X-Files: Recensione episodio 3 La lucertola mannara

Un nuovo, fenomenale ed esilarante episodio di X-Files ci riporta indietro nel tempo: nulla è cambiato. X-Files resta un fenomeno di culto. Una serie da non perdere.

Ricetta (seguire scrupolosamente le dosi): prendete Darin Morgan, che sarà invecchiato ma non ha perso il suo celebre smalto. Neanche un po', l'ha perso: l'uomo mannaro ancora mancava. Ce l'ha regalato lui.

Mescolate con capi di vestiario che sembrano usciti da Kolchak: The Night Stalker (la serie che ispirò Chris Carter per la creazione di X-Files), mettete in mano a Mulder uno smartphone (per farglielo brandire come un'arma mentre prende a "fotate" il mostro) e un paio di matite.

Aggiungete uno psichiatra-macchietta che, al contrario di qualsiasi altro collega mai visto in TV, usa il termine "pazzo" per definire un suo paziente, spruzzate con Scully che scherza sulla propria presunta immortalità e avrete X-Files. Quello vero. Quello magico.

Quello che torna anni dopo la sua conclusione con una miniserie-evento e fa un incantesimo: dimostra che il tempo si può fermare. Che nulla è cambiato, se non Mulder alle prese con internet (che "non gli fa per niente bene", come dice Scully).

E poi le finezze, quelle che solo le grandi serie TV regalano al pubblico che li ha seguiti per anni. Il cane del "Tizio", l'uomo mannaro che non ha nemmeno un nome, si chiama Daggoo, nome che - come quello del vecchio cane di Scully, Queeqeg - viene da Moby Dick.

La lacrima che scende sul volto del fan mentre si rende omaggio a Kim Manners, indimenticabile anima e cuore del cast tecnico della serie, e al produttore Jack Hardy.

E poi di nuovo il sorriso, mentre Scully si diverte a imitare una pornostar nel (fintissimo) racconto di Tizio, Mulder che prende in giro se stesso infilzando il poster "I Want to Believe" con le matite che una volta lanciava sul soffitto, mentre deride le proprie teorie "col senno di poi"... Salvo doversi ricredere proprio grazie al caso su cui si trova a indagare in questo episodio.

Gli animali impagliati che gli offrono il muso di una volpe (Fox) per spiare attraverso i suoi occhi, una ridicola lotta (sono troppo vecchi per queste cose, Mulder e Scully. E se lui ci prova, con calma, a lei non passa nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di provare a inseguire un sospettato in fuga). Un lucertolone gigante in mutande, per il quale essere un uomo è troppo faticoso (come dargli torto?).

Abbiamo avuto il primo episodio che - nella versione originale - contiene entrambi i nomi dei protagonisti. Perché Mulder e Scully saranno troppo vecchi per certe cose, ma sono sempre loro. Più in forma che mai.

E una cosa è certa: si sono divertiti come dei pazzi, a girare i nuovi episodi. E noi ci divertiamo con loro mentre, ridendo e scherzando, battono record d'ascolto mondiali...

Ah, quasi dimenticavo: la suoneria del cellulare di Mulder con la sigla di X-Files VINCE TUTTO.

Cosa ci aspetterà nel prossimo episodio? Ecco una breve anticipazione

 
 
FONTE: FOX (ITA)

 

articolo visto 1172 volte
Condividi 'X-Files: Recensione episodio 3 La lucertola mannara'