto?

Bene alcuni centimetri di distanza. Non avrei mai creduto che avrei gradito un poco di distanza.

- Cosa ti fa pensare che l’hai fatto con ragione? Ah, così incominci a credere che potevi essere tu.

- Certamente no. Cosa hai fatto?

- Immagino che non ti abbia dato il tempo di pensare.

Ha notato il tono triste, il “Non lo farò di nuovo”. Non era mia intenzione ma ho la sua attenzione, la sua comprensione, più che mai. Sorride di nuovo, con una certa malinconia. E guarda le mie labbra ed incomincia ad accarezzarle.

-Cosa vuoi? Sono un maleducato. Comunque credo che il pugno me lo hai dato più per la forma che per il fatto, se permetti che te lo dica, in fin dei conti era solo un sogno e sai, sono un presuntuoso ed ho bisogno di riaffermarmi e tutto il resto.

Va bene, sto dicendo sciocchezze….ma non voglio essere io, voglio che sia lei e non posso sopportarlo e tutto questo mi sta facendo diventare molto ma molto nervoso. Va bene, nervoso è una parola molto ampia. Il suo dito scivola sulle mie labbra mentre parlo…Io sono capace di dire molte sciocchezze, ancora di più per una buona causa.

Sorride e torna a guardarmi con malizia. No, credo che non sapevo che potesse essere così sexy.

- Ti piacque?

-Tu cosa credi?

Lo sta facendo apposta. Vuole uccidermi, non so perché ma è un fatto.

-Non so, il resto della storia, vale a dire, quello che mi avevi raccontato era la cosa più simile ad un incubo.

- Immagino che ho conservato la parte migliore per il finale.

Sta lì di nuovo, lo sguardo pulito, il sorriso dolce, la mia Scully preferita( sì, mi costa dirlo, ma è la mia preferita), quella che ti guarda negli occhi con un’onestà che credevi impossibile prima di conoscerla e ti dice la verità, ma sempre con dolcezza, con affetto, con cura, con interezza, con tenerezza. Così che rimango quieto, attento, aspettando che dica una verità, ma si avvicina solo piano e allora so che non utilizzerà parole.

La verità è sempre stata la mia passione.

Ho cambiato opinione: Voglio vivere in un bacio di Scully, in questo bacio umido, caldo, variabile e costante, ansioso e calmo, che non va da nessuna parte e che sa perfettamente quello che pretende, che si fa e si disfa, diventa liquido e cade nel mio ventre e si muove e mi muove, e mi paralizza e mi fa tremare, che dice e mi lascia dire…tutto quello per cui ancora nessuno è riuscito ad inventare parole.

Un ultimo sfiorarsi di labbra…Un intenso sforzo per aprire gli occhi. Scully che mi guarda nello stesso modo, le labbra rosse, le guance rosate, un brillare speciale in tutta la stanza che mi rifiuto di credere che si debba alla luce esterna. La sua mano sul mio collo e le sue dita che disegnano qualcosa che mi ricorda l’acqua di una fonte. La mia mano ancora sul suo fianco, ancora tremando.

Ci penso su un poco. Ha abbastanza significato, quello che basta. Non è vendetta, sì è un gioco, sì è una sfida, ma prima di tutto è una combinazione d’idee. Devo dirlo:

- Oh brother- sussurro sulle sue labbra

Voglio che lo capisca, e non del tutto, e che ci pensi, ma prima di tutto, che sappia cosa voglio dire.

Sorride, lo sa. Non so se lo ricorda ma lo sa.

Intreccia l’altra mano con la mia e mi bacia le nocche.

-Dormi un poco Mulder, stai delirando.

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Rain è di una grande simpatia e risponde sempre ai commenti che fanno nella Fanfiteca. Ad una ragazza che le chiedeva la seconda parte ha risposto così:

Ehm, ti riferisci a quando si sono svegliati e hanno fatto colazione con le crepes e sono stati tutto il giorno a parlare delle loro vite in un eterno UST finche, giusto quando stavano per baciarsi di nuovo, sono arrivati i Pistoleri solitari con due loro teorie esplicative e Skinner ha telefonato e la madre di Scully ha fatto la sua comparsa nella casa della figlia e ha detto “ Fox, che bello vederti!” Ma per disgrazia era accompagnata da Bill che ha detto:” Non hai passato l’ultimo dell’anno con la tua famiglia,per stare con lui” ed i suoi occhi si sono iniettati di sangue e ha rotto l’altro braccio a Mulder e mamma Scully ha detto “ Oh, Fox!”e l’ha abbracciato mentre Scully diceva “ Non tutto a che vedere con la famiglia Bill, è la mia vita” E allora Mulder interpreta che “ E’ la mia vita” significa che lui è la sua vita e fa un sorriso scemo e Frohike va a piangere nel bagno e Scully guarda Mulder e dice: “ Maledizione, tutti giù in strada, Mulder ed io dobbiamo risolvere un caso che è incominciato sette anni fa e al quale nessuno ha trovato una spiegazione logica”.

A partire da questo punto:
-Se sei shipper: fanno l’amore dolcemente. Si sorridono al sorgere del sole.

-Se ti piace l’NC/18: Con lentezza e fermandosi in ognuno dei molti particolari fanno l’amore per tutta la notte scoprendo i loro corpi ed attraverso essi le loro anime. All’alba decidono di essere fatti l’uno per l’altra fisicamente ed emotivamente.

-Se ti piace lo smut:S…..o come pazzi in 75247022 modi e maniere che implicano ignorare varie leggi fisiche e dimenticare la considerevole differenza d’altezze. All’alba vanno in ufficio e lo rifanno lì.

- Se sei Noromo: Naturalmente il primo caso che hanno avuto non si era mai risolto completamente, e caspita, si risolve ora.

- Se ti piace l’UST: mantengono un’eterna conversazione carica di doppi sensi mentre rimangono imprigionati l’uno tra l’altro e il muro in numerose occasioni( la casa di Scully è molto piccola) e alla fine si dicono ..” Questo secolo è appena iniziato” Frase in cui tutti e due vogliono vedere la speranza di un futuro migliore( con sesso)

-Se ti piace l’Angst: il braccio che Bill ha rotto a Mulder è irrecuperabile, la stessa Scully deve amputarglielo. In questo stato Mulder decide che solo Krycek può amarlo e scappa con lui al Polo Nord. Scully uccide il fratello a giusta ragione.

-Se ti piace humor: Non mi viene niente in mente come finirlo con humor, figurati.

- Se ti piace il babyfic: bene , è ovvio che fu precisamente quella notte quando W incominciò ad esistere. Il come te lo immagini.

-Se sei dripper: I vicini del piano di sopra fanno molto rumore: Mulder e Scully scendono nell’ingresso del palazzo a controllare le cassette della posta. Mulder crede che sia un XFiles, Scully crede che quello si chiami sesso la cui esistenza Mulder ed un certo CC che appare nei suoi peggiori incubi sembrano ignorare. Sulla cassetta della posta è scritto Doggett e ne viene fuori una lettera d’amore della Reyes.

-Se ti piacciono gli XFiles: la fine del mondo non era alle 12 della notte di Washington DC ma alle Hawai, o questo o la misura del tempo era stata modificata dagli extraterrestri per incasinarci. Krycek ha la chiave per evitarlo. Skinner ha molta fretta. Il Fumatore è rimasto senza tabacco e non se ne importa di niente per comprare il suo ultimo pacchetto. Alla fine il mondo non finisce ma nessuno capisce il perché, Mulder e Scully si guardano lungamente, il Fumatore non ritorna dalla sua ricerca di tabacco….sarà morto?

Racconterei quello che credo sia successo….ma non è niente d’emozionante.

P.S. Devo lasciare la caffeina immediatamente!

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