La nuova miniserie di X-Files è pronta a debuttare su Sky. Ecco la guida in 10 punti per capire il suo successo

Il 26 gennaio è una data che i fan italiani di “X-Files” conoscono bene. Arriverà quel giorno, alle 21.00 su Fox, la miniserie che porta nuovamente in azione gli agenti Mulder e Scully. Per preparare al meglio gli spettatori, Sky ha deciso di dedicare il canale 143 alla serie con la riproposizione integrale delle nove stagioni in HD. Un ripasso più che gradito, cominciato il 3 gennaio, per celebrare una serie che ha segnato gli anni Novanta e non solo.
Ecco una guida in dieci punti per comprendere al meglio il fenomeno “X-Files”.

Il complottismo
Sfidiamo a trovare, nella storia televisiva degli ultimi anni, una serie più paranoica di “X-Files”. Ci sono cospirazioni ovunque e se il Consorzio è un nome di vostra conoscenza capirete abbastanza bene il perché. Dai piani alieni sulla colonizzazione della Terra in poi, con l’Uomo dalle mani curate e l’Uomo che fuma sempre pronti ad agire nell’ombra, “X-Files” ha dato spazio a numerose teorie complottiste, alimentate negli anni anche dal web. “La verità è là fuori”, d’altronde, è il manifesto della serie.

Fede contro scienza
È la grande contrapposizione di “X-Files”, incarnata letteralmente dai due grandi protagonisti, gli agenti Mulder e Scully. Il dialogo tra i due personaggi è continuo durante la serie e le loro posizioni, nonostante diverse criticità e tanto scetticismo, si avvicinano notevolmente nel corso delle stagioni. Se “X Files” ha colto lo spirito del tempo, al di là delle più disparate cospirazioni governative, il merito va dato anche a questo confronto serrato.

Il successo della serie
Come si misura il successo di una serie? Dal numero delle stagioni trasmesse, diretta conseguenza della passione e dell’attenzione del pubblico, e dai suoi spin-off. Se citiamo nove stagioni con 202 episodi all’attivo, due capitoli cinematografici per quanto rivedibili in sala e una miniserie di sei episodi in arrivo capiamo la portata del fenomeno “X-Files”. Se aggiungiamo sedici Emmy e cinque Golden Globe e la messa in onda in più di sessanta paesi il quadro è completo.

I want to believe
È la frase simbolo di “X-Files”. Queste parole tornano improvvisamente d’attualità nella miniserie in onda dal 26 gennaio su Fox, quando Tad O’Malley (John McHale), un giornalista attivo su internet, informa l’agente Mulder (David Duchovny) del caso di Sveta, una ragazza rapita dagli alieni. Convincere l’agente Scully (Gillian Anderson) a lavorare nuovamente insieme non sarà facile. Nel primo episodio di questo revival di “X-Files” sarà riassunta la storia della serie per permettere a più fan di seguire la miniserie. Negli Stati Uniti il debutto è previsto il 24 gennaio.

L'uomo che fuma
Sono tanti i personaggi inquietanti e destabilizzanti incontrati da Mulder e Scully nel corso delle loro indagini. Una menzione, non fosse altro per far capire quanto il complottismo sia alla base della serie, la merita l’Uomo che fuma, il “gran bastardo dai polmoni marci” per usare un’espressione dell’agente interpretato da Duchovny. Siamo di fronte a chi tiene conservati tutti i segreti del mondo, ben custoditi nei sotterranei del Pentagono, sul volere del Consorzio, l’organizzazione governativa che vuole celare la presenza aliena sulla Terra. C’è la sua mano dietro i grandi eventi della storia americana, a partire dall’omicidio di Kennedy a Dallas.

Chi c'è dietro X-Files
La serie nasce nel 1993 da un’idea di Chris Carter, un giornalista e sceneggiatore al tempo non troppo famoso, che rivoluzionerà l’approccio al piccolo schermo. Questo illustre sconosciuto nato in California nel 1956 propone alla FOX quello che diventerà il suo più grande successo televisivo degli anni Novanta. Messa da parte la straordinaria esperienza di “X-Files”, Carter è noto anche per la serie tv “Millennium” (1996-1999). Con il sodale Frank Spotnitz ultimamente per Amazon ha dato vita a “The After”, una serie post-apocalittica bocciata dopo il primo episodio.

La forza della scrittura
“X-Files” è una serie in cui la sceneggiatura ha un ruolo decisivo, come è facile intuire dai dialoghi sempre ricchi di spunti e sfumature tra i personaggi in scena. Il merito va dato a Frank Spotnitz, autore principale della writing room dello show, apprezzato recentemente alla guida di “The Man on the High Castle”, serie Amazon tratta dall’omonimo libro di Philip K. Dick, pubblicato in Italia con il titolo “La svastica sul sole”. Tra gli sceneggiatori più noti di “X-Files” c’è anche quel Vince Gilligan che anni più tardi firmerà “Breaking Bad”.

X-Files e le carriere lanciate
La serie ha portato fortuna a numerosi interpreti, a partire dai protagonisti. David Duchovny è diventato uno degli attori più apprezzati del piccolo schermo, trovando ruoli importanti in serie come “Californication” e la recente “Aquarius”. Gillian Anderson invece si è fatta notare in diverse miniserie (“Grandi speranze” su tutte) e nella notevole “The Fall”. Nel corso delle stagioni numerosi attori hanno calcato il set di “X-Files”: da Bryan Cranston, pluripremiato in seguito nei panni di Walter White in “Breaking Bad”, a Felicity Huffman, ex protagonista di “Desperate Housewives” e “Transamerica”, passando per Ryan Reynolds (lo vedremo in “Deadpool”), Terry O’Quinn di “Lost” e James Pickens Jr. di “Grey’s Anatomy”.

Il fascino degli anni Novanta
“X-Files” è una delle serie, senz’altro la più famosa insieme a “Twin Peaks”, che farà ritorno sul piccolo schermo nei prossimi mesi. Il progetto di un nuovo capitolo è in piedi da diversi anni, come confermato più volte dai diritti interessati, David Duchovny in primis. L’attore, che non esclude una nuova stagione al termine di questa miniserie, ha raccontato cosa ha significato per lui tornare a interpretare l’agente Mulder: “Appena ho ricevuto la sceneggiatura ho iniziato a piangere. Una reazione imprevista all’emozione di rivedere i nomi sulle pagine del copione dopo tanto tempo”.

Il fandom e X-Files
La serie è stata tra le prime a essere commentate assiduamente dai fan con quest’ultimi che si davano appuntamento sul web, sui primi forum, per disquisire amabilmente di quanto visto con domande (e risposte) talvolta bizzarre e fantasiose. Non c’erano ancora i social network, ma “X Files” è stata la prima a trarre vantaggio dal seguito su internet. Negli anni i produttori della serie, con un abile ufficio marketing alle spalle, hanno sfruttato al massimo il brand dello show a uso e consumo degli appassionati. Sono nati giochi da tavolo, videogame, fumetti, action figures e numeri da collezione.

 
 
FONTE: Huffington Post (ITA)

 

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