#7X03 Hungry - Fame

#7X03 Hungry - Fame
di Vince Gilligan
diretto da Kim Manners


Un mostro affamato di materia cerebrale umana tenta di rimediare alla sua insolita abitudine alimentare.
E' passata mezzanotte quando un'auto si ferma nella corsia di un Lucky Boy a Costa Mesa, California. Il ragazzo alla guida attende con impazienza, ma dall'altoparlante riceve solo silenzio. Chiede di essere servito e l'insegna al neon "open " si spegne immediatamente. Arrabbiato, il ragazzo preme il clacson. Il comunicatore si accende ed un uomo dice che il locale è chiuso. L'autista non si arrende e lo minaccia ad alta voce tramite l'altoparlante. La voce dall'altra parte con un certo imbarazzo gli dice di venire avanti. Il ragazzo si ferma allo sportello ma non vi è nessuno. Così si sporge fuori dalla macchina per guardare meglio. In un attimo, un mostro appare alla finestra e con ferocia estrae il ragazzo dalla sua auto. L'auto senza conducente, ancora in marcia, va alla deriva verso il marciapiede.

Tre giorni dopo, l'impiegato della Lucky Boy, Rob Roberts si ferma al ristorante e si fa un discorso di incitamento prima di entrare. Sta lavorando alla cassa quando Mulder e Scully si avvicinano mostrando i distintivi. Questi chiedono al capo di Rob di radunare gli impiegati per far loro delle domande. Informano il gruppo che una spilletta della promozione di Lucky Boy Burger è stata rinvenuta su un cadavere nel bagagliaio di un'auto. Tutti gli impiegati, incluso Rob, mostrano la loro spilletta. Derwood Spinks, che sembra un criminale, nascosto in fondo, afferma di averla dimenticata a casa. I suoi colleghi guardano Derwood con sospetto. Mulder e Scully fanno svuotare il locale e percuisiscono la cucina. Loro non vedono Rob mentre accende il microfono delle ordinazioni ed ascolta la loro conversazione dall'altoparlante. Mulder ipotizza che il cervello della vittima sia stato aspirato attraverso un qualche tipo di proboscide. Scully non è convinta. Mulder individua del sangue secco sotto una cassa. E' convinto che sia materia cerebrale. Scully nota che è solamente carne macinata. Rob non viene tranquillizato dalla notizia. 

Rob arriva a casa e si precipita in bagno dove tira fuori dalla vasca un'uniforme del Lucky Boy immersa in dell'acqua rosa. Non riesce a togliere le macchie di sangue e decide di buttare la maglia. Sta per togliere il sacchetto della spazzatura quando qualcuno bussa alla porta. Mulder vuole fare a Rob delle altre domande riguardanti la chiusura del ristorante nella notte dell'omicidio. Rob acconsente e gli racconta di aver buttato 35 libbre di carne avariata quella notte. Con la coda dell'occhio scorge l'acqua insanguinata filtrare dal sacchetto, ma Mulder non la vede. Dopo che Mulder se n'è andato, Rob getta il sacchetto bagnato in un camion della spazzatura che sta fuori. Nota che le sue mani sono coperte di sangue rappreso e si succhia le dita, godendo del sapore. Mentre lo fa, nota un uomo parcheggiato dall'altro lato della strada che lo guarda. Rob si avvicina nervosamente, pensando che l'uomo sia Mulder. L'uomo non identificato dice a Rob di andarsene.

Tornato nell'appartamento, la segreteria telefonica di Rob ha registrato un messaggio della dott.ssa Mindy Rinehart, una psichiatra assegnata dalla Lucky Boy per aiutare i suoi impiegati. Il ragazzo ignora il messaggio, intento ad osservare l'uomo appostato fuori dall'edificio. Rob va in bagno e perde dei denti aguzzi e triangolari da squalo. Mentre questi tintinnano nel lavandino, il suo stomaco brontola rumorosamente. Più tardi quella notte Rob cerca di vincere la fame. Mastica delle gomme per sopprimere l'appetito e memorizza le parole di uno speaker di un video motivazionale. Ma è ancora affamato. Va fuori verso l'uomo nell'auto parcheggiata e apre la sua bocca senza denti. Al loro posto spuntano dei denti taglienti mentre si lancia contro l'uomo.

La mattina seguente Rob è addormentato sul suo divano quando Derwood irrompe. Questi dice a Rob che è stato licenziato dalla Lucky Boy. Gli dice inoltre che ha trovato  una bottiglietta di medicinali di Rob con delle pillole per dimagrire . Mostra a Rob la confezione e la macchia di sangue sul tappo. Derwood chiede di essere pagato per tener chiusa la bocca. Vengono interrotti da una vicina, Sylvia, che chiede se Rob ha visto un uomo che era parcheggiato fuori. Rob la congeda e Derwood lo avverte di non lasciare la città. Rob sta andando verso la sua auto e vede Mulder avvicinarsi. Sebbene Mulder non abbia dato alcuna indicazione che sospetti Rob, gli dice che la polizia crede che Derwood sia il killer. Rob va nell'ufficio della dott.ssa Rinehart per il consulto. Non riesce a concentrarsi mentre il suo stomaco brontola. Quando la dottoressa riceve una telefonata da Mulder, Rob si precipita fuori affermando di dover andare al lavoro. 

Rob ha l'allucinazione che gli hamburger che sta cuocendo siano cervelli. Derwood compare al Lucky Boy per maltrattare ancora Rob. Temendo di venir scoperto, Rob mette sottosopra la casa di Derwood in cerca della confezione di pastiglie. Quando Derwood torna a casa, Rob si nasconde nel ripostiglio. Mentre Derwood si avvicina al ripostiglio armato di una mazza da baseball, Rob comincia a togliersi le sue false membra umane per rivelare il mostro che è realmente. Derwood apre la porta e la lingua del mostro sguscia fuori, facendo un buco attraverso la fronte di Derwood 

Rob va a vedere di nuovo la dotto.ssa Rinehart ed ammette di avere disordini dell'alimentazione. Lei gli scrive l'indirizzo di una riunione dei Bulimici Anonimi. Lo stomaco di Rob brontola e lui corre fuori dicendo "sto davvero cercando di fare la cosa giusta". La dott.ssa Rinehart riflette sull'affermazione. Rob ritorna a casa e vi trova Mulder e Scully che lo aspettano per fargli delle domande sulla sparizione di Derwood Spinks. Mulder dice a Rob che crede che il killer sia una sorta di anomalia genetica che si ciba di umani, ma Rob rimane in silenzio. 

Senza altra speranza, Rob va alla riunione dei Bulimici Anonimi ed incontra la sua vicina, Sylvia. Lei lo incoraggia a presentarsi. Egli descrive con salaci dettagli il suo desiderio verso la carne. I membri del gruppo hanno l'acquolina. Rob si ferma quando nota un uomo calvo di fronte a lui. Il cervello dell'uomo sembra pulsare attraverso il cranio facendo si che Rob si lecchi le labbra affamato. Rob trova in Sylvia un'amica mentre la riaccompagna al suo appartamento dopo la riunione. Lei gli da la buonanotte e chiude la porta. Rob si volta per andarsene ma il suo stomaco comincia a brontolare. Torna alla porta di lei e bussa, e si toglie i denti preparandosi per il prossimo pasto.

Il giorno dopo Rob mette in pratica un piano. Demolisce il suo appartamento con la mazza da baseball di Derwood e urla dal terrore. Invita i vicini a chiamare la polizia. Mulder e Scully arrivano ed ascoltano la discutibile storia di Rob circa la minaccia di Derwood per tenerlo buono. Gli agenti gli chiedono di un investigatore privato scomparso ingaggiato dall'ex-marito di Sylvia che sorvegliava l'ingresso dell'edificio. Rob non risponde e subito dopo dice che Sylvia non è in casa. 

Rob prepara freneticamente i bagagli quando la dott.ssa Rinehart compare. Lei intuisce che Rob è il colpevole degli omicidi e prova a calmarlo. Irritato Rob comincia a togliersi le parti del corpo umane mostrandole il suo segreto. La dott.ssa Rinehart è terrorizzata, ma ancora comprensiva. Lei gli tocca il volto. Improvvisamente la porta viene abbattuta ed entrano Mulder e Scully con le armi in pugno. Gridano alla dottoressa di allontanarsi, ma lei difende Rob e gli dice di essere la persona buona che vuole essere. Rob è esitante, quindi si lancia contro agli agenti, sapendo che questi avrebbero aperto il fuoco. Rob morente cade sul pavimento mentre la dott.ssa Rinehart lo guarda in lacrime. Lei gli chiede il perchè lo abbia fatto. Lui sussurrando risponde "non posso essere quello che non sono". 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
Chad E. Donella - Rob Roberts
Mark Pellegrino - Derwood Spinks
Judith Hoag - Dott. ssa Mindy Rinehart
Lois Foraker - Sylvia Jassy
Bill Lee Brown - Sig. Rice
Chasen Hampton - Ragazzo affamato
Kerry Zook - Lucy
Steve Kiziak - Steve
Kevin Porter - Speaker Motivazionale
Susan Slome - Donna ai Bulimici Anonimi 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 21/11/99
Italia 16/04/00
#
  • Mantenendo l'abitudine di Vince Gilligan di inserire riferimenti alla sua ragazza (Holly Rice) in ogni episodio che scrive, il direttore del fast-food si chiama Sig. Rice, mentre un'altra impiegata si chiama Lucy, che è il primo nome di Holly.
  • L'investigatore privato Steve Kiziak è interpretato dalla controfigura di David Duchovny, Steve Kiziak. Non avete notato la somiglianza?
  • Vince Gilligan ha ambientato questo episodio a Costa Mesa perchè suo fratello Pat vive lì.
  • Rob Roberts, il personaggio principale dell'episodio, prende il nome dall'istruttore di volo di Vince Gilligan, così come dal giornalista che da le notizie sul traffico di Richmond, VA (casa natale di Vince). La psichiatra, Mindy Rinehart, prende il nome dalla moglie del vero Rob Roberts.
  • Derwood Spinks prende il nome da un'insegnante di Gilligan, Derwood Guthrie. Il cognome viene invece dal campione del mondo dei pesi massimi di boxe, Leon Spinks.
  • La musica che proviene dall'auto della prima vittima è di una band chiamata "Unearthed". La figlia del produttore Paul Rabwin usciva con un membro di quella band.
SCENA 1
COSTA MESA, CALIFORNIA
12:04 AM

(Una macchina, guidata da un ragazzo, si ferma davanti al Lucky Boy per ordinare da mangiare)

RAGAZZO: Allora? C’è nessuno? Ehi, io sto seduto qui che aspetto!
VOCE: Mi dispiace, siamo chiusi.
RAGAZZO: Ah ah, sono arrivato con la luce accesa e ho il diritto di mangiare. Voglio un super patty doppio con formaggio.
VOCE: La luce era accesa per sbaglio. Siamo chiusi, mi dispiace.
RAGAZZO: La luce era accesa. Vuoi perdere il posto? Chiamo la direzione al volo, eh. Voglio un super patty doppio con formaggio, patate fritte giganti e voglio gigante anche la birra.

(Il ragazzo inizia a suonare il clacson quando non sente risposta)

VOCE: Venga avanti allora.

(Il ragazzo raggiunge il bancone anche se, in ogni caso, non è servito)

RAGAZZO: Ma che cavolo fanno! E’ arrivato un cliente, ragazzo, non perdere tempo e portami da mangiare!

(Il ragazzo sente dei rumori provenire all’interno del fast-food)

RAGAZZO: Ehi, là dentro? Che c’è?

(Il ragazzo si sporge dalla macchina per vedere cosa succede dietro il bancone. Mentre si guarda in giro viene trascinato all’interno del locale da un mostro con dei denti affilatissimi)


SIGLA
SCENA 2
TRE GIORNI DOPO

(Rob Roberts scende dalla propria auto, sistemandosi il berretto, per andare a lavorare al Lucky Boy)

ROB ROBERTS: (riferito a sé stesso) Tu non hai padroni e controlli tutto quello che fai.

(Rob Roberts entra nella cucina del Lucky Boy)

ROB ROBERTS: Come va, Derwood?
DERWOOD SPINKS: Ciao Rob.
ROB ROBERTS: Salve signor Rice.
SIGNOR RICE: ‘giorno Robert.
ROB ROBERTS: Buona giornata, Lucy.
LUCY: Anche a te Rob.

(Rob Roberts inserisce un cassetto vuoto in cassa quando Mulder e Scully entrano nel fast-food)

ROB ROBERTS: Benvenuti al Lucky Boy, ordinate?
MULDER: Sì, a volte ordiniamo.

(Mulder e Scully mostrano a Rob Roberts i loro badge dell’FBI)

SCULLY: FBI, agenti speciali Scully e Muder. Vorremmo parlare un momento con il direttore.
SIGNOR RICE: Sono io, che cosa c’è?
SCULLY: Le dispiace far venire qui tutti i suoi dipendenti, per favore?
LUCY: Che cosa succede?
MULDER: Stiamo indagando su un omicidio. A una decina di miglia da qui è stata trovata una macchina in uno stagno e nel bagagliaio c’era un cadavere.
SIGNOR RICE: E che cosa c’entriamo noi?
SCULLY: Nella macchina è stato trovato questo. E’ un badge che viene dato soltanto ai dipendenti, è esatto?

(Scully mostra il badge sporco di sangue)

SIGNOR RICE: Sì, il venerdì gratis. E’ la nostra promozione. Il venerdì se compri un super patty un altro è gratis. Ma guardi, ci sono quattro Lucky Boys da qui a Costa Mesa e una cosa come trenta in tutta la contea.
SCULLY: Trentadue.
MULDER: Sarà lunga, quindi facciamo in fretta. Avete tutti il medaglione?
ROB ROBERTS: Lo mettiamo soltanto il venerdì. Il venerdì gratis.
MULDER: Sì, ma ce l’avete tutti il vostro badge?
(Tutti i dipendenti, compreso il direttore, mostrano a Mulder il loro badge)
MULDER: Ah, senta lei? Là dietro... come si chiama?
DERWOOD SPINKS: Derwood Spinks.
MULDER: Derwood, ha con sé il suo medaglione?
DERWOOD SPINKS: Ah, no credo di averlo lasciato a casa, dato che dobbiamo metterlo soltanto il venerdì.

(Mulder lo guarda con aria sospettosa)

DERWOOD SPINKS: Di sicuro non l’ho lasciato addosso ad un defunto.
SCULLY: Non credo di aver detto che la vittima fosse un maschio.
MULDER: Ora vi chiederemo il favore di uscire tutti mentre noi diamo un’occhiata ai locali.
ROB ROBERTS: Scusi, chi è la vittima?
MULDER: Si chiamava Donald Edward Pankow. Suona familiare?
ROB ROBERTS: No.

(Tutti i dipendenti e il direttore escono dal Lucky Boy guardando con aria sospettosa Derwood Spinks)

DERWOOD SPINKS: Ho bisogno di sigarette.
SIGNOR RICE: E’ meglio che chiami la direzione centrale. Sentiamo che dobbiamo fare.

(Rob Roberts si avvicina alla finestra per osservare Mulder e Scully)

MULDER: Scully, guarda qua. Sai che si dice che sarebbe meglio non vedere le cucine dei tuoi ristoranti preferiti?
SCULLY: Non credo che Lucky Boy sarebbe nella lista.
MULDER: Ma no, il punto è che questo qui è molto più pulito di tutti gli altri. Non trovi?

(Rob Roberts accende il microfono che si trova sul bancone)

SCULLY: Forse si, e con questo? Vorresti dire che è stato lucidato da cima a fondo per cancellare ogni traccia?

(Rob Roberts si avvicina agli altoparlanti per sentire la conversazione di Mulder e Scully)

MULDER: Può darsi. Magari potremmo trovarci sulla scena del delitto.
SCULLY: Cioè tu pensi che è in questa cucina che al signor Pankow gli è stato accuratamente asportato il cervello?
MULDER: Da qualche parte sarà successo.
SCULLY: Vicino alla macchina per i frappé, Mulder? Secondo me dovremmo controllare gli armadietti dei dipendenti invece di gingillarci con l’idea che qui si sono dedicati alla chirurgia.
MULDER: Io forse non parlerei di chirurgia. Se gli avessero mangiato il cervello? Antropologicamente non è inaudito, ci sono tribù della nuova Guinea che considerano il cervello umano una prelibatezza.
SCULLY: Mulder, ci troviamo nella contea di Orange.
MULDER: E con questo, scusa? Per come è stato abbandonato il cadavere escluderei un assassinio feticistico. Il cervello non è stato asportato intatto. Se fosse stato mangiato direttamente nel cranio?
SCULLY: Attraverso un foro di quattro centimetri di diametro che sembra fatto da un trapano?
MULDER: Forse, invece, il cranio è stato sfondato. Quelli che a te sono sembrati segni di un attrezzo a me sono sembravano qualcosa di più organico. Come provocati da... da una lingua... o una proboscide...
SCULLY: La proboscide di che cosa?
MULDER: (ride) Non lo so.

(Mulder guarda sotto un bancone)

MULDER: Però, guarda qui. Non ti sembra sangue?
SCULLY: Sì, potrebbe essere.
MULDER: E quella cos’è? Quella lì vicino.

(Mulder indica a Scully un’altra macchia rossa)

MULDER: Non sarà... o Dio mio, non è materia... materia celebrale?
SCULLY: No, direi che è carne macinata... sì.
MULDER: Carne macinata...
SCULLY: Già...


SCENA 3

(Rob Roberts dopo essere entrato in casa prende dalla vasca da bagno piena di sangue la sua divisa ed inizia a pulirla. Mentre la butta in un sacchetto dell’immondizia, dopo aver svuotato la vasca da bagno, sente bussare alla porta)

MULDER: Rob Roberts? Sono l’agente Mulder.

(Rob Roberts apre la porta)

MULDER: Buongiorno. Scusi se la disturbo a casa.
ROB ROBERTS: No, nessun disturbo.
MULDER: Posso entrare?
ROB ROBERTS: Sì, venga, venga.
MULDER: Grazie.
ROB ROBERTS: Cosa posso fare per lei?
MULDER: Lei vive da solo?
ROB ROBERTS: Sì. Sto per conto mio.
MULDER: Mamma o fidanzata?
ROB ROBERTS: Scusi?
MULDER: Andiamo, ha capito, chi fa le pulizie?
ROB ROBERTS: Nessuno, ci penso io. Le ho detto... vivo da solo.
MULDER: Però, bravo. Sa che si dice che i single sono degli orsi che vivono in tane ripugnanti? Insomma, casa mia è... Ma qui c’è un buon odore di pulito.
ROB ROBERTS: Grazie.
MULDER: Di niente.
ROB ROBERTS: Vuole che le offro qualcosa?
MULDER: Sì, un cheeseburger con tante patatine fritte. Era una battutaccia, mi scusi. Il signor Rice, il suo direttore, mi ha detto che lei si è trattenuto fino a tardi venerdì, è esatto?
ROB ROBERTS: Sì certo, è esatto. Il congelatore si era guastato sono rimasto per buttare la carne che stava andando a male.
MULDER: Si era offerto volontario per l’incombenza?
ROB ROBERTS: Sì.
MULDER: Sì, volontario. Si è offerto volontario.

(Rob Roberts nota che dal sacchetto contenente la divisa inizia ad uscire acqua mista a sangue)

MULDER: E di quei venti chili di macinato che il signor Rice le aveva detto di buttare che cosa ne ha fatto?
ROB ROBERTS: Li ho buttati.
MULDER: Dove?
ROB ROBERTS: Nella discarica. Dietro al ristorante.
MULDER: Mmm, che cosa strana. L’avevo pensato, così ho controllato la discarica, era vuota. Il che è strano perché... viene svuotata solo il martedì e lei ha buttato la carne venerdì, quindi doveva esserci ancora. Ma questo non c’entra con l’omicidio su cui indago, comunque. Vediamo se le volevo chiedere qualcos’altro.

(Dal sacchetto esce sangue)

MULDER: Sangue.

(Dal labbro di Rob Roberts esce del sangue)

MULDER: Le sta uscendo del sangue.
ROB ROBERTS: Mi sono morso il labbro.
MULDER: Direi che può bastare per me, non ho altro da chiederle.
ROB ROBERTS: Senta, io spero che lo prendiate.
MULDER: Certo, ho già un’idea abbastanza chiara di chi può essere. Ci vediamo.

(Rob Roberts chiude la porta e corre fuori verso il camion dell’immondizia, per buttare la busta. Si lecca le dita vedendole sporche di sangue. Voltandosi verso la strada nota una macchina rossa al cui interno c’è un uomo che lo sta fissando)

STEVE KIZIAK: Beh, cosa vuoi?
ROB ROBERTS: Ah, niente.
STEVE KIZIAK: Allora fatti un giro.

(Dentro al suo appartamento Rob Roberts guarda dalla finestra e nota che l’auto rossa è ancora dall’altra parte della strada. Scatta la segreteria telefonica)

MINDY RINEHART: Buonasera, questo è un messaggio per Rob Roberts. Sono la dottoressa Mindy Rinehart, consulente di igiene mentale per il programma di assistenza ai dipendenti della Lucky Boy Corporation. Mi sto mettendo in contatto con tutti i dipendenti della Lucky Boy, relativamente ai recenti sgradevoli episodi. Vorrei vederla domani mattina alle undici nel mio studio. Sono incontri richiesti dalla compagnia di assicurazione dell’azienda e non sono incontri facoltativi. Mi trova al Irvine Medical Park, studio 308. Buonasera.

(Mentre si sente il messaggio di Mindy Rinehart sulla segreteria, Rob Roberts si dirige verso il lavandino del bagno dove si stacca tutti i denti. Si sente il suo stoaco brontolare. Quindi inserisce una videocassetta nel videoregistratore e sul televisore compare un uomo che insegna l’autocontrollo. Rob Roberts nervosamente mangia delle gomme da masticare chiamate “Slim-Chew Appetite Suppressant Gum” e controlla, nuovamente, alla finestra l’uomo nella macchina rossa. Si siede sul divano e ripete le parole dell’uomo alla televisione)

UOMO ALLA TV: Autodisciplina. Questa è la parola chiave. E’ la sola cosa che ci distingue dagli animali, sempre che ce l’abbiate, e sennò dobbiamo costruircela. Non puoi andare giù all’emporio e comprare l’autodisciplina, non puoi ordinarla via internet, devi costruirtela. Una storia vera: io pesavo la bellezza di 160 chili. Non ci credete? Beh, è vero. Vivevo per mangiare, signore e signori, tutta la mia vita ruotava intorno al cibo, perché avevo sempre fame, ero dominato dal mio appetito, ristoranti a quattro stelle, rosticcerie... non mi importava e non mi bastava, non mi bastava finché non ho preso in mano la mia vita, non mi bastava finché non ho tirato il freno e ho detto...

ROB ROBERTS: (all’unisono con la televisione) ... e ho detto: Riccardo tu non hai padroni e tu controlli tutto quello che fai.

(L’uomo nella macchina rossa sta fumando una sigaretta e Rob Roberts va da lui)

STEVE KIZIAK: Ancora? Che c’è?

(Rob Roberts mostra i suoi denti affilatissimi)


SCENA 4

(Rob Roberts dorme sul suo divano quando viene svegliato da uno stivale che gli si posa sullo stomaco)

ROB ROBERTS: Che c’è? Derwood, come hai fatto ad entrare?

(Derwood Spinks mostra a Rob Roberts delle forcine per i capelli)

DERWOOD SPINKS: Un trucchetto che ho imparato a Chino. Ho fatto cinque anni per tentato omicidio. Lo sapevi che ero stato dentro?

(Rob Roberts muove la testa per dire no)

DERWOOD SPINKS: No, qui non lo sapeva nessuno, finché l’indagine dell’FBI su quell’omicidio non ha fatto in modo che venisse fuori tutto.
ROB ROBERTS: Derwood, che cosa posso fare per te?
DERWOOD SPINKS: Sai che ieri sera mi hanno licenziato? Stupido, squallido lavoro da imbecilli. Con quel ridicolo cappello di carta, mi hanno licenziato! E per di più secondo quella dell’FBI, coi capelli rossi, sono il principale sospetto per l’omicidio. Ma tanto io sono pulito perché sei stato tu.

(Derwood Spinks tira fuori dalle tasche un barattolo che contiene pillole)

DERWOOD SPINKS: Pillole per dimagrire. Sono tue, no? Sai, le ho trovate sabato mattina quando ho aperto. Non te le ho ridate, mi sono detto: “oh, anfetamina gratis”. Poi c’è stato quel casino per l’omicidio. E ho notato la macchia.

(Derwood Spinks fa vedere a Rob Roberts una macchia di sangue sul tappo del barattolo)

DERWOOD SPINKS: Questa non è ketchup.
ROB ROBERTS: Che... che cosa vuoi Derwood?
DERWOOD SPINKS: Non lo so. Che cos’hai? Televisione, videoregistratore, ah robaccia! Tutta roba che avrà cent’anni, ma la prendo lo stesso, e anche tutti i soldi che hai in banca. Io ti darò questa (indicando il barattolo) e terrò la bocca chiusa. E può darsi che forse riuscirai a tagliare la corda prima che il lungo braccio della legge ti agguanti e ti sbatta in galera.

(Bussano alla porta)

DERWOOD SPINKS: O forse no. In bocca al lupo.

(Derwood Spinks apre la porta)

SYLVIA JASSY: Salve, Rob scusa se ti disturbo, ma ieri sera qui davanti c’era un tizio in una macchina che è rimasto per ore. Tu l’hai visto per caso?
ROB ROBERTS: Ah...
SYLVIA JASSY: La macchina era rossa, lui era ben vestito e non ho chiamato la polizia, ma quando sono andata a letto era ancora la.
ROB ROBERTS: Accidenti Sylvia non so che cosa dirti.
SYLVIA JASSY: Beh, adesso se ne andato ma tieni gli occhi aperti nel caso si ripresenti.
ROB ROBERTS: D’accordo.
SYLVIA JASSY: Grazie.

(Derwood Spinks esce dall’appartamento di Rob Roberts)

DERWOOD SPINKS: Ti chiamo stasera, ti faccio sapere dove mi porti in videoregistratore. Oh... e non cercare di sparire. Non andresti lontano.

(Derwood Spinks si allontana. Rob Roberts scende le scale della palazzina per raggiungere la sua macchina quando Mulder compare sul vialetto)

MULDER: Proprio la persona che cercavo! Come andiamo stamattina?
ROB ROBERTS: Bene.
MULDER: Per fortuna che l’ho trovata. No sa, stavo venendo a casa sua e ho visto Derwood Spinks a neanche un isolato da qui. Non è che per caso è stato da lei?
ROB ROBERTS: No, no, non è stato da me.
MULDER: Bene. Non lo frequenterei, è il principale sospetto per l’omicidio Pankow.
ROB ROBERTS: Dice che è stato lui?
MULDER: Io? No. No, direi che così la pensa la polizia di Costa Mesa... e la mia collega.
ROB ROBERTS: Quindi non è il suo uomo.
MULDER: No, credo che si tratti di qualcuno che ha una compulsione a uccidere, che non può proprio farne a meno. Ancora una cosa su quella... quella carne che ha buttato nella discarica.
ROB ROBERTS: Che vuole sapere?
MULDER: La discarica era chiusa con un lucchetto.
ROB ROBERTS: Si.
MULDER: Chi ha la chiave?
ROB ROBERTS: L’abbiamo noi e la ditta che porta via a rifiuti.

(Mulder gira le spalle per andarsene)

ROB ROBERTS: Ehi, aspetti. Qual è il problema?
MULDER: Chiarisco qualche punto oscuro.


SCENA 5
IRVINE MEDICAL PARK

(La dottoressa Mindy Rinehart fa accomodare Rob Roberts nel suo studio)

MINDY RINEHART: Benissimo, ha ricevuto il mio messaggio, sono lieta che sia venuto. Sarà un incontro informale. Si sieda. Vorrei affrontare una serie di questioni con lei. Comunque qui non facciamo tante cerimonie, se c’è qualcosa di cui lei vuole parlare, non esisti, lo sputi fuori, d’accordo?

(Rob Roberts annuisce)

MINDY RINEHART: Non è stata una settimana come le altre, vero?
ROB ROBERTS: No.
MINDY RINEHART: Al ristorante è venuta la polizia, l’FBI, deve essere stato un periodo abbastanza stressante.
ROB ROBERTS: Sì, abbastanza.
MINDY RINEHART: Quindi dovremmo considerare innanzitutto gli eventuali problemi che questo stress può averle creato.

(Lo stomaco di Rob Roberts inizia a brontolare)

MINDY RINEHART: Allora, vediamo di cominciare con qualche domanda standard. Rob, negli ultimi tempi ha sofferto di insonnia?
ROB ROBERTS: No.
MINDY RINEHART: Brutti sogni, incubi?

(Rob Roberts muove la sua testa per indicare no, mentre il suo stomaco brontola ancora)

MINDY RINEHART: Si è sentito emozionalmente confuso? Le è capitato di vedere cose che non c’erano o di sentire voci?

(Lo sguardo di Rob Roberts si concentra sulla testa della dottoressa mentre dice no con il capo)

MINDY RINEHART: Mi dica Rob, si sente...
ROB ROBERTS: Questo... questo omicidio. Dico, questo omicidio tremendo...
MINDY RINEHART: Sì?
ROB ROBERTS: Che razza di mostro può fare una cosa del genere?
MINDY RINEHART: Non penso che esistano i mostri. Ma so che esistono le persone. Persone che a volte fanno delle cose terribili e le fanno per debolezza, insania o paura. Ma sono profondamente convinta che in fondo al suo animo anche il peggiore di noi voglia essere buono. Se c’è qualcosa che la tormenta di cui vorrebbe parlare, sono qui per questo.

(Il telefono della dottoressa suona)

MINDY RINEHART: Mi scusi, temo di non aver inserito la segreteria. (Al telefono) Mindy Rinehart. Sì agente Mulder, che posso fare per lei? No, questo non posso diglielo. Mi dispiace, ma violerei la riservatezza a cui sono tenuta.
ROB ROBERTS: Io dovrei...
MINDY RINEHART: (al telefono) Mi scusi agente. (Riferendosi a Rob Roberts) Rob?
ROB ROBERTS: Sì? Io devo andare a lavorare.
MINDY RINEHART: Per favore, può chiamarmi così finiamo la nostra chiacchierata?

(Rob Roberts esce dallo studio della dottoressa Mindy Rinehart)


SCENA 6

(Rob Roberts mentre cuoce la carne la immagina a forma di cervello )

SIGNOR RICE: Perché sei venuto, Derwood? Te lo spedivamo il tuo assegno.
DERWOOD SPINKS: E forza, dammi i soldi.

(Il signor Rice gira le spalle a Derwood Spinks allontanandosi dalla cucina. Derwood raggiunge Rob Roberts)

DERWOOD SPINKS: Come va, killer? Ce l’hai anche tu i soldi per me, vero?
SIGNOR RICE: (riferendosi a Derwood) Ecco qua. Ora per favore, vattene.
DERWOOD SPINKS: Con piacere bello. Oh, mi hanno dato una paga principesca. Allora, dato che questo è un addio... quando nessuno guardava io mi sciacquavo i cosiddetti nell’insalata. Buon appetito.

(Derwood Spinks esce dalla cucina del Lucky Boy)


SCENA 7
ABITAZIONE DI DERWOOD SPINKS

(Rob Roberts sta mettendo sotto-sopra l’appartamento di Derwood Spinks per trovare il barattolo macchiato di sangue. Aprendo un cassetto ne trova uno identico, appartenente a Derwood, quando sente dei rumori provenire dall’esterno. Derwood entra in casa e prende una mazza da baseball appena vede tutto a sottoquadro)

DERWOOD SPINKS: Se per caso sei ancora qui sei in un mare di guai!

(Camminando, Derwood Spinks calpesta il barattolo che precedentemente Rob Roberts ha buttato a terra)

DERWOOD SPINKS: Rob?

(Derwood prende il barattolo macchiato in mano e lo agita)

DERWOOD SPINKS: Cercavi queste? L’accordo è saltato. Sai quel tipo che hai freddato, Pankow? Ho sentito che non aveva più il cervello in testa. Tu sei proprio uno schizzato.

(Rob Roberts, nascosto dietro ad una porta, si toglie la parrucca)

DERWOOD SPINKS: E hai un sacco di problemi. Se io fossi l’FBI, cavolo quanto ti cercherei. Il pericolo pubblico numero uno.

(Rob Roberts, sempre nascosto, si toglie l’orecchio e la lente a contatto)

DERWOOD SPINKS: Così penso che ti consegnerò io! Fortunello.

(Derwood Spinks apre la porta e si trova davanti Rob Roberts nelle sue vere sembianze. Dalla bocca di Rob esce una lingua sottilissima che va dritta al cervello di Derwood)


SCENA 8

(Rob Roberts bussa allo studio della dottoressa Mindy Rinehart)

MINDY RINEHART: Rob, ciao.
ROB ROBERTS: Salve. Dovevamo finire la chiacchierata.
MINDY RINEHART: Vieni entra.
ROB ROBERTS: Ho bisogno di aiuto, penso.
MINDY RINEHART: Dimmi perché lo pensi.
ROB ROBERTS: Ho una compulsione a mangiare. Insomma, mi viene una gran fame e cerco di dominarla finché posso, ma ad un certo punto la fame è cosi tanta che non riesco proprio a trattenermi e...
MINDY RINEHART: Ti ingozzi e poi ti punisci? Mangi tantissimo e poi ti provochi il vomito?
ROB ROBERTS: No. Io mangio soltanto.
MINDY RINEHART: Ma, ciò ti provoca dei rimorsi?
ROB ROBERTS: Direi che mi da la sensazione di non essere una brava persona.
MINDY RINEHART: Ci sono diversi tipi di disturbi dell’alimentazione. Pensa che ne soffrono persone di ogni ceto sociale, ma tutte quante hanno una cosa in comune: una scarsissima autostima. E una scarsa autostima può essere come uno specchio deformante. Ci rimanda un’immagine distorta e veramente orribile di noi stessi. Come credi che apparirebbe Cindy Crawford in uno specchio deformante?
ROB ROBERTS: Strana. Orrenda.
MINDY RINEHART: E come apparirebbe l’uomo più bello del mondo? Non lo so, diciamo Brad Pitt, visto in quello specchio?
ROB ROBERTS: Orrendo.
MINDY RINEHART: E tu come ti vedi in questo specchio?

(La dottoressa porge lo specchio a Rob nel quale di specchia)

MINDY RINEHART: Pensi di vederci una brutta persona? Una persona che non vale niente? Ti dirò cosa vedo io. Io vedo un sorriso simpatico. Vedo occhi castani pieni di sentimento. Vedo un ragazzo positivo. Ora Rob voglio che guardi in questo specchio finché non vedrai le stesse cose che vedo io.

(Rob si guarda allo specchio)

MINDY RINEHART: Vorrei che partecipassi a un incontro stasera.

(Mentre Rob si specchia gli cade un orecchio)

MINDY RINEHART: Sono incontri che si tengono ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Puoi chiamarmi quando vuoi.

(Rob raccoglie l’orecchio)

MINDY RINEHART: Ma queste persone sono le migliori, ti potranno sicuramente aiutare.

(Rob si attacca l’orecchio e la dottoressa gli porge un foglio dove c’è scritto: Bulimici anonimi. )

ROB ROBERTS: Bulimici Anonimi. Ora devo andare.
MINDY RINEHART: Vai sempre via di corsa.
ROB ROBERTS: La ringrazio molto. E vorrei che lei capisse che sto facendo di tutto per comportarmi bene.


SCENA 9

(Rob Roberts entra nella sua palazzina quando lo stomaco inizia a brontolare, quindi prende una pastiglia dal suo barattolo)

SYLVIA JASSY: Ah Rob, non mi avevi detto che avevi un amico nell’FBI.
ROB ROBERTS: Cosa?
SYLVIA JASSY: E’ di sopra. Sai, gli ho detto di quel tipo losco dell’altra sera nella macchina rossa. Ha detto che indagherà.

(Mulder è alla fine delle scale)

MULDER: Buonasera Rob.

(Scully raggiunge i due ai piedi delle scale, lasciando Rob Robers al centro)

SCULLY: Ci scusi. Le dovremmo parlare.

(Scully, Mulder e Rob Roberts parlano nell’appartamento di quest’ultimo)

SCULLY: Derwood Spinks è scomparso.
MULDER: Non ci sono più la macchina e alcuni effetti personali.
SCULLY: Il mio collega aveva visto Spinks da queste parti ieri mattina, a ogni modo lei aveva detto all’agente Mulder di non aver visto Spinks. E’ esatto?
ROB ROBERTS: Sa, non lo conosco molto bene. Se aveva intenzione di partire non veniva a dirlo a me immagino.
MULDER: Chi ha detto che è partito?
ROB ROBERTS: No, non lo so. Secondo voi non è partito?
MULDER: No, no, no... personalmente credo che sia morto. Non so la mia collega ma... ma credo che qualunque cosa abbia ucciso Donald Pankow ha fatto lo stesso col signor Derwood Spinks.
ROB ROBERTS: Come... come sarebbe qualunque cosa?
MULDER: Le confiderò un segreto. Finora la notizia non ha girato molto, ma Donald Pankow nel cranio non aveva più il cervello. La mia collega ha trovato qualcosa che all’inizio non era stato identificato. Si tratta della punta di quello che si può descrivere come un piccolo dente di squalo conficcata nel cranio. Credo che abbiamo a che fare con uno scherzo della genetica. Un carnivoro predatore ancora non identificato, un mostro, se vuole.
ROB ROBERTS: Queste cose non esistono.
MULDER: Può non crederci, ma questo è quello che abbiamo di fronte. Un essere spinto a mangiare da un imperativo biologico. Deve aver divorato anche la carne che lei ha buttato.
ROB ROBERTS: Davvero? Perché?
MULDER: Perché non può uccidere impunemente e lui lo sa. Sa che più si ciba di umani, più rischia di essere catturato. Ma la sua fame è sempre là. E lui cerca ogni mezzo per soddisfarla.

(Rob Roberts scoppia a ridere)

ROB ROBERTS: Scusatemi, ma che state facendo? Il poliziotto buono... e il poliziotto matto? Perché mi raccontate queste storie?
MULDER: Credo che lei sappia il perché.
SCULLY: Grazie, signor Roberts. Ci faremmo vivi se dovessimo chiederle qualcos’altro.

(Rob Roberts annuisce)

MULDER: Stia attento col mostro.

(Mulder e Scully escono dall’appartamento. Rob Roberts legge il foglio che gli è stato dato dalla dottoressa, dove c’è scritto: Bulimici Anonimi, seguito dall’indirizzo)

ROB ROBERTS: Bulimici anonimi...


SCENA 10

(Rob Roberts entra in una sala dove una donna sta parlando)

DONNA SUL PALCO: Cibo del diavolo! Con quella glassa di zucchero bianco era come se me le donasse il maligno in persona. (Riferendosi a Rob) Vieni, entra, prego. E dunque, ne ho preparate ben tre dozzine per una colletta a scuola di mia figlia. E alle tre del mattino di quella notte erano tutte lì, tutte e tre le dozzine, lì in cucina. In bella mostra sul tavolo che mi chiamavano. Sapete, in passato non avrebbero avuto speranza, me le sarei mangiate tutte quante...

(Lo stomaco di Rob inizia a brontolare quando la mano di una donna si posa gentilmente sulla sua)

SYLVIA JASSY: Com’è piccolo il mondo
DONNA SUL PALCO: Li ho guardati e ho detto niente da fare...
SYLVIA JASSY: E’ la prima volta che vieni ad un incontro?
ROB ROBERTS: Sì.
DONNA SUL PALCO: E così ho fatto.

(Le persone che stavano ascoltando la donna iniziano ad applaudirle)

DONNA SUL PALCO: Grazie. Grazie. C’è nessun’altro che vuole raccontarci qualcosa?
SYLVIA JASSY: Te la senti di andare a presentarti? Qui sono tutti molto carini. Non aver paura, a me è servito.

(Rob Roberts si alza e sale sul palco tra gli applausi della folla)
ROB ROBERTS: Salve, mi chiamo Robert Roberts. Ma tutti mi chiamano Rob.
FOLLA: Ciao Rob.
ROB ROBERTS: Ho un disturbo dell’alimentazione, sono decisamente un mangiatore di carne, non un vegetariano. Ho sempre avuto queste... queste voglie, ma anche se ce l’ho dall’infanzia solo... solo recentemente, dal mese scorso all’incirca, sono diventate troppo potenti, non riesco a resistere.
SYLVIA JASSY: Dai, parlacene.
ROB ROBERTS: Io credo che sia il sapore, mi piace più di ogni altro. Salato, succulento. Ha qualcosa di burroso. La sensazione che ti da in bocca. Vedete, i denti ci affondano come fosse una nuvola densa e succosa e ha un gusto così intenso che non puoi neanche mandarlo giù, vuoi passartelo sulle papille gustative e assaporarlo finché gli occhi non ti sprofondano dentro la testa.

(Rob Roberts osserva la folla e il suo sguardo viene catturato dalla testa calva di un uomo che si gira per parlare con Sylvia. Rob immagina il cervello dell’uomo, chiude gli occhi e quando li riapre l’uomo è girato verso di lui)

ROB ROBERTS: In ogni modo, è veramente un problema.


SCENA 11

(Rob Roberts e Sylvia Jassy salgono, ridendo, le scale della loro palazzina)

ROB ROBERTS: Aspetta... aspetta, il tuo ex-marito cos’è che ha fatto?
SYLVIA JASSY: Ha detto che ero troppo grassa per salire sulla sua Spider, che gli sfondavo gli ammortizzatori. Allora che ho fatto, sono salita sul cofano e c’ho ballato. E non ho smesso fino a quando non è arrivata la polizia. Si sono schierati con me.
ROB ROBERTS: Grazie di tutto. Grazie.
SYLVIA JASSY: Buonanotte, Rob.
ROB ROBERTS: Buonanotte, Sylvia.

(Sylvia Jassy entra nel suo appartamento quando lo stomaco di Rob inizia a brontolare. Rob Roberts cammina verso l’appartamento di Sylvia, bussa alla porta e si toglie i denti finti)


SCENA 12

(La mattina seguente Rob Roberts osserva dalla finestra il camion dell’immondizia che ritira il bidone contenente il corpo di Sylvia Jassy. Prende una mazza da baseball sulla quale è inciso “D. Spinks”, esce chiudendo la porta, rientra nel suo appartamento e distrugge tutto con la mazza)

VOCE DI UN UOMO: Che cosa sta succedendo?
ROB ROBERTS: Oh mio Dio, chiamate la polizia!
VOCE DI UN UOMO: Subito!

(Mulder raccoglie la mazza da baseball)

MULDER: Il signor Derwood Spinks vivo e vegeto?

(Rob Roberts annuisce)

POLIZIOTTO: (riferendosi alle persone fuori dall’appartamento) Ci servirà una dichiarazione. Andate in casa, verremmo noi.
MULDER: Sono confuso, Rob. Non gli piaceva il suo arredamento?
ROB ROBERTS: Vi avevo mentito prima.
SCULLY: A che proposito?
ROB ROBERTS: Derwood veniva... in effetti veniva da casa mia la mattina in cui l’ha visto. Ha detto che se parlavo con voi mi avrebbe ammazzato.
SCULLY: Cosa non voleva che ci dicesse?
ROB ROBERTS: La sera di venerdì scorso, è arrivato mentre stavo pulendo il congelatore. Mi ha detto di andarmene a casa, ha detto che finiva lui... Io non capivo perché diavolo era così gentile con me, ma arrivato a casa mi sono reso conto che avevo io la chiave del lucchetto della discarica. Allora sono tornato a portarla e ho visto mentre stava ripulendo tutto quel sangue.
MULDER: Avrà avuto una gran paura.
ROB ROBERTS: Per forza. Ma guardi che avrei dovuto dire la verità dall’inizio.
MULDER: Ha già visto questa persona?

(Mulder porge a Rob Roberts una foto dove è raffigurato l’uomo della macchina rossa con didascalia Steve Kiziak – Investigatore privato – Specializzato in sorveglianza)

ROB ROBERTS: No.
MULDER: E’ un investigatore privato. L’aveva assoldato l’ex-marito di Sylvia Jassy per spiarla. Adesso è il signor Steve Kiziak che è sparito.
SCULLY: L’ultima volta è stato visto davanti a casa sua in macchina. Non l’aveva notato?
ROB ROBERTS: No, non ci ho fatto caso. Non ho notato niente.
MULDER: Beh, magari dovremmo chiedere di nuovo a Sylvia.
ROB ROBERTS: Non credo che sia in casa.
MULDER: Ah, la rintracceremo.

(Mulder e Scully si avvicinano alla porta)

MULDER: Stia tranquillo, Rob. Ormai è quasi finita.

(Mulder esce dall’appartamento di Rob chiudendo la porta)


SCENA 13

(Rob Roberts mette alcuni suoi vestiti in una borsa quando la dottoressa Mindy Rinehart entra nel suo appartamento)

MINDY RINEHART: Oh mio Dio! Rob, che è successo?
ROB ROBERTS: E’ una lunga storia. Che cosa vuole?
MINDY RINEHART: Niente, ero da queste parti e sono passata a salutarti.
ROB ROBERTS: Beh, mi ha salutato.
MINDY RINEHART: Rob, ma stai bene?

(La dottoressa guarda l’appartamento)

MINDY RINEHART: Hai fatto tu, questo disastro?
ROB ROBERTS: Non sono stato io! E’ stato Derwood Spinks. Perché sa, lui è quello che... gliel’ho detto, no? E’ una lunga storia.
MINDY RINEHART: Dove stai andando?
ROB ROBERTS: A casa di un amico. Il fatto è che devo andare via. Andare via subito.
MINDY RINEHART: Sei sicuro di stare bene? Non ti senti...
ROB ROBERTS: Mi sento benissimo. Mai stato così bene.
MINDY RINEHART: Ieri ho avuto la sensazione che ci fossero delle cose di cui volevi parlarmi, ma non ci riuscivi.
ROB ROBERTS: Quello era ieri.
MINDY RINEHART: Perché, non possiamo parlarne adesso?
ROB ROBERTS: Senta, vediamo di fermarci qui, d’accordo? Non ha più bisogno di preoccuparsi per me ormai. Dato che, dalle ore 10:38 del mattino non sono più un dipendente della Lucky Boy Corporation. Mi licenzio.
MINDY RINEHART: Rob, sono venuta qui come amica.
ROB ROBERTS: Beh allora guardi, mi consideri guarito. Ho avuto un improvviso miglioramento.
MINDY RINEHART: Sei stato a quella riunione?
ROB ROBERTS: Sì.
MINDY RINEHART: E com’è andata?
ROB ROBERTS: E’ stato un’enorme, inutile, totale perdita di tempo.
MINDY RINEHART: Mi dispiace che tu la veda cosi.
ROB ROBERTS: Erano un branco di grassoni. E con questo? Magari loro hanno... sì, quello che voi medici chiamereste un imperativo biologico che li fa mangiare così tanto. Ci ha mai pensato a questo? Si o no? E quindi può darsi che abbia anche io un imperativo biologico. E allora perché dovrebbe essere una cosa tanto brutta? Il mondo finirà per questo? E’ solo questione di biologia. Non puoi lottare contro la biologia, non c’è verso.
MINDY RINEHART: Così non ti senti più in colpa, a quanto vedo.
ROB ROBERTS: Brava. E sono stufo, arcistufo, di far finta di essere qualcosa che non sono.

(Rob Roberts si dirige verso la porta con il borsone sulle spalle)

MINDY RINEHART: Hai ucciso tu quell’uomo, vero?

(Rob si ferma e chiude la porta)

ROB ROBERTS: Che cosa ha detto?
MINDY RINEHART: Per questo ti senti tanto in colpa. Puoi dirmi perché l’hai fatto?
ROB ROBERTS: Con chi ha parlato, con chi?
MINDY RINEHART: Con nessuno. L’ho capito dopo il nostro ultimo incontro.
ROB ROBERTS: Ha parlato con l’FBI, vero?
MINDY RINEHART: Non ho parlato con nessuno e non lo farò senza il tuo permesso, ma sono qui per chiederti di costituirti. Voglio che tu abbia tutto l’aiuto che ti serve.

(Rob Roberts sente le sirene della polizia e va alla finestra per guardare fuori)

ROB ROBERTS: Lei non sa di che cosa sta parlando.
MINDY RINEHART: Sì lo so, Rob.
ROB ROBERTS: No, non lo sa invece! Ha detto che non crede nei mostri, giusto? Adesso vediamo che cosa dice.

(Rob Roberts si toglie la parrucca davanti alla dottoressa spaventata)

ROB ROBERTS: Sì, vediamo...

(Rob si toglie le orecchie)

ROB ROBERTS: ...cosa dice.

(La dottoressa Mindy Rinehart è pietrificata)

ROB ROBERTS: Ci crede nei mostri?

(Rob Roberts emana un verso aprendo la bocca e afferra la gola della dottoressa)

MINDY RINEHART: Povero infelice... cosa devi aver passato.

(La dottoressa Mindy Rinehart tocca gentilmente la guancia di Rob quando Mulder e Scully, armati, buttano giù la porta)

SCULLY: Oh mio Dio!
MULDER: Allontanati Rob. Dai spostati!
SCULLY: Dottoressa Rinehart si allontani.
MINDY RINEHART: Non fategli del male.
MULDER: Abbiamo trovato il corpo di Sylvia tra i rifiuti. Non riesci a fermarti, vero? Sdraiati. Rob sdraiati a terra.
MINDY RINEHART: (Riferendosi a Rob) Rob, sii la persona buona che volevi essere, ti prego.

(Rob Roberts corre verso Mulder. L’agente gli spara al petto e Rob cade a terra ansimante)

MINDY RINEHART: (Riferendosi a Rob) Perché?
ROB ROBERTS: Non posso essere qualcosa che non sono.

(Rob Roberts perde conoscenza)


Trascrizione effettuata da veronica


Costa Mesa, California

Irvine Medical Park

Derwood Spinks Residence

Overeaters Anonymous - 817 Fairview Road - Costa Mesa


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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