#7X11 Closure - L'esistenza del tempo II

#7X11 Closure - L'esistenza del tempo II
di Chris Carter, Frank Spotnitz
diretto da Kim Manners


Mulder continua a cercare degli indizi sul rapimento di Samantha e alla fine trova le risposte a lungo cercate sul destino di sua sorella.
Dei piccoli corpi vengono riesumati dalle tombe appena fuori il Villaggio di Babbo Natale al Polo Nord a Sacramento (scoperto nell'episodio #7X10 Sein Und Zeit - L'esistenza del tempo I). I fantasmi dei bambini si rialzano da terra, guardano il cielo e svaniscono nella luce delle stelle.

Mulder osserva i nastri trovati sulla scena del delitto. Scully gli comunica che Ed Truelove ha confessato tutti gli assassini dei bambini, ma di non essere il responsabile della scomparsa di Amber Lynn LaPierre. Mulder ammette a Scully di aver sperato che sua sorella Samantha fosse tra i cadaveri. "Volevo solo che fosse tutto finito", dice. La loro conversazione viene interrotta dall'arrivo di un sensitivo che lavora per la polizia , Harold Piller, che si offre di aiutarli a trovare Amber Lynn. Piller innanzitutto racconta di alcuni casi dove dei bambini sono stati portati via da un intervento spirituale. Benchè Scully abbandoni prontamente Piller e le sue teorie, Mulder è interessato, e nota che le affermazioni di Piller combaciano con quello che Kathy Lee Tencate aveva detto in prigione. 

Disapprovando la cieca fiducia di Mulder, Scully ritorna a Washington e mostra all'Agente Speciale Lewis Schoniger un video del 1989 della seduta di regressione ipnotica di Mulder. Mentre Mulder richiama alla mente il rapimento di Samantha sul nastro, l'esperto dell'FBI segnala che la fissazione di Mulder si è trasformata in un'inconscia speranza che sua sorella fosse ancora viva. Questo l'ha spinto ad inseguirla. Il file sul caso rivela che è stata fatta una ricerca senza successo per Samantha ai più alti livelli del governo nel 1973. Schoniger ipotizza che Samantha sia probabilmente morta, e consiglia a Scully di non andare più a fondo. Scully dissente, dicendo che qualcuno deve a Mulder una spiegazione perché "si merita una fine, come qualsiasi altro." 

Tornato a Sacramento, Mulder porta Piller alle tombe. Il sensitivo sente che le vittime di Ed Truelove sono tutte morte soffrendo. Gli spiriti erranti, comunque, sono intervenuti prima che qualcosa di violento accadesse ai bambini. Piller crede che sebbene Amber Lynn non fosse tra i bambini morti nelle tombe, è in qualche modo collegata a Mulder e alla scomparsa di sua sorella. Quella notte, Piller va nell'alloggio di Mulder presso il motel perché un "visitatore" vuole parlargli. Appare una spettrale visione della defunta Sig.ra Mulder, che cerca di dire qualche cosa al figlio. Quando improvvisamente scompare, Mulder scredita le abilità di Piller, ma in quel momento comprende che ha inconsciamente scritto le parole "April Base" su un pezzo di carta. 

Scully procede con le proprie indagini nella casa della Sig.ra Mulder e trova i resti bruciati di fotografie e documenti. Chiama Mulder per dirgli che uno dei documenti che porta la firma dell'Uomo che Fuma pone termine alla ricerca di Samantha. Mulder ritiene poco importante questo indizio. Quando Scully arriva a casa tardi quella notte, l'Uomo che Fuma l'aspetta. La avverte di smettere di cercare Samantha perché anche lui crede che sia morta. Benchè Scully lo supplichi per sapere la verità, l'Uomo che Fuma ritiene che Mulder dovrebbe rimanere all'oscuro. E' la sola cosa che gli dà speranza. Nel frattempo, Mulder e Piller si introducono nella base militare dell'aeronautica April ormai dismessa. Piller ha una visione di Samantha e di altri bambini sottoposti a dei test in dei vagoni ferroviari. Mulder sulle prime è scettico, ma proprio in quel momento trova nel cemento l'impronta della mano di un bambino all'esterno di una delle case della base. Sotto è scritto il nome di Samantha. Vicino alla piccola mano ne è impressa un'altra col nome Jeffrey. 

Mulder confuta quello che l'Uomo che Fuma ha detto a Scully, credendo che Samantha fosse tornata dopo il rapimento per essere presa dall'Uomo che Fuma e suo figlio, Jeffrey Spender. Scully pensa che Piller stia manipolando Mulder. Gli agenti affrontano Piller dopo essere venuti a conoscenza del fatto che è stato internato per schizofrenia e che attualmente è indagato per l'assassinio del proprio figlio. Piller ribatte che lui vuole solo trovare suo figlio. Cerca di provare che Samantha è ancora là fuori portandoli di nuovo alla base. Nella casa abbandonata dell'Uomo che Fuma, i tre si tengono per mano per chiamare gli spiriti. I fantasmi appaiono intorno a loro. Il fantasma di un bambino prende la mano di Mulder e lo conduce in una vicina stanza. All'interno di una cavità del muro, Mulder trova un diario appartenente a Samantha. Più tardi in una tavola calda, legge alcuni passaggi a Scully. Una quattordicenne Samantha ricorda un'altra famiglia ed un fratello più grande, ma sembra pensare che i dottori che hanno compiuto i test su di lei, le abbiano rubato i suoi ricordi. La sua ultima frase riguarda una fuga. Fuori, Mulder guarda il cielo notturno e riflette sul fatto che le stelle possano essere realmente delle anime perdute. Dice a Scully di voler sapere cosa voleva dirgli sua madre prima di morire. Più tardi quella notte, mentre Mulder dorme, il fantasma della Sig.ra Mulder bisbiglia nell'orecchio di suo figlio. 

La mattina successiva, Scully scopre un rapporto della polizia del 1979 riguardante una ragazzina che combacia con la descrizione di Samantha. Gli agenti analizzano le vecchie cartelle dell'ospedale, scoprendo una paziente "Jane Doe" (=non identificata) con segni di paranoia. La ragazza aveva anche degli strani tagli sui suoi arti. Vanno con Piller alla casa di Arbutus Ray, l'infermiera del pronto soccorso che aveva firmato il ricovero. Mulder è esitante ad avvicinarsi l'entrata della casa della donna perché in qualche modo sente che ha raggiunto la fine del suo viaggio. Scully e Piller bussano alla porta mentre Mulder intanto aspetta alla macchina. L'infermiera richiama alla mente la paziente e ricorda di aver avuto una visione della ragazza assassinata. Spaventata, aveva chiuso gli occhi, ma subito dopo si era resa conto che la ragazza dormiva sana e salva. Questa storia combacia con l'allucinazione di Bud LaPierre. L'infermiera inoltre narra di come un gruppo di uomini siano venuti col padre - un uomo che fumava - per portar via la ragazza. Quando gli uomini avevano aperto la porta chiusa a chiave, la ragazza era svanita. Scully si gira verso Mulder, ma lui è scomparso. Non lo vede mentre viene condotto via dallo stesso bambino della casa alla base dell'areonautica militare. Mulder cammina attraverso un boschi e vede un gruppo di fantasmi di bambini che giocano felicemente. Amber Lynn LaPierre è là. Mulder sente che la sua guida è Harold il figlio di Piller. Improvvisamente, Samantha corre verso Mulder e si getta tra le braccia di suo fratello. La riunione lo induce a piangere. 

Un Mulder in pace appare fuori dall'oscurità, cammina verso Scully e Piller. Piller rifiuta di credere quando Mulder gli assicura che suo figlio è protetto fra gli spiriti erranti. Ma Scully è preoccupata per il suo partner. "Sto bene", dice serenamente. "Sono libero." 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
William B. Davis - Uomo che Fuma
Mitch Pileggi - Vicedirettore Walter Skinner
Anthony Heald - Harold Piller
Stanley Anderson - Agente Schoniger
Rebecca Toolan - Sig.ra Teena Mulder
Patience Cleveland - Arbutus Ray
Christopher Wynne - Poliziotto della Base
Ed Beechner - Vicesceriffo
Megan Corletto - Amber Lynn LaPierre
Nicholas Stratton - Bambino che appare
Mimi Paley - Giovane Samantha
Fort Atkinson - Detective #1
Jeff Xander - Detective #2
Norman Smith - Detective #3 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 13/02/00
Italia 14/05/00
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  • Il titolo provvisorio dell'episodio era "Und Zeit: Aliatope"
  • Mulder scopre che la precedente casa di sua sorella sta in "Albatross Way". Il nome della strada potrebbe essere un riferimento al detto (dal poema di Samuel Coleridge, The Rime of the Ancient Mariner) di avere "un albatross vicino al collo di ognuno" -- un pesante senso di colpa che diventa un ostacolo per il successo. Samatha è l'albatross di Mulder.
  • L'Agente Lewis Schoniger prende il nome dal vicino di casa dei nonni di Chris Carter.

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The Birds refused to Sing
scritto da Mark Snow, musica di Moby

Closure End
scritto da Mark Snow, musica di Moby

My Weakness
scritto ed eseguito da Moby
SCENA 1

(Diversi agenti stanno riesumando i corpi dei bambini che si trovano nelle tombe vicino al Villaggio di Babbo Natale. Alcuni di essi sono avvolti da una plastica trasparente e uno degli agenti, con le lacrime agli occhi, chiude uno dei corpi in un sacco bianco.)

MULDER: (voce fuori campo) Dicono che gli uccelli smisero di cantare e la temperatura precipitò come se qualcuno avesse rubato l'alito di Dio. Nessuno osava parlare ad alta voce, per la vergogna e il dolore. Scoprirono i corpi a uno a uno, avevano gli occhi chiusi come fossero in attesa del permesso di aprirli. Sognavano ancora gelati e merendine, torte di compleanno e nessun futuro al di là del pomeriggio? O la loro innocenza era stata portata via insieme alle loro vite? Sepolta nella fredda terra tanto tempo fa. Un destino troppo crudele perché Dio possa permetterlo. Ma forse le giovani vite recise rinascono quando il mondo non li osserva? Voglio credere con tutto me stesso in una verità soprannaturale, nascosta e visibile solo agli occhi dei più sensibili.

(Durante la notte, i fantasmi dei bambini si alzano dalle loro tombe unendosi in cerchio. Guardano il cielo e scompaiono.)

MULDER: (voce fuori campo) Voglio credere nell'interminabile succedersi delle anime, in una realtà che non può essere e non sarà distrutta. Voglio credere che siamo inconsapevoli dell'eterna ricompensa di Dio. Incapaci di scorgere la sua legge. La legge secondo cui ciò che è nato vive, e non può essere seppellito nella gelida terra, ma attende il cenno divino che lo farà rinascere, e lo condurrà là dove l'antica luce delle stelle ci accoglie, a riposare.


SIGLA
SCENA 2
SALA SERVIZI TECNICI
CENTRALE DI POLIZIA DI SACRAMENTO


(Scully entra nella stanza dove gli investigatori stanno guardando la videocassetta di Amber Lynn LaPierre. In un angolo Mulder osserva dei negativi con una lente di ingrandimento.)

SCULLY: Ed Truelove ha commesso il suo primo omicidio a diciannove anni. Faceva il bidello in una scuola elementare e cercavano qualcuno che si vestisse da Babbo Natale. Non sapeva resistere all'impulso di uccidere. Ha ammesso tutto, ventiquattro diversi omicidi. Ma nega di aver ucciso Amber Lynn LaPierre. Ho appena avuto il verbale dell'inchiesta preliminare, il suo corpo non era tra quelli trovati nelle tombe. Mi spiace, so che speravi di trovarla laggiù.

(Mulder continua a guardare i negativi.)

MULDER: Ci sono ore di riprese con lei.
SCULLY: Veramente parlavo di tua sorella.

(Mulder si appoggia allo schienale della sedia allungando il collo.)

SCULLY: So che è lei che stai cercando.
MULDER: Sì, ho sperato con tutto me stesso di trovarla in una di quelle fosse. Un tempo avrei voluto vederla correre in bicicletta come tutti gli altri bambini. Ora voglio soltanto che sia finita.

(Un agente entra nella stanza.)

AGENTE: Agenti Mulder e Scully? C'è un certo Harold Piller che vuole vedervi.

(Mulder e Scully raggiungono Harold Piller nel corridoio. L'uomo sta osservando alcune foto di persone scomparse.)

MULDER: Signor Piller?
HAROLD PILLER: Agente Mulder, agente Scully.
SCULLY: Ci conosciamo?
PILLER: Non di persona, ma è un piacere per me. Sono Harold Piller.
SCULLY: Signor Piller, lei partecipa all'indagine?
PILLER: Lo spero vivamente.
MULDER: Possiamo esserle utili?
PILLER: Sono io che voglio aiutarvi.

(Il signor Piller mostra a Scully il suo biglietto da visita.)

SCULLY: Ah, un sensitivo della polizia.
PILLER: Le mie referenze sono sul retro. Ho percepito dei segnali molto forti su questo caso. State cercando una bambina, ma non avete trovato il cadavere. L'uomo che sospettate si è dichiarato innocente.
MULDER: E' stato lui?
PILLER: No. Io posso aiutarvi a trovarla.
SCULLY: Signor Piller, lei ha un curriculum molto interessante. Ha collaborato con le forze dell'ordine nel Kashmir, in India, a Myanmar, in Afghanistan , Pakistan, a Khyber Pass...
PILLER: Un disastro ferroviario, un'orribile tragedia. Mi chiamarono per localizzare i corpi di sette bambini che non erano stati trovati.
SCULLY: E riuscì nell'intento?
PILLER: Non li trovai, no. Ma spiegai la loro scomparsa.
MULDER: Cos'era accaduto?
PILLER: I corpi di quei bambini erano stati portati via dal luogo dell'incidente da entità benefiche che la gente di solito chiama spiriti erranti.
SCULLY: Grazie signor Piller, ma abbiamo cose serie da fare.

(Scully si volta per andarsene, ma si accorge che Mulder non la sta seguendo. Scully rimane in attesa.)

PILLER: Ho riscontrato questo fenomeno in varie parti del mondo, in una frana di fango in Perù, in un terremoto in Pakistan. Corpi di bambini mai trovati e la scomparsa non è spiegabile altrimenti.
MULDER: Che fine hanno fatto?
PILLER: I corpi sono stati trasportati dal luogo dell'incidente nella luce delle stelle.
SCULLY: Mi scusi, permette.

(Scully prende per il braccio Mulder.)

SCULLY: Mulder? Mulder, per favore.
MULDER: Che cosa?
SCULLY: Insomma, hai dovuto affrontare tante cose negli ultimi tempi, la morte di tua madre, le sensazioni emerse riguardo a tua sorella. Sei vulnerabile in questo momento.
MULDER: C’è ancora un corpo da trovare, Amber Lynn LaPierre. Magari è viva, non lo sappiamo.
SCULLY: Ma quell'uomo non può aiutarci a trovarla. Lui stesso lo ha appena ammesso.
MULDER: Non è la prima volta che sento questa storia sull'intervento degli spiriti erranti. Me ne ha parlato Kathy Lee Tencate in prigione, dice che hanno preso suo figlio.
SCULLY: E' una spiegazione troppo facile Mulder. Nessuno può contestarla visto che non si è trovato il corpo. E’ questo che fa quell'uomo, fornisce una spiegazione consolatoria nel caso di incidenti o terremoti per lenire la sofferenza, ma il fatto è che quei bambini sono morti.
MULDER: O forse sono davvero altrove.
SCULLY: Con tua sorella. Ti prego... non mi avevi detto che volevi metterci una pietra sopra?
MULDER: Infatti, è vero.
SCULLY: Bene, allora io torno a Washington. Non ho più niente da fare qui.

(Mulder annuisce e Scully si allontana.)


SCENA 3

(Mulder e Harold Piller si trovano sulla scena del crimine.)

MULDER: Da quanto se ne occupa?
PILLER: Da qualche anno. Anche mio figlio scomparve in circostanze molto strane. Non è stato più ritrovato. E un giorno, all'improvviso, ho iniziato a vederlo.
MULDER: Questi spiriti erranti, lei dice che vengono a prendere bambini. Perché?
PILLER: In quasi tutti i casi i genitori hanno avuto una visione precognitiva di quanto sarebbe successo. Immagini orrende. Penso che queste visioni siano opera di spiriti benefici. Predicono ai genitori il destino che potrebbe travolgere i loro figli, un destino carico di violenza, del tutto imprevisto. Ecco perché questi spiriti intervengono trasformando la materia in pura energia. Luce stellare. Ma qui non è andata cosi.

(Piller cammina tra le tombe.)

MULDER: Come fa a dirlo?
PILLER: Questi bambini sono morti nella sofferenza implorando per le proprie vite innocenti. Meravigliosi bambini, fiduciosi e puri.

(Piller è sull'orlo delle lacrime.)

PILLER: Riesco a vederli. Oh mio Dio, perché? Perché alcuni devono soffrire cosi?
MULDER: Li vede? Vede Amber Lynn LaPierre?
PILLER: Non è qui, non c'è mai stata. Ma io percepisco un collegamento tra Amber Lynn e questo posto è... no, è collegata... è collegata a lei.
MULDER: In che senso?

(Piller mette una mano sul petto di Mulder.)

PILLER: Lei ha perso una persona cara. Una bambina. E’ successo molto, molto tempo fa. Sua sorella. C'è un collegamento fra loro due, non crede? Sua sorella e Amber Lynn.
MULDER: Quale collegamento?
PILLER: Non lo so, ma lo scopriremo. Ne sono sicuro.


SCENA 4

(Scully e l'agente Schoniger stanno guardando il video risalente al 1989 sulla regressione ipnotica di Mulder.)

DOTTOR WERBER: Conterò alla rovescia Fox. E tu cadrai in uno stato di profondo rilassamento. E ti ricorderai tutto di tua sorella, di quello che è accaduto. 100, 99, 98, 97, 96.. dove ti trovi Fox ora?
MULDER: A casa di mamma e papà. In sala hobby e sto giocando.
DOTTOR WERBER: Con chi sei?
MULDER: Con Samantha.
DOTTOR WERBER: Ti senti in pericolo?
MULDER: No,no... litighiamo, ma non sul serio, stiamo giocando.
SCHONIGER: Da quello che si può capire fino a questo punto sembra una regolare regressione ipnotica.
MULDER: Poi la casa comincia a tremare e... oddio... Samantha...
SCHONIGER: Qui mi sono insospettito.
SCULLY: Insospettito perché?

(Schoniger ferma il video.)

SCHONIGER: In trent’anni nell'FBI ne ho viste di tutti i colori. Le cose più impensabili. Ma questa è solo una fantasia compensatoria tipica dai parenti delle vittime di sequestro.
SCULLY: Compensatoria di che cosa?
SCHONIGER: Paura, senso di colpa. Questi sono i sentimenti che impediscono a Mulder di ricordare cosa è successo quella sera.
SCULLY: Quindi sua sorella non è stata rapita?
SCHONIGER: Sua sorella è realmente scomparsa nel 1973, questo non si discute. L'agente Mulder, in ogni caso, non ricordava nulla prima dell'89. Vede, la sua allucinazione in fondo nasce dall'inconscia speranza che la sorella sia ancora viva. E a pensarci bene è proprio questa allucinazione che gli fornisce un motivo per cercarla.
SCULLY: Ma perché fantasticare sugli alieni?
SCHONIGER: Incontri ravvicinati, ET, chissà. Probabilmente molte immagini si sono accumulate nella sua testa nel corso di questi sedici anni, e poi arriva qui e trova gli X-Files.
SCULLY: Ma sua sorella allora che fine ha fatto?
SCHONIGER: Nel 1973 avevamo mezzi meno sofisticati per contrastare i crimini violenti di questo tipo. La mia ipotesi è che sia stata rapita a casa e si siano disfatti del corpo definitivamente.
SCULLY: Quindi crede che sia stata uccisa?
SCHONIGER: Ha visto questo file? Sono stati compiuti sforzi massicci per trovare sua sorella, anche il dipartimento del Tesoro ha partecipato. Suo padre era un funzionario governativo di alto livello.

(Schoniger porge a Scully il file di Samantha.)

SCHONIGER: Non hanno trova niente. Perché agente Scully? Perché far riemergere quella vicenda?
SCULLY: Qualcuno lo deve a Mulder.
SCHONIGER: Posso darle un consiglio personale? Lasci perdere. Mi creda, certe ferite sono troppo dolorose per essere riaperte.
SCULLY: Beh, questa particolare ferita non è mai guarita. E Mulder vorrebbe rimarginarla, come tutti.

(US Nella versione in lingua originale, l'ultima parte della battuta di Scully è la seguente "And Mulder deserves closure, just like anyone" che significa "E Mulder si merita una chiusura, come tutti".)


SCENA 5
MOTEL RED CARRIAGE
SACRAMENTO, CALIFORNIA


(Mulder è sdraiato sul letto e sta guardando “Il pianeta delle scimmie” alla tv.)

TAYLOR: Il pianeta dove le scimmie discendono dagli uomini. Ci deve essere un perché.
SCIMMIA: Non lo cercare, Taylor! Quello che potresti trovare non ti piacerebbe.

(Bussano alla porta. Mulder guarda la sveglia e poi si alza per andare ad aprire.)

MULDER: Beh, che ci fa qui?
PILLER: Ho delle sensazioni molto forti.
MULDER: Sono le tre del mattino.
PILLER: C'è qualcuno qui.
MULDER: E’ un film in tv.
PILLER: No. Sono visitatori.

(Piller entra nella stanza.)

PILLER: Vogliono... vogliono parlare, vogliono dirci qualcosa.
MULDER: Che cosa?
PILLER: Prenda della carta. Ah, e una penna.

(Mulder prende carta e penna e li porge a Piller.)

PILLER: Scriva lei.
MULDER: Proceda.

(Mulder si appoggia al mobile per scrivere. Piller è come se fosse in trance.)

PILLER: E' sua madre. E’ qui, in questa camera con noi. Sta... sta parlando con lei.
MULDER: Cosa sta dicendo?
PILLER: Vuole dirle qualcosa di sua sorella. Dove si trova.

(Il fantasma di Teena Mulder è dietro al figlio; le sue labbra si muovono. Mulder aspetta impaziente guardando Piller.)

MULDER: E che cosa dice? Harold?
PILLER: Non so, io... è andata via.
MULDER: Harold...
PILLER: Mi è sfuggita.
MULDER: Balle! Non dice altro che balle!
PILLER: No.
MULDER: Esca di qui!
PILLER: Ma è la verità.
MULDER: La verità è che non avrei dovuto ascoltarla.
PILLER: Lei era qui. Aveva un messaggio.
MULDER: Se ne vada.
PILLER: Guardi.!

(Mentre Mulder si avvia ad aprire la porta, Piller prende il biglietto appoggiato sul mobile dove ora sono scritte le parole “Base di April”)

MULDER: Chi l'ha scritto?
PILLER: E' stato lei.


SCENA 6

(Scully entra in casa di Teena Mulder. Dopo aver guardato in giro, va in camera da letto e inizia a frugare nei cassetti. Vede che un cestino contiene resti di foto e documenti bruciati, uno dei quali porta come firma le lettere CGBS. Mulder è in macchina con Piller quando il suo cellulare suona.)

MULDER: (al telefono) Pronto?
SCULLY: (al telefono) Ciao, sono io. Ho trovato una cosa. Sono sconvolta, non riesco a credere ai miei occhi.
MULDER: Che cos'è?
SCULLY: Non so se lo sai, ma ci fu un'inchiesta speciale del dipartimento del Tesoro sulla scomparsa di Samantha.
MULDER: Sì, nel '73. So di che si tratta.
SCULLY: Ora sono a casa di tua madre e ho trovato un frammento di carta bruciato nel cestino. Corrisponde a una parte del documento che avevo trovato nella cartella dell'inchiesta governativa. Ma lei aveva l'originale, capisci?
MULDER: No, non capisco dove vuoi arrivare Scully.
SCULLY: E' il documento che attesta la sospensione ufficiale delle indagini sulla scomparsa di tua sorella. Ed è firmato con la sigla CGBS. CGB Spender, l'Uomo che Fuma. Era coinvolto nel caso fin dal 1973.
MULDER: Non è precisamente una rivelazione Scully, era amico di mio padre.
SCULLY: Ma tu mi hai detto che lo sospetti di averlo assassinato tuo padre. Ha fatto di tutto per confondere il tuo lavoro. Stava addirittura per uccidere te, e adesso scopriamo che ha ordinato lui la sospensione delle ricerche.
MULDER: Secondo te a cosa mi serve questa informazione, pensi che possa aiutarmi a trovarla?
SCULLY: Non vuoi fargli nessuna pressione?
MULDER: E' un vicolo cieco, non mi sarebbe di alcun aiuto, meno che mai in questo momento. Voglio cercarla a modo mio, va bene? Scusa, devo andare.

(Scully sospira. Mulder e Piller arrivano ad una recinzione che circonda una base militare. Uscendo dalla macchina si avvicinano al cartello “Base aerea di April – Chiuso – Divieto di accesso”.)

MULDER: E ora che siamo arrivati ce ne torniamo indietro.
PILLER: C'è qualcosa qui. Io... io lo sento con molta forza. Forse dovremmo dare un'occhiata.
MULDER: Io l'ho già data.
PILLER: No. Di cosa ha paura? Di trovare sua sorella, di avere a che fare con lei?
MULDER: Qui non c'è niente Harold, è una base militare abbandonata.
PILLER: Ha scritto lei il nome di questo posto.
MULDER: Perché le interessa tanto quello che sento? E’ cosi importante per lei?

(Una macchina con all'interno una guardia si ferma dall'altra parte della recinzione.)

GUARDIA: Signori dovete allontanarvi. Vi prego di risalire in macchina e allontanarvi. Non c'è niente da vedere qui.

(Mulder annuisce e assieme a Piller si dirige verso la macchina.)

PILLER: Invece qualcosa da vedere c'è. Ne sono sicuro.


SCENA 7

(Scully entra nel suo appartamento mentre il telefono suona. Scully corre a rispondere.)

SCULLY: (al telefono) Pronto?

(Dall'altra parte del telefono hanno riagganciato.)

UOMO CHE FUMA: Avrei dovuto rispondere io. Mi piace rendermi utile.

(L'Uomo che Fuma è seduto nel salotto di Scully. Si accende una sigaretta.)

SCULLY: Potrebbe cominciare spegnendo la sigaretta allora.
UOMO CHE FUMA: Ha sempre la risposta pronta, vero Scully?
SCULLY: Non è capace di bussare come i comuni mortali?
UOMO CHE FUMA: L'ho fatto. Nessuno ha risposto.

(L'Uomo che Fuma si alza e cammina verso Scully.)

SCULLY: Lei sta male.

(L'Uomo che Fuma sorride.)

UOMO CHE FUMA: Mi hanno operato.
SCULLY: Che cosa vuole?
UOMO CHE FUMA: Voglio che smetta di cercare.
SCULLY: Lo voleva anche nel 1973. Ha ordinato la sospensione delle ricerche di Samantha, ci sono le sue iniziali su quel documento.
UOMO CHE FUMA: Sì, ho firmato quell'ordine. Perché già allora conoscevo la verità. Non la troverete.
SCULLY: Perché no?
UOMO CHE FUMA: Non può che essere morta. Non c'è motivo di pensare il contrario.
SCULLY: Io non le credo. Se sapeva che era morta perché non l'ha detto prima, perché solo adesso.
UOMO CHE FUMA: C'era troppo da proteggere allora. Adesso è finita.
SCULLY: E ha lasciato che Mulder la credesse viva durante tutti questi anni?
UOMO CHE FUMA: Permetta un consiglio, agente Scully. Gli consenta di restare all’oscuro, di continuare a sperare.

(L'Uomo che Fuma esce dall'appartamento di Scully.)


SCENA 8

(Durante la notte Mulder e Piller ritornano alla base militare e vi si introducono scavalcando la recinzione.)

MULDER: Mia sorella ha vissuto qui?
PILLER: Sì.
MULDER: In una di queste case? Dove?
PILLER: Ho perso la percezione.
MULDER: Quale casa Harold? Me lo dica, quale casa?
PILLER: Non lo so.
MULDER: Non ho tempo da perdere, avanti che casa era?

(In lontananza compare un'auto. Mulder e Piller si nascondono dietro una pila di giornali.)

MULDER: Andiamo, presto.

(Mulder si ferma guardando il cemento.)

MULDER: Aveva ragione. Samantha è stata qui.
PILLER: Come lo sa?
MULDER: Guardi.

(Sul cemento si trova un'impronta di una mano con scritto Samantha.)

PILLER: Ne ero sicuro. Gliel'avevo detto, no?
MULDER: Ha omesso di dire con chi è stata qui.

(Appena sotto l'impronta di Samantha, ve ne è un'altra con il nome Jeffrey.)


SCENA 9

(Scully e Mulder si trovano nella sua stanza d'albergo. Sono uno di fronte all'altro.)

SCULLY: Come mai hai cambiato idea, si può sapere? Perché ieri quando ti ho telefonato mi hai detto che l'Uomo che Fuma non era coinvolto.
MULDER: E invece avevi ragione tu, Scully. Aveva i suoi buoni motivi per sospendere le indagini, dopo il rapimento l'hanno consegnata a lui che l'ha allevata nella base militare insieme a suo figlio Jeffrey.
SCULLY: Per favore...

(Scully si alza.)

MULDER: Ho visto con i miei occhi il suo nome nel cemento, le impronte delle sue mani vicino a quelle di Jeffrey.

(Scully si avvicina a Mulder.)

SCULLY: Mulder, io e lui abbiamo parlato. L'Uomo che Fuma, CGB Spender o come diavolo si chiama...
MULDER: Sei andata da lui?
SCULLY: Mi ha detto che Samantha è morta.
MULDER: Ha detto il falso.
SCULLY: Ma perché dovrebbe inventarselo? Non ne avrebbe motivo. Mi dispiace dovertelo dire.

(Mulder, arrabbiato, si alza di scatto.)

MULDER: Le impronte delle mani dimostrano che è un bugiardo! Io ho visto quelle impronte nel cemento e il nome Samantha insieme a quello di Jeffrey, che cosa vuoi di più? Harold Piller mi ci ha guidato, mi ha portato lui!
SCULLY: E certo che ti ha guidato! Ti ha guidato dal momento in cui ti ha conosciuto.


SCENA 10

(Harold Piller sta bevendo il caffè seduto ad un tavolo. Scully e Mulder lo raggiungono.)

PILLER: Qualcosa non va?
MULDER: Stia seduto Harold.
PILLER: Ehi è tornata. Buongiorno.

(Mulder si siede.)

MULDER: L'agente Scully mi ha comunicato che lei ha omesso un particolare quando ci siamo conosciuti.
PILLER: Quale?
MULDER: Che è tutt'ora in corso un'indagine a suo carico per l'omicidio di suo figlio.
PILLER: Non si spiegavano la sua scomparsa. La polizia voleva un capro espiatorio.
SCULLY: Non è solo questo, Harold. Tutti i suoi problemi nervosi. E’ stato diagnosticato come schizofrenico.
PILLER: La malattia è sotto controllo. Non mi avrebbe creduto se gliel'avessi detto. L'ha visto con i suoi occhi, no?
MULDER: Forse ho visto con i suoi occhi.
PILLER: Sono venuto da lei perché volevo aiuto. Pensa che io sia un truffatore, che interesse avrei a ingannarla. Non vede che noi due siamo uguali? Voglio solo trovare mio figlio, io... io voglio... ritrovare il mio bambino. Vedo queste cose, non so neanch'io come, ma so che deve esserci una ragione e se non è per aiutarla, perché? Io so che sua sorella esiste ancora, e prima o poi riuscirò a provarlo.

(Mulder si volta per guardare Scully.)


SCENA 11

(Quella notte Mulder, Piller e Scully ritornano nella base. Mentre sta correndo, Scully si ferma ad osservare le impronte nel cemento, prima di seguire gli altri due all’interno della casa.)

SCULLY: Chiunque vivesse qui dentro non ci abita più da molto.
PILLER: Prendiamoci per mano ora.
SCULLY: Perché?
PILLER: Adesso cercherò di evocare la loro presenza nella casa.
SCULLY: Ah sì. Una seduta, non le faccio dai tempi del liceo.

(Scully da la mano a Mulder.)

MULDER: Magari più tardi ci facciamo un giro al gioco della bottiglia.
PILLER: Io non dirò niente d'ora in avanti, starò in silenzio immobile, così pare che funzioni meglio. Ah, potreste avvertire un freddo improvviso o sentire una pressione nelle orecchie. E’ il segno che sono qui. Se ne hanno bisogno, si renderanno visibili.

(Scully osserva scettica.)

PILLER: Chiudete gli occhi. E lasciatevi avvicinare da loro. Verranno vicino a voi, se siete pronti a vederli.
SCULLY: E come ce ne accorgiamo?
PILLER: Shh shh. Silenzio. Lo saprete.

(Attorno a loro compaiono fantasmi di bambini, giovani uomini e donne. Mulder apre gli occhi e vede il fantasma di un bambino che posa la mano sulla sua. Mulder lo segue in un'altra stanza della casa. Nel frattempo Scully aprendo gli occhi si accorge che Mulder non è più di fianco a lei e lo raggiunge nell'altra stanza.)

SCULLY: Mulder? Che cosa fai?
MULDER: E' qui.
SCULLY: Di chi parli?
MULDER: Un bambino mi ha accompagnato in questa camera.
SCULLY: Ti senti bene?

(Mulder rompe la parete di un vecchio mobile e trova un diario.)

PILLER: E' un diario. E’ di sua sorella.


SCENA 12

(Quella sera Mulder e Scully, seduti ad un tavolo, leggono il diario di Samantha.)

MULDER: (leggendo) Hanno fatto altri esami oggi, ma non di quelli peggiori, ero sveglia ed ero stesa immobile. Mi hanno puntato una luce negli occhi, mi hanno fatto delle domande, ma ultimamente mento sempre, dico soltanto quello che vogliono sentire finché non si fermano. Li odio, e odio il modo in cui mi trattano, come fossi una vecchia valigia che possono sbattere di qua e di là e aprire quando vogliono. Sanno che li odio, ma non credo che gliene importi.

(Scully lo guarda.)

MULDER: La data è il '79. Aveva quattordici anni qui. Quattordici anni.

(Mulder sfoglia il diario.)

MULDER: (leggendo) A volte penso che i medici abbiamo rubato i miei ricordi, non tutti comunque. Mi ricordo le facce, avevo un fratello più grande, credo. Con i capelli castani che mi prendeva in giro. Spero che un giorno o l'altro leggerà questo diario così saprà che avrei voluto vedere il suo viso.

(Scully lo osserva tristemente e Mulder gira altre pagine del diario.)

MULDER: ... e poi... accenna a un possibile progetto di fuga. Scrive che vuole scappare, così smetteranno di fare esperimenti. E poi si interrompe.

(Mulder chiude il diario e Scully, dolcemente, appoggia la mano sulla sua.)

SCULLY: Andiamo via.

(Scully paga il conto e raggiunge Mulder che si trova all'esterno. Ha lo sguardo rivolto in alto verso le stelle.)

MULDER: Mi capita spesso di pensare che la luce delle stelle che vediamo è vecchia di milioni di anni. Dall'inizio del tempo attraverso di noi, verso il futuro. Non c'è nulla di antico nell'universo. Forse... forse sono le anime Scully.

(Mulder sorride guardando Scully.)

MULDER: Viaggiano attraverso la luce e il tempo alla ricerca di una casa. Chissà che cosa ha visto mia madre. Chissà che cosa cercava di dirmi.
SCULLY: Và a dormire adesso.

(Mulder ride.)

MULDER: Certo.

(Scully si allontana. Più tardi, Mulder sta dormendo quando nella sua stanza compare il fantasma di sua madre che, chinandosi, sussurra qualcosa all'orecchio del figlio.)


SCENA 13

(La mattina seguente Scully bussa alla porta di Mulder che apre con un'espressione stanca e assonnata.)

MULDER: Che c'è?
SCULLY: Ce l'ho fatta Mulder. Non potevo crederci quando l'ho visto,sembrava quasi che fosse lì per me. Sergente Blotter, 1979.
MULDER: Cos'è questa roba?

(Mulder legge il file.)

MULDER: (leggendo) Quattordicenne dichiara di essere stata ostaggio.. (rivolgendosi a Scully) Quando l'hai trovato?
SCULLY: Mulder è quasi mezzogiorno.


SCENA 15
DOMINIC SAVIO MEMORIAL HOSPITAL
4:08 PM


(Mulder e Scully stanno controllando le vecchie cartelle ospedaliere.)

SCULLY: Forse è sotto un altro nome. Non è detto che abbia dato il suo.
MULDER: Non ha dato alcun nome. Leggi qua.

(Mulder passa a Scully una cartella clinica.)

MULDER: E' una cartella clinica. Dice che la paziente non ha dato il nome alle infermiere, e nemmeno alla polizia.
SCULLY: Gli esami clinici sono normali. (leggendo) Ma quanto al suo stato mentale la paziente presenta chiari sintomi di paranoia.
MULDER: Esiti di ferite probabilmente auto inflitte, piccole cicatrici a falce di luna sulle ginocchia, sui polsi e sul petto.

(Mulder si alza.)

MULDER: Sono le cicatrici degli esperimenti. E’ lei, è stata qui. A quattordici anni è stata in questo ospedale.
SCULLY: (leggendo) Diagnosi, prognosi da definire. Risultati, non disponibili.
MULDER: Lui lo sapeva e ha taciuto. Sapeva che lei era viva. E se continua a mentire adesso è perché è ancora viva.

(Mulder prende la cartella.)

SCULLY: No, ti prego. Aspetta.
MULDER: Scully lo so. Non vuoi che continui a illudermi, lo capisco.
SCULLY: Era il 1979. Ventuno anni fa. Non sappiamo da dove cominciare, non abbiamo un nome, non c'è neanche la firma del dottore che l'ha dimessa.
MULDER: Ma qui c'è la firma dell'infermiera.


SCENA 15
VICTORVILLE, CALIFORNIA


(Mulder, Scully e Piller parcheggiano di fronte ad una casa. Mentre si incamminano verso l’entrata Mulder si ferma. Scully va verso di lui.)

SCULLY: Che succede?
MULDER: Ho una sensazione molto potente, non so in che modo spiegartelo, ma so che è la fine del viaggio. Sono stato portato qui per conoscere la verità.
SCULLY: Pensi di essere pronto?

(Mulder annuisce sorridendo.)

SCULLY: Preferisci che vada io a parlarle?

(Mulder annuisce di nuovo.)

SCULLY: Ok.

(Mulder rimane vicino alla macchina mentre Scully e Piller vanno verso la casa. Scully bussa alla porta.)

ARBUTUS RAY: Ah, mi sembrava che fosse alla porta.

(Scully mostra il distintivo.)

SCULLY: Arbutus Ray?
ARBUTUS RAY: Sì.
MULDER: E' la stessa Arbutus Ray che lavorava come infermiera al Dominic Savio Memorial Hospital nel '79?
ARBUTUS RAY: Sì, sono io.

(Scully passa alla donna la cartella clinica presa all’ospedale.)

SCULLY: Vorrei chiederle qualcosa a proposito una sua paziente, una ragazza di quattordici anni.

(Mulder ascolta da lontano.)

ARBUTUS RAY: Ah sì, me la ricordo. Sì, era una ragazzina molto graziosa, non dimenticherò mai la sua dolcezza e i suoi occhi pieni di terrore. Era spaventata a morte. Quando l'hanno portata da me tremava come una foglia poverina, non si lasciava toccare da nessuno a parte me. E poi è accaduta una cosa stranissima.
PILLER: Ha avuto una visione della ragazza, morta. Vero? Come i genitori di Amber Lynn.
ARBUTUS RAY: Sì, è vero, ma nessuno mi ha voluto credere.

(Scully si volta per osservare Mulder che è ancora fermo vicino all’auto.)

ARBUTUS RAY: Dico davvero. Voi siete le prime persone che...
SCULLY: Allora, l'ha vista morta?
ARBUTUS RAY: Quella notte. Nel suo letto. Ho chiuso gli occhi e la visione si è dissolta, lei dormiva profondamente. Non so perché, ma io sono tutt'ora convinta che quella visione aveva un senso.
SCULLY: Cosa intende?
ARBUTUS RAY: Poco più tardi, degli uomini vennero a prenderla nel cuore della notte. Penso che uno di loro fosse suo padre. Mi gelò il sangue con il suo sguardo glaciale quando gli chiesi per favore di spegnere la sigaretta.
SCULLY: La portarono via?
ARBUTUS RAY: Volevano farlo. Ma quando gli accompagnai nella sua camera lei non c'era più. Scomparsa da una stanza chiusa a chiave. Era svanita nel nulla.

(Scully si volta verso Harold Piller e subito dopo verso Mulder, ma quest’ultimo non è più vicino all’auto. Mulder sta camminando in un bosco. Vede il fantasma del bambino che gli è apparso alla base militare porgergli la mano. Mulder lo segue fino sopra una collina dove altri fantasmi di bambini stanno giocando. Mulder cammina tra loro, Amber Lynn LaPierre gli sorride. Improvvisamente una ragazza con i capelli lunghi, sorridendo, corre verso di lui.)

MULDER: Samantha.

(Samantha si getta tra le braccia di Mulder che, inizialmente, non ricambia l'abbraccio. Samantha lo guarda e prende il volto del fratello tra le sue mani. I due si sorridono e Samantha torna ad abbracciare Mulder che, baciandole i capelli, l'abbraccia. Mulder torna da Scully e Harold.)

SCULLY: Mulder, dove sei andato?
MULDER: Fine del viaggio.

(Mulder guarda Harold avvicinandosi.)

MULDER: Lui sta bene.
PILLER: Mio figlio? Ha visto mio figlio?
MULDER: E' morto. Sono tutti morti, Harold. Suo figlio, Amber Lynn e mia sorella.
PILLER: No...
MULDER: Harold, lei... lei vede tante cose, ma rifiuta di accettare la verità. Rifiuta di lasciarlo andare. Ma è venuto il momento. E’ al sicuro, è in un posto migliore. Tutti loro stanno molto meglio, dobbiamo lasciarli andare Harold.
PILLER: Non è vero. Lo troverò prima o poi. Io non le credo.

(Harold Piller si allontana.)

SCULLY: Mulder, cos'è successo? Sei sicuro di stare bene?
MULDER: Sto benissimo.

(Mulder alza lo sguardo verso il cielo.)

MULDER: Sono libero.


Trascrizione effettuata da Veronica


Technical Services Room - Sacramento Police Station

FBI Headquarters - Washington, D.C.

Red Carriage Motel - Sacramento, California

Mrs. Mulder Residence - Greenwich, Connecticut

April Air Force Base

Appartamento di Scully

Dominic Savio Memorial Hospital

Victorville, California


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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IN BREVE

[Scully] Ah sì! Una seduta… non ne faccio dai tempi del liceo.
[Mulder] Magari più tardi ci facciamo un giro al gioco della bottiglia.

[Scully] Mulder dove sei andato?
[Mulder] Fine del viaggio.
[Scully] Mulder cos'è successo? Sei sicuro di stare bene?
[Mulder] Sto benissimo. Sono libero.


 
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