La maratona (di X-Files) è là fuori

Estate per me significa una cosa sola: maratone e rewatch. Dopo aver depennato dalla mia lunga lista telefilm epici come ad esempio Buffy, One Tree Hill e Alias, giusto per citarne alcuni, che non avevo mai visto, finalmente è arrivato il turno di X-Files. Finalmente perché, al contrario degli altri, questo l’avevo visto. L’avevo visto eccome! L’avevo visto e amato tanto, nel lontano 1994. Sembra proprio un’altra era e, in un certo senso, lo è.

Se dovessi trovare una parola chiave che descriva questo mio viaggio, che al momento è solo all’inizio (ho iniziato ieri la seconda stagione), direi che è cambiamento. Tutto e tutti sono cambiati. Solo loro sono rimasti praticamente gli stessi, Mulder e Scully, che anche nel 2015 non sono andati in pensione, ma a breve torneranno a raccontarci un altro capitolo della loro vita e, che lo crediate o no, questo mio rewatch era in programma da almeno due anni, come il loro ritorno, a quanto pare.

Ho aspettato tanto perché volevo avere il tempo per vedere solo quello e gustarmelo appieno. L’unico modo per farlo, è stato comprare i DVD, cosa che faccio solo coi telefilm a cui tengo particolarmente, e questo mi ha permesso anche di risolvere un’annosa questione: la lingua.

Io sono una purista, secondo me un telefilm va sempre e comunque visto in lingua originale perché, inevitabilmente, con la traduzione e il doppiaggio, per quanto fedele, qualche pezzo si perde per strada. Sono anche tra i pochi a cui i sottotitoli non piacciono per niente: o leggo, o guardo le espressioni. Così mi sono armata di santa pazienza e ho imparato l’inglese pur di non usarli.

Ciò nonostante, per me Mulder ha la voce di Gianni Ludovisi e Scully quella di Claudia Catani. Riguardare questo telefilm è come ritrovare su Facebook quei vecchi amici d’infanzia che non sentivo da vent’anni, ma  dopo averli incontrati di nuovo ho l’impressione di non averli mai lasciati. Mulder e Scully in primis, ma anche e soprattutto Walter Skinner, L’Uomo che Fuma e i Pistoleri Solitari (avevo quasi dimenticato la loro esistenza, ma come ho potuto!?). Nel 1994 parlavano italiano, nei miei ricordi parlano italiano e hanno quella voce quindi, andando controcorrente perfino rispetto al mio stesso pensiero, ho deciso di guardarlo in italiano.

A dirvela tutta, sto guardando i DVD anche in questo momento in cui vi sto scrivendo e non credo esista niente di più epico della sigla di X-Files. Tutti la conosciamo e chi non ha mai fischiettato il ritornello?

Questo mi riporta al tema del cambiamento e di come tutto e tutti sono cambiati: primi fra tutti i telefilm stessi. A quei tempi, tanto per cominciare, i telefilm avevano una sigla! I telefilm di adesso, no. Non tutti almeno. Ciò che distingue i telefilm moderni da quelli degli anni ‘90 (che epici lo sono veramente dato che vengono ricordati ancora oggi a distanza di oltre 20 anni!) è il modo in cui li abbiamo vissuti quando andavano in onda. Eh sì, mi sto un po’ sentendo vecchia, ma anche orgogliosa di aver vissuto quell’epoca perché in quegli anni i telefilm erano motivo di confronto tra la gente, ci si univa un po’ come accade ai fandom in rete adesso, solo che allora internet non c’era e ci si riuniva in classe: si facevano discussioni interminabili su cosa sarebbe successo nella stagione successiva, non si sapeva quante stagioni avrebbe avuto un telefilm e allora… alla fine della stagione 1, avrebbero chiuso davvero per sempre gli X-Files!? Noooooo, dai!!! Mulder s’è impegnato troppo, deve tornare, allora come possono fare per riaprirli? Secondo te, cosa succede adesso? E via così, altre ore ad immaginare cosa poteva accadere.

Perché sì, per quanto vi possa sembrare un incubo, un mondo senza spoiler è esistito ed è possibile! Ma non solo, a quei tempi, ogni minimo indizio che trovavamo su giornali (tipo “TV Sorrisi e Canzoni” o “Ciak”) diventava lo scoop del giorno e, non avendo cellulari, si prendeva in mano il telefono e si chiamava il migliore amico per metterlo al corrente: “Cioè, ma … hai letto!?”
Internet è un oceano di informazioni, ma ha inaridito un po’ la comunicazione.

È probabile che se prendessimo i telefilm dell’epoca, per riproporli oggi così com’erano allora, forse non otterrebbero lo stesso successo. Questo perché… i tempi cambiano! È inevitabile. X-Files per me è uno dei pochi che fa eccezione, o è l’eccezione che conferma la regola, perché era, è, e sarà attuale anche tra altri 20 anni.

Analizziamo un po’ la cosa. Alieni, il punto cruciale della faccenda, siamo ancora lì. Non si sono palesati, ci sono ancora avvistamenti, c’è chi ci crede e chi no. Si parla ancora di rapimenti, ma non si capisce se è gente che si fa di droghe pesanti o se esistono davvero. Anche qui c’è chi ci crede e chi no. La tecnologia è avanzata quindi i fake (vedi i cerchi nel grano, ad esempio) sono solo più credibili, ma ci sono leggende trattate allora che leggende sono rimaste ancora oggi (Tunguska, l’Area 51). Tralasciamo gli alieni e prendiamo un semplice agente dell’FBI particolarmente dotato (in tutti i sensi, il fatto che sia pure bello e che anche quella secchiona di Scully se ne sia accorta subito non guasta! Peccato non me ne sia accorta subito anch’io, ma meglio tardi che mai!) che tenta di smascherare complotti governativi. Non è una trama che può funzionare anche al giorno d’oggi? Secondo me sì, e infatti funziona, tant’è che a breve torneranno sugli schermi. Qui piangono perfino gli attori leggendo il copione, perché anche per loro rappresenta un sogno diventato realtà, quindi sì, per me è attuale, attualissimo!

Se non fosse per il formato in 4:3 e la qualità dell’immagine decisamente inferiore a quella di oggi (sono DVD, ma a me sembra di guardare VHS in certi punti) tutto sommato sono storie che potrebbero essere state raccontate anche l’altro ieri e… ah, se penso a quanto avrebbe semplificato la vita a Mulder e Scully avere un iPhone6 con Mika che canta “Starin’ at the sun” come nella pubblicità della Tre!  Ma, grazie al cielo, non ce l’avevano, così Mulder non ha potuto fotografare niente e non ha potuto riprendere gli omini verdi che, per poco, non se lo sono preso nella 2X01. Lui conta solo sulle sue forze e, finalmente ha un alleato, Scully.

“Mi avranno anche tolto gli X-Files, ma ho ancora il mio lavoro, ho ancora te e ho ancora me stesso”.

Tutto questo condito da quel pizzico di romanticismo che non guasta mai. Quando avevo 14 anni e lo guardavo per la prima volta, a me non importava niente degli alieni! Volevo che quei due finissero insieme! È dal pilot che vogliono saltarsi addosso… fateli baciareeeeeeee!!! Avremmo dovuto aspettare un beeeeeeel po’ per quel momento, feci prima io ad abbandonare la barca, perché sì, i telefilm negli anni ‘90 non erano tutti rose e fiori, ma erano fatti anche di attese interminabili di mesi e mesi in cui c’era un totale silenzio radio sul tuo telefilm preferito e facevi anche in tempo a scordarti cos’era successo. Solo guardandolo ora, e guardandolo tutto in fila, ho capito che l’attrazione tra i due fa solo da contorno alla storia e che gli autori han fatto bene a farci aspettare tanto e a sviluppare prima la trama principale. Ma c’è voluto qualche anno in più per farmelo capire.

Questa è un’esperienza che consiglio di fare a tutti: prendete un telefilm che avete amato follemente, riguardatelo tutto, dall’inizio alla fine, senza interruzioni, senza metterci in mezzo puntatine casuali di altri telefilm attualmente in onda, guardatelo in DVD se potete, o comunque senza interruzioni pubblicitarie, e vivrete un’esperienza unica. Sarete catapultati in un universo parallelo e, per un po’, potrete vivere in un mondo in cui Mulder e Scully esistono davvero… e beh, direi che… ci piace!

Ecco, è arrivato Krycek e già non lo sopporto! Ricordo che non lo sopportavo nemmeno negli anni ‘90. In ogni caso questo episodio, Duane Barry, si preannuncia un puntatone.
 

 



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