#7X05 Rush - Un millesimo di secondo

#7X05 Rush - Un millesimo di secondo
di David Amann
diretto da Robert Lieberman


Un assassino adolescente inganna Mulder e Scully muovendosi troppo velocemente per l'occhio umano.
Lo studente di liceo Tony Reed si reca in un'area boschiva vicino a Pittsfield, Virginia passando oltre un cartello dove è scritto "Non oltrepassare" lungo la strada. E' notte fonda ed è spaventato dalla misteriosa quiete dei boschi. Si incontra con altri due ragazzi, Max Harden e la sua ragazza, Chastity Raines. Chastity è esitante sul fatto di rendere partecipe Tony del loro segreto, ma Max fa giurare a Tony di non rivelare mai nulla di quello che vedrà nella foresta. Una luce abbagliante proveniente da una macchina della polizia interrompe la conversazione, ma quando Tony si guarda attorno, sia Max che Chastity sono svaniti. Il vicesceriffo Foster chiede a Tony del perchè si trovi su una proprietà privata e va alla radio della sua auto. Improvvisamente, Tony sente un tonfo nauseabondo. La torcia dell'ufficiale cade a terra e Tony la raccoglie. E' coperta di sangue. Tony guarda dentro la macchina della polizia: il vicesceriffo è stato brutalmente assassinato. 

La mattina seguente Scully incontra Mulder all'ospedale nel quale lui le mostra il corpo del vicesceriffo. Uno colpo della torcia è stato sufficiente a spingere gli occhiali del vice fino dall'altra parte del cranio. Si incontrano con lo Sceriffo Harden, che è convinto che le impronte digitali sulla torcia incriminino Tony. Mulder e Scully cercano di ottenere delle risposte da Tony, ma il ragazzo nega di sapere qualsiasi cosa dell'assassinio. Gli agenti sospettano che Tony sia innocente, ma mentre Mulder pensa che una forza spirituale abbia causato l'atto violento, Scully è più portata a credere che Tony stia coprendo alcuni amici. 

Tornato al liceo, Max entra nell'aula di scienze con ancora un minuto per sostenere un esame. L'insegnante, il Sig. Babbitt, è sorpreso quando Max finisce istantaneamente l'esame con tutte risposte corrette. Mulder e Scully avvicinano Chastity dopo la lezione e le domandano quello che sa di Tony. Le ricordano inoltre che Tony potrebbe passare il resto della sua vita in prigione. Prima che possa parlare, Max intercede - Mulder nota che Max è il figlio dello Sceriffo Harden. Il cellulare di Scully squilla dandole la notizia che l'arma dell'assassinio è scomparsa. Gli agenti visionano il video della sicurezza nell'ufficio dello sceriffo e Mulder nota un'immagine sfuocata che copre l'armadietto nella stanza delle prove in un frame del video. Consultano l'esperto del paranormale Chuck Burks e determinano che l'immagine è un oggetto solido e che il colore della macchia coincide con i colori del liceo: porpora e oro. 

Tony viene rilasciato e sua madre lo sgrida per aver frequentato cattive compagnie. Tony striscia fuori di casa con Max per fare un giro con un macchina rubata. Max si congratula con Tony per aver tenuto la bocca chiusa, poi fa schiantare la macchina contro un albero. Tony è sorpreso di scoprire non solo che è incolume, ma che è stato tolto in qualche modo dall'auto prima dell'incidente. Max sta in piedi vicino a lui sulla strada, anch'egli intatto. Max dice a Tony che anche lui diventerà "uno di noi." 

Il giorno dopo, il Sig. Babbitt boccia Max per aver "barato" al suo esame di scienze. Max se ne va fuori della classe. Tony dice a Chastity che vuole tirarsi fuori, ma di malavoglia lei gli dice che ormai è tardi. A pranzo il Sig. Babbitt viene messo al muro della mensa della scuola da un tavolo che apparentemente si è mosso per conto proprio. Tony, inorridito, sospetta qualche cosa quando osserva Max scomparire rapidamente dalla stanza. Poi una sedia vola verso Babbitt, schiacciandolo. Benchè nessun testimone oculare abbia visto nessuno vicino a Babbitt, la teoria di Mulder è che Max abbia usato un'abilità paranormale per esercitare una forza senza dover toccare fisicamente la vittima. Max, comunque, è stato portato all'ospedale dopo essere svenuto in un parcheggio. Gli agenti interrogano Max, il cui atteggiamento provocatorio fa sorgere nella mente dello sceriffo Harden un dubbio sull'innocenza di suo figlio. Mulder pensa che Max si senta eccitato compiendo questi assassini. Scully visiona gli esami clinici di Max e vede che soffre di un qualche tipo di astinenza, ma presenta anche dei segni di danni fisici che potrebbero essere riscontrati in un giocatore di football o in un pilota di macchine da corsa. 

Tony segue segretamente Chastity nei boschi, osservadola mentre striscia attraverso una apertura tra due rocce. Quando entra all'interno, vede una caverna, ma non Chastity. Improvvisamente il suo corpo comincia ad avere uno spasmo e scopre anche lui la forza che permette a Max ed a Chastity di muoversi più veloci di quanto l'occhio possa vedere. Nel frattempo, Chastity usa la velocità per aiutare Max a scappare dall'ospedale non visto. Lo porta alla caverna per fare in modo che possa prendere un'altra dose di "velocità" ed è sorprensa di trovare là Tony. Anche lui è diventato uno di loro, ma vuole avvertire la polizia circa l'assassinio compiuto da Max. Chastity dice cautamente a Tony che Max è uscito dall'ospedale. 

Lo sceriffo Harden fruga nella stanza di suo figlio e trova la torcia mancante trafugata dalla stanza delle prove. Max appare immediatamente ed ammette di aver ucciso il vicesceriffo Foster. Muovendosi in maniera inumanamente veloce, comincia a picchiare suo padre e sta per ucciderlo con la stessa torcia, quando Tony, usando lui stesso la "velocità", improvvisamente arriva ed interviene. Lo sceriffo viene portato all'ospedale, e Mulder e Scully deducono che qualcun altro ha fermato Max dall'assassinare di nuovo. Chastity e Tony, temendo che Max li ucciderà, cercano di anticiparlo tornando alla caverna. Ma il ragazzo è già là quando arrivano. Tony e Max lottano, e Chastity uccide Max sparandogli nella schiena. Mentre la pallottola esce dal corpo di Max, Chastity dice Tony di non poter continuare vivere "al rallentatore" e cammina intorno Max ponendosi di fronte a lui - permettendo alla pallottola di colpirla nel torace. Mulder e Scully arrivano alla caverna e trovano Tony che tiene il corpo di Chastity e Max giace vicino. 

Tornati all'ospedale, Mulder afferma che non è stato trovato nulla nella caverna che possa produrre un effetto fisiologico, e che la caverna è stata sigillata con del cemento. Suggerisce a Scully che forse la caverna aveva effetto solo sugli adolescenti a causa delle loro differenze fisiche e chimiche dagli adulti. Gli agenti guardano dentro la camera di Tony. Tony sta fissando l'orologio che avanza lentamente, sapendo che sarà intrappolato per sempre in un mondo a normale, al rallentatore. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
Rodney Scott - Tony Reed
Scott Cooper - Max Harden
Nicki Aycox - Chastity Raines
Ann Dowd - Sig.ra Reed
Tom Bower - Sceriffo Harden
David Wells - Sig. Babbitt
Les Lannom - Vicesceriffo Foster
Christopher Wynne - Vicesceriffo
Rachel Winfree - Infermiera
Bill Dow - Chuck Burks 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 05/12/99
Italia 23/04/00
SCENA 1
PITTSFIELD, VIRGINIA
11:49 PM


(Notte. Una macchina, con la scritta sulla targa “Studente d’onore alla Adams High,” si ferma in una foresta buia. Scende un ragazzo che entra in un'area il cui accesso è vietato)

TONY: Max? Max, ci sei?

(Max compare dietro Tony mentre si accende una sigaretta)

MAX: Sei in ritardo.

(Max e una ragazza, Chastity, camminano verso Tony)

MAX: Ti eri perso?
TONY: Scusa, ho dovuto aspettare che mia madre uscisse.
CHASTITY: Dovresti essere a letto da un pezzo. (Riferendosi a Max) Lui non c’è tagliato.
TONY: Tagliato per cosa?
MAX: Oltre agli alberi, qui c’è dell’altro. Ma prima di farti vedere cosa, devo essere sicuro che non dirai a nessuno di questo posto.
TONY: Non lo dico, lo giuro.
MAX: E’ una cosa seria Tony. La parola va mantenuta.
TONY: La mantengo la parola. State sicuri.
MAX: Comunque vada? Anche se stanotte muore qualcuno?

(Sentendo una macchina avvicinarsi, Tony si gira e viene abbagliato dalla luce della macchina della polizia. Si gira in direzione di Max e Chastity che sono spariti. Il poliziotto si avvicina a lui per controllargli la patente)

VICESCERIFFO FOSTER: Anthony Reed. Nessun carico pendente, Anthony?
TONY: No, ovviamente no.
VICESCERIFFO FOSTER: Beh, questo lo verifichiamo. Su, mani sulla macchina.
TONY: Senta, facevo solo una passeggiata.
VICESCERIFFO FOSTER: Uh-huh. Proprio sotto i cartelli di divieto di accesso, eh? Coraggio resta lì un minuto.
TONY: Andiamo, non ho fatto niente.

(Tony mette le mani sulla macchina)

VICESCERIFFO FOSTER: Mi dessero un centesimo ogni volta che pesco uno di voi ragazzi in questi boschi sarei ricco. (riferendosi alla radio) Centrale, qui Foster.

(Tony vede una scia di luce davanti a lui e subito dopo sente un lamento provenire da Foster. La torca di Foster cade per terra)

DONNA ALLA RADIO: Foster qui centrale, può ripetere?
TONY: Signore?
DONNA ALLA RADIO: Centrale a Foster, può ripetere? Non ho capito quello che ha detto.
TONY: Agente?
DONNA ALLA RADIO: Centrale a Foster, rispondere per favore.

(Tony si avvicina alla macchina di Foster e raccoglie la torcia. Le sue mani sono sporche di sangue)

DONNA ALLA RADIO: Centrale chiama Foster. Mi sente?

(Tony cammina verso la portiera aperta della macchina e rimane shoccato quando vede il vicesceriffo Foster con il volto pieno di sangue)

DONNA ALLA RADIO: Agente Foster dove si trova?


SIGLA
SCENA 2
ST. JUDE'S MEMORIAL HOSPITAL
PITTSFIELD, VIRGINIA


(Scully esce dall’ascensore per raggiungere Mulder in corridoio)
MULDER: Ah, eccoti qua, trovato traffico?
SCULLY: Quanto basta. Ho avuto il tempo di leggere il rapporto della polizia che mi hai mandato via fax.
MULDER: Sollecitamente fornito dalle autorità locali, anche se certo non spiega tutta la storia.
SCULLY: Un vicesceriffo viene assassinato durante un controllo di routine. Un tragico evento, ma non vedo dove sia il mistero, me lo dici?
MULDER: Sta nel fatto che è stato colpito a morte da un assalitore invisibile.
SCULLY: Sì, ma questo secondo il ragazzo che è accusato dell’omicidio.
MULDER: Un certo Tony Reed che secondo me è stato accusato ingiustamente. Uno studente modello, da poco trasferitosi da Philadelphia. Mai avuto guai in vita sua.

(Scully e Mulder entrano nella camera mortuaria)

SCULLY: Spero che tu abbia qualcosa in più dei risultati scolastici per dimostrare che Tony Reed non è l’omicida.
MULDER: Può darsi. Dai un’occhiata al cadavere.

(Scully accende la luce e toglie il lenzuolo che ricopre il cadavere, rimanendo esterrefatta nel vedere il vicesceriffo senza volto)

MULDER: Il povero vicesceriffo Ronald Foster. Come puoi vedere il rapporto non gli rende giustizia.
SCULLY: Oh mio Dio! Sembra essere stato colpito da una mazza ferraglia.
MULDER: La torcia elettrica d’ordinanza. Un colpo solo.

(Scully osserva il corpo)

SCULLY: In effetti i danni alle ossa maxillo-facciali sembrano provocati da un unico violento trauma ma... direi che Tony deve essere un vero atleta.
MULDER: Guarda dietro sulla nuca.

(Scully esamina la nuca del vicesceriffo)

SCULLY: Sono i suoi occhiali?
MULDER: Penetrati fino in fondo al cranio. Non colpiva cosi forte Babe Ruth figurarsi uno studente di liceo.
SCULLY: Magari chissà era sotto l’effetto di anfetamine o di qualche altro stimolante.
MULDER: Screen tossicologico negativo.
SCULLY: Beh anche così la paura e lo stress possono aver causato una scarica di adrenalina che notoriamente... a volte fa attingere ad una forza quasi sovraumana.

(Lo sceriffo Harden entra nella camera mortuaria)

SCERIFFO HARDEN: Agente Mulder? Quanto pensa di rimanere qua sotto?
MULDER: Ah, sceriffo Harden la mia collega, l’agente Scully.
SCERIFFO HARDEN: Quanto pensate di rimanere qua sotto? Vorrei che Ron fosse lasciato in pace. E poi non capisco cosa c’è da vedere, abbiamo già il ragazzo che l’ha ucciso.
SCULLY: Sceriffo non vogliamo mettere in discussione le sue conclusioni, speriamo solo d’essere d’aiuto.
SCERIFFO HARDEN: Non ne ho bisogno. Ho l’arma del delitto con sopra delle impronte insanguinate, una volta ricevuta la conferma che sono quelle di Tony Reed avremo chiuso il caso.
MULDER: Noi qui abbiamo finito. (Riferendosi a Scully) Giusto? (Scully annuisce) Però sceriffo Harden non le dispiace se parlo con Tony Reed? Insomma non sposterà niente. Se è stato lui, vorrà sapere perché.


SCENA 3
STAZIONE DI POLIZIA DI PITTSFIELD

(Mulder e Scully entrano nella stazione di polizia. Chastity, uscendo dalla stanza degli interrogatori, si volta per osservare Mulder, che ricambia lo sguardo, ricevendo un'occhiata contrariata da Scully)

MULDER: (ride) Beh, che c’è?

(Mulder e Scully entrano nella stanza degli interrogatori dove Tony Reed è seduto al tavolo)

MULDER: Allora Tony, oggi ti va bene in quanto a visite. L’agente Scully dell’FBI.
TONY: No, basta io non parlo più. Chiaro?
SCULLY: Questo potrebbe peggiorare la situazione, che è già abbastanza brutta. Nella tua deposizione dici che Foster ti aveva fermato, ma non dici perché.

(Scully porge una cartella a Tony)

MULDER: Eri a caccia di divertimento, no? Una cittadina come questa non è proprio il massimo della vita, giusto? Lo so, sono cresciuto anch’io in un posto noioso dove c’è soltanto da guidare e parcheggiare.
TONY: Quanti secoli fa? Senta, lo so cosa sta facendo. Sarà il decimo poliziotto, che è venuto qui, a fare l’amico per farmi confessare.
SCULLY: Se non sei stato tu, a maggior ragione dovresti chiarire tutto.
TONY: Tutto quello che so... è nella mia deposizione.
MULDER: Sì, ma abbi pazienza con noi che siamo vecchi e stupidi. Quanto tempo sarà passato tra quando hai sentito l’urlo e quando hai trovato il cadavere di Foster?

(Tony non risponde)

SCULLY: Tony, non credo che troverai qualcuno più disponibile.
TONY: Più o meno dieci, quindici secondi.
MULDER: Va bene, ma non hai visto nessuno vicino alla macchina? Non hai sentito niente? Immagino che continuerai a sostenere che eri lì tutto solo. Esatto?

(Tony sembra a disagio)

TONY: Voglio ritornare in cella.

(Mulder e Scully escono dalla sala interrogatori)

SCULLY: Sedici anni e la sua vita è già finita se non si decide a dire la verità.
MULDER: Se sei proprio convinta che sia colpevole, dovresti farti questa domanda, perché non si è inventato una storia più plausibile? Poteva dire che era arrivato un camioncino pieno di zotici ubriachi, che massacrato Foster, se l’erano squagliata.
SCULLY: Non dico che è colpevole. Anzi, penso sia da escludere che Tony Reed l’abbia ammazzato, ma penso abbia visto la persona che ha ucciso e la stia coprendo.
MULDER: Non so se c’era una persona da vedere. Penso che ci fosse all’opera una forza.
SCULLY: Che genere di forza?
MULDER: Non lo so, una qualche entità o spirito territoriale forse. I poltergeist sono spesso associati ad atti violenti di questo genere e si manifestano in presenza di giovani, sembrano attratti dal tumulto dell’adolescenza.
SCULLY: Mulder... invece che dagli spiriti, possiamo cominciare dagli amici di Tony?

(Scully sembra giocare con la cravatta di Mulder)

SCULLY: Per favore, fallo... per me. C’è una persona in particolare con cui vorrei parlare.


SCENA 4

(Chastity è seduta nel suo banco di scuola per svolgere un esame)

PROFESSOR BABBITT: Cercate di concludere, mancano due minuti.

(Chastity osserva l’orologio quando Max entra in aula)

PROFESSOR BABBITT: Dai l’addio alla sufficienza, Max. Hai saltato l’esame di metà corso.
MAX: Le spiace se lo faccio adesso?
PROFESSOR BABBITT: In un minuto?
MAX: Sono preparato.
PROFESSOR BABBITT: A me non interessa chi è tuo padre, se vai male al test il voto te lo tieni.
MAX: Ah beh allora mi devo sbrigare, no?

(Max prende il compito dalle mani del professor Babbitt, si gira e saluta sorridendo Chastity)

PROFESSOR BABBITT: Vatti a sedere giovanotto.

(Max si volta e lancia il foglio dell’esame completato sul tavolo)

MAX: Che ci vuole!
PROFESSOR BABBITT: Sì, se metti le croci a caso, però.
MAX: Su avanti, controlli.

(Il signor Babbitt controlla il compito sovrapponendo le risposte date da Max con quelle esatte, accorgendosi che le risposte sono tutte corrette)

MAX: Magari so fare molte più cose di quante pensa lei.

(La campanella suona e gli alunni escono dall’aula)

SCULLY: Chastity Raines? Sono l’agente Scully, lui è l’agente Mulder, siamo dell’FBI.
CHASTITY: Sì, mi ricordo di voi.
MULDER: Chastity di cosa avete parlato tu e Tony stamattina?
CHASTITY: Non ha ammazzato il poliziotto.
MULDER: Com’è che sei tanto sicura?
CHASTITY: Lui non è capace.
SCULLY: E tu?
MULDER: Eri lì quando è successo?
CHASTITY: Guardate, devo andare.
SCULLY: Ti rendi conto che Tony può finire in prigione per tutta la vita?
MULDER: Chastity, se sai qualcosa è arrivato il momento di parlare.

(Max arriva da Chastity, Scully e Mulder)

MAX: Se non hanno un mandato non devi dire niente.
MULDER: Accidenti hai già l’avvocato!
MAX: Su vieni.
MULDER: Ti intrometti nella nostra indagine. Chissà tuo padre, lo sceriffo, cosa ne pensa.
MAX: Come sa chi è mio padre?
MULDER: Avete lo stesso cognome.
MAX: Ah, lei è forte! Si è fatto tardi, andiamo bionda. (riferendosi a Scully) Doveva essere abbastanza giusta ai suoi tempi!

(Max mette un braccio attorno a Chastity e i due si allontanano)

SCULLY: Abbastanza giusta?
MULDER: Sì, ma hai tuoi tempi.

(Il telefono di Scully suona e lei risponde)

SCULLY: Scully. L’arma del delitto che cosa?


SCENA 5
STAZIONE DI POLIZIA DI PITTSFIELD
12:24 PM

(Scully, Mulder e lo sceriffo Harden sono di fronte ad un armadietto aperto)

SCERIFFO HARDEN: Quello che le posso dire è che era chiusa qui dentro e ora non c’è. E’ come se fosse svanita nel nulla.
SCULLY: Quante persone hanno libero accesso a questa stanza?
SCERIFFO HARDEN: Soltanto io e tre agenti.

(Mulder raccoglie un piccolo oggetto dal pavimento)

SCULLY: Cosa si vede nella cassetta?
SCERIFFO HARDEN: Che non è entrato nessun estraneo e nessuno si è avvicinato all’armadietto.
MULDER: Questa roba c’era già?
SCERIFFO HARDEN: Non lo so.
SCULLY: Possiamo dare un’occhiata alla cassetta?

(Lo sceriffo annuisce e gli agenti guardano la registrazione)

SCERIFFO HARDEN: Come vedete la torcia elettrica è stata riposta con cura. No, perché vorrei che fosse chiaro che qui noi non siamo superficiali.
SCULLY: Nessuno ha detto questo sceriffo.
SCERIFFO HARDEN: Qui sto andando a prendere la torcia per consegnarla alla scientifica che dovrà fare le analisi di laboratorio. Apriamo l’armadietto ed è sparita. Ammetto di non avervi fatto... la più calda delle accoglienze, ma se avete qualche idea...
MULDER: Posso?
SCERIFFO HARDEN: L’ho guardata decine di volte.
SCULLY: Non può esserci stato un guasto nella telecamera?
SCERIFFO HARDEN: Non credo. E poi non ci sono salti nel tempo. L’arma del delitto era la nostra unica prova concreta, senza di quella non abbiamo niente. Anzi sapete cosa dovrò fare? Dovrò chiamare la vedova di Ron Foster e dirle che sono costretto a rilasciare l’assassino.

(Lo sceriffo si allontana lasciando Mulder e Scully a ricontrollare il nastro della registrazione)

MULDER: Scully, guarda bene.
SCULLY: Non capisco che dovrei vedere.
MULDER: Attenta, ecco che arriva.

(Mulder si ferma su un fotogramma del nastro dove si vede una scia blu)

MULDER: Ora lo vedi. Un altro frame e non lo vedi più. Che ne dici? Guarda ancora. Ora c’è. E ora non c’è.


SCENA 6
ABITAZIONE DEI REED
8:52 PM

(Tony Reed entra in casa assieme a sua madre e si dirige in camera da letto)

SIGNORA REED: Ora me la dici la verità?
TONY: Lasciami in pace, mamma! Lasciami in pace! Sono stanco.
SIGNORA REED: Questo non è un brutto voto o una sospensione. E’ morto un uomo.
TONY: Te l’ho detto, non sono stato io.
SIGNORA REED: Il fatto è che la tua storia zoppica, non ha senso. Ci deve essere dell’altro.
TONY: No, non c’è. E’ chiaro?
SIGNORA REED: Sono coinvolti quei ragazzi? Quel tuo amico, Max?
TONY: No! Mamma sono gli unici amici che ho qui.
SIGNORA REED: Che avevi! Non li vedrai più.
TONY: Se neanche li conosci!
SIGNORA REED: Li conosco eccome. Ho avuto anch’io la tua età. Tony, siamo venuti qui per ricominciare, basta con le pessime scuole, con la gente sbagliata, pensare che stavi andando cosi bene.
TONY: Che ne sai tu? Non ci sei mai.
SIGNORA REED: Credi che me la spassi a fare due lavori? E’ per te che lo faccio, Tony.
TONY: Adesso voglio solo dormire. Non ti chiedo altro.
SIGNORA REED: Hai l’occasione di costruirti un futuro, una vita come si deve. Non siamo venuti qui per gettarla al vento.

(La signora Reed esce dalla stanza quando Tony sente dei rumori provenienti dalla finestra. Affacciandosi vede Max appoggiato alla sua auto che gli fa cenno di scendere)

MAX: Senti che rombo, questa macchina ha le palle. Un po’ come te, giusto?
TONY: Di chi è questa macchina?
MAX: Chastity ti ha detto che se non mollavi e stavi zitto tutto andava bene, tu l’hai fatto. Sei in gamba.
TONY: Non va bene per niente. Siamo su una macchina rubata e c’è stato un morto.
MAX: Andiamo, calmati. Era un impiccione. Doveva andarsene.
TONY: Come sarebbe “doveva andarsene”? Cos’è successo?
MAX: Imparerai a non fare tante domande.

(Max accelera superando le 110 miglia orarie)

TONY: Cavolo rallenta un po’! Me la sto facendo sotto.
MAX: E non hai ancora visto niente.
TONY: Max attento!

(Tony si gira verso Max che è sparito. Prende in mano il volante cercando di non andare fuori strada ma va a sbattere contro un albero. Il cofano della macchina si divide in due lasciando l’albero intatto. Tony, con le mani ancora davanti agli occhi, si accorge di essere fuori dall’auto)

MAX: Diventerai uno di noi. Ma sono io che comando, non dimenticartelo.


SCENA 7

(Nell’ufficio degli X-Files Chuck Burks è seduto alla scrivania di Mulder ad osservare il video della sorveglianza. Mulder e Scully entrano)

MULDER: Buongiorno, Chuck.
SCULLY: Scusa ti abbiamo fatto venire per quello che probabilmente è un difetto del nastro.
MULDER: Cos’hai ottenuto?
CHUCK BURKS: All’inizio solo male agli occhi, poi ho usato il mio software per le immagini e non c’è nessun difetto. E’ proprio quello che ha visto la telecamera.
MULDER: Allaccia le cinture Scully, penso che Chuck ci porterà a fare un giretto nel paranormale.
CHUCK BURKS: Sì e no. All’inizio pensavo ad una manifestazione spettrale però... in quei casi ti aspetteresti strisce di luce, auree, turbolenze nell’aria, figure traslucide. Questo, qualunque cosa sia, non è un fantasma.
SCULLY: Specialmente dato che i fantasmi non lasciano polimeri sintetici sulla loro scia.
MULDER: Di questo era fatta quella roba sul pavimento.
CHUCK BURKS: Ah, qui c’è un mistero dietro l’altro.
MULDER: Ho la sensazione che non ti stai orizzontando.
CHUCK BURKS: Ho confrontato il profilo della cosa con quello di tutti gli oggetti del database della biblioteca del congresso. Quello che più gli assomigliava era... un sottomarino sovietico della classe Tifone.
SCULLY: Direi che non c’entra niente.
CHUCK BURKS: E poi... c’è questa stranezza. Migliorando l’immagine è venuto fuori questo bordo scuro, qui intorno all’anomalia.
MULDER: Un’ombra.
CHUCK BURKS: Si accorderebbe con l’illuminazione nella stanza, il problema è che non può proiettare un’ombra a meno che...
MULDER: ... non sia un oggetto solido.
SCULLY: Il che è impossibile perché compare soltanto su di un frame.
CHUCK BURKS: Un trentesimo di secondo. Sapete, può darsi che con lo SGAC potremmo avere un quadro più preciso.
SCULLY: Con lo SGAC?
CHUCK BURKS: Spettrografo generatore di attribuzione di colore. E’ un programma nuovo, lo sto testando. Va ancora perfezionato, ma l’idea di base è di attribuire colori che ci sono noti ad alcune porzioni dell’immagine in bianco e nero. E lo SGAC assegna valori cromatici al resto dell’immagine facendo, in effetti, un’ipotesi plausibile su quali potrebbero essere i colori.

(La foto in bianco e nero inizia a colorarsi quando Mulder punta il dito verso lo schermo)

CHUCK BURKS: E’ ancora un po’ approssimativo.
SCULLY: Cosa c’è?
MULDER: Li riconosci questi colori?

(Mulder indica delle strisce gialle e viola)


SCENA 8

(La scena si apre con un cartellone della squadra della scuola con scritto “Adams High School Panthers” . Tony cammina nel corridoio mentre tutti gli studenti si voltano per guardarlo)

CHASTITY: Ciao, Tony.
TONY: Mi guardano tutti come se fossi un criminale.
CHASTITY: Ma io no. Ho sentito che hai fatto un giro.
TONY: Che cosa è successo? Come c’è riuscito?
CHASTITY: Lo scoprirai.
TONY: Ma forse avevi ragione, sul fatto che non ci sono tagliato.
CHASTITY: E’ un po’ tardi per tirarsi indietro.

(Max arriva da Chastity e Tony)

MAX: Che fai, ci provi con la mia ragazza?

(Tony non risponde. Suona la campanella)

MAX: Salvato dalla campana!

(Tony entra in classe, si siede e tutti gli studenti lo fissano)

MAX: Ehi! Se volete fissare qualcuno, fissate me.
PROFESSOR BABBITT: Bene ragazzi vi ho riportato i vostri test. Tranne che per qualcuno le notizie non sono buone. Dì un po’ Pembleton, che è successo? Bentornato Reed, spero che recupererai l’esame domani. Harden, in orario una volta tanto.

(Max ha una F - insufficienza - sul suo test)

MAX: Che vuol dire?
PROFESSOR BABBITT: Si spiega da solo, non trovi?
MAX: Non ho sbagliato una risposta.
PROFESSOR BABBITT: Non perché conoscessi la materia.
MAX: Cioè ho imbrogliato. Come?
PROFESSOR BABBITT: Non ne ho idea del come, ma l’hai fatto. E io non lo tollero.

(Max si alza buttando il test a terra ed esce dall’aula)

PROFESSOR BABBITT: Va bene proseguiamo. Guider.
TONY: Come lo dico a Max che mi chiamo fuori?
CHASTITY: Vorrei poterti aiutare. Non riesco ad aiutare neanche me.

(Più tardi in mensa, mentre Tony raccoglie il suo cibo con una forchetta, guarda il professor Babbitt che cade nel corridoio. Tutti gli studenti ridono. Max è in fondo al corridoio a braccia conserte con un’espressione minacciosa. Subito dopo dalla testa del professor Babbitt esce del sangue. Il professore osserva Max, ma improvvisamente lo focalizza in maniera sfocata. Un tavolo va verso il professor Babbitt trascinandolo contro il muro)

STUDENTESSA: Professore!
STUDENTE: Come è successo?

(Il professor Babbitt vede Max ancora in modo sfocato quando una sedia gli vola addosso)

(Più tardi Scully entra nella mensa, mentre un poliziotto trattiene gli studenti curiosi)

POLIZIOTTO: State indietro.
SCULLY: FBI.
POLIZIOTTO: Prego.
SCULLY: Grazie.

(Scully raggiunge Mulder davanti al corpo del professor Babbitt)

MULDER: Ti dico la mia teoria se tu mi dici la tua.
SCULLY: Basandomi sulle testimonianze oculari degli studenti con cui ho parlato, devo ammettere che al momento non ho una teoria.
MULDER: E che mi dici di questi pezzi di plastica?
SCULLY: Quelli trovati nella stanza dei reperti?
MULDER: Sì. Penso che Max Harden potrebbe dirci come ci sono arrivati.
SCULLY: Credi che sia stato Max? In base a cosa?
MULDER: Ho parlato anch’io con un po’ di studenti. Max ce l’aveva con Babbitt che l’aveva bocciato all’esame di metà corso, quindi aveva un movente.
SCULLY: Avrà avuto il movente, ma certo non ha avuto la possibilità. Qui nessuno l’ha visto neanche avvicinarsi alla vittima.
MULDER: Forse non ne aveva bisogno. Ho preso le schede di valutazione. Frequenti assenze e problemi disciplinari negli ultimi mesi, ma guarda un po’ i voti. Mentre la condotta peggiorava, il rendimento andava alle stelle. Il ragazzo è cambiato.
SCULLY: E’ normale. È’ un adolescente, in lui tutto sta cambiando. La chimica del suo corpo, del suo cervello sta subendo sconvolgimenti senza pari, in più la pressione dei coetanei, forse l’abuso di qualche sostanza... tutti fattori che possono stravolgere il comportamento.
MULDER: E se tutto ciò gli avesse dato una capacità psicocinetica o paranormale? Che gli permette di esercitare una forza sulla sua vittima senza neanche toccarla con un dito?
SCULLY: Questa è la tua teoria?
MULDER: Sì, esatto. Che verificherò appena avrò l’occasione di interrogare Max.
SCULLY: Ah...
POLIZIOTTO: (riferendosi a Mulder) Lei voleva parlare con lo sceriffo Harden?
MULDER: Sì, gli volevo parlare di suo figlio.
POLIZIOTTO: E’ proprio con lui adesso. Lo hanno portato al pronto soccorso. Max è svenuto giù al parcheggio.

(Chastity cammina velocemente nel corridoio della scuola)

TONY: Hai saputo di Max? Che è successo? Dove stai andando?
CHASTITY: Tony, meno sai e meglio è. Chiaro?


SCENA 9

(Tony segue Chastity nel bosco quando si trova all’entrata di una grotta. Nel centro della grotta entra un fascio di luce luminoso dall’alto. Il braccio di Tony inizia a muoversi in modo veloce appena il suo piede entra nella luce. Tony, dopo un momento di esitazione, entra completamente dentro la luce e tutto il suo corpo inizia a muoversi)


SCENA 10

(Mulder e Scully si avvicinano a Max che è disteso a letto)

MAX: Niente cioccolatini? Niente fiori?
SCERIFFO HARTEN: Il mio vice mi ha detto che stavate venendo e perché, quindi potete anche girare i tacchi, qualunque cosa sia successa lì a scuola mio figlio non c’entra.
SCULLY: Vorremmo fargli qualche domanda se non le dispiace.
SCERIFFO HARTEN: Sta male e i medici non sanno neanche dire che cos’ha.
MULDER: Glielo potrebbe dire Max. Tu lo sai perché sei svenuto, vero?
MAX: Certo! Troppa FBI intorno.
MULDER: Tu dici? Per me centra un omicidio.
SCERIFFO HARTEN: Con chi crede di parlare agente?
MAX: Già, non avete un bel niente su di me!
MULDER: Hai un problema con chi incarna l’autorità, vero Max?
MAX: Se ho ammazzato Babbitt come ho fatto? Una roba alla Carrie magari? Qualche specie di potere mentale..

(Max tossisce)

MULDER: No, qualcos’altro. Hai trovato modo di attingere a qualcosa che ti dà dei poteri sovraumani. Te ne sei servito con Babbitt e il vicesceriffo Foster.
MAX: Ma che si sta inventando?
SCULLY: Febbre e frequenza cardiaca elevata, pochi zuccheri nel sangue, gli elettroliti indicano acidosi. Tutti sintomi che segnalano uno violentissimo sforzo e una... crisi di astinenza.
SCERIFFO HARTEN: Crisi d’astinenza? Da cosa?
MULDER: Dall’eccitazione. Credo che quello che ti dà il potere di spostare mobili e trasformare una torcia in una specie di ariete, ti dia anche un certo sballo.
MAX: Se posso fare tutto questo cosa mi impedisce di farlo a lei?
MULDER: Non lo so. Forse gli effetti si sono esauriti. Magari hai bisogno di un’altra dose.
MAX: Allora vedrò di farmela appena me ne vado da qui.
SCULLY: Cosa che non avverrà troppo presto, temo. Le tue condizioni sono peggiorate. E non saremmo in grado di aiutarti se non ci dici cosa ti è successo.
SCERIFFO HARTEN: Ragazzo, c’è qualcosa di vero?
MAX: No.
SCERIFFO HARTEN: Ti consiglio di pregare che io non scopra il contrario.
MULDER: Sceriffo, parliamo un attimo fuori?

(Lo sceriffo Harten, Mulder e Scully escono dalla stanza di Max)

SCERIFFO HARTEN: Non è un cattivo ragazzo, ha soltanto bisogno di maggior disciplina.
MULDER: Se suo figlio è nei guai non dubito che voglia saperlo, perciò... perciò vorremmo il permesso di perquisire casa vostra.
SCERIFFO HARTEN: No, niente affatto. Non sono disposto a condividere le vostre ipotesi e a dare a mio figlio dell’assassino.

(Lo sceriffo si allontana)

SCULLY: Dalla cartella di Max mancava ancora il risultato di qualche esame. Direi di andare a controllare.

(Scully consegna la cartella di Max all’infermiera)

INFERMIERA: Grazie.

(Chastity si avvicina alla camera di Max guardando Scully e Mulder allontanarsi)

(Scully e Mulder osservano i risultati degli esami di Max)

SCULLY: Fresche di stampa.
MULDER: Qualcosa di interessante?
SCULLY: No, non può essere.
MULDER: Cosa c’è?
SCULLY: Oh mio Dio!
MULDER: Cosa?
SCULLY: Tracce di lesioni cerebrale dovute a ripetuti violenti urti. Artrite alla colonna vertebrale e alle articolazioni. Fratture da stress. Numerosi micro lacerazioni... dei legamenti e dei muscoli.
MULDER: Cosa le ha provocate?
SCULLY: In un adolescente? Non riesco a immaginarlo. È’ il genere di cose che vedresti in chi ha avuto vari incidenti d’auto o chi ha giocato a football professionistico per quindici anni. Qualunque cosa stia facendo Max, lo sta ammazzando.
MULDER: Credo di cominciare a capire.

(L’infermiera, dopo aver sentito un segnale acustico, osserva nel monitor Chastity che aiuta Max ad alzarsi. L’infermiera si dirige verso la stanza di Max, trovandolo però sdraiato nel suo letto)

INFERMIERA: Ma... non era entrata una ragazza?
MAX: Sì, magari.

(L’infermiera esce dalla stanza mentre alle sue spalle Chastity spinge una sedia a rotelle verso Max)

(Mulder mette una grande busta sul tavolo)

MULDER: Gli effetti personali di Max Harden.
SCULLY: Ah ah..

(Mulder tira fuori dalla busta una scarpa)

MULDER: Ecco qui. Ecco da dove vengono quei pezzi di plastica. Velocità. Non so come, Max ha trovato il modo di muoversi più veloce di quanto l’occhio non veda.
SCULLY: Senti...
MULDER: Ciò spiegherebbe come è stato ucciso Babbitt, spiegherebbe una sedia e un tavolo che sembravano muoversi da soli con forza sufficiente a sfondare un muro. Forza è uguale massa per accelerazione, esatto?
SCULLY: Certo Mulder, ma è impossibile. Il corpo umano non è fatto per muoversi così.
MULDER: Infatti. Ed è per questo che lui sta andando letteralmente in pezzi.

(L’infermiera entra nella stanza)

INFERMIERA: Scusate, potreste...

(Mulder e Scully si dirigono verso la stanza di Max che adesso è vuota)


SCENA 11

(Max e Chastity sono nella foresta)

CHASTITY: Max, Max per favore non lo fare. Puoi smettere.
MAX: Certo, tanto quanto te.
CHASTITY: Di far male alla gente dico, non ti pare che sia già abbastanza? Non è per questo che ti ho tirato fuori. Senti, andiamocene via, partiamo.
MAX: Per fare cosa?
CHASTITY: Troveremo un posto dove ci aiuteranno.
MAX: Aiutarci? Perché? È la cosa più bella che mi è mai capitata. Non posso tornare a vivere a rallentatore, e neanche tu, lo sai.

(Max si allontana da Chastity quando compare Tony)

CHASTITY: Tony, tu che ci fai qui? Non sei andato nella grotta, vero? Non avresti dovuto.
TONY: E’ eccitante da morire, muoversi così in fretta.
CHASTITY: Non volevo che ti succedesse. Ma come l’hai scoperto?
TONY: Ti ho seguito. Ero preoccupato per te.
CHASTITY: Come sei tenero. Vorrei che le cose fossero diverse da come sono.
TONY: Magari è possibile. Con Max in ospedale possiamo dire tutto alla polizia.
CHASTITY: Se ne è andato.


SCENA 12

(Lo sceriffo Harden, dopo essere entrato in casa si dirige verso la camera di Max. Spalanca un armadio dove trova varie scarpe, tutte uguali. Subito dopo apre una serie di cassetti. In uno di questi, tra i vestiti, trova la torcia che ha ucciso il vicesceriffo Foster)

SCERIFFO HARDEN: Oh Dio onnipotente!

(Lo sceriffo sente dei rumori e si dirige verso il piano inferiore. Vede la porta d’ingresso aperta)

SCERIFFO HARDEN: Chi c’è?

(La porta si chiude da sola. Lo sceriffo cammina verso il soggiorno)

MAX: Buu!

(Lo sceriffo si gira spaventato. Max è dietro di lui con la torcia in mano)

SCERIFFO HARDEN: Hai ucciso Ronald Forster.
MAX: Sì. L’ho ammazzato.
SCERIFFO HARDEN: Perché?
MAX: Non lo so. Vuoi una ragione particolare?
SCERIFFO HARDEN: Piccolo bastardo.

(Lo sceriffo Harden cammina verso Max. Max velocemente si offusca e lo sceriffo si piega, come se fosse stato colpito allo stomaco)

MAX: Credeva di essere chissà che, gli piaceva comandare tutti a bacchetta. Proprio come Babbitt. Proprio come te. Ma adesso non mi fai più paura.

(Max solleva la mano con la torcia per colpire lo sceriffo quando dalla porta entra Tony che con una mano punta una pistola alla tempia di Max e con l’altra stringe la torcia)

TONY: Non posso lasciartelo fare, Max.


SCENA 13

(Lo sceriffo Harden viene trasportato su una barella in un corridoio dell’ospedale. Scully lo segue)

MULDER: Scully? Come sta lo sceriffo?
SCULLY: E’ presto per dirlo. E’ privo di conoscenza e ha un’emorragia interna, presumo per un colpo all’addome.
MULDER: Già. Inferto con questa. L’arma d’elezione di Max contro i poliziotti.
SCULLY: Perché l’avrebbe lasciata lì? Forse per schernire la polizia?
MULDER: No, è intervenuto qualcuno. Credo che sia per questo che lo sceriffo è ancora vivo e la sua postola è sparita.
SCULLY: Ma se può fare quello che pensi allora... chi può essere mai intervenuto?
MULDER: Qualcuno che sa esattamente come Max fa quello che fa. E che finalmente ha deciso di opporsi.
SCULLY: Tony. E dove lo troviamo?
MULDER: Direi di andare alla fonte da cui Max trae il suo potere.
SCULLY: Il bosco dove è stato ucciso il vicesceriffo. Tony non ha mai spiegato che cosa ci faceva lì.
MULDER: Forse è per questo che Foster è stato ucciso. Si era avvicinato troppo alla verità.


SCENA 14

(Chastity guida un’auto. Tony è il passeggero)

TONY: Non lo dobbiamo fare! Te l’ho detto ho risolto le cose con Max.
CHASTITY: Non hai risolto. E non ci dovevi provare.
TONY: Ammazzava suo padre! Lo dovevo fermare.
CHASTITY: L’hai fermato perché te l’ha permesso. Stava rallentando e hai rallentato anche tu. Se non torniamo alla grotta prima di Max siamo finiti.

(Chastity ferma l’auto. Lei e Tony iniziano a correre verso la grotta quando quest’ultimo inciampa)

CHASTITY: Sbrigati!
TONY: Arrivo subito.

(Tony raggiunge la grotta. Dopo essere entrato trova Chastity svenuta per terra)

TONY: Chastity?

(Attorno a Tony appare un gioco di luci e colori)

TONY: Stai bene?
MAX: Arrivi tardi.
TONY: Che cosa le hai fatto?
MAX: Ha cercato di colpirmi. Ti rendi conto? Hai rovinato tutto, lo sai?

(Si vede un offuscamento e Tony è scaraventato contro un muro. Max osserva la pistola nei pantaloni di Tony. Dopo un altro offuscamento la pistola è sparita. Max la punta verso Tony)

MAX: Alzati in piedi. Non lo sai chi hai davanti?

(Max lancia la pistola per terra)

MAX: Volevo solo che fossi mio amico, Tony. E mi hai pugnalato alle spalle. Adesso te la faccio pagare.

(Chastity prende la pistola e spara alla schiena di Max. Il proiettile esce a rallentatore dal petto. Chastity si dirige davanti a Tony)

CHASTITY: Mi dispiace Tony, non posso tornare indietro.

(Chastity si volta verso il proiettile. Viene colpita al petto e cade contemporaneamente a terra assieme a Max)

(Fuori Mulder e Scully, uscendo dall’auto, sentono il rumore di pistola. Corrono verso il bosco. Entrando nella grotta, vedono Tony che stringe il corpo di Chastity)

TONY: Chastity...


SCENA 15

(Tony è in un letto di ospedale e la signora Reed è seduta a fianco a lui. Tony si volta e vede Scully sulla soglia della porta che si volta per parlare con Mulder)

SCULLY: E’ arrivato il servizio geologico?
MULDER: Sì, una squadra al completo e tre furgoni carichi di attrezzature. Hanno passato al setaccio tutta la grotta.
SCULLY: E che cosa hanno trovato?
MULDER: Niente. Un po’ di escrementi di pipistrello e un campo magnetico al di sopra del normale, ma niente che possa provocare effetti fisiologici.
SCULLY: Cosa ti aspettavi che trovassero?
MULDER: Non lo so... un vortice come quello in Oregon, aberrazioni gravitazionali, composizioni chimiche insolite, reperti che indicassero che la grotta era un luogo sacro, qualunque cosa, non lo so...
SCULLY: Beh, tu ed io ci siamo entrati e non c’è successo niente. Siamo la solita coppia di lumaconi.
MULDER: Forse siamo troppo vecchi. Hai detto che gli adolescenti sono diversi dagli adulti chimicamente e fisiologicamente. Se quello che c’è nella grotta avesse effetto solo su di loro?
SCULLY: E’ improbabile. Ma in fondo non più di qualunque altra teoria. Vale la pena di verificare.
MULDER: Dici? E’ troppo tardi, dato che un’ora fa hanno cementato l’ingresso della grotta, l’hanno chiusa per motivi di sicurezza, quindi non sapremo mai. Tony come sta?
SCULLY: Più che altro ha contusioni e strappi muscolari. Si rimetterà, tornerà ad essere un ragazzo normale.

(Mulder e Scully si voltano verso Tony e si allontanano. Tony fissa l’orologio che dalle 14:59 passa alle 14:58 e poi alle 15:00)


Trascrizione effettuata da veronica


Pittsfield, Virginia

St. Jude's Memorial Hospital - Pittsfield, Virginia

Pittsfield Sheriff's Station

Adam High School

Reed Residence

FBI Headquarters - Washington, D.C.

Melrose Park, Illinois

1107 Hunter Avenue


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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IN BREVE

[Max Harden] Doveva essere abbastanza giusta ai suoi tempi.
[Scully] Abbastanza giusta…
[Mulder] Sì, ma ai tuoi tempi…

[Scully] Cosa ti aspettavi che trovassero?
[Mulder] Non lo so, qualunque cosa…
[Scully] Beh, tu e io ci siamo entrati e non ci è successo niente, siamo la solita coppia di lumaconi.
[Mulder] Forse siamo troppo vecchi…


 
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