#5X05 Christmas Carol - Emily (1° parte)

#5X05 Christmas Carol - Emily (1° parte)
di Frank Spotnitz, John Shiban, Vince Gilligan
diretto da Peter Markle


Una misteriosa telefonata ed un apparente suicidio portano Scully da una bambina che lei sospetta essere la figlia di sua sorella Melissa.
Scully e la madre vanno a casa di Bill Jr. - che si trova presso il porto della marina degli Stati Uniti di San Diego - alcuni giorni prima delle festività di Natale. Là vengono accolti da Bill Jr. e da sua moglie incinta, Tara, che è in attesa del loro primo bambino. Non molto dopo il suo arrivo, Scully risponde al telefono. All'altro capo del telefono c'è una donna la cui voce sembra esattamente quella della deceduta sorella di Scully, Melissa. La voce dice a Scully, "Lei ha bisogno del tuo aiuto." Scossa, Scully fa rintracciare la chiamata dall'FBI, e viene fuori che è stata fatta dalla residenza dei Sim. Scully scopre che la casa è luogo di un'indagine criminale. Il detective Kresge le permette di avere accesso al bagno, dove una donna bionda morta, la Sig.ra Roberta Sim, giace in una vasca piena di acqua insanguinata, apparente vittima di un suicidio. Più tardi, Scully osserva il marito del vittima, Marshall, e la bambina di tre anni Emily Sim. Scully fissa la bambina, incuriosita dal suo volto. Il detective Kresge riferisce a Scully che il registro delle chiamate indica che davvero è stata fatta una telefonata in uscita dalla residenza dei Sim verso la casa di Bill Jr. Ma allo stesso tempo, non c'è nessuna registrazione di una chiamata in partenza. Il registro indica inoltre che il telefono era stato staccato per tre ore.

Scully dice alla madre che è molto felice per Bill e Tara ... in quel momento ammette che, come conseguenza del suo rapimento, non può concepire un bambino. Più tardi quella notte, Scully fa un sogno nel quale un giovane Bill Jr. uccide il suo coniglio domestico. Durante lo stesso sogno incontra la piccola Emily Sim. Scully viene svegliata da un'altra chiamata della donna misteriosa. La voce dice a Scully di "andare da lei." La chiamata viene rintracciata di nuovo presso la residenza dei Sim, dove Marshall assicura a Scully che nessuno ha usato il telefono. Dal punto in cui si trova di fronte alla porta, Scully osserva due uomini vestiti di scuro seduti al tavolo in cucina. Il giorno dopo, Scully richiede - e le viene dato accesso a - tutti gli indizi nel caso di Roberta Sim. Telefona anche all'FBI per richiedere che le venga inviato il file riguardante il caso di sua sorella, Melissa. Notando molte discrepanze nel file, Scully compie un'autopsia sul corpo di Roberta. Scopre la completa assenza di medicinali nello stomaco. Nota, inoltre, una ferita da puntura sul suo piede. Una ricerca nella casa dei Sim porta alla luce un ago ipodermico nella spazzatura. Marshall afferma che Emily soffre di anemia e ha bisogno di iniezioni quotidiane.

Scully riferisce alla madre che un esame PCR, che ha un grado di accuratezza del sessanta percento, suggerisce che Emily e Melissa hanno lo stesso DNA (una prova più completa sarà disponibile entro alcuni giorni). Questo, e l'innegabile somiglianza fisica tra le due, conduce Scully a concludere che Emily sia la figlia di Melissa. Ricorda a sua madre di un periodo nel 1994 quando non si sapeva dove si trovasse Melissa... e ipotizza che potrebbe aver dato Emily in adozione. Più tardi, Scully fa un'altro sogno, durante il quale la Sig.ra Scully le dà il crocifisso che porta intorno al suo collo. Quando Scully si sveglia, il detective Kresge la informa di alcuni grossi depositi bancari fatti da Marshall negli ultimi diciotto mesi. I soldi provenivano da una compagnia farmaceutica di nome Prangen Industries. Scully e Kresge interrogano il dott. Ernest Calderon, che lavora per la compagnia. Egli spiega che Emily veniva sottoposta ad una cura sperimentale. Quando Roberta ha cercato di togliere sua figlia dal programma, la compagnia ha pensato di spedirle dei soldi come segno di buone intenzioni. Calderon rivela inoltre che ha prescritto a Marshall delle iniezioni di sumatriptan dopo che si è lamentato di alcune emicranie. Più tardi, Marshall viene arrestato per l'assassinio di sua moglie. Di conseguenza, Emily viene assegnata alle cure dei servizi sociali. Prima che Emily venga portata via, Scully regala il suo crocifisso alla bambina.

Marshall Sim confessa l'assassinio. Ma Scully trova delle incongruenze nella testimonianza che forniscono un alibi a Marshall Sim. Lei e Kresge si recano alla prigione, dove trovano il suo corpo che pende da un cappio. Più tardi, Scully riferisce a suo fratello che la morte è stata fatta sembrare un suicidio. Susan Chambliss, un'assistente sociale, dice a Scully che la sua domanda di adozione per Emily è stata rifiutata. Scully le dice che per lei è arrivato il momento di mettere la sua vita personale davanti alla carriera. La Cambliss promette una rivalutazione finale della domanda di Scully. La mattina di Natale, Scully riceve un pacco da un corriere dell'FBI. I risultati finali dell'esame del DNA rivelano che Scully è la madre di Emily.

CONTINUA 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
Karri Turner - Tara Scully
Sheila Larken - Sig.ra Scully
Pat Skipper - Bill Scully Jr.
Melinda McGraw - Melissa Scully
John Pyper-Ferguson - Detective Kresge
Rob Freeman - Marshall Sim
Lauren Diewold - Emily Sim
Patricia Dahlquist - Susan Chambliss
Joey Shea - Giovane Dana (1968)
Zoe Anderson - Giovane Dana (1976)
Rebecca Codling - Giovane Dana (1976) 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 07/12/97
Italia 06/12/98
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  • Titolo - Il titolo si riferisce al popolare racconto di Dickens "A Christmas Carol". Ci sono ovvi riferimenti a questo racconto, in particolare il fatto che Scully sogna i "Natali Passati" e che viene contattata da uno spirito.
  • Zoe Anderson, la sorella più piccola di Gillian, interpreta Dana Scully bambina in questo episodio.
  • La persona che esegue le analisi del DNA alla fine dell'episodio si chiama John Gillnitz. Il nome si riferisce ai tre scrittori si questo episodio, John Shiban, Vince Gilligan e Frank Spotnitz. Questo nome è stato precendentemente usato per l'uomo che si nutriva di cancro in #4X12 Rigenerazione - Leonard Betts  (un altro episodio di Gilligan, Shiban e Spotnitz) e per l'uomo ucciso in #3X23 Messaggi occulti - Wetwired(scritto da Matt Beck). Il nome verrà usato inseguito per l'episodio #6X05 Area 51 (2/2) - Dreamland II come il vero nome di Saddam Hussein, e per il nome del reporter in #7X14 Stregoneria - Theef.
  • Mentre Scully sta esaminando il file dell'indagine Sim, analizza un rapporto su qualcuno di nome "Modell" (dall'episodio Pusher). Il rapporto include informazioni come un'istruzione in "studi generici" al "Our Lady of Perpetual Motion" e un diploma in filisofia dal "Bubba's Community College". Le sue esperienze lavorative comprendono "Cady - Fairfax Driving Range" e un commento in fondo al rapporto dice "Modell ha un'eccellente igiene dentale".
  • La famiglia Sim prende il nome da Alistar Sim, l'attore che interpretò Scrooge nel film del 1951 "A Christmas Carol".
  • La marca stampata sul retro della foto di Melissa è "ETAP". "ETAP è una marca comunemente usata in X-Files perchè costituisce il nome del capo produzione Jim Pate letto al contrario. Possiamo trovare la stessamarca negli episodi #4X04 Inquietudine - Unruhe, #4X20 Anomalie genetiche - Small potatoes, #5X02 Redux I e #5X15 Cavie - Travelers
SCENA 1
BASE NAVALE
SAN DIEGO, CALIFORNIA
21 DICEMBRE

(Una mano sistema la statuetta di Gesù bambino nel presepe, poi la passa sul pancione. E’ Tara, la moglie di Bill Scully che è in attesa di un bambino ed è già molto avanti con la gravidanza. Prende una cartolina natalizia da sopra al tavolo e la posa su un altro tavolo. In quel momento arrivano Scully e la madre Maggie insieme a Bill.)

MARGARET: C’è nessuno?? Buon Natale!!!
TARA: Sono qui! (sorride e va verso Scully e la madre che stanno entrando in casa)
MARGARET: Ciao! Santo Dio com’è cresciuta!!! Fatti abbracciare se ancora ci riesco!!! Che meraviglia!!!
TARA: Hai visto? Ormai sono agli sgoccioli!
SCULLY: Sei impressionante!
TARA: Lo so! Come stai?
SCULLY: Bene!
BILL: Ciao.
TARA: Ciao tesoro (e lo bacia) Accomodatevi.

(Scully entra nel soggiorno.)

BILL: Porto i bagagli di sopra. Scusa per la sistemazione, so che non volevi più mettere piede in un alloggio militare.
MARGARET: (mentre si toglie un maglioncino) Tranquillo, non preoccuparti.
SCULLY: Sembra di tornare ai vecchi tempi.
BILL: Beh... miracoli della Marina!
TARA: Ah, Bill mi ha suggerito di sistemarti nella tua vecchia camera e abbiamo attrezzato la nursery nella stanza di Dana e Melissa, giusto?
BILL: Sì. (sale le scale con i bagagli)
TARA: Serve aiuto?
BILL: No, grazie.

(Bill sale le scale, seguito da Tara e da Scully che però si ferma e guarda sua madre che sta guardando l’albero di Natale addobbato.)

SCULLY: Mamma? Che cos’hai?
MARGARET: Niente. Ripensavo a tuo padre... e a Melissa.

(MARGARET sale le scale e va di sopra. Scully sta per raggiungere gli altri quando suona il telefono.)

SCULLY: Bill? (Nessuno risponde dal piano di sopra, così Scully prende la telefonata) Casa Scully.
DONNA: Dana?
SCULLY: Sì, sì sono io chi parla?
DONNA: Dana, lei ha bisogno del tuo aiuto. Ha bisogno di te Dana. Raggiungila!
SCULLY: Chi... chi parla?

(La conversazione si interrompe. Scully, ancora un po’ perplessa, compone un numero di telefono.)

UOMO: FBI, San Diego.
SCULLY: Agente speciale Dana Scully, il mio codice di identificazione è 2317616. Mi passa l’addetto alle comunicazioni per favore? Devo rintracciare l’ultima chiamata effettuata a questo telefono.


SCENA 2
CASA SIM

(Un agente di polizia è davanti alla casa e allontana alcuni curiosi. Di fronte alla casa è parcheggiata un’ambulanza. Scully arriva alla casa accompagnata in auto da Bill. Scende e va verso l’ingresso.)

AGENTE: Per cortesia circolare, non c’è niente da vedere. E’ in corso un’operazione di polizia.
UOMO #1: Ci dica almeno cosa è successo!
AGENTE: Non sono autorizzato a rivelare informazioni signore, per cortesia circolate. (Rivolto a Scully che gli mostra il distintivo) Prego.

(Scully è all’interno di casa Sim, sale le scale. Un poliziotto sta facendo delle fotografie. Vede delle persone nel bagno ed entra.)

KRESGE: Scusi, come ha fatto a entrare? Chi è lei?
SCULLY: (mostra il distintivo) Scully, FBI. Può dirmi cos’è successo?
KRESGE: Dipende. Senza offesa, ma a lei cosa gliene importa?
SCULLY: Ho ricevuto una telefonata che proveniva da qui, la voce era di una donna, diceva che qualcuno aveva bisogno di aiuto.
KRESGE: Quando è successo?
SCULLY: Non più di 20 minuti fa.
KRESGE: Io sono qui da mezz’ora e le garantisco che non è stata fatta nessuna chiamata. Il telefono è staccato.
SCULLY: (un po’ perplessa) Per favore mi può dire cos’è successo?

(Kresge la guarda poi si volta e va verso il bagno. Scully lo segue. Un poliziotto sta fotografando la scena del crimine. Scully avanza tra gli agenti e vede il corpo di una donna nella vasca, c’è del sangue sul muro, sul pavimento e sulla vasca.)

KRESGE: Si chiamava Roberta Sim, 40 anni. Si è suicidata. E’ morta da almeno tre ore. Non può averla chiamata, a meno che non si sia portata il cellulare nell’aldilà.


SCENA 3
FUORI DALLA CASA

(Due poliziotti stanno parlando tra loro. Bill sta aspettando Dana sotto il portico. Scully esce di casa e lo raggiunge.)

POLIZIOTTO #1: Ti saresti fatto quattro risate...
BILL: Che succede? Quelli dicono che hai ricevuto una telefonata da un cadavere.
SCULLY: Lo pensavo anch’io, ma il cadavere non è lo stesso.
BILL: Di che stai parlando?
SCULLY: So che è impossibile Bill, ma la voce sembrava la sua...
BILL: Di chi?
SCULLY: Di nostra sorella. Melissa.


SIGLA

SCENA 4
INTERNO DI CASA SIM

(Una mano che indossa un guanto di lattice rimette a posto la cornetta del telefono staccato. L’uomo se ne va. Scully è in piedi e sta pensando. Cammina per la casa e, guardando dentro ad una stanza, vede un uomo con in braccio una bambina. I due sono insieme ad una donna. Kresge arriva e va verso di lei.)

KRESGE: Non so che dirle. La compagnia telefonica ha confermato che lei ha ricevuto la telefonata da questo numero, ma da qui non risultano chiamate in uscita. L’operatore ha verificato che nelle ultime tre ore l’apparecchio è rimasto staccato.
SCULLY: Che spiegazione ha fornito?
KRESGE: Confusione nel registro delle chiamate, l’ha liquidato come un errore del software. Ora mi scusi, ma devo lasciarla. Devo interrogare il marito. Comunque a parte quella telefonata, mi sembra un caso di ordinaria amministrazione. Il numero dei suicidi aumenta sempre sotto Natale.

(Scully annuisce. Kresge entra nella stanza. Il signor Sim mette la bambina seduta su uno sgabello.)

KRESGE: (alla bambina) Ciao.
EMILY: Ciao.
KRESGE: Io mi chiamo John.

(Scully è fuori dalla stanza e li sta guardando. Il signor Sim guarda il detective Kresge. Entrambi guardano Scully. Kresge va verso la porta e la chiude. Scully rimane fuori.)


SCENA 5
CASA DI BILL SCULLY

(Bill, Tara, Dana e Maggie sono a tavola e stanno cenando.)

TARA: (Bill le passa un piatto) Grazie.
MARGARET: Bill, hai visto per caso uno dei miei orecchini?
BILL: No, non mi sembra.
MARGARET: Chissà dove l’ho lasciato.
BILL: Hai cercato nelle tasche?
MARGARET: Sì, ho guardato dappertutto!
SCULLY: (è seduta a tavola, ma è taciturna. Si alza e se ne va) Torno subito.
BILL: Beh, comunque io non l’ho visto.

(Scully va verso il telefono di casa. Alza la cornetta e compone un numero.)


SCENA 6
APPARTAMENTO DI MULDER

(Il telefono sta squillando. Mulder rientra in quel momento nel suo appartamento. In testa ha un buffissimo berretto. Corre di corsa al telefono ed alza la cornetta.)

MULDER: Pronto? (nessuna risposta) Pronto? (Scully, dall’altra parte dell’apparecchio non dice niente.) Chi è? (Scully mette giù il telefono.)


SCENA 7
CASA DI BILL

(Scully ritorna al tavolo e si siede.)

SCULLY: Scusate.
BILL: Ci sono problemi? (le passa il cestino del pane)
SCULLY: No.
TARA: Oh! (Tutti la guardano.) Stasera è irrequieto. (e si guarda la pancia)
BILL: Si muove? (le mette una mano sulla pancia)
TARA: Altroché! Come calciatore promette bene! (rivolta a Margaret) Tu ne hai avuti tre chi era il più vivace?
(US nella versione originale Tara dice "Well, you had both boys and girls, so which ones kicked more?” che significa “Beh, tu hai avuto sia maschi che femmine, chi scalciava di più?”. La battuta in italiano è sbagliata anche perché Margaret Scully ha avuto quattro figli - due maschi e due femmine - e non tre.)
MARGARET: Uhm... le ragazze avevano un caratterino niente male!
TARA: Ogni volta che mi guardo nello specchio quasi non mi riconosco, non sono mai stata così grassa in vita mia! Ma ho già voglia di averne un altro. Un figlio è qualcosa di magico, cambia radicalmente la tua visione del mondo. Ho come la sensazione che la mia vita fino ad ora fosse meno importante, che fosse incompleta! (Scully ascolta le parole di Tara con una grande tristezza nel cuore e ne esce distrutta.)


SCENA 8
CASA DI BILL – CUCINA

(Scully e Margaret stanno asciugando i piatti.)

MARGARET: Sputa il rospo.
SCULLY: Quale rospo? (c’è un attimo di silenzio tra le due) Mamma, sono felicissima per Bill e Tara.
MARGARET: A guardarti non si direbbe.
SCULLY: (sospira) Va bene. Qualche mese fa ho saputo che durante il periodo in cui sono stata rapita mi è stato fatto qualcosa per cui non potrò mai avere figli.

(Margaret la guarda sconvolta poi la abbraccia.)

MARGARET: Tesoro è terribile.
SCULLY: Sì, è vero. E ora che ho la certezza di non poterne avere non sai quanto ne desidero uno.


SCENA 9
NURSERY - STANZA DI SCULLY

(Nella stanza di Dana e Melissa, dove Bill e Tara hanno allestito la stanza del bambino, Scully sta dormendo. Si rigira nel letto e sta sognando. Una porta si apre ed entrano Dana e Bill piccoli.)

GIOVANE BILL: Dana, dove l’hai nascosto? Dov’è quel coniglio?
GIOVANE DANA: Non te lo dico è inutile!
GIOVANE BILL: Giuro che se lo trovo gli tiro il collo e poi te lo faccio mangiare!
GIOVANE DANA: (gli dà una spinta) Non ci provare!
GIOVANE BILL: Te lo cucino arrosto con le patate...
GIOVANE DANA: Lascia stare, non lo troverai mai!!! Bill! (Il piccolo Bill se ne va)


SCENA 10
CANTINA

(La piccola Dana scende le scale che vanno in cantina. Si guarda attentamente alle spalle per controllare che Bill non la stia seguendo. Prende una cassetta degli attrezzi e la trascina fino a un tavolo, poi ci sale sopra. Sposta dei libri e prende una vecchia scatola. La apre e dentro c’è il suo coniglietto morto. I vermi hanno già iniziato a divorarlo. Dana strabuzza gli occhi. Richiude la scatola e si allontana. Guarda verso la scala e seduta sui gradini c’è Emily che la guarda. Il telefono squilla di nuovo.)


SCENA 11
NURSERY – STANZA DI SCULLY

(Scully si sveglia. Accende la luce del comodino. Si alza dal letto e tira fuori dalla borsa il cellulare. Sono le 2:31 del mattino.)

SCULLY: Scully.
DONNA: Ha bisogno del tuo aiuto.
SCULLY: Ma chi sei? Perché mi tormenti?
DONNA: Va da lei.


SCENA 12
CASA SIM
2:54 AM

(Scully arriva a casa Sim. Cammina fino alla porta d’ingresso e suona il campanello. Dentro la luce è accesa. Il Signor Sim va ad aprire, dall’espressione è piuttosto stanco e seccato.)

SCULLY: Signor Sim, mi chiamo Dana Scully. Mi dispiace molto per il suo dolore e per averla disturbata a quest’ora.
SIG. SIM: Cosa vuole?
SCULLY: Circa venti minuti fa ho ricevuto una telefonata. Una donna che mi conosceva. Ha detto che qualcuno aveva bisogno del mio aiuto. Ho fatto rintracciare la telefonata e veniva da qui.
SIG. SIM: (sospira) Non riesco a capire di cosa sta parlando.
SCULLY: Oggi è la seconda volta che succede e sinceramente vorrei trovare una spiegazione.
SIG. SIM: Oggi lei era qui?
SCULLY: Sì.
SIG. SIM: Ora ricordo, sì, mi hanno parlato di un pasticcio col telefono, comunque adesso sono molto impegnato. (all’interno, due uomini stanno discutendo tra di loro) Non l’ha chiamata nessuno da qui, né oggi pomeriggio, né tantomeno stanotte. E’ stata la giornata peggiore della nostra vita per me e per mia figlia.
SCULLY: Me ne rendo conto.
SIG. SIM: Allora sia gentile, la smetta di tormentarci con le sue richieste infondate, per favore. Mi scusi.

(Sim chiude la porta e spegne la luce esterna. Scully rimane ferma un attimo prima di voltarsi e dirigersi verso l’auto. Emily la guarda andare via dalla sua finestra.)


SCENA 13
STAZIONE DI POLIZIA

(Scully sta aspettando quando arriva Kresge.)

KRESGE: Scully, FBI! Che va cercando a quest’ora della notte?
SCULLY: Voglio vedere che cosa avete raccolto sul caso di Roberta Sim.
KRESGE: Il caso di Roberta Sim? (Scully annuisce) Non c’è nessun caso su Roberta Sim. E’ un semplice suicidio. Credevo che avessimo già esaurito l’argomento.
SCULLY: Lo chiami pure come preferisce. Ma sia gentile, mi lasci dare un’occhiata. Un favore tra colleghi?

PIU’ TARDI...

(Una scatola di cartone viene messa su un tavolo. Scully la apre e inizia ad esaminarne il contenuto. Di fianco a lei c’è il detective Kresge. Apre un fascicolo e vede le foto dei polsi tagliati di Roberta Sim e un rapporto di polizia.)

KRESGE: Che sta cercando? Almeno questo può dirmelo?
SCULLY: Qui c’è scritto che due settimane fa avete mandato una pattuglia a casa loro. Disturbo della quiete pubblica.
KRESGE: Abbiamo ricevuto una chiamata da alcuni vicini, litigavano furiosamente. Non era una famiglia felice e il suicidio ne è una prova tangibile.
SCULLY: (con il rapporto tra le mani) E’ stato fatto il tossicologico?
KRESGE: Sì, normale procedura.
SCULLY: Hanno rilevato ingenti tracce di Doritriptan.
KRESGE: Un nuovo farmaco contro l’emicrania. Pare che una dose eccessiva proietti il cervello nelle nuvole. Praticamente si è anestetizzata e poi... (imita il suono e il gesto del taglio dei polsi) Il cestino del bagno era pieno di confezioni vuote e nella borsa ne aveva altre. (Scully prende la borsa di Roberta Sim dalla scatola e la esamina. All’interno trova diverse confezioni di Doritriptan e una foto di Emily nel giorno del suo compleanno.)
SCULLY: (riferendosi alla foto) Gliela riporto domani. (Kresge annuisce)


SCENA 14
CASA DI BILL

(Scully entra in casa, al buio. Si dirige verso la libreria e prende due album di foto. Si siede sul divano e inizia sfogliarne uno. Sono gli album di lei e dei suoi fratelli da bambini. Arriva ad una fotografia di Melissa scattata in Giappone nel 1966. Era una bambina. Scully tira fuori la foto di Emily, la mette vicino a quella di Melissa. Le due bambine sono quasi identiche.)


SCENA 15
IL MATTINO SEGUENTE

(Scully sta scrivendo sul suo pc portatile. Sta cercando su Internet nel registro delle nascite. Inserisce il nome di Emily Sim e scopre che è stata adottata.)

SCULLY: E’ stata adottata. (Scully prende il cellulare e compone un numero) Danny, ciao, scusa il disturbo, sono Dana. Grazie, buon Natale anche a te. Senti, ho bisogno di un favore, piuttosto urgente. Mi serve l’incartamento completo sul caso di mia sorella, Melissa Scully. Sì, tutti i rilevamenti e il referto autoptico, anche la PCR che abbiamo eseguito. Sì, bravo, dovresti farmi recapitare il tutto al dipartimento di San Diego, il più presto possibile. Grazie. Sei un angelo Danny.

(Scully è sfinita. Si toglie gli occhiali e si sfrega gli occhi. Appoggia gli occhiali sul tavolo. Due luci riflettono nelle lenti degli occhiali e vediamo una grande croce bianca in una chiesa. Una bambina dai capelli rossi è per mano ad un uomo e stanno percorrendo la navata centrale. La chiesa è gremita di gente. E’ un funerale. Davanti all’altare c’è una cassa bianca. La bambina e l’uomo stanno camminando verso di essa. Dalla cassa fuoriesce dell’acqua e sul pavimento c’è una macchia di sangue. I due si avvicinano sempre più. La ragazzina, Dana da bambina, sale i gradini e guarda dentro la cassa. Dentro c’è il cadavere di Roberta Sim, immerso completamente nell’acqua, che ad un tratto apre gli occhi. La bambina spaventata arretra e guarda l’uomo che la tiene per mano. E’ il signor Sim che sembra chiamarla.)

VOCE DELL’UOMO: Dana?

(In realtà a chiamarla è il fratello. Dana si è addormentata sul tavolo di fronte al suo pc. Si sveglia di soprassalto. Si volta e vede Bill.)

BILL: (ridendo) Hai passato qui la notte?
SCULLY: (sbadigliando) Sì. Una parte. (chiude il suo portatile)
BILL: Credevo che fossi in ferie. A che lavori di così importante?
SCULLY: Ah... delle ricerche arretrate.
BILL: Vieni insieme a noi stamattina?
SCULLY: A dire il vero ho ancora qualcosa da fare magari... vi raggiungo più tardi.
BILL: Come pensi di muoverti?
SCULLY: Oh, affitterò una macchina.
BILL: Come vuoi. Allora ci vediamo più tardi.
SCULLY: (sorridendo) Mmh...
BILL: Buon lavoro!

(Scully prende il suo portatile e se ne va. Bill rimane nella stanza con in mano un quotidiano.)


SCENA 16
DIPARTIMENTO DI POLIZIA

(Scully cammina tra le scrivanie del dipartimento di polizia. Entra nell’ufficio del detective Kresge. Lui è seduto alla sua scrivania. Vede Scully entrare.)

KRESGE: Agente Scully! Non ci si vede da ben quattro ore, iniziavo a preoccuparmi.
SCULLY: Voglio richiedere l’autopsia di Roberta Sim. Non è escludibile che sia stata uccisa.
KRESGE: (si alza dalla scrivania) Ha ricevuto un’altra telefonata?
SCULLY: Il colpevole potrebbe essere il marito.
KRESGE: E da cosa lo ha dedotto? Vuole caffè?
SCULLY: No, grazie.
KRESGE: Il signor Sim ha un alibi di ferro. Era nello studio del suo medico curante, insieme alla figlia. C’è rimasto tutta la mattina. Ho controllato.
SCULLY: Stanotte ho guardato meglio le fotografie dei polsi. I tagli erano netti e decisi, praticati senza esitazione. E’ raro che un suicida riesca nel suo intento al primo colpo.
KRESGE: E’ raro, ma non impossibile. E’ tutto quello che ha?
SCULLY: No. Perché il telefono era ancora staccato quando siete arrivati lì?
KRESGE: L’ha staccato la vittima. Probabilmente non voleva essere disturbata.
SCULLY: Ho letto sul suo rapporto che è stato il marito stesso ad avvertirvi dopo aver rinvenuto il cadavere.
KRESGE: Esatto.
SCULLY: Ma se il telefono era ancora staccato quando siete arrivati, come vi ha chiamato? L’ha trovato fuoriposto, vi ha avvertiti, e poi con un’incredibile freddezza lo ha rimesso esattamente com’era? Le sembra normale?
KRESGE: Dove vuole arrivare?
SCULLY: Ritengo che diversi elementi del caso meritino un’indagine più approfondita. Ordini l’autopsia.


SCENA 17
OSPEDALE,
STANZA DELLE AUTOPSIE

(Scully sta procedendo all’autopsia della signora Sim assieme ad un patologo. Lei sta analizzando il contenuto dello stomaco.)

SCULLY: Nello stomaco ci sono tracce di caffè, pane tostato e melone digeriti parzialmente. Totale assenza di farmaci. Vicino alla vittima c’erano delle confezioni vuote di Doritriptan, ma escludo che le compresse siano state ingerite.
PATOLOGO: Eppure deve averle ingerite, l’esame tossicologico ne ha rivelato tracce ingenti.
SCULLY: Allora perché nello stomaco non ce n’è l’ombra?
PATOLOGO: Probabilmente sono state assorbite dal sangue.
SCULLY: No. Non c’è stato il tempo per completare l’assorbimento, è morta troppo presto.
PATOLOGO: Se fosse così come giustifica la presenza del Doritriptan?


SCENA 18
STAZIONE DI POLIZIA

(Scully e il patologo stanno parlando con il detective.)

KRISGE: La puntura di un ago?
SCULLY: Sul tallone del piede destro. E’ quasi invisibile e facile da confondere. Volevano farla passare inosservata. Secondo me le è stata praticata la puntura, e quando l’anestetico ha assolto il suo compito è stato imbastito il suicidio.
KRISGE: (rivolto al patologo) Lei che ne dice?
PATOLOGO: Sì, è possibile. Ma è anche possibile che la donna abbia messo il piede su uno spillo e che le nostre siano congetture infondate.
SCULLY: Io dico che ci sono gli estremi per ravvisare un omicidio.


SCENA 19
CASA SIM

(Il signor Sim entra nel suo salotto e vede degli agenti di polizia che stanno perquisendo la sua casa. Vede Scully e Kresge.)

SIG. SIM: (rivolto a Scully) Tutto questo è opera sua, vero? Non ha neanche la decenza di lasciarci in pace, come si permette?
KRESGE: Signor Sim. Signor Sim, cerchi di calmarsi! Stiamo solo facendo il nostro dovere. Le consiglio vivamente di collaborare.
SCULLY: Signor Sim dov’è sua figlia?
SIG. SIM: Perché? (Scully lo guarda seria) E’ a casa di amici, almeno non deve assistere a questa scena. (una poliziotta va verso Kresge)
DONNA POLIZIOTTO: Detective? Questa era nel cassonetto dei rifiuti. (Ha in mano una siringa dentro ad un sacchetto. Scully la prende con un guanto di lattice e la esamina.)
KRESGE: Può fornirci una spiegazione?
SIG. SIM: Certo. Mia figlia ha una grave forma di anemia. Ha bisogno di un’iniezione al giorno.
SCULLY: Verificheremo. (Scully e la donna poliziotto se ne vanno. Scully dà disposizioni alla donna) Voglio un’analisi accurata e una PCR del sangue. Dobbiamo scoprire di chi è.
DONNA POLIZIOTTO: Va bene.

(La donna se ne va. Scully si volta verso Sim e Kresge. Nota fuori dalla finestra due uomini seduti in un’auto che guardano la casa. Appena scoprono di essere stati visti, mettono in moto e partono.)

SCENA 20
CASA DI BILL

(Scully entra in casa al buio. Accende la lampada del soggiorno e vede che sul tavolo c’è una busta. La apre e si siede. Dentro ci sono i risultati della PCR di Melissa. Li confronta con quelli di Emily avuti dal laboratorio. Scully è sul punto di piangere appena vede il risultato. Sua madre entra nel soggiorno.)

MARGARET: Dana! Che succede? Ti rendi conto che sono le due di notte, eravamo preoccupati per te. Ti aspettavamo per cena.
SCULLY: Mamma, siediti. (Maggie si siede) La donna che si è suicidata aveva una figlia adottiva. Una bambina di tre anni, Emily. Ho ottenuto un campione del suo sangue e i tecnici del laboratorio hanno eseguito un test del DNA, si chiama PCR. (Scully mostra alla madre i risultati mettendole i fogli davanti) Questo è di Emily. E questo... è di Melissa. L’ abbiamo eseguito durante le indagini. Combaciano.
MARGARET: Non capisco, che significa?
SCULLY: Praticamente, significa che la piccola Emily... è la figlia di Melissa.

(Margaret la guarda sconvolta.)

PIU’ TARDI

(Maggie ha tra le mani la foto di Melissa bambina e quella di Emily.)

MARGARET: Non è possibile.
SCULLY: Osserva ancora le foto, la somiglianza è impressionante!
MARGARET: Melissa aveva tre anni all’epoca di questa foto, era molto piccola e i bambini si somigliano tutti a quell’età.
SCULLY: Ma come fai a non accorgertene? Emily sembra la sorella gemella di Melissa! E’ per questo che ho richiesto la PCR, il suo viso può modificarsi, ma il suo DNA no.
MARGARET: Questo test è affidabile?
SCULLY: Ci sono 60 probabilità su 100 che Melissa sia la madre di Emily. Domattina richiederò un esame più approfondito, un RFLP. Ci vorranno un paio di giorni, ma il risultato è sicuro.
MARGARET: Io non ho nessun dubbio, tua sorella non ha avuto un bambino, me l’avrebbe detto!
SCULLY: Mamma... ricordi quando quattro anni fa Melissa sparì dalla circolazione? Ogni tanto chiamava dalla costa occidentale senza dire dov’era di preciso...
MARGARET: Pensi che fosse incinta e non volesse farcelo sapere?
SCULLY: Era il 1994. Emily nacque nel novembre di quell’anno. Potrebbe averla data in adozione senza farci sorgere il minimo sospetto.
MARGARET: Dana, ascoltami. So cosa stai passando...
SCULLY: Mamma, questo caso non ha niente a che fare con la mia condizione emotiva.
MARGARET: E’ successo anche a me. Quando tuo padre morì, ero convinta che fosse ancora vicino a me. Lo vedevo in tutti i miei sogni, ogni volta che rispondevo al telefono avevo la certezza di sentire la sua voce e adesso a te sta succedendo la stessa cosa! Hai proiettato il tuo amore per Melissa su quella bambina, ma dobbiamo essere obiettive, non è sua figlia! Il legame che ci unisce a loro è forte e neanche la morte può spezzarlo.


SCENA 21
CASA SCULLY
MOLTI ANNI PRIMA


(E’ Natale. Una Dana ragazzina entra nel salotto e vede i regali sotto l’albero.)

GIOVANE DANA: Quanti regali, Melissa!
GIOVANE MELISSA: Abbassa la voce, ci sentiranno!

(Vanno entrambe verso l’albero. Melissa prende un pacchetto e lo scuote. Dana ne prende un altro.)

GIOVANE DANA: Questo è per me!
GIOVANE MELISSA: Non ci contare, io scommetto che è per Bill!
GIOVANE DANA: (prendendo un altro pacchetto) Oh, allora se ne sono ricordati! Questo è senz’altro Hotel California!
GIOVANE MELISSA: Ssh! Guarda che svegli tutti!
GIOVANE DANA: (prendendo un pacchettino) Questo che sarà?
GIOVANE MELISSA: Non lo so, ma io ne ho uno identico.
MARGARET: Invece di scuoterli perché non li aprite?

(Le ragazze sorridono e iniziano a scartare i pacchetti. Dana apre la scatola e dentro c’è una collanina con una croce, una identica per entrambe. La stessa collanina che Dana porta sempre al collo.)

GIOVANE MELISSA: Grazie, mamma.
MARGARET: Quando avevo la vostra età la nonna me ne regalò una simile.

(Dana tira fuori la collanina dalla scatola e la madre gliela mette al collo.)

GIOVANE DANA: E’ bellissima.
MARGARET: Adesso Dio è con voi e vi guiderà ovunque andrete.

(La giovane Dana continua a guardare la sua collanina, poi alza il volto per guardare la madre, ma invece di MARGARET vede se stessa oggi, che la guarda e sorride carezzandole i capelli.)


SCENA 22
NURSERY – STANZA DI SCULLY

(Si sente bussare alla porta. E’ Tara.)

TARA: Dana? Scusa se ti sveglio. C’è un poliziotto che vuole vederti.
SCULLY: (assonnata) Scendo subito.


SCENA 23
CUCINA

(Tara è ai fornelli, la mamma di Scully porge una tazza di caffè al detective Kresge che è seduto al tavolo. Scully entra e lui si alza.)

KRESGE: (rivolto a Maggie) Grazie. (rivolto a Scully) Mi scusi per l’ora.
SCULLY: No, non fa niente.
KRESGE: Ho una primizia sul signor Sim.
SCULLY: Sarebbe?
KRESGE: Versamenti bancari. Cifre interessanti, trenta mila dollari a operazione. Negli ultimi diciotto mesi ne ha fatte tre, gli assegni erano intestati alla moglie. L’ultimo è stato versato ieri, dopo la morte.
SCULLY: Ha scoperto chi li emetteva?
KRESGE: Una ditta farmaceutica di Chula Vista.


SCENA 24
PRANGEN FARMACEUTICA

(E’ giorno, alcune persone camminano nel vialetto. Scully e Kresge si avvicinano ad un medico.)

SCULLY: Dottor Calderon?
CALDERON: Sì?
SCULLY: (dandogli la mano) Sono l’agente Dana Scully dell’FBI, lui è il detective Kresge della polizia di San Diego.
CALDERON: In cosa posso esservi utile?
KRESGE: Investighiamo sulla morte di Roberta Sim.
CALDERON: Quando è successo?
SCULLY: La conosceva?
CALDERON: Sua figlia Emily è in cura presso la clinica.
SCULLY: Da che disturbo è affetta?
CALDERON: E’ inserita in uno dei nostri programmi sperimentali, stiamo sviluppando terapie genetiche contro le malattie del sangue. Emily ha un raro caso di anemia emolitica autoimmune. E’ un disturbo grave e pericoloso.
SCULLY: La sua prognosi qual è?
CALDERON: Purtroppo non so pronunciarmi, come le ho detto questo è un programma sperimentale, possono volerci anni per i primi risultati.
KRESGE: Gli assegni emessi ai genitori erano una specie di compenso?
CALDERON: Emily è un caso speciale, siamo fortunati ad averla.
KRESGE: Come l’avete trovata?
CALDERON: Fu il padre a sottoporla alla nostra attenzione.
SCULLY: Allora perché intestavate gli assegni alla madre?
CALDERON: Come posso spiegare... erano una specie di gratifica per la pazienza della signora Sim, il nostro trattamento sperimentale non la convinceva del tutto.
SCULLY: Voleva rimuovere Emily dal programma?
CALDERON: Aveva presentato richiesta, ma il marito le fece cambiare idea.
SCULLY: Dottor Calderon, ha mai prescritto a Emily delle iniezioni di Doritriptan durante il trattamento?
CALDERON: No, no le ho prescritte a suo padre, diceva di soffrire di fortissime emicranie.


SCENA 25
CASA SIM

(Si sente bussare alla porta. Il signor Sim sta bevendo una tazza di caffè e si dirige verso la porta. Apre la tenda e vede Scully, Kresge e altri poliziotti. Seccato apre la porta.)

KRESGE: Marshall Sim, è in arresto per l’omicidio di Roberta Sim. (Kresge lo ammanetta)
SIG. SIM: Cosa?
SCULLY: Dov’è Emily?
SIG. SIM: Siete diventati matti?
KRESGE: Ha il diritto di non parlare, se rinuncia a questo diritto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ha diritto ad un avvocato, se non potrà permetterselo gliene verrà assegnato uno d’ufficio.
SIG. SIM: Non ho ucciso mia moglie! Questa è una follia! Ve lo giuro, non le avrei mai fatto del male!

(Scully si avvicina e vede Emily in cima alle scale.)


SCENA 26
FUORI DA CASA SIM

(Scully ha preso per mano Emily. Scendono le scale di casa e vanno verso una donna che apre lo sportello di un’auto. Emily sale e si siede aiutata da Scully.)

SCULLY: Coraggio, siediti. (Aiuta la bambina a sedersi e le allaccia la cintura del seggiolino) Ora allacciamo la cintura così non corri nessun rischio. (Emily alza lo sguardo e rimane affascinata dalla catenina di Scully. Tenta di prendere in mano la croce. Scully la guarda accarezzandole i capelli.) Ti piace, vero? (Scully se la toglie e la mette al collo di Emily che la prende in mano contenta. L’assistente sociale mette una mano sulla spalla di Scully facendole capire che devono andare.) Vengo a trovarti se vuoi. (Emily annuisce con la testa. Scully si sposta e l’assistente sociale chiude lo sportello dell’auto. Scully e Emily si guardano. Poi l’auto parte.)


SCENA 27
CASA DI BILL

(E’ la vigilia di Natale e Bill ha dato una festa a casa sua. Scully è seduta da sola ad un tavolino mentre lui intrattiene gli ospiti. Maggie e Tara sono sedute sul divano e parlano con gli ospiti.)

BILL: (ad uno degli ospiti) Ciao! Come stai?
UOMO: Stai per diventare padre!
MARGARET: Mio marito non permetteva a nessun altro di mettere l’angelo in cima all’albero, era così testardo!
BILL: (imitando una voce grossa) E’ un lavoro da uomini!
MARGARET: (ridendo) Sì!
BILL: (nota che Dana è seduta sola e ha la testa tra le nuvole) Ti spiace aiutarmi in cucina?
SCULLY: No, affatto. (e lo segue in cucina)


SCENA 28
CUCINA

(Bill e Dana entrano in cucina.)

SCULLY: Che c’è?
BILL: Questa domanda spetta a me.
SCULLY: In che senso?
BILL: Dove stai volando con la testa, su un altro pianeta? Pensavo volessi stare in famiglia.
SCULLY: Scusa.
BILL: Senti, so che il caso di quella donna ti sta tanto a cuore, ma credevo che aveste scoperto l’assassino ormai.
SCULLY: Infatti.
BILL: Allora il problema è la bambina, vero? Mamma me l’ha detto. Pensi che sia la figlia di Melissa?
SCULLY: Sì, lo penso.
BILL: E come ha fatto a dirtelo? Con un’interurbana dal Paradiso? E’ una teoria degna del tuo stravagante collega.
SCULLY: Non è importante da dove è stata fatta quella telefonata, Bill. La sola cosa importante è che mi sento in dovere di aiutare quella bambina.
BILL: La bambina è solo una scusa, Dana. Il problema sei tu. E’ così evidente! Stai cercando un modo per riempire il vuoto che senti dentro di te.
SCULLY: Smettila di psicanalizzarmi, non ho nessuna intenzione di giustificare il mio modo di...
MARGARET: (li interrompe) Dana? Ti vogliono al telefono.

(Scully se ne va e risponde al telefono.)

SCULLY: Pronto?
KRESGE: (al telefono) Buon Natale agente Scully! Ho un bel regalo per lei. Marshall Sim ha confessato.
SCULLY: Ha ammesso che era a casa quella mattina?
KRESGE: Ho qui la sua dichiarazione firmata.
SCULLY: E come la mettiamo con i testimoni che l’hanno visto nello studio del suo medico?
KRESGE: Si saranno sbagliati.
SCULLY: Tutti quanti! Lui dov’è adesso?
KRESGE: Al fresco.


SCENA 29
CARCERE DI SAN DIEGO

(L’auto di Scully arriva al penitenziario seguita da un’altra auto. Si ferma alla sbarra e vede un’auto provenire da dentro al penitenziario. L’auto sta per uscire e dentro ci sono i due uomini che lei aveva visto davanti a casa Sim in precedenza. Scully scende dall’auto per inseguirli, ma loro se ne sono già andati.)


SCENA 30
DENTRO AL CARCERE

(Scully, Kresge e una guardia stanno camminando nel corridoio del carcere.)

SCULLY: Si sono qualificati?
GUARDIA: Hanno detto di essere i suoi legali.
SCULLY: Quanto sono rimasti?
GUARDIA: Dieci, quindici minuti al massimo. Ci siamo. (si fermano davanti ad una cella, la guardia guarda attraverso il vetro della porta e vede Marshall Sim che si è impiccato con i pantaloni legati alla branda) Ma porca! (Anche Scully guarda dentro e vede la scena. Entrano nella cella, la guardia e Kresge corrono subito a tentare di salvare Si,m ma ormai è troppo tardi. E’ morto.)


SCENA 31
CASA DI BILL

(Scully entra in casa. La festa è finita. Il caminetto è ancora acceso. Lei guarda il presepe mentre arriva Bill.)

BILL: Quando sei rientrata?
SCULLY: Adesso.
BILL: Bene, tempismo perfetto. Ero andato dai vicini, mamma e Tara sono ancora lì. Che c’è? Cos’è successo?
SCULLY: Marshall Sim, il padre adottivo di Emily, è morto. L’hanno fatto sembrare un suicidio come per sua moglie.
BILL: E’ terribile! E... sai chi è stato?
SCULLY: No.
BILL: E credi che la bambina sia il motivo degli omicidi?
SCULLY: Sì, può darsi.
BILL: Vieni, voglio farti vedere una cosa.


SCENA 32
NURSERY

(Bill apre un cassetto e tira fuori una fotografia. La porge a Scully. E’ Melissa.)

BILL: Guarda la data sul retro. (Scully gira la foto ed è datata 7 ottobre 1994) Non ha l’aria di una donna incinta. La bambina è nata circa un mese dopo.
SCULLY: Questo non significa niente. Non esistono solo le gravidanze naturali, per esempio può... c’è la gravidanza in vitro, oggi si può diventare madre senza bisogno che...
BILL: Dana... apri gli occhi, ti prego! Ti stai arrampicando sugli specchi per dare vita al tuo sogno!
SCULLY: Ma di che sogno parli?
BILL: Di avere un figlio! Credimi, io ti capisco, so bene cosa provi, io e Tara lo abbiamo desiderato per tanti anni, ma convincersi che Emily sia la figlia di Melissa non risolve niente. Serve solo a rigirare il coltello nella piaga.

(Il campanello suona.)


SCENA 33
INGRESSO

(Bill va ad aprire la porta. E’ la donna che ha portato via Emily da casa Sim.)

BILL: Buonasera.
SUSAN CHAMBLISS: Buonasera, cerco Dana Scully.
BILL: Lei chi è?
SUSAN CHAMBLISS: Susan Chambliss, assistente sociale, è per l’adozione.
SCULLY: (scende le scale e arriva nell’ingresso) Salve. Non la aspettavo, oggi è la vigilia.
SUSAN CHAMBLISS: Oh, non c’è problema.

(Scully e suo fratello si scambiano un’occhiata.)


SCENA 34
SALOTTO

(Scully è molto commossa, sta per piangere.)

SCULLY: Non riesco a capire. Insomma, credo di avere il diritto di sapere perché rifiutate la mia richiesta.
CHAMBLISS: Non fa parte dei miei compiti valutarla. Io mi limito a stilare un profilo per il giudice. Ma sinceramente non ho ravvisato in lei gli estremi per un’adozione. Non è mai stata sposata e non ha mai avuto una relazione a lungo termine. Il suo è un lavoro a rischio, che la sottopone a un continuo stress e le occupa gran parte della giornata. Inoltre lei si sente profondamente gratificata dal suo lavoro e difficilmente riuscirebbe a metterlo in secondo piano per accudire la bambina per prendersi cura di lei. Non credo che sia pronta a sobbarcarsi questo sacrificio.
SCULLY: (parla piangendo) Ultimamente non faccio che riflettere sul mio lavoro, per dirla chiaramente ho iniziato a interrogarmi sulle mie priorità quando mi venne diagnosticato il cancro. Ed è come se mi sia stata concessa una seconda chance. Fin da bambina ho cercato di... mi sforzavo di tenermi a debita distanza dalla gente che mi circondava, evitavo ogni coinvolgimento emotivo. Probabilmente ero così... spaventata dalla morte, dalla solitudine che ogni legame mi sembrava una spada di Damocle... un filo pronto a spezzarsi... ma...(singhiozzando) ma adesso sento che non è più così.
CHAMBLISS: So che lei ha studiato medicina , quindi è consapevole del male di Emily. Ma mi permetta di farle un quadro della situazione. La bambina deve essere seguita scrupolosamente. Secondo gli esperti la sua malattia è incurabile. Ha bisogno di un sostegno costante terapeutico e affettivo. Lei sa che significa, ha vissuto in prima persona un’esperienza simile. Ma le garantisco che sarebbe straziante riviverla attraverso gli occhi di un bambino.
SCULLY: (piangendo) Me ne rendo conto, ma credo di essere pronta.
CHAMBLISS: Riprenderò in esame la sua richiesta e la sottoporrò al giudice. (Scully annuisce) Di più non posso fare. (Le due donne si alzano) Buon Natale.
SCULLY: Buon Natale anche a lei.
CHAMBLISS: Le farò sapere.

(La donna se ne va. Scully rimane sola in salotto e si siede sul divano. Una mano le tocca la spalla.)

VOCE: Dana?
SCULLY: Melissa?
MELISSA: Non credevo che fossi in piedi.


SCENA 35
NEL PASSATO

(Flashback dal passato. Scully è seduta sul divano in vestaglia.)

SCULLY: Non riesco a dormire.
MELISSA: (la raggiunge sul divano) Oh, ti stai arrovellando su Quantico o su chi quest’anno riceverà più regali?
SCULLY: Ho il terrore di commettere uno sbaglio imperdonabile. Papà ne è convinto, lo sento.
MELISSA: Capisco. Comunque... cerca di non lasciarti influenzare.
SCULLY: Sì, ci sto provando. Quando ho iniziato a studiare medicina mi sembrava la scelta giusta, era come se quello fosse il mio percorso naturale e... (sospira) ...e invece avvicinandomi alla laurea ho capito che era sbagliato. Ora entrare nell’FBI mi sembra giusto! Ma se mi sbagliassi di nuovo?
MELISSA: Non devi ragionare così. La vita è un sentiero alberato. Segui il cuore, ti condurrà lui verso il traguardo.
SCULLY: Dove l’hai letta, nei cioccolatini? (Melissa ride) Non ho mai creduto nel destino, lo scegliamo noi il sentiero da percorrere.
MELISSA: Attenta sorellina, non confondere il sentiero con il sale della vita.
SCULLY: E quale sarebbe?
MELISSA: La gente che incontrerai lungo il cammino, farai nuove conoscenze entrando nell’FBI, magari la tua vita cambierà... o forse sarai tu a cambiare quella degli altri.
TARA: Guarda, guarda. Buongiorno!


SCENA 36
GIORNO DI NATALE

(Siamo tornati al presente. Tara si dirige verso il divano. Scully ha dormito lì.)

TARA: Sveglia dormigliona!!! Buon Natale.
BILL: Scartiamo i regali?
TARA: Scully è già pronta!
BILL: Non cambierà mai, è sempre stata la prima ad avventarsi sui regali!
MARGARET: Buon Natale tesoro!
TARA: Basta con le chiacchiere, muoio dalla voglia di sapere cosa c’è in quella scatola!
BILL: Indovina!
TARA: Non resisto più, posso cominciare?
BILL: (passa un pacchetto a Scully) Da parte di Charles!
MARGARET: Cosa sarà?
SCULLY: Per me?

(Scully è abbracciata a sua madre sul divano. Tara ha un enorme pacco sulle ginocchia e sta per aprirlo. Bill distribuisce i regali che sono sotto l’albero, quando suona il campanello.)

BILL: Ferme non aprite niente, torno subito! (Bill corre ad aprire)
SCULLY: (rivolta a Maggie) Scusa. (si alza e va verso la porta)
CORRIERE: Ho un plico dell’FBI per l’agente Scully, sono autorizzato a consegnarlo solo nelle sue mani.
BILL: Eccola è lei.
CORRIERE: Buongiorno, firmi qui per favore. Grazie. Buon Natale.
SCULLY: Anche a lei.

(Scully apre il pacco che le è stato recapitato e dentro ci sono gli esami del DNA di Emily. Gli altri la guardano.)

TARA: Allora! lo posso aprire adesso?
BILL: No, no, no! Non è ancora il momento!
TARA: Uffa! Ma questa è una tortura...
BILL: Eh si! (tutti ridono)
MARGARET: (rivolta alla figlia) Cos’è?
SCULLY: Gli esami del DNA del sangue di Emily.
BILL: Che c’è scritto?
SCULLY: Dalle analisi risulta che Melissa non è la madre di Emily, ma la straordinaria somiglianza genetica riscontrata ha indotto gli esperti a praticare un raffronto con un altro campione di cui disponevano...
MARGARET: Quale campione?
BILL: Ma che cosa significa?
SCULLY: Non è possibile... sono io la madre di Emily.

CONTINUA


Trascrizione effettuata da DanaScully


U.S. Naval Station - San Diego, California

Sim Residence

Prangen Pharmaceuticals

San Diego County Jail

Appartamento di Mulder
2630 Hegal Place - Appartamento num. 42 Alexandria, Virginia 23242


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