#7X04 Millennium

#7X04 Millennium
di Frank Spotnitz, Vince Gilligan
diretto da Thomas J. Wright


Mulder e Scully si avvalgono della collaborazione dell'analista di profili criminali Frank Black per impedire ai membri del Gruppo Millennium di dare il via all’Armageddon con l’avvento del nuovo anno.
Ad una cerimonia funebre a Tallahassee, Florida, una vedova piange suo marito, Raymond Crouch, che non ha lasciato alcun messaggio prima del suicidio. Riceve le condoglianze da Mark Johnson che le dice di aver lavorato col defunto. Mentre i convenuti escono della camera ardente, Johnson striscia fuori dall'ombra. Comincia a spogliare il cadavere e recita a memoria un passaggio dalla Bibbia in continuazione come un mantra. Johnson schiaccia dei pulsanti su di un telefono cellulare e lo mette nella mano del defunto, posizionando il pollice dell'uomo sopra il tasto di chiamata. Otto giorni più tardi, il 29 dicembre 1999. Johnson aspetta fuori da un cimitero. La pioggia cade sul suo furgone mentre fissa una tomba tumulata da poco. Un telefono cellulare sul suo cruscotto suona e senza rispondere Johnson prende una pala e si dirige verso la lapide.

Il giorno dopo, Mulder e Scully sono sulla scena del crimine ed esaminano la tomba ora dissotterrata. Il corpo di Raymond Crouch non c'è. Scully nota degli strappi del tessuto all'interno della bara vuota ed afferma che sembra che qualcuno cercasse di uscire. Mulder conferma questo facendo notare che le impronte digitali all'esterno della tomba appartengono al deceduto Crouch. Scully conclude che le prove sono state falsificate e che questo non è altro che un furto di cadavere, ma entrambi vengono incuriositi da un cerchio di sangue essiccato nell'erba circostante. Mulder e Scully si uniscono ad una riunione sul caso, presieduta dal vicedirettore Skinner. Altri agenti confermano che non vi era motivo per cui Crouch potesse suicidarsi o per il furto del cadavere. Mulder afferma che questo è un caso di negromanzia - il risveglio del morto. Descrive l'arco di sangue come parte di un cerchio magico disegnato per proteggere il negromante dagli spiriti invocati: Mulder crede inoltre che il negromante potrebbe aver indossato i vestiti dell'uomo deceduto in modo da creare un legame col defunto. Stranamente, Skinner concorda con la teoria di Mulder e congeda gli altri agenti. Mostra a Mulder e Scully i file di altri tre uomini, tutti ex agenti dell'FBI come Crouch, i cui cadaveri sono stati recentemente trafugati dopo il loro suicidio. Skinner pensa che questi uomini fossero tutti membri del Gruppo Millennium, un'organizzazione di consulenze formata da ex agenti dell'FBI che credevano in una profezia incentrata intorno al prossimo millennio. Dice ai due agenti di non attirare l'attenzione mentre indagano sul Gruppo Millennium. 

La prima tappa di Mulder e Scully è un ospedale psichiatrico per incontrare Frank Black, l'analista di profili criminali che una volta era un consulente del Gruppo Millennium. Frank si è apparentemente ricoverato spontaneamente sotto osservazione. Gli agenti gli chiedono del Gruppo Millennium, ma Frank non li aiuta e tranquillamente si concentra su una partita di football alla TV. Riferendosi alla tv, afferma che il gioco è a primo e diciotto. Mulder lo corregge e gli dice che in realtà sono a terzo e dieci. Ma Frank non risponde. Frustrati, Mulder e Scully lasciano l'istituto. 

Mark Johnson, sta ancora ripetendo il suo mantra della sepoltura, mentre guida verso nord col corpo del defunto nel retro del furgone. Si accosta per cambiare una ruota forata e uno sceriffo si ferma per aiutarlo. Il vicesceriffo viene insospettito dall'odore emanato dalla macchina di Johnson ed apre la porta. Mentre il poliziotto esamina il veicolo, Johnson stranamente costruisce un cerchio di sale attorno ai propri piedi e ripete la sua preghiera. Il vicesceriffo apre il retro del furgone e rimane inorridito da ciò che vede: il cadavere di Raymond Crouch. Ma Crouch non è morto e si alza dal furgone per attaccare il vicesceriffo. Johnson chiude i propri occhi per non vedere la lotta. 

La mattina seguente Scully e Mulder indagano sulla scena del delitto. La polizia locale trova il corpo del vicesceriffo accuratamente seppellito. La sua bocca è imbottita di sale e contiene una messaggio con una citazione biblica dal Libro della Apocalisse - Capitolo uno, verso diciotto. Mulder fa subito il collegamento. Ritorna all'ospedale psichiatrico con Scully e chiede a Frank Black perchè, dopo che non ha voluto rimanere coinvolto, gli ha fornito il suggerimento del primo e diciotto. Frank ammette che sta cercando di riottenere la custodia di sua figlia e che vuole lasciarsi alle spalle il suo passato lavoro. Controvoglia acconsente ad aiutarli, spiega agli agenti che alcuni componenti si sono separati dal Gruppo Millennium credendo di poter causare la fine del mondo suicidandosi prima dell'alba del nuovo millennio. Frank delinea le caratteristiche del negromante come un uomo solitario abituato alla morte. Ipotizza che il messaggio ed il sale siano stati messi nella bocca del vicesceriffo per evitare che potesse risorgere dalla morte. Frank crede che il negromante tornerà per eliminare il corpo del vicesceriffo, quando sentirà che è stato trovato. Scully si dirige verso l'obitorio per intercettare il negromante. Usando il profilo di Frank, Mulder continua per proprio conto la ricerca di Johnson. 

Il coroner è occupato a rimuove il sale dalla bocca del vicesceriffo morto e non sente le ripetute chiamate di Scully. Quando Scully arriva, il coroner è quasi morto. Vede Mark Johnson ed estrae la propria arma da fuoco, ma rimane scioccata nel vedere che il poliziotto morto barcolla verso lei. Benchè gli abbia sparato tre colpi al torace, continua ad avanzare e la attacca. L'arma da fuoco di Scully viene spinta da parte. Skinner arriva più tardi, ed è sollevato nel vedere Scully con solo alcune leggere ferite sul collo. Scully è incerta su come spiegare quello che è accaduto, ma dice che il negromante l'ha salvata usando la sua arma da fuoco e colpendo il vicesceriffo alla testa. 

Nel frattempo, Mulder si ferma davanti ad una casa nel Maryland. Scorre una lista di persone che corrispondono al profilo fatto da Frank, e Mark Johnson è il prossimo nome sull'elenco. Mulder osserva un sacco di sale vuoto nel bidone dell'immondizia. Si mette in tasca una manciata di sale e si arrampica su per il cancello, penetrando nella casa. Una porta della cantina è chiusa con degli enormi paletti di legno. La apre e scende le scale verso l'oscurità. Sulle prime non si accorge dei corpi che stanno uscendo dal terreno, ma quando quattro creature non morte lo circondano, si lancia su per le scale. Quando raggiunge la porta, appare Johnson che gliela chiude in faccia. Mulder è intrappolato nella cantina del negromante circondato da zombie. 

Tornata all'ospedale, Scully supplica Frank di aiutarla a scoprire dove possa trovarsi Mulder. Gli racconta dell'aggressione subita in precedenza ad opera del riesumato vicesceriffo all'obitorio e chiede a Frank se crede che il Gruppo sia capace di causare l'Armageddon. Ancora una volta, Frank rimane in silenzio. Ma dopo che Scully lo ha lasciato, Frank si dimette dall'ospedale e va a casa di Johnson. Johnson è felice di vedere Frank perché Mulder ha ucciso uno degli zombie e Johnson ha bisogno di un quarto membro. Frank dice di non aver creduto che Johnson potesse riesumare i morti, ma è venuto quando ha sentito che la negromanzia era riuscita. L'orologio mostra le 10:13 quando Johnson carica una pistola con cinque colpi e comincia a recitare a memoria il familiare rito della sepoltura. Frank completa il passaggio e prende l'arma da fuoco. Ma invece di puntarla verso la propria testa per il suicidio, Frank punta l'arma su Johnson. Nel frattempo, Scully riceve una chiamata da Skinner mentre è in macchina. Hanno rintracciato le chiamate ricevute da Frank e dagli altri membri del Gruppo presso un indirizzo nel Maryland. Nel frattempo, Frank lega Johnson ed apre la porta della cantina. Chiama Mulder, che sta in piedi all'interno di un piccolo cerchio di sale. Benchè il suo braccio sanguini, Mulder è protetto dal cerchio. Dice a Frank di mirare alle loro teste perché è il solo modo di fermare gli zombie. Frank accende un segnalatore luminoso e setaccia la cantina. Uno degli zombie attacca Frank che quale lo uccide con un colpo alla testa. Un'altro zombie si alza, afferrando Frank e facendolo cadere. Lottano fino a quando Mulder non afferra la rivoltella e spara alla tempia della creatura. Mulder va in aiuto di Frank quando l'ultimo zombie sopravvissuto si prepara ad attaccarli. Mulder punta l'arma da fuoco, ma il grilletto scatta a vuoto. La creatura cade, colpita da dietro da Scully che è apparsa alla sommità della scalinata. 

A pochi minuti prima della mezzanotte, Frank siede solo in una sala d'attesa osservando Dick Clark su un televisore mentre celebra l'arrivo del nuovo millennio a Times Square. Scully entra e gli dice che Mark Johnson è stato arrestato per essere sottoposto ad una valutazione psichiatrica. Sorride e lo informa che ha un visitatore: sua figlia Jordan, che si getta tra le braccia del padre. Mulder entra con il braccio fasciato, ma Frank e sua figlia lasciano la sala solo alcuni istanti prima di mezzanotte. Gli agenti stanno a guardare la palla lasciata cadere alla televisione e fissano senza espressione le persone che si baciano in Times Square. Mulder guarda verso Scully ed incrocia il suo sguardo. Si inclina per baciarla, e dura molto più lungo di un bacio tra amici. Le loro labbra si dividono ed entrambi sorridono. "Non è poi la fine del mondo" dice Mulder sottovoce. "No, non direi" risponde Scully. E i due partner lasciano la sala per cominciare l'anno nuovo. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
Mitch Pileggi - Vicedirettore Walter Skinner
Lance Henriksen - Frank Black
Holmes Osborne - Mark Johnson
Colby French - Vicesceriffo
William Forward - Direttore del funerale
Brittany Tiplady - Jordan Black
Dick Clark - Se stesso
Marilyn McIntyre - Vedova
Mone' Walton - Coroner Donna
Octavia L. Spencer - Infermiera
Romy Walthall - Secondo Agente
Stephen Ramsey - Primo Agente
Eulan Middlebrooks - Poliziotto Giovane
Michael Dempsey - Sceriffo 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 28/11/99
Italia 23/04/00
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  • Titolo - Non solo questo episodio si svolge durante il passaggio tra 1999 e il 2000, ma rappresenta anche l'episodio crossover tra X-Files e la seconda serie creata da Chris Carter, Millenium.
  • Mantenendo l'abitudine di Vince Gilligan di inserire riferimenti alla sua ragazza (Lucy Holly Hartwell Rice) in ogni episodio che scrive, qui la troviamo due volte. La maggior parte dell'episodio si svolge infatti nella contea di Rice, Maryland, e l'istituto dove Frank è ricoverato è l'Hartwell Psychiatric Hospital (in Virginia -- stato natale di Vince).
  • Patrick, il fratello di Vince Gilligan, interpreta il vicesceriffo.
  • Il negromante (Mark Johnson) prende il nome dal vero Mark Johnson -- il produttore che realizzò Home Fries con Vince Gilligan.
  • 1121 - l'ora in cui il poliziotto si ferma per aiutare Johnson con la gomma a terra - 11:21 (21/11 è il compleanno della moglie Chris Carter)
  • 1013 - "The time is near" -- l'ora che segna l'orologio a pendolo quando Frank e Johnson parlano di far diventare Frank il Quarto Cavaliere (13/10 è il compleanno di Chris Carter)
  • E' bene ricordare che il personaggio di Frank Black prende il nome dal cantante di una delle band favorite da Chris Carter, i "The Pixies" (e lo stesso Frank Black fa un'apparizione nella colonna sonora "Songs in the Key of X" con il brano "Man of Steel").
  • Vale la pena sottolineare che Frank Black sta guardando una partita tra Notre Dame e Boston College -- entrambe ben conosciute come scuole cattoliche, e che Notre Dame una volta aveva quattro giocatori soprannominati "I quattro cavalieri".
  • La battuta "Gli spari alla testa, sembra l'unico modo per fermarli", è un omaggio all'originale "La notte dei morti viventi".
Auld Lang Syne
musica di Guy Lombardo
SCENA 1
TALLAHASSEE, FLORIDA
21 DICEMBRE 1999

(Scena di un funerale)

DONNA: Siamo così addolorate Becky. Se hai bisogno di noi basta un colpo di telefono in qualsiasi momento.
VEDOVA: Grazie di cuore. Raymond ve ne sarebbe strato grato. Grazie. Grazie per essere venute.
JOHNSON: Signora Crouch le mie più sentite condoglianze.
VEDOVA: Grazie, signor..?
JOHNSON: Johnson. Ho lavorato per un breve periodo con suo marito. Era un uomo eccezionale. Indimenticabile.
VEDOVA: La ringrazio.
JOHNSON: Condoglianze.

(La vedova si avvicina alla bara del marito)

VEDOVA: Che bel Natale povero Raymond.
TITOLARE DELLE POMPE FUNEBRI: Almeno ha trovato la pace. E’ l’unico piccolo conforto che ci resta.
VEDOVA: Non ha lasciato neanche due righe.

(Il titolare spegne le luci della sala e Johnson appare da dietro un mobile. Va verso la bara, la apre, inizia a spogliandosi e a pregare)

JOHNSON: Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me anche se morto vivrà. E chi vive e crede in me non morrà in eterno.

(Ripetendo la stessa frase spoglia il defunto e mette nella bara un cellulare)

JOHNSON: Chi crede in me anche se morto, vivrà in eterno.

(Johnson chiude la bara)

SI PASSA AL
29 DICEMBRE 1999


(Johnson è appostato nel cimitero quando riceve una telefonata. Scende dalla macchina con una pala mentre il telefono ancora suona)


SIGLA
SCENA 2
30 DICEMBRE 1999

VOCE ALLA RADIO: Servono rinforzi?
POLIZIOTTO: No, siamo al completo. Stanno procedendo con i rilevamenti.

(Scully arriva in auto al cimitero. Mostra il suo badge dell’FBI per passare i controlli della polizia e mentre procede alza il nastro giallo per entrare nella zona presidiata dalle forze dell’ordine)

TITOLARE DELLE POMPE FUNEBRI: Fa parte dell’FBI anche lei?
SCULLY: Sì perché?
TITOLARE DELLE POMPE FUNEBRI: Lo conosco bene il mio lavoro. Quell’uomo era morto.
SCULLY: Come prego?
TITOLARE DELLE POMPE FUNEBRI: Mi rendo conto che siete sospettosi di natura, ma da qui a spettegolare che ho sepolto vivo uno dei vostri ce ne corre parecchia di strada. Fareste meglio a documentarvi prima di accusare la gente.

(Il titolare si allontana e Scully raggiunge Mulder che si trova dentro la fossa, sopra la bara)

SCULLY: Mulder, sei stato tu a spettegolare?
MULDER: Perché? C’è in giro qualcosa di gustoso?
SCULLY: No, non direi. Allora cosa abbiamo?
MULDER: Prima di tutto buon Natale Scully.
SCULLY: Grazie. Buon Natale anche a te.
MULDER: Trafugamento di cadavere un po’ alterato.

(Mulder apre la bara)

MULDER: Guarda l’imbottitura!
SCULLY: Sembra che qualcuno avesse una gran voglia di uscire.
MULDER: Altroché. E comunque non sono io il pettegolo, la polizia locale si è assicurata il ruolo egregiamente, quando ha riscontrato che le impronte del cadavere corrispondono a queste, e a quelle che incorniciano la lapide. Ce n’é una succosa serie sul retro.

(Mulder esce dalla fossa)

SCULLY: Che elementi abbiamo su chi si è armato di pala e ha scavato?
MULDER: Poco o niente. E’ tutto confuso nel fango. A naso direi che è stata una persona sola.

(Scully controlla il retro della lapide, dove nota una macchia gialla)

MULDER: L’acquazzone della notte scorsa non ci ha facilitato il compito. Prova a smontare la mia ricostruzione. Il corpo di un agente dell’FBI viene disseppellito per permettergli di risorgere e dileguarsi nella notte.
SCULLY: Due minuti fa eri più convincente.
MULDER: Ma va?
SCULLY: Solo che alterato l’avrei riferito al trafugamento più che al cadavere. Le impronte del cadavere e l’imbottitura lacerata hanno tutta l’aria di una squallida messa in scena architettata da chi ha riesumato il corpo.
MULDER: Per alimentare cosa?
SCULLY: Un po’ di notorietà. Terrore. Pettegolezzi. E’ difficile inquadrare le finalità specifiche così su due piedi, comunque.. che c’è?

(Mulder si accorge di una macchia per terra)

MULDER: Scommetti che è sangue?


SCENA 3

(Johnson sta guidando il furgone)

JOHNSON: E chi vive crede in me non morrà in eterno. Io sono la resurrezione, la vita e chi crede in me anche se morto vivrà, e chi vive crede in me non morrà in eterno.

(Johnson sente un colpo arrivare da dietro. Guarda lo specchietto retrovisore e vede comparire una mano dal retro del furgone)

JOHNSON: Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me anche se morto vivrà, e chi vive crede in me non morrà in eterno. Io sono la resurrezione e la vita.

(Il furgone passa a fianco a un cartello dove c’è scritto Georgia - Statale 121)


SCENA 4
QUARTIER GENERALE FBI, WASHINGTON D.C.

(Scully, Mulder e altri agenti sono nell’ufficio di Skinner, seduti ad un tavolo, per discutere del caso)

SCULLY: Agente speciale Raymond Crouch. 56 anni, sposato, senza figli. Dopo ventun anni di impeccabile servizio nell’FBI si è ritirato in pensione nel ’93. Una decina di giorni fa è stato ritrovato il cadavere a Tallahassee nel garage di casa sua, con la pistola d’ordinanza in pugno.
SKINNER: Archiviato come suicidio?
SCULLY: Dal rapporto che ho letto non emerge nessuna ipotesi alternativa.
SKINNER: Possibili piste per il trafugamento?
AGENTE UOMO: Abbiamo analizzato tutti i casi seguiti da Crouch e non sembra che si fosse fatto dei nemici.
AGENTE DONNA: Il che si rispecchia nella vita privata. Nessun debito rilevante, nessuna ostilità con amici e vicini... lo ricordano tutti con affetto.
SKINNER: Nessuna singolarità?
MULDER: Dipende dai punti di vista.
SKINNER: Agente Mulder come giudica il caso?
MULDER: Non lo classificherei come un banale trafugamento. Secondo me è un caso di negromanzia, di evocazione di un defunto.

(L’agente donna risulta imbarazzata)

MULDER: Un rituale magico radicato nello sciamanismo con una lunga tradizione nella chiesa cristiana. I morti vengono riportati in vita per diffondere arcane conoscenze o per eseguire cerimonie rituali.
AGENTE UOMO: Avrebbero riesumato un cadavere nella speranza di rianimarlo?
MULDER: Esatto. E’ probabile.

(Mulder porge una foto a Skinner)

MULDER: Intorno alla tomba c’era un cerchio magico tracciato con sangue di capra, parzialmente diluito dalla pioggia.

(Skinner passa la foto agli agenti)

MULDER: Il sangue attira gli spiriti del non-morto mentre il cerchio concentra il potere del negromante proteggendolo dagli spiriti che sta evocando.
AGENTE UOMO: Se lo dice lei.
MULDER: E questo indossa i vestiti del cadavere per creare un legame fra di loro. Meglio non esserci quando poi li porta in lavanderia.
SCULLY: A mio avviso la presenza di elementi rituali è piuttosto ovvia. Il punto da chiarire è perché è stato scelto Raymond Crouch.
MULDER: Bella domanda.
SKINNER: Cerchiamo la risposta.

(Skinner e tutti gli agenti si alzano dal tavolo)

SKINNER: Mulder, Scully, vi trattenete?

(Gli altri agenti lasciano l’ufficio)

SKINNER: Negromanzia a parte, non vi sembra che quel cerchio magico assomigli a questo?

(Skinner consegna una foto a Mulder)

MULDER: E’ un ouroboros o almeno gli assomiglia molto. E’ il simbolo mistico adottato dagli alchimisti greci. Credevano che rappresentasse l’intera esistenza.
SKINNER: A me ricorda il gruppo Millennium. Lo adottarono anche loro come simbolo. Ne sa qualcosa?
SCULLY: Vagamente. Erano ex-agenti dell’FBI che prestavano consulenza alle forze dell’ordine, ma poi hanno perso sia credito che reputazione.
SKINNER: Operavano in segretezza assoluta, pare che perseguissero finalità tutt’altro che altruistiche, se non addirittura ai margini della legalità.
MULDER: Si ispiravano su un culto basato su profezie ebraico-cristiane della fine del mondo legate al nuovo millennio. Raymond Crouch ne faceva parte?
SKINNER: Non si riesce a capire. Pare che il gruppo si sia sciolto da alcuni mesi badando bene a non lasciare tracce. Comunque, sono state violate altre tre tombe negli ultimi sei mesi.

(Skinner porge altre foto a Mulder e Scully)

SKINNER: Long Island, California del nord, Arizona. Ospitavano tutte e tre ex-agenti dell’FBI. Tutti e tre suicidati di recente.
MULDER: E che aspettava a dircelo?
SKINNER: Visti e considerati i nostri vecchi legami col gruppo Millennium la materia è delicata, non so se rendo l’idea. Avviate un’indagine, ma senza uscire allo scoperto.
MULDER: So da dove iniziare.


SCENA 5
OSPEDALE PSICHIATRICO HARTWELL
WOODBRIDGE, VIRGINIA

(Mulder e Scully ricevono un pass visitatori da una guardia)

SCULLY: Come fai a conoscerlo?
MULDER: Di fama. Ha lasciato il progetto di studio dei criminali violenti prima che arrivassi io. Pare che sia il miglior analista di profili criminali sfornato da Quantico.
SCULLY: E che ci fa qui?
MULDER: (riferendosi ad un paziente) Giorno
PAZIENTE: Ma quale giorno. E’ notte fonda giovanotto, non ha visto le stelle?
MULDER: (riferendosi a Scully) Per quanto ne so, si è fatto ricoverare in osservazione e pare che negli ultimi anni abbia accumulato molto stress. Comunque è l’unico che può darci indicazioni sul gruppo Millennium, ha contribuito attivamente a smembrarlo devastandosi la carriera e la reputazione.
SCULLY: Un cavaliere solitario. (Mulder annuisce) Mi ricorda qualcuno.

(Scully e Mulder entrano in una stanza dove un uomo sta guardando la televisione)

TELECRONISTA: E si avvicinano sempre di più alla linea delle 12 yard.
MULDER: Frank Black?

(Frank Black si volta verso Mulder)

MULDER: Buongiorno sono Fox Mulder. La mia collega, Dana Scully. Lieto di conoscerla. Possiamo sederci?

(Frank Black si volta verso la televisione)

TELECRONISTA: Attenzione Higgins cerca di fuggire in meta, ma viene atterrato. Ottimo placcaggio del Boston College.
MULDER: Chi gioca?
FRANK BLACK: Notre Dame e Boston College.
MULDER: Ah, i Fighting Irish e i Golden Eagles, eh?
FRANK BLACK: A che devo la visita?
MULDER: Stiamo lavorando a un caso che forse lei può aiutarci a comprendere meglio.

(Mulder fa vedere le foto dei defunti a Frank Black)

MULDER: Riguarda la morte di quattro agenti dell’FBI. Conosceva questi uomini?
FRANK BLACK: Sì.
SCULLY: Si sono suicidati tutti e quattro durante gli ultimi sei mesi. E i cadaveri sono stati trafugati con cerimonie rituali. Erano tutti membri del gruppo Millennium, giusto?

(Frank Black annuisce)

SCULLY: Appena avviata l’indagine abbiamo riscontrato parecchie difficoltà a raccogliere informazioni sul gruppo, sui suoi componenti, sulle finalità. Pensiamo che lei possa aiutarci.
FRANK BLACK: No, non credo. Mi sono ritirato. Come avrete notato sto cercando di mettere un po’ d’ordine nella mia vita. Non voglio lasciarmi coinvolgere.
MULDER: Non le sto chiedendo un coinvolgimento attivo, basta che dia un’occhiata al file.
FRANK BLACK: Non insista.
MULDER: Signor Black dopodomani sarà il primo gennaio del duemila. E’ la data chiave per questi individui, non ci resta molto tempo. Vuole fermarli oppure no?

(Frank Black ignora Mulder guardando la partita)

TELECRONISTA: Il gioco riprende con la palla in possesso dei Notre Dame. Ottimo lancio di Stevenson che però viene intercettato ancora una volta da Higgins che si lancia verso la meta avversaria. Salta un uomo e...
MULDER: Peccato signor Black, credevo che fosse una persona diversa.
FRANK BLACK: Agente Mulder?
MULDER: Sì?
FRANK BLACK: E’ primo e diciotto. Mi lasci seguire la partita in pace.

(Mulder guarda la partita)

MULDER: E’ terzo e dieci. Notre Dame.
FRANK BLACK: Felice anno nuovo.
MULDER: Anche a lei.


SCENA 6
CAMPAGNA DEL MARYLAND
11:21 PM

(Johnson sta cambiando una ruota al furgone quando una macchina della polizia si avvicina)

POLIZIOTTO: ‘Sera.
JOHNSON
: Buonasera.
POLIZIOTTO: Problemi? Serve aiuto?
JOHNSON: Ah no, ho quasi fatto, comunque grazie lo stesso. Ho preso un chiodo, me l’ha squarciata.
POLIZIOTTO: Aspetti, le faccio luce.
JOHNSON: Ho guidato tutta la notte, non vedo l’ora di tornare a casa.
POLIZIOTTO: Ci credo.

(Il poliziotto annusa l’aria)

POLIZIOTTO: La miseria, uh... cos’è questo odore?
JOHNSON: Sarà un animale morto e da diversi giorni direi.

(Il poliziotto sente il rumore delle mosche dal retro del furgone)

POLIZIOTTO: Signore? Che c’è nel furgone?

(Johnson si alza tenendo in mano la chiave per avvitare i bulloni della ruota)

JOHNSON: Niente.
POLIZIOTTO: Posso dare un’occhiata?
JOHNSON: Non c’è niente le dico.
POLIZIOTTO: La butti a terra e faccia due passi indietro.

(Johnson guarda l’attrezzo)

POLIZIOTTO: La butti a terra.

(Johnson butta l’attrezzo e il poliziotto si avvicina al retro del furgone)

JOHNSON: Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me anche se morto vivrà e chi vive e crede in me non morrà in eterno.

(Johnson prende della polvere bianca dalla sua tasca e mentre prega traccia un cerchio attorno a lui. Il poliziotto trova il cadavere nel furgone)

POLIZIOTTO: Oddio!

(Il poliziotto impugna la pistola puntandola verso Johnson)

POLIZIOTTO: In piedi. Svelto in piedi. Mani in vista.

(Johnson continua a pregare)

POLIZIOTTO: Cosa? Parli più forte!

(Il cadavere assale il poliziotto prendendolo per la gola mentre Johnson prega al centro del cerchio)


SCENA 7
31 DICEMBRE 1999
7:32 AM

(Scully raggiunge Mulder sulla scena del crimine. Mulder è chinato per terra mentre osserva il cerchio sul terreno)

SCULLY: Ehi! Gli uomini continuano a cercare nel sotto bosco.
MULDER: Il negromante ha lasciato il suo marchio.

(Mulder si sfrega la polvere bianca tra le dita, si alza e la assaggia)

MULDER: Sale. Altamente magico.
SCULLY: Se stai pensando che si è fermato qui per rianimare il cadavere, e mi auguro di no, avrei due cose da eccepire. Primo: gli altri cerchi erano tracciati col sangue, e non col sale, e secondo..
MULDER: Erano abbastanza grandi da circondare un corpo disteso, questo invece è servito a proteggere un individuo che stava in piedi.
SCULLY: A proteggerlo? E da cosa?
MULDER: Dall’essere che ha fatto... quel lavoretto.
SCERIFFO: Agenti! Da questa parte.

(Mulder, Scully e i poliziotti raggiungono lo sceriffo)

SCERIFFO: Ho notato la terra smossa.

(Scully sposta le foglie dal terreno scoprendo un corpo)

SCERIFFO: Porca miseria!
MULDER: Sono morsi e sembrano umani.
SCULLY: E’ cosparso di sale.

(Il cadavere ha la bocca sigillata da due graffette. Mulder ne schiude le labbra trovando un pezzo di carta, lo srotola e legge una frase scritta in rosso)

MULDER: “Io sono colui che visse e fu morto e ora sono vivo nei secoli dei secoli, amen. E ho le chiavi dell’inferno e della morte.”

AGENTE: Libro dell’Apocalisse. Capitolo 1, versetto 18.
MULDER: Altro che Fighting Iris...


SCENA 8

(Mulder lancia il foglio che ha trovato nella bocca del cadavere davanti a Frank Black, seduto al tavolo)

MULDER: Primo e diciotto. Non è football, è l’Apocalisse. Ha cercato di dirci qualcosa Frank, perché non ci prova di nuovo?
FRANK BLACK: Non so di che parla, gliel’ho spiegato. Non voglio lasciarmi coinvolgere.
MULDER: Seminare criptici suggerimenti è un modo singolare per chiamarsi fuori. Un poliziotto è stato massacrato, è ora di finirla con i giochetti. Il suo atteggiamento dimostra che ha un quadro preciso della situazione e sapeva che ci saremmo arrivati.

(Scully entra nella sala)

MULDER: Di cos’è che ha paura?
SCULLY: Di perdere sua figlia. E’ in lotta per l’affidamento, coi parenti della sua defunta moglie. Il primario mi ha spiegato perché ha deciso di ricoverarsi.
FRANK BLACK: Sostengono che sono un padre indegno, ossessionato da cospirazioni, dalla fine del mondo. E che tenevo più al mio lavoro che a mia figlia Jordan. Il punto è che... avevano ragione.
SCULLY: Così ha mollato tutto.
FRANK BLACK: Mi lancerò nelle assicurazioni o in un’altra attività. Sono disposto a qualunque cosa pur di riavere mia figlia e prima fra tutte, dimenticare il gruppo Millennium.
MULDER: Però un aiuto ce l’ha voluto dare, suggerendoci quel versetto. In fondo non c’è niente di male a incontrare due ex-colleghi e a chiacchierare amabilmente intorno a un tavolo.

(Mulder, Scully e Frank Black sono seduti ad un tavolo)

FRANK BLACK: Il libro dell’Apocalisse descrive la fine del mondo fisico in una battaglia fra il Paradiso e l’Inferno, fra il bene e il male. Il gruppo Millennium riteneva che quel giorno fosse ormai alle porte. Questi quattro rappresentano uno scisma nel gruppo.

(Frank Black indica le persone raffigurate nelle foto)

FRANK BLACK: Credono che l’uomo sia obbligato a contribuire all’inevitabile fine del mondo come elemento attivo.
SCULLY: E questa convinzione li avrebbe spinti al suicidio.
FRANK BLACK: Esatto.
MULDER: Col preciso scopo di essere riportati in vita. I quattro cavalieri dell’Apocalisse. Quattro uomini che simboleggiano guerra, pestilenza, carestia e morte.
FRANK BLACK: E tutti i morti risorgeranno. L’Armageddon. Dovrà scatenarsi all’alba del millennio, o mai più. E’ su questa convinzione che si basano. L’uomo che state cercando, il negromante, li ha riesumati per loro preciso volere.
MULDER: Anche lui è un membro del gruppo Millennium?
FRANK BLACK: No, l’hanno abbindolato. Crede di eseguire il volere del Signore, ma si sbaglia.
SCULLY: Può fornirci qualche elemento in più?
FRANK BLACK: Razza bianca, intorno alla cinquantina, un tipo casa e chiesa, dalla fedina immacolata, senza legami affettivi di rilievo. Se passasse per strada non lo notereste.
MULDER: E’ l’occasione per dare un senso alla sua vita anonima.
FRANK BLACK: Sì. E’ probabile che viva da solo, lontano da sguardi indiscreti. Forse nella stessa casa dove è nato, un luogo tranquillo e isolato, magari in aperta campagna. Possiede un furgone che ha usato per trasportare i cadaveri. Tutt’intorno una rete di protezione e divieti d’accesso. Conduce un’esistenza solitaria. La morte fa parte, in qualche modo, della sua vita quotidiana. Può essere un becchino o un impagliatore. L’ha vista in faccia parecchie volte.

(Mentre Frank Black descrive il possibile negromante, si vede in un flash tutto quello che sta raccontando. All’interno della casa Johnson inserisce un occhio su un cane imbalsamato, mentre alla televisione un giornalista riferisce la notizia che il vicesceriffo è stato trovato morto)

FRANK BLACK: Ha seppellito il poliziotto con cura certosina operando sul cadavere, conscio del rischio di venire scoperto. Gli ha sigillato la bocca per impedirgli di tornare in vita. E’ profondamente convinto che se il suono della morte venisse disturbato il poliziotto risorgerebbe. E non è ancora il momento.

(Johnson guarda alla televisione il ritrovamento del cadavere)

FRANK BLACK: Quando apprenderà che il cadavere è stato ritrovato si renderà conto che deve intervenire immediatamente. E correrà dove è logico che sia conservato.
SCULLY: All’obitorio comunale.
FRANK BLACK: E’ lì che lo prenderete.
MULDER: I quattro membri del gruppo Millennium, i cavalieri che vissero e furono morti, sono loro che dobbiamo prendere.
INFERMIERA: Signor Black?
FRANK BLACK: Sì?
INFERMIERA: La vogliono al telefono. Credo sia sua figlia.
FRANK BLACK: Grazie. (Riferendosi a Mulder e Scully) Mia figlia, scusate.

(Frank Black lascia la sala. Mulder e Scully discutono in corridoio mentre escono dall’istituto)

SCULLY: Come puoi preoccuparti di quattro cadaveri stecchiti mentre un assassino è a piede libero!
MULDER: Non è lui l’assassino, e i quattro cadaveri non sono stecchiti. Mancano... quattordici ore a mezzanotte.
SCULLY: Mulder prima di piantarsi una pallottola in testa, quelli storpiavano le profezie bibliche travisandone il messaggio. Il 2000 è solo il loro confine artificiale, anche perché è nel 2001 che avrà inizio il terzo millennio, se non sbaglio.
MULDER: A volte la matematica è un’opinione.
SCULLY: Comunque sembrava convincente il profilo tracciato da Frank.
MULDER: Concordo.
SCULLY: Forse ci ha fornito la chiave per rintracciare quel negromante, come lo chiami tu. (Mulder annuisce) Quindi ora me ne vado dritta all’obitorio.
MULDER: Mi sembra un ottima idea.
SCULLY: E tu invece che fai?
MULDER: Verifico il profilo. L’omicidio è avvenuto su una strada secondaria che non incrocia autostrade. Magari il negromante vive nei paraggi. Passerò in rassegna abitazioni e fattorie della zona, se ha seppellito il cadavere di recente può darsi... (Mulder si ferma sulle scale e si volta verso Scully) Ah Scully, me lo fai un favore? I punti sulla bocca del poliziotto non farli rimuovere. Ok? Dammi retta, grazie.


SCENA 9
OBITORIO DELLA CONTEA DI RICE
10:32 AM

(Il medico legale rimuove le graffette dalla bocca del vicesceriffo)

MEDICO LEGALE: Procedo all’esame obiettivo del cavo orale.

(Il medico legale apre la bocca del cadavere quando il telefono suona)

MEDICO LEGALE: Ma che cos’è? Una sostanza, in apparenza sale, riempie la bocca della vittima. E Dio solo sa perché. Passo a rimuoverla.

(Il medico legale rimuove il sale dalla bocca. Il telefono suona ancora ed il medico va a rispondere)

SEGRETERIA: Obitorio della contea di Rice. Lasciate un messaggio.
SCULLY: (voce) Sono l’agente Dana Scully dell’FBI. Vi prego di non eseguire l’autopsia sul poliziotto assassinato. Se l’avete già iniziata, interrompetela immediatamente. Sarò da voi fra poco e vi spiegherò tutto di persona.

(Il medico legale si gira urlando e la cornetta del telefono cade. Poco dopo Scully entra nell’obitorio impugnando la pistola. Entra nell’ufficio trovando la cornetta fuori posto e delle macchie di sangue sul pavimento. Seguendo la scia di sangue trova il corpo del medico legale ancora viva. Sente un rumore, punta la pistola verso Johnson quando il cadavere del vicesceriffo le compare davanti. Scully gli spara più volte al petto, ma il vicesceriffo la attacca facendo cadere la sua pistola ai piedi di Johnson)


SCENA 10

(Il medico legale viene trasportato su una barella mentre Skinner arriva sul luogo dell’incidente)

SKINNER: L’agente Scully?
POLIZIOTTO: In fondo al corridoio.

(Skinner si avvicina ad un cadavere e alza il lenzuolo che lo ricopre)

SCULLY: Signore?

(Skinner controlla le ferite al collo di Scully)

SKINNER: Come si sente?
SCULLY: Considerato quello che ho visto?
SKINNER: Che diavolo è successo? Chi è quell’uomo?
SCULLY: Il vicesceriffo morto. Quello ritrovato in mattinata. Il guaio è che... in qualche modo è tornato in vita e stava per uccidermi.
SKINNER: Gli ha sparato?
SCULLY: Tre volte. In pieno petto, da breve distanza. Senza effetto.
SKINNER: Vedo che un colpo l’ha raggiunto anche alla testa.
SCULLY: L’individuo che... Mulder chiama il negromante era presente durante l’aggressione. Gli ha sparato lui con la mia pistola. Non so perché, ma mi ha salvato la vita. Poi è fuggito, non ero in condizioni di seguirlo. Signore, a questo punto non mi sento neanche in grado di azzardarla una spiegazione, ma ritengo più che fondati i timori di Mulder.
SKINNER: Lo so ed è per questo che vorrei parlare con lui, ma il cellulare non ha campo.


SCENA 11

(Mulder guida verso l’abitazione di Johnson, prende un elenco di nomi dal sedile del passeggero e cancella quello di Johnson. Compone un numero al cellulare, ma si accorge di non avere campo)

MULDER: Ah... benvenuto allo sprofondo.

(Mulder si avvicina al cancello d’entrata notando che è chiuso, ma di fianco ad esso c’è un bidone dei rifiuti con la scritta “Johnson” sul coperchio. Mulder guarda all’interno, trova una busta di sale, ne prende un po’ e se lo infila in tasca. Si avvicina ancora al cancello e lo scavalca)

(Johnson, cantando, sta guidando il suo furgone sulla via di casa)

JOHNSON: Su di noi veglierai finché in cielo riuniti saremo.

(Mulder entra in casa. Dopo aver visto nel soggiorno alcuni animali imbalsamati si ferma davanti ad una porta sbarrata)

(Johnson arriva al cancello di casa)

(Mulder, dopo aver aperto la porta sbarrata, entra nella stanza sotterranea. Mentre cammina una mano spunta dal terreno seguita da quattro zombie. Johnson, in cima alla scala, guarda gli zombie aggredire Mulder. Mulder sale velocemente le scale, ma Johnson chiude la porta)

MULDER: No! Apra la porta!

(Johnson blocca la porta)

MULDER: Apra per la miseria! Mi faccia uscire! Apra!

(Johnson sente degli spari)


SCENA 12
9:17 PM

FRANK BLACK: No, mi spiace. Non era all’obitorio con lei?
SCULLY: No, si è messo in cerca della proprietà del negromante. L’abbiamo chiamato, ma il telefono non prende. La zona è stata divisa in settori e abbiamo allestito una task force per setacciarle, ma sono troppo vasti e il tempo stringe ormai. E’ probabile che Mulder si sia combattuto in quello che cercava. Lei è l’unico che può aiutarci a trovarlo.
FRANK BLACK: Le ho già spiegato perché non voglio lasciarmi coinvolgere. La prego di lasciarmi in pace.
SCULLY: Temo di non comprendere più le sue motivazioni, signore. C’è qualcosa che non mi convince in questa storia, comprese le sue reali implicazioni. Stamattina Mulder ha menzionato i quattro membri del gruppo Millennium, che vissero e furono morti. E poco dopo quando ero all’obitorio ho capito di che cosa parlava.
FRANK BLACK: Davvero?
SCULLY: Un cadavere mi ha quasi uccisa.
FRANK BLACK: Mi dispiace.
SCULLY: Devo farle una domanda, contro tutte le mie convinzioni. Ha motivo di credere che il gruppo Millennium sia, in qualche modo, capace di provocare la fine del mondo? L’Apocalisse?
FRANK BLACK: Ho ben presente la loro dottrina, ho speso la vita per metabolizzarla, per darle un senso, ma non significa che l’abbia accolta.
SCULLY: Ma se avessero ragione? Fra il bene e il male, cosa prevarrebbe?
FRANK BLACK: Non me lo chieda.

(Scully si allontana)

FRANK BLACK: Ottavia? Mi serve il visto per uscire.
INFERMIERA: Un giornaliero basta?
FRANK BLACK: Non tornerò più.


SCENA 13

(Mulder si trova al centro di un cerchio tracciato con il sale per terra. Ha una ferita al braccio. Gli zombie sono ritti di fronte a lui)

JOHNSON: Chi va là?
FRANK BLACK: Sono io.
JOHNSON: Giusto in tempo.

(Frank Black cammina verso Johnson)

FRANK BLACK: Sorpreso di vedermi?
JOHNSON: Non ci contavo più. Grazie Signore, grazie. In cantina c’è un uomo. Un poliziotto. Ha ucciso uno dei membri. Gli ha sparato alla testa. Ma ora ci sei tu. Saranno di nuovo in quattro.
FRANK BLACK: Ci sono io.

(Frank Black e Johnson erano in casa)

JOHNSON: Non puoi capire quanto sono felice. Dovevi essere tu il quarto. L’ho sempre detto che era giusto così. Ho pregato a lungo che tu ti decidessi.
FRANK BLACK: Non volevo crederci. Quel tizio in cantina, è riuscito a trovarti perché gliel’ho suggerito io.
JOHNSON: Cosa.. perché?
FRANK BLACK: Avevo cercato di voltare pagina. Di dimenticare il gruppo Millennium, ma non posso restare in disparte. Ora so che ci siete riusciti.
JOHNSON: Non credevi che i morti sarebbero risorti?
FRANK BLACK: No.
JOHNSON: Hai una nitida visione del futuro Frank. E sai che non puoi evitarlo.
FRANK BLACK: Hai ragione, non posso.
JOHNSON: Hai sofferto come un cane, ti hanno allontanato da tua figlia, hanno ammazzato tua moglie. Non c’è giustizia a questo mondo.

(Johnson prende una pistola da un cassetto)

JOHNSON: Dobbiamo confidare in quello che verrà.

(L’orologio segna le 10:13 PM)

JOHNSON: Ci siamo quasi. Sei pronto Frank?
FRANK BLACK: Sono pronto.

(Frank prende la pistola e controlla i proiettili)

JOHNSON: Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me anche se morto...
FRANK BLACK: Vivrà. E chi vive e crede in me non morrà in eterno.

(Frank Black punta la pistola allo stomaco di Johnson)

(Scully sta guidando mentre il suo telefono suona)

SCULLY: Pronto?
SKINNER: Sono Skinner. Ho verificato le telefonate di Black.
SCULLY: Allora?
SKINNER: All’ospedale psichiatrico accettava solo quelle di sua figlia, ma qualcuno gli ha lasciato un messaggio al centralino dalla contea di Rice
SCULLY: Sono in zona, altri elementi?
SKINNER: Abbiamo i tabulati dell’agente Crouch e delle altre vittime. Sono stati chiamati tutti da quello stesso numero prima di suicidarsi.
SCULLY: Mi serve l’indirizzo.

(Frank Black lega alla sedia Johnson con del nastro adesivo)

JOHNSON: Ti scongiuro non distruggere tutto. Questo mondo è sbagliato. Il male regna supremo. Il bene soccombe. Il futuro prospetta solo sofferenze e malattie. Il giudizio è la nostra unica speranza. Ti dannerai l’anima Frank!

(Frank Black apre la porta del seminterrato ed entra)

FRANK BLACK: Agente Mulder? Mi sente? Agente Mulder?
MULDER: Sì, sono qui. Stia attento non siamo soli.

(Frank Black accende un razzo e lo lancia sul terreno notando uno zombie morto, poi ne accende un altro)

MULDER: Ce l’ha una pistola?
FRANK BLACK: Sì.
MULDER: Miri alla testa, sembra l’unico modo per fermarli. Sono tre.
FRANK BLACK: Li vede?
MULDER: No, si sono nascosti.

(Frank Black, facendosi luce con il razzo acceso, scende le scale. Uno zombie va verso di lui, ma Frank gli spara alla testa)

(Scully guida l’auto consultando una mappa stradale)

FRANK BLACK: Ce la fa a alzarsi in piedi?
MULDER: Credo di sì.

(Mulder cerca di alzarsi)

MULDER: Attento!

(Il terzo zombie aggredisce Frank. All’esterno, Scully scende dall’auto e dopo aver visto l’auto di Mulder ed un furgone corre verso il cancello. Nella cantina, Mulder spara alla testa del terzo zombie. Scully apre il cancello. Mulder soccorre Frank mentre il quarto zombie si avvicina. Mulder spara accorgendosi di non avere più pallottole. Scully, dalla scala, spara alla testa dello zombie)


SCENA 14

(Frank Black guarda, in un corridoio, la televisione)

DICK CLARK: L’inquadratura è tutta per la suggestiva sfera di cristallo che illumina l’oscurità e che è pronta ad annunciare l’inizio del nuovo millennio. Times Square è irriconoscibile, non si riesce a vedere neanche mezzo centimetro d’asfalto. L’affluenza è stata massiccia nonostante la temperatura proibitiva anche se dicono che con la gente così pressata...

(Scully entra nel corridoio)

SCULLY: Signor Black?
FRANK BLACK: Sì.
SCULLY: Mike Johnson verrà sottoposto ad una perizia psichiatrica al più presto. Sarà strettamente vigilato per impedirgli di suicidarsi.
FRANK BLACK: Bene.
SCULLY: E inoltre...
FRANK BLACK: Che c’è?
SCULLY: Qualcuno vuole vederla.

(Una bambina corre verso Frank Black)

JORDAN: Ciao papà.
FRANK BLACK: Jordan. Che bella sorpresa. Mi sei mancata da morire.
JORDAN: Anche tu, tanto.

(Scully guarda l’abbraccio di Frank e Jordan quando arriva Mulder. Ha una fasciatura al braccio ferito)

DICK CLARK: ...che hanno fatto scorta nei giorni scorsi, il boato assordante della folla si alza sempre di più, accompagnando il rapido scorrere dell’ultimo minuto del secolo e del millennio...
FRANK BLACK: Vieni andiamo.
DICK CLARK: ...quarantacinque secondi al 2000, signore e signori, tenetevi pronti a brindare...
MULDER: Frank, le auguro buona fortuna.

(Mulder stringe la mano a Frank Black)

FRANK BLACK: Agente Mulder, agente Scully, ci siamo a quanto pare.

(L’orologio della televisione segna le 11:59:22)

DICK CLARK: Tutti gli occhi sono puntati al grande orologio...
SCULLY: Non resta a guardare?
FRANK BLACK: No, torniamo a casa. Buona fortuna anche a voi.
DICK CLARK: Mancano trenta secondi al 2000, è un momento unico signore e signori...

(Frank Black e Jordan si allontanano lasciando Mulder e Scully da soli a guardare la televisione)

DICK CLARK: Il delirio è sceso in piazza, la festa è inarrestabile. La folla urla i pochi secondi che ci dividono dal terzo millennio. Ci siamo... Dieci secondi... nove... otto... sette... sei... cinque... quattro... tre... due... uno... Benvenuti nel 2000!

(Scully guarda sorridendo la televisione. Allo scoccare della mezzanotte vengono inquadrati i festeggiamenti in piazza. Due persone si baciano mentre in sottofondo si sente la canzone “Auld lang syne”. Mulder osserva la scena. Si avvicina piano a Scully proprio mentre quest'ultima si volta verso di lui. Le loro labbra si incontrano in un bacio. Quando si separano, Mulder e Scully si sorridono guardandosi negli occhi)

MULDER: Non è la fine del mondo.
SCULLY: No, non direi.
MULDER: Buon anno, Scully.
SCULLY: Buon anno, Mulder.

(Mulder mette un braccio attorno alle spalle di Scully ed assieme escono dal corridoio)

(US In lingua originale la prima battuta di Mulder dopo il bacio è "The world didn't end" la cui traduzione in Italiano è "Il mondo non è finito". Quest'ultima frase, rispetto a "Non è la fine del mondo", assume un significato differente nel contesto dell'episodio e della scena finale.)

DICK CLARK: Buon anno a tutti! E che il nuovo millennio porti con sé tanta gioia e felicità.


Trascrizione effettuata da veronica


Tallahassee, Florida

Tallahassee, Florida

Tallahassee, Florida

FBI Headquarters - Washington, D.C.

Hartwell Psychiatric Hospital - Woodbridge, Virginia

Rural Maryland

Rice County Morgue

Burnside Memorial Hospital


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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IN BREVE

[Mulder] Non è la fine del mondo…
[Scully] No, non direi.
[Mulder] Buon anno Scully.
[Scully] Buon anno Mulder.


 
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